In Siria l'odio contro i Francesi ha quasi 100 (ma non solo in Siria): promesse di Indipendenza in cambio dell'aiuto contro l'Impero Ottomano, promesse ventilate e mai mantenute anzi la Siria è stata sottoposta con la forza al Mandato Francese.
Volevano l'indipendenza, una monarchia hanno ricevuto una tirannia, sì non mi vergogno di affermare che i francesi hanno sfruttato senza ritegno un popolo con una cultura millenaria, depauperandolo di tutto per il loro petrolio.
Qualcuno taccerà di demagogia, ma la realtà è questa: Inghilterra e Francia hanno egemonizzato impunemente in Medio Oriente facilitando la nascita di focolai di odio razziale. Questo non giustifica assolutamente attentanti terroristici contro la popolazione indifesa, ma quei terroristi sono loro figli, figli della loro cultura e della cultura che hanno cercato di imporre.
Altro problema non indifferente ma questo proprio è atavico è la suddivisione socio-religioso-culturale di quelle zone: le lotte sciite e sunnite sono all'ordine del giorno da 2000 anni che portano a guerre civili costanti, a rancori di carattere religioso.
Gli stessi sciiti combattono da anni il califfato: Assad, Hezbollah, Iran personaggi scomodi e non certo zuccherini ma cercano di contrastare l'avanzata di morte del Califfato.
Assad è nemico dell'Isis ma vede nella stessa Francia un nemico, come si fa? Deponiamo dall'alto della nostra democrazia perfetta Assad perché macellaio, creiamo ancora più disordine e caos sociale? L'Isis non chiede altro che caos e non potrebbero che essere felici della caduta di Assad che peccato, per quanto sia odioso, continua a fare resistenza. Scenari già visti con Saddam, Gheddafi e abbiamo visto i risultati.
Circolo vizioso
Pochi si ricordano dell'apporto fondamentale dei peshmerga curdi, sunniti moderati, che nonostante vengano massacri da mezzo Medio Oriente continuano a combattere per la libertà salvando indistintamente cristiani, yazidi e minoranze varie.
C'è la possibilità di far vincere un Islam moderato, perché esiste già.
Però anche qua subentrerebbero gli sciiti, che di moderato hanno ben poco, insomma altro circolo vizioso.
L'Onu in linea di principi dovrebbe portare ad una pacificazione, ma dopo Srebrenica per me ha perso ogni legittimità: creano più danni che altro. Con l'Onu si darebbero i mezzi necessari alla popolazione per conoscere, autodeterminarsi e far vincere i moderati.
Dovrebbero avere la loro Rivoluzione Francese paradossalmente.
Non saprei proprio come si giungerà ad una conclusione se mai ci sarà, abbiamo seriamente creato dei mostri e ora non abbiamo armi per combatterli. Le bombe? Risolverebbe il problema inizialmente ma ci saranno sempre nuove generazioni intrise di odio occidentale.
Daenerys Armada
Ragazzi, vorrei porre una riflessione (un mio punto di vista).
Un po’ per “politicamente corretto”, un po’ perché si vuole evitare di istigare alla discriminazione (e mi sembra anche giusto, da una certa prospettiva), si continua a dire che la religione non c’entra, che quella in cui ci stiamo addentrando è e deve essere una guerra essenzialmente politica. Il problema, però, è che coloro che stiamo andando a combattere (forse, sempre se i capi di stato si decidono ad usare una tattica degna di essere definita tale) è un gruppo di persone con ideali religiosi profondi, individui pronti ad uccidersi e ad uccidere per il loro credo. E non si tratta di un gruppo di persone ristretto, di una ventina di fanatici bombaroli che fanno un po’ i gradassi. I sunniti sono una parte consistente della comunità islamica.
Lo scisma tra sunniti e sciiti, ed il conseguente scontro ideologico, risale alla fondazione stessa di questa religione. La guerra in Medio Oriente (contro curdi, zoroastriani, ecc...) esisteva ancora prima dell'arrivo degli occidentali. Non persuadiamoci che l'obiettivo dell'Isis sia solo vendicarsi, che l'astio verso la nostra cultura sia meramente una questione di "ci avete colonizzato, sfruttato e avete ucciso la nostra gente, ora noi vi ripaghiamo con la stessa moneta". Considerano corrotti e inferiori tutti gli infedeli, ossia tutte le culture che esistono e sono esistite al di fuori dell'Islam (non si mettono sul loro stesso piano e di certo non le apprezzano).
Come è stato già detto, se prima (secoli or sono) si trattava di uno scontro tra religioni (tra crociati invasori e musulmani), attualmente è uno scontro tra civiltà "civilizzate" e civiltà che faticano a trovare uno stato di "democrazia", o quantomeno di pace e tolleranza verso il prossimo.
Cosa differenzia i sunniti radicali dai sunniti e basta? I primi stanno combattendo la "Guerra Santa" menzionata nel Corano, i secondi no (o almeno questo mi pare di capire). Per il resto, la loro concezione di Islam è la stessa.
Cosa differenzia gli sciiti dai sunniti? Il capo di stato (quello dei primi [imam] è una rappresentanza politica e allo stesso tempo religiosa, quello dei secondi [califfo] è soltanto una figura politica, ed è affiancato da un sacerdote [imam]). Per il resto, entrambi seguono la Shari'ah, la legge di stato e di Dio (che è indiscutibile).
Lo stato islamico (sunnita radicale) segue alla lettera i contenuti del Corano (a dir la verità, solo un tantinello più letteralmente rispetto a quello sciita), senza adoperare le “larghe interpretazioni” a cui i cristiani sono abituati con il loro testamento.
I sunniti dell'Isis, insomma, sono l’equivalente dei cattolici puristi nel Cristianesimo di un tempo, sono i “cattolici” dell’Islam.
Qual è la differenza tra cattolici di oggi e sunniti (e anche sciiti) di ieri e di oggi? Cosa differenzia Occidente e Oriente? La laicità. “Stato islamico” non è un ossimoro, purtroppo. Non nella loro cultura. E anche gli sciiti (ad esclusione degli "sciiti ismailiti", che forse sono più aperti allo stile di vita liberale tipico degli occidentali) ancora non separano e non intendono separare la politica dalla religione.
Un musulmano, praticante e timorato, potrebbe mai condividere il fatto che una donna possieda diritti pari a quelli dell’uomo? O che il Death Metal (per fare un esempio) sia qualcosa che possa essere espresso nonostante la sua disapprovazione? La risposta è no. Ma sicuramente, ad oggi esistono musulmani che si sono adattati alla nostra cultura, che vivono qui in Occidente e apprezzano il nostro modo di vivere (e non sono una minoranza, ribadiamolo); purtroppo esiste anche l’altra faccia della medaglia, ovvero i musulmani patrioti e conservatori (sunniti o sciiti che siano).
Ora, non bisogna diventare razzisti e puntare il dito contro il primo musulmano che ci troviamo di fronte, perché le persone non sono tutte uguali (e ciò forse va ribadito di tanto in tanto, per quanto scontato) e fortunatamente tendono ad avere una personale opinione, che varia di caso in caso a prescindere dalle credenze e da quanto scritto sui loro testi sacri; ma non bisogna neanche fare i finti tonti, i finti perbenisti, volere fare di tutta l’erba un fascio (i musulmani non sono tutti pacifici, la maggioranza musulmana [che è abituata a vivere in uno stato religioso] di fatto non tollera gli infedeli, sopratutto se questi invadono le loro terre e impongono il loro modo di pensare): lo scontro che si profila è contro dei religiosi, e la loro setta religiosa, che piaccia o meno, a mio dire. Non si può semplicemente bombardare lo stato islamico e allo stesso tempo acconsentire che se ne formi un altro. La vedo difficile (o quantomeno contraddittorio) per noi occidentali dire “ok, voi sunniti radicali siete liberi di professare il vostro credo come più vi compiace e dare forma ad una dittatura religiosa priva di qualsivoglia forma di diplomazia e diritto umano, basta che in futuro non ci date più fastidio"...
Fatte queste considerazioni, secondo me, è nell'interesse dell'Occidente convincere i capi di stato musulmani (sciiti e sunniti) a rivedere alcuni loro dettami religiosi (non tutti, per carità) e riconoscere che il potere politico va separato da quello religioso. Solo così il mondo islamico potrà aprire alla tolleranza e dissociarsi ufficialmente da codesti terroristi.
Perfetto, gli ultimi due commenti esprimono anche il mio stesso punto di vista e le mie preoccupazioni
rispondendo a @Lord Beric
Dipende cosa intendi... gli attentati dell'altro giorno sono paragonabili a Londra e Madrid di una decina di anni fa. Se ti riferisci al breve termine quindi purtroppo non è una novità, se invece intendi distinguere l'ultimo decennio dai ultimi due-tre secoli hai perfettamente ragione.
Tenendo comunque conto che il solo attentato alle Torri Gemelle ha fatto più vittime di tutti gli attentati in Europa messi assieme, quindi volendo possiamo dire che gli USA hanno pagato un prezzo di sangue nettamente più alto del nostro.
Intendo entrambe le cose in realtà.
Cioè purtroppo è così, dal 2001 (per approssimare a un evento così simbolico) al 2015 nel mondo abbiamo prevalentemente due tipi di guerre.
Quelle civili e quelle terroristiche. Addirittura spesso il secondo tipo è compreso nel primo.
Potrei chiamarlo terrorismo, ma ai miei occhi sempre una tipologia di guerra seppur asimmetrica e non convenzionale, rimane
Allo stesso tempo, la scena di venerdì scorso mi ha fatto se possibile ancora più impressione. Molte meno vittime e attentato non a luoghi simbolo del mondo occidentale ma a comunissimi luoghi simbolo del nostro stile di vita, certo, eppure mi fa più impressione vedere 4,5 folli che sparano con fucili a pompa e kalashnikov uno a uno cento e più ostaggi, di un aereo dirottato.
La seconda mi sembra una tremenda azione terroristica sicuramente, ma la prima mi sembra in tutto una scena di guerra delle più tradizionali, roba che in europa non si vedeva veramente dalla seconda guerra mondiale. Degli anni del terrorismo ho solo letto ovviamente, ma scene del genere, di guerra così aperte non mi sembra ci siano state
Ideologia significa tutto e niente, bisogna entrare nelle ideologie, sezionarle e capirle... anche solo per poterle combattere.
Guerra di civiltà? Assolutamente. Non c'è altro modo per spiegarla. Ma non è una definizione in contrapposizione con quanto ho scritto nel mio post. L'importante è non cadere nel gioco del califfato e far coincidere civiltà con religione, né considerare la religione il punto focale per identificare una civiltà.
In una guerra c'è un "noi" e un "loro". Obiettivo del califfato è mettere l'intero corpo dei credenti musulmani nel suo "noi". Compito nostro è invece presentare un modello di società nel quale il nostro "noi" non sia definito dalla religione, ma trovare quei minimi comuni denominatori (che per me sono poi il lascito dell'Illuminismo) che possano affratellare le persone indipendentemente da dove preghino - e se preghino.
ecco probabilmente qua abbiamo individuato il nocciolo del problema
Noi in occidente, oramai da secoli abbiamo del tutto separato la concezione di potere spirituale dal potere temporale. Potrei dire fin dal Rinascimento e Umanesimo, senz'altro fin dal Seicento con le ultime guerre di religione. Dopodichè, per 400 anni ci siamo evoluti, abbiamo messo l'uomo con tutte le sue storture e problemi al centro. Siamo schiavisti, razzisti, avidi, xenofobi, spinti dall'oro prima, dal petrolio poi....siamo disgustosi magari, ma siamo noi, l'uomo è questo
Sopratutto, il mondo occidentale vive in stati di diritto, l'eredità delle grandi rivoluzioni del settecento e dell'illuminismo insomma
Il medioriente ha una situazione diversa. Morale, etica, diritto, fede, credenze, tradizioni, cultura (e l'intera loro civiltà) è tutto fuso in un'unico concetto. Questa famosa legge religiosa suprema, la Shari'ah, che prima ho storpiato. Religione e politica non sono concetti separati
Mentre noi appunto parliamo di confronto scontro tra ideologia o civiltà, togliendo di mezzo la religione (a chi frega nulla, anche tra i credenti rimasti, concretamente, nel 21esimo sec. di combattere in difesa del cristianesimo o del cattolicesimo? a chi frega niente se loro credono in un dio diverso?)
loro (e quando dico loro, abbiamo capito che non si sta generalizzando comprendendo tutti gli abitanti di tutte le popolazioni di tutto il medioriente/africa) non lo fanno. Non lo fanno perchè non possono farlo, perchè non hanno un significato di ideologia che sia staccato da religione, non considerano la loro civiltà come la civiltà x in lotta per i motivi y contro z, ma la civiltà/mondo islamico (questo nella visione è stato detto, dei più radicali, che vogliono unificare tutti i credenti contro il nemico) contro la civilltà/mondo occidentale che per loro coincide in tutto e per tutto col crocifisso,cristianesimo, col cattolicesimo, protestantesimo e tutte le altre correnti
Francia, UK, Usa..sono ancora visti come stati crociati, quindi loro nemici naturali. Pure loro si sono dimenticati ormai che le crociate sono nate come risposta alle invasioni arabe contro i vari stati europei dell'epoca
Un po quello che dicevo negli altri commenti. Le crociate di mille anni fa, così come i movimenti estremisti di destra (il Salvinesimo?), nascono in risposta, sono la conseguenza non la causa
Se per un pastorello tunisino l'ISIS è una scelta estrema qualora gli venga impedita la possibilità di costruirsi una vita pacifica e produttiva, significa che margini per togliere il terreno sotto i piedi all'ISIS ce ne sono veramente tanti...
i margini sono tanti ma viceversa, siccome ne esistono milioni così come il tunisino in questo caso, il bacino di adepti e di futuri miliziani è sterminato
Il problema di fondo rimane, anche volendo e sopratutto potendo, sviluppare, sostenere, dare una spinta a questa benedetta civiltà. Portare cibo, acqua, luce, gas , istruzione, know how, democrazia? in tutte le loro case eccetera eccetera..perchè è unì'utopia (sempre dal mio punto di vista)?
Perchè questi due mondi non comunicano e non possono farlo, non sulla stessa frequenza d'onda. Da un lato abbiamo il mondo occidentale del xxi sec (e per qualcuno magari fa schifo, ma io me lo terrei stretto) dall'altro il mondo islamico rimasto al xv sec.
L'anacronismo è evidente
Io, dovendo scegliere, prego per avere tanti e tanti capi di stato, che con accuse più o meno campate in aria o in nome della salvaguardia di questa o quella popolazione, questo o quel diritto da tutelare, si lanciano all'assalto dei pozzi petroliferi ed esportano democrazia in cambio di gas
se dall'altro lato abbiamo un mondo o almeno una parte, (per quanto piccola ma comunque decisiva e tremendamente attiva rispetto alla stragrande maggioranza di pecore moderate) che parla di di guerre sante, odio, leggi in nome della fede
io so solo che qui in francia e in belgio abbiamo una comunità araba/musulmana enorme. il paragone con l'italia è completamente inutile perchè qui non solo nelle banlieu delle grandi città ma anche in città di dimensioni modeste ci sono interi quartieri in cui solo passare in auto ti fa paura e non capisci se ti trovi in francia o a aleppo. questo è il risultato di anni in cui tutti praticamenti i francofoni erano accettati in francia e in belgio. ad oggi personalmente io non vedo tanti cambiamenti, hollande continua a predicare lo stato d'emergenza ma io oggi per fare compere ho passato le frontiere di ben 4 nazioni e nessuna macchina viene controllato. ho visto controlli solo sabato mattina. il punto è che sganciare bombe in siria è inutile. in francia a detta del ministero della giustizia ci sono qualche migliaio di persone già schedate nel dossier s ,( secondo sarkozy sono circa 11000 le persone schedate). se non cominciano a combattere tutto questo dall'interno non si arriverà mai da nessuna parte. e si, per rispondere alla domanda di un utente un paio di pagine fa, non c'è bisogno di controllare le persone per strada, le forze dell'ordine sanno benissimo chi sono gli individui pericolosi così come sanno in quali moschee gli imam inneggino alla radicalizzazione. per me tutti questi individui dovrebbere essere sbattuti fuori dalla comunità europea. la loro sarà anche solo propaganda ma in questo sono dei gran maestri. le persone hanno paura a uscire e non lo dico per scherzare . io stessa avevo i biglietti per un concerto a bruxelles fra un paio di settimane e sicuramente non ci andrò perchè non è il caso. per ultimo voglio dire che non si può dire che sia una guerra di religione perchè gli interessi sono ben altri ma fidatevi che per quanto i muslim continuino a propinarci la loro storiella che l islam è una religione di pace ed amore, questo non è altro che dissimulazione , arte nella quale loro sono bravissimi. in 4 giorni ho sentito diversi musulmani ( che non sono per niente fondamentalisti anzi, gente che anzi ha mille stravizi quindi molto lontani dall'essere radicali) che dicono che infondo la francia se lo è proprio meritato!
scusate per lo sproloquio ma scrivo dal lavoro e ho la tastiera azerty che mi innervosisce a morte =P
Non intendo lanciarmi in grandi discussioni sul tema, anche perché, onestamente, sono pieno di dubbi: tutte le cose che sento, anche quelle che mi sembrano più vicine alla mia sensibilità, mi paiono peccare di superficialità ed un po' di ideologia, di destra o di sinistra che sia.
Il mio dubbio più grande è legato al fatto che quasi sempre viene fuori che questi attentati non vengono perpetrati da persone appena arrivate e di certo invasate dalla cultura del paese da cui provengono, ma da immigrati di seconda o terza generazione, che vivono da molto tempo in Occidente e dovrebbero essere integrate; il che peraltro risponde un po' alla domanda "perché la Francia?" (paese coloniale, di immigrazione molto antica, mentre il nostro è un paese di immigrazione recente, non abbiamo ancora grandi masse di seconde e terze generazioni), ma mi spinge a chiedermi perché questa gente non si integra e diventa un problema, ovviamente pure strumentalizzata dall'estero, per carità.
In ogni caso, io ringrazio solo che non sia rimasto coinvolto mio fratello, che vive a Parigi già da un po', e nessuno dei suoi amici, anche se mi racconta che il clima a Parigi in questi giorni è surreale e fatto di terrore, con i carriarmati in centro etc.
3 giorni fa sur le monde c'era l'intervista fatta a dicembre 2014 al padre di uno dei terroristi kamikaze di parigi. nell'intervista dell'epoca lui racconta di come avesse fatto un viaggio di 3 settimane per cercare di riprendersi in siria suo figlio arruolato nell isis e di come non ci sia riuscito. il padre è una persona normalissima di 67 anni, suo figlio era nato in francia in una famiglia normalissima. in genere dalle esperienze che ho qui, la maggioranza dei radicali mi sono sempre sembrati persone un pò deboli a cui viene fatto il lavaggio del cervello da gente radicalizzata. e in genere non sono mai gli immigrati di prima generazione anzi, spesso proprio i figli o i nipoti.
ho conosciuto una ragazza di 27 anni nata qui , normalissima , madre algerina e padre lussemburghese , cominciare a seguire l'islam a 22 anni e ora se ci parli ti fa completamente paura. mentre la madre è una persona normalissima che vive una vita assolutamente normale, la figlia sembra un invasata , una cosa totalmente assurda.
Leggo di responsabilità francesi in Siria, colpe occidentali varie.... tutto giusto ma non si tratta di siriani che attaccano francesi.
L'isis non nasce in Siria, ma invade la Siria.
Ha più senso parlare di guerre insensate a direzione americana come in Iraq.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Penso che la religione non c’entri niente con gli attentati, perlomeno nelle vere intenzioni dei capi che tirano le fila. Quello che però inquieta è che le persone che vengono reclutate ci credono veramente.
Per me resta un mistero cosa spinga dei giovani ad uccidere e votarsi alla morte, convinti di meritarsi così il paradiso. Potrei anche cercare di capire chi è cresciuto tra la guerra e non conosce altra realtà, più difficile comprendere cosa passa per la testa di chi è cresciuto in Europa.
La spiegazione che vengono emarginati nelle periferie, non so ma non mi convince fino in fondo. Anche altri europei non musulmani sono disoccupati e vivono in posti squallidi, al massimo qualcuno diventa un delinquente ma non un fanatico religioso. Forse perché la religione non ha una grande importanza nella mia vita, ma non riesco proprio a spiegarmi questo passaggio. Tra l’altro da quello che ho capito il famoso Jihadi John veniva da una famiglia medio borghese e non aveva perciò problemi di emarginazione.
Ancora più incomprensibile poi l’adesione entusiastica da parte delle donne. Se penso a quelle due ragazzine inglesi partite per essere date in sposa a degli emeriti sconosciuti…
Il problema di fondo rimane, anche volendo e sopratutto potendo, sviluppare, sostenere, dare una spinta a questa benedetta civiltà. Portare cibo, acqua, luce, gas , istruzione, know how, democrazia? in tutte le loro case eccetera eccetera..perchè è unì'utopia (sempre dal mio punto di vista)?
Perchè questi due mondi non comunicano e non possono farlo, non sulla stessa frequenza d'onda. Da un lato abbiamo il mondo occidentale del xxi sec (e per qualcuno magari fa schifo, ma io me lo terrei stretto) dall'altro il mondo islamico rimasto al xv sec.
L'anacronismo è evidente
Io, dovendo scegliere, prego per avere tanti e tanti capi di stato, che con accuse più o meno campate in aria o in nome della salvaguardia di questa o quella popolazione, questo o quel diritto da tutelare, si lanciano all'assalto dei pozzi petroliferi ed esportano democrazia in cambio di gas
se dall'altro lato abbiamo un mondo o almeno una parte, (per quanto piccola ma comunque decisiva e tremendamente attiva rispetto alla stragrande maggioranza di pecore moderate) che parla di di guerre sante, odio, leggi in nome della fede
Le due cose non possono non andare di pari passo. Quando hai un infarto puoi anche andare dal migliore cardiologo del mondo e farti rimuovere l'occlusione dell'aorta, ma se poi continui a mangiare di me**a dopo un anno dal cardiologo ci ritorni. La Tunisia, il Marocco, i tipi diversi di velo utilizzati dalle donne musulmane, i milioni di musulmani perfettamente integrati in Europa, negli USA e ovunque nel mondo stanno a dimostrare che Islam e stato di diritto non sono antitetici e possono coesistere.
In Siria l'odio contro i Francesi ha quasi 100 (ma non solo in Siria): promesse di Indipendenza in cambio dell'aiuto contro l'Impero Ottomano, promesse ventilate e mai mantenute anzi la Siria è stata sottoposta con la forza al Mandato Francese.
Volevano l'indipendenza, una monarchia hanno ricevuto una tirannia, sì non mi vergogno di affermare che i francesi hanno sfruttato senza ritegno un popolo con una cultura millenaria, depauperandolo di tutto per il loro petrolio.
Qualcuno taccerà di demagogia, ma la realtà è questa: Inghilterra e Francia hanno egemonizzato impunemente in Medio Oriente facilitando la nascita di focolai di odio razziale. Questo non giustifica assolutamente attentanti terroristici contro la popolazione indifesa, ma quei terroristi sono loro figli, figli della loro cultura e della cultura che hanno cercato di imporre.
E poi durante la guerra fredda gli USA (ma magari anche la Russia ha fatto il contrario sono io che non lo so) li hanno armati in chiave antisovietica, lasciando una eredità di armi e persone addestrate ma un disastro a livello economico e politico.
Lo scisma tra sunniti e sciiti, ed il conseguente scontro ideologico, risale alla fondazione stessa di questa religione. La guerra in Medio Oriente (contro curdi, zoroastriani, ecc...) esisteva ancora prima dell'arrivo degli occidentali. Non persuadiamoci che l'obiettivo dell'Isis sia solo vendicarsi, che l'astio verso la nostra cultura sia meramente una questione di "ci avete colonizzato, sfruttato e avete ucciso la nostra gente, ora noi vi ripaghiamo con la stessa moneta". Considerano corrotti e inferiori tutti gli infedeli, ossia tutte le culture che esistono e sono esistite al di fuori dell'Islam (non si mettono sul loro stesso piano e di certo non le apprezzano).
Come è stato già detto, se prima (secoli or sono) si trattava di uno scontro tra religioni (tra crociati invasori e musulmani), attualmente è uno scontro tra civiltà "civilizzate" e civiltà che faticano a trovare uno stato di "democrazia", o quantomeno di pace e tolleranza verso il prossimo.
La tua analisi mi ha fatto capire tante cose delle divisioni interne all'islam che non conoscevo. Però secondo me manca l'idea di guerra come guerra economica. Al di là dello scontro tra religioni a muovere le crociate, così come qualsiasi guerra che necessita di ingenti somme di denaro per essere combattuta, ci furono interessi economici. Per esempio quelle delle repubbliche marinare a abbattere la concorrenza turca nei commerci marittimi. Lo stesso vale oggi e sicuramente c'è chi ha interesse a investire nell'ISIS così come chi ha interesse a fermarli, e non per difendere una particolare religione o per uno scontro di civlità ma per assicurarsi approvvigionamenti di petrolio a prezzi modesti, gas, territori, ecc.
I Curdi non hanno grandi sponsor alle spalle e combattono soli con armi recuperate da conflitti precedenti (pure della seconda guerra mondiale) perché di fatto le grandi potenze che potrebbero non ne vedono il tornaconto. La mia simpatia va tutta a questo popolo e agli altri che difendono le loro case praticamente con nulla...
Stanotte alle 4.30 c è stato un blitz delle teste di cuoio contro quello che sembra essere l ideatore degli attentati, per ora si parla di in civile morto due terrorsti morti e qualche ferito della polizia.
Le due cose non possono non andare di pari passo. Quando hai un infarto puoi anche andare dal migliore cardiologo del mondo e farti rimuovere l'occlusione dell'aorta, ma se poi continui a mangiare di me**a dopo un anno dal cardiologo ci ritorni. La Tunisia, il Marocco, i tipi diversi di velo utilizzati dalle donne musulmane, i milioni di musulmani perfettamente integrati in Europa, negli USA e ovunque nel mondo stanno a dimostrare che Islam e stato di diritto non sono antitetici e possono coesistere.
ma il fatto che che le milioni di calorie, proteine e grassi, panini prosciutto e salami che io assumo giornalmente (cioè, proprio una quantità immensa, numeri su numeri) non mi causino particolari problemi, in quanto sono al 99&% perfettamente assorbiti dal mio organismo, se non qualche saltuaria e isolato problemino di salute, stanno là a dimostrare che le scorpacciate di insaccati e la salute non sono antitetici e possono coesistere?
2011: La Francia partecipa attivamente ai bombardamenti, inaugurandoli; in LIbia.
2012: "Operazione Serval", in gennaio la Francia invia qualche migliaia di uomini e mezzi a difendere il Mali, per garantirne la sovranità, dagli Islamisti provenienti dal Nord Africa e dall'Africa Subsahariana. Successivamente l'UE garantirà il proprio supporto a Parigi insieme agli USA.
2014: "Operazione Barkhane", la Francia invia 3000 uomini tra il Ciad e il Mali per supportare gli alleati Africani nelle loro azioni contro la ricostituzione dei "sanctuaires terroristes" nella Regione. (Potete leggerne tranquillamente sul sito del Ministero della Difesa Francese).
Settembre 2014: Dopo il Regno Unito, Parigi bombarda la Siria.
Senza dimenticare le guerre nelle ex colonie nel secondo dopoguerra, o il Ciad negli '80, o i Balcani, o la presenza della Legione Straniera a Gibuti, o l'Iraq, o l'Afghanistan.
Forse comprenderete ora perchè i terroristi abbiano scelto proprio Parigi.
Il problema di fondo rimane, anche volendo e sopratutto potendo, sviluppare, sostenere, dare una spinta a questa benedetta civiltà. Portare cibo, acqua, luce, gas , istruzione, know how, democrazia? in tutte le loro case eccetera eccetera..perchè è unì'utopia (sempre dal mio punto di vista)?
Perchè questi due mondi non comunicano e non possono farlo, non sulla stessa frequenza d'onda. Da un lato abbiamo il mondo occidentale del xxi sec (e per qualcuno magari fa schifo, ma io me lo terrei stretto) dall'altro il mondo islamico rimasto al xv sec.
L'anacronismo è evidente
Io, dovendo scegliere, prego per avere tanti e tanti capi di stato, che con accuse più o meno campate in aria o in nome della salvaguardia di questa o quella popolazione, questo o quel diritto da tutelare, si lanciano all'assalto dei pozzi petroliferi ed esportano democrazia in cambio di gas
se dall'altro lato abbiamo un mondo o almeno una parte, (per quanto piccola ma comunque decisiva e tremendamente attiva rispetto alla stragrande maggioranza di pecore moderate) che parla di di guerre sante, odio, leggi in nome della fede
Le due cose non possono non andare di pari passo. Quando hai un infarto puoi anche andare dal migliore cardiologo del mondo e farti rimuovere l'occlusione dell'aorta, ma se poi continui a mangiare di me**a dopo un anno dal cardiologo ci ritorni. La Tunisia, il Marocco, i tipi diversi di velo utilizzati dalle donne musulmane, i milioni di musulmani perfettamente integrati in Europa, negli USA e ovunque nel mondo stanno a dimostrare che Islam e stato di diritto non sono antitetici e possono coesistere.
Assolutamente.
Ma non ho mai parlato dei milioni di musulmani perfettamente integrati nel mondo come se fossero il Nemico , anzi loro sulla carta ( poi nella pratica bisogna vedere) sono dalla nostra parte contro l'islam sano e puro dei vecchi tempi
Intanto ieri migliaia di tifosi turchi fischiano la Marsigliese e durante il minuto di silenzio intonano canti e cori la cui traduzione risulta proprio "allah è grande".
Cosa dicevo a proposito della turchia nei post precedenti?
Al di là dello scontro tra religioni a muovere le crociate, così come qualsiasi guerra che necessita di ingenti somme di denaro per essere combattuta, ci furono interessi economici.
Lo stesso vale oggi e sicuramente c'è chi ha interesse a investire nell'ISIS così come chi ha interesse a fermarli, e non per difendere una particolare religione o per uno scontro di civlità ma per assicurarsi approvvigionamenti di petrolio a prezzi modesti, gas, territori, ecc.
Questo è vero. Ma non è l'Isis a combattere una guerra economica - ad avere interessi economici - siamo noi. A loro tornano senz'altro utili i fondi recuperati dal petrolio, ma allo stesso tempo ripudiano il capitalismo. È un mezzo per raggiungere un fine, non hanno conquistato le zone petrolifere in Siria/Iraq perché vogliono ricavare ricchezza per la loro società; non c'è un dittatore intento a vivere nel lusso più sfrenato nello stato islamico. La loro società ideale (sunnita radicale) non contempla il "Dio denaro". Quella che loro muovono a noi (non noi a loro) è una guerra di civiltà, purtroppo.
Chi li finanzia è un simpatizzante, all'interno della società capitalista, che però non condivide il modo di vivere occidentale.
[...]
Senza dimenticare le guerre nelle ex colonie nel secondo dopoguerra, o il Ciad negli '80, o i Balcani, o la presenza della Legione Straniera a Gibuti, o l'Iraq, o l'Afghanistan.
Forse comprenderete ora perchè i terroristi abbiano scelto proprio Parigi.
Esatto. C'è anche però da prendere in considerazione il resto delle affermazioni che i terroristi hanno fatto:
"In un comunicato diffuso tramite Twitter, intitolato “La benedetta battaglia di Parigi contro la Francia crociata”, l’Isis ha sottolineato che “otto nostri fratelli con cinture esplosive indosso e armati diKalashnikov hanno preso di mira luoghi scelti con accuratezza nel cuore della Francia”. Non solo. All’interno della rivendicazione si legge anche “Parigi ha tremato” e “le sue strade sono diventate strette”, afferma il comunicato. “La Francia – è scritto – e quelli che seguono la sua voce devono sapere che restano i principali obiettivi dello Stato islamico e che continueranno a sentire l’odore della morte per essersi messi in testa alla crociata, aver osato insultare il nostro profeta, essersi vantati di combattere l’islam in Francia e aver colpito i musulmani nella terra del califfato con i loro aerei”. Il testo prosegue: “Questo attacco non è che l’inizio della tempesta e un avvertimento”. Non solo. Lo Stato Islamico, sottolineando che è stata colpita Parigi in quanto “capitale dell’abominio e della perversione”, ha spiegato la scelta di attaccare quei determinati obiettivi: nello Stade de France si stava giocando “la partita tra le squadre crociate di Francia e Germania alla presenza del pazzo Francois Hollande” e al “Centro congressi Bataclan in cui erano radunati centinaia di politeisti per un concerto immorale”. Nel comunicato, la cui autenticità non può essere al momento verificata, si parla anche di “altri obiettivi colpiti in contemporanea negli arrondissement X, XI e XVIII” e si afferma che di conseguenza Parigi è stata “scossa sotto i piedi dei jihadisti“. Secondo il comunicato il bilancio degli attacchi è di “non meno di 200 crociati morti e molti altri feriti”. Poi l’annuncio finale: “Questa battaglia è solo la prima goccia, è un monito per chi vuole capire la lezione” - fonte: Il fatto quotidiano.
Da notare come "crociati" per loro risulti un sinonimo di "occidentali".
Ho sentito certa gente che usa gli attacchi bellici di Francia&co. (e il colonialismo) per giustificare l'odio dei musulmani verso l'Occidente. C'è però da dire che non si è soltanto trattato di attacchi per accaparrarsi pozzi petroliferi e zone strategiche, da parte di capitalisti cattivoni intenti a mettere le manacce sull'oro nero. Si è innanzitutto intervenuti (che fosse una scusa o meno) per impedire tirannie, genocidi interni, conflitti tra sciiti, sunniti, curdi, israeliani, ecc.
È vero, ciò non toglie che si è stati largamente motivati da ragioni capitaliste (sopratutto ai tempi del colonialismo), ma non limitiamoci a considerare importante solo l'aspetto "economico" di questo conflitto.