Esatto
Grandissimo libro! Ottima scelta, Koorlick.
Nel lungo corso del tempo ho vissuto molte vite, e posso affermare con decisione che sul piano morale l'uomo inteso come individuo non ha compiuto alcun progresso negli ultimi diecimila anni. La differenza tra un puledro selvaggio e un paziente cavallo da tiro risiede unicamente nel diverso addestramento. Lo stesso si può dire per quel che differenzia l'uomo di oggi da quello di diecimila anni fa; sotto un sottile rivestimento di moralità con cui si è ingentilito nel tempo, l'uomo resta quel selvaggio che era diecimila anni fa. La morale è un fondo sociale che viene accresciuto lungo il doloroso corso delle epoche. Il bambino appena nato diverrà un selvaggio se non lo si forma, se non lo si ingentilisce per mezzo di quell'astratto sistema morale che si è andato accumulando così a lungo.
Accidenti Eddard, hai già indovinato? Bravissimo!
Per il tuo indizio non saprei bene, la riflessione sulla morale umana con riferimenti all' "essere selvaggio" mi porterebbe a pensare un autore di fine ottocento, ma potrei sbagliare...forse è meglio aspettare un'altra dritta
Nessuno prova ad indovinare il titolo di questo grande e famoso scrittore? Vi allungo la citazione...
"Non uccidere". Stupidaggini. Domani mattina mi uccideranno. "Non uccidere." Stupidaggini. Proprio ora nei cantieri navali di tutte le nazioni civili si stanno costruendo la chiglie di corazzate e supercorazzate. Cari amici, io che sto per morire vi saluto con questa parola: stupidaggini!
Ditemi, la morale che oggi si predica è superiore a quella che predicavano Cristo, Buddha, Socrate, Platone, Confucio e l'autore anonimo del Mahabharata? Dio santo, cinquantamila anni fa, nelle famiglie totemiche, le nostre donne erano più pure, e le famiglie e le nostre relazioni di gruppo erano più rigide ma più giuste.
Premetto che ho capito trattarsi di Jack London, ma purtroppo non sono molto ferrata su questo autore, se non per le sue opere più famose ( Zanna bianca e Il richiamo della foresta ) e non mi sembra questo il caso...quindi la sparo: Il tallone di ferro ?
No, ma hai azzeccato la tematica "sociale" del romanzo in questione
Ancora niente? Allora, è uno dei romanzi forse meno noti, di fortissima critica verso il sistema carcerario e la pena di morte, ed uno dei primi che offre una visione "fantascientifica" della vita....
Nessun altro prova?
Potrebbe essere Martin Eden allora? Mi sembra che London in questo affronta le differenze fra le classi sociali e muove una forte critica all'individualismo
Ah Eddard, avevi postato subito prima di me un altro indizio...
Ma non ha nulla di fantascientifico...non è lui.
Anche perché Martin Eden è tutto tranne che "uno dei meno noti"....
Eh, infatti, non avevo ancora letto l'ultimo aiuto...
3 minutes fa, Eddard Seaworth dice:Ancora niente? Allora, è uno dei romanzi forse meno noti, di fortissima critica verso il sistema carcerario e la pena di morte, ed uno dei primi che offre una visione "fantascientifica" della vita....
Allora Il vagabondo delle stelle? Non lo conosco assolutamente, ma mi pare che l'opera sia ambientata in un carcere
Esatto Phoenix. E il lato fantascientifico è costituito dal fato che il protagonisdta impara a morire e risorgere, rivivendo così tutte le vite passate
Molto interessante! Devo riprenderlo London, che sono fortemente ignorante riguardo alla sua produzione!
Dai che ho scelto un'opera "facile", partecipate numerosi
Prendi la posizione più comoda, seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull'amaca, se hai un'amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce.
Se fosse, sarebbe Come un romanzo
Può essere, però non ricordo questo passaggio