Giorno 4 - Sansa Stark
Sansa è un personaggio complesso ed in continua evoluzione, di grande forza e sensibilità. Quello che colpisce di lei è la sua eleganza, e non intendo quella formale e comportamentale ma quella caratteriale. Sansa possiede un'attitudine che le permette di "schermasi" dagli eventi nefasti della vita (come detto da altri meglio di me nella discussione sulle citazioni) mantenendo intatta la sua morale e le sue virtù. Non so se in ASOIAF tale tendenza rimarrà immutata o emergeranno in maniera preponderante caratteristiche più dark (come in GoT), ma considerando la Sansa di adesso mi sento di condividere il seguente pezzo, che racchiude tutta la bellezza interiore del personaggio.
Giorno 4 - Sansa Stark
Sansa è una sfida vera e propria, perchè passa molte fasi e non ha ancora terminato (Parlo di libri ovviamente, la serie la dimentichiamo). Anche io come Marco ho deciso di immaginarla al suo inizio, quando era ancora un bel uccellino dolce. Ho scelto questa bella canzone dei Fleetwood Mac cantata da Naya Rivera per Glee.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Giorno 4 - Sansa Stark (ASOIAF)
Sansa era una ragazza di vocazione shampista diremmo oggi,che viveva nel mondo delle favole e credeva al principe azzurro in un'epoca estremamente maschilista in cui le donne erano considerate solo contenitori usa e getta .
Ma , vista l’educazione che ha avuto , questa Sansa bambina , ci sta che lei sia così ( mai mette in discussione i dettami della società in cui vive,non ne recepisce la pesantezza.,non capisce di essersi legata ad essi con le sue stesse mani ) purchè poi cresca.In effetti la Sansa di ASOIAF instilla un misto di tenerezza, pietà ,comprensione visto che le è accaduto di tutto , specie il credersi innamorata di un giovane e bel principe delle favole che invece era ben altro.E avrebbe dovuto capirlo quando l’imb****le maltratta sua sorella da cafone presuntuoso, ma profondamente vigliacco quale era .E avrebbe dovuto capire che razza di suoceri avrebbe avuto nel momento in cui l’avvinazzato decide che a pagare per un reato non commesso (neanche da Nymeria che difende legittimamente Arya) sia la dolce ,incolpevole Lady,sua affezionata metalupo.E’ troppo ingenua ed infatti le faine Lannister se la intortano ben bene.
Nondimeno mai dimentica anche lei di essere una Stark con forti principi etici ed infatti salva Dontos da morte sicura decretata dall’imb****le che crede di amare e si comporta da regina vera cercando di consolare le donne riunite nella Fortezza Rossa , non disprezzandole , intonando con loro canti.Mentre magari Stannis potrebbe vincere e fare scempio di tutto,tutti ed ovvvio tutte.
E allora siccome aveva un cuore amorevole le dedico la Barcarola di Offenbach ( riservandoni di rendere ben altro a Joffrey cervo Baratheon ) che ho ascoltato con piacere in una delle ultime puntate di Watchmen
Il testo italiano dice
Povero cuore innamorato
di chi non t’ama più.
Povero cuore dimenticato
da chi non torna più.
Ricordi quanti sogni
abbiamo fatto insieme a lui.
E tu battevi forte
se guardavo gli occhi suoi.
Volevo dir di no
a un amore così,
ma fosti proprio tu
a volere da lui l’amore.
Povera sciocchina che credeva di essere felice solo perché si era invaghita di un cretino sadico e sarebbe diventata una entusiasta donna del Sud disprezzando il Nord,le sue origini.Fa rabbia ma anche tanta tenerezza
Giorno 4 -Sansa ( GoT)
Per lei ho un altro pezzo che sembrerà strano ma che tale non è
Nella 8 x 4 durante i festeggiamenti per la vittoria contro il NK , estranei e sue truppe cammellate di zombie , Sansa parla con il mastino : egli le dice che avrebbe dovuto ,essendo un uccelletto implume aggiungo io ,andare con lui perché se lo avesse fatto , non avrebbe sofferto tanto.Ma lei risponde che se ora è quella che è ,forte e determinata , lo deve proprio all’esperienza fatta e subita nel confrontarsi con 2 mostri Ramsay e Diticorto e allora le dedico
Fighter di Christina Aguilera
Dopo avermi rubato e ingannato
Probabilmente pensi che provo risentimento per te
Ma hai torto
Perchè se non fosse stato per tutto ciò che hai tentato di fare
Non sapevo quanto fossi capace di tirare avanti
Quindi voglio ringraziarti
Perché mi hai reso molto più forte
Hai fatto in modo che io lavorassi un poco più duramente
Mi hai resa molto più saggia
Così grazie per avermi resa una combattente
Hai fatto in modo che io imparassi un poco più velocemente
Hai reso la mia pelle un po' più dura
Mi hai reso molto più intelligente
Così grazie per avermi resa una combattente
Piccola nota a margine;: questi due pezzi possono essere interpretati in modo diverso,anche fortemente critico ed ironico, sia chiaro.Perchè per me i veri combattenti si battono alla luce del sole ,guardando in faccia il loro nemico,non manipolando altri perché essi facciano il lavoro sporco che potrebbe macchiare indelebilmente avorio e porcellana ,solo di facciata ovvio.
No perché se la Sansa ASOIAF può ispirare pena ed empatia,quella proposta da GoT è responsabile della sua discesa nelle tenebre in cui non troverà nessuna luce che le indichi una strada per la risalita dal fondo viscido e limaccioso in cui è crollata.E lo è per le sue scelte,per essersi sopravvalutata ,per essersi buttata nelle fauci di due sciacalli come Ditocorto e Ramsay,dopo aver rifiutato l'aiuto di Brienne inviatole dalla madre.Nessuno la ama , lei non vuole essere peraltro amata da nessuno per non soffrire più,fisicamente e moralmente,soprattutto ,vuole solo prendere senza dare .E allora sarà,per colpa sua drammaticamente sola.Ciascuno alla fine è arbitro della sua fortuna e in troppi scelgono la strada che secondo loro è meno dolorosa per vivere.Ma tale strada ,una volta che si è accettato di vivere nelle tenebre , non è la via migliore data che è improntata ad egoismo ed aridità dei sentimenti.Ella si lascerà vivere ma è una foglia morta al vento
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
5 hours fa, Lyra Stark dice:L’unico rimpianto è che questa canzone è troppo poetica e soave per il personaggio, senza alcun riferimento alla sua doppiezza, al suo egoismo o alla sua ignavia, specialmente così come lo hanno rappresentato in GoT.
Io non ravviso doppiezza e ignavia nel suo comportamento. Paradossalmente, la dissimulazione che dovrebbe essere uno dei suoi punti di forza, viene travolto e lasciato da parte in favore di un atteggiamento diretto e perentorio. Basti pensare a come parli francamente a Jon Snow nel momento in cui non condivide le sue scelte di governo, o su Daenerys. Verso la stessa Daenerys è ancor più a viso aperto, non finge compiacenza, non è doppia. Le palesa in ogni forma il proprio risentimento e fa sì che la Madre dei Draghi lo avverta, così come che sappia bene quale sia il suo pensiero su di lei.
L'egoismo è poi una conseguenza di un Io divenuto paranoico e che percepisce in ogni individuo, anche il più vicino, una possibile fonte di pericolo, pertanto si innesca un meccanismo di difesa in cui ella preserva sé stessa.
%d/%m/%Y %i:%s, Iceandfire dice:[...] Nessuno la ama , lei non vuole essere peraltro amata da nessuno per non soffrire più [...] E allora sarà,per colpa sua drammaticamente sola.Ciascuno alla fine è arbitro della sua fortuna e in troppi scelgono la strada che secondo loro è meno dolorosa per vivere.Ma tale strada ,una volta che si è accettato di vivere nelle tenebre , non è la via migliore data che è improntata egoismo ed aridità dei sentimenti.Ella si lascerà vivere ma è una foglia morta al vento
Da un certo punto di vista fa bene.
Per il resto è sempre molto facile giudicare lei. Ma nessuno dovrebbe subire ciò che ha subito lei. Parliamo di un soggetto malmenato e abusato in ogni modo nell'età prepuberale, sia fisicamente (Meryn Trant) che psicologicamente (Guarda la testa di tuo padre!), sola e abbandonata in uno dei momenti chiave dell'adolescenza (il diventare donna), continuamente minacciata e offesa (Cersei), illusa e strumentalizzata (Margaery), manipolata senza ritegno da quello che nei fatti è un soggetto sessualmente disturbato (Ditocorto) che come ogni predatore viscido e maniacale la isola da tutto e fa sì che che ella veda nella sua stessa morale e nella sua stessa famiglia un pericolo e un fallimento, violandone quindi l'animo e l'intimità. Infine altri abusi, quello materialmente e spiritualmente più crudele e definitivo (Ramsay), lo stupro del corpo e dell'anima, il peggio che una donna possa subire.
Quando poi ella ritrova, nonostante tutto, una forma di stabilità e serenità relativa (la riconquista di Grande Inverno, Jon Snow Re del Nord, il Nord Indipendente), riappropriandosi del concetto degli Stark e del poco che le resta di quella stessa famiglia, arriva un elemento esterno a destabilizzarla e a minare tutto ciò che ella faticosamente aveva ritrovato (Daenerys).
Ella non è più disposta ad essere alla mercé di chicchessia, troppo ha subito, dunque normalissimo che la sua sia una feroce opposizione nei confronti dell'autoproclamatasi Regina dei 7 Regni, di cui tra l'altro la lupa rossa è l'unica a trattarla diversamente e a vedere per prima la sua vera natura, laddove tutti la ossequiano. Una Daenerys che non solo le intende portare via il Nord, una sicurezza a livello di status quo e di non dover essere in balìa di nessuno, ma che vuole sradicare anche un pezzo della sua famiglia.
Se dopo tutto ciò ella diventa un essere freddo, incapace di fidarsi, ma in vero profondamente terrorizzato del buono e del bene dentro di sé, perché conscio possa essere violato e martorizzato, ne ha tutte le ragioni.
Di fondo non è più in grado di amare perché non si sente amata e sa di non esserlo.
Il suo è il finale e il destino peggiore, un qualcosa di cui è certamente responsabile, ma di cui sono responsabili anche altri, come lei.
In definitiva serve coraggio per sopravvivere a tutto ciò e per essere come lei è diventata. Ma serve ancor più coraggio ad essere come ella è sempre stata. Perché serve una forza immane per essere capace di silenzi, di cortesia, di delicatezza e ragione, in un mondo che desidererebbe che tutti si uniformassero e sbraitassero.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Non sono d’accordo
Certamente si empatizza con lei per gli abusi subiti (a maggior ragione in una età critica ) ma affidarsi a Ditocorto dopo che aveva visto come ha ammazzato Dontos è da pazzi che ancora si fidano di chi sanno che non lo merita e lo sanno perché hanno le prove .
Tutto il resto delle sue sofferenze dipende da questo ,compreso il fatto che fosse lusingata dell’amore di un miserabile putrefatto dal male e dalle tenebre .Non è priva di colpe per la sua discesa nei propri inferi non ho dubbi e non la assolvo .
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
GIORNO 4 - SANSA STARK
(mini comunicazione di servizio: da oggi interverrò in modo molto più sintetico e/o saltuariamente, causa problemi mano destra. In attesa di un piccolo intervento, dovrei -cioè, devo- portare un tutore. In realtà questo 3D mi piace talmente che in questi giorni ogni tanto lo sto togliendo, per poter scrivere al pc, ma non dovrei. E mi sa che farlo non è una buona idea; quindi dovrò mi dovrò contenere... anche se sarà un’impresa )
Dunque, Sansa è un personaggio dalle mille sfaccettature. Solo in apparenza semplice, in realtà cela una enorme complessità, che è stata colta molto bene in alcuni dei post precedenti. Soprattutto GoT Sansa, che per ovvii motivi è arrivata molto più lontano nella propria evoluzione. Anche se vorrei pensare che quella stesssa evoluzione non termini con la conclusione di Got: perchè in fondo, a meno che i personaggi muoiano, nessuna storia finisce davvero con l'ultima pagina.
E i comportamenti contraddittori che spesso ha mostrato in Got, se da un lato possono essere dovuti a difficoltà da parte di D&D di gestire il suo personaggio per un tempo così lungo e non sono scevri di ombre e contraddizioni, dall'altro potrebbero, almeno alcuni, essere lo specchio di una complessità ancora maggiore di quella che appare. Sinceramente, quindi, non mi viene in mente un brano che rispecchi tutto il suo cammino e l'interezza del suo character. Quindi lascio questo compito a chi ha più conoscenze di me, musicali e non, e mi limito ad un unico suo aspetto.
Ella ha, non solo fisicamente, soprattutto in GoT (la scelta di Sophie, così eterea, quasi evanescente, è veramente perfetta) ma anche, all’inizio del suo percorso, caratterialmente, un’apparenza assolutamente fragile, vulnerabile, quasi inconsistente. I più –Cersei, Littlefinger; lo stesso Sandor, che pure vorrebbe proteggerla dagli orrori della vita- pensano che la si possa spezzare in un attimo, senza sforzo, quasi senza accorgersene, come si spezza un ramoscello secco. E invece, sotto questa superficie, ella nasconde una enorme, quasi indistruttibile resilienza. E una altrettanto inaspettata, risoluta, incrollabile volontà di sopravvivere. Ai pericoli, al dolore. Alla mancanza di giustizia e significato della vita stessa. Volontà di andare avanti, anche quando questo significa soltanto fare resistenza passiva, perché anche guardando a lungo l’orizzonte non si riesce più a vedere alcuno spiraglio, alcuna via di fuga, alcuna speranza. Resistere, rimanere viva: come un seme sotto la neve, in attesa che un giorno, domani o tra anni ed anni, giunga un nemmeno sperato disgelo.
Eppure, stranamente, non appare esservi, dietro questa tenace, inscalfibile determinazione a sopravvivere, alcuna speranza o gioia, nè attuale, nè vista in prospettiva futura. La possibilità di provarla, ancora, la gioia o qualcosa che le somigli - mi riferisco alla gioia pura, luminosa, positiva; non a quella aspra e dura che deriva dal vedere uno dei suoi aguzzini morire sbranato dai cani- le è stata sottratta insieme ai sogni da ragazzina ingenua. La realtà non ha soltanto infranto quei sogni infantili ed immaturi, come sarebbe normale e "sano" in qualsiasi percorso di crescita: nello strapparglieli di dosso, la vita è stata talmente brutale che, insieme, le ha raschiato via brandelli pelle e carne, materia viva e sanguinante, parti essenziali di se stessa. Quindi, è come se ella resistesse ad ogni dolore, ad ogni violazione, ad ogni scempio che le viene gettato addosso, per semplice istinto di sopravvivenza... o perchè, in qualche modo, sente di doverlo fare.
Forse coesistono in lei entrambe le motivazioni; ma qui mi fermo un attimo perché c'è una canzone che, pur con pochissime parole, mi pare prestarsi molto bene per questo discorso: Après moi, di Regina Spektor.
In realtà il brano contiene riferimenti, che conosco solo superficialmente, a Pasternak, alla storia (ed alla musicalità) russa ed alla sensibilità ebraica (Regina canta in inglese e vive, mi pare, negli USA, ma è una ebrea di origine russa, ed in questa canzone, molto insolita rispetto al suo genere consueto, sembra volersi riappropriare della storia e del background da cui è sbocciata). Ma io la vorrei associare a Sansa per una frase che ritorna martellante, scandita da una decisione e una forza quasi ossessive: I must go on standing. Frase pronunciata separando le parole, quasi spezzandole, e sottolineando con secca forza quel "must". Come un ordine, quasi militare, che il soggetto si sta auto-imponendo. Devo restare in piedi. Devo resistere. Non so per quanto; probabilmente non so nemmeno perché, o con quale speranza: ma ho deciso, so che ci devo riuscire.
Devo continuare a stare in piedi
Non puoi rompere ciò che non è tuo
Devo continuare a stare in piedi
Non sono mia, non è una mia scelta
Abbi paura dello zoppo, erediteranno le tue gambe
Abbi paura del vecchio, erediteranno la tua anima
Abbi paura del freddo, erediteranno il tuo sangue
(significa che, al tuo minimo segno di debolezza -vedendoti zoppo, vecchio o infreddolito- il tuo avversario ne approfitterà per fare breccia in te e distruggerti? O che chi è zoppo, vicino alla morte o infreddolito cercherà di rubare le tue gambe, la tua vita, il tuo calore?)
Non puoi, non puoi spezzarlo, quello
Che non è, non è tuo, tuo
Che non è, non è tuo, tuo
Non sono mia, mia
Non è, non è una mia scelta, una scelta
Su quello splendodo "non sono mia / non è una mia scelta", una cosa curiosa: dato che conosco da tempo questa canzone (e la amo moltissimo, anche per quello che credo essere un richiamo alla musicalità ed al folklore russo, cosa veramente insolita in questa compositrice raffinatissima ed eclettica) ma non ne ho mai cercato il significato più profondo, per evitare gaffes ho controllato qualcosa in rete. E ho trovato questo commento postato da un/una utente, che si firma QuinnaDarling (per correttezza, qui il link: https://songmeanings.com/songs/view/3530822107858563283/ ). Lo trascrivo in quanto, pur riferendosi alla canzone (il forum da cui è tratto non ha nulla a che vedere con Martin), mi ha veramente sorpresa. Perché, con alcuni minimi adattamenti, aderisce con una perfezione quasi stupefacente anche al personaggio di Sansa, e –coincidenza che mi ha lasciata quasi incredula- proietta una luce intensa e suggestiva sulle possibili motivazioni della sua ostinata, indomita resilisienza.
Scusate la traduzione/riassunto alla buona:
"Devo continuare a stare in piedi / Non puoi rompere ciò che non è tuo / Devo continuare a stare in piedi / Non sono il mio, non è la mia scelta", a me, ebrea come Regina, sembra una sensazione comune. (...) Siamo liberi di fare le nostre scelte, ma il nostro passato sono nostri antenati (nel caso di Sansa, gli amati Ned, Cat e Robb). Ci viene insegnato (penso, da questa canzone) che le nostre vite non sono le nostre. Che viviamo per onorare chi ci ha preceduto. Viviamo per raccontare le storie di quelli che sono morti e di quelli che sono sopravvissuti.
Per me questa canzone è una canzone molto ebraica. Rispecchia i miei sentimenti delle mie radici, responsabilità, senso di colpa, individualità e storia. La mia vita non è la mia, poiché è stata tramandata da mia madre, che mi è stata donata da mia nonna, che è stata donata da mia bisnonna, che la misericordia di Dio ha fatto sopravvivere ai campi (di concentramento?), e che è riuscita a tornare a casa e formare una famiglia. Devo vivere la mia vita per onorare le loro. Non devo mai dare per scontate le loro lotte. Non appartiene a me la scelta di vivere bene o vivere male, come mi pare. Lascare che la mia esistenza vada in rovina sarebbe una forma di ingratitudine verso di loro. Sento questa lotta nelle parole di Regina.
Questa profonda, toccante, quasi commovente riflessione, dicevo, non solo si adatta a pennello anche a Sansa, ma fornisce una spiegazione alla sua ostinata volontà di resistere, di non farsi piegare, di rimanere in piedi. Di restare attaccata alla vita pur non amando la vita. Di continuare pur essendo stanca e delusa, anzi, tanto più è immensamente stanca e delusa. Una ferrea volontà che le appartiene, forse ancora inconsapevolmente, sin da quando è poco più che una bambina dai sogni infranti completamente sola ad Approdo Del Re, agnello in mezzo ai leoni; in una situazione che avrebbe ridotto alla disperazione cuori ben più adulti e corazzati del suo; talmente indifesa e con appeso addosso il cartello “Agnello sacrificale” da intenerire persino il Mastino: forse il suo non è semplice istinto di sopravvivenza, ma forse è anche un tenere duro per suo padre, per sua madre, per l’amato fratelo Robb. Per tutti coloro che non ci sono più, e di cui lei incarna l’ideale prosecuzione e tutto ciò che, di loro, ancora rimane in vita.
E se non lo è ancora all'inizio, quasi certamente lo diventa successivamente, quando, crescendo, si affranca dai sogni romantici e un po' capricciosi e acquisisce profondita e consapevolezza, di sè e delle proprie origini.
(Notina sulla canzone: nonostante l'apparente monotonia, se vi piace merita un ascolto fino alla fine. Per il crescendo, per l'inserimento di frasi in russo e un richiamo alla musica popolare: perchè quando si ha una storia "forte" alle spalle -per Regina, avere profonde radici russe ed appartenere al grande, tragico popolo ebraico ; per Sansa, essere parte del "branco" e appartenere al grande, indomito Nord- proprio da questo passato, che in parte proviene dalla tua vita, in parte ha radici molto più antiche e profonde, puoi trarre forza e coscienza di te stesso, e volontá di resistere per preservato, perché non tutto vada perduto. Soprattutto quando ti hanno strappato via tutto il resto. Il tuo presente. Il tuo futuro.)
(Spezzo il post perchè temo stia diventando davvero troppo pesante. E meno male che dolevo scrivere poco!)
Posso togliermi uno sfizio, con un'associazione di idee del tutto irrazionale?
Ciò che ho scritto prima si riferiva a Sansa in genere (sia book che TV).
Ma avrei ancora un piccolo pensiero riguardo soltanto a GoT - Sansa come è resa da Sophie.
Al di là di certe scelte di sceneggiatura, ho amato moltissimo la scelta dell'attrice, e ciò che ha riversato nel suo personaggio. Non credo sarebbe stata possibile renderla in modo migliore: una bellezza che, man mano che attrice e personaggio crescono, pur diventando sempre più perfetta perde ogni leziosità, diviene dolente e insieme di un'eleganza che non è materiale o mondana, ma è distanza e distacco, quasi non terrena; prima delicata come un fiore, poi capace, da un certo punto in poi, di trasmettere una grande sensazione di solidità e forza pur essendo, al contempo, quasi eterea. In passato l'avevo definita, nelle ultime stagioni, "una statua di ghiaccio e dolore". Sophie, nel suo sguardo desolato che in alcuni momenti è capace di trasmettere contemporaneamente l'assenza di pietà e un disperato senso di rimpianto quella stessa pietà che le è stata strappata, esprime mirabilmente il processo di distruzione interiore di Sansa, mentre paradossalmente l'esterno diventa forte e temibile. Per tutto questo, se Sansa fosse un suono, per me sarebbe... una melodia su un violino. E va da se' che, data l'immensa solitudine interiore in cui Sansa attraversa buona parte di Got, un violino in un "a solo". In particolare, mi fa pensare a Thais.
Una melodia così sottile e delicata, in apparenza, che al primo ascolto sembra destinata a non durare. Ti aspetti che farà il suo bravo assolo, ma poi verrà presto assorbita, o forse travolta, dall'impeto di un'orchestra; e tanti saluti al primo violino. E invece, no: prosegue così, sottile, lievissima ma salda, fino alla fine del brano. Brano che riesce a sostenere completamente su di sè, con il suo proprio tema e la propria solitudine.
Come Sansa, che penseresti destinata a finire in mille brandelli, ennesimo agnello sacrificale di Casa Stark, tanto esile e delicata appare la sua melodia; tantopiù se la raffronti col fragore delle armi, dei complotti, delle guerre e degli accadimenti epocali che sono ovunque intorno a lei.
E invece, come la melodia di Thais, anche quella di Sansa resiste e continua il suo canto, solo apparentemente delicato e quasi impalpabile, malgrado tutti e tutto. Passando attraverso tutti e tutto. Come quella melodia, la prima Sansa appare come un filo bellissimo quanto sottile, destinato a venire strappato appena qualcuno, per errore o volontà, lo afferrerà un po' troppo malamente: eppure quel filo è incredibilmente concreto, saldo, resistente. Da Cersei e Jeoffrey a Littlefinger, dallo stesso Sandor -che pure, a differenza di tutti gli altri, quella fragilità la vorrebbe preservare, risparmiare dalla crudeltà del mondo- a Ramsay, tutti scopriranno che bella ed eterea non significa giocattolo; armoniosa non significa evanescente; fanciulla o donna non significa fragile; sola e lontana non significa smarrita; senza speranze non significa arresa.
Che un violino può continuare a suonare la sua melodia anche in mezzo al frangore osceno delle armi, della carne squarciata e del Caos. Anche se, in molti momenti, urla e rumori lo copriranno, facendo credere che non ci sia più. Che quel filo lucente e sottilissimo sembra seta, ma è acciaio. Anche se, a un certo punto, forse nemmeno il violinista saprà più perchè continua a suonare una melodia che era sua, ma ora, dopo tanto dolore e svuotamento, non gli appartiene più. Ma devi respirare, per vivere, e suonare la tua melodia è come respirare: e Sansa, per i motivi che ho scritto prima, deve continuare a vivere. Che lo voglia o no. Per Ned, Cat, Robb; perchè il loro sangue non sia stato versato del tutto invano.
Per Winterfell ma, soprattutto, per ciò che rappresenta.
Per gli Stark.
Giorno 4 - Sansa Stark
una delle canzoni di AL che preferisco, nei cui versi ritrovo i desideri di una adolescente sansa stark, aspettando di capire dal finale della saga se lo spiraglio di innocenza che ancora c'è in lei verra messo in risalto o ci sara l'evoluzione in dark sansa...
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
e visto che ci sono...
Giorno 5 - Arya Stark
associazione immediata con entrambe queste melodie per me, la prima è celeberrima quindi nemmeno mi ci soffermo troppo, oltre al richiamo del nome trasmette un senso di avventura e spensieratezza, il secondo è un pezzo strumentale che adoro e che puo anch'esso richiamare il personaggio di arya nel momento in cui sceglie chi essere davvero...
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Giorno 5 - Arya Stark
Cominciano le vere difficoltà: non amandola particolarmente, per non dire per nulla, il personaggio mi è sempre stato abbastanza indifferente, perciò non mi è mai capitato di soffermarmi a pensare a eventuali ipotetiche associazioni. Diciamo che potrei giocarmela sul I’m not lady.
Quindi incredibilmente mi trovo a citare Loredana Bertè!
Non sono una signora
Una con tutte stelle nella vita
Non sono una signora
Ma una per cui la guerra non è mai finita
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Giorno 5 - Arya Stark
Arya è un personaggio con cui ho empatizzato subito. Entrambe abbiamo avuto un'allergia alle regole familiari e alle convenzioni sociali fin da bambine, pertanto ho amato seguire la sua evoluzione sia in ASOIAF che in GOT.
A lei dedico due canzoni.
La prima è Road to nowhere, dei Radical face.
la canzone ha un testo che può sembrare criptico, ma nemmeno tanto.
The lightning climbing up the walls
The finger drawings on the glass
The map of those who used to live here
Until the gilded hand was broken
Often there's a voice in my sleeping mind
The words inside my skull at night
But once I wake, I cannot read them
My bloody hands remain a question mark
Sifting through the hiccups of time
We'll hide in the bones of the city
The engines sing along with their cries
This song, it spells disaster
But it's buried beneath the laughter
The words that fall from out their mouths
Can change in your hands and split the skin
So I will keep myself apart
from shining eyes and privileged boredom
The thing that I've learned from unusual blood
Is never touch a person's comfort
The voice of change is often heard
But fear itself has come to visit
Sifting through the hiccups of time
We'll hide in the bones of the city
The engines sing along with their cries
This song, it spells disaster
But we drown it out with laughter
And our eyes
They were always pointed at the sky looking for an answer
And our hands
They were stained in black and grey busy solving problems
And our backs all bear the load of all the things we'll never know until it breaks us
And in the comfort of the Earth we will not wonder what we're worth
No, we will sleep soundly
All along the Road to Nowhere
La seconda è Nobody's wife di Anouk
Il motivo mi sembra palese.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
questa io la propongo per un altro personaggio.
Invece ieri ho dimenticato un contributo per Sansa.
In realtà la canzone così com’è si adatta solo in parte, ma a suo tempo avevo giocato specie con il ritornello riscrivendolo ad hoc (l'ho messo la seconda volta)^^” Quindi provate a canticchiare Voi Stessi
Early morning, she wakes up
Knock, knock, knock on the door
It's time for make-up, perfect smile
It's you they're all waiting for
They go
She's so lucky, she's a star
But she cry, cry, cries in her lonely heart, thinking
If there's nothing missing in my life
Then why do these tears come at night?
Lost in an image, in a dream
But there's no one there to wake her up
And the world is spinning, and she keeps on winning
But tell me what happens when it stops?
They go
Isn't she lovely, this Winterfell girl?
And they say
She's unlucky, she's a StarK
And she cry, cry, cries in her lonely heart, thinking
If there's nothing missing in my life
Then why do these tears come at night?
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Giorno 5 - Arya Stark:
La mia dedica di oggi è per un personaggio, quello di Arya, che non sento particolarmente vicino a livello caratteriale, ma del quale ho grandissimo rispetto ed ammirazione in quanto rappresenta comunque la forza e la determinazione di andare contro le regole e l'etichetta proprie del mondo in cui vive e della condizione aristocratica alla quale ella per nascita appartiene. Scegliere di contravvenire ad una evoluzione impostale, ad un modus vivendi che ella sa perfettamente non essere il suo, affermare la propria indomita personalità in una età ancora così acerba è di certo sinonimo di grande forza di carattere.
Potrei dunque soffermarmi su questa, sulla forza di Arya Stark, tuttavia scelgo di declinarla verso il concetto di famiglia, di branco, di nucleo di affetti e di protezione, troppo presto perso e che sceglierà di non recidere mai, nonostante alla fine del suo percorso, per lo meno di quello che abbiamo visto in GoT, ella scelga di spiccare il volo in totale autonomia, lontana da Westeros e da Grande Inverno.
Scelgo dunque per lei un pezzo particolarmente intimo dei Cranberries, Ode to my family, che ho sempre amato molto, scritto dalla O'Riordan per celebrare l'amore e la gratitudine, appunto, verso la sua, di famiglia, che pare l'abbia aiutata a superare degli abusi subiti da ragazzina.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Giorno 5- Arya Stark (GoT)
Il percorso di Arya è molto ben descritto nel filmato che fa da sfondo alla ballata su di lei
Certo NO ONE mai avrebbe immaginato a cosa era finalizzato il suo addestramento e perchè in tanti la difendessero come Mastino e Beric…
Alcuni possono cedere
Ma io non avrei mai potuto essere domata
Attraverso brughiere e prati
Nascosta, nascosta
Non dimenticare mai il mio nome
Cammino nell'ombra
Ecco questa è Arya ed è anche di più ,selvaggia,feroce,diretta nel raggiungere il suo scopo e spuntare la sua lista ma anche capace di commuoversi ricordando la famiglia e soprattutto Jon,colui che l'aveva sempre accettata per come era seguendone i consigli,l'ultimo ,implicito,definitivo direi, senza ritorno : so riconoscere un’assassina con le sue ali nere
E’ troppo ribelle ed autonoma per restare con la sorella e anche con lo stesso Jon,ma è capace davvero di amare chi voleva e non perché sognava egocentricamente , stupidamente un principe azzurro da cui dipendere totalmente ,avrebbe venduto se stessa.Non voglio essere una lady!
E infatti non torna da Jon come qualcuna solo per essere protetta dopo che per anni lo aveva disprezzato,plagiata da septa e madre, no torna da Jon perché lo ama e desidera rivederlo abbandonando l’idea prioritaria , fino a quel momento di uccidere Cersei , e credo che questa sua decisione faccia capire appieno chi è,uno spirito libero,che ha scelto la libertà ma che questa libertà fa limitare dal suo amore per Jon .
Era una bambina anche molto improbabile direi come piccola ninja che sopravvive nonostante tutto,senza mai umiliarsi o svendere la sua anima,ma poi è diventata una donna consapevole di sè , consapevole di poter scegliere ( se lo è guadagnato) e schiava di nessuno .Appunto altro che NESSUNO
Ella alla fine impara che il mastino non era suo nemico,si era preso cura di lei,senza di lui mai ce l’avrebbe fatta. Inoltre a conti fatti è lei che esegue la sentenza su Ditocorto con rapidità e destrezza, è una vera Stark al midollo. Impara anche ad essere astuta e letale quando attrae l’orfana in un ambiente,il buio in cui ella con ago era nettamente avvantaggiata e si libera dai lacci dei No one per lei intollerabili perché non ammazzerebbe mai un innocente, quando con estremo orgoglio dice: questa ragazza è una Stark di grande inverno e sta tornando a casa
Secondo qualcuno avrebbe dovuto ribellarsi alla sentenza approvata dal fratello Bran re di westeros per liberare Jon.Ridicolo perché avrebbe leso l’autorità del fratello re che avrebbe peraltro saputo tutto e avrebbe leso la volontà di Jon che di certo non voleva che nessuno morisse per salvarlo da un destino secondo lui meritato dato che era venuto meno alle parole di fedeltà per Dany anche se lo ha fatto quando ha visto le sue ali nere che lo avrebbero schiantato nelle tenebre che NON meritava.
Secondo alcuni, poi, avrebbe dovuto aggregarsi a Jon nel suo esilio,ma ella non voleva pesare sul fratello,farlo sentire responsabile di lei in un momento in cui già portava un pesantissimo fardello per aver ucciso per la seconda volta una sua amata..E allora se ne va ad esplorare nuovi mondi in cui magari portare giustizia ed onore .I 12 archetipi della psicologia junghiana sono attivatori di emozioni ricollegabili a 4 fondamentali motivazioni umane: stabilità, indipendenza, cambiamento e appartenenza.E l’esploratore appartiene al settore indipendenza che implica ricercare l’autenticità, nuove esperienze con sfida personale a provarle. Arya ambisce alla luce per una completezza di vita , può essere soggetto in casi particolari ad alienazione ma la stima di sé si incrementa proprio perché, negli occhi degli interlocutori, si riesce a cogliere o si vorrebbe scorgere, ammirazione e talvolta persino invidia.
Ella è stata capace di superare prove impegnative, di affrontare con coraggio l’ansia, la paura, il disagio, la solitudine, per essere una vincente; come Il viaggiatore-esploratore vuole nutrire la sua sete di emozioni forti, il suo desiderio di adrenalina, la sua smania di eccezionalità, di unicità. La sua ricompensa risiede tutta nel superamento dei propri limiti e nell’ammirazione per la sua eccezionalità, per il suo coraggio, per la sua intraprendenza
.
La sua psiche ricerca un senso profondo di libertà; sovente ama o comunque non teme la solitudine (o forse la teme e magari proprio per questo la cerca, per esorcizzarne la paura inconscia), ama la frugalità e, se può, mantiene un bagaglio leggero, perché vuole lasciare lontane le propaggini della civiltà, Arya ha la necessità di odori forti, di colori intensi, di un clima estremo, di modelli sociali diversi e distanti per sentirsi veramente “altrove”, per staccare con quel mondo verso il quale si sente di avere più di qualche recriminazione e verso il quale nutre, forse inconsciamente, una qualche volontà di riscatto e di rivincita.
Ma è ancora una Stark,non ha rinunciato al suo IO.E infatti sulle vele al vento della nave con cui parte domina un enorme stendardo con il simbolo degli Stark che porterà nel mondo e che è fisso nel suo cuore.Arya non è una no one, non è una assassina prezzolata ,i suoi legami Stark glielo impedirebbero come pure l’esempio generoso di Jon. Infine Arya è arbitra della sua fortuna e la persegue in prima persona accanitamente,non aspettando passivamente che altri decidano il suo destino ,magari dopo averli manipolati e usati.
Giorno 5- Arya Stark ( Asoiaf )
Britney Spears - I'm Not A Girl, Not Yet A Woman
Non Sono Una Ragazza, Non Ancora Una Donna
Pensavo
Di avere le risposte ad ogni cosa
Ma ora so
Che la vita non va sempre
a modo mio yeah
Sento di essere presa in pieno
Ma questo è quando mi rendo conto che
Non sono una ragazza
Non ancora una donna
Tutto quello di cui ho bisogno è tempo
Un momento che sia mio
Mentre io sto in mezzo
Non sono una ragazza
Non c'è bisogno di proteggermi
E' tempo che io
Impari ad affrontare tutto questo da sola
Ho visto molto di più di quello che tu sai ora
Perciò non dirmi di chiudere gli occhi
Non sono una ragazza
Non ancora una donna
Tutto quello di cui ho bisogno è tempo
Un momento che sia mio
Mentre io sto in mezzo
Non sono una ragazza
Ma se mi Lo vedrai nei miei occhi
Che questa ragazza troverà sempre
La sua strada
Non sono una ragazza
(Non sono una ragazza non dirmi a cosa credere)
Non ancora una donna
(Sto cercando di trovare la donna che è in me yeah)
Tutto quello di cui ho bisogno è tempo (Tutto quello di cui ho bisogno)
Un momento che sia mio (Che sia mio)
Mentre io sto in mezzo
Non sono una ragazza
Non ancora una donna
Tutto quello di cui ho bisogno è tempo (è tutto quello di cui ho bisogno)
Un momento che sia mio
Mentre io sto in mezzo
Non sono una ragazza
Non ancora una donna
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Giorno 6 - Arya Stark
Oggi, brevissima (seee, come no: se riesco!).
Arya... Premetto che non ho amato molto (eufemismo) la tv-Arya, da quando ha preso una piega da
SPOILER GOT
ninjia invulnerabile che corre e salta con le budella open air e persino cade in mare con l'addome squarciato senza morire dissanguata nell'acqua che, immagino, peggiorerebbe ancora l'emorragia.
Comunque, sorvioliamo e andiamo avanti.
Prima ho pensato al tema dell'identità, diventare No One per poi ridiventare te stessa, ma rinnovata e più forte, più pienamente che mai. Ma quello me lo lascerò per il mio amato Theon (e ho pure un bell'asso nella manica come canzone)
Allora. In Asoiaf sono moltissimi i personaggi che compiono gran parte del loro percorso in solitudine, perlomeno interiore. Che poi è la solitudine più importante, la più feconda o la più dura o, spesso e non a caso, entrambe le cose insieme, alimentate l'una dall'altra e viceversa; in ogni caso la più profonda, difficile e vera.
A volte -di rado- accade loro per scelta; più spesso, in misura maggiore o minore, avviene per imposizione o necessità. Jon stesso, pur con molti mentori e moltissime interazioni con altri personaggi, è il primo e il più grande a conoscere bene questa situazione, questa solitudine del cuore e nel cuore.
Ma, tra tutti, quella che a dispetto della giovanissima età più mi sembra sapere e volere "camminare da sola" è proprio Arya. Da poco tempo dopo la necessaria fuga da una Approdo del Re pericolosa e impazzita fino a uno stravagante epilogo televisivo (via alla scoperta di nuovi mondi, evvai), ammesso e non concesso che sia il caso tenerne conto, in cui D&D stessi appaiono rendersi conto che per lei non è più possibile rientrare in un "normale" tessuto sociale e relazionale, tanto si è spinta lontano e al di fuori da esso.
Arya che, ancora bambina o poco più, decide in piena autonomia quello che sarà il proprio percorso di vita, indicato come una freccia incandescente da un elenco di nomi marchiati a fuoco nella carne e nel cuore, la Lista Dell'Odio. Arya che, giovanissima, stabilisce da sola che quella lista sarà la sua meta: e che il percorso per arrivarci sarà, necessariamente, imparare ad uccidere. In modo raffinato, inarrestabile, fatale. Divenire uno strumento di morte, ma non uno qualsiasi: uno che rasenti la perfezione. Ad ogni costo: anche quello di provare a diventare Nessuno, prima di poter tornare Arya Stark. La nuova Arya Stark; quella che é il suo progetto. Quella che potrà, finalmente, porre in essere la Lista.
Arya può avere amici (Frittella, Lenny, Gendry), ma senza avere bisogno di loro. Può avere mentori, ma apprendendo solo ciò che è disposta ad apprendere (con Sandor, soprattutto nel caso di book-Arya, in cui linterazione si limita alla prima fase) o scegliendoseli lei, andandoli a cercare fosse anche al di là del mare e poi lasciandoli quando decide che è il momento di farlo (Jaquen / l'Uomo Gentile). Oltre tutto, con quest'ultimo, per non farsi mancare nulla, disobbediendo senza esitazioni ad una delle condizioni fondamentali: gettare via, insieme a vestiti ed oggetti, tutto il proprio passato. Ancora una volta l'anarchica Arya, che agli ordini obbedisce solo se, dopo averli valutati con la propria testa, li ritiene sensati ed utili al proprio percorso personale, agisce a modo suo, decide da sola e conserva Ago, il sottile filo rosso che lo lega a Jon, al suo ricordo, all'amore che ha provato e prova per lui). Arya decide da sola; Arya cammina da sola.
Sempre guidata da quella lista di nomi, che custodisce come un mantra. Che diviene la sua personale Stella Polare nella diaspora della sua famiglia. Il punto fisso, il riferimento nel turbinoso caos impazzito che ha inghiottito la sua vita, l'esistenza come la conosceva e il mondo intero. Il ciuffo d'erba, soprattutto nelle prime fasi, quando è ancora vacillante a causa degli orrori visti e dell'assurda, sconvolgente morte di Ned, a cui rimanere aggrappata quando i piedi hanno già perso la presa, tutte le forze concentrate in quell'unica mano che stringe e non vuole mollare la presa, per non cadere giù nell'abisso. La custode della sua identità. Perchè si deve avere qualcosa a cui aggrapparsi, quando tutto è crollato. Una fede, o un progetto. Il passato, come per Sansa, o il futuro. Singolare come entrambe le due sorelle -nel caso di Sansa, semplificando un po' le cose- traggano la propria ragione di sopravvivenza da altre persone, ma in maniera del tutto opposta. Sansa, dal ricordo di persone amate che non ci sono più, ingiustamente e atrocemente strappate alla vita: sicchè resistere significa rendere omaggio a loro, far sì che la vittoria di chi ha voluto questo non sia ancora del tutto completa, che qualcosa del loro sangue e del loro amore, tramite lei, gridi ancora "Io vivo!". Arya, esattamente al contrario, seppure anche lei mossa, alla base di tutto, da quello stesso identico amore straziato v(come non ricordarla sconvolta, di fronte all'esecuzione di suo padre?), è tenuta in vita dal pensiero di persone odiate che ingiustamente vivono, ma che vuole consegnare alla morte. Situazioni simili, punto di partenza uguale; personalità diverse, risposte antitetiche. Entrambe estreme, perchè assolutamente estrema è la causa iniziale, un dolore talmente devastantwe, ingiusto ed inaccettabile da apparire contro natura. Ma funzionali alla stessa urgenza, alla stessa ferita, alla stessa amputazione. Sansa è tenuta in vita dall'eco di un canto funebre, che non riesce a smettere di sentire. Arya è tenuta in vita dalla rabbia e dalla tempesta imminente che si porta nel cuore. Arya è la tempesta che si prepara, prendendosi tutto il tempo necessario, perchè il "presto" è nemico del "ben fatto", e che sarà terribile.
E, dato che ogni suo passo, ogni sua singola azione è finalizzata alla Lista, anche quando la sua strada la porterà fisicamente lontana da coloro che in quella lista compaiono, sarà come se fosse loro accanto, con il pensiero ed in prospettiva futura. Si è allontanata, sino a Braavos; ma solo per raccogliere le abilità che le servono. E' andata via, ma soltanto per poter ritornare: e in questo senso, proprio mentre è lontana, è più che mai vicina, come un'ombra in attesa, a coloro che sono nella Lista. Consapevole di ogni loro respiro, in ogni singolo momento. In agguato nel buio, in un angolo che dimentichi di controllare. Con il fiato sul loro collo.
E quindi, la canzone che ho scelto può essere solo -era già in quello che vi ho scitto, ne ho citato quasi frammenti di testo- I walk alone, di Tarja Turunen.
(Precisazione doverosa: penso che la canzone, in realtà, avesse tutto un altro significato. Secondo alcuni è, in realtà, un messaggio neanche tanto velato di Tarja, che stava iniziando una carriera da solista, ai Nightwish da cui si era staccata. Ma rimanendo sul piano del significato "ufficiale", forse parla, in realtà, di speranza. Lei dice di volteggiare in alto, in qualcosa di simile al Paradiso: forse sta dicendo a una persona amata che è rimasta sola, ma ancora viva, in qualche modo, e ancora presente. Ancora accanto a lui.
Ma ci sono anche varie allusioni sinistre, perlomeno allusive ad un amore ossessivo, forse malato - chiudi la porta, ti senti al sicuro, ma aspetta a portarmi delle rose, anche se sto camminando da sola io ci sono ancora - che complicano abbastanza questa lettura. E in ogni caso, il divertissement è anche, per me, notare come, escludendo quella frase sul paradiso, il testo si possa interpretare in modo totalmente diverso. E, interpretato in quel modo, diventi il pensiero ed il sentire esatto di Arya.)
Put all your angels on the edge
Keep all the roses, I’m not dead
I left a thorn under your bed
I’m never gone
Go tell the world I’m still around
I didn’t fly, I’m coming down
You are the wind, the only sound
Whisper to my heart
When hope is torn apart
And no one can save you
I walk alone
Every step I take
I walk alone
My winter storm
Holding me awake
It’s never gone
When I walk alone
Go back to sleep forever more
Far from your fools and lock the door
They’re all around and they’ll make sure
You don’t have to see
What I turned out to be
No one can help you
I was never far from you
Spinning down
I felt your every move
I walk alone
Every step I take
I walk alone
My winter storm
Holding me awake
It’s never gone
When I walk alone
Ultima osservazione: é brevissima ma assolutamente perfetta per il gioco di "interpretazioni alterate" che mi sono ritrovata a fare, non solo oggi (non per scelta ma per pura necessità: ve l'avevo detto, non conosco abbastanza brani; quindi mi devo arrangiare con quelli che ho, lavorando un po' di fantasia e cercando interpretazioni diverse da quelle letterali ), anche l'introduzione strumentale. In apertura è quasi un suono di carillon, ma non so perchè mi appare un po' inquietante: dolce, ma con qualcosa di sottilmente sinistro. (Solo a me, dietro la dolcezza, evoca un'atmosfera vagamente alla Shining?); poi viene ripresa la stessa frase musicale, ma con in sottofondo l'ingresso degli altri strumenti. In entrambi i casi, è qualcosa di apparentemente lieve, in punta di piedi. Come la Danza Dell'Acqua... o come una bambina, dall'apparenza indifesa ed innocua, che si sta avvicinando furtiva e leggera ma decisa, inesorabile. Un meccanismo inarrestabile, implacabilmente assassino; determinato e spietato come un piccolo automa: la versione tra Hoffmann e dark di un carillon, perchè no?
Segnalo infine l'ulteriore coincidenza della la ragazzina nel bosco, che si ritrova improvvisamente da sola e fa incontri inquietanti e "anomali", fino a ritrovare la persona e la mano che stringeva la sua e le dava affetto, conforto e sicurezza?
La mano di un amico... o di un fratello tanto amato e che si credeva perso per sempre?
Devo dire che mi piace moltissimo, questo gioco di letture in senso lato ed interpretazioni poco ortodosse che mi sono trovata a fare -all'inizio per necessità, non per scelta- in questo 3D: è un esercizio di creatività stimolante e una fonte di continue sorprese. E quanto sono affascinanti le casualità e le corrispondenze quando provi a leggere un testo in modo diverso dalle strade già tracciate, o le cose che vedi quando inizi a guardare con occhi nuovi?
Ma basta parole.
Dopo avervi fatti addormentare anche questa volta, passa finalmente al brano. E vai con Tarja: