Il 10/3/2018 at 19:05, ziowalter1973 dice:Una legge elettorale con più maggioritario avrebbe afatto scomparire il pd ma evedentemente non erano così masochisti.
Può darsi Le stime che ho letto però raccontano una storia diversa (per esempio quella di youtrend). Certo sono analisi difficili da fare, perché il sistema elettorale incide sui comportamenti delle forze politiche e anche sulla distribuzione dei voti. In ogni caso, nella scorsa legislatura né Forza Italia (che era il maggior partito di centrodestra) né M5S erano favorevoli ad un sistema uninominale, anzi.
Quanto a chi si spacca prima tra PD e Forza Italia, è evidente che le dinamiche sono diverse: il PD potrebbe perdere pezzi in relazione dell'appoggio o meno al governo, Forza Italia no. Però Forza Italia è un partito storicamente legato alle fortune di Berlusconi, e rischia di implodere a causa del suo appannamento, come d'altra parte è già successo nelle passate legislature: ed è per questo che alcuni ragionano di una fusione con la Lega, cui invece il fondatore pare fortemente contrario.
I due fenomeni peraltro potrebbero procedere in parallelo: se Renzi, come si vocifera, dovesse mettersi in proprio, è facile che attiri a sé i forzisti più insofferenti.
Negli ultimi giorni comunque aumentano le ipotesi. In particolare leggo di tentativi di attirare il PD verso il sostegno ad un governo di centrodestra, con una guida diversa da Salvini; oppure di un'ipotesi saviniana di astensione o appoggio esterno su un governo a 5S fino alle europee.
Vedremo
Stasera c' è la direzione pd e vedremo cosa vorranno fare.. Renzi si è dimesso ma vuole sempre comandare..
A sentire certe dichiarazioni sembra che la campagna elettorale non sia ancora finita...
Se in ogni caso si andrà verso un accordo Lega-M5S per le presidenze delle camere penso che quella sarà anche la strada per il governo, anche se Salvini ha affermato il contrario per tenersi le mani libere.
Quando mai finisce la campagna elettorale?? Siamo perennemente in campagna elettorale.. Vediamo cosa succede il 23 alla prova delle presidenze di camera e senato.
Il 10/3/2018 at 18:54, Koorlick dice:
Senza accordi politici, bisogna sperare in smottamenti di qualche partito e nuovi responsabili. Io non credo in smottamenti del PD pro-Cinque Stelle: il governo e il sotto governo sono sempre calamite importanti, ma ai 5S per governare mancano troppi voti. Qualcosa di simile vale anche per il centrodestra; però se iniziassero fuoriuscite da parte dei grillini la cosa potrebbe diventare verosimile.
Piuttosto, io penso che il partito più a rischio ora sia Forza Italia, divisa tra chi potrebbe essere propenso addirittura al partito unico con la Lega e chi invece potrebbe soffrire una deriva estremista, con un ombrello berlusconiani decisamente appannato.
Anche se qualcuno nel PD pensasse di fare il salto della quaglia da una parte o dall'altra, i numeri non ci sarebbero ugualmente, ne mancano troppi, un governo richiederebbe tutto il PD, specialmente in Senato, e questo non è pensabile. Anche per questo, il partito resterà compatto. Il gioco non vale la candela. Intanto la base, sui social, è molto arrabbiata e abbastanza minacciosa verso chi prospetta anche una minima apertura. Troppe offese sono corse e la più gentile è stata "pidioti" non indirizzata ai vertici ma direttamente alla base. Avete sentito la Cirinnà che pure fa parte della minoranza? Parole sue: "Il coltello dei 5* ce l'ho ancora piantato nella schiena"
Condivido il fatto che non è il Rosatellum ad aver generato la situazione attuale, solo l'Italicum avrebbe consentito ad un gruppo politico di governare. https://www.ilpost.it/2018/03/08/non-colpa-del-rosatellum/
Pare che nel PD stia prendendo piede l'ipotesi referendum, ossia, chiedere alla base cosa ne pensa di una possibile alleanza Dem-5 Stelle per fare un governo, o un surrogato di governo.
Dovrebbero farlo entro venerdì quando ci saranno le votazioni per i presidenti delle camere. Lì si vedrà se ci sono convergenze per i nomi e se si può andare al governo.
47 minutes fa, Menevyn dice:Pare che nel PD stia prendendo piede l'ipotesi referendum, ossia, chiedere alla base cosa ne pensa di una possibile alleanza Dem-5 Stelle per fare un governo, o un surrogato di governo.
Non credo avrebbe molto senso in questa fase Dove lo hai sentito?
Qui, tra gli altri (il "surrogato" è farina del mio sacco, francamente non so cosa potrebbe venir fuori )...
Così ha già più senso: mi pare che Rosato (ma anche Cuperlo, qualche giorno fa) escluda un accordo politico e si basi sull'ipotesi che non di riesca a fare un governo e il presidente della Repubblica lanci un appello alle forze politiche... tempi medio-lunghi, insomma, e non un accordo solo con M5S.
Non credo comunque che succederà
Non sono d'accordo con un referendum tra gli iscritti del PD, non avrebbe senso, se si fa un giro sui social dove scrivono gli elettori del PD, quello che chiedono agli eletti è chiaro, senza margine di errore: opposizione, nessun governo né con il M5S tanto meno con la destra. Anzi a me sembra, da quello che ho letto, che gli elettori PD non facciano nemmeno distinzione tra gli uni e gli altri. Il referendum sarebbe un'inutile perdita di tempo e un motivo in più per sollevare polveroni, gli eletti lo sanno anche perché hanno ricevuto una marea di messaggi sulle loro bacheche e tutti di un segno: nessun accordo. Il referendum, in oltre, potrebbe prestarsi a strumentalizzazioni per chi vuole stravolgere un risultato chiaro e netto degli elettori.
Se è limitato agli iscritti (magari iscritti da più di 6 mesi per evitare corse alla tessera e inquinamenti del voto) non lo troverei così assurdo come scenario, quello del referendum interno... strumento che tra l'altro è previsto dallo statuto, e potrebbe costituire un precedente positivo in senso di segnale di democrazia interna e gestione non padronale del partito, accuse che - vere o false che fossero - hanno contribuito molto a logorare Renzi.
In Germania il referendum è stato fatto tra gli iscritti ma dopo 6 mesi e su un accordo ben definito, dettagliato e sottoscritto dal notaio. Un referendum ora su un'unica proposta del tipo: "Volete fare un accordo con il M5S?" o anche: "Volete appoggiare il programma e il governo del M5S?", sarebbe un autogol e la base degli iscritti si sentirebbe doppiamente offesa. Ciò non toglie che, su alcuni punti ben definiti, con assunzione di precise responsabilità da parte di entrambi, ci si potrebbe ragionare. Ma penso che non sia questa la priorità delle forze presenti oggi in Parlamento. Bisognerebbe chiedersi che cosa è più conveniente per loro? Presi uno per uno credo che la coalizione di destra, per ora, voglia rimanere unita, non serve a nessuno spaccarsi né a Berlusconi né a Salvini, la Meloni conta relativamente; Berlusconi non vuole tornare a votare, rischia lo svuotamento da parte della Lega, Salvini, anche se ha vinto nella coalizione, è ancora piccolo per fronteggiare da solo il movimento 5*, forse tornerebbe a votare ma non con questa legge. Ai 5* converrebbe un accordo di legislatura con il PD ma alle sue condizioni cioè appoggio esterno, programma e ministri 5*. Per il PD a queste condizioni, però, sarebbe un abbraccio mortale e quindi non se ne farà niente né il PD può allearsi con la Lega. La mia opinione, per adesso, è che si farà un'alleanza destra + 5* per modificare il Rosatellum con un sostanzioso premio di maggioranza e si andrà a votare di nuovo.
Sul referendum tra gli iscritti io sono d'accordo con OKbasta: la fiducia ad un governo è un tema eminentemente politico (il più politico di tutti, direi), mi sembra impensabile che la dirigenza di un partito rinunci a prendere posizione su una cosa del genere. Diverso sarebbe se si volesse chiedere agli iscritti la ratifica di un accordo fatto (come è avvenuto in Germania) oppure se il tema fosse parte di una campagna congressuale che disegni il profilo del partito per i prossimi anni.
Quanto alle prospettive future, anche a me pare che centrodestra e 5stelle stiano dialogando bene e tendo a pensare che in qualche modo la soluzione della crisi passerà da questo accordo... ma sulla modifica della legge elettorale sono un po' scettico: sono percorsi di solito lunghi, e non sono affatto sicuro che gli uni e gli altri trovino tanto facilmente una legge elettorale che vada bene ad entrambi (per dire, riprendendo l'ipotesi di OKbasta: ok sostanzioso premio di maggioranza, ma se va alla lista avvantaggio i 5stelle, se va alla coalizione è un favore al centrodestra... e difficilmente si potrebbe comunque mettere un premio abbastanza sostanzioso da consentire agli uni o agli altri di avere la maggioranza da soli, se non si modifica significativamente la distribuzione dei voti).
Koorlick hai colto il punto, a chi il premio di maggioranza? Alla lista o alla coalizione? E qui, penso si arenerà il discorso.