E' noto che le monarchie della penisola saudita sono invischiate nei finanziamenti all'Isis, ma siccome sono amiche di Europa e USA nessuno dice nulla. E' più divertente condannare Assad e la Russia per le presunte stragi di civili.
Altro capitolo dolente è la Turchia: appena le è stata data via libera ha pensato bene di bombardare i curdi. Insomma, non direi che sia molto affidabile.
L'unico stato mediorientale che sta facendo qualcosa è proprio l'Iran (oltre a Siria e Irak ovviamente), e l'unico paese europeo che si sta impegnando è proprio la Russia. Questa è la verità
E come fai? Non è che puoi andare in giro per i quartieri di Roma e di Milano e chiedere alla gente "scusi signora, mi potrebbe dire per quale dio prega? Perchè sa, stiamo facendo dei rastrellamenti e allora..."
Certo che posso, se ho sufficiente consenso e autorità.
Personaggi che frequentano determinati luoghi/compagnie (vedi moschee e predicatori di un certo tipo), o che hanno espresso determinate opinioni su social/altre forme di comunicazione, o che fanno parte di categorie che si decidono essere a rischio, vengono monitoriati 24 ore su 24 con il quintuplo dell'attenzione rispetto a chiunque altro, e, se mi puzzano tanto tanto, li sbatto fuori.
così facendo violo il principio di uguaglianza e balle varie? e sticaxxi.
così facendo non ho la garanzia assoluta di sventare tutti gli attentati? sicuro, ma diminuisco i rischi.
Dipende sempre dai ivelli a cui si immagina la cosa. Io domani vado a Roma per le lezionni in Uni: se ad un certo punto un agente mi dovesse chiedere di aprire lo zaino e fargli vedere cosa ho dentro, non avrei nessun problema e non lo percepirei affatto come una limitazione della mia libertà (anzi, visti gli ultimi sviluppi mi inca**erei se ciò non avvenisse). Se mi sequestrano il laptop e mi perquisiscono perchè magari ho la barba un filo più lunga, il discorso comincia a diventare diverso.
A proposito della questione "fondi alle forze dell'ordine", butto lì un idea tra le tante: e se si emanasse una legge che dice che quando vengono proclamati stati di allerta particolare (livello 2-3) le pattuglie delle forze dell'ordine fanno benza aggratis?
è inutile che stiamo a prenderci in giro, i potenziali attentatori oggi come oggi sono per il 95% di etnia araba, quindi è evidente che i ragazzi un po' scuretti e dai tratti non proprio scandinavi subirebbero dei controlli più frequenti e attenti.
detto questo, tutti devono essere potenzialmente soggetti a controlli, anche le ragazze bionde.. i controlli vanno fatti a tappeto e su un campione casuale, così che nessuno possa pensare "se mi travesto/agisco in un certo modo i controlli li evito".
Poi questi sono i controlli "ultimi", e spesso i più inutili.
Per esempio, serve poco se il mercato/contrabbando delle armi/esplosivi non è a sua volta oggetto di un controllo serrato. Se diventa praticamente impossibile procurarsi kalashnikov e simili, diventa anche più difficile fare attentati di una certa portata, al massimo ti riduci come i palestinesi che attaccano temperino alla mano e vengono blammati dal primo pulotto che passa 10/10, spesso con una media di 0,2-0,3 vittime a testa.
sulla benza gratis... perché no. Non avrei niente da eccepire. Serve ben altro che la benza gratis però.
Il problema è che Iran e Turchia hanno un atteggiamento quantomeno ambiguo nei confronti dell'ISIS, E chi diceva che bisognava aiutare quei poveri cristi di curdi, che erano gli unici a combattere l'ISIS per davvero anche a costo di inimicarsi gente come Erdogan, per mesi si è beccato dell'hippie terzomondista.
l'ambiguità della turchia deriva dal fatto che la situazione è ambigua, e ognuno cerca di fare i suoi piccoli interessi muovendosi come meglio può nel marasma e negli stretti confini imposti dal diritto internazionale e dal fatto che è difficile prevedere come andrà a finire il tutto.
questa ambiguità sarebbe destinata a finire in presenza di un mandato chiaro e diretto, tipo: Turchia, sei autorizzata a spazzare via l'Isis ("pacificare l'iraq e la siria settentrionale, con il benestare di fare ingresso nel territorio dei suddetti Stati"). In cambio otterrai questo, questo e questo (no fuffa, roba seria, per la quale la Turchia sia disposta a mettere in campo risorse e impegno non indifferenti). Condizioni: lascia stare i curdi, non fare l'ingorda e cerca di non andarci giù troppo pesante con la popolazione civile (ecc.).
A parte tutto, con che autorità uno o più Paesi occidentali potrebbero fare simili promesse geopolitiche a qualsivoglia Paese in cambio di sostegno/aiuto/alleanza in questa circostanza?
A parte che già è stato fatto in passato ed abbiamo visto che bei risultati si ottengono.
Il problema geopolitico infatti incide tantissimo sulla mancanza di efficacia di qualunque pseudo azione si sia vista
La Russia (fino a poco tempo fa era in rotta con l'Ue e Washington per la questione ucraina e le sanzioni) i suoi bombardamenti sono rivolti al 90% contro i ribelli al regime di Assad
L'Arabia che è il principale alleato silenzioso(?) di daesh è politicamente ed economicamente vicina agli usa, da decenni
La Turchia che sarebbe uno dei due stati con una certa stabilità nella regione, vicina a usa e ue..sotto sotto non sembra mica avercela così tanto col califfo
L'Iran sarebbe il secondo..ma vengono da una lunga guerra fredda con tutto l'occidente, dalle sanzioni, sono alleati russi e di assad, quindi fino a pochi giorni fa, antiusa e ue e soprattutto, più importante, sono acerrimi rivali di Israele, strettissimi amici di merenda sempre degli usa
un bel bordello
Io, nel mio piccolo, con la mia ignoranza non riesco proprio a capire molte cose
Perchè i bombardamenti (se mai servisse bombardare solo ogni 10-20 giorni, dopo la tragedia di turno) fatti stanotte dalla Francia vengono criticati o considerati illegittimi? Dopo un atto di guerra così palese non ci si potrebbe e dovrebbe aspettare molto altro. O qualcuno ancora sostiene che quanto avvenuto non sia un atto di guerra?
e perchè mai la mia professoressa di diritto internazionale, per citare una fonte, continua a sostenere che sia (solo) una guerra interna al mondo islamico? abbiamo avuto kamikaze, stragi, attacchi al nostro modo di vivere (punizione dei vignettisti satirici per quanto inappropriati o di pessimo gusto a seconda della sensibilità di ognuno, attacchi in uno stadio, un cafè, un locale..manca solo la punizione della nostra libertà sessuale), ostaggi sgozzati, minacce vere e false e ancora non abbiamo la franchezza di ammettere che è da tempo in corso una guerra ideologica?
mi riferisco alla guerra, in corso da secoli e secoli che vede il mondo islamico radicale, quello più intransigente e fondamentalista o per essere politicamente scorretti ma sinceri, la famosa jihad che l'islam ha da sempre portato avanti nei confronti del mondo, della cultura e della ideologia occidentale
Con questo non voglio essere frainteso, sono certo che su 1 mld e mezzo di musulmani, questi siano solo una minoranza, ma questa minoranza è quella che segue alla lettera la dottrina di maometto e dei suoi eredi, quella che applica la shaaria dura e pura.
Perchè mai la Russia? Perchè mai la Cina? Perchè mai il Giappone, l'Australia, il Brasile, il Canada, la Scandinavia?
il numero di musulmani e la diffusione dell'islam in francia è superiore che in qualunque di questi altri stati, così come la stessa storia francese è maggiormente intrecciata sia in MO che in Nord Africa col mondo arabo. Che intrecci profondi possono mai esserci col Giappone?
la russia ha combattuto il terrorismo islamico per gli ultimi 4/500 anni. Il citato attentato nella scuola rimane forse il gesto più atroce di questa lotta e la bomba piazzata sull'aereo è solo l'ultimo di una lunga serie (più o meno sopita)
Cina e Giappone che c'azzeccano? così come Brasile e Canada (in scandinavia la percentuale di musulmani è abnorme)
La guerra santa, ideologica prima ancora che economica e politica, l'islam estremista l'ha sempre portata avanti storicamente contro l'europa e solo nell'ultimo secolo anche contro gli eredi del vecchio continente, gli usa appunto
Una cosa è certa, Daesh va eliminato punto. Per farlo non basta bombardare a tappetto tutto il MO, ma purtroppo bisognerebbe intervenire direttamente con truppe sul terreno e spazzarli via uno a uno. Il passaggio successivo e fondamentale, quello mancato nel post Afganistan, Iraq, Libia, è la costituzione di stati, ordinamenti di diritto, sovrani, stabili e.... niente si passa all'utopia.
Altra soluzione potrebbe essere l'intervento diretto di quelle potenze regionali più o meno sincere e oscure. Altrettanto complicato in realtà. Ce li vedete Turchia e Iran spartirsi la vecchia mesopotamia? E il riconoscimento del Kurdistan e la tutela delle minoranze?
Interrogativo di fondo è poi un altro. Si è davvero così certi che le popolazioni di questa regione siano in grado di apprezzare e sostenere la Democrazia? fenomeno che mai hanno conosciuto e che mai è stato di casa in quei luoghi desertici? La primavera araba che doveva essere l'illuminismo con qualche centinaio di anni di ritardo si è visto in che inferno sia finita
Ah un'ultima cosa.
Se i Salvini e le LePen d turno, se i partiti di estrema destra, razzisti e xenofobi si sviluppano e acquistano consenso la causa prima è proprio, in questo caso, l'islam più violento e sanguinario. Sono partiti e pseudo politici che parlano alla pancia, che rappresentano le paure della gente comune
Ma che cosa me ne frega dell'integrazione, di viaggiare da istanbul a lisbona liberamente, che me ne frega di allargare sempre più l'ue, di accogliere migranti e profughi, quando poi vedo scene di orrore come quella di parigi e se non posso più andare ad un concerto, cazzeggiare per strada, tifare allo stadio. Ovvio che poi hanno successo e consenso. Logico.
N.B. adesso avremo prima il Giubileo e poi Euro2016, c'è da stare allegri
A parte tutto, con che autorità uno o più Paesi occidentali potrebbero fare simili promesse geopolitiche a qualsivoglia Paese in cambio di sostegno/aiuto/alleanza in questa circostanza?
A parte che già è stato fatto in passato ed abbiamo visto che bei risultati si ottengono.
L'onu potrebbe tranquillamente dare mandato a uno Stato membro per fare peace keeping - quella roba lì.
i risultati si ottengono, a patto di avere coraggio, sopportare sacrifici e non essere in balia di un opinione pubblica dalla lacrimuccia facile.
la Turchia è semplicemente perfetta per questi lavori.
Un nodo fondamentale è proprio l'Onu. A livello di comunità internazionale non è stato mosso un dito e ne risulta il caos.
L'Iran forse assume una delle posizioni più chiare, è nemica naturale dell'Isis.
La Turchia per quanto mi riguarda invece risulta alla luce del sole (visto che su Kuwait, Qatar e Arabia Saudita tutti lo sanno e lo dicono ma non si dimostra) ha accoltellato alle spalle i Curdi per motivi interni.
Curdi armati ed addestrati ed aiutati dai paesi occidentali, anche alcuni addestratori italiani sono stati inviati.
Curdi che, apparte Kobane in Siria che ha avuto risonanza mediatica, sono rimasti per lungo periodo l'unica forza irachena strutturata a resistere all'Isis. Non capisco l'assenza attuale di info dall'Iraq, probabilmente perché oramai è pregiudicato.
L'assenza di un'azione coordinata dall'onu e la presenza di sotterfugi fra paesi per anteporre i propri interessi causa solo che conflittualità maggiore. Le azioni isolate di Giordania, Francia e Russia, secondo me, non risolverà nulla.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Se andiamo a contare le vittime del terrorismo possiamo dire che l'Occidente è veramente ai margini di questa guerra, malgrado la percezione da assedio in cui ritroviamo in frangenti di questo tipo. (...)
Quoto in pieno!
Non è una guerra di religione e non lo deve diventare.
ISIS (e prima di loro Al Qaeda) trova i loro sostenitori nel Vecchio Contenente tra gente che non si sente Europeo, che si vede messo ai margini, rifiutato da una società in cui non vede possibilità di integrazione ed accettazione anche dopo due o tre generazioni. Mancando altri riferimenti, la religione diventa un forte mezzo di identificazione ed aggregazione e può essere pericolosamente usato per far fare alle persone molte cose.
Certo che posso, se ho sufficiente consenso e autorità.
Personaggi che frequentano determinati luoghi/compagnie (vedi moschee e predicatori di un certo tipo), o che hanno espresso determinate opinioni su social/altre forme di comunicazione, o che fanno parte di categorie che si decidono essere a rischio, vengono monitoriati 24 ore su 24 con il quintuplo dell'attenzione rispetto a chiunque altro, e, se mi puzzano tanto tanto, li sbatto fuori.
così facendo violo il principio di uguaglianza e balle varie? e sticaxxi.
E che reazioni avrebbe sul milione mezzo e passa di musulmani che vivono in Italia? La radicalizzazione delle posizioni, ecco cosa, su questo ha ragione Beric. O credi che lo scopo dell'ISIS sia di sfruculiare le potenze occidentali per spingerle a combattere una guerra che loro (l'ISIS) non potrebbero mai vincere? Offrire magari un autorizzazione per una moschea in più, piuttosto che una in meno, non è la scelta di un opinione pubblica dalla lacrimuccia facile e preda di un ingenua tolleranza; è una scelta di buon senso. Se gli permetti di costruire la moschea sai dove si ritrovano, cosa dicono, li puoi controllare, e fai anche un gesto simbolico di distensione e vicinanza tra culture, che non fa mai male in momenti di tensione. Se li obblighi a pregare nei garage e negli scantinati poi ti voglio vedere a controllarli uno per uno, a verificare chi entra e chi esce, e cosa si dicono.
il numero di musulmani e la diffusione dell'islam in francia è superiore che in qualunque di questi altri stati, così come la stessa storia francese è maggiormente intrecciata sia in MO che in Nord Africa col mondo arabo. Che intrecci profondi possono mai esserci col Giappone?
la russia ha combattuto il terrorismo islamico per gli ultimi 4/500 anni. Il citato attentato nella scuola rimane forse il gesto più atroce di questa lotta e la bomba piazzata sull'aereo è solo l'ultimo di una lunga serie (più o meno sopita)
Cina e Giappone che c'azzeccano? così come Brasile e Canada (in scandinavia la percentuale di musulmani è abnorme)
Appunto. Non ci azzeccano, non ci sono mai azzeccati, e quindi di attentati da loro non ce ne sono. Noi col medioriente ci siamo sempre "azzeccati" parecchio, e quindi siamo i loro bersagli naturali. L'operazione da fare, sul lungo periodo, è quella di cambiare radicalmente l'atteggiamento verso quella parte del mondo. Dire che dobbiamo iniziare a piangere anche per i morti di Beirut o per le vittime di Boko Haram può sembrare un discorso da centro sociale, ma se non inizieremo a farlo, qualche spostato da mandarci contro imbottito diesplosivo il califfo lo troverà sempre.
Siamo ai margini di questo scontro fortunatamente, se confrontati con i paesi medio-orientali, ma nel nostro continente eventi del genere non si erano MAI visti. O sbaglio?
Sono eventi gravissimi, di assoluta eccezionalità, da censurare in toto e da prendere anche con un pizzico di cinismo per quello che de facto sono
Non riesco mica a definirli in altro modo, per me un tentato attentato kamikaze in uno stadio (avremmo avuto centinaia e centinaia di morti) e una strage, esecuzione in un locale, con esecuzioni metodiche e fuoco coordinato...in che altro modo vogliamo considerare questi gesti
Non é una guerra di religione e non lo deve diventare?
É una guerra di civiltà, ideologica, che da secoli va avanti, che fin dall'anno 0 l'islam ha portato avanti (poi nei secoli la percentuale di credenti moderati o semi atei é aumentata enormemente per fortuna) e questo non lo dico io, ragazzetto italiano ventenne, ma la Storia con la S maiuscola.
La Storia dell'uomo e delle civiltà
Nessuno dice che sia giusto o sbagliato, utile o moralmente accettabile, ma é semplicemente la descrizione di un fenomeno assolutamente reale, per quanto sgradevole
Ieri sera, non mi ricordo se Virus o Report ha mandato in onda un'intervista a vari esponenti del mondo islamico, dai vari imam a pastorelli tunisini; proprio uno di questi ammetteva la possibilità futura di entrare nell'isis, se costretto dalla fame, dalla povertà, dall'impossibilità di trovare lavoro. Parliamo di motivazioni quanto mai concrete e terra terra, prima ancora che ideologiche
Altro aspetto importante, per tanti e tanti musulmani credenti: Isis daesh, califfato e tutti i miliziani...non sono altro che fenomeni infernali, bestemmie, questo é giusto rimarcarlo
L'unico modo che il califfato ha per vincere è trasformare il conflitto in una vera guerra di religione, musulmani VS resto del mondo, convincere la Umma che l'unica via è quella di Daesh e spingere gli stessi paesi, soprattutto Europei, a costringere a loro volta i propri cittadini a scegliere da che parte stare... sperando che una prevalenza delle posizioni più estremiste e irrazionali facciano pendere le comunità islamiche in Europa dalla parte di Daesh.Se questo accadesse veramente l'Europa finirebbe a ferro e fuoco, guardando i numeri dei residenti di fede islamica.
Quello che hai scritto mi sembra molto giusto. La strategia dell’Isis molto probabilmente è questa.
Temo che quanto ipotizzato potrebbe accadere. Forse non si tratterà di tutta quanta la comunità islamica, ma probabilmente di una buona fetta (senza contare simpatizzanti e convertiti).
Questi attentati fungono di certo anche come una sorta di “chiamata alle armi”. Si stanno facendo pubblicità, in un certo senso. Cercano il consenso di chi in parte condivide la loro ideologia.
Hanno persino messo in piedi una campagna “cibernetica”, con tanto di filmati in alta definizione (che trovo sconcertanti) in cui mostrano scorci della pacifica vita quotidiana all’interno dell’utopia che sono intenti a creare, ed estendere al resto del mondo (ed il problema è che si tratta proprio dello stato ideale che la gran parte dei musulmani, "puri", non moderati [o meglio dire "all'occidentale"], in fin dei conti, si auspicherebbe; lo stato islamico rispecchia a 360° il modo di vivere imposto dal profeta, secondo Shari'ah).
Non sono un politologo e il Medio Oriente è quanto di più estraneo alle mie conoscenze, ma credo sia evidente che la nostra priorità deve essere evitare di trasformare il conflitto contro il califfato in una guerra di religione, o di lasciare che lo faccia direttamente il califfato stesso.
Non si deve trattare di una guerra tra religioni, o contro una religione, ma di fatto si tratta di una guerra contro degli estremisti religiosi, i sunniti.
Siamo ai margini di questo scontro fortunatamente, se confrontati con i paesi medio-orientali, ma nel nostro continente eventi del genere non si erano MAI visti. O sbaglio?
Dipende cosa intendi... gli attentati dell'altro giorno sono paragonabili a Londra e Madrid di una decina di anni fa. Se ti riferisci al breve termine quindi purtroppo non è una novità, se invece intendi distinguere l'ultimo decennio dai ultimi due-tre secoli hai perfettamente ragione.
Tenendo comunque conto che il solo attentato alle Torri Gemelle ha fatto più vittime di tutti gli attentati in Europa messi assieme, quindi volendo possiamo dire che gli USA hanno pagato un prezzo di sangue nettamente più alto del nostro.
É una guerra di civiltà, ideologica, che da secoli va avanti, che fin dall'anno 0 l'islam ha portato avanti (poi nei secoli la percentuale di credenti moderati o semi atei é aumentata enormemente per fortuna) e questo non lo dico io, ragazzetto italiano ventenne, ma la Storia con la S maiuscola.
La Storia dell'uomo e delle civiltà
Ideologia significa tutto e niente, bisogna entrare nelle ideologie, sezionarle e capirle... anche solo per poterle combattere.
Guerra di civiltà? Assolutamente. Non c'è altro modo per spiegarla. Ma non è una definizione in contrapposizione con quanto ho scritto nel mio post. L'importante è non cadere nel gioco del califfato e far coincidere civiltà con religione, né considerare la religione il punto focale per identificare una civiltà.
In una guerra c'è un "noi" e un "loro". Obiettivo del califfato è mettere l'intero corpo dei credenti musulmani nel suo "noi". Compito nostro è invece presentare un modello di società nel quale il nostro "noi" non sia definito dalla religione, ma trovare quei minimi comuni denominatori (che per me sono poi il lascito dell'Illuminismo) che possano affratellare le persone indipendentemente da dove preghino - e se preghino.
Quanto dici sotto rimarca, a mio parere, questo concetto:
Ieri sera, non mi ricordo se Virus o Report ha mandato in onda un'intervista a vari esponenti del mondo islamico, dai vari imam a pastorelli tunisini; proprio uno di questi ammetteva la possibilità futura di entrare nell'isis, se costretto dalla fame, dalla povertà, dall'impossibilità di trovare lavoro. Parliamo di motivazioni quanto mai concrete e terra terra, prima ancora che ideologiche
Creare lavoro, istruzione, ricchezza, possibilità di costruirsi un futuro, se ci pensiamo bene, sono proprio le caratteristiche e le opportunità che il nostro modello di società in teoria dovrebbe offrire.
Se per un pastorello tunisino l'ISIS è una scelta estrema qualora gli venga impedita la possibilità di costruirsi una vita pacifica e produttiva, significa che margini per togliere il terreno sotto i piedi all'ISIS ce ne sono veramente tanti...
Si dirà che non siamo in grado di dare lavoro nemmeno agli italiani? Rispondiamo osservando i flussi della concentrazione della ricchezza mondiale negli ultimi 30 anni, e chiediamoci se il problema non stia lì. ;) Ma sto divagando.
E che reazioni avrebbe sul milione mezzo e passa di musulmani che vivono in Italia? La radicalizzazione delle posizioni, ecco cosa, su questo ha ragione Beric. O credi che lo scopo dell'ISIS sia di sfruculiare le potenze occidentali per spingerle a combattere una guerra che loro (l'ISIS) non potrebbero mai vincere? Offrire magari un autorizzazione per una moschea in più, piuttosto che una in meno, non è la scelta di un opinione pubblica dalla lacrimuccia facile e preda di un ingenua tolleranza; è una scelta di buon senso. Se gli permetti di costruire la moschea sai dove si ritrovano, cosa dicono, li puoi controllare, e fai anche un gesto simbolico di distensione e vicinanza tra culture, che non fa mai male in momenti di tensione. Se li obblighi a pregare nei garage e negli scantinati poi ti voglio vedere a controllarli uno per uno, a verificare chi entra e chi esce, e cosa si dicono.
Lo scopo di questi attentati è semplicissimo e palese, ovvero fare propaganda interna, mostrare e dimostrare che loro sono dei gran ganzi, che loro non si limitano a parlare, loro FANNO, UCCIDONO, CONQUISTANO, fanno ca***e sotto gli occidentali e che se vogliono a momenti fanno saltare per aria Hollande, e dunque è cosa bella e buona per ogni credente unirsi a loro e/o supportarli.
Come si diceva sopra, pubblicità, marketing.
Se noi crediamo che in realtà questa sia una specie di strategia della tensione tipo terrorismo nero anni '70 facciamo il loro gioco. Loro avrebbero tutto da perdere e niente da guadagnare se gli Stati europei optassero per una politica più autoritaria e "poliziesca".
Quando poi al fatto che delle razionalissime misure di sicurezza possano radicalizzare lo scontro, mi lascia perplesso. Saranno felici pure i mussulmani moderati di poter vivere in uno Stato più sicuro e del fatto che le "mele marce" possano venire più facilmente eliminate, o no?
Mica si vuole iniziare una persecuzione razziale o religiosa.
Ma perchè non controllate dove ha combattuto l'armée de terre, cioè l'esercito francese, negli ultimi 20/25 anni?
Se andiamo a contare le vittime del terrorismo possiamo dire che l'Occidente è veramente ai margini di questa guerra, malgrado la percezione da assedio in cui ritroviamo in frangenti di questo tipo.Una cosa che io in ogni caso mi chiedo... al di là della propaganda, gli attentati in Occidente che senso hanno? A far sganciare ancora più bombe? A coalizzare una buona volta Russia e USA? A svegliare l'UE dal suo torpore? Francamente mi sembrano azioni controproducenti.
Allora... perdonatemi qualche banalità, ne abbiamo sentite tante anche da chi dovrebbe intendersene.
Per quel poco che ne capisco anch'io, il terrorismo non serve certo a vincere le guerre, ma è il sistema che usa chi è più debole militarmente per "convincere" i nemici a lasciare perdere. Come diceva un noto terrorista palestinese negli anni 70, voi avete aerei e bombe, io ho solo la fede e la disperazione della mia gente...
Ho ormai una certa età, a metà anni 80 ho passato quasi un anno in "missione di pace" presso un campo profughi in Libano. Chi cresce sotto le bombe, tra disperazione e ignoranza sarà sempre facilmente reclutabile da fanatici che di religioso hanno ben poco...... Ce ne erano tanti allora laggiù, ce ne sono tantissimi oggi anche qui, nelle nostre città, ed ho paura che con la crisi economica che non finisce aumenteranno.
Infine, mi tengo alla larga dalla politica, esprimo maluccio un concetto sociologico-filosofico.
. Anche se è spesso una scusa per coprire interessi economici, esportare la democrazia in medio oriente (e non solo lì) è come importare il califfato religioso medioevale in occidente. Certo, ci siamo liberati di Gheddafi, Hussein e dei talebani ma adesso si sta peggio non solo in quei paesi, ma in tutto il medio oriente.
Per quanto riguarda l'efficacia dei bombardamenti, nell'accademia militare nella quale ho fatto il liceo raccontavano un aneddoto della seconda guerra mondiale. Due generali di fanteria, uno russo e l'altro americano, si incontrano mentre stanno per liberare Berlino, ed il russo chiede "sai chi ha vinto la battaglia dell'aria?"
lSe si fanno le guerre, bisogna mandare gli eserciti a combattere, ma nell'era dell'informazione non si può più fare...