Appunto c'è la questione lettori Vs spettatori e ancora da considerare che vi sono diversi tipi di spettatori ma anche lo stesso spettatore può approcciarsi in modo diverso a serie diverse.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Appellativi come San Tyrion da Castel granito e madre Daenerys di Calcutta compaiono già dalla stagione 4, quando la serie era tutt'altro che "scaduta" ed il materiale di Martin è ancora presente (ed è anche quello "buono"), l'abbandono delle sfumature di grigio per un appiattimento bianco-nero c'entra poco con la pigrizia dello zione ed è stata una scelta voluta ma che non tutti possono apprezzare (sempre rimanendo a Gotham: se nel primo tempo mi mostri il joker di Nicholson e nel secondo il joker di Ledger non è detto che la cosa mi vada bene, nonostante siano 2 ottime interpretazioni).
Pensa se alla fine mi mostri il joker di Phoenix... Che pur essendo un'ottima interpretazione nasce da una sceneggiatura mediocre...
Sfondi una porta aperta nel dire che il precipizio lo hanno imboccato ben prima che mancasse il materiale da cui attingere!
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Il paragone con Batman non ci sta molto secondo me, perché bene o male tutti sanno chi è Batman, mentre ASOIAF rima della prima stagione era presso che sconosciuto al grande pubblico.
Credo che fin dall'inizio la divisione tre gli spettatori di GOT sia stata divisa in tre: i puristi che storcevano il naso fin dalle primissime notizie del cast (ricordo alcuni commenti risalenti al 2009-2010 dove ci si lamentava del fatto che l'attrice che faceva Cat era troppo vecchia, quello di Hodor pure e che Arya fosse troppo carina) o dalle primissime puntate (es, un comment su questo forum risalente alla prima stagione diceva che non gli piaceva la resa di Approdo del Re troppo poco caotica), i lettori più positivi che si facevano andare bene anche cose come Arya coppiera di Tywin o Margaery versione predatrice sessuale e ovviamente i non lettori rimasti colpiti dall'intricarsi delle trame, dai personaggi carismatici, dal realismo delle situazioni....
Poi ovviamente GOT è sempre stata una serie che tende alla semplificazione (es Asha che cambia nome per evitare che venisse confusa con Osha, Bronn capo della Guardia al posto di Jacelyn), e al rendere chiaro allo spettatore tutto fin da subito (es Barristan che non si traveste, Gregor che viene subito identificato senza la roba di Ser Strong) e qua più che il discorso che lo spettatore si scemo o distratto credo che c'entri anche la differenza fra medium televisivo e medium letterario, ovvero penso che banalmente glia autori vedendo le varie sottotrame dei libri abbiano scelto quale secondo loro avrebbe spiccato meglio in tv e quale no.
Quindi si alle Nozze Rosse, scioccanti al punto giusto e molto d'effetto, ma no a Dorne, probabilmente per una serie di motivi (ipotizzo, evitare di castare troppi attori, evitare di spendere più soldi del dovuto girando a Siviglia, evitare di introdurre altre sotto trame e intrighi è in quella che inizialmente sarebbe dovuta essere la terzultima stagione), si al Kingsmoot (opportunamente modificato) ma no alla storia della falsa Arya, qui c'entra sicuramente il discorso convenienza visto che unendo la sua storyline a quella di Sansa risolvevi pure il problema di Sansa nella Valle a non fare nulla, ma si rende a dimenticare che la trama della falsa Arya funziona nei libri, perchè comunque ben o male Jeyne noi lettori la conosciamo e gran parte di questo piano di ci viene spoilerato in ASOS (vedi l'incontro di Jaimie con Jeyne o il fatto che Tywin dica a Tyrion che Ditocorto è riuscito dove lui e Varys hanno fallito) ma nella serie si sarebbe dovuta introdurre Jeyne più o meno dal nulla, e inoltre c'è sempre il discorso resa, di nuovo in un libro noi non vediamo le cose, le possiamo solo immaginare, quindi l'idea che una ragazza a caso del Nord possa essere spacciata per Arya puo anche starci, ma nella serie molti spettatori vedendo un attrice che con Maisie Williams non c'entra nulla che viene spacciata per Arya si sarebbe chiesto "Ma sono scemi ? Come fanno a non capire ?"-
O anche i Griff, insomma sarebbero stati introdotti alla quinta stagione (di nuovo quella che nei piani originali sarebbe stata la terzultima) e possono funzionare nei libri dove comunque c'erano degli accenni, nella serie invece sarebbero stati dei personaggi introdotti dal nulla e molti avrebbero accusato l'a serie di prendere la via di Beautiful con parenti mai citati che compaiono dal nulla.
Mentre Martin negli ultimi libri ha introdotto dozzine di sotto trame e sotto trame che alla fine gli sono inevitabilmente esplose in mano finendo per appesantire la narrazione e la scrittura (unito anche al suo metodo di lavoro peculiare) la serie ha scelto l'opzione opposta, ovvero sfoltire a tutti i costi e tornare alla situazione iniziale (Stark-Lannister e Daenarys, con l'aggiunta degli Estranei) non a a caso se andiamo a vedere per molti l'apice di GOT è la sesta stagione, e questo lo pensano molti lettori e spettatori (come al solito tralasciando i puristi): gli Stark sono finalmente tornati a casa, Arya finalmente a Westeros, Dany lascia il nodo di Mereen e fa quello che avrebbe dovuto fare dalla prima stagione (e quindi unito alla fine delle vicende Braavosiane di Arya niente più scene ad Essos), alla capitale niente più clero e Tyrrel, solo Cersei, gli Estranei sono una minaccia tangibile e non più una chimera, Bran che apparentemente trova uno scopo e la smette di essere un personaggio passivo, bene o male tutti sono schierati da un a parte, restava da vedere solo chi sarebbe rimasto alla fine.
Dai sfido chiunque a dire di non essersi emozionato di fronte Jon proclamato Re del Nord, alla rivelazione dei suoi natali, all'immensa flotta di Dany che parte verso Ovest ecc, andando a vedere i commenti sui vari video su youtube tutti sono concordi a dire che quello era l'apice di GOT e che la serie per conto loro poteva pure fermarsi li.
26 minutes fa, King Glice dice:Il paragone con Batman non ci sta molto secondo me, perché bene o male tutti sanno chi è Batman, mentre ASOIAF rima della prima stagione era presso che sconosciuto al grande pubblico.
Neanche secondo me perchè comunque non sono mai storie tratte da libri ma inventate ad hoc per l'occasione (magari riprendendo spunti, quello sì) e in GoT non c'è stato un cambio così radicale, nè di setting nè di altro a livello tecnico, semmai è cambiato qualcosa nel modo di raccontare con più semplificazioni e velocità.
E difatti mi ricollego qua
30 minutes fa, King Glice dice:Poi ovviamente GOT è sempre stata una serie che tende alla semplificazione (es Asha che cambia nome per evitare che venisse confusa con Osha, Bronn capo della Guardia al posto di Jacelyn), e al rendere chiaro allo spettatore tutto fin da subito (es Barristan che non si traveste, Gregor che viene subito identificato senza la roba di Ser Strong) e qua più che il discorso che lo spettatore si scemo o distratto credo che c'entri anche la differenza fra medium televisivo e medium letterario, ovvero penso che banalmente glia autori vedendo le varie sottotrame dei libri abbiano scelto quale secondo loro avrebbe spiccato meglio in tv e quale no.
in pratica nelle ultime stagioni è avvenuto tutto questo con l'acceleratore. Ma credo sia anche comprensibile considerando che appunto non si sapeva bene fin dall'inizio dove sarebbe andata a parare la storia perciò si è scelto di privilegiare i contenuti principali, eventualmente aggiungendo in corsa qualcosina che non intralciava più di tanto (vedi Dorne o le Isole di Ferro).
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Il 20/6/2020 at 12:09, ***Silk*** dice:Il problema principale è che gli sceneggiatori non credendo nelle storyline tracciate e lasciate a metà da Martin hanno scelto di andare per la loro strada: è aumentata la qualità della formalità dell'immagine, sono stati velocizzati i tempi della storia, diminuendo la qualità dei dialoghi che si sono anche fatti più banali, i tempi lunghi che creavano il setting e i caratteri sono scomparsi, rendendo i personaggi e le storie più piatte e macchiettistiche, senza quella complessità che li aveva contraddistinti. Così il buono è buono senza macchia, al massimo è stupido, ma non grigio, e il cattivo è cattivo e basta senza spessore, così quei personaggi che passano da un lato all'altro dello spettro cromatico risultano isterici, poco credibili, poco comprensibili e terribilmente noiosi.
Questo in parte può essere attribuibile a Martin ma solo minima, altrimenti rischiamo di fare un ragionamento infantile e parziale. Stiamo parlando di professionisti che hanno compiuto delle scelte e le responsabilità delle scelte appartengono a chi le fa, cercare delle mitigazioni nell'ambiente al di fuori di sé che esulano dalla propria responsabilità significa non aver saputo inizialmente analizzare e gestire il livello di rischio della situazione che ci si è presentata davanti (un autore che ci mette 5 anni a fare uscire il libro iniziale, riesce a fare uscire il secondo e il terzo dopo 2 anni, ce ne mette altri 5 per il quarto e 6 per il quinto che avrebbe dovuto essere più o meno già scritto è una situazione parlante di per sé).
io non credo che non credessero in toto, ma probabilmente sapevano che appunto data la situazione particolare dovevano tenersi un piano B e quindi sfoltire e semplificare in modo da poter procedere in qualche modo, anche considerando i tempi televisivi.
Tra l'altro il discorso sulla situazione potenzialmente rischiosa legata all'inaffidabilità dell'autore mi ha fatto venire in mente che per quello che ne sappiamo noi potevano esistere anche accordi in merito, ad esempio che se Martin entro la tot data non avesse pubblicato materiale nuovo gli sceneggiatori avrebbero avuto libertà di procedere come ritenevano più opportuno, quindi di fatto praticamente estromettendolo del tutto. Magari è proprio questo quello che è accaduto in quel famoso periodo in cui @Zio Frank colloca il punto di svolta nella relazione Martin/serie e a cui si deve quella sorta di "stizza" che appunto secondo alcuni avrebbe portato l'autore a criticare il lavoro di DeD.
Secondo me sarebbe una possibile spiegazione, anche perchè dubito che nel caso Martin andrebbe a raccontarlo in giro, così come gli stessi sceneggiatori.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sia chiaro, io parlo sempre del GOT fintanto che è in relazione ai libri quindi più o meno introno alla quinta sesta stagione, che risalgono anche al periodo di massima fama per la serie in cui le critiche erano davvero pochissime,
14 hours fa, King Glice dice:Dai sfido chiunque a dire di non essersi emozionato di fronte Jon proclamato Re del Nord, alla rivelazione dei suoi natali, all'immensa flotta di Dany che parte verso Ovest ecc, andando a vedere i commenti sui vari video su youtube tutti sono concordi a dire che quello era l'apice di GOT e che la serie per conto loro poteva pure fermarsi li.
Sono molto d'accordo con questo pensiero. Forse la delusione maggiore dipende proprio dal fatto che i 2D hanno creato un finale di stagione per la sesta davvero "alto" (e già mancava il materiale cartaceo, eh) e poi non sono riusciti a mantenere lo stesso livello per la settima e l'ottava.
Il 24/6/2020 at 00:02, Phoenix dice:Sono molto d'accordo con questo pensiero. Forse la delusione maggiore dipende proprio dal fatto che i 2D hanno creato un finale di stagione per la sesta davvero "alto" (e già mancava il materiale cartaceo, eh) e poi non sono riusciti a mantenere lo stesso livello per la settima e l'ottava.
Concordo, a dimostrazione che per fare un prodotto di qualità non servono per forza i libri.
Mah... secondo me la sesta stagione è un po' sopravvalutata. Rispetto alla quinta rappresenta un miglioramento e sicuramente beneficia del fatto di avere tre episodi iconici (The Door, BoB, TWoW), ma a mio parere anche queste puntate presentano evidenti problemi di sceneggiatura (la terza ha difetti anche nel montaggio).
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Si questo è vero, pero a conti fatti è l'ultima stagione di GOT ad essere stata apprezzata all'unanimità...
Le critiche che ho letto sono quasi sempre state fatte dai lettori, al contrario di settima e ottava (sopratutto questa) che sono stagioni che generalmente sono piaciute poco anche a quelli a digiuno dei libri.
4 hours fa, Jacaerys Velaryon dice:Mah... secondo me la sesta stagione è un po' sopravvalutata. Rispetto alla quinta rappresenta un miglioramento e sicuramente beneficia del fatto di avere tre episodi iconici (The Door, BoB, TWoW), ma a mio parere anche queste puntate presentano evidenti problemi di sceneggiatura (la terza ha difetti anche nel montaggio).
Sono d'accordo io l'ho trovata parecchio noiosa e poco incisiva, nemmeno la battaglia dei bastardi mi è piaciuta granchè, così come l'elezione a caso di Jon o le trovate relative a Daenerys e Cersei: di effetto ma a ben pensarci piuttosto facilone.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Certo, non è esente da c....e anche la sesta, ma ha il pregio di aver raggiunto il giusto climax nel finale di stagione, cosa che si è persa totalmente nelle seguenti.
Dipende, sono critiche di lettori o spettatori non lettori ?
Per esempio su un forum che frequentavo io c'era un non lettore che criticava la quinta e al sesta stagione, per esempio criticando scelte come far accoltellare Jon dal ragazzo che aveva preso sotto la sua ala per fattore choc o la lentezza della trama di Apporodo del Re nella sesta.
Secondo me non esistono critiche da non lettore o da lettore, esistono critiche concernenti lo sviluppo della serie in sé per sé e le critiche relative a come è stata adattata l'opera principale.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
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A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)