25 minuti fa, JonSnow1992 ha scritto:a zio George non è mai andata a genio la decisione di Tolkien di riportare in vita Gandalf.
Vorrei ricordare a Martin che Gandalf non è un comune uomo mortale ma un Maia, un essere angelico per definizione immortale
Hai ragione.
Come avevo detto in altre occasioni, il senso della critica di Martin sta nel fatto che Gandalf migliora il suo status, passando da essere Grigio a Bianco, mentre le resurrezioni martiniane rendono i personaggi più oscuri. Per Gandalf, tuttavia, non ha senso l'esempio: Martin avrebbe fatto meglio a menzionare qualche personaggio tratto dalle "imitazioni" di Tolkien.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
@JonSnow1992 grazie per il tuo intervento, che almeno non sembra che siano sempre i soliti ignoti a inventarsi le cose per far fare brutta figura a Martin (che ci riesce benissimo da solo).
Velaryon il senso della critica se fosse quello che dici tu avrebbe ancora meno senso. Un autore può resuscitare un suo personaggio mica solo per farlo diventare più oscuro. Oltretutto,a parte le ragioni citate da @JonSnow1992 che giocoforza spiegano l'unicum riguardante di Gandalf, ovvero che non è umano ma immortale, nel caso di Gandalf c'è pure un motivo per cui evolve in una forma migliore. Tralasciando ovviamente tutti i simbolismi legati alla rinascita ma non mi addentro in tali complessità. Di nuovo a me pare che a Martin sfuggano alcuni contenuti essenziali nell'opera e le spari tanto per. E non mi spiega, la tua spiegazione, il motivo per cui se era stato disturbato dal ritorno di Gandalf, Martin nella sua opera ne abbia inseriti di abbondanti.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
49 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:il senso della critica se fosse quello che dici tu avrebbe ancora meno senso. Un autore può resuscitare un suo personaggio mica solo per farlo diventare più oscuro.
L'impressione che ho è che a Martin non piace a prescindere l'idea che la resurrezione di un personaggio sia qualcosa di positivo. Per lui il problema non è il numero dei risorti, ma il fatto che sia necessario che questi paghino un duro prezzo. Chissà, forse deriva dalla sua mentalità atea (curioso che ne parliamo proprio a Pasqua ).
49 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Di nuovo a me pare che a Martin sfuggano alcuni contenuti essenziali nell'opera e le spari tanto per.
Se fosse così, sarebbe un clamoroso difetto di interpretazione, dato che Martin sostiene di rileggere periodicamente TLOTR e di averlo come grande fonte d'ispirazione. Forse, come dicevo sopra, la lettura di Tolkien da parte di Martin è filtrata dalla propria visione del mondo?
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
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What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
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The measure of a life is a measure of love and respect,
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Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
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17 ore fa, Menevyn ha scritto:
Sono d'accordo, sotto il profilo narrativo buttare giù Bran è un gesto impulsivo di Jaime che Cersei non approvava, quindi magari in quel momento poteva provare un genuino - entro certi limiti, è pur sempre di Cersei che stiamo parlando - senso di colpa o di pietà per Bran.
Io invece non l'ho mai interpretato così, ma solo come un tentativo da un lato di manipolare Cat e dall'altro di pararsi le chiappe nel caso qualcuno avesse intuito il motivo della caduta di Bran. Diversamente non avrebbe avuto senso sottolineare il colore dei capelli del bambino morto, dettaglio di per sé irrilevante se una non deve stornare il sospetto che i suoi figli siano tutti illegittimi. E sono piuttosto certa che non ci fosse nessunissimo figlio di Robert effettivamente nato, neanche nella serie.
Detto questo anch'io l'ho trovata una buona aggiunta, che rende bene l'idea di quanto Cersei sia cinica e manipolatrice.
19 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Opinione criticabile, ma legittima e comunque non offensiva.
Mah, io non penso che ci sia nulla di offensivo - quella di vedere offese e mancanze di rispetto ovunque è una tendenza ormai esasperante in qualsiasi tipo di dibattito - ma, come dicono anche JonSnow1992 e Lyra, è un'atteggiamento abbastanza presuntuoso, specie nel momento in cui Martin screma generazioni di autori, come lui ispirati da Tolkien, bollandoli come "imitatori" e ponendosi invece come - de facto - un raro autore che è riuscito a creare un proprio stile originale ed indipendente dai canoni classici del genere, quando invece fa parte di quella folta schiera che non gli piace.
E come molti presuntuosi, finisce col sembrare un pò ridicolo.
3 ore fa, Pongi ha scritto:Io invece non l'ho mai interpretato così, ma solo come un tentativo da un lato di manipolare Cat e dall'altro di pararsi le chiappe nel caso qualcuno avesse intuito il motivo della caduta di Bran. Diversamente non avrebbe avuto senso sottolineare il colore dei capelli del bambino morto,
Io parlavo da un punto di vista interno, ed è possibile che le due cose, un certo vago senso di colpa e il tentativo di ingraziarsi Cat possano arrivare a toccarsi, poi è chiaro che la priorità per Cersei era quella di allontanare il più possibile i sospetti da lei e Jaime. La menzione dei capelli del bimbo morto l'ho sempre considerata più che altro un'espediente narrativo che si unisce e rafforza poi le informazioni del libro di Malleon.
26 minuti fa, Menevyn ha scritto:Mah, io non penso che ci sia nulla di offensivo - quella di vedere offese e mancanze di rispetto ovunque è una tendenza ormai esasperante in qualsiasi tipo di dibattito - ma, come dicono anche JonSnow1992 e Lyra, è un'atteggiamento abbastanza presuntuoso
È una critica che ci può stare.
3 ore fa, Pongi ha scritto:E sono piuttosto certa che non ci fosse nessunissimo figlio di Robert effettivamente nato, neanche nella serie.
Se non erro, Bryan Cogman confermò la sua esistenza, chiarendo che non fa parte della conta ufficiale dei figli fatta da Maggy perché morto giovanissimo. Mi pare ci sia anche una scena in cui Cersei ne parla con Robert stesso. Detto questo, penso sia stato inventato sia per creare empatia verso Cersei, sia per lasciare un indizio sulla paternità di Joffrey, Myrcella e Tommen.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
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What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
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Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
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Il 17/4/2022 at 18:57, Jacaerys Velaryon ha scritto:L'impressione che ho è che a Martin non piace a prescindere l'idea che la resurrezione di un personaggio sia qualcosa di positivo. Per lui il problema non è il numero dei risorti, ma il fatto che sia necessario che questi paghino un duro prezzo.
Appunto, anche Gandalf lo ha pagato con un sacrificio estremo, perché lui non lo sapeva mica cosa gli sarebbe accaduto. E non è neanche stato un processo facile il suo ritorno. Quando gli nominano le Miniere di Moria e sa che cosa c'è nascosto lui ha paura. Perché lui è l'unico che sa quale nemico dovrà affrontare. E si capisce che il suo intento sul ponte è sacrificarsi. Non è che affronta il Balrog rilassato dicendo tanto poi ritorno, sono immortale.
Tralascio eventuali riferimenti cristologici perché non sono nemmeno così pregnanti, quindi non c'entra nemmeno l'essere ateo.
Personalmente mi è sempre sembrato poi che da Bianco abbia perso un po' di quell'umanità che aveva prima. Sicuramente c'è stata un'evoluzione del personaggio, un'acquisizione di consapevolezza, quella che per un obiettivo più grande sia necessario sacrificare sé stessi, che si è tradotto con una parte, quella più "umana" e legata agli affetti. E scusate se è poco. E se assomiglia pure a certe altre dinamiche che ho letto in giro
Oltre al fatto che comunque queste riflessioni sono proprio chiare e lampanti a una lettura anche svogliata del testo, non è che la visione di Martin deve essere presa come l'unica possibile e applicabile nel fantasy. Invece lui critica la questione resurrezione solo perchè non coincide con la sua idea. Oltretutto non capendo neanche che dei punti in comune ci sono.
Il 17/4/2022 at 18:57, Jacaerys Velaryon ha scritto:Se fosse così, sarebbe un clamoroso difetto di interpretazione, dato che Martin sostiene di rileggere periodicamente TLOTR e di averlo come grande fonte d'ispirazione. Forse, come dicevo sopra, la lettura di Tolkien da parte di Martin è filtrata dalla propria visione del mondo?
Un conto è capire i significati un conto filtrarli col proprio punto di vista. Anche questa mi pare un'operazione presuntuosa.
9 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Mi pare ci sia anche una scena in cui Cersei ne parla con Robert stesso. Detto questo, penso sia stato inventato sia per creare empatia verso Cersei, sia per lasciare un indizio sulla paternità di Joffrey, Myrcella e Tommen.
Anche a me. In realtà è una bella scena perché all'inizio, quando ancora non sappiamo come stanno le cose e in un contesto familiare come quello Stark, con pochi minuti umanizza Robert (Cersei racconta che si mise a menare le mani mostrandolo sofferente per l'accaduto) e la stessa Cersei. Io l'ho interpretata come sincera e appunto come un modo per farci capire che all'inizio un tentativo tra i 2 c'era stato di far funzionare le cose ma già in quel frangente non furono capaci di parlarsi, di supportarsi a vicenda e scelsero 2 strade diverse.
Molto diversa dalla Cersei dei libri molto più calcolatrice che fin da subito ci fa capire che a lei dei figli di Robert non fregava nulla.
Poi sicuramente è funzionale anche al discorso capelli e probabilmente rende la questione più credibile che non nei libri perché almeno in quel caso un bambino castano era nato.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sinceramente penso anch'io che Ned Stark non fosse stupido, ma solo inesperto riguardo intrighi e complotti. Dovete ammettere che c'è differenza tra essere stupidi e non sapere le cose perché non si ha mai avuto la possibilità di impararle. Dopotutto, se ben ricordate, a Nord gli Stark sono amati e le casate li seguivano per lealtà sincera nei loro confronti. Certo i Bolton li hanno traditi, ma appunto loro sono sempre stati la pecora nera del nord, e se ben ricordate, nei libri viene detto che Ned Stark non si fidava di Roose Bolton. E quello che è successo con i Karstark non è rilevante perché semplimente mostra che neanche gli uomini del nord sono perfetti e che solo perché qualcuno crede in te non significa che tu non possa deluderlo. Infatti ricordate che anche gli altri lord del nord erano infuriati per la morte di Ned Stark, non solo la sua famiglia, ed hanno incoronato Robb re del nord lealtà e amore, non perché volevano accaparrarsi favori. Infatti considerate che anche dopo le nozze rosse, molti lord del nord sono pronti a rivoltarsi contro i Bolton e a rimettere uno Stark sul trono. Se paragonate Ned Stark con Tytos Lannister (il padre di Tywin), lo capirete che Ned non era stupido perché gli uomini del nord non si sono lamentati del suo modo di regnare, e Ned non ha mai indotto il continente di Westeros a considerare gli Stark dei lupi senza zanne.
E per quanto riguarda il dire tutto a Cersei, non lo ha fatto così a caso. Lo ha fatto perché SAPEVA che una volta che Robert avesse saputo la verità, avrebbe ucciso i suoi figli, ed anche se Joffrey se lo sarebbe meritato, Tommen e Myrcella erano innocenti. Se Robert non fosse stato così immaturo da reagire in questo modo, e non condannasse tutti per le colpe di alcuni, Ned gli avrebbe detto tutto subito.