Il 22/9/2020 at 13:11, Jacaerys Velaryon dice:Se ragioniamo in termini utopici la democrazia diretta dovrebbe essere l'esito al quale le democrazie rappresentative dovrebbero tendere, un mondo in cui ogni individuo informato e coscenzioso possa partecipare concretamente all'attività politica. Di per sé non reputo sbagliato il concetto, l'enorme problema è il come si dovrebbe arrivare a ciò e i 5S non ispirano grossa fiducia in tal senso.
Pensa che io invece li definirei termini distopici. Non solo non mi sembra affatto questo lo scopo (auspicabile o meno) cui tende(rebbe) la democrazia rappresentativa, ma non vedo proprio come (appunto), l'amministrazione di comunità complesse (anche solo una Città, figuriamoci una Regione o uno Stato) possa funzionare attraverso forme di democrazia diretta, in una società altrettanto complessa e varia (e anche in questo caso, prima ancora di pensare al mondo globalizzato tout court, basta la singola "Società nazionale" di un qualunque Stato x).
Il 21/9/2020 at 22:18, megadrive dice:Credo che la democrazia in Italia sia morta (o quantomeno moribonda) da quando sono i partiti a decidere chi occuperà i 915 sedili (ora 600) in parlamento....
Ben detto ! Tutt'al più la definirei "malata", ma in sostanza è quel che vado ripetendo da tempo, qui e altrove, fino alla nausea. E purtroppo, il quando è da riferire già dal 1946-1948 in poi.
Per l'ennesima volta, queste sono le caratteristiche uniche (!) e invariate (!!) di tutta la storia repubblicana italiana:
Non eleggiamo direttamente nè il Capo dello Stato, nè quello di Governo, nè il Parlamento, che tra l'altro non solo è sovrappeso a causa delle due Camere sostanzialmente uguali, ma resta pure in carica un'eternità.
Ora, già non sarebbe il massimo avere più di due di questi aspetti "negativi", averli addirittura TUTTI insieme è una combo tremenda.
Se non ricordo male, qualche tempo fa elogiavo (mi pare in uno dei topic sulla Costituzione ita) il 'Parlamentarismo' rispetto al 'Presidenzialismo' perchè, in maniera simile all'operare di un sistema elettorale Proporzionale rispetto a uno Maggioritario, è più democratico, essendo più vicino al nucleo fondamentale della Democrazia moderno-contemporanea, che altro non è se non la Rappresentanza. Ma ne è anche più raffinato (quindi al tempo stesso più fragile e complicato), nella stessa misura in cui lo è, ad esempio, la Democrazia rispetto alla Monarchia.
Però non basta fermarsi agli idealtipi teorici (ed ecco che qua le cose si fanno amare per noi), prima o poi bisogna tener conto della realtà. E la nostra realtà purtroppo, è quella di un sistema cost/is-tituzionale che fa davvero di tutto per alimentare la fiamma del "Populismo", inteso come diseducazione civica, analfabetismo democratico, disprezzo istituzionale.
A me per primo viene mal di stomaco quando sento frasi come "Presidente del Consiglio&Governo non eletto dal Popolo", termini come "Palazzo", "Poltrone", "Casta", eccetera. Ma la verità è che l'italica pulsione antipolitica è la diretta conseguenza della nostra peculiare forma di governo (vogliamo chiamarla "Partitismo", "Repubblica Partitica" ?). Proprio come lo sono tutti quei fatti storici sui generis che, inspiegabilmente, si sono verificati solo da noi : il ritardo nell'istituzione delle Regioni, il crollo della Prima Repubblica, gli eterni dibattiti sulle Leggi Elettorali ...
Per rimediare al nostro Peccato Originale, sono assolutamente necessarie riforme costituzionali, ma che siano logiche e sopratutto che vadano in direzione di un rafforzamento della legittimazione democratica del Parlamento. Che, ripeto, è la più bassa di tutte le Democrazie serie. E su cui la mera quantità dei membri è il fattore che incide meno (oltre che essere l'ultimissimo dei "problemi italiani" in generale).
Tre proposte :
N.B. Anche l'Assemblea Nazionale francese è eletta per 5 anni, ma a differenza nostra loro eleggono pure il Capo dello Stato. Gli americani addirittura votano per il Congresso ogni DUE anni, oltre ad eleggere anche loro direttamente il Presidente della Repubblica (che li è anche Capo del Governo), ogni 4. Infine in Germania, Repubblica Parlamentare come la nostra (Capo di Stato e Capo di Governo figure separate e non elette direttamente), il Bundestag ha durata di 4 anni.
Rebus sic stantibus questa è la più urgente in assoluto. Infatti non si capisce perchè non sia stata associata all'altra riduzione. O meglio, si capisce nel momento in cui si prende atto di quanto fosse insulsa come riforma :
Il 22/9/2020 at 13:21, Menevyn dice:Io ho votato no perchè ritengo che questa riforma sia, alla fin fine, totalmente irrilevante e figlia unicamente del bisogno dei grillini di portare a casa qualche risultato da esibire ai loro elettori ("Visto? L'avevamo promesso e l'abbiamo fatto!!!"); e anche se accetto che la maggioranza si sia espressa diversamente, la mia posizione resta quella.
Causa principale dell'obesità parlamentare. E non solo noi siamo (eravamo) in sovrannumero, noi (e solo noi) siamo ridondanti anche sotto l'aspetto qualitativo, che è ovviamente peggio.
L'ho scritto ormai svariate volte, in Paesi federali (o semifederali) come gli Stati Uniti, la Germania e la Spagna, il Senato è per antonomasia la Camera di rappresentanza di autonomie ed enti locali. Ed è abbastanza clamoroso che proprio un Paese policentrico come l'Italia, tra l'altro uno degli ultimissimi ad esser diventato Stato unitario, non abbia un assetto istituzionale corrispondente al (e rispettoso del) suo DNA storico-geopolitico. Le Regioni italiane con tutta la loro plurisecolare storia e diversità, non hanno proprio nulla da invidiare (semmai il contrario) a Lander tedeschi o Comunità Autonome spagnole. Men che meno ai fittizi Stati federati USA, letteralmente creati dal nulla con righello e matita.
In altre parole, i Senatori italiani dovrebbero essere eletti (semmai si può discutere se direttamente o anche indirettamente, stile Bundesrat), proporzionalmente alla popolazione, rigorosamente su base regionale, rappresentandone le legittime istanze locali ma in una Camera/Istituzione che funga da sintesi nazionale. Ho in mente anche il Parlamento UE (tanto per fare un ulteriore esempio) : membri eletti su base Nazionale ma divisi tra i vari gruppi per appartenenza politica.
Poi dopo si può discutere sul ruolo di una camera così congegnata, se darle la stessa durata e poteri dell'altra o meno (es. non farle votare la Fiducia al Governo ma farla partecipare all'elezione del Pres. Rep e dei giudici Corte Cost., limitarne il ruolo legislativo alla politica estera, trattati internazionali, riforme costituzionali, al limite anche legge finanziaria, ecc.).
Probabilmente la riforma più "rivoluzionaria". Si sa, molti italiani quando votano credono di farlo per un Partito/Leader, cioè di decidere chi mandare al Governo e chi scegliere come Presidente del Consiglio dei Ministri. E su questo molti politici ci marciano, sfruttando malafede propria e ignoranza altrui. In realtà, si elegge un singolo Deputato (e Senatore, se si ha l'età legalmente sufficiente per farlo) di cui il più delle volte non si è mai sentito nulla prima, tra quelli candidati nel proprio collegio elettorale di riferimento. Sopratutto senza che, una volta eletto, ci possa essere un qualunque tipo di rapporto/controllo sul suo operato, da parte degli elettori, in virtù del quale giudicarlo, qualora si ricandidasse (e potrebbe benissimo farlo in un altro distretto) nella successiva elezione.
Come si suol dire, il nostro è un "Parlamento di Nominati" ... da parte del singolo Partito/Leader. Che quindi sono, di fatto, l'unico vero riferimento per l'elettorato stesso. Ma con l'evidente contraddizione più volte accennata (Pres. Cons. e Governo non vengono eletti direttamente dal Popolo, il primo può anche non essere un parlamentare, il secondo inevitabilemente si forma in Parlamento dopo accordo tra Partiti, per poter ottenere la "Fiducia" dalla maggioranza dei parlamentari). Peggio ancora, con la totale svalutazione del singolo parlamentare (e quindi del Parlamento nel suo complesso) dato che finisce per diventare un mero numero (di cui si può fare quindi più facilmente a meno), privo di altro valore che non sia la sua "unità", a servizio del Partito/Leader.
Il solito esempio diametralmente opposto è quello degli USA, dove, oltre al Presidente e ai Senatori, addirittura anche OGNI singolo membro della Camera (che lì si chiama, molto significativamente, C. dei Rappresentanti), nonostante resti in carica per soli 2 anni, è eletto direttamente nella sua "personale" elezione, con tanto di personale campagna elettorale contro il candidato dell'altro Partito, tra l'altro solo dopo aver superato le tassative Primarie tra gli altri candidati del suo Partito. Con la possibilità, ovviamente, di "voto disgiunto".
Tornando a noi, o meglio, alla mia proposta, immaginando di avere un Senato "all'europea" con sistema proporzionale, alla Camera potrebbe invece applicarsi un classico maggioritario first (oppure first two) past the post. Cioè, nel secondo caso, se 400 sono i deputati, è abbastanza semplice dividere l'Italia intera in 200 distretti (che a seconda della popolosità potranno, o meno, coincidere con la provincia, il singolo comune o nessuno dei due) e stabilire che i due candidati più votati in ognuno di questi, qualunque sia il loro Partito, vengano eletti. Oppure ancora, se di distretti se ne disegnano 300, 300 saranno i deputati eletti con l'uninominale secco, e i restanti 100 membri della Camera saranno i secondi più votati tra tutti i 300 collegi. Alla fine con queste regole secondarie si può "giocare" (proprio come fanno ogni 2-3 anni con la Legge Elett.), ben più importante è il discorso a monte.
Quanto ho indicato (spero in maniera chiara) in questi tre punti, ritengo sarebbe l'assetto più "naturale" (e quindi il migliore possibile) per l'Italia. In grado da un lato di salvaguardare la figura di un Presidente della Repubblica eletto dalle Camere "in seduta comune", super partes, non con un ruolo politico-legislativo ma garante costituzionale e simbolo di unità nazionale, che si è dimostrata, alla prova dei fatti, l'idea più felice del nostro Legislatore Costituente. Dall'altro, sopratutto, di valorizzare il Parlamento come luogo fisico e metafisico di sovranità democratica, perchè lo si renderebbe più vicino e collegato al Popolo da cui trae la sua legittimazione. Insomma, di sottrarlo alla turpe quotidiana polemica e propaganda politica. Alla tirannia della Maggioranza e a quella, ancor più maledetta, dei Partiti.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
38 minutes fa, Mar dice:Pensa che io invece li definirei termini distopici. Non solo non mi sembra affatto questo lo scopo (auspicabile o meno) cui tende(rebbe) la democrazia rappresentativa, ma non vedo proprio come (appunto), l'amministrazione di comunità complesse (anche solo una Città, figuriamoci una Regione o uno Stato) possa funzionare attraverso forme di democrazia diretta, in una società altrettanto complessa e varia (e anche in questo caso, prima ancora di pensare al mondo globalizzato tout court, basta la singola "Società nazionale" di un qualunque Stato x).
Per esempio le tecnologie informatiche, se impiegate correttamente, potrebbero essere utilizzate per favorire lo sviluppo di referendum e di leggi di iniziativa popolare e potrebbero essere utilizzate per rendere più trasparente l'attività dei membri delle istituzioni.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
La democrazia rappresentativa è sempre stata in "competizione" con la democrazia diretta, lo dimostra il mancato sviluppo degli strumenti referendari già nell'assemblea costituente, tuttavia dagli anni sessanta è cresciuta la richiesta di strumenti di democrazia partecipativa (in Italia molto poco, vedi le authorities o gli adr, meglio a livello comunitario dove sono inserite nello stesso processo decisionale, i canali di comunicazione con la società civile di cui parlavo prima) e prima io poi dovremo prenderne seriamente atto e svilupparli. Nonostante poi la paura dei nostri parlamentari circa la concorrenza della democrazia diretta questa potrebbe essere un utilissima integrazione (se fatta con criterio, come tutto del resto): pensa alle questioni etiche, potrebbero essere risolte dal voto popolare evitando che si trascinino per decenni nelle varie campagne elettorali, vedi il referendum sul divorzio che secondo me tanti politici conservatori di ieri e di oggi (giudicando anche dalla quantità di divorzi collezionati) son stati più che felici di eliminare quell'argomento dal dibattito politico e credo che molti sarebbero felici di farlo per altri argomenti etici che, pur avendo oggi un ampio supporto nella popolazione (i matrimoni omosessuali sono costantemente rilevati come approvati dalla maggioranza degli italiani, a seconda degli anni con punte del 60% a favore) continuano a tenere banco per spostare qualche manciata di voti.
Sulle tue 3 proposte:
- passare da 4 a 5 anni non cambierebbe granché, io personalmente sarei anche favorevole ad una maggiore durata delle legislature perché questioni complesse come l'amministrazione di uno stato richiedono tempo per essere apprezzate, addirittura 5 anni potrebbero non essere sufficienti, col risultato che la maggioranza di turno si concentra principalmente su quei provvedimenti che può facilmente sventolare. Tuttavia la mia non è una proposta, 8/9/10 anni di legislatura sarebbero troppo rischiosi i 5 anni attuali mi vanno più che bene, era per spiegare come mai vedo di malocchio legislature brevi come il biennio dei deputati USA (mente trovo molto più interessanti i 6 scaglionati dei senatori a stelle e strisce), son però curioso di conoscere più nel dettaglio le tue motivazioni...
-sul superamento del bicameralismo perfetto son totalmente d'accordo e non aggiungo altro
-anche sull'ultimo punto concordo sul principio (le modalità poi si potrebbero discutere in seguito). Ci tengo, però, a fare una serie di precisazioni, innanzitutto non prenderei troppo a modello gli states, i loro parlamentari faranno personalmente la propria campagna elettorale ma nel congresso spesso si conformano alla volontà del partito (non sempre, ma le whips sono una tradizione più che consolidata della politica usa, che sfortunatamente stiamo emulando troppo negli ultimi anni) ed inoltre io eviterei di "pompare" troppo il parlamento, nel senso che la dialettica che ruota attorno ad esso di rifà a quella che era la formulazione illuminista che voleva il parlamento come unico protagonista onnipotente della scena politica/costituzionale e che si rivelarono sin da subito fallaci ( non è un caso che gli states, sede della costituzione più illuminista del mondo, abbiamo dovuto formulare la teoria dei poteri impliciti, teoria poi abbandonata a favore dell'esproprio delle competenze del congresso così "a buffo", vedi gli accordi amministrativi internazionali che il governo americano usa speso e non richiedono di passare dal congresso), rendere esplicito che il parlamento è solo uno dei coprotagonisti di un articolato sistema costituzionale in cui ognuno ha un suo ruolo che non andrebbe usurpato, neanche dalla sede fisica e metafisica della sovranità popolare, non può che giovare. Sia chiaro non è una critica, non metto in discussione la tua buona fede, semplicemente io porrei l'accento sulla distanza siderale che esiste tra la lezioncina su Rousseau e Montesquieu fatta in quarta superiore e la realtà contemporanea.
Intanto Grillo ci fa sapere di non credere nel Parlamento.
Quello che detta la linea politica di quelli che si beano di rimordenare la Costituzione e parlano di vera democrazia!!
Ma che i 5stelli sognino di governare uno Stato tramite una roba come Rousseau è cosa nota. Ed il motivo per cui li guardo sempre con forte fortissimo sospetto.
Se tanto mi dá tanto a questo punto proporrei di cominciare a governare una regione tramite la Barriera.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
11 hours fa, Il Lord dice:Nonostante poi la paura dei nostri parlamentari circa la concorrenza della democrazia diretta questa potrebbe essere un utilissima integrazione (se fatta con criterio, come tutto del resto): pensa alle questioni etiche, potrebbero essere risolte dal voto popolare evitando che si trascinino per decenni nelle varie campagne elettorali, vedi il referendum sul divorzio che secondo me tanti politici conservatori di ieri e di oggi (giudicando anche dalla quantità di divorzi collezionati) son stati più che felici di eliminare quell'argomento dal dibattito politico e credo che molti sarebbero felici di farlo per altri argomenti etici che, pur avendo oggi un ampio supporto nella popolazione (i matrimoni omosessuali sono costantemente rilevati come approvati dalla maggioranza degli italiani, a seconda degli anni con punte del 60% a favore) continuano a tenere banco per spostare qualche manciata di voti.
Ma più che di integrazione si tratterebbe di modificare semplicemente i mezzi di attuazione; il referendum è di per sè stesso uno strumento di democrazia diretta, da sempre, la differenza con gli anni '70 è che oggi si potrebbero consultare i cittadini in maniera più veloce, frequente e molto meno costosa, ma è appunto una questione logistica, e non va molto più in là. Senza contare che questo è solo una parte del progetto che Casaleggio di prefigge di realizzare (perchè nasce tutto da Senior e Junior), ed è quello che mi preoccupa maggiormente.
Se lo Stato (lo Stato, non un'azienda) trovasse il modo di avvicinare i cittadini alla politica (che è il nocciolo del problema, non i troppi parlamentari, ma parlamentari che non hanno nessun contato con i cittadini) con uno strumento simile sarei più che favorevole.
Aspetto con ansia i dettagli della nuova sfiducia "costruttiva"
Poi scrivono che il Senato sarà integrato da un consigliere-senatorecioè più gente?
Comunque il cambiamento delle funzioni del senato non si discosta poi tantissimo da quello che è stato detto in precedenza (a parte l'ampliamento dei componenti).
Poi l'intento di costituzionalizzare "l’obbligo di intervento del premier in aula prima e dopo ogni vertice europeo" non è male. L'unica cosa è che intervento non specifica se dovrà esserci solo un resoconto o un atto di indirizzo della camera. Vedremo cosa verrà fuori
La sfiducia costruttiva alla tedesca mi è sempre piaciuta è l'ho sempre usata come esempio positivo nelle varie discussioni.
L'obbligo di intervento del premier dopo i consigli europei è una scopiazzatura dei trattati europei e va benissimo così.
Le competenze differenziate vanno bene (almeno a parole, poi il testo della riforma si vedrà) ma insufficienti.
Plenarie e consiglieri-senatori sono una poracciata assurda, sembrano molto un tentativo di creare qualcosa che vagamente funzioni senza assomigliare troppo alla più efficiente Renzi-boschi (almeno su questo punto), son curioso di sapere come cicceranno fuori questi consiglieri-senatori: le regioni pretenderanno anche qui di approvare le proprie modalità specifiche o verranno calate dall'alto come voleva inizialmente fare Renzi inserendo un listino a parte nelle elezioni regionali?
Edit:
Comunque condivido in pieno i timori esternati in precedenza: i 5 stelle, partendo dai casaleggio, hanno sempre predicato male e razzolato peggio, non ci si può aspettare una riforma seria che ponga solide basi per il futuro da chi solo avanti ieri ha ritirato fuori il vincolo di mandato e ieri il sorteggio dei politici, strumenti danno e che storicamente non hanno mai funzionato portando spesso ad evoluzioni di tipo autocratico.
10 minutes fa, Il Lord dice:La sfiducia costruttiva alla tedesca mi è sempre piaciuta è l'ho sempre usata come esempio positivo nelle varie discussioni.
Sì ma in Germania il cancelliere è eletto dal Bundestag, non nominato dal Presidente della Repubblica, no? Quindi come si concilia questa cosa?
Poi l'avranno utilizzata un paio di volte in tutto. In Italia si mette la questione di fiducia anche per una votazione sulle caramelle.
Il nostro presidente del Consiglio sarà anche nominato dal presidente della Repubblica ma deve comunque ricevere la fiducia dal parlamento, i due sistemi non sono così diversi nella pratica. La sfiducia costruttiva è stata usata poco proprio perché è quello il suo scopo, è uno strumento di razionalizzazione per evitare le crisi al buio ad occhio direi le la fiducia rimarrebbe solo per la formazione di un nuovo governo che non potrà porre la questione di fiducia.
Il nostro presidente del Consiglio sarà anche nominato dal presidente della Repubblica ma deve comunque ricevere la fiducia dal parlamento, i due sistemi non sono così diversi nella pratica. La sfiducia costruttiva è stata usata poco proprio perché è quello il suo scopo, è uno strumento di razionalizzazione per evitare le crisi al buio ad occhio direi che la fiducia rimarrebbe solo per la formazione di un nuovo governo e questi non potrà porre la questione di fiducia.
Certo, è che giuridicamente l'elezione e la fiducia non sono equivalenti. Mi chiedo con quale potere attuale la camera potrebbe eleggere/nominare il successivo pdc sfiduciando il vecchio. Cioè viene fuori dalla sfiducia costruttiva il nome X e poi? Forzi il pdr a nominarlo? Nella Legge Fondamentale tedesca mi pare sia così
20 minutes fa, Il Lord dice:ad occhio direi che la fiducia rimarrebbe solo per la formazione di un nuovo governo e questi non potrà porre la questione di fiducia
Eh sono d'accordo con te ma non l'ho letta per ora questa cosa.
6 hours fa, Il Lord dice:son curioso di sapere come cicceranno fuori questi consiglieri-senatori: le regioni pretenderanno anche qui di approvare le proprie modalità specifiche o verranno calate dall'alto come voleva inizialmente fare Renzi inserendo un listino a parte nelle elezioni regionali?
Ma soprattutto verrà prevista una nuova indennità ad hoc?
Mica vorrete che lavorino gratis o che non gli si rimborsino le spese ^^"
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
22 hours fa, Mar dice:
Pensa che io invece li definirei termini distopici. Non solo non mi sembra affatto questo lo scopo (auspicabile o meno) cui tende(rebbe) la democrazia rappresentativa, ma non vedo proprio come (appunto), l'amministrazione di comunità complesse (anche solo una Città, figuriamoci una Regione o uno Stato) possa funzionare attraverso forme di democrazia diretta, in una società altrettanto complessa e varia (e anche in questo caso, prima ancora di pensare al mondo globalizzato tout court, basta la singola "Società nazionale" di un qualunque Stato x).
Ben detto ! Tutt'al più la definirei "malata", ma in sostanza è quel che vado ripetendo da tempo, qui e altrove, fino alla nausea. E purtroppo, il quando è da riferire già dal 1946-1948 in poi.
Per l'ennesima volta, queste sono le caratteristiche uniche (!) e invariate (!!) di tutta la storia repubblicana italiana:
Non eleggiamo direttamente nè il Capo dello Stato, nè quello di Governo, nè il Parlamento, che tra l'altro non solo è sovrappeso a causa delle due Camere sostanzialmente uguali, ma resta pure in carica un'eternità.
Ora, già non sarebbe il massimo avere più di due di questi aspetti "negativi", averli addirittura TUTTI insieme è una combo tremenda.
Se non ricordo male, qualche tempo fa elogiavo (mi pare in uno dei topic sulla Costituzione ita) il 'Parlamentarismo' rispetto al 'Presidenzialismo' perchè, in maniera simile all'operare di un sistema elettorale Proporzionale rispetto a uno Maggioritario, è più democratico, essendo più vicino al nucleo fondamentale della Democrazia moderno-contemporanea, che altro non è se non la Rappresentanza. Ma ne è anche più raffinato (quindi al tempo stesso più fragile e complicato), nella stessa misura in cui lo è, ad esempio, la Democrazia rispetto alla Monarchia.
Però non basta fermarsi agli idealtipi teorici (ed ecco che qua le cose si fanno amare per noi), prima o poi bisogna tener conto della realtà. E la nostra realtà purtroppo, è quella di un sistema cost/is-tituzionale che fa davvero di tutto per alimentare la fiamma del "Populismo", inteso come diseducazione civica, analfabetismo democratico, disprezzo istituzionale.
A me per primo viene mal di stomaco quando sento frasi come "Presidente del Consiglio&Governo non eletto dal Popolo", termini come "Palazzo", "Poltrone", "Casta", eccetera. Ma la verità è che l'italica pulsione antipolitica è la diretta conseguenza della nostra peculiare forma di governo (vogliamo chiamarla "Partitismo", "Repubblica Partitica" ?). Proprio come lo sono tutti quei fatti storici sui generis che, inspiegabilmente, si sono verificati solo da noi : il ritardo nell'istituzione delle Regioni, il crollo della Prima Repubblica, gli eterni dibattiti sulle Leggi Elettorali ...
Per rimediare al nostro Peccato Originale, sono assolutamente necessarie riforme costituzionali, ma che siano logiche e sopratutto che vadano in direzione di un rafforzamento della legittimazione democratica del Parlamento. Che, ripeto, è la più bassa di tutte le Democrazie serie. E su cui la mera quantità dei membri è il fattore che incide meno (oltre che essere l'ultimissimo dei "problemi italiani" in generale).
Tre proposte :
- Riduzione durata Legislatura (da 5 a 4 anni).
N.B. Anche l'Assemblea Nazionale francese è eletta per 5 anni, ma a differenza nostra loro eleggono pure il Capo dello Stato. Gli americani addirittura votano per il Congresso ogni DUE anni, oltre ad eleggere anche loro direttamente il Presidente della Repubblica (che li è anche Capo del Governo), ogni 4. Infine in Germania, Repubblica Parlamentare come la nostra (Capo di Stato e Capo di Governo figure separate e non elette direttamente), il Bundestag ha durata di 4 anni.
Rebus sic stantibus questa è la più urgente in assoluto. Infatti non si capisce perchè non sia stata associata all'altra riduzione. O meglio, si capisce nel momento in cui si prende atto di quanto fosse insulsa come riforma :
- Modifica/Superamento/Riforma (o altri termini più appropriati per la pubblica piazza) dal Bicameralismo "all'italiana", al "Senato delle Regioni"
Causa principale dell'obesità parlamentare. E non solo noi siamo (eravamo) in sovrannumero, noi (e solo noi) siamo ridondanti anche sotto l'aspetto qualitativo, che è ovviamente peggio.
L'ho scritto ormai svariate volte, in Paesi federali (o semifederali) come gli Stati Uniti, la Germania e la Spagna, il Senato è per antonomasia la Camera di rappresentanza di autonomie ed enti locali. Ed è abbastanza clamoroso che proprio un Paese policentrico come l'Italia, tra l'altro uno degli ultimissimi ad esser diventato Stato unitario, non abbia un assetto istituzionale corrispondente al (e rispettoso del) suo DNA storico-geopolitico. Le Regioni italiane con tutta la loro plurisecolare storia e diversità, non hanno proprio nulla da invidiare (semmai il contrario) a Lander tedeschi o Comunità Autonome spagnole. Men che meno ai fittizi Stati federati USA, letteralmente creati dal nulla con righello e matita.
In altre parole, i Senatori italiani dovrebbero essere eletti (semmai si può discutere se direttamente o anche indirettamente, stile Bundesrat), proporzionalmente alla popolazione, rigorosamente su base regionale, rappresentandone le legittime istanze locali ma in una Camera/Istituzione che funga da sintesi nazionale. Ho in mente anche il Parlamento UE (tanto per fare un ulteriore esempio) : membri eletti su base Nazionale ma divisi tra i vari gruppi per appartenenza politica.
Poi dopo si può discutere sul ruolo di una camera così congegnata, se darle la stessa durata e poteri dell'altra o meno (es. non farle votare la Fiducia al Governo ma farla partecipare all'elezione del Pres. Rep e dei giudici Corte Cost., limitarne il ruolo legislativo alla politica estera, trattati internazionali, riforme costituzionali, al limite anche legge finanziaria, ecc.).
- ELEZIONE DIRETTA del Parlamento (e non del Pres Cons), in particolare dei DEPUTATI.
Probabilmente la riforma più "rivoluzionaria". Si sa, molti italiani quando votano credono di farlo per un Partito/Leader, cioè di decidere chi mandare al Governo e chi scegliere come Presidente del Consiglio dei Ministri. E su questo molti politici ci marciano, sfruttando malafede propria e ignoranza altrui. In realtà, si elegge un singolo Deputato (e Senatore, se si ha l'età legalmente sufficiente per farlo) di cui il più delle volte non si è mai sentito nulla prima, tra quelli candidati nel proprio collegio elettorale di riferimento. Sopratutto senza che, una volta eletto, ci possa essere un qualunque tipo di rapporto/controllo sul suo operato, da parte degli elettori, in virtù del quale giudicarlo, qualora si ricandidasse (e potrebbe benissimo farlo in un altro distretto) nella successiva elezione.
Come si suol dire, il nostro è un "Parlamento di Nominati" ... da parte del singolo Partito/Leader. Che quindi sono, di fatto, l'unico vero riferimento per l'elettorato stesso. Ma con l'evidente contraddizione più volte accennata (Pres. Cons. e Governo non vengono eletti direttamente dal Popolo, il primo può anche non essere un parlamentare, il secondo inevitabilemente si forma in Parlamento dopo accordo tra Partiti, per poter ottenere la "Fiducia" dalla maggioranza dei parlamentari). Peggio ancora, con la totale svalutazione del singolo parlamentare (e quindi del Parlamento nel suo complesso) dato che finisce per diventare un mero numero (di cui si può fare quindi più facilmente a meno), privo di altro valore che non sia la sua "unità", a servizio del Partito/Leader.
Il solito esempio diametralmente opposto è quello degli USA, dove, oltre al Presidente e ai Senatori, addirittura anche OGNI singolo membro della Camera (che lì si chiama, molto significativamente, C. dei Rappresentanti), nonostante resti in carica per soli 2 anni, è eletto direttamente nella sua "personale" elezione, con tanto di personale campagna elettorale contro il candidato dell'altro Partito, tra l'altro solo dopo aver superato le tassative Primarie tra gli altri candidati del suo Partito. Con la possibilità, ovviamente, di "voto disgiunto".
Tornando a noi, o meglio, alla mia proposta, immaginando di avere un Senato "all'europea" con sistema proporzionale, alla Camera potrebbe invece applicarsi un classico maggioritario first (oppure first two) past the post. Cioè, nel secondo caso, se 400 sono i deputati, è abbastanza semplice dividere l'Italia intera in 200 distretti (che a seconda della popolosità potranno, o meno, coincidere con la provincia, il singolo comune o nessuno dei due) e stabilire che i due candidati più votati in ognuno di questi, qualunque sia il loro Partito, vengano eletti. Oppure ancora, se di distretti se ne disegnano 300, 300 saranno i deputati eletti con l'uninominale secco, e i restanti 100 membri della Camera saranno i secondi più votati tra tutti i 300 collegi. Alla fine con queste regole secondarie si può "giocare" (proprio come fanno ogni 2-3 anni con la Legge Elett.), ben più importante è il discorso a monte.
Quanto ho indicato (spero in maniera chiara) in questi tre punti, ritengo sarebbe l'assetto più "naturale" (e quindi il migliore possibile) per l'Italia. In grado da un lato di salvaguardare la figura di un Presidente della Repubblica eletto dalle Camere "in seduta comune", super partes, non con un ruolo politico-legislativo ma garante costituzionale e simbolo di unità nazionale, che si è dimostrata, alla prova dei fatti, l'idea più felice del nostro Legislatore Costituente. Dall'altro, sopratutto, di valorizzare il Parlamento come luogo fisico e metafisico di sovranità democratica, perchè lo si renderebbe più vicino e collegato al Popolo da cui trae la sua legittimazione. Insomma, di sottrarlo alla turpe quotidiana polemica e propaganda politica. Alla tirannia della Maggioranza e a quella, ancor più maledetta, dei Partiti.
Sarebbe interessante, per ogni singolo punto, provare a capire quali apparati statali remerebbero contro tali cambiamenti
2 hours fa, Lyra Stark dice:Ma soprattutto verrà prevista una nuova indennità ad hoc?
Mica vorrete che lavorino gratis o che non gli si rimborsino le spese ^^"
Avranno anche un'immunità visto che il senato di Renzi era indubbiamente un modo per salvare i criminali amici dei poteri forti?