LUNGA VITA ALL'IMPERATORE KARL FRANZ!!!!!!!!!!!!!!
chissà per chi ho votato????
da boyz.... l'ORDA incombe!!
ma come seconda scelta senza dubbio i conti vampiro.. non quei finocchi dei Carstein, sia chiaro... Necrarchi e Draghi sanguinari a go go!
qualcuno ha mai pensato a mettere su un esercito di tileiani????
ma che fine avete fatto tutti??
nel frattempo posto un interessante articolo sui tileiani visto che di loro non si parla molto!
Tilea
La terra di Tilea giace attorno alle coste del calmo e placido Mar di Tilea; le coste occidentali sono rocciose e piene di scogli, impossibili da navigare e da abitare: il solo porto è la città di Tobaro; le coste nordoccidentali sono occupate dalle Paludi Maledette, ed evitate da tutti. Le coste orientali e nordorientali sono invece pianeggianti e fertili, costellate da numerosi porti prosperi e assolati.
Il clima Tileano è caldo a sud, e temperato a nord, dove le piogge sono più frequenti; il cambio delle stagioni si fa sentire in maniera particolare solo nelle aree montane. Il mare è piuttosto calmo, e facilmente navigabile salvo sulla costa occidentale e presso Sartosa.
La leggenda vuole che in tempi antichi la Tilea fosse occupata da tribù di Umani primitivi, giunti da Est. Una di queste tribù, incredibilmente sviluppata per i tempi, fondò una città nel nordovest, sulle rive del fiume Tal, dando vita ad una cultura autonoma, e ad una vera e propria età dell’oro, a causa della fertilità della terra e dall’assenza di nemici, dato che tutta la regione era libera dai Goblinoidi.
Questa grande città era chiamata Tylos, e riuscì, nel giro di molti anni, a sottomettere le primitive popolazioni vicine e a renderle sue schiave. Quando gli Elfi giunsero con le loro navi sulle coste del Vecchio Mondo, vennero in contatto con Tylos, che ai tempi conosceva già la fabbricazione del bronzo.
I contatti furono pochi, perché gli Elfi vollero evitare i primitivi e bellicosi Umani, fondando le loro città sulla costa sudorientale; l’unico punto di contatto tra le due culture era il piccolo porto naturale di Tarland, protetto però da pericolosi scogli, impervie montagne e dalla paura che gli abitanti di Tylos provavano per le strane creature volanti che infestavano i monti dell’Abasko.
I secoli passarono, e tra Elfi e Nani scoppiò una grande guerra. Le città della costa orientale vennero saccheggiate, e a Tarland le creature volanti tornarono a volare tra le torri elfiche. Gli Elfi abbandonarono il Vecchio Mondo, e la cultura di Tylos restò ancora isolata, poiché temeva le asce di ferro dei Nani, che peraltro non avevano alcun interesse nella debole razza Umana, primitiva e meschina.
In quel tempo nacque un eroe a Tylos, che oggi viene chiamato Tyleus, anche se probabilmente non è il suo vero nome. Tyleus era un grande guerriero, ed un abile auriga; aveva armi eccezionali, donategli, si diceva dagli Elfi. Il giovane nobile condusse alla vittoria l’esercito di Tylos su tutti gli Umani delle pianure del nord, e riempì la città di tesori e ricchezze. Scacciò le creature volanti che minacciavano la sua patria e, per ultimo, partì per un viaggio che lo condusse ad Est. Qui affrontò molti Goblin ed Orchetti, e conobbe dei Nani, che divennero suoi compagni. Da allora egli scomparve, ma si dice che affrontò il grande Drago Salthrar, scacciandolo da una città dei Nani. Tempo dopo, scoprì che il Drago, per vendicarsi, aveva attaccato Tylos.
Furioso, accompagnato da alcuni Nani, tornò in patria ed uccise il Drago. Con il tesoro conquistato ornò la città, e i Nani conclusero un’alleanza con gli Umani.
Sfortunatamente, non molti anni dopo, accadde il peggio, perché la terribile stirpe degli Uomini-Ratto attaccò la città, e con le loro magie gli stregoni Skaven fecero sprofondare torri e mura, e coprirono l’intera regione con paludi malsane. Coloro che fuggirono giurarono vendetta, e fondarono le città della moderna Tilea, con la speranza di ritornare all’antico splendore, e farla pagare agli odiati Skaven.
Questa, grosso modo, è la leggenda raccontata da tutti i Tileani; nessuno sa quanta verità e quanta immaginazione contenga.
E’ un fatto, però, che le città Tileane sono molto antiche, ed hanno raggiunto una prosperità grandissima proprio nei secoli passati, grazie alla sicurezza della regione. I Goblinoidi, infatti, vi giunsero solo duemila anni fa, da oltre i Monti Appuccini, e le ricche città mercantili non fecero altro che assoldare truppe mercenarie per distruggerli.
La Tilea non ha mai raggiunto un’unità politica, in mancanza di un nemico comune da combattere (come è avvenuto invece, per esempio, nell’impero con Sigmar contro i Goblin e Magnus contro il Caos). E’ sempre stata divisa in repubbliche mercantili e principati nobiliari, spesso in guerra tra loro, ma preferibilmente in competizione mercantile.
Oggi come oggi la Tilea è governata quasi tutta da regimi oligarchici, a parte Trentio, retto da un principe ereditario. La principale risorsa è il commercio, e in parte l’agricoltura, anche se i Tileani sono noti in tutto il Vecchio Mondo per il loro genio (grandi inventori, sapienti, maghi, poeti o, peggio, ciarlatani, politicanti, pirati) e per il loro gusto (i piatti ed i vini Tileani gareggiano con quelli Bretonniani, e li battono senza fatica!).
Ecco una descrizione più approfondita e schematica della Tilea:
Repubblica di Tobaro: governata da cinque mercanti eletti da un censo piuttosto ampio, comprende la sola città di Tobaro: (3'000 ab), incastonata tra le montagne e gli scogli, che comunica con l’esterno solo grazie ai suoi straordinari navigatori che conoscono alla perfezione gli scogli dei pazzi, o ad un piccolo ed alto passo montano che attraversa i Monti dell’Abasko. Fondata 1500 anni fa da pescatori che scacciarono le creature volanti, è famosa per le sue caratteristiche case, un misto di raffinata architettura elfica ben conservata e di semplicità Tileana, e per le sue ricche miniere di zaffiri e rubini.
Praticamente inattaccabile, protetta com’è, oltre che dagli scogli, da sette cancelli marini di costruzione elfica, risistemati dagli Umani, che conducono ad un grande porto sotterraneo sotto una cupola di roccia, la città basa la propria economia sulle miniere e sulla pesca.
Ospita vescovi di Manann e Shallya; gli altri templi sono annessi a Miragliano.
Paludi Maledette: grande estensione di acquitrini e stagni, popolata da una ricca fauna più o meno pericolosa, ha al suo centro, lungo il fiume Putresco, la maledetta città di Maldiskaven, il più grande centro degli Uomini-Ratto, in cui risiedono i Tredici Signori della Corruzione.
Repubblica di Miragliano: comprende tutta la pianura settentrionale, tra i Monti Irranici, le Paludi Maledette e il fiume Filano, ed è retta da un consiglio di sette mercanti ed un Doge eletti ogni sette anni da un censo abbastanza alto.
Miragliano: (14'000 ab), grande città fondata 2600 anni fa su un gruppo di isolotti costieri, collegati da eleganti ed artistici ponti, costruiti nel corso dei secoli dai vari membri del consiglio. La zona vicina alla costa è abbastanza paludosa, ma i quartieri nobiliari sono ariosi e salubri.
Non sorgendo nei pressi di un fiume, né sulla terraferma, forabile da pozzi, la città deve trasportare l’acqua dai corsi d’acqua vicini (il Salio e il Filano) con grosse chiatte. I mercanti Miraglianesi viaggiano per tutto il Vecchio Mondo, e spesso fino in Arabia, vendendo le merci più disparate, ed arricchendo la loro città.
Ospita arcivescovi di Manann, Verena, Morr, Shallya, Myrmidia.
Paduana: (1'200 ab), grossa città universitaria, nei pressi della quale sorgono numerose ville rurali dei ricchi mercanti.
Moldeo: (1'000 ab), centro mercantile della pianura, da cui il grano viene inviato a Miragliano. Antica città fortificata, ancor oggi protetta da una forte guarnigione.
Monio: (1'000 ab), porto sulle rive del Filano, ne controlla il corso, navigabile fino a Miniglio, e difende il guado omonimo. Ospita un vescovo Myrmidiano che controlla la zona a sud fino a Trentio compreso, con cui ha buoni rapporti.
Miniglio: (700 ab), situata alla confluenza di Filano e Sauno, è un importante porto fluviale per la zona circostante.
Venanzia: (800 ab), città costiera costruita su isolotti per ragioni difensive, possiede grandi fonderie.
Voltana: (300 ab), allevamento api, produzione di miele.
Ravola: (500 ab), città montana sul Passo del Gallo, a guardia del territorio Miraglianese contro la minaccia Bretonniana. E’ ricordato in molte storie e battaglie.
Principato di Trentio: unica entità statale Tileana a regime monarchico, ha come confini il Mare di Tilea, i Monti Appuccini, ed i fiumi Filano e Rubicondo. Il territorio è pianeggiante o collinare, messo a coltura in gran parte. Le principali risorse sono l’agricoltura e il commercio, anche via terra; i vini e l’olio di questa terra sono famosi, e prodotti in grandi quantità.
Il Principato è governato da ormai due secoli dalla potente famiglia dei Guanesco, ed il Principe attuale, Raimondo III, è un cinquantenne grassoccio, bonario, amante dell’arte (mantiene alla sua corte molti pittori e letterati), e dalla mano leggera, sebbene non ami le tendenze libertarie od anarchiche che talvolta si manifestano nelle grandi città.
Trentio: (7'000 ab), città antica, costruita sopra un colle, con forti mura. Capitale del Principato, non gode di particolari risorse, lontana com’è dal mare, dalle strade principali e dal centro economico della regione. Piena di palazzi antichi e austeri, è famosa per l’avarizia dei suoi abitanti e per la loro ristrettezza mentale. Ospita vescovi di Verena, Shallya e Morr.
Parmena: (3'000 ab), seconda città per abitanti e prima per importanza economica, ha un porto importante, molte saline, ed è conosciuta per i suoi ottimi formaggi.
Cividale: (2'000 ab), centro agricolo molto importante, per la coltivazione di frutta e verdura. Le noci di Cividale sono particolarmente stimate in tutta la regione.
Modua: (1'000 ab), mercato agricolo della regione, con un’ottima produzione di formaggi e famosa per le decorazioni lignee o litiche.
Mosana: (800 ab), porto fluviale sul Rubicondo, con un buon flusso commerciale verso Remas.
Lambara: (800 ab), località famosa per il suo vino rosso scuro, dalla pericolosa gradazione leggera (il motto dei bevitori Lambaresi è "Va giù bene…").
Vinicio: (700 ab), altro centro vinicolo, il cui vino è molto scuro, piuttosto dolce e profumato, e molto economico (è conosciuto in tutte le bettole di Trentio e Miragliano).
Gioviano: (800 ab), centro collinare famoso per i suoi vini, bianchi o rossi, dall’alta gradazione, particolarmente apprezzato a Remas.
Varesia: (900 ab), centro artigianale piuttosto isolato, ma molto attivo nel settore del legno e del cuoio.
Libera Città di Pavona: comprende una sola grande città, e una piccola fetta di territorio fra questa e la seconda ansa del Rubicondo; governata da due Capitani del Popolo ed un Podestà eletti dalla popolazione ogni cinque anni, è uno stato prevalentemente agricolo.
Pavona: (9'000 ab), città fortificata sopra un alto colle, con grandi torri e antichi monumenti; ospita molte manifatture, in particolare tessili e belliche (tra le armi più famose, i cannoni, le balestre e le armi da fuoco). Ospita un vescovo di Myrmidia con potere sulla zona a nord del fiume, vicina alle montagne, e uno a Shallya, molto meno potente.
Repubblica di Remas: retta da un consiglio di sette mercanti e proprietari terrieri, ed un Duca eletti da un censo medio ogni sei anni, la Repubblica è famosa in tutta la Tilea per i suoi vini e la sua cucina. Il territorio è pianeggiante e coltivato a grano sulla costa, e collinare, coltivato a frutta, vite od ulivo nell’interno. Il clima è caldo, molto piacevole sulla costa, soggetto a qualche sbalzo stagionale nell’interno.
La Repubblica è delimitata a Nord dal Rubicondo, ad Ovest dal mare, ad Est dai monti, e a Sud dal fiume Salinario.
Remas: (13'000 ab), importante porto della Tilea, sorge all’estremità dell’omonima penisola, che chiude le acque del mare nella Laguna di Remas, ricchissima di pesce. Protetta da tre cerchie di mura e da una splendida cittadella rinascimentale, è praticamente inattaccabile da qualsiasi esercito di razziatori non preparati ad un lungo assedio.
I Remasiani, oltre che buongustai, sono considerati i migliori pescatori del Mondo, nonché ottimi marinai; l’arte navigatoria ha una grande importanza per costoro, che amano la competizione con le navi delle altre città (particolarmente forte è la rivalità con Miragliano e Magritta), sia in campo commerciale, che in faccende meno legali (dopo i Sartosani, i più attivi pirati della Tilea sono considerati i Remasiani, molto meno crudeli ma più audaci e testardi).
Ospita arcivescovi di Manann, Verena, Myrmidia, Morr, e un vescovo di Shallya.
Brelia: (1'500 ab), città satellite della capitale, mercato dell’agricoltura e dell’allevamento, in questa regione in prevalenza bovino.
Reggio Remas: (1'500 ab), città sorta attorno alla fortezza costruita settecento anni fa dal Principe Ercole II Cenatore, dalle apprezzate manifatture belliche (alabarde, corazze) e tessili. Sorge sul fianco di una collina pendente ad Est, che domina la pianura circostante.
Gaggiano: (700 ab), città fortificata famosa per la produzione di corazze e spade, governato da un’antica famiglia nobiliare.
Marviano: (340 ab), produzione di corazze e di formaggio Grana.
Guarione: (600 ab), paese di Mezzuomini, notissimo per il ragù, le lasagne e le tagliatelle.
Masena: (300 ab), produzione di vino rosso molto forte ed apprezzato.
Ruviera: (280 ab), paese famoso per i tortellini, i ravioli, e le rane fritte. Nei suoi pressi c’è un laghetto, il Baleno, dove si dice vivano i pesci più gustosi della Tilea, benedetti dallo spirito locale.
Fabritero: (700 ab), produzione di carta e antiche tipografie.
Repubblica di Verezzo: comprende un piccolo territorio attorno alla città maggiore. E’ governata da due Capitani del Popolo e da un Podestà eletti ogni anno dalla popolazione.
Verezzo: (6'000 ab), grande borgo collinare famoso per gli architetti, i balestrieri e i falconieri. Ospita vescovi di Myrmidia, Morr e Shallya.
Verbonia: (380 ab), sorge sulle rive di un piccolo lago vulcanico, il Transiano; produzione vini.
Castel Bastiano: (40 ab), fortificazione appartenente ai seguaci di Myrmidia, sui colli attorno a Verbonia.
Bassanino: (300 ab), monastero Vereniano molto antico, con una ricca biblioteca.
Frascari: (480 ab), borgo famoso per i suoi vini e le numerose osterie, i cui avventori provengono da tutta la repubblica.
Frosinona: (600 ab), presenza ecclesiastica molto forte, allevamento d’ovini.
Pecumeno: (250 ab), allevamento ovino, produzione di formaggio (caciotte, pecorino).
Repubblica di Luccini: governata da sette mercanti ed un Duca, eletti ogni otto anni da un censo medio ma legato fondamentalmente alla classe mercantile, il suo territorio è compreso tra il mare, i monti, il Rubicondo ed un rivolo chiamato Confine.
Il clima è caldo, e data la scarsità di piogge molte aree nell’entroterra sono quasi aride; le ampie pianure costiere, invece, sono coperte di campi di grano e ben irrigate. In questa regione anche l’allevamento è molto sviluppato, in particolare quello dei cavalli.
Luccini: (19'000 ab), il più grande porto del Sud ed una delle città più popolose del Vecchio Mondo. Sorta 3000 anni fa su rovine elfiche (l’antica Lontern), anche oggi, con la sua ampiezza, non giunge ad occupare l’area dell’antico porto; le rovine in pietra nera lasciate dagli Elfi sono meta di molti tombaroli e cacciatori di tesori, che già abbondano in tutta la Tilea orientale fino ai piccoli Principati di Confine. Talvolta vengono rinvenuti grandi tesori, spesso piccoli oggetti, ma a volte i cercatori non fanno ritorno: infatti le rovine sono il luogo ideale di ritrovo di briganti, Goblin o peggio, cultisti del caos; le guardie cittadine perlustrano come possono la zona, ma essa è troppo ampia, e molti sono le gallerie sotterranee sconosciute ai più.
All’interno delle mura, edificato sempre con la pietra nera degli Elfi, sorge il Grande Mausoleo di Morr, sede del Grande Sacerdote, ospitante le spoglie di tutti i Grandi Sacerdoti, Arcivescovi e Santi. Una volta ogni dieci anni, il 31 Dicembre, si tiene un Concilio Sacro cui partecipano tutti i Vescovi del Culto; allora tutta la città si riempie di religiosi, che per una settimana pregano e celebrano il dio per le strade e nei paesi vicini.
Ospita anche un arcivescovi di Manann, di Myrmidia, di Verena, e un vescovo di Shallya.
Torrerotta: (150 ab), paesino nei pressi di un grande complesso di rovine elfiche, probabilmente un’antica fortezza. Sono molti i cacciatori di tesori che le esplorano, ma finora nessuno ha mai trovato il leggendario tesoro della torre, nascosto, si dice, da terribili trappole e difficili enigmi.
Ca’ de Maial: (300 ab), sorge sulla costa a nord di Luccini, ed è un piccolo porto di pescatori, in cui è particolarmente forte la tradizione del carnevale, in cui tutti gli anni l’amministrazione spende molti fondi. Pare il suo nome derivi dalla mitologica creatura del maiale di Mare, anche se in molti sostengono una relazione con l’ex procuratore Andrea Giuliotti.
Ferruccio: (800 ab), fonderie di ferro ed acciaio.
Vemalio: (2690 m), grande vulcano attivo soprattutto in tempi antichi, è circondato da molti piccoli paesi che sfruttano il terreno fertile circostante; di quando in quando, una scossa sismica ricorda agli abitanti che lo spirito del vulcano è ancora vivo, ma sono ormai 70 anni che non erutta. Sulle pendici del monte, in una grotta, vive la Sibilla con le sue protette: famosa divinatrice, ancorché "sibillina", trasmette il suo titolo alla più meritevole e dotata delle allieve, mentre le altre si trasferiranno in altri luoghi.
Crapiano: (200 ab), produzione vini rossi e molto forti.
Sartosa: quest’isola impervia, dall’enorme importanza strategica, è governata interamente dai pirati: ogni anno, il 23 di Settembre, equinozio d’autunno e fine dei grandi viaggi per mare, i capitani dei pirati si incontrano per eleggere il Signore dei Pirati, che governerà l’isola per tutto l’anno successivo.
L’isola è aspra e secca, coperta da macchia mediterranea o boschi impenetrabili. L’unica risorsa interna è l’allevamento della capra, da cui si trae un formaggio molto duro e piccante.
Sartosa: (3'000 ab), unica città di tutta l’isola, sorge sulla costa meridionale, l’unica in cui una nave, superando le insidiose Sabbie dei Teschi, possa attraccare; la costa che guarda al continente, infatti, è alta, rocciosa, e percorsa dalle pericolose Correnti dei Pirati, da cui nessuna nave può sperare di uscire indenne.
La città è grande e ricca, molto pittoresca con le sue case bianche dei poveri e le grandi ville dei pirati "in pensione". Nel porto fortificato attraccano navi cariche di ruberie, pronte per essere rivendute in un’isola regolata dalla Legge dei Pirati, che non guarda alle azioni esterne, ma è molto severa nel punire i crimini interni.
A rinforzare le difese naturali, il porto è protetto da molti cannoni nascosti su torrette o in avamposti sulle colline, e da tutti i pirati presenti al momento, dato che Sartosa non ha bisogno di un esercito permanente. I templi locali appartengono nominalmente alle diocesi Lucciniane, ma di fatto i parroci locali si prendono molta libertà, ricchi, potenti e corrotti come sono.
Comuni Meridionali: oltre il Confine, la Tilea non è finita, perché esiste un piccolo territorio poco abitato, in cui sorgono diverse città indipendenti, governate da regimi democratici (in questo si differenziano dai Piccoli Principati).
Calabrone: (570 ab), cittadina piuttosto povera, coltivazione di girasoli, forte presenza di criminalità organizzata.
Lacrida: (230 ab), borgo indipendente, ma di fatto governato da Sartosa, è spesso sede di incontri tra capi pirati, mafiosi ed altri personaggi potenti e più o meno onesti.
Atrebano: (340 ab), produzione di insaccati piccanti.
Certaro: (80 ab), paesino costiero arroccato su una collina, con pittoreschi vicoli e passaggi tra le case. In paese si coltivano famosi peperoncini, i più forti di Tilea.
Strata: (1'000 ab), città famosa per il formaggio di capra ed i cavalli allevati nel suo territorio, ospita un vescovo di Morr, che controlla l’area tra il Savio e il Rubicona.
Cesenilio: (800 ab), comune noto per i frutteti, il vino ed i cavalli, controlla il ponte sul Savio.
Piombone: (600 ab), con grandi cantieri navali e delle famose manifatture di cannoni.
Vareggio: (800 ab), famoso per il suo carnevale, per la floricoltura e per i suoi tessuti (blu di Vareggio). Ospita un vescovo di Myrmidia, la cui diocesi si estende tra il Savio e il Rubicona, e uno di Manann, che governa le coste tra Melia e la foce del Savio.
Paveso: (400 ab), paese montano che si occupa del taglio della legna. Famoso il castagnaccio locale.
Bremino: (300 ab): un po’ spostato sulle colline rispetto alla strada principale che percorre la regione, ha famose produzioni di formaggio, noci e tessuti economici.
Sestia: (250 ab), porto marittimo con fonderie di bronzo ed ottone.
Sistina: (400 ab), fondata 300 anni fa da Sisto IV, Arcivescovo di Verena di Luccini, rappresenta l’unico stato teocratico del Sud, governato dal clero della dea. E’ famoso per la produzione di libri (amanuensi e tipografie sistini) e di cristalli. La diocesi locale si estende tra il Rubicona e il Savio. La città ospita anche un vescovo di Shallya, che controlla una diocesi uguale.
Melia: (500 ab), sul confine della regione, il fiume Rubicona, produce tessuti economici e ceramiche.
Altoborgo: (170 ab), sorge su un colle, da cui domina la valle del Rubicona. Possiede delle miniere di tufo qualche chilometro a nord (peraltro rivendicate dal principato di Monterivo). Borgo ben difeso e molto pittoresco, è noto per il piatto locale, la "piadina", e per l’ottimo vino.
Callineris: (290 ab), borgo antichissimo, tra le Montagne dell’Abasko, in cui si parla un dialetto molto più simile al Tileano che all’Estaliano. Nella zona si allevano ovini, e generalmente ci sono pochi contatti con l’esterno.
spero che vi sia di ispirazione!
io gioco BRETONNIA
ma ho anche un esercito di nani
una mia amica vale
ha un esercito dell'impero ed uno di elfi scuri
forse se impazzisco ne faccio uno di silvani
finalmente qualcuno!io sono ancora indeciso tra impero eorde del chaos!
Orchi e Goblin anche se perdono sempre ueeueueuueueueu
Poi vengono i re dei sepolcri, scelti per ovvi motivi...........
Orchi e Goblin anche se perdono sempre ueeueueuueueueu
Poi vengono i re dei sepolcri, scelti per ovvi motivi...........
Arstan, come fai a perdere con Orchi e Goblin!?!? Sono praticamente invincibili, hanno tutto e di tutto... mah!
Mi diresti come è composto il tuo esercito?
Orchi e Goblin anche se perdono sempre ueeueueuueueueu![]()
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Poi vengono i re dei sepolcri, scelti per ovvi motivi...........
Arstan, come fai a perdere con Orchi e Goblin!?!? Sono praticamente invincibili, hanno tutto e di tutto... mah!
Mi diresti come è composto il tuo esercito?
Subito non ho potuto risp. prima perche ero in vacanza
cmq di solito schiero un paio di carri (goblin), un reggimento di ragatzi, la catapulta, una trentina di goblin normali o teneb., 20 musi duri e/o orchi neri.
2 maghi goblin e un eroe orco
circa 1000 p.ti
Questo quasi sempre a volte tolgo un carro e metto altri goblin o altri pelleverdi
comunque come faccio a perdere?
prima che i miei vengono alle mani sono dimezzati e ridimezzati, naturalmente un mago e partito da Gork la catapulta manca sempre o va in avaria i miei goblin iniziano a litigare e alla fine quando finalmente iniziano a tirare mazze perdono per inferiorità e numerica ranghi poi scappano e si portano dietro la meta dei rimanenti
buuuuu
io ho votato ELFI SILVANI
avevi dubbi lyga?
bè gli ultimi elfi slvani sono qualcosa di meraviglioso!!le minia + belle del WHfantasy!
e a dicembre escono i nani!!!
bè gli ultimi elfi slvani sono qualcosa di meraviglioso!!le minia + belle del WHfantasy!
sono totalmente d'accordo con te morgil!
io ho votato ELFI SILVANIavevi dubbi lyga?
chissà perchè non sono sorpreso affatto...
vabbè, io resto fedele ai miei cari vecchi Non Morti...
(e chi dice "Conti Vampiro" lo uccido...=p)
Caos Rulez! in particolare i Guerrieri del Caos
in particolare i Guerrieri del Caos
Giusto proprio divertente sterminarli
Lunga vita a Grimgor pellediferro