Esperti a confronto.
Le ragioni del NO secondo un gruppo di costituzionalisti:
Le ragioni del SÌ secondo l'ex presidente della Consulta Onida:
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Premetto che non so molto di leggi e costituzioni e teorie politiche ecc...
Questo benedetto taglio dei parlamentari non mi ha mai entusiasmato. Specie nella versione che si spaccia come "risparmio per i cittadini". Qui secondo me si intrecciano due questioni: il numero che viene percepito sproporzionato di parlamentari e il loro costo.
La prima questione è un'assurdità, dato che siamo in linea con gli altri grandi Stati europei; semmai c'è un problema di qualità della rappresentanza. E qui si poteva intervenire (credo) semplicemente cambiando legge elettorale e legando di più gli eletti ai territori, evitando possibilmente le solite leggi contro il vincitore delle prossime elezioni. E' vero che "l'uomo della strada" (ossia la maggioranza degli elettori) crede che Conte sia presidente della Repubblica e non sa minimamente dove è politicamente girato. Non si può pretendere una politica di ampio respiro dato il corpo elettorale che ci si ritrova, dato che non verrebbe capita. Ogni Paese ha i politici che si merita. Non escludo poi né che 1) il ragionamento del "numero di parlamentare proporzionale al numero di abitanti" sia troppo astruso per essere compreso né che 2) la maggioranza degli elettori non sappia quanti abitanti abbia l'Italia e la creda un Paese più piccolo di quello che è.
La seconda può avere qualche fondamento. Gli stipendi dei parlamentari italiani sono davvero troppo alti rispetto ai colleghi europei... ma in tal caso credo che sarebbe bastata una modifica ai regolamenti o dove caspita è calcolato l'importo da dare ai parlamentari. Ma di questo non se ne parla. E' più facile modificare la Costituzione.
Nell'apice della demagogia si sono intrecciate indissolubilmente queste due quesioni che, almeno a mio parere, dovrebbero viaggiare separate. Si possono risparmiare danari dalla "politica", certo! Tagliando gli stipendi e mettendo ordine alla babele di enti ed enticini che non solo sono una spesa inutile per lo Stato ma ne minano il funzionamento data la nebbia che circonda i limiti delle varie competenze. Una cosa è certa: i tagli alla politica non salveranno l'Italia.
Eppure...
Non so se voterò SI o NO o se andrò proprio a votare. Non solo perché la vittoria del SI è scontata. Data la desolante qualità della maggioranza dei parlamentari, che non riesce a mettere in fila un congiuntivo, che sventola mortadelle in aula, che si cimenta in tiktokate alla Gladiatore, che non sa fare altro che insultare l'avversario politico a colpi di Bibbianate, un taglio di questa feccia politica mi aggrada eccome. E' inutile pensare che un giorno arriverà una classe politica eletta (ossia illuminata) perché quel giorno non arriverà mai. Il corpo elettorale si sta degradando inesorabilmente e così la classe politica. Restringendo il numero dei parlamentari forse entrerebbero solo o in maggioranza coloro che un po' di testa ce l'hanno, perché, sarà solamente il 30-40% (siamo ottimisti) dei parlamentari, ma comunque tale categoria esiste e lavora per portare avanti le idee della propria forza politica, nel bene e nel male. E di parlamentari pensanti, comunque, i partiti ne hanno bisogno.
Non so se questo ragionamento abbia senso, ma davvero la frustrazione di vedere vari Toninelli e Calderoli in aula mi fa approdare a queste conclusioni... ma è probabile che per il giorno del voto la mia parte razionale prevarrà e mi farà votare NO.
Io solo per aver visto Toninelli sostenere convintamente le ragioni del SÌ non ho più dubbi su cosa votare XD
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
6 hours fa, NonnoOlenno dice:E qui si poteva intervenire (credo) semplicemente cambiando legge elettorale e legando di più gli eletti ai territori, evitando possibilmente le solite leggi contro il vincitore delle prossime elezioni.
No, non direi che la legge elettorale sia la panacea di tutti i mali.
Primo, perché se anche ne facessero una perfetta (che non esiste, ma diciamo perfetta per il tempo che viviamo) basta poi una legge ordinaria per modificarla nuovamente.
Secondo... diamo un occhio all'estero, limitandoci all'Europa.
UK: maggioritario di collegio a singolo turno
Francia: maggioritario a doppio turno
Germania: proporzionale
Spagna: proporzionale con collegi minuscoli (quasi maggioritario negli effetti)
Olanda, Austria, stati scandinavi: varianti del proporzionale
Irlanda: maggioritario plurinominale con svt
Sono tutte democrazie che funzionano, e anche meglio della nostra.
Quindi non è la legge elettorale il problema, e non è la legge elettorale la soluzione.
Certo, la legge elettorale può fare qualcosa, tipo sancire con collegamento più o meno diretto tra candidato e territorio, oppure decidere se l'elettore può permettersi di votare la persona o solo il simbolo. Non sono questioni da poco, ma non è la grande cura per far funzionare bene lo Stato.
Piuttosto, un superamento fatto bene del bicameralismo perfetto...
6 hours fa, NonnoOlenno dice:Restringendo il numero dei parlamentari forse entrerebbero solo o in maggioranza coloro che un po' di testa ce l'hanno, perché, sarà solamente il 30-40% (siamo ottimisti) dei parlamentari, ma comunque tale categoria esiste e lavora per portare avanti le idee della propria forza politica, nel bene e nel male. E di parlamentari pensanti, comunque, i partiti ne hanno bisogno.
No. Al contrario. Meno sono, più sarà facile candidare solo i fedelissimi del segretario di turno, quindi sostanzialmente yes-men a tutto andare.
Ora questo continuo guardare all'estero come la terra del bengodi è uno sport che non capirò mai: mi pare che in caso di Covid non abbiano veramente nulla da insegnarci, magari neanche in caso di Costituzione.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
14 hours fa, Lord Beric dice:No. Al contrario. Meno sono, più sarà facile candidare solo i fedelissimi del segretario di turno, quindi sostanzialmente yes-men a tutto andare.
Devo essere meno ottimista. Messaggio ricevuto
Sinceramente come ho detto all'inizio del post non sono esperto di "cose politiche" né in Italia né all'estero quindi ho praticamente detto la mia opinione da "ignorante" Quanto alla legge elettorale comprendo benissimo che sarebbe stata una soluzione temporanea... ma anche no, se tutte le
forze politiche considerassero prioritario il legare la rappresentanza al territorio e, indipendentemente dalle altre variabili della legge, mantenessero quel punto come imprescindibile. Ma chiaramente sto parlando di un mondo ideale...
Non so nulla di maggioritario, proporzionale e via dicendo, ci capisco davvero poco, quindi non so dire la mia So che c'è qualcosa nel sistema di questo Paese che non va come dovuto e secondo me (ma ripeto è davvero un opinione quasi senza fondamento, opinione personalissima insomma) è la confusione delle competenze tra i vari enti, sicuramente non il numero di parlamentari, per tornare all'oggetto della questione
8 hours fa, NonnoOlenno dice:Quanto alla legge elettorale comprendo benissimo che sarebbe stata una soluzione temporanea... ma anche no, se tutte le
forze politiche considerassero prioritario il legare la rappresentanza al territorio e, indipendentemente dalle altre variabili della legge, mantenessero quel punto come imprescindibile. Ma chiaramente sto parlando di un mondo ideale...
No, non funzionerebbe nemmeno in quel modo. Perché la legge elettorale non può prescindere dal resto dell'ordinamento dello Stato.
Prendi l'Italia. La nostra Costituzione sottende in qualche modo il proporzionale, pesi e contrappesi tra i poteri dello Stato sono abbastanza fondati sul fatto che i seggi siano ripartiti proporzionalmente tra le varie forze politiche e che quindi sia necessario un compromesso di fondo tra tali forze per fare modifiche significative all'ordinamento dello Stato.
Quindi buona parte della mediazione si prevede avvenga in Parlamento.
Se tu riduci i parlamentari e al tempo stesso passi al maggioritario lasciando inalterato tutto il resto, anche se il maggioritario offre un maggior radicamento territoriale, rischi che una forza con una maggioranza solo relativa tra l'elettorato possa facilmente raggiungere una maggioranza parlamentare tale da poter disporre a proprio piacimento della Costituzione.
Quindi hai voglia a dire "riduciamo i parlamentari ma non preoccupatevi, faremo il proporzionale". Se anche lo facessero, alla prossima legislatura la legge elettorale si può cambiare a maggioranza semplice.
Andrebbe votato 'no' solo perché il piccolo risparmio ricavabile da questo taglio suona tanto di contentino per zittire le richieste di una riforma più estesa più avanti, come è successo per esempio con le unioni civili;
tipo proporre di dimezzare o ridurre tutti gli stipendi di chi rimane (lasciando invece i benefit, che sono garanzia di poter far bene il loro lavoro mentre ci sono) invece che fare tagli 'a teste'; se parlassimo di un'azienda non ci sarebbe dubbio su cosa sceglierebbero i vertici 'per risparmiare' (se potessero farlo!). E' curioso come sia le forze politiche che restano passive davanti ai rinnovi dei contratti bloccati, sia quelle che urlano contro i licenziamenti e preferiscono tagliare sui 'dindi' non vedano lo stesso vantaggio qui.
Ma tanto tagli sul 'quanto' si possono fare pure senza toccare la Costituzione quindi ok, basterà ricordarselo quando ci diranno 'eeeeh ma abbiamo tagliato i costi appena nel 2020!!'
Comunque fingo di non essere attaccata al vile denaro e di supportare il 'no' per motivi vagamente più nobili, tipo essere una fan hardcore del (fu) proporzionale che ha apprezzato molto negli ultimi decenni alcuni salvataggi in corner contro alcune decisioni della maggioranza; salvataggi che con una riduzione i franchi tiratori avrebbero più difficoltà ad effettuare.
Detto questo, mi sono riguardata i numeri di quei salvataggi appunto, e alla fine dovrebbe si essere più difficile mantenere una libertà di scelta dalla linea di partito ma non così difficile o impossibile, quindi vado a votare senza grossi patemi. La cosa più triste in questo caso è che un intervento così cosmetico e affrettato non valeva proprio il rischio e la spesa di un referendum, nemmeno attaccandolo alle regionali...
38 minutes fa, Neshira dice:La cosa più triste in questo caso è che un intervento così cosmetico e affrettato non valeva proprio il rischio e la spesa di un referendum, nemmeno attaccandolo alle regionali
Mi piace il termine "intervento cosmetico", riassume perfettamente la questione . In ogni caso la Costituzione stabilisce con precisione i casi in cui può essere adito un referendum.
Va superato il bicameralismo perfetto, la legge elettorale cambiata, candidati deputati e senatori scelti con preferenza dell'elettorato e non del Partito, la soglia di sbarramento in percentuale rivalutata...
Il lavoro di "restauro" è ampio e complicato e da affrontare su più step, non sarà sicuramente l'esito del referendum a ridefinire la politica italiana.
Vedremo, nel 2016 erano tutti convinti che avrebbe vinto il sì, direi che potrebbe configurarsi lo stesso risultato anche quest'anno.
2 hours fa, Neshira dice:La cosa più triste in questo caso è che un intervento così cosmetico e affrettato non valeva proprio il rischio e la spesa di un referendum, nemmeno attaccandolo alle regionali...
Hai proprio detto bene. Aggiungiamoci che implica inoltre la chiusura delle scuole per almeno 4 giorni.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Non so, certo una soluzione meno indecente (votare prima o spostare l'inizio delle lezioni) non mi sembrava fantascientifica. Così si rischia di iniziare le scuole e poi chiudere tutto dopo una settimana.
È anche vero che potevano adoperarsi per fare veramente in modo che non fossero utilizzate le scuole come seggio, mentre per convenienza si è scelto di ricorrere a questa tipica soluzione.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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20 hours fa, Neshira dice:In effetti si sarebbe potuto stabilire i giorni di votazione per il prossimo weekend ... o votare il 14 e riaprire la scuola il 21. Boh. Forse avendo rimandato per lockdown bisognava far passare esattamente i sei mesi stabiliti per l'emergenza?
No, non era necessario il 21. Il tempo minimo da far passare (dando per scontato l'accorpamento) era quello minimo della campagna elettorale, e si sarebbe tranquillamente potuto votare dall'ultima di agosto in poi, per dire.
Il 21 è una emerita porcata, che farà un sacco di danni alle scuole, frutto del compromesso tra le forze politiche (es. il cdx voleva votare il più tardi possibile puntando sugli effetti della crisi economica e del relativo malcontento verso il governo, il csx e i 5s assolutamente prima che si iniziasse a parlare di finanziaria).
Ah ecco: UN motivo c'è per il 20-21...solo non è un buon motivo.
Per votare fuori delle scuole...avevo capito che almeno alcune regioni o circoscrizioni lo faranno, la mia compresa, e mi sto chiedendo come ci avvertiranno del cambio di sede (perchè sulla scheda c'è chiaramente l'indirizzo della scuola di default): cartello sbiadito dalla pioggia attaccato al cancello? O i messi comunali si faranno il giro a consegnare la variazione porta a porta come le mascherine?
Quello è già il meno, è un miracolo che siano riusciti a organizzarsi per votare in un'altra sede!
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