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Energia nucleare...
Y di Yaenrhys
creato il 09 agosto 2004

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Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia? 146 votanti
Sareste favorevoli a una reintroduzione dell'energia nucleare in Italia?
54.8% (80 voti)
No
30.8% (45 voti)
Non so
13.7% (20 voti)
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Mornon
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Inviato il 22 maggio 2006 0:14

A quanto leggo sembrerebbe che vogliano andare sulle energie rinnovabili, ma a questo punto oltre che a tante parole mi interesserebbe vedere anche un effettivo piano di attuazione.

Inoltre parla di ridurre ulteriormente l'inquinamento elettromagnetico, ma - a parte che in Italia i limiti sono già estremamente piú bassi di quelli ritenuti sicuri dall'Organizzazione Mondiale della Sanità - forse bisognerebbe impegnarsi di piú nel controllo delle distanze: ovvio che se viene costruita una linea calcolando che nei venti metri attorno non si potrà costruire nulla di adibito ad abitazione, e poi nascono costruzioni abusive, i limiti non sono piú rispettati. Ma se vogliono campo nullo dimentichino l'elettricità e spengano la Terra (tra le altre cose).


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Inviato il 22 maggio 2006 10:42

Leggo che Pecoraro Scanio ha ribadito il no dell'Unione al nuclaeare qui

Che bello che i verdi vogliano continuare ad imortare e ad usare petrolio e carbone, del resto il nucleare inquina metre il petrolio e il carbone sono benefici per la salute :lol: :D :)

 

rido per non piangere :lol: :lol:


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Inviato il 22 maggio 2006 21:19

Sono favorevole all'energia nucleare per uso civile.

 

Ci tengo tuttavia a sottolineare che sono ancora più favorevole allo sfruttamento di altre fonti energetiche, come per esempio quella eolica, quella solare, quella idrica...


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Mornon
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Inviato il 22 maggio 2006 21:24
Ci tengo tuttavia a sottolineare che sono ancora più favorevole allo sfruttamento di altre fonti energetiche, come per esempio quella eolica, quella solare, quella idrica

 

L'idroelettrico in Italia è sfruttato, il solare - oltre ad altri problemi - inquina (in quanto a emissioni di anidride carbonica) piú del nucleare, l'eolico ha i suoi problemi (impatto visivo, acustico, ecc.), cosí come le altre fonti rinnovabili, senza contare che non sono controllabili; sicuramente si potrebbe aumentare la percentuale di energia prodotta con tali fonti, ma tenendo presente che non sono la soluzione ultima e priva di problemi, senza farci un eccessivo affidamento. Per maggiori informazioni ti rimando a Fonti di Energia :lol:


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Inviato il 22 maggio 2006 21:40

Ok!

 

Il punto è : al momento NON abbiamo nessuna centrale nucleare attiva, in Italia. Potremmo rimettere in attività quelle che già erano presenti un tempo, ma occorrono mesi, forse anni, ed un investimento molto elevato, prima che queste possano ritornare in attività e produrre energia pulita in sostituzione del petrolio.

 

Purtroppo. quest'ultimo non è solo la fonte maggiormente inquinante, ma anche la principale risorsa economica (e perfettamente legale) del terrorismo islamico. Due ottimi motivi per rompere definitivamente le catene dello schiavismo petrolifero. Ma prima dobbiamo crearci fonti energetiche alternative, e fino a quando le centrali nucleari non saranno di nuovo pienamente operative, dovremo necessariamente ricorrere a tutte le fonti alternative.

 

Il petrolio sta finendo: dall'oggi al domani potrebbe esaurirsi completamente. O ci muoviamo in fretta o c'è il serio pericolo di andare una sera a dormire nel mondo teconologicamente avanzato e svegliarci la mattina dopo in quello più primitivo che si possa immaginare. Allora sarà TROPPO TARDI per porre rimedio al danno.


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Mornon
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Inviato il 22 maggio 2006 22:05
Potremmo rimettere in attività quelle che già erano presenti un tempo, ma occorrono mesi, forse anni, ed un investimento molto elevato, prima che queste possano ritornare in attività e produrre energia pulita in sostituzione del petrolio

 

A questo punto forse converrebbe costruirne di nuove... il poblema sono gli anni necessari a farlo.

 

 

prima dobbiamo crearci fonti energetiche alternative, e fino a quando le centrali nucleari non saranno di nuovo pienamente operative, dovremo necessariamente ricorrere a tutte le fonti alternative

 

Quali fonti alternative? Il problema è che proporre di crearle è facile, crearle è difficile, e non poco. Parlarne può essere una buona cosa, ma (discorso generale) se alle parole non si affianca un effettivo e fattibile piano d'attuazione restano, appunto, unicamente parole.

 

 

Il petrolio sta finendo: dall'oggi al domani potrebbe esaurirsi completamente

 

A quanto ne so, dovremmo comunque averne ancora per qualche decennio. Il che ovviamente non toglie la necessità di trovare altre fonti.


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Inviato il 22 maggio 2006 22:37

Il punto è : al momento NON abbiamo nessuna centrale nucleare attiva, in Italia. Potremmo rimettere in attività quelle che già erano presenti un tempo, ma occorrono mesi, forse anni, ed un investimento molto elevato, prima che queste possano ritornare in attività e produrre energia pulita in sostituzione del petrolio

 

Per costruire una centrale nuova e perfettamente funzionante occorrono dai 2 (corea del sud) ai 4 (francia) anni. Basterebbe fare un progettino un filo serio e nel 2015 saremmo già bellamente e pienamente soddisfatti delle nostre centrali e il petrolio lo useremmo solo per trasporti via gomma.


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Inviato il 22 maggio 2006 22:44 Autore

Il punto è : al momento NON abbiamo nessuna centrale nucleare attiva, in Italia. Potremmo rimettere in attività quelle che già erano presenti un tempo, ma occorrono mesi, forse anni, ed un investimento molto elevato, prima che queste possano ritornare in attività e produrre energia pulita in sostituzione del petrolio

 

Per costruire una centrale nuova e perfettamente funzionante occorrono dai 2 (corea del sud) ai 4 (francia) anni. Basterebbe fare un progettino un filo serio e nel 2015 saremmo già bellamente e pienamente soddisfatti delle nostre centrali e il petrolio lo useremmo solo per trasporti via gomma.

 

Il problema sarebbero i fondi.

 

Il bilancio italiano non è messo bene, e per raggiungere un certo grado di produzione energetica nucleare ci vorrebbero investimenti ciclopici... Senza contare che tanto non vi è la volontà di procedere, per cui siamo al punto dell'87 e non ci siam mossi di un passo.


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Inviato il 23 maggio 2006 0:39

Col petrolio a 70$ al barile, costa meno costruire un impianto termo-nucleare che non tutta la benzina necessaria a far viaggiare tutti i veicoli a motore in circolazione per i prossimi 12 mesi.

 

Non basta parlarne: è necessario agire. Non possiamo continuare a dipendere dal 3° mondo per le nostre necessità elementari, come il riscaldamento invernale. Bisogna nuove forme di energia e trovare il modo per incanalarle. Il tutto mentre sviluppiamo il Nucleare, per diminuire progressivamente ma costantemente l' uso quotidiano del petrolio e dei suoi derivati.


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Inviato il 24 maggio 2006 20:41 Autore

Guarda che sono del tutto d'accordo con te, ritengo l'indipendenza energetica italiana un obiettivo di primaria importanza.

 

Detto questo, dobbiamo purtroppo fare i conti con delle ristrettezze di bilancio non indifferenti. Non abbiamo i soldi per ripianare il deficit, se ne investissimo altri per le nucleari (ammesso e NON concesso che si potessero costruire), saremmo a un passo dalla crisi.


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Inviato il 25 maggio 2006 23:27

Torno a voi dopo una visita alla centrale nucleare di Leibstadt (Svizzera tedesca), con informazioni varie ed eventuali; a breve spero di poter mandare un'altra cosa :D

 

La centrale viene manutenuta (manutenzione generale) una volta l'anno, per un periodo di una ventina di giorni, in cui viene anche sostituita parte del combustibile (che durerà - senza essere usato tutto - per l'intero anno a venire).

Il costo del chilowattora, a quanto mi è stato detto, è di undici centesimi (mi viene in mente ora che non so se di Franchi Svizzeri o di Euro...).

Paragone rifiuti/scorie: ogni Uomo produce annualmente due tonnellate di rifiuti, e - usando il nucleare - 346 grammi di scorie (di cui sei a lunga vita e trecentoquaranta a breve vita); tali scorie decadono fino allo 0,92% (praticamente rimangono solo gli elementi a lunga vita) dopo cento anni se trattate, e fino allo 0,09% dopo mille anni se non trattate; sono al 10% dopo circa dieci (trattate) o trentatré (non trattate) anni.

Prendendo una radiazione iniziale di circa 500 impulsi/secondo, due centimetri d'acqua li riducono circa a venti, due di acciaio a dieci e due di calcestruzzo a quindici. Il reattore è immerso nell'acqua, e attorno ha qualcosa come tre metri di calcestruzzo (con armatura) e oltre venti centimetri di acciaio, senza contare tubi e altro.

La centrale ha cinque circuiti di raffreddamento, che usano due tecnologie diverse, oltre a tutti gli altri sistemi di sicurezza.

Tra l'altro, come vita utile della centrale considerano sessant'anni, ora cercherò di capire se questo sia dovuto a uno stato tecnologico e manutentivo/rigenerativo molto buono oppure se a oggi quella sia l'effettiva vita media.

 

Alcuni contro (dettimi da un ricercatore del Politecnico di Torino): una centrale nucleare, anche se in disuso, costa all'incirca come una in funzione; smantellare una centrale costerebbe, secondo le stime, tre volte il costo di costruzione.

 

Dati interessanti: secondo uno studio del CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano), considerando tutti i costi (costruzione, smantellamento, ecc.) il chilowattora da ciclo combinato costerebbe quanto uno da nucleare (apparso in un articolo e riportatomi da quel ricercatore), e le centrali a ciclo combinato sono piú veloci da costruire; ovviamente, si va comunque contro al problema della quantità di gas presente.

Comunque, con le centrali a ciclo combinato che si sono costruite/si stanno costruendo sembrerebbe che l'Italia in futuro possa riuscire non solo a colmare il suo deficit di energia, ma anche ad averne in eccesso.

 

 

Col petrolio a 70$ al barile, costa meno costruire un impianto termo-nucleare che non tutta la benzina necessaria a far viaggiare tutti i veicoli a motore in circolazione per i prossimi 12 mesi

Su questo non saprei, comunque costruire una centrale costa e non poco, e smantellarla sembra costi ancora di piú :D

 

 

Bisogna nuove forme di energia e trovare il modo per incanalarle

Purtroppo non è facile :D


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Inviato il 26 maggio 2006 20:35

Saremmo a un passo dalla crisi.

 

Sinceramente...

 

Nella crisi (per non usare eufemismi "organici") ci siamo già. E ci siamo dentro fino al mento. Un paese spaccato sul piano politico, la crisi economica, i conflitti sociali sia tra noi che con le comunità extracomunitarie, ed ancora 2 importanti tornate elettorali all'orizzonte. Se vivessimo in Argentina invece che in Italia, non esiterei ad affermare che siamo in sospeso tra golpe militare e guerra civile. ...E basta provare ad osservare con un minimo d'oggettività lo stato delle cose per rendersi conto che forse esagero appena.

 

Ora come ora, non è certo l'energia pulita il nostro primo motivo di preoccupazione.


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Inviato il 26 maggio 2006 22:40 Autore

Beh non per dire, ma tra l'Argentina e l'Italia c'è un abisso eh... primo fra tutti il fatto che l'Argentina aveva anche un enorme debito estero, mentre l'Italia ha "solo" un gigantesco debito pubblico (quello estero mi sembra sia stato definitivamente estinto nel 2001).

 

A questo si aggiunga che l'Italia può contare su un sistema europeo che bene o male le garantisce una certa stabilità dal punto di vista dei conti, se non altro perché è obbligata a non fare troppo la furba.

 

Inoltre ok, siamo spaccati sul piano politico, ma in passato li siamo stati molto di più (comunisti vs democristiani), e non c'è mai stata guerra civile o golpe, anche se più di una volta ci si andò vicini.

 

Riguardo alla crisi economica ok, sicuramente non navighiamo in buone acque, ma nemmeno stiamo affondando: la ripresa c'è, è un fatto, è cominciata, i dati riguardo alla produzione industriale e manifatturiera dei primi mesi del 2006 parlano chiaro. Siamo ancora sotto la media europea, ma il riaggancio è possibile.

 

Dai ragazzi, l'Italia ce la può fare, ma se siamo noi i primi a non crederci... :D

 

L'indipendenza energetica è però fondamentale. La settima potenza industriale mondiale NON può dover dipendere in toto da altri per l'approvvigonamento energetico, non c'è Santo che tenga.

Purtroppo, è proprio quello che stiamo subendo: totale dipendenza dall'estero (e non solo dalle loro decisioni, ma anche dalle loro beghe), e costo dell'energia altissimo. E questo lo si paga in termini di competitività.


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Inviato il 26 maggio 2006 23:26
Ora come ora, non è certo l'energia pulita il nostro primo motivo di preoccupazione

 

Ma l'energia in sé forse sí: se venisse a mancare la nazione ne risentirebbe non poco, a ogni livello.

 

 

L'indipendenza energetica è però fondamentale. La settima potenza industriale mondiale NON può dover dipendere in toto da altri per l'approvvigonamento energetico, non c'è Santo che tenga.

Purtroppo, è proprio quello che stiamo subendo: totale dipendenza dall'estero (e non solo dalle loro decisioni, ma anche dalle loro beghe), e costo dell'energia altissimo. E questo lo si paga in termini di competitività

 

La notizia media è che a oggi non dipendiamo completamente dall'estero, anche se l'indipendenza non è altissima (e comunque totalmente insufficiente a poter mandare avanti la nazione); la buona notizia è che a quanto mi è stato detto con le centrali costruite e in costruzione (già approvate, sperando che il nuovo governo non cambi tutto) non solo dovremmo coprire il nostro fabbisogno energetico, oltretutto con centrali con un buon rendimento, ma anche averne in eccesso da esportare; la cattiva notizia è che tali centrali usano comunque combustibili fossili, quindi dipendenza dall'estero; l'altra buona notizia è che usano gas, materia prima che, per quanto non moltissimo, è presente sul nostro territorio in discreta quantità.


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Yaenrhys
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Inviato il 26 maggio 2006 23:37 Autore

Giusto, con dipendenza totale sottintendevo il fatto che la nostra produzione nazionale non è nemmeno lontanamente sufficiente a coprire il fabbisogno.

 

Per le nuove centrali, avevo sentito dei nuovi progetti approvati, ma come dici si tratta di un investimento solo a breve termine, che non prende in considerazione il futuro.

 

Riguardo al gas, è vero, un po' ne abbiamo, ma ricordo che quest'inverno si era parlato delle nostre scorte naturali ancora non sfruttate, in piena crisi per il gas russo. In sostanza, di gas ne avremmo anche, ma poco sfruttabile: i costi dell'estrazione non compenserebbero i vantaggi dell'uso.


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