Beh direi che la preservazione di se stessi è una peculiarità profondamente umana perché fa parte dell’istinto di conservazione .
Pero’ esistono momenti chiave in cui specie in ambito militare esso viene o dovrebbe venire dopo un bene comune essenziale e cioè porre al sicuro molte vite ,anzi tantissime vite .
Non è una scelta facile ma Qhorin la persegue semplicemente perché rientra nei suoi doveri ,del resto ha pronunciato un giuramento che intende rispettare .
E per inciso la stessa cosa fa zio Ben primo ranger dei GdN: va in soccorso di Jon e gli da il suo cavallo rifiutando di fuggire con lui perché sa che il cavallo deve correre veloce per salvare Jon dal congelamento e così viene sopraffatto dai non morti .
Direi che entrambi sono eroi non eroi , che hanno contribuito alla vittoria dei vivi contro chi voleva solo portare una morte paradossalmente senza fine perché le vittime erano trasformate in non morti
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
In parte concordo con le tue lucide parole.
Tuttavia c'è da considerare che se da un lato la preservazione del Sé sia necessaria e atta a garantire equilibrio sociale e interiore, al tempo stesso può essere una componente pericolosa e lesiva di quello stesso Sé nel momento in cui l'autoconservazione diviene l'unico scopo, o se non altro quello primario, portando così al fallimento di un'ideologia o al fallimento di bene comune. Questo per dire che Qhorin ci fa capire come l'atto del sacrificio in sé sia una costante importante dell'esistenza stessa. Ognuno dovrà sempre sacrificare qualcosa. Un desiderio, una volontà, una parte di sé, un legame, un'idea. Sarà necessario farlo se si vuole conseguire uno scopo più grande e più nobile, diversamente significa essere corrotti da una spirale di ego e preservazione.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
4 minutes fa, JonSnow; dice:Ognuno dovrà sempre sacrificare qualcosa.
Effettivamente tutto il percorso di Jon Snow (almeno in GOT) è votato al costante sacrificio di sé.
But you, Lord Snow, you'll be fighting their battles forever.
E in effetti questo leit motiv del sacrificio sembra permeare tutto l'arco narrativo di Jon.
@Euron Gioiagrigia abbiamo avuto lo stesso pensiero in contemporanea
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sì, ottima osservazione.
ASOIAF è in parte pieno di sacrifici personali, volontari o meno, e di privazioni, di conseguenza lo è anche GoT. Martin è ambivalente in questo, un equo distributore. Da una cocente perdita nasce un guadagno che può essere identitario, morale o pratico.
In Jon Snow, o almeno nella variante GoT di Jon Snow, tale componente è ancor più accentuata di quanto lo sia in altri. La privazione e il continuo pensiero del collettivo e del prossimo prima di sé diventano una costante quanto un'abitudine.
Ma del resto questo Jon Snow può essere ascritto a figura messianica, un distruttore della società corrente ai fini della nascita di una società non migliore ma quantomeno diversa. E ciò comporta altrettanto un sacrificio senza pari, disarmante e totalizzante, da cui non ottiene nulla in cambio.
Se ci si pensa gli unici che siano mai stati grati ai suoi sacrifici sono proprio le persone da cui egli ritorna nel finale: i Bruti.
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Sacrificio in toto anche dei propri affetti direi ,ma solo dopo lo scambio di opinioni con Beric lui accetterà in toto il suo ruolo di predestinato senza se e senza ma che di certo non gli darà gloria o soddisfazioni personali
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Non gli darà gloria né soddisfazioni personali ma lo porterà spesso a fare quanto vada fatto.
Molto spesso si tende a deridere le condotte più inclini alla moralità e ad ideali irreprensibili come infruttuose e decadenti, dando altre modo per scontato che cinismo e opportunismo siano elementi da gratificare e ossequiare e rappresentino l'unica condotta possibile. Io credo invece che ciò rappresenti solo la comoda giustificazione che persone prive di spinta a umanità e a ideali rispettabili si diano per continuare a esercitare il proprio peggio, nonché per tutelare una posizione di comodo.
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18 minutes fa, JonSnow; dice:Molto spesso si tende a deridere le condotte più inclini alla moralità e ad ideali irreprensibili come infruttuose e decadenti, dando altre modo per scontato che cinismo e opportunismo siano elementi da gratificare e ossequiare e rappresentino l'unica condotta possibile.
Hai toccato un punto chiave e non a caso il Jon Snow di GoT ha scatenato critiche di vario tipo,genere,numero e grado anche per esempio quando rifiuta l'offerta di tregua da parte di Cersei purchè lui sia neutrale ribadendo in un momento chiave la sua fedeltà a Dany.
La stessa Dany ,per non parlare di Tyrion lo rimprovera per questo ma cinismo e opportunismo non appartengono a Jon , grande senso dell'onore e del dovere di fare la cosa giusta invece sì sono fondamentali dettami che gli sono stati inculcati ma già secondo me erano innati, era figlio di Lynna e Rhaegar e nipote di Ned mica per nulla.
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Cinismo e opportunismo danno vantaggi nell’immediato. Condotta morale e irreprensibile danno dividendi a lungo termine. Alla fine tutti si fidano di Jon Snow. Non è un vantaggio da poco. Se fosse uno stato, avrebbe spead negativo. Guadagna poco, ma non deve assoldare mercenari.
Bronn tuttavia è un'eccezione notevole, almeno in GOT.
Ma infatti Jon non ha avuto bisogno di assoldare mercenari è un leader naturale di cui appunto ci si può fidare .
Prendi i Bruti :vanno con lui per riconoscenza ma anche perché egli espone lucidamente il pericolo Ramsay Bolton che li avrebbe spazzati via se non di fossero alleati .
Circa Bronn la sua funzione in GOT spesso era quella di rompere la tensione ,era una simpatica canaglia a suo modo leale al padrone che ne aveva acquistato i servizi
con uno spread negativo Jon avrebbe potuto investire non in mercenari ma in tanto altro ,il problema è che uno che ne capiva alias Ditocorto gli Stark se lo erano,giustamente ,giocati
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2 hours fa, JonSnow; dice:
Non gli darà gloria né soddisfazioni personali ma lo porterà spesso a fare quanto vada fatto.
Molto spesso si tende a deridere le condotte più inclini alla moralità e ad ideali irreprensibili come infruttuose e decadenti, dando altre modo per scontato che cinismo e opportunismo siano elementi da gratificare e ossequiare e rappresentino l'unica condotta possibile. Io credo invece che ciò rappresenti solo la comoda giustificazione che persone prive di spinta a umanità e a ideali rispettabili si dia per continuare a esercitare il proprio peggio, nonché per tutelare una posizione di comodo.
Oh! Un'osservazione che riprende perfettamente anche il mio pensiero riguardo l'andazzo della società moderna e che esprimevo anche in altri Topic. E GoT/Asoiaf come ho avuto tante volte modo di dire è abbastanza indicativo non tanto per le dinamiche che vengono rappresentate quanto per il modo in cui sono accolte dai fruitori.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Mentore #3 : Aemon Targaryen
Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.
(Hermann Hesse)
E infatti Aemon ha raggiunto una sua serenità in quanto forgiato da un dolore che non poteva lenire intervenendo per gestirlo magari con una vendetta feroce ha accettato le atrocità subite dalla sua famiglia
A causa della sua condizione di maestro, sapeva di dover rinunciare ai suoi eventuali diritti ereditari e persino al suo cognome, non sarà mai re visto che è diventato un maestro nel senso pieno del termine il che lo ha portato ad imparare , conoscere ,studiare in modo approndito lo scibile di quel tempo.Chi chi persegue davvero la conoscenza comprendendola e facendola sua , parte di essa, rinuncia al proprio egocentrismo perché non è solo ed unico nell’universo,il solo che conta ,ma parte attiva e consapevole della memoria umana ,la sola che conta nel progresso dell’umanità .E la conoscenza febbrilmente perseguita da chi ha sete di essa può diventare anche una droga che aiuterebbe ad anestetizzare tutto
La personalità di Aemon, la sua dolce saggezza , stride nel confronto con certi maestri della cittadella, Sam per esempio capisce che non tutti i maestri sono uguali ma che esistono anche tra i maestri soggetti che non hanno fatto davvero proprio lo scibile del tempo,ma hanno mantenuto il proprio ultragratificante egocentrismo ( credendosi superiori da acculturati in superficie a tutti e sbeffeggiando la presunta ignoranza che porta a superstizione dei non edotti )
Una cosa non ha accettato Aemon né metabolizzato perché causa di un dolore che ancora lo schiaccia e lo fa star male e cioè la morte atroce dei figli di Rheagal, esserini innocenti usati per sfregiare ulteriormente Rhaegal ,la cui morte , alla fine accettabile perché accaduta in una battaglia per difendere il trono, era nelle cose,non era nelle cose che Tywin ordinasse alla spregevole Montagna di fare scempio di loro ( e della loro parimenti innocente madre ).Ma il dolore,la sua accettazione perché si deve compiere il proprio dovere è presupposto per raggiungere la serenità e la saggezza e mostrare empatia e comprensione per chi ha subito un destino simile al suo e non lo accetta.
Nel corso della sua vita Aemon deve mettere per tre volte alla prova i propri voti, una volta da ragazzo, una da adulto, una da vecchio. L'ultima volta avviene quando gli giunge notizia della rovina della sua casata,quindi con la sua esperienza è il migliore consigliere che deve rafforzare la scelta di Jon, del quale peraltro essendo cieco ed avendo affinato altre sensibilità ha già i “VISTO” le qualità di un Lord Commander in pectore adeguato e capace, Certo Jon al momento non esente da colpi di testa ma è persona dalle rare virtù, di grande spessore morale e molto recettivo agli insegnamenti di coloro che stimava
"Siamo solamente esseri umani, Jon Snow, e gli dei ci hanno forgiato perché noi si possa amare. E' la nostra gloria più grande, e anche la nostra tragedia più terribile."
E infatti gli dice la famosa frase che poi Jon riperà a Tyrion prigioniero nell’ottava stagione,quella della resa dei conti che avrà anche implicazioni nella scelta finale,terribile dell’ex bastardo di grande inverno
L'amore è la morte del dovere
Aemon: Cos'è l'onore paragonato all'amore di una donna? E cos'è il dovere paragonato allo stringere tra le braccia una nuova vita? O al sorriso di un fratello?
Jon: Hai parlato con Sam.
Aemon: Siamo umani e quando non c'è alcun prezzo da pagare l'onore risulta facile, invece, da un giorno all'altro, nella vita di ogni uomo, arriva un momento in cui nulla è facile. Il giorno in cui compiere una scelta.
Jon: E per me è arrivato! È questo il messaggio?
Aemon: Già, fa male. Eh, sì, lo so.
Jon: Tu non sai nulla! Nessuno lo sa. Sarò pure un bastardo, ma quell'uomo è mio padre e Robb è mio fratello!
Aemon: Gli dei furono crudeli quando misero alla prova il mio giuramento. Attesero che fossi vecchio. Che potevo fare quando i corvi recarono la notizia? La rovina della mia casa, la morte della mia famiglia. Ero impotente, cieco, fragile. Poi, seppi che era stato ucciso il figlio di mio fratello e oltre al suo povero figlio i bambini, anche quei poveri bambini!
Jon: Chi sei tu?
Aemon: Mio padre era Maekar, primo del suo nome. E mio fratello Aegon regnò dopo di lui quando io dovetti rifiutare il trono. Dopo mio fratello toccò a suo figlio Aerys, che tutti chiamavano il Re Folle.
Jon: Sei Aemon Targaryen.
Aemon: Sono un maestro della Cittadella, restato al servizio dei Guardiani della Notte del Castello Nero. Io non ti chiederò di restare o di andare via, ma di operare la scelta definitiva e conviverci fino alla fine dei tuoi giorni. Quello che ho fatto io.
Ma il ruolo di grande mentore di Jon non finisce qui. Quando Jon , eletto LC grazie al suo voto che aveva spazzato via la candidatura di Thorne,vendicativo,ottuso,inadeguato al ruolo, gli chiede se la scelta che intende fare è giusta, Aemon risponde con una frase che è rimasta nell’immaginario collettivo degli spettatori di GoT : Uccidi il ragazzo e permetti all'uomo di nascere.E Jon sa che il maestro è sempre stato affettuosamente decisivo per lui eh sì Jon sa che non potrà cancellare i suoi affetti familiari ( e lo dimosterà nella ottava stagione) ma capirà che certe decisioni che ritiene giuste vanno perseguite e attuate nonostante non siano condivise e possano essere causa di forti malumori . Un ragazzo vive di dubbi perché non vuole farsi nemici,un uomo va diritto per la sua strada facendo scelte che considera giuste e quasi senza avere paura ,senza compromessi,senza ambiguità
Esistere significa “poter scegliere”; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensì la miseria dell’uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all’alternativa di una “possibilità che sí” e di una “possibilità che no” senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell’altro.
(Søren Kierkegaard)
Aemon invece incoraggia Jon perché SA a pelle che farà la scelta giusta perché non sarà una scelta di odio ma di “amore razionale ” che non è la tomba del dovere .La scelta non sarà compresa dai suoi confratelli che per ottusità, dopo la morte del grande maestro,ammazzeranno Jon ma non gli impediranno di fare quello per cui era nato
Piccola nota a margine : nella serie Aemon si rammarica di non poter aiutare quello che ritiene l’ultimo dei Tagaryen in vita e cioè Daenerys che chissà se avrebbe accettato i suoi consigli dall’alto della sua superba convinzione di essere una conquistatrice cui tutto era dovuto e alla quale tutto era concesso,in primis di decidere con un metroacriticamente egocentrico cosa fosse giusto e cosa no.Paradossalmente aveva vicino il vero erede Targaryen che certamente si abbeverava alla sua saggezza e non lo avrebbe deluso rendendolo anzi fiero di aver contribuito a formarne la coscienza,la dedizione al dovere e la volontà di essere al servizio del suo popolo .Una beffa ,forse,una per me una gratificazione a lui non nota,ma che il fato o gli antichi dei gli hanno regalato prima che la sua guarda finisse
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« There is nothing heavier than compassion. Not even one's own pain weighs so heavy as the pain one feels with someone, for someone, a pain intensified by the imagination and prolonged by a hundred echoes. » - Milos Kundera
La visione di Kundera relativa alla necessità di una percezione vicendevole ed equa del dolore è estremamente affascinante, tanto da un punto di vista esclusivamente razionale, tanto da un punto di vista squisitamente emotivo. La saggezza tende ad essere spesso associata al manifestarsi di una efficace e disarmante comprensione di ambienti e nozioni, ma è tuttavia realmente estrinsecata nella capacità di lettura del prossimo e nell'introiettarsi del suo dolore, esulando molto spesso da un'inclinazione al giudizio sferzante, sintomo di un processo limitativo e inconcludente.
« We're all human. Oh, we all do our duty when there's no cost to it. Honor comes easy then. Yet, sooner or later in every man's life there comes a day when it's not easy. A day when he must choose. »
Maestro Aemon è di conseguenza per Jon Snow un riferimento di assimilazione empatica, laddove l'empatia è rappresentata dall'impossibilità di sottrarsi ad estendersi continuamente verso l'esterno, finendo anche con il rivedere sé stesso nel prossimo e nelle sue stesse emozioni. La vicinanza e la costante interazione con l'anziano sapiente si configurano come un propulsore alla propria capacità di percepire e divenire. La razionalità giunge ad essere perplessa funzione, e la necessità di un nuovo approccio dogmatico e comunicativo distanzia da qualsivoglia altra scelta.
Il saggio di Casa Targaryen è antitesi alla mistificazione rappresentata da una società costituita nel cinismo, per il Lupo Bianco è parimenti un invito alla diversa comunicazione e all'importanza rivestita dalla comprensione sentimentale e umana del prossimo, un altisonante e potente scambio tra reciproche pietà, scaturigine di distensione e astensione, in cui l'essere umano sfugge all'artificio e coglie la miseria di sé e del proprio circondario, rendendo effimera qualsiasi pulsione egoistica o rivendicazione negativa.
Egli è il meccanismo che predispone la reale lettura del conflitto interiore del giovane, facendo sì che quest'ultimo cogliesse l'autentica portata del medesimo, esiliando sé stesso in un'area dubbia e profondamente critica in cui rimuginare la valenza dei dettami assorbiti e degli impegni presi, sovrapponendola al contempo con la passionale spinta alla distruzione. L'empatia è ciò che costringe il ragazzo ad una salutare stasi, antesignana essenza di ogni possibilità di riflessione.
Nei precetti di Ernest Hemingway è espresso il dover sociale e filosofico da cui ogni essere umano non dovrebbe mai sottrarsi: l'ascolto del suo prossimo. Hemingway pone in essere i danni e gli strascichi nefasti rappresentati da un ascolto incompleto e limitato, di cui l'uomo è in contemporaneamente fautore e causa, sino all'egoistico riverbero di cui si ritrova succube. L'esortazione del sapiente maestro è quindi una spinta alla considerazione completa della pluralità di contesti ed emozioni, e a un allontanarsi dalla castrazione ideologica generata dal solo ascolto di sé stessi.
« You will find little joy in your command, but with luck, you'll find the strength to do what needs to be done. Kill the boy, Jon Snow. Winter is almost upon us. Kill the boy, and let the man be born. »
Ancor più pregnante e indicativo è il dettame finale: il sottrarsi da una personalità imberbe per abbracciare caratteri e tratti più edotti, derivazione di una dentro di sé inedita sicurezza e applicazione al dovere. L'azione è infine il manifestarsi del dirimere e del decidere, e il movente nobile diviene difesa di qualunque scelta possibilmente considerata impopolare, rendendo così possibile attuarla e concluderla nel più idoneo dei modi, per quanto essa possa stabilirsi come un qualcosa che procuri danno, pur parziale che sia.
L'insegnamento complessivo è quello di una costante visione e perizia della propria coscienza e di quelle altrui, profondendo il proprio Io in forme elastiche e consapevoli, convivendo costantemente con il peso disposto dai propri atti e dalle proprie rinunce, flagellandosi sulla riva della coerenza. |
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
leggendo e partecipando a questa discussione mi verrebbe da scrivere....ma quanta "qualita media" c'è nei personaggi principali legati alla confraternita dei guardiani? tutti a loro modo svolgono una funzione attorno a jon...
da jeor mormont apprende le basi...
l'accettazione del ruolo, l'importanta della loro guardia in relazione all'inconsistenza degli eventi politici legati al trono, il dover ubbidire perche niente arriva senza guadagnarselo anche se dimostri di averne da subito i requisiti, la risolutezza nel comando senza essere vendicativi
da qhorin l'aspetto pratico...
la consapevolezza che nessuno sapra cosa hai contribuito a proteggere ma legata all'importanza di ciascun individuo che deve essere pronto al sacrificio estremo nella lotta che condividono
da aemon la "questione morale"...
il comprendere come possa essere lacerante dover compiere determinante scelte e quanto sia importante, per poterci convivere, capire chi siamo veramente, proseguire nel proprio percorso e nelle proprie convinzioni e accettarne i relativi oneri
la figura del maestro aemon è una delle piu variegate, perche ne osserviamo la dignita, la saggezza, la capacita di inquadrare le persone attorno e al contempo, data l'eta e gli acciacchi, i rimorsi, il continuo ripercorrere, non senza turbamenti emotivi, cosa ha dovuto lasciarsi alle spalle, soprattutto dal momento in cui aveva deciso che ruolo avrebbe ricoperto e i sacrifici interiori che ne sono conseguiti...
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "