Ma infatti: se credo nell’uguaglianza non dovrei sentire la necessità né pretendere di veder a tutti i costi rappresentate tutte le etnie, le minoranze sessuali e culturali e religiose etc etc. Anche perché è una cosa tecnicamente impossibile, qualcuno resterà sempre fuori. E' proprio il ragionamento di comprendere tutte le categorie che è sbagliato, perchè le categorie non dovrebbero esistere a livello mentale.
Tra l’altro in ambito prettamente cinematografico, non ha neanche molto senso il discorso, perché un attore interpreta un ruolo e dovrebbe, teoricamente, poter interpretare qualunque ruolo. Quindi non è neanche tanto la scelta dell’attore il problema, ma il criterio con cui viene scelto: si criticava il whitewhashing verificatosi anni fa in cui per esempio gli indiani venivano interpretati da attori bianchi. Teoricamente poteva pure andare bene perché come dicevo a un certo punto l’attore interpreta un ruolo, chiunque può virtualmente interpretare chiunque (a questo punto lamentiamoci perché in cats ci sono umani che interpretano gatti ^^), può essere comprensibile se ci sono degli impedimenti tecnici tipo il fatto che non ci sono molti attori indiani disponibili o, sempre citando cats, i gatti non sono gestibili sul set, ma non è accettabile che non vengano castati attori indiani perché si ritiene inopportuno mostrarli sullo schermo in quanto considerati negativamente.
Così come non è accettabile che vengano scelti certi attori piuttosto di altri anche forzando o stravolgendo l’iconografia tradizionale di un personaggio solo per dare l’impressione (perché di questo si tratta) di essere inclusivi al massimo e al contempo per attirare una certa compagine di pubblico. Questa non è parità o uguaglianza, è marketing.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Mi pare però che vi stiate molto focalizzando sul "politically correct" applicato nel cinema americano (e in particolare nei blockbuster) che, come giustamente state sottolineando, risente di logiche di marketing e, mi permetto di aggiungere, dell'influenza di un contesto sociale molto particolare.
Io credo che l'esasperazione del concetto si noti anche altrove e mi permetto di suggerire una chiave di lettura: oggi si tende molto a "colpevolizzare" il singolo e il gruppo rispetto a comportamenti, atteggiamenti, opinioni che in qualche modo contrastano con quanto è più comunemente accettato oppure è considerato eticamente giusto. Non è di per sé sbagliato: il fatto di "educarci" tutti insieme a essere migliori è positivo. Basti pensare alla questione ambientale. Si sta lavorando molto per sensibilizzare rispetto al tema, indirizzare verso comportamenti più responsabili e così via. Il "politically correct" (e da qui la sua esasperazione) subentra quando gli animi si scaldano, i toni diventano accusatori e quindi si teme di potere essere giudicati negativamente non si dimostra chiaramente di aver sposato una certa linea di azione e pensiero.
Possiamo considerarla come una difesa preventiva rispetto a una diffusa intransigenza rispetto a una questione specifica?
il caso cinema è particolare. come già detto ci sono esigenze di marketing e di mercato da rispettare. a me non da fastidio la cosa se fosse però solo x queste ragioni. è l'ipocrisia dietro che non sopporto. lo si fa per l'uguaglianza. che poi è tutta immagine ma non serve a niente x risolvere i problemi nella realtà di tutti i giorni.
quello che un po' mi spaventa è che per alcune persone il politically correct diventa quasi una ideologia. e spesso c'è molta intransigenza per cui basta un niente che sei un razzista/omofobo/ecc...
altro punto sono i mass media e mezzi d'informazione, che è palese non sono x niente indipendenti. quindi spesso spingono su certe tematiche. appunto da episodi di "razzismo", femminismo (metoo), ecc... e non si riesce sempre a capire l'entità del problema. basti pensare a greta thunberg o le sardine. al di là di messaggi (non è questo il post x entrare nel merito) è chiaro che senza una visibilità continua da parte di questi mezzi di comunicazione sarebbero stati degli episodi diciamo locali. e spesso poi servono come specchietti x le allodole distraendo la massa dai problemi reali (non che l'ambiente non lo sia ci mancherebbe). e senza che te ne accorgi ti piazzano qualche tassa qua e là.
quindi questa corrente spesso diventa quasi un mezzo di distrazione da altro.
44 minutes fa, rhaegar84 dice:altro punto sono i mass media e mezzi d'informazione, che è palese non sono x niente indipendenti. quindi spesso spingono su certe tematiche. appunto da episodi di "razzismo", femminismo (metoo), ecc... e non si riesce sempre a capire l'entità del problema. basti pensare a greta thunberg o le sardine. al di là di messaggi (non è questo il post x entrare nel merito) è chiaro che senza una visibilità continua da parte di questi mezzi di comunicazione sarebbero stati degli episodi diciamo locali. e spesso poi servono come specchietti x le allodole distraendo la massa dai problemi reali (non che l'ambiente non lo sia ci mancherebbe). e senza che te ne accorgi ti piazzano qualche tassa qua e là.
quindi questa corrente spesso diventa quasi un mezzo di distrazione da altro.
Quoto e non aggiungo altro...
Parliamo soprattutto di cinema perché è quello più eclatante, ma fa parte della tv in generale, e la tv è in tutte le case del mondo.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Sicuramente l’esasperazione del concetto si nota in moltissimi ambiti ed è sottolineata, un po’ come tutto praticamente in questi anni di social media e virtual community.
Non mi è molto chiaro, forse, il discorso colpevolizzare il singolo o il gruppo mentre invece si dovrebbe ammettere che sono meccanismi instaurati nella società e fare un mea culpa generale?
Non so se capisco bene, ad ogni modo si tratta di piani diversi: certamente il singolo o il gruppo sono più facili da individuare e colpevolizzare, ma è anche vero che ognuno è responsabile delle proprie azioni e opinioni, e in questi ultimi anni libero e sempre più propenso e portato a manifestarle, perciò la tendenza a colpevolizzare o quantomeno a dissentire viene un po’ di conseguenza.
Non sono invece d’accordo sulla seconda parte del discorso: per me il politically correct non “subentra quando gli animi si scaldano, i toni diventano accusatori e quindi si teme di potere essere giudicati negativamente non si dimostra chiaramente di aver sposato una certa linea di azione e pensiero” secondo me invece c’entra poco coi toni, ma subentra invece proprio quando si attuano delle dinamiche di facciata anche pacifiche per tutelare inclusività e rispetto, ma appunto di facciata, spesso solo in virtù di un interesse, sia questo legato alla volontà di aggirare eventuali critiche perbeniste o a veri e propri meccanismi di marketing, mentre in realtà si tratta di un processo ipocrita, che non tiene molto conto della sostanza. Una specie di sport o tifoseria, alla fine.
Peraltro, pure la difesa preventiva rispetto a una diffusa intransigenza rispetto a una questione specifica, ma anche tout court, è uno sport molto praticato. E alla fine questo perché nella società odierna siamo molto orientati verso noi stessi e poco propensi ad ascoltare veramente quello che l’altro ci sta dicendo, ben che meno a ad interagire con punti di vista diversi dal nostro.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Mi spiego meglio: prendiamo una questione particolarmente e diffusamente sentita quale può essere l'uguaglianza razziale. Storicamente è un tema recente. Per millenni ci sono state popolazioni ed organizzazioni che si sono sentite superiori in virtù di un supposto primato razziale. Fino a un secolo fa, una posizione di questo tipo era considerata normale e comunemente accettata. Oggi - per fortuna, aggiungo - non è più così. Per atteggiamenti apertamente razzisti di solito (non sempre e non ovunque, dobbiamo ammetterlo) si viene giustamente condannati legalmente e anche socialmente.
Nel mondo di oggi, complici i media e probabilmente i social, sono tante, sempre di più le questioni che implicano una condanna morale collettiva spesso molto "forte". Alcune, molte sono sacrosante: l'uguaglianza etnica, di genere, la tutela ambientale, la sicurezza aziendale, ecc. A prescindere dal fatto che come singoli individui e/o come gruppo (organizzazioni aziendali, ad esempio) sposiamo idealmente tutti questi concetti, siamo probabilmente portati ad assumere atteggiamenti "politically correct" nel timore di incappare in un giudizio negativo. Più quest'ultimo è negativo e più la minaccia viene percepita come elevata (e in questo senso influiscono i riflettori dei media sempre accesi sul tema), maggiore sarà la predisposizione alla difesa preventiva volta a rimarcare il fatto che "io la penso nel modo giusto, mi comporto nel modo giusto ecc.", arrivando agli eccessi che avete ben descritto, quali il cercare di dare in un film rappresentanza a diversi gruppi sociali.
Altro esempio: pensiamo alle molestie sessuali sul luogo di lavoro (vedi "metoo"), battaglia assolutamente sacrosanta e piaga che va combattuta. Parlarne diffusamente, attivare un "racconto mediatico" che metta all'angolo simili comportamenti e sollevi gli animi affinché la condanna sia costante e diffusa è fondamentale e giustissimo. Quello che intendevo è che quando l'argomento è "alla ribalta mediatica", i casi sembrano moltiplicarsi (dico "sembrano" perché i casi c'erano anche prima, ma vengono messi in evidenza), la condanna diventa aspra ecc., - vedi proprio il caso "metoo" - l'eccesso di "politically correct" viene assunto come una medicina preventiva per evitare di essere additati, giustamente o meno, in quanto "colpevoli". Qualcuno - non ricordo se qui o altrove - diceva "ho timore di fare un complimento alla collega per le sue scarpe". Perché? Perché teme che un apprezzamento del tutto innocente possa essere frainteso. Magari fino a qualche anno fa non ci avrebbe neppure pensato, per il semplice fatto che l'attenzione sul tema non era alta e la condanna pubblica non così forte, diffusa o facile.
In qualche modo, quindi, tutti noi assumiamo degli atteggiamenti di "politically correct", magari eccedendo. Chi di noi non ha una bottiglietta di alluminio? Mi spingo a dire che presto ci vergogneremo di usare quelle in plastica. D'altro canto, se iniziamo a farne fuori una al mese perché le ammacchiamo, roviniamo ecc. sarà ancora la scelta più "green" ed eco-responsabile? E' chiaramente un paradosso, ma giusto per rendere l'idea.
Ed uno di questi eccessi è proprio il criticare a strascico, senza valutare appieno le motivazioni dietro quel comportamento.
52 minutes fa, Maya dice:In qualche modo, quindi, tutti noi assumiamo degli atteggiamenti di "politically correct", magari eccedendo. Chi di noi non ha una bottiglietta di alluminio? Mi spingo a dire che presto ci vergogneremo di usare quelle in plastica. D'altro canto, se iniziamo a farne fuori una al mese perché le ammacchiamo, roviniamo ecc. sarà ancora la scelta più "green" ed eco-responsabile? E' chiaramente un paradosso, ma giusto per rendere l'idea.
Ehm… io! In tempi non sospetti, quando ancora girare con la bottiglietta personale non faceva figo, ho preso una di plastica dura riutilizzabile della Tupperware pure costosetta ma confesso di non riuscire a usarla. L’acqua già dopo un giorno prende un sapore orribile, non parliamo della ghiera. Mi chiedo come mai nessuno dica che fa schifo e probabilmente è anche anti ecologico perché così sei costretto a buttare l’acqua e lavare la bottiglietta col detersivo ogni giorno. Poi per carità se è necessario uno si adegua, ma io la plastica la conferisco correttamente e se mi vengono proposte alternative ecologiche (come le plastiche biodegradabili) le uso con piacere. Ma vuoi mettere la bottiglietta come fa status? E non dimentichiamo il marketing!
Aldilà delle mie vicissitudini personali, bisognerebbe un po’ scindere quello che è opportuno senso pratico o della misura (come nel caso dei complimenti) e anche imparare a dare la giusta importanza all’opinione altrui e della massa. Oggi invece moltissimi sono schiavi dell’accettazione per cui un comportamento viene adottato solo per paura di venire “emarginati” o stigmatizzati, non perché se ne condivida la reale motivazione.
Poi è vero ci sono anche molti casi in cui manca proprio la cultura del dialogo e dell'iterazione e del rispetto dell'altro con relativa incapacità di riuscire a sostenere conversazioni serenamente partendo dall'idea di godere di visioni privilegiate.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
l'esempio della plastica però calza molto. ieri guardavo tg economia a sky e giustamente la vairetto faceva notare come la plastic tax fosse abb ridicola. non è educativa (perché non fai formazione così) e poi faceva notare come il tema era molto più complesso. tipo il vetro costa di più come energia x produrlo, costa lavarlo e trasportalo. la plastica monouso la ricicli almeno una volta magari in altro che ha una funzione più lunga.
questo per dire come spesso, soprattutto x colpa dei social, si generano delle posizioni estreme che poi nn fanno altro che semplificare e banalizzare dei temi molto più complessi e con molte variabili da considerare.
però è politicamente corretto ostracizzare la plastica come male assoluto.
Difatti avevamo cercato di esplorare un po’ la questione nella discussione su clima e ambiente con i risultati paventati da Maya ^^”
Comunque soprattutto ostracizzare la plastica fa tendenza, e chiunque osi anche azzardarsi a sostenere il contrario o a intavolare un discorso considerando le varianti della questione con un punto di vista scientifico e informato viene tacciato di essere antiecologista, ostracista del fridayforfuture e di Greta Thundberg, o al meglio criticona perché si.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Il problema del resto è molto sentito anche per esempio dal prof Ricolfi che afferma
«Ho in mente sei o sette libri da scrivere, ma penso che il prossimo sarà un saggio sul politicamente corretto. Pochi giorni fa Federico Rampini ha definito l'America una collezione di minoranze suscettibili. Ecco, siamo alla paralisi della comunicazione: che si parli dei gay o del clima tutti ripetono lo stesso blabla e se esci dal solco si alzano grida e strepiti. Siamo alla censura delle critiche, naturalmente nel nome della libertà».
Come dargli torto ?Ma poi è vera libertà questa ,rispettosa di quella di altri che devono avere il diritto di esprimere un parere sul tipo il re è nudo mentre invece sono aggrediti da certi personaggi e definiti razzisti ,fascisti,nazisti o (quando va di extra lusso ) gente troglodita senza cultura che non ha diritto di poter dire la sua o anche perché no di votare ?
E chi si mostrano allora nei fatti queste minoranze caciarone ed intransigenti ?
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Da 2019 anni la figura più importante della cultura occidentale viene rappresentata con i tratti somatici di un palestrato ariano, quando in realtà dovrebbe essere stato un palestinese rachitico. E nessuno nota la dissonanza.
Ma "ehi,Roland di Gilead simiglia a Clint Eastwood, non me lo puoi fare di colore! Bleccuoscing!1!1!1!111!"
%d/%m/%Y %i:%s, joramun dice:Ma "ehi,Roland di Gilead simiglia a Clint Eastwood, non me lo puoi fare di colore! Bleccuoscing!1!1!1!111!"
In questo caso però c'entra il rispetto del materiale originale (eh sì, sono fissato con la lore), e non c'è motivo di cambiarlo.
Riguardo al resto, non mi sembra che Gesù sia rappresentato biondo e palestrato, ma potrei sbagliarmi.
Per secoli, nella storia dell'arte, la rappresentazione di racconti biblici o mitologici è stata fortemente anti-storica, nel senso che tende ad attualizzare il racconto. Infatti, se uno ci fa caso, molto spesso Maria e Giuseppe e i Magi indossano i vestiti dell'epoca (anzi, precisamente, i vestiti di dieci anni prima) e i castelli rappresentati sullo sfondo sono castelli medievali.
È lo stesso principio che agisce nel presepe, per cui in esso sono tradizionalmente presenti il pizzaiolo e lo zampugnaru.
Se vuoi "un palestinese rachitico" c'é l'arte bizantina e tardo-antica.
Vi è poi anche una rappresentazione africana con Madonne di colore.
Se poi tu parlavi della rappresentazione cinematografica allora hai completamente ragione.
Ti assicuro che io mi prosterei davanti a registi e direttori di casting per avere una Madonna hispanica/mediterranea, una Cleopatra con la pelle olivastra e un Andromeda di colore.
E ribadisco che a me non da fastidio il "blackwashing" in sè e per sé (se gli attori afro-americani hanno più ruoli io sono felice), ma il ragionamento pseudo-educativo che sta dietro. Ragionamento che poi porta, sistematicamente, ad ottenere l'effetto contrario. Per esempio SPOILER BLOODMOON:
Il tentato blackwashing dei Figli della Foresta é stato da molti giudicato "ridicolmente razzista".
Così come Renly SPOILER GOT-ADWD:
È stato reso una macchietta omosessuale, proprio perchè gli autori volevano a tutti costi renderlo "simpatico" e "progressista", mentre Martin non ha esitato a renderlo arrogante, così come non ha esitato a rendere misogini Loras e Jon Connington.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
A proposito di GOT, vi ricordate l'assurdo coro di nazifemministe che si è alzato dopo la puntata in cui Sansa dichiarava al Mastino che le violenze che ha subito l'hanno resa più forte e capace?
Trovo ridicolo che qualcuno accusi il dinamico duo, nonostante i loro difetti, di essere misogino e di propagandare la violenza sulle donne.
Inoltre è assolutamente vero, e non accade solo in caso di stupro ma in qualsiasi genere di trauma che uno può subire nella vita, che le difficoltà della vita ti rendono più forte, sono grandi lezioni.
Non a caso moltissime persone che hanno subito violenze diventano poi a loro volta bravissimi terapeuti e aiutano coloro che da soli non ce la fanno.
Quindi per me questo scandalizzarsi perché in una serie tv fanno vedere violenza sulle donne è una deriva politically correct.
Allora aboliamo qualsiasi tipo di violenza nei film perché anche John Wick che ammazza mezza città diventa un istigatore alla violenza sugli uomini e alla giustizia privata.
Questo è l'assurdo che sta succedendo.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
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