E' di poche ore fa la notizia della serie di attentati a Parigi, con più di 100 morti e molti feriti.
Dopo l'uccisione dei vignettisti di Charlie Hebdo, "colpevoli" di fare satira sull'Islam, tocca alla gente comune, Degno di nota che è stato preso di mira anche un teatro, come nell'altro infame attentato al teatro Dubrovka di Mosca nel 2002.
L'Isis rivendica l'attentato sostenendo che è una rappresaglia per i bombardamenti dei francesi in Siria, e minaccia praticamente tutto il resto dell'Occidente tra cui noi.
In sostanza, che ne pensate?
Cosa c'è da pensare ?
Condoglianze e solidarietà ai francesi. e condanna a tutti gli estremisti di qualunque religionie e o credo politico siano.
L'ISIS non è niente altro che un gruppo di fanatici, che innegiano a valori inesistenti. Se sono diventati cosi potenti e anche grazie al menefreghismo delle potenze occidentali, tanto fincheè i casini li facevano in casa loro fo*****ga, poi ovviamente ci si incomincia a mobilitare solo quando è troppo tardi.
Se anche dall'oggi al domani le potenze occidentali radessero al suolo lo stato islamico non cambierebbe nulla, perchp nuovi fanatici poi prnederebbero piedi magari anche più feroci. L'ISIS non è nato in fondo per via dei casini combinati dall'amministrazione Bush in Iraq ?La cosa saggia da fare è identificare le cellule terroristiche e agire di conseguenza, abbandonarsi all'odio e alla caccia alle streghe non farà altro che peggiorare il tutto.
Quando si verificano accadimenti del genere, a me tornano sempre in mente le stesse domande:
- Perchè mai la Russia? Perchè mai la Cina? Perchè mai il Giappone, l'Australia, il Brasile, il Canada, la Scandinavia?
- Perchè, se davvero è in atto la guerra di religione che i media ci raccontano, le bombe scoppiano nella metro di Londra, nella metro di Madrid, nei bar, nei teatri, nei ristoranti e negli stadi di Parigi? E perchè io che abito a meno di 150 km dal maggiore simbolo mondiale della cristianità me ne vado a zonzo tranquillo e disinvolto, con una paura solo molto vaga di quello che potrebbe accadere?
- Perchè ogni volta la risposta è uno sterile sfoggio di potenza militare, utile quanto una forchetta nel brodo, e non una massiccia e coordinata azione di intelligence internazionale?
- Perchè all'ISIS si permesso di fare e perpetrare qualsiasi abominio contro uomini e cose, senza fare assolutamente NULLA? Lasciando che gli unici ad opporsi, per mesi e mesi da soli, fosero solo quei poveri cristi di curdi a Kobane?
La Russia è appena stata colpita con l'attentato all'aereo, inoltre non mancano nuove minacce http://www.si24.it/2015/11/12/lisis-minaccia-nuovamente-la-russia-ll-vostro-sangue-scorrera-a-fiumi/153095/
Comunque, di fronte a tanta crudeltà, è difficile rimanere calmi e lucidi; per il momento mi limito ad esprimere la mia solidarietà nei confronti del popolo francese e a un "bocca mia statte zitta".
Chi di spada ferisce di spada perisce. A doppio senso.
Mi ha fatto molta impressione. Ieri sera non stavo bene e sono andata a letto presto (quando ancora eravamo fermi come notizie a tre sparatorie) e svegliarmi stamattina con la reale portata di quanto successo è stato abbastanza sconvolgente.
Pensare che ciò è accaduto in un Paese vicino al nostro, praticamente accanto a casa, e che le persone coinvolte erano gente normale, come noi, fuori il venerdì sera a svagarsi. Non erano andati in luoghi pericolosi, non stavano facendo niente di strano, eppure sono morti.
Ti fa sentire non al sicuro ed inerme. Cosa puoi fare per "difenderti" se anche andare a un concerto può diventare pericoloso?
Fa impressione anche la freddezza con cui vengono messi in atto questi attacchi, gente armata fino ai denti che uccide a sangue freddo senza pietà. Non possono essere solo fanatici e folli, non sono proprio umani.
All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost;
The old that is strong does not wither,
Deep roots are not reached by the frost.
From the ashes a fire shall be woken,
A light from the shadows shall spring;
Renewed shall be blade that was broken,
The crownless again shall be king.
Any man who must say ‘I am the king’ is no true king at all. Tywin Lannister
The War of the Ninepenny Kings? So they called it, though I never saw a king, nor earned a penny. It was war, though. That it was.
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They were dancing. In my dream. And everywhere the dragons danced the people died.
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We swore a vow.
A casa mia ieri si stava proprio guardando Francia - Germania e durante la partita si sono sentiti i colpi, ma all'inizio nessuno capiva cosa fosse.
Io oggi ho guardato i notiziari tedeschi: Roland dice che mobiliteranno anche le truppe terrestri oltre che quelle aeree in Siria (prime indagini conducono lì ), gli USA daranno man forte e la Germania continuerà a mobilitarsi per via aerea, ma non terrestre. Non ancora almeno... tra l'altro anche alcuni stati arabi si sono dichiarati sostenere la Francia.
Dicono anche che non ci sono indizi del fatto che questi terroristi abbiano colpito in qualche modo in Germania, ma nessuno qui lo esclude. Il fatto che alcuni poi siano stati presi in Belgio, non mi tranquillizza dal momento che abito a 200-250km da Bruxelles.
Io sono semplicemente sconvolta, il mio cuore è tutto coi francesi. E sono molto preoccupata.
Questo non è Islam, è semplicemente follia.
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tra l'altro anche alcuni stati arabi si sono dichiarati sostenere la Francia.
Il che è quasi una presa per i fondelli visto che sono molti stati arabi a sostenere sottobanco l'Isis (Qatar, Arabia Saudita).
Situazione comunque brutta: l'unico paese che in questo caos fa una politica coerente è la Russia, e noi la ostacoliamo. Mah
La prima reazione è stato stupore incredulo, paura, perché è successo così vicino, così casualmente, in un contesto così familiare: un concerto, una partita. Perché per la prima volta ho usato facebook per accertarmi che quelle due persone che conosco che vivono a Parigi stessero bene.
Sono la prima a sostenere che è ingiusto indignarsi solo quando cose simili avvengono dietro casa, ma la botta emotiva - quella è un'altra cosa.
E subito chi si approfitta dell'accaduto per avvalorare le sue tesi politiche, e subito chi si affanna a utilizzare questo massacro per la propria propaganda.
Il mio pensiero va alle persone di Parigi, e spero con tutto il cuore che riusciremo a reagire senza farci prendere da facili generalizzazioni.
- Perchè mai la Russia? Perchè mai la Cina? Perchè mai il Giappone, l'Australia, il Brasile, il Canada, la Scandinavia?
- Perchè, se davvero è in atto la guerra di religione che i media ci raccontano, le bombe scoppiano nella metro di Londra, nella metro di Madrid, nei bar, nei teatri, nei ristoranti e negli stadi di Parigi? E perchè io che abito a meno di 150 km dal maggiore simbolo mondiale della cristianità me ne vado a zonzo tranquillo e disinvolto, con una paura solo molto vaga di quello che potrebbe accadere?
Parigi è da sempre vista come la capitale dell'illuminismo, della laicità, della libertà di pensiero e dell'uguaglianza. Il fatto che lo stato islamico la prenda di mira potrebbe non essere casuale (né tanto meno una semplice ripicca per i recenti bombardamenti in Siria). Ciò che odiano ancora più delle altre religioni è la razionalità, la cultura e l'accettazione del diverso, e la Francia rappresenta proprio tutto questo; lo stesso motto del paese lo esplicita chiaramente: Liberté, Égalité, Fraternité.
Ciò però non vuol dire che Roma sia al sicuro. Ora più che mai bisogna restare in guardia, visto che il giubileo porterà migliaia di persone tutte nella stessa città...
la guerra non cambi mai.
L'ISIS deve essere estirpato, direi che è cosa ormai ovvia. Per sconfiggerlo è altrettanto ovvio che non basta bombardare come i disperati, la storia militare recente lo insegna. Ci vuole un intervento di terra. Bisogna controllare il territorio.
Non vogliamo farlo noi? (poi la nostra opinione pubblica si inquieta se muoiono 48 soldati o a qualche marines viene la crisi di nervi e commette qualche violazione dei diritti civili; e se l'opinione pubblica si inquieta il consenso del governo cala e non si mai che ciò accada!). Allora lasciamolo fare alla Turchia o all'Iran, che chiaramente non aspettano altro. Ma cribbio si faccia qualcosa.
A parte quello, sono necessari più controlli. Non solo all'ingresso, ma anche sui mezzi di trasporto, sulle strade, nelle città, in determinati luoghi pubblici.
Però costa. In termini di uscite (più fondi per polizia & Co.) sia di mancati guadagni (Dio non voglia che venga messa in discussione la divinità dei nostri tempi, la libera e rapida circolazione di beni e persone).
Costano molto meno 150 morti ogni tanto, presto dimenticati ed esorcizzati con una bella scampagnata in piazza e un bel "io sono bataclan" su facebook.
E poi gli eroi Marvel (nonché James Bond) non accetterebbero mai e poi mai "meno libertà in nome di più sicurezza" (nonostante questo sia il principio primo fondante ed ispiratore del patto sociale e della nascita della società, ma vabbè). Quindi ciccia, qualcuno l sarà beccato, qualcuno no, e quel qualcuno seccherà un sacco di gente. Amen.
Detto questo, se davvero siamo in guerra come anche molti capi di stato vanno sproloquiando, si potrebbe tranquillamente prendere in considerazione l'idea di procedere a confinamento e/o espulsione (o quantomeno misure di controllo eccezionali) per soggetti ritenuti pericolosi o potenzialmente pericolosi, anche su base della nazionalità o religione, come fatto durante la 2WW da USA e UK (mica Stalin o Hitler).
Detto questo, se davvero siamo in guerra come anche molti capi di stato vanno sproloquiando, si potrebbe tranquillamente prendere in considerazione l'idea di procedere a confinamento e/o espulsione (o quantomeno misure di controllo eccezionali) per soggetti ritenuti pericolosi o potenzialmente pericolosi, anche su base della nazionalità o religione
E come fai? Non è che puoi andare in giro per i quartieri di Roma e di Milano e chiedere alla gente "scusi signora, mi potrebbe dire per quale dio prega? Perchè sa, stiamo facendo dei rastrellamenti e allora..."
A parte quello, sono necessari più controlli. Non solo all'ingresso, ma anche sui mezzi di trasporto, sulle strade, nelle città, in determinati luoghi pubblici.
Però costa. In termini di uscite (più fondi per polizia & Co.) sia di mancati guadagni (Dio non voglia che venga messa in discussione la divinità dei nostri tempi, la libera e rapida circolazione di beni e persone).
Dipende sempre dai ivelli a cui si immagina la cosa. Io domani vado a Roma per le lezionni in Uni: se ad un certo punto un agente mi dovesse chiedere di aprire lo zaino e fargli vedere cosa ho dentro, non avrei nessun problema e non lo percepirei affatto come una limitazione della mia libertà (anzi, visti gli ultimi sviluppi mi inca**erei se ciò non avvenisse). Se mi sequestrano il laptop e mi perquisiscono perchè magari ho la barba un filo più lunga, il discorso comincia a diventare diverso.
A proposito della questione "fondi alle forze dell'ordine", butto lì un idea tra le tante: e se si emanasse una legge che dice che quando vengono proclamati stati di allerta particolare (livello 2-3) le pattuglie delle forze dell'ordine fanno benza aggratis?
L'ISIS deve essere estirpato, direi che è cosa ormai ovvia. Per sconfiggerlo è altrettanto ovvio che non basta bombardare come i disperati, la storia militare recente lo insegna. Ci vuole un intervento di terra. Bisogna controllare il territorio.
Non vogliamo farlo noi? (poi la nostra opinione pubblica si inquieta se muoiono 48 soldati o a qualche marines viene la crisi di nervi e commette qualche violazione dei diritti civili; e se l'opinione pubblica si inquieta il consenso del governo cala e non si mai che ciò accada!). Allora lasciamolo fare alla Turchia o all'Iran, che chiaramente non aspettano altro. Ma cribbio si faccia qualcosa.
Il problema è che Iran e Turchia hanno un atteggiamento quantomeno ambiguo nei confronti dell'ISIS, E chi diceva che bisognava aiutare quei poveri cristi di curdi, che erano gli unici a combattere l'ISIS per davvero anche a costo di inimicarsi gente come Erdogan, per mesi si è beccato dell'hippie terzomondista.
Grosso modo concordo con quanto dice Ser Balon.
Aggiungo qualcosa.
Praticamente il califfato controlla buona parte dell'Iraq, alcune aree della Siria, ha come minimo una base nel Sinai e ha "affiliati" nell'africa subsahariana.
Uno dei mezzi di finanziamento dell'Isis è la vendita di petrolio e altri combustibili: con una volontà collettiva si potrebbe risalire a chi lo vende ed azzoppare un pilastro finanziario del califfo.
Questo perché in qualche modo questi tipi si finanziano e non solo col petrolio.
Prima di un intervento militare occorre una pilitica comunitaria di embargo e sabotaggio.
Considerando la domanda "ma in sostanza chi li finanzia?" vi è la grossa incognita... questa guerra contro chi è? Chi è il nemico?
L'Isis è una confederazione di forze sunnite fondamentaliste, terroristi, rimasugli di vecchie e note organizzazionj e forze militari ribelli, sparsi in varie aree, sotto la bandiera del califfo.
Questa è la manovalanza, le truppe ed il califfo potremmo definirlo il comandante generale.
Ma chi sono i registi? Ne ho sentite di tutti i colori ed in pratica non si sa ufficialmente.
Ho scritto troppo forse
, aspetto la vostra poi eventualmente aggiungo qualcosa.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera