Per me il calo non è minimamente legato ad elementi di trama (che imho erano in larga parte prevedibili, e in parte rappresentano l'evoluzione di elementi già ben presenti fin dall'inizio) ma dal modo di raccontare le cose.
In particolare, Martin sembra aver dimenticato che di possono raccontare anche eventi importanti off-screen, come era avvenuto per esempio con l'incoronazione di Renly o la morte di Balon. Ora invece sembra voler inseguire ogni filo narrativo, anche minimo, con la conseguenza di aumentare a dismisura i pov, disperdere la trama ed inserire lunghi passaggi in cui sembra non succedere nulla.
Tutta la storia della magia invece secondo me potrà essere valutata sul serio solo vedendo l'evolversi delle vicende.
Non approvo molto , soprattutto negli ultimi libri, alcune digressioni che sembrano via via infinite. Certi capitoli sono colmi di descrizioni ( per me inutili ), che possono farti addormentare sul posto. Ormai siamo arrivati ad un punto delle cronache in cui gli innumerevoli lettori hanno fame dell'essenziale, vogliono sapere cosa succede ai personaggi PIU' importanti, quelli che servono per concludere l'intera storia. Va a finire che bisogna descrivere ogni singolo avvenimento che avviene in Westeros. Riguardo alle vicende di Daenerys, sono incline a pensare che il suo personaggio serva solo a riportare la magia nel mondo di Martin. Anche lei , a parer mio , non intende più riconquistare i sette regni e il suo atteggiamento da eroina che vedo nei libri e nella serie televisiva non è tra i più graditi. La giovane Targaryen è sempre più agli antipodi dello stile martiniano e credo che a molti non interessi più la sua storia. Per fortuna non è l'unica della sua famiglia in vita!
Vero che negli ultimi libri descrizioni e trame praticamente ferme la fanno da padrone, Dany su tutti, ma è pur vero che in fin dei conti il problema è che lo zio non ha saputo tirare fuori dal cappello una soluzione utile a riempire un vuoto temporale, il famoso gap, in cui... non succede praticamente niente che non potesse essere sorvolato e a malapena accennato. Più o meno tutte le vicende di Dorne potevano essere ignorate, invece frotte di complotti e contro complotti stantii per riempire pagine su pagine. Ci ritroviamo a seguire il viaggio di Tyrion dove tra complotti e scene patetiche (carina porcellina su tutti) risulta difficile non riempirsi le scatole. Sansa e le sue lezioni di alta politica complottista con ditocorto... illegibile. etc.
Dany gioca a fare la regina... del resto doveva star ferma per ragioni di trama e lo zio non ha saputo inventarsi niente di meglio che i soliti n-mila complotti e controcomplotti per riempire un pò di inutili pagine.
Personalmente, il mio disappunto per il personaggio Dany nasce prima, quando comincia ad inanellare un'impressionante serie di colpi di fortuna che le fanno cadere ai suoi piedi una città dietro un'altra praticamente senza colpo ferire, e praticamente senza merito. In un mondo dove invece personaggi capaci vengono sistematicamente presi per i fondelli.
Mi sa che sono l'unica che si attende ancora più magia
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e mi sa che sono l'unica che brama di leggere, se mai ci sarà, la famosa guerra totale sul Tridente fra Ghiaccioli e Resistenza Umana. Sarà per molti pacchiana e tamarra, ma a me piacerebbe un sacco leggere una cosa del genere.
Siamo almeno in due!
A mio modesto parere, nulla. Va bene così
Vero che negli ultimi libri descrizioni e trame praticamente ferme la fanno da padrone, Dany su tutti, ma è pur vero che in fin dei conti il problema è che lo zio non ha saputo tirare fuori dal cappello una soluzione utile a riempire un vuoto temporale, il famoso gap, in cui... non succede praticamente niente che non potesse essere sorvolato e a malapena accennato. Più o meno tutte le vicende di Dorne potevano essere ignorate, invece frotte di complotti e contro complotti stantii per riempire pagine su pagine. Ci ritroviamo a seguire il viaggio di Tyrion dove tra complotti e scene patetiche (carina porcellina su tutti) risulta difficile non riempirsi le scatole. Sansa e le sue lezioni di alta politica complottista con ditocorto... illegibile. etc.
Dany gioca a fare la regina... del resto doveva star ferma per ragioni di trama e lo zio non ha saputo inventarsi niente di meglio che i soliti n-mila complotti e controcomplotti per riempire un pò di inutili pagine.
Personalmente, il mio disappunto per il personaggio Dany nasce prima, quando comincia ad inanellare un'impressionante serie di colpi di fortuna che le fanno cadere ai suoi piedi una città dietro un'altra praticamente senza colpo ferire, e praticamente senza merito. In un mondo dove invece personaggi capaci vengono sistematicamente presi per i fondelli.
Se avesse messo un salto temporale di qualche anno fra ASOS e il libro successivo, avrebbe risolto buona parte di questi problemi: non avrebbe dovuto inventare mediocri complotti o raccontare interminabili viaggi per riempire le sottotrame di Daenerys, Jon e Tyrion, non avrebbe dovuto mostrarci tutto l'addestramento di Bran, Arya e Sansa (non so voi, ma io ho trovato i capitoli di Arya e Bran in AFFC e ADWD pallosissimi, e quelli di Sansa li ho digeriti solo perché lei è uno dei miei personaggi preferiti), non avrebbe tanto penato per calcolare il momento esatto in cui i personaggi dovevano arrivare a Meereen; così, nel quarto libro, sarebbe stato pronto per passare direttamente all'azione (quella che, si spera, ci sarà in TWOW) e se c'era qualche episodio importante del periodo intermedio da raccontare avrebbe usato i flashback per mostrarcelo. Invece no, ha dovuto incasinarsi da solo la vita rinunciando al timeskip e i risultati sono sotto i nostri occhi.
Non approvo molto , soprattutto negli ultimi libri, alcune digressioni che sembrano via via infinite. Certi capitoli sono colmi di descrizioni ( per me inutili ), che possono farti addormentare sul posto.
Già, concordo. Le digressioni servono per rendere più realistico e profondo il mondo in cui è ambientata la storia, ma quelle che c'erano nei primi libri erano sempre ridotte o comunque non troppo pesanti da leggere; in AFFC e in ADWD, invece, la tendenza di Martin è di lasciare fin troppo spazio alle digressioni, a volte anche interi capitoli. Mi viene in mente il capitolo di Jaime in ADWD: parla soltanto dei Bracken e dei Blackwood e della loro faida (che mi chiedo quanto sarà importante ai fini della trama, secondo me meno di zero) e l'unico evento degno di nota, la comparsa di Brienne, è relegato alle ultime 4 righe.
Secondo me con il salto temporale avrebbe migliorato certe trame, come quelle di Arya e Bran, ma ne avrebbe peggiorate altre.
Coprire, ad esempio, cinque anni di Cersei ad Approdo del Re o di Stannis nel Nord solo con dei flashback o dei "riassunti" tramite i primi loro POV mi sarebbe sembrato un po' poco.
L'errore di fondo, se così si può dire, è stato dare età troppo basse a certi personaggi all'inizio, con il risultato che ora certe loro imprese sembrano un po'improbabili.
Personalmente ho preferito non avere il salto temporale.
All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost;
The old that is strong does not wither,
Deep roots are not reached by the frost.
From the ashes a fire shall be woken,
A light from the shadows shall spring;
Renewed shall be blade that was broken,
The crownless again shall be king.
Any man who must say ‘I am the king’ is no true king at all. Tywin Lannister
The War of the Ninepenny Kings? So they called it, though I never saw a king, nor earned a penny. It was war, though. That it was.
TWOW
They were dancing. In my dream. And everywhere the dragons danced the people died.
Mercy, thought Dany, They shall have the dragon’s mercy
A Son(g) Of Ice and Fire
We swore a vow.
Secondo me con il salto temporale avrebbe migliorato certe trame, come quelle di Arya e Bran, ma ne avrebbe peggiorate altre.
Coprire, ad esempio, cinque anni di Cersei ad Approdo del Re o di Stannis nel Nord solo con dei flashback o dei "riassunti" tramite i primi loro POV mi sarebbe sembrato un po' poco.
Dipende da cosa sarebbe successo in quel salto temporale. Non mi sembra così irrealistico che Cersei riesca a governare per cinque anni su Approdo del Re: basta affiancarle Kevan come primo cavaliere e non farle commettere grosse sciocchezze (dopotutto finché Tommen è minorenne è lei a governare, non ha senso che si accanisca così tanto contro Margaery fin da subito); similmente, Stannis potrebbe starsene buono per cinque anni alla Barriera a radunare segretamente le sue forze per invadere il Sud, governando sui Bruti e nel contempo aspettando l'invasione degli Estranei perché Melisandre non fa che dirgli che è l'Azor Ahai e che quella è la sua sacra missione bla bla bla... e intanto in quei 5 anni di "pace" sarebbe successo poco e niente. Finiti i cinque anni del salto temporale, Stannis è pronto per marciare a sud, contro i Bolton, e Cersei, avvicinandosi sempre più il momento in cui Tommen sarà maggiorenne e governerà "manipolato" da Margaery, decide di agire e ordire un complotto per farla cadere in disgrazia... e ci si ritrova nella stessa situazione di ADWD, né più né meno.
Però finora la storia è sempre andata avanti in modo piuttosto veloce, e oltre alla trame più importanti ce ne sono anche molte "nascoste"; credo che soprattutto quelle non avrebbero funzionato.
I complotti anti Bolton ad esempio: le varie parti in causa avrebbero dovuto aspettare anni per arrivare a un qualcosa di concreto, o anche l'Arpia a Mereen...Certe parti non si possono "mettere in pausa" e poi riprendere dopo così tanto tempo...
Oppure gli stessi Estranei, che avrebbero dovuto farsi attendere per altri cinque anni, quando ormai sembravano lì lì per arrivare.
Mi sarebbe sembrato poco realistico.
All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost;
The old that is strong does not wither,
Deep roots are not reached by the frost.
From the ashes a fire shall be woken,
A light from the shadows shall spring;
Renewed shall be blade that was broken,
The crownless again shall be king.
Any man who must say ‘I am the king’ is no true king at all. Tywin Lannister
The War of the Ninepenny Kings? So they called it, though I never saw a king, nor earned a penny. It was war, though. That it was.
TWOW
They were dancing. In my dream. And everywhere the dragons danced the people died.
Mercy, thought Dany, They shall have the dragon’s mercy
A Son(g) Of Ice and Fire
We swore a vow.
Però finora la storia è sempre andata avanti in modo piuttosto veloce, e oltre alla trame più importanti ce ne sono anche molte "nascoste"; credo che soprattutto quelle non avrebbero funzionato.
I complotti anti Bolton ad esempio: le varie parti in causa avrebbero dovuto aspettare anni per arrivare a un qualcosa di concreto, o anche l'Arpia a Mereen...Certe parti non si possono "mettere in pausa" e poi riprendere dopo così tanto tempo...
Oppure gli stessi Estranei, che avrebbero dovuto farsi attendere per altri cinque anni, quando ormai sembravano lì lì per arrivare.
Mi sarebbe sembrato poco realistico.
Il fatto che nei primi 3 libri gli avvenimenti succedano in modo più rapido non significa nulla, perché l'intenzione di Martin dopo ASOS era proprio quella di fare il gap temporale di 5 anni: non a caso parcheggia Daenerys a Meereen per governare la città alla fine di ASOS invece di farla andare a ovest, fa finire certe trame in un certo modo e inserisce in ASOS un epilogo, come se fosse la fine della saga. Il suo progetto era, dopo ASOS, di fare questo salto di cinque anni e di riprendere i personaggi cresciuti. Il complotto anti-Bolton, le magagne dell'Arpia, i casini vari che combina Cersei, i complotti e contro-complotti di Dorne, ossia le cose che non potevano essere messe in pausa e riprese dopo l'eventuale gap temporale, sono tutte cose che ha aggiunto in AFFC e ADWD ed è anche possibile che le abbia inventate solo per riempire lo spazio che si era creato passando dal modello del salto temporale a quello di una narrazione continua, senza stacchi, e che quindi non fossero previste nel suo iniziale progetto.
Io concordo con Feanor.
In realtà con una seconda parte staccata di 5 anni o comunque il tempo necessario a poter scrivere di protagonisti più cresciuti, avrebbe potuto inventarsi qualunque inframezzo di "frattempo", reso credibile semplicemente perché già successo.
Molto simile ad esempio a come viene presentata la storia di mendicante di Viserys, che ce lo ritroviamo in casa di Yllirio e in procinto di avere un esercito Dothraki(pensa lui).
Gli estranei sono ancora ben lontani dall'essere una minaccia per l'intera Westeros, cosa che avverrebbe con la lunga notte, pare, ebbene potrebbe benissimo reggere una spiegazione di tanta attesa, come del resto dicono gli uomini liberi, non erano stati sconfitti-distrutti, ma attendevano il momento giusto per tornare, per svegliarsi.
Stannis alla Barriera tra l'altro a me da proprio l'impressione che abbia corso e di fretta per fare il giro delle casate del nord più nord che ci sia, convincerli dalla sua parte(e sappiamo che avrebbe dovuto passare del tempo con ognuna di loro, come gli fa presente Jon Snow), e muovere guerra a Bolton.
Giudicando proprio quanto poco si muovano tutti gli altri, pur facendo chilometri di strada, ecco... a me pare che Stannis sia Flash(o Quicksilver se preferite ).
Infatti e infine, tutte le cose scritte in questi due libri(e altro che 5 anni ci ha messo per scriverli...), prenderanno un senso, si spera vivamente, dal prossimo The Winds of Winter, ossia l'inizio della seconda parte...
Ci è toccato leggere un lungo intervallo insomma
Se può aiutare, questo è quanto disse Giorgione in una intervista a proposito dell'idea dei 5 anni di gap:
SPOILER SIGNORE DEGLI ANELLI
I'm obsessed with the five-year gap you originally planned in the middle of the series. How would that have happened?
Originally, there was not supposed to be any gap. There was just supposed to be a passage of time, as the book went forward. My original concept back in 1991 was, I would start with these characters as children, and they would get older. If you pick up Arya at eight, the second chapter would be a couple months later, and she would be eight and a half and [then] she'd be nine. [This would happen] all within the space of a book.
But when I actually got into writing them, the events have a certain momentum. So you write a chapter and then in your next chapter, it can't be six months later, because something's going to happen the next day. So you have to write what happens the next day, and then you have to write what happens the week after that. And the news gets to some other place.
And pretty soon, you've written hundreds of pages and a week has passed, instead of the six months, or the year, that you wanted to pass. So you end a book, and you've had a tremendous amount of events — but they've taken place over a short time frame and the eight-year-old kid is still eight years old.
So that really took hold of me for the first three books. When it became apparent that that had taken hold of me, I came up with the idea of the five-year gap. "Time is not passing here as I want it to pass, so I will jump forward five years in time." And I will come back to these characters when they're a little more grown up. And that is what I tried to do when I started writing Feast for Crows. So [the gap] would have come after A Storm of Swords and before Feast for Crows.
But what I soon discovered — and I struggled with this for a year — [the gap] worked well with some characters like Arya — who at end the of Storm of Swords has taken off for Braavos. You can come back five years later, and she has had five years of training and all that. Or Bran, who was taken in by the Children of the Forest and the green ceremony, [so you could] come back to him five years later. That’s good. Works for him.
Other characters, it didn’t work at all. I'm writing the Cersei chapters in King's Landing, and saying, "Well yeah, in five years, six different guys have served as Hand and there was this conspiracy four years ago, and this thing happened three years ago." And I'm presenting all of this in flashbacks, and that wasn't working. The other alternative was [that] nothing happened in those five years, which seemed anticlimactic.
The Jon Snow stuff was even worse, because at the end of Storm he gets elected Lord Commander. I'm picking up there, and writing "Well five years ago, I was elected Lord Commander. Nothing much has happened since then, but now things are starting to happen again." I finally, after a year, said "I can't make this work."
Was it going to be five years and then Winter was going to arrive or was it going to be during Winter?
No, it wasn’t going to be during Winter. The arrival of Winter which would have been on stage.
So, like another five years of Fall?
Yeah. There is plenty of precedent for that [in] the way I set up the series. Summer lasted ten years. A five-year Fall [is] nothing much.
I know that some of the stuff you wrote to take place after the five-year gap is in the books including Dance with Dragons.
Dance with Dragons and Feast for Crows. Some of it is in there. Some of it I've reworked. A version of it is in there, but not the same version is in there. Some of it is just out. It just didn't work.
So you had to have change it, so that Arya was not as seasoned, Jon Snow not as experienced as lord commander.
I know not all my readers are happy with that, but I think I made the right decision.
The readers are unhappy with leaving out the five-year gap?
Well no, some of the storylines from Feast for Crows. I get complaints sometimes that nothing happens — but they're defining "nothing," I think, differently than I am. I don't think it all has to battles and sword fights and assassinations. Character development and [people] changing is good, and there are some tough things in there that I think a lot of writers skip over. I'm glad I didn't skip over these things.
[For example], things that Arya is learning. The things Bran is learning. Learning is not inherently an interesting thing to write about. It's not an easy thing to write about. In the movies, they always handle it with a montage. Rocky can't run very fast. He can't catch the chicken. But then you do a montage, and you cut a lot of images together, and now only a minute later in the film, Rocky is really strong and he is catching the chicken.
It’s a lot harder [in real life]. Sometimes in my own life, I wish I could play a montage of my life. I want to get in shape now. So let’s do a montage, and boom — I'll be fifty pounds lighter and in good shape, and it will only take me a minute with some montage of me lifting weights and running, shoving away the steak and having a salad. But of course in real life, you don't get to montage. You have to go through it day by day.
And that has been interesting, you know. Jon Snow as Lord Commander. Dany as Queen, struggling with rule. So many books don't do that. There is a sense when you're writing something in high fantasy, you're in a dialogue with all the other high fantasy writers that have written. And there is always this presumption that if you are a good man, you will be a good king. [Like] Tolkien — in Return of the King, Aragorn comes back and becomes king, and then [we read that] "he ruled wisely for three hundred years." Okay, fine. It is easy to write that sentence, “He ruled wisely”.
What does that mean, he ruled wisely? What were his tax policies? What did he do when two lords were making war on each other? Or barbarians were coming in from the North? What was his immigration policy? What about equal rights for Orcs? I mean did he just pursue a genocidal policy, "Let’s kill all these fucking Orcs who are still left over"? Or did he try to redeem them? You never actually see the nitty-gritty of ruling.
I guess there is an element of fantasy readers that don't want to see that. I find that fascinating. Seeing someone like Dany actually trying to deal with the vestments of being a queen and getting factions and guilds and [managing the] economy. They burnt all the fields [in Meereen]. They've got nothing to import any more. They're not getting any money. I find this stuff interesting. And fortunately, enough of my readers who love the books do as well.
Se ho capito bene traducendo...
La cosa mi preoccupa molto per come Martin la mette.
Perché mi sembra che non abbia la minima idea di come sviluppare effettivamente le idee "a grandi linee" che ha dell'intera saga, per cui, sta avendo tutt'ora gli stessi problemi, visto che parla di un "nodo Meereen" da risolvere.
Strano che io legga che proprio l'aver scritto delle cose successe a Dany a Meereen siano piaciute a lui e alla maggioranza dei lettori.
Vabbeh, optiamo per l'ipotesi che Martin sia un gran furbone, e dica un sacco di cavolate o scuse, per nascondere problemi ben diversi sulla scrittura del seguito di Asoiaf.
Sulle disquisizioni su Cersei io non sono d'accordo, la fa più grossa di quanto non sia, bastava inserire alcuni problemi avuti in flashback e altri portarli al nuovo momento(che poi ripeto, non per forza sarebbero dovuti essere 5 anni a questo punto, visto che è una decisione presa di sana pianta, e che comunque gli piace raccontare minuziosamente tutto, potevano essere meno anni, atti un minimo a far crescere certi personaggi, e velocizzare gli eventi di certe altre situazioni, e a rallentarle dove dovevano essere più lunghe in effetti, a parer mio).
Su Jon, ci sono effettivamente dei dubbi su come avrebbe dovuto svolgere la trama a nord, però, visto che lui stesso è il primo a dire che 5 anni di "fall", non sarebbero un problema, si poteva narrare gli eventi legati agli Others più recenti, e invece quelli legati all'adattamento degli uomini liberi alla Barriera, facenti parte del passato recente(non per forza 5 anni, ripeto...), con tanto di Stannis in viaggio di convincimento "politico" del nord.
Il nocciolo della questione pare comunque, e sempre secondo me, essere che lo zione non sappia affatto cosa scriverà libro dopo libro, ogni volta che ne finisce uno...
ah! Aggiungo: SIGNORE DEGLI ANELLI
ricordavo il paragone con "e vissero felici e contenti" in pratica di Aragorn, dove lui dice che sarebbe da scrivere cosa significhi governare saggiamente.
Gli sfugge, o secondo me più furbescamente fa finta di farsi sfuggire il piccolo dettaglio che quella è la fine della storia di Aragorn, e che Tolkien non vuole scrivere più niente riguardo Il Signore degli Anelli.
Molto probabile che se avesse preso a scrivere di una qualche avventura avvenuta sotto il regno di Aragorn, avremmo saputo tante cosette in più, e anche molto dettagliate, vista la grandissima minuziosità di Tolkien, e precisione e cura dei dettagli. Ma si sa, ogni volta che si rapporta al Tolkien fa figure del cavolo(s'è montato la testa, concediamoglielo...).
ah! Aggiungo: SIGNORE DEGLI ANELLI
ricordavo il paragone con "e vissero felici e contenti" in pratica di Aragorn, dove lui dice che sarebbe da scrivere cosa significhi governare saggiamente.
Gli sfugge, o secondo me più furbescamente fa finta di farsi sfuggire il piccolo dettaglio che quella è la fine della storia di Aragorn, e che Tolkien non vuole scrivere più niente riguardo Il Signore degli Anelli.
Molto probabile che se avesse preso a scrivere di una qualche avventura avvenuta sotto il regno di Aragorn, avremmo saputo tante cosette in più, e anche molto dettagliate, vista la grandissima minuziosità di Tolkien, e precisione e cura dei dettagli. Ma si sa, ogni volta che si rapporta al Tolkien fa figure del cavolo(s'è montato la testa, concediamoglielo...).
Conoscendo Tolkien, se avesse voluto ci avrebbe raccontato la storia della dinastia di Aragorn per altre venti generazioni
Tra l'altro a un seguito del Signore degli Anelli stava pure lavorando, ma lo abbandonò dopo poche pagine, del resto sarebbe stato abbastanza superfluo.
Ma come hai detto tu, Martin ogni volta che cerca di criticare Tolkien e di mostrare la sua saga come migliore perché più "realistica" rimedia delle colossali figure da cioccolataio, perché lo legge a modo suo e lo fraintende alla grande.
Il nocciolo della questione pare comunque, e sempre secondo me, essere che lo zione non sappia affatto cosa scriverà libro dopo libro, ogni volta che ne finisce uno...
Io spero che non sia così, spero che Martin abbia chiaro in mente, almeno a grandi linee, come mandare avanti la storia e che i problemi di scrittura siano dovuti al fatto che è passato da una trilogia a una saga più corposa, da una storia con gap temporale a una senza gap. Altrimenti faceva meglio a rimanere legato al suo originario progetto di una trilogia o a concludere la saga con ASOS, modificando giusto qualche elemento e facendo sconfiggere gli Estranei a Jon e Stannis nel terzo libro.
o a concludere la saga con ASOS, modificando giusto qualche elemento e facendo sconfiggere gli Estranei a Jon e Stannis nel terzo libro.
sarebbe stato semplicemente perfetto.
bilanciato, dolce-amaro, realistico, originalissimo.