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Westworld - Dove tutto è concesso
E di Ellyn Reyne
creato il 27 settembre 2016

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JonSnow;
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JonSnow;
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Inviato il 18 ottobre 2016 10:49

La 1x03 perora ancor di più l'ascesa del prodotto, che si sta portando rapidamente verso apici inusuali. Probabilmente il miglior episodio sinora. Confuso, tachicardico, malinconico. E in tutto ciò, approfonditamente introspettivo. Vengono fuori stralci di vita, passati remoti e prossimi, scheletri seppelliti e coscienze rivisitate. E' un po' come se gli esseri umani della trama si riscoprissero umani di pari passo con l'umanizzazione delle stesse Attrazioni. Il dilemma di Bernard, avvolto nel suo dramma, dà un'impronta chiara al personaggio e ne sottolinea l'isolamento emotivo e spirituale. L'approccio stesso del dolore, intrappolato nell'apatia e nell'inerzia apparente, è decisamente apprezzabile.

 

Ma anche in questo caso è Ford, per me, il maggior fulcro di interesse. La backstory di Arnold è a dir poco affascinante e lo è ancor di più il modo in cui Ford elabora e si relaziona al tutto. Il suo cinismo appare una sorta di autoconvinzione, un'imposizione dello spirito di conservazione, ancorato ad una razionalità che gli imprime paura stessa qualora venisse rilasciata per qualcosa di diverso. La brutalità, l'animo violento che viene fuori, specialmente nel momento in cui interagisce con il suo giovane sottoposto, è quasi il modo di rimarcare a sé stesso la decisione di lasciarsi aggrappato alle proprie idee. Quando afferma che loro non provano nulla, che non sono in grado di farlo autonomamente ecc. è una precisazione che credo faccia più a sé stesso, per convincersi di ciò e per sfuggire al dramma morale, etico e comportamentale che il contrario possa comportare, ma soprattutto all'ignoto rispetto all'eventualità di un androide senziente e cosciente. In cuor suo è consapevole che l'approccio di Arnold, per quanto visionario, avesse basi solide e quanto sta accadendo lo prova nettamente.

 

Sono convinto che Arnold sarà un tema ricorrente e che il suo suicidio, fisico o completo che fosse, non sia ultimato fino in fondo. Reputo più probabile che una parte della sua coscienza o essenza sia rimasta intrappolata nelle loro stesse creazioni, o che dir si voglia più sinteticamente... nel Parco. Sarà una chiave principale nello sviluppo del tutto.

 

Quanto al prodotto in sé, più si prosegue e più si rende l'idea di come, pur puntando ad un effetto mainstream, sia un tipo di opera che si affaccia ad un gruppo ristretto. Non è per nulla un prodotto da seguire in modo confuso, distratto. Anzi, è anche possibile che a lungo termine sfianchi le menti meno elastiche e portate ad un certo tipo di argomento. Altresì credo che assisteremo molto spesso alla rottura della quarta parete.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 18 ottobre 2016 19:00

Bella ,anche se in un certo senso faticosa da seguire questa 3 puntata,ma la fatica è solo correlabile alla necessità della massima attenzione necessaria per cogliere riferimenti,affermazioni,particolari nelle varie sequenze. Siccome ho rivisto pure la seconda puntata,ho potuto meglio cogliere un fatto e cioè che Maeve si è costruita,in base alle esperienze negative,terribili direi, vissute in quello che credeva fosse un sogno una sorta di meccanismo di autodifesa:aveva imparato a contare alla rovescia per risvegliarsi al tre e questa sua peculiarità aveva sfruttato per svegliarsi in corso dell’intervento chirurgico all’addome.In questo modo si era resa autonoma dagli input inviati dai tecnici di Westerworld ,non era più eterodiretta.Quindi ,come gli umani pongono in essere meccanismi di difesa per non soffrire, anche i robot sono capaci di ricorrere ad essi per superare i loro incubi,è come se l’ambiente,le esperienze ,specie quelle dolorose fossero capaci di modificarne i meccanismi riflessi nervosi inducendo una sorta di nuovo fenotipo ,più resistente…una sorta di selezione naturale di Darwin.Cosa che nei robot non dovrebbe accadere a meno che essi non siano stati programmati in modo da adeguarsi agli stress ambientali ,alle pressioni ambientali e rispondere adeguatamente ad essi.Come se essi fossero forniti di un patrimonio genetico proprio,di un DNA di esseri viventi e essi siano in grado di evolversi partendo dal loro vissuto di tutti i giorni che è elaborato e li rimodella anche se tale vissuto è apparentemente cancellato.Nella 3 puntata dai bellissimi dialoghi di Dolores e Bernard si capisce che quest’ultimo ha una sorta di piano che lo rende complice dei robot e che non vuole altri ne vengano a conoscenza,Ford in testa.Dice sistematicamente a Dolores di non dire nulla a nessuno dei loro colloqui Il problema è che i robot del parco potrebbero essere paragonati al bestiame.Ora il bestiame è considerato come una proprietà del padrone,non è visto come qualcosa che possa avere diritto ad un non dico riconoscimento di personalità,o essere che è ,ma che possa nutrire sentimenti,paure etc.Non ha diritti il bestiame,ma esiste per lavorare,dare latte da vendere,essere macellato,insomma è una sorta di oggetto che soddisfa il fabbisogno di mercato e porta ricchezza.Eppure il bestiame di una fattoria sente dolore e ha anche protezioni legali volte a ridurre il più possibile la sofferenza di essere viventi tenuti,male ,in cattività per spremerne il massino del profitto Ma i robot sono peggio del bestiame,sono solo da macellare e basta e le loro “sofferenze” date dalla consapevolezza di sé,sono considerate zero ,un danno collaterale di una macchina da aggiustare e riutilizzare.Eppure uno di loro che doveva essere decapitato si “uccide” frantumantosi la testa non sopportando,credo,la sua mattanza gratuita e reiterata (non potendo uccidere un umano) .E l’analogia è colta nello spettacolo in cui il reparto di manutenzione degli host è chiamato "Livestock Management". Sebbene Ford sappia che sono oggetti creati e programmati al solo scopo di adempiere fantasie (spesso orribili per cui si sa chi è davvero chi tali fantasie aberranti persegue), riconosce anche la loro complessità,ma non li riconosce come vere entità pensanti ed emotive ( vedi triangolo illustrato)Eppure i robot stanno prendendo coscienza di sé,non vogliono più soffrire gratuitamente,vogliono poter decidere cosa fare per “difendersi” .Ed infatti Dolores si difende,ma dopo che una voce le ordina di sparare.Allora anche la “difesa” è eterodiretta e pianificata e nascosta in qualche loro file che viene attivato su un input preciso e cioè il ricordo,inutile ma doloroso, delle proprie sofferenze..tragiche...tragedia...Shakespeare.E Ford introduce il triangolo di Arnold,ma non convince lo spettatore che peraltro è portato anche a pensare che lo staff che controlla tutto il parco sia formato anche esso da robot,massima resa,bassissimo costo (la manutenzione).Eppure i robot nel momento in cui sono prodotti ci vengono presentati come una sorta di uomo vitruviano contenuto in un cerchio,la cosa salta all’occhio.L’ uomo vitruviano rappresenta la centralità dell'uomo . il cerchio o ruota, costituito da infiniti punti, suggerisce l'idea di moto e di indefinibilità. Il cerchio viene indicato da Platone come la forma più perfetta e, come tale, viene assunto quale simbolo medievale della perfezione dell'Assoluto.Ora una serie come questa o si ama o la si considera noiosa ma solo perché troppo cerebralmente impegnativa e forse didascalica in alcuni momenti ,ma per me è un evento da non perdere.

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Ellyn Reyne
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Ellyn Reyne
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Inviato il 20 ottobre 2016 2:20 Autore

These violent delights have violent ends

 

Mi sono imbattuta, in rete, in una ipotesi piuttosto interessante, secondo la quale il parco non sarebbe mai stato, nelle intenzioni del Creatore, il regno della violenza; ragion per cui qualcuno (lo stesso Ford?) avrebbe deciso, a fronte dell'intollerabile comportamento dei visitatori, di sabotarlo. Avendo rielaborato questa teoria in base ad alcuni fatti mostrati nei primissimi episodi, mi sembra che essa sia fondata e plausibile, anche se non propriamente chiusa in una botte di ferro. I momenti a cui mi riferisco sono tre:

  1. Una battuta di Ford, nell'episodio 2: "I clienti non vengono qui per scoprire chi sono (...) ma chi potrebbero essere". E' con queste parole che Ford boccia il progetto di una nuova attrazione che, se realizzata, sarebbe estremamente ed univocamente violenta.
    Da ciò si evince che Ford non concepisce Westworld come un luogo dove fare del male agli host; più genericamente, egli lo intende come un mondo in cui non si possono subire conseguenze per le azioni commesse contro gli host: un mondo in cui essere completamente liberi, nel male e...nel bene.
    Esempio: dinanzi ad un criminale che commette una rapina a mano armata e prende un certo numero di ostaggi, cosa farebbe il cittadino medio, nella vita reale? Niente. Alzerebbe le mani, si nasconderebbe, cercherebbe di non farsi notare e via dicendo. Se una situazione analoga si verificasse a W., un visitatore, sapendo di non poter essere ucciso o ferito dal folle criminale di turno, riuscirebbe ad affrontare quest'ultimo e scaricare su di lui tutto quell'istinto a fare del bene che nella realtà non può/vuole esternare, per paura delle conseguenze che ne deriverebbero. In questo senso, Westworld avrebbe una funzione - forse primaria - positivamente catartica.

  2. Ed ecco che vediamo, nell'episodio 3, il buon William, un giovane visitatore che soffre di ansia sociale, affrontare con coraggio un bandito e "salvare" una donzella! La cosa lo fa stare talmente bene da convincerlo a programmare tutto il resto del soggiorno secondo questa direttrice, riuscendo peraltro a imporsi sul più disinvolto amico Logan, il quale intendeva divertirsi in ben altro modo. Ciò che Logan ama di Westworld, infatti, è - come già detto - poter sfogare sugli host i suoi istinti più proibiti.... E questo sembra essere il comune sentire, almeno per quanto riguarda la stragrande maggioranza dei visitatori, perlopiù giunti a Westworld a sperimentare "piaceri violenti".
  3. Ma "questi piaceri violenti hanno una violenta fine". Una battuta ricorrente, negli episodi trasmessi fino ad ora. E sembrerebbe che tale battuta sia una sorta di password, che gli host si passano automaticamente tra di loro, in grado di far riemergere nella mente di questi una prima forma di autocoscienza, presagendo una prossima ribellione delle macchine.

In definitiva: è possibile che qualcuno che non tollera la degenerazione morale avutasi a Westworld abbia deciso, considerando il parco è un esperimento fallito, di avviare una sorta di programma di distruzione (magari pensato già in origine, con una certa lungimiranza)? E' possibile che il soggetto in questione abbia suggerito a un host il verso shakespeariano, innescando una lenta ma inesorabile reazione a catena, destinata a porre violenta fine al vortice di piaceri violenti a cui abbiamo assistito?

Assumendo che la risposta ai suddetti quesiti sia positiva, resterebbe solo da identificare il protagonista di una tale macchinazione. E qui si aprirebbe un ventaglio di opzioni, per adesso:

  • L'Uomo in nero. Potrebbe essere il "falso cattivo" che agisce in modo immorale per difendere - in un modo molto fantasioso! - una morale;
  • Ford. Il Creatore che vede il proprio sogno distrutto e sceglie l'Apocalisse;
  • Bernard. Se le premesse fatte si rivelassero veritiere, per me sarebbe proprio lui il principale sospettato: il programmatore che prova empatia nei confronti dei Robot, ma non disposto ad ammetterlo. Bernard tiene colloqui non autorizzati con gli host, cancellando il registro conversazioni al termine di ogni incontro e ordinando agli host di mantenere il silenzio circa gli incontri medesimi. Bernard, nell'episodio 1, sostiene con una certa sicurezza che siano le "fantasie/ricordanze" a provocare difetti di funzionamento negli host, venendo presto smentito. Sempre nel primo episodio, Bernard sussurra qualcosa al padre di Dolores, poco prima che questi venga chiuso in magazzino, e gli occhi di Abernathy si gonfiano di lacrime...mentre gli altri host condotti lì insieme a lui sono impassibili, robotici. Forse sono troppo sospettosa, ma penso che questo dettaglio abbia o avrà la sua importanza.
  • Arnold, attraverso una longa manus, che potrebbe essere - ipotesi arditissima - anche un robot creato per comportarsi come un essere umano e lavorare a Westworld.

 

Ho esagerato? Forse un po'...Ma, in fondo, questa serie è così cervellotica da consentire - se non addirittura imporre - speculazioni anche sulla base di soli tre episodi. Penso che mi divertirò parecchio! XD


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Metamorfo
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Metamorfo
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Inviato il 21 ottobre 2016 13:35

Pare che Martin abbia proposto a Nolan di inserire un Parco a tema Westeros nella serie. La proposta sarebbe stata gentilmente declinata.

 

http://www.ew.com/article/2016/10/19/westworld-game-thrones-crossover

http://www.vanityfair.com/hollywood/2016/10/westworld-game-of-thrones-crossover-george-rr-martin


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Ellyn Reyne
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Ellyn Reyne
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Inviato il 24 ottobre 2016 12:11 Autore

Tutti a uccidere Joffrey o stuprare Sansa, in pratica. D:


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Smilla
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Inviato il 25 ottobre 2016 13:07

Vista oggi la quarta puntata. Sempre meglio! Mi è piaciuto moltissimo il dialogo tra Therese e Ford al ristorante, dove Ford spiega davvero cosa pensa e il potere che esercita sul parco. A Ford importa poco dei visitatori, lui vuole essere Dio nel suo mondo, arrivando al punto di creare una religione per i nativi in cui i tecnici sono figure angeliche/divine. Bella l'idea della memoria come base per lo sviluppo della coscienza e tutta la storia di Maeve, la scena in cui ritrova i disegni soprattutto.

 

Altra cosa apprezzatissima sono tutte le citazioni a "La Torre Nera" di Stephen King: le statuette di legno dell'orso e della tartaruga, il personaggio dell'Uomo in Nero e l'ultimo a cui non avevo pensato ma ho trovato su Reddit, cioè l'anagramma di Arnold = Roland.

 

 

In definitiva: è possibile che qualcuno che non tollera la degenerazione morale avutasi a Westworld abbia deciso, considerando il parco è un esperimento fallito, di avviare una sorta di programma di distruzione (magari pensato già in origine, con una certa lungimiranza)? E' possibile che il soggetto in questione abbia suggerito a un host il verso shakespeariano, innescando una lenta ma inesorabile reazione a catena, destinata a porre violenta fine al vortice di piaceri violenti a cui abbiamo assistito?

Assumendo che la risposta ai suddetti quesiti sia positiva, resterebbe solo da identificare il protagonista di una tale macchinazione. E qui si aprirebbe un ventaglio di opzioni, per adesso:

  • L'Uomo in nero. Potrebbe essere il "falso cattivo" che agisce in modo immorale per difendere - in un modo molto fantasioso! - una morale;
  • Ford. Il Creatore che vede il proprio sogno distrutto e sceglie l'Apocalisse;
  • Bernard. Se le premesse fatte si rivelassero veritiere, per me sarebbe proprio lui il principale sospettato: il programmatore che prova empatia nei confronti dei Robot, ma non disposto ad ammetterlo. Bernard tiene colloqui non autorizzati con gli host, cancellando il registro conversazioni al termine di ogni incontro e ordinando agli host di mantenere il silenzio circa gli incontri medesimi. Bernard, nell'episodio 1, sostiene con una certa sicurezza che siano le "fantasie/ricordanze" a provocare difetti di funzionamento negli host, venendo presto smentito. Sempre nel primo episodio, Bernard sussurra qualcosa al padre di Dolores, poco prima che questi venga chiuso in magazzino, e gli occhi di Abernathy si gonfiano di lacrime...mentre gli altri host condotti lì insieme a lui sono impassibili, robotici. Forse sono troppo sospettosa, ma penso che questo dettaglio abbia o avrà la sua importanza.
  • Arnold, attraverso una longa manus, che potrebbe essere - ipotesi arditissima - anche un robot creato per comportarsi come un essere umano e lavorare a Westworld.

L'idea che mi sono fatta è che Arnold volesse rendere le sue creature libere, dargli il libero arbitrio. Ford invece vuole giocare al Dio onnipotente e vuole l'esatto opposto. Bernard è affascinato da quello che sta succedendo, e in questo quadro è una mina vagante - chissà cosa combinerà andando avanti.

Penso che Ford abbia un piano di distruzione in mente, un diluvio universale in cui salverà solo i meritevoli. Arnold invece sembra aver nascosto una via di fuga per i robot da qualche parte e al momento abbiamo 2 concorrenti per chi la trova per primo:

  • L'Uomo in Nero, che sembra animato da pura curiosità (è l'ultimo pezzo di parco che non ha finito di esplorare) ed è pienamente convinto che i robot siano solo ferraglia. Infatti non si fa problemi a fare stragi per forzare le tappe del gioco e sbrigarsi ad arrivare in fondo, perché ha già visto tutto.
  • Wiliam, che potrebbe arrivare alla stessa destinazione insieme a Dolores e a Logan. Tra l'altro mi viene il dubbio che Logan sia il membro del consiglio inviato a indagare sul parco cui fa riferimento Ford nella conversazione con Theresa.
Modificato il 05 July 2024 17:07


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 25 ottobre 2016 19:56

Domenica ho rivisto la terza puntata,in questa puntata Ford parlava della mente bicamerale

Ma ci ritorno

Dalla 4 puntata emerge un Ford nettamente diverso da quello delineato finora da un grandissimo Hopkins ( sono soprattutto gli attori che rendono plausibile e avvincente tutta la storia,tutti bravissimi compreso lo stesso Ben Barnes il che è tutto dire) che comincia a mostrarsi per quello che realmente è,mentre continuano le prese di coscienza di Dolores e di Maevei

Formidabile il ritorno dell'uomo in nero, tutta la sua parte è estremamente interessante e valida,con tanto ritmo narrativo, mentre ho il forte sospetto che gli addetti alla manutenzione,in particolare il tecnico che gira armato per paura dei robot,siano essi stessi robot programmati con un algoritmo che faccia credere loro di essere umani e controllori di robot a tutti gli effetti

Perchè parlavo di mente bicamerale?

Mi sono informata in rete ed estrapolo questo

"Jaynes, nel suo libro dal titolo “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza è convinto che “sia esistita una razza di uomini che parlavano, giudicavano, ragionavano, risolvevano problemi, che facevano in definitiva quasi tutto quello che facciamo noi, ma che non erano coscienti” (J. Jaynes, Il Crollo della Mente Bicamerale e l’Origine della Coscienza, pag.69).
Il punto di partenza è la dimostrazione che noi reagiamo continuamente alle cose che ci circondano, e il più delle volte non ne siamo coscienti L’analisi di Jaynes parte dall’esame degli scritti più antichi dell’umanità. Il primo testo della storia scritto in una lingua traducibile è l’Iliade. L’uomo dell’Iliade non aveva una soggettività, non era cosciente d’essere cosciente e non possedeva uno spazio mentale per l’introspezione. Jaynes chiama questa forma mentale, mente bicamerale.
I comportamenti, le decisioni, le iniziative, non erano organizzate coscientemente, ma udite dall’individuo. Egli obbediva a queste voci allucinatorie, non cosciente del da farsi. La convinzione è quella che il poema indichi una forma mentale diversa dalla nostra, una mente scissa in due parti: una parte chiamata dio e una parte uomo. Nessuna della due parti era cosciente. Privo di coscienza, l’uomo bicamerale era parte dell’accadere del mondo, senza possibilità di coscienza. È probabile che le voci all’epoca bicamerale fossero simili alle allucinazioni uditive dell’uomo moderno.

Tratto da http://www.psicolife.com/index.php?option=com_content&view=article&catid=10009%3Asaggie-e-articoli&id=286%3Ala-coscienza-un-ipotesi&Itemid=226&showall=1#

Interessante vero?E molto stimolante direi...

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Ellyn Reyne
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Ellyn Reyne
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Inviato il 28 ottobre 2016 21:24 Autore

(...) L'idea che mi sono fatta è che Arnold volesse rendere le sue creature libere, dargli il libero arbitrio. Ford invece vuole giocare al Dio onnipotente e vuole l'esatto opposto. Bernard è affascinato da quello che sta succedendo, e in questo quadro è una mina vagante - chissà cosa combinerà andando avanti.

Penso che Ford abbia un piano di distruzione in mente, un diluvio universale in cui salverà solo i meritevoli. Arnold invece sembra aver nascosto una via di fuga per i robot da qualche parte e al momento abbiamo 2 concorrenti per chi la trova per primo:

  • L'Uomo in Nero, che sembra animato da pura curiosità (è l'ultimo pezzo di parco che non ha finito di esplorare) ed è pienamente convinto che i robot siano solo ferraglia. Infatti non si fa problemi a fare stragi per forzare le tappe del gioco e sbrigarsi ad arrivare in fondo, perché ha già visto tutto.
  • Wiliam, che potrebbe arrivare alla stessa destinazione insieme a Dolores e a Logan. Tra l'altro mi viene il dubbio che Logan sia il membro del consiglio inviato a indagare sul parco cui fa riferimento Ford nella conversazione con Theresa.

Trovo la tua ricostruzione di gran lunga più convincente della mia.

Dato l'evidente gioco di opposti a cui abbiamo assistito nei primi episodi, ero partita dall'idea di una contrapposizione Ford vs Uomo in nero. Vedendo il quarto episodio, mi sono convinta che la vera contrapposizione sia quella tra Ford e Arnold. L'Uomo in nero, come dici tu, gioca a livello operativo contro William. Bernard sembra essere proprio uno spettatore, come noi, destinato ad accompagnarci nel percorso intrapreso ponendosi le nostre stesse domande e arrivando alle nostre stesse soluzioni.

 

Concordo pienamente anche con questo:

(...) ho il forte sospetto che gli addetti alla manutenzione,in particolare il tecnico che gira armato per paura dei robot, siano essi stessi robot programmati con un algoritmo che faccia credere loro di essere umani e controllori di robot a tutti gli effetti (...).

Mi aspetto tantissimo una scena del tipo: A tenta di difendersi da B, non riuscendo però ad ucciderlo/ferirlo.


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Ser Alex Stark
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Inviato il 01 novembre 2016 10:36

Ragazzi, dialogo della scena finale uomo in nero con ford, se avete avuto la mia stessa intuizione credo che dovremmo iniziare a usare spoiler!


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Smilla
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Inviato il 01 novembre 2016 12:51

Quale intuizione? L'ultimo episodio mi ha messo un sacco di dubbi



Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 01 novembre 2016 13:08

Che MiB sia un robot?Ma lui credo sia un chirurgo o cmq uno che ne capisce che ha finanziato il posto


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Inviato il 01 novembre 2016 17:55

Nono al contrario, credo che ford sia un robot



Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 01 novembre 2016 18:39

E se il robot fosse Bernard?


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Ser Alex Stark
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Ser Alex Stark
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Inviato il 02 novembre 2016 13:43

È vero, bernard si presterebbe proprio! Poi secondo me il tizio arrogante delle prime puntate sarà uno di quelli che farà un sacco di casini, il tipo he in ogni puntata di auguri che muoia male, ma che riesce sempre a scamparsela



Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 02 novembre 2016 22:14

Beh la serie adesso sta ingranando e sta acquisendo ritmo

Si capisce che l'arrogante Logan ,cognato di William,vuole rilevare per conto della famiglia il parco e che tratta con disprezzo William

Anche William era una sorta di robot nel senso che aveva i fili tirati da parte della famiglia della moglie

Quando capisce che era disprezzato e poco considerato anche perché non era ricco come loro (vestito di 4 soldi) taglia i suoi modelli di comportamento indotti e diventa una persona che rifiuta di aiutare chi lo tratta da inferiore,non ne ascolta la voce,la richiesta di aiuto.

E Dolores quando spara per difenderlo fa lo stesso...non e' piu' un robot ma una entità senziente che riscatta finalmente i suoi maltrattamenti gratuiti

Non ricordo se anche questa volta lei esprime una mente bicamerale nel senso che reagisce ad un comando verbale,ma sta cambiando e con lei e' cambiato Willy

Modificato il 05 July 2024 17:07

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« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE
Iceandfire
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J
JonSnow;
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M
MezzoUomo
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E
Ellyn Reyne
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