Entra Registrati
Storia romana
S di Ser Balon Swann
creato il 05 maggio 2014

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 21:55 Autore

1. chiaro. L'inglobamento non definitivo della mesopotamia orientale e qualche cittadina di confine in 100 anni è proprio allargarsi a pieno. Poi se tu consideri l'inglobamento, la romanizzazione e tutto ciò che ne consegue dei regni clientes irrilevanti come espansione territoriale perché non sono arrivati i tuoi amati legionari con il gladio sguainato a fare sfracelli, bene, non so che dirti. Molto comodo e molto semplice, in effetti.

E' come se nei prossimi 100 anni gli USA facessero degli Stati Europei, abbastanza pacificamente, uno per uno, i nuovi 20 Stati americani. Aggiungendoci anche, chessò, il messico. Mentre nei successivi 100 anni riescono a controllare, per tipo 30 anni, la Russia bianca, qualche zona di confine, e con fallimento degli altri progetti di annessione violenta. Una dinamicità pazzesca proprio.

 

2. le prime tendenze a stabilire l'eredità dei mestieri, soprattutto nelle campagne, e verso la monarchia assoluta sono, guarda caso, riconducibili proprio alla dinastia Severiana <img alt=" /> tuttavia concedo a Settimio e soci di non aver troppo calcato la mano, almeno per quanto riguarda la stagnazione sociale. Ma al più tardi con Aureliano lo stato dirigista e l'assolutismo che saranno propri anche di Diocleziano sono ormai affermati. E oserei dire irreversibilmente nel breve termine (ovvero dal povero Diocleziano).

 

3. ah beh allora pazienza, se non c'è nulla da fare non c'è nulla da fare

 

4. molto brillante e per nulla tagliato con l'accetta. Potresti tenere una lectio magistralis sull'argomento

 

5. ma sotto Diocleziano, Costantino e successori (Giuliano e Valentiano) le affermazioni militari contro i nemici furono nette e costanti, oserei dire perfino superiori rispetto a quelli ottenuti nel III secolo. Pur non essendo un fan delle riforme militari di Costantino la macchina militare era ancora bella efficiente. Fu il post-Adrianopoli (guerra gotica e guerra civile del 394) a diminuire gravemente l'efficienza dell'esercito romano.

 

6. ok. Peccato, Giuliano avrebbe potuto nuclearizzare Ctesifonte 350 anni dopo.

 

7. sì ma solo molto parecchio dopo Adrianopoli. Con Alarico sia Stilicone che Arcadio e soci giocarono sporco e cercarono di sfruttarlo per i propri fini, ma non si può parlare di dirottare orde barbare né di qua né di là. Il primo caso di vero e proprio dirottamento si ha con Attila a volere stare larghi, e con Teodorico il primo in senso stretto. Fino a quel momento furono ben più numerosi gli internventi dell'Oriente in aiuto dell'Occidente, soprattutto in Africa.

 

8. fece sfracelli in Gallia e pena contro i persiani, una delle peggiori campagne militari di tutti i tempi, perdendo la tua amatissima Nisibi (!!!) e dintorni. A Diocleziano e Costantino non perdoni nulla, a questo qui sì?

 

9. sì ma l'Egitto era messo ancora meglio, le province asiatiche e la siria erano ancora ricche e fiorenti, anche grazie al commercio con l'Oriente, Costantinopoli un crocevia commerciale fondamentale. Le città resistevano meglio, c'era meno fuga nella campagne, meno latifondo, meno tendenza a infeudalizzarsi (mentre in Gallia questo processo procedeva bello sparato). Insomma non credo si possa dire che economicamente e socialmente l'Oriente fosse messo peggio. Al limite militarmente e strategicamente. Ma non era un caso se da Diocleziano in avanti il centro del potere si stava spostando in Oriente e in ogni caso lontano da Roma (vedi Milano, Treviri e compagnia). Costantino ha solo preso atto delle maggiori potenzialità dell'Oriente, e le ha sviluppate e tutelate di conseguenza.

Su Teodosio concordo. I suoi figli erano a dir poco inadeguati, ma l'errore più grave imho fu il credere di poter integrare i Goti e non capire la differenza tra l'arruolare bande di mercenari o stanziare gruppi singoli (alla Probo diciamo) rispetto all'impatto di gruppo così vasto.

 

 

comunque torno a sottolineare: di affermazioni roboanti da "mo riscrivo la storia dalla A alla Z" ne fai un sacco, ma di citazioni o riferimenti precisi a sostegno delle tue tesi - che data la portata rivoluzionaria tipo Diocleziano e Costantino tra i worst emperors ever, i cristiani mandarono a gambe all'aria l'impero et simili richiederebbero giusto un filo di prudenza e solidità - (magari di gente seria e simpatici divulgatori, noti provocatori e famosi mangiapreti, ecco).


E
Exall
Confratello
Utente
4008 messaggi
Exall
Confratello

E

Utente
4008 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 22:11

1. chiaro. L'inglobamento non definitivo della mesopotamia orientale e qualche cittadina di confine in 100 anni è proprio allargarsi a pieno. Poi se tu consideri l'inglobamento, la romanizzazione e tutto ciò che ne consegue dei regni clientes irrilevanti come espansione territoriale perché non sono arrivati i tuoi amati legionari con il gladio sguainato a fare sfracelli, bene, non so che dirti. Molto comodo e molto semplice, in effetti.

E' come se nei prossimi 100 anni gli USA facessero degli Stati Europei, abbastanza pacificamente, uno per uno, i nuovi 20 Stati americani. Aggiungendoci anche, chessò, il messico. Mentre nei successivi 100 anni riescono a controllare, per tipo 30 anni, la Russia bianca, qualche zona di confine, e con fallimento degli altri progetti di annessione violenta. Una dinamicità pazzesca proprio.

 

2. le prime tendenze a stabilire l'eredità dei mestieri, soprattutto nelle campagne, e verso la monarchia assoluta sono, guarda caso, riconducibili proprio alla dinastia Severiana <img alt=" /> tuttavia concedo a Settimio e soci di non aver troppo calcato la mano, almeno per quanto riguarda la stagnazione sociale. Ma al più tardi con Aureliano lo stato dirigista e l'assolutismo che saranno propri anche di Diocleziano sono ormai affermati. E oserei dire irreversibilmente nel breve termine (ovvero dal povero Diocleziano).

 

3. ah beh allora pazienza, se non c'è nulla da fare non c'è nulla da fare

 

4. molto brillante e per nulla tagliato con l'accetta. Potresti tenere una lectio magistralis sull'argomento

 

5. ma sotto Diocleziano, Costantino e successori (Giuliano e Valentiano) le affermazioni militari contro i nemici furono nette e costanti, oserei dire perfino superiori rispetto a quelli ottenuti nel III secolo. Pur non essendo un fan delle riforme militari di Costantino la macchina militare era ancora bella efficiente. Fu il post-Adrianopoli (guerra gotica e guerra civile del 394) a diminuire gravemente l'efficienza dell'esercito romano.

 

6. ok. Peccato, Giuliano avrebbe potuto nuclearizzare Ctesifonte 350 anni dopo.

 

7. sì ma solo molto parecchio dopo Adrianopoli. Con Alarico sia Stilicone che Arcadio e soci giocarono sporco e cercarono di sfruttarlo per i propri fini, ma non si può parlare di dirottare orde barbare né di qua né di là. Il primo caso di vero e proprio dirottamento si ha con Attila a volere stare larghi, e con Teodorico il primo in senso stretto. Fino a quel momento furono ben più numerosi gli internventi dell'Oriente in aiuto dell'Occidente, soprattutto in Africa.

 

8. fece sfracelli in Gallia e pena contro i persiani, una delle peggiori campagne militari di tutti i tempi, perdendo la tua amatissima Nisibi (!!!) e dintorni. A Diocleziano e Costantino non perdoni nulla, a questo qui sì?

 

9. sì ma l'Egitto era messo ancora meglio, le province asiatiche e la siria erano ancora ricche e fiorenti, anche grazie al commercio con l'Oriente, Costantinopoli un crocevia commerciale fondamentale. Le città resistevano meglio, c'era meno fuga nella campagne, meno latifondo, meno tendenza a infeudalizzarsi (mentre in Gallia questo processo procedeva bello sparato). Insomma non credo si possa dire che economicamente e socialmente l'Oriente fosse messo peggio. Al limite militarmente e strategicamente. Ma non era un caso se da Diocleziano in avanti il centro del potere si stava spostando in Oriente e in ogni caso lontano da Roma (vedi Milano, Treviri e compagnia). Costantino ha solo preso atto delle maggiori potenzialità dell'Oriente, e le ha sviluppate e tutelate di conseguenza.

Su Teodosio concordo. I suoi figli erano a dir poco inadeguati, ma l'errore più grave imho fu il credere di poter integrare i Goti e non capire la differenza tra l'arruolare bande di mercenari o stanziare gruppi singoli (alla Probo diciamo) rispetto all'impatto di gruppo così vasto.

 

 

comunque torno a sottolineare: di affermazioni roboanti da "mo riscrivo la storia dalla A alla Z" ne fai un sacco, ma di citazioni o riferimenti precisi a sostegno delle tue tesi - che data la portata rivoluzionaria tipo Diocleziano e Costantino tra i worst emperors ever, i cristiani mandarono a gambe all'aria l'impero et simili richiederebbero giusto un filo di prudenza e solidità - (magari di gente seria e simpatici divulgatori, noti provocatori e famosi mangiapreti, ecco).

E' normale che non riporti i miei post, non si sa a cosa rispondi <img alt=" />

Ripartiamo con ordine e andiamo sul repeat until:

"da Adriano in poi l'impero entrò in una fase difensiva, o meglio non espansiva"

 

Vediamo le conquiste prima e dopo adriano:

- Tiberio: Inglobamento della Cappadocia (già controllata)

- Caligola: /

- Claudio: inglobamento di mauretania, lydia, norico e tracia, (praticamente già controllate). Avvio delle guerre di britannia

- Nerone: qualche avanzamento in britannia

- Lasciamo stare i primi tre dei quattro imperatori

- Vespasiano: /

- Tito: /

- Domiziano: agri decumani

- Nerva: /

- Traiano: Dacia, Arabia, Armenia (ridotta in pratica a vassallo), Mesopotamia (abbandonata), Assyria (abbandonata)

- Adriano: /

- Antonino Pio: qualcosa in britannia (inerzia contro i germani permette a questi ultimi di organizzare qualcosa di grosso)

- Marco Aurelio: conquiste in siria (Dura Europos), riconquista di armenia e mesopotamia e costituzione a province, istituzione delle province di Marcomannia e Sarmatia [massima estensione???]

- Commodo: / (Abbandona le neocostituite province di marcomannia e sarmatia, ma non le altre conquiste)

- Interregno: (Perdita delle mesopotamia)

- Settimio Severo: campagne in oriente portano alla conquista definitiva della mesopotamia settentrionale. Espansioni in Numidia. Espansioni in Libia e Algeria. Conquiste in Scozia (abbandonate da Caracalla).

 

Ergo, ma di che stiamo a parlare? <img alt=" />

 

Non ce la fai proprio alla luce dei fatti ad ammetterlo che la frase la possiamo cancellare? <img alt=" /> Vuoi le citazioni sulla conquista della marcomannia, della mesopotamia, o sullo stato di regni clienti tipo colchide? <img alt=" /> Quel libro che avevi letto non li riportavano? <img alt=" /> Entra in fase difensiva e si mette a fare conquiste, che caspita di incoerente intrinseco <img alt=" />


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:01 Autore

https://vanrossenclassicalstudies.wikispaces.com/file/view/Roman%20Empire%20expansion%20under%20Caesar,%20Augustus%20and%20then%20Trajan.png/433958328/800x625/Roman%20Empire%20expansion%20under%20Caesar,%20Augustus%20and%20then%20Trajan.png

fai un breve calcolo: in che percentuale è aumentata la superficie dell'Impero da Tiberio ad Adriano? E in termini di nuove province?

adesso fai lo stesso da Adriano ad ai Severi.

e non nasconderti dietro il fatto (irrilevante per chi non ha una visione soldatino-centrica della storia) che questo o quel territorio era "già quasi/praticamente/nei fatti controllato/sotto l'influenza/cliente".
era "in fase difensiva o non espansiva" non perché non potesse mandare le legioni a fare le chiappe a stelle e strisce a tutti, e occupare questo o quel territorio, mettere nuove bandierine, forti e ponti. Era in fase difensiva o non espansiva perché, semplicemente, non si espandeva più. Non riusciva (o non voleva) inglobare nuovi territori, sottomettere definitivamente i nemici, fondare città e colonie, a istituire nuove province, , , e quando tentava di farlo, se andava bene duravano una generazione, se andava male qualche anno.

 

 

ma non lo capirai mai, continua a sottolineare la famosa, decisiva, duratura conquista della marcomannia <img alt=" />


H
hacktuhana
Confratello
Utente
5937 messaggi
hacktuhana
Confratello

H

Utente
5937 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:01

No, la massima estensione dell'impero non fu sotto Marco Aurelio, ma sotto Traiano.

 

Questo è un dato statistico, qui non si discute.

 

Si può discutere invece la durata di tale estensione, superando il mero dato statistico.

Allora con Antonino Pio, quindi proprio Marco Aurelio, probabile che l'espansione(non estensione quindi. Ossia un termine che include un atteggiamento verso... un intento appunto, che poi possa essere conseguito o disilluso), raggiunse la massima potenzialità.

 

Commodo disfece tutto a morte del padre. Tornando ad una visione centrista romana.

 

Tant'è vero, l'ho letto da moltissime parti eh!!! <img alt=" />

 

Che proprio tutto il periodo degli imperatori antonini, è definito quello di massima espansione dell'impero, per cui da(a parte Nerva) Traiano a Marco Aurelio, passando per Adriano e Antonino.

 

Oh!!!

 

Ergo avete ragione e torto tutti e due, mentre io che mi documento ogni giorno! Ho ragione! <img alt=" />

 

Sempre attento comunque... :)


E
Exall
Confratello
Utente
4008 messaggi
Exall
Confratello

E

Utente
4008 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:12

https://vanrossenclassicalstudies.wikispaces.com/file/view/Roman%20Empire%20expansion%20under%20Caesar,%20Augustus%20and%20then%20Trajan.png/433958328/800x625/Roman%20Empire%20expansion%20under%20Caesar,%20Augustus%20and%20then%20Trajan.png

 

fai un breve calcolo: in che percentuale è aumentata la superficie dell'Impero da Tiberio ad Adriano? E in termini di nuove province?

 

adesso fai lo stesso da Adriano ad ai Severi.

 

e non nasconderti dietro il fatto (irrilevante per chi non ha una visione soldatino-centrica della storia) che questo o quel territorio era "già quasi/praticamente/nei fatti controllato/sotto l'influenza/cliente"

Ah, ma sono queste le tue fonti? che confondono il vallo di adriano con quello di antonino? <img alt=" />


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:15 Autore

eh ormai solo Google images può salvarti ;)


E
Exall
Confratello
Utente
4008 messaggi
Exall
Confratello

E

Utente
4008 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:22

E a te manco quello. Ma stava sulla difensiva o no? <img alt=" />

Disegnaci sopra la marcomannia e la sarmatia, toglici la parte meridionale della mesopotamia, rimetti in maniera corretta i confini britannici, aggiungici i vari regni clienti attorno al mar nero, e vedi se la superficie non aumenta. E poi fai un'altra cosa:

Fai il calcolo dell'effettivo aumento proporzionale per gli imperatori prima di traiano e quelli dopo traiano. Vedi che avrai scoperte <img alt=" />

 

Ti riporto la lista depennata da acquisizioni di clienti:

ediamo le conquiste prima e dopo adriano:
- Tiberio: /
- Caligola: /
- Claudio: avvio delle guerre di britannia
- Nerone: qualche avanzamento in britannia
- Lasciamo stare i primi tre dei quattro imperatori
- Vespasiano: /
- Tito: /
- Domiziano: agri decumani
- Nerva: /
- Traiano: Dacia, Arabia, Armenia (ridotta in pratica a vassallo), Mesopotamia (abbandonata), Assyria (abbandonata)
- Adriano: /
- Antonino Pio: qualcosa in britannia
- Marco Aurelio: conquiste in siria (Dura Europos), riconquista di armenia (vassallo) e mesopotamia e costituzione a province, istituzione delle province di Marcomannia e Sarmatia [massima estensione???]
- Commodo: / (Abbandona le neocostituite province di marcomannia e sarmatia, ma non le altre conquiste)
- Interregno: (Perdita delle mesopotamia)
- Settimio Severo: campagne in oriente portano alla conquista definitiva della mesopotamia settentrionale. Espansioni in Numidia. Espansioni in Libia e Algeria. Conquiste in Scozia (abbandonate da Caracalla).

 

Fai i conti su questi fatti ;)


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:27 Autore

sperando siano più precise

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/93/Roman_Empire_with_provinces_in_210_AD.png

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a9/Roman_Empire_120-es.svg/2180px-Roman_Empire_120-es.svg.png

 

 

un espansione territoriale travolgente. 90 anni di conquiste leggendarie.


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:35 Autore

sì che stava sulla difensiva. Non che se ne stesse ranicchiato, impaurito e arroccato dietro alte mura in attesa della fine, ma non si espandeva, non inglobava nuovi territori in modo permanente, non romanizzava, non colonizzava, e dunque non tassava.

Trova tu una parola adeguata, sicuramente non è espansione.

il tuo elenco è là a dimostrarlo.

 

ma cosa depenni i clientes? ahahah ma ti diverti a usare quel carattere? ci sono anche il corsivo e il grassetto, usali!

ti chiamerò la maestrina dalla depenna rossa ;)

 

bastano Norico + Tracia + Cappadocia + Mauretania + Britannia + Dacia (tenute rispettivamente per diversi secoli, a parte la Dacia per 150) più annessioni minori tipo agri decumates... a fronte di cosa? no sputazzo di Mesopotamia settentrionale (persa e ripersa a ripetizione) e poco altro.


E
Exall
Confratello
Utente
4008 messaggi
Exall
Confratello

E

Utente
4008 messaggi
Inviato il 09 maggio 2014 23:35

Balon, non barare. Devi mettere a confronto l'espansione prima di traiano e dopo traiano. Vedrai che prima di traiano c'è l'avanzata negli agri decumani e in britannia. Dopo l'espansione in britannia e nella zona orientale. Ovviamente non solo la mesopotamia ma l'allargamento di diverse altre province.

 

Ossia, quello che ti dicevo fin dall'inizio, che la tesi dell'impero sulla difensiva dopo traiano è inconsistente. Dipendeva da imperatore ad imperatore. Adriano non aveva voglia di imbarcarsi nelle guerre. Magari qualche successore si e l'ha fatto. Il successore a sua volta poteva avere le stesse idee o no. Ma è questo il concetto, che l'impero dopo traiano non era sulla difensiva. Lo capisci?

Tracia, mauretania etc. erano già controllate.

La mesopotamia no, manco lontanamente. In siria stessa cosa. In africa se si poteva si avanzava. In europa si conquistò (ma commodo non mantenne province già istituite). Si avanzava. Lenti, ma si avanzava. Del resto, per conquistare le gallie ci vollero secoli e secoli. Non è che si fecero annettere felici e contenti che gli portavano le strade <img alt=" />


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 10 maggio 2014 0:54 Autore

sei tu a barare depennando i clientes e le aree già controllate ;)

erano controllate politicamente, nel senso che i governanti locali facevano quello che gli dicevano di fare i romani in politica estera e facevano gentili donazioni ai romani, ma passare a provincia romana significava oneri non indifferenti per i romani, almeno in un primo periodo.

anche se l'amministrazione romana era leggera, governatori e compagnia dovevano arrivare e fare il loro lavoro fiscale e giurisdizionale. Dove non c'erano città, ne andavano create con trasferimenti di popolazione o veterani (in questo senso pigliarsi la lidia era sicuramente meno oneroso di pigliarsi il norico)

i romani dovevano sobbarcarsi la difesa, e quindi via con le fortificazioni,i campi legionari, lo spostamento della frontiera. Ma anche vigilare su ribellioni e tumulti, sempre possibili, come in Giudea o Britannia.

il processo di romanizzazione delle classi dirigenti doveva aumentare di intensità.

 

insomma, ripeto, è come se gli USA si annettessero pacificamente l'Italia, dopo 50 anni di assimilazione culturale e zerbinaggio. Pur lasciandole un ampia autonomia in quanto Stato, dovrebbero sobbarcarsi comunque diversi oneri e costi, prima di cominciare ad avere un ritorno (visto che razzie, bottini e schiavizzazioni di massa, a differenza della conquista violenta, non c'erano)

Tu non la chiameresti espansione?

 

semplicemente nel II secolo l'Impero romano non volle, o non seppe, fare neppure questo.


H
hacktuhana
Confratello
Utente
5937 messaggi
hacktuhana
Confratello

H

Utente
5937 messaggi
Inviato il 10 maggio 2014 1:43

Beh è vero che Adriano fortificò nettamente i possedimenti, dopo Traiano e decise di non seguire una politica espansionistica aggressiva, quanto conservatrice, invece.

 

Viaggiò praticamente dappertutto sul territorio dell'Impero e soprattutto soffocò la ribellione riottosità degli ebrei(da sempre invece molto tranquilli da quelle parti sotto l'impero <img alt=" /> ).

 

Però pur fortificando le difese militari, non ebbe grosse perdite economiche, e anzi, istituì i numeri, che andarono a rafforzare gli ausiliari, senza gravare moltissimo(quasi per niente) sul bilancio economico dell'esercito, che tra l'altro praticamente rimase organizzato grossomodo, come in precedenza a livello gerarchico.

 

Secondo me non fece un errore. Dove diavolo doveva andare a "campagnare" espandendo a dismisura l'impero?

 

In Centrafrica? Nel deserto del Sahara? Verso la Cina???(Marco Aurelio mi risulta che tentò qualche tipo di commercio in questa direzione...) Sperando nella venuta di un prematuro Columbus??? <img alt=" />

 

A nord sarebbe stato sempre molto difficile espandersi, tra i popoli germanici e quindi poi, scandinavi... come andare a comprarsi i guai prima del previsto!

 

Per me( e non solo per me, l'ho letto da più parti!!! <img alt=" /> ), la politica espansionistica vale fino alla conquista di tutto il mondo conquistabile e mantenibile.

 

Adriano non ha annesso nulla all'Impero Romano, ma ha perso per caso qualcosa???

 

Ristrutturazione, riorganizzazione e via dicendo sono, ad un certo punto passaggi necessari a far crescere le potenzialità belliche, "teconologiche" e di movimento/spostamento, atte poi a "ripuntare" verso strani nuovi mondi, arrivando laddove nessuno è mai giunto prima.

 

Le storie di Alessandro Magno e anche Genghis Khan, insegnano, vivi loro imperi immensi, morti loro, cadute repentine, altro che quella dell'impero romano.

 

oh! Ecco!


S
Ser Balon Swann
Confratello
Utente
7698 messaggi
Ser Balon Swann
Confratello

S

Utente
7698 messaggi
Inviato il 10 maggio 2014 2:42 Autore

ma infatti non valeva la pena andare da nessuna parte. Scozia? Sahara? Germania? Continuare la conquista dell'Oriente fino alla sconfitta definitiva dei persiani? Forse le ultime due, ma in quel particolare momento nessuno fa una colpa ad Adriano per essersi fermato e ricompattato.

 

Il punto è che ha mantenuto in pieno assetto (e dopo così quelli dopo di lui) lo stesso identico esercito con cui Traiano conquistava a destra e a manca. Ha trasformato il costoso ma efficace strumento con cui i romani si espandevano (con la conquista violenta o la minaccia di una possibile annessione violente) in uno strumento prevalentemente statico, legato alla terra di origine delle varie reclute, bloccato presso confini ben definiti e rigidi.

 

Ma il problema non sarebbe stato nemmeno quello: finché l'economia cresceva quantitativamente (o quantomeno si manteneva stabile), grazie al costante acquisto di nuove terre del secolo precedente, di schiavi e bottini come quello della dacia, il costo dell'esercito era tollerabile. Se l'economia fosse cresciuta qualitativamente (miglioramenti tecnici ecc.) sarebbe stato tollerabile.

Il punto è che da lì a mezzo secolo gli schiavi diminuirono, i metalli preziosi calarono (pochi bottini di guerra, le miniere spagnole languivano e l'acquisto dei beni di lusso orientali sottraeva oro e argento dalla circolazione), la peste antonina falciò il 20% della popolazione, la produzione agricola iniziò a calare, l'inflazione a salire, il sistema difensivo non si rivelò poi così inespugnabile e i Severi pasticciarono un po' troppo con la moneta.

 

A questo punto le spese militari (che nel frattempo, anziché diminuire come ragionevole in una fase di recessione economico e pace - tengo a sottolinearlo, tra il 180 e il 225 non c'era nessuno pericolo particolare che richiedesse misure straordinarie - , erano addirittura aumentate, e con esse il potere politico della soldataglia e degli ufficiali, che di là a breve diventerà praticamente incontrastato) passarono da tollerabili a controproducenti. Contribuivano a logorare l'economia già fiacca (o stagnante a essere ottimisti) ed si avviavano a diventare un pericolo per la stabilità e la sicurezza interna tanto quanto i nemici esterni.

Solo che una volta schiattato Alessandro Severo e iniziati a sbucare nemici e usurpatori da tutte le parti il governo centrale non poteva certo diminuire il numero delle truppe se voleva mantenere l'impero unito e forte.

 

Quindi di chi fu l'errore? Un po' di tutti imho. Adriano poteva impostare la difesa in modo meno rigido e un filo meno rinunciatario, Antonino poteva approfittare di 25 anni di pace quasi assoluta per potenziare amministrazione ed economia, Commodo già che c'era poteva provare a fare di Sarmatia e Marcomannia province serie, Severo e Caracalla potevano evitare di appesantire un bilancio in difficoltà con ulteriori spese (e svalutazioni annesse).


H
hacktuhana
Confratello
Utente
5937 messaggi
hacktuhana
Confratello

H

Utente
5937 messaggi
Inviato il 10 maggio 2014 3:51

Ma su questo sono d'accordo.

 

Bisogna dire che è anche abbastanza "facile" ragionare col senno del poi che la storia ci permette di avere.

 

Al tempo però... le conoscenze non erano le stesse che oggi o in seguito, comunque, avrebbero potuto dare possibilità per decisioni nettamente migliori.

 

Le forze militari per l'impero romano hanno sempre rappresentato una necessità di primo piano, la costruzione di opere e grandi monumenti(molti dei quali direi davvero inutili se non per l'ego della classe imperiale), la mancata crescita in settori determinanti della ricerca, dell'energia come fonte di lavoro, la pressoché totale mancanza di crescita scientifica dal tempo dei greci, e insomma, il farsi sfuggire da sotto il naso cose tipo la forza vapore, o l'applicabilità del principio dei vasi comunicanti, hanno contato moltissimo.

 

Purtroppo le riforme, sempre e comunque decise da un solo uomo con poteri pressoché illimitati, non è la migliore equazione per un risultato eccellente.

 

Il declino dell'Impero romano, sempre secondo me, è dovuto a tante concause(mi pare ovvio), tra queste ci metterei una civiltà che non ha saputo, nella/nelle figure dei "regnanti", cambiare abitudini stando al passo coi tempi.

 

Ho letto che un errore sarebbe stato quello di "disperdere" la romanità, secondo me, questo sarebbe potuto essere un gran passo verso il futuro e il cambiamento.


E
Exall
Confratello
Utente
4008 messaggi
Exall
Confratello

E

Utente
4008 messaggi
Inviato il 10 maggio 2014 9:47

sei tu a barare depennando i clientes e le aree già controllate ;)

 

erano controllate politicamente, nel senso che i governanti locali facevano quello che gli dicevano di fare i romani in politica estera e facevano gentili donazioni ai romani, ma passare a provincia romana significava oneri non indifferenti per i romani, almeno in un primo periodo.

anche se l'amministrazione romana era leggera, governatori e compagnia dovevano arrivare e fare il loro lavoro fiscale e giurisdizionale. Dove non c'erano città, ne andavano create con trasferimenti di popolazione o veterani (in questo senso pigliarsi la lidia era sicuramente meno oneroso di pigliarsi il norico)

i romani dovevano sobbarcarsi la difesa, e quindi via con le fortificazioni,i campi legionari, lo spostamento della frontiera. Ma anche vigilare su ribellioni e tumulti, sempre possibili, come in Giudea o Britannia.

il processo di romanizzazione delle classi dirigenti doveva aumentare di intensità.

 

insomma, ripeto, è come se gli USA si annettessero pacificamente l'Italia, dopo 50 anni di assimilazione culturale e zerbinaggio. Pur lasciandole un ampia autonomia in quanto Stato, dovrebbero sobbarcarsi comunque diversi oneri e costi, prima di cominciare ad avere un ritorno (visto che razzie, bottini e schiavizzazioni di massa, a differenza della conquista violenta, non c'erano)

Tu non la chiameresti espansione?

 

semplicemente nel II secolo l'Impero romano non volle, o non seppe, fare neppure questo.

Ti ripeto ancora che cerchi di barare sapendo di barare. Dove si poteva andare? Oltre il danubio (e si fece, marcomannia e sarmatia), oltre il reno (non si fece), in numidia (e si fece), in britannia oltre i confini del tempo di nerone (e si fece), nelle zone del mar nero (e si fece), in oriente (e si fece, allargamenti delle province già esistenti, nuovi regni clienti e una nuova provincia).

Per cui, come ti dicevo, chi voleva cercava di espandersi, qualcuno con successo. Ma è una cosa che già si faceva prima di traiano. E di fatti a parte qualche annessione di clienti controllati già dal tempo di augusto, si fece poco anche allora.

Questa è una buona approssimazione dell'impero sotto augusto:

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/76/Augusto_30aC_-_6dC_55%25CS_jpg.JPG/800px-Augusto_30aC_-_6dC_55%25CS_jpg.JPG

Questa un'appossimazione dell'impero sotto Adriano

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/bb/Roman_Empire_125.png/721px-Roman_Empire_125.png

E questa al tempo di severo

400px-Severus210AD.png

Ossia, come volevasi dimostrare:

"da Adriano in poi l'impero entrò in una fase difensiva, o meglio non espansiva"

Se volete documentarvi su quanto sia falsa la tesi di balon, oltre all'evidenza delle conquiste romane prima e dopo traiano, potete rifarvi ad Isaac, che ha ben documentato come questa idea dell'impero sulla difensiva dopo Traiano è una corbelleria degna di uno che non sa distinguere il vallo di adriano da quello di antonino <img alt=" />


Messaggi
108
Creato
10 anni fa
Ultima Risposta
10 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE