Voto Sansa Stark
Ordunque, venghino Signori e Signore, venghino
il team di Robb
dietro gentile concessione di Giuseppe Verdi e di Temistocle Solera
E' lieto ed onorarato di presentarvi....
Garantiamo ovviamente il rimborso del biglietto nel caso la rappresentazione non dovesse essere di vostro gradimento!!!
BUON ASCOLTO e abbassate un po' il volume, mi raccomando!
Non vorremmo vi salatssero i timpani!!! ;)
Qui il testo da noi riveduto e corretto:
VA PENSIERO SULLE NEVI IMMACOLATE
Va' pensiero, sulle nevi immacolate;
Va, ti posa sui boschi, sui colli,
Ove s’ammucchiano frigide e molli
Le nivee nevi del suolo natal!
Del Coltello Bianco le rive saluta,
Di Grande Inverno le torri bruciate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Corno d'uri dei fatidici vati,
Perché muto dall’albero del cuor pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile degli Stark ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispirino i metalupi un concerto
Che ne infonda al patire virtù! ( 4 volte)'
Da appassionata di opera lirica non posso permettere un simile oltraggio
Voto Sansa
Voto Robb Stark
Da appassionata di opera lirica non posso permettere un simile oltraggio
Voto Sansa
Lo capisco e lo comprendo. ;) In effetti è al limite del ridicolo, ma secondo me c'è un po' passione dentro, almeno... noi ce l'abbiamo messa, lo posso giurare! :)
Comunque mi reco almeno una volta l'anno a visitare la casa dove nacque Verdi.
Ora ci andrò due volte l'anno per espiare un simile oltraggio alla Sua Illustre Memoria!
Voto Sansa
Chissà perchè ho la netta sensazione che dopo questo turno dovremo dire addio a Sansa
E allora voglio salutarla con un ritratto, una serie di frasi che riassumono bene quello che penso di lei: come è stata, come è adesso e come sarà in futuro. (Probabilmente l'ordine cronologico non è corretto ma non importa.)
Era già completamente inebriata: dalla magia della notte, dal fascino della corte, da tutta quella seducente bellezza che aveva sognato ogni istante della sua giovane vita e che mai aveva osato sperato di conoscere.
Non seppe mai che cosa la spinse ad alzarsi in piedi, ma si alzò: «Non abbiate paura» disse a tutti loro a voce alta. «La Regina ha fatto alzare il ponte levatoio. E il Fortino di Maegor è il posto più sicuro della città. Mura spesse, il fossato asciutto, i rostri...»
«Ma cosa è successo?» domandò una donna che lei conosceva di vista, la moglie di un nobile minore. «Che cosa le ha detto Osney? Il Re è forse ferito? La città è caduta?»
«Parla!» gridò qualcun altro. Una donna volle sapere del padre, un'altra del figlio.
Sansa sollevò entrambe le mani, chiedendo silenzio: «Joffrey è rientrato al castello. Non è ferito. Stanno ancora combattendo, è tutto quello che so. Stanno combattendo valorosamente. La Regina tornerà presto.» L'ultima era una menzogna, ma doveva dire loro qualcosa per calmarli. Vide i giullari sotto il porticato. «Ragazzo di luna, facci divertire.»
«Non è un vero cavaliere ma mi ha salvato lo stesso.» disse alla Madre. «Salvalo, se puoi, e placa la furia dentro di lui.»
«Se fossi ancora un cavaliere» continuò a berciare Dontos «dovrei indossare un'armatura e andare sulle mura insieme agli altri. Forse dovrei baciare i piedi di re Joffrey e ringraziarlo con tutto il cuore.»
«Se tu lo ringraziassi per averti trasformato in un giullare ti farebbe nuovamente cavaliere» disse Sansa in tono sferzante.
Dontos ridacchiò: «La mia Jonquil è una ragazza astuta, non è vero?».
«Joffrey e sua madre dicono che sono stupida.»
«E tu lasciali dire. Sei più al sicuro così, cara. La regina Cersei e il Folletto e lord Varys e tutti quelli come loro non fanno altro che sorvegliarsi gli uni con gli altri come falchi predatori, pagano questo o quell'altro per spiarsi a vicenda... Mentre nessuno dà troppo peso alla figlia di lady Tanda, o sbaglio?»
Sansa uscì dalla stanza a testa alta. Un giorno sarebbe stata regina, e le regine non piangono. O per lo meno, non lo fanno dove altri possano vedere.
«Sansa, rammenti ciò che ti dissi il giorno in cui tuo padre sedette sul Trono di Spade?»
Un ricordo che riaffiorò in lei con estrema chiarezza. «Mi dicesti che la vita non è una canzone cavalieresca. E che un giorno lo avrei imparato, e con dolore, a mie spese.» I suoi occhi si riempirono di lacrime. Ma Sansa non sarebbe stata in grado di dire se piangeva per ser Dontos Hollard, per Joffrey Baratheon, per Tyrion Lannister oppure per se stessa. «Menzogne? Tutte menzogne, senza fine, da tutti quanti, su qualsiasi cosa?»
«Da quasi tutti quanti. A parte te e me, naturalmente.» Lord Baelish sorrise di nuovo.
Non esistono gli eroi, nella vita reale vincono sempre i mostri.
E così fu. La Torre Spezzata risultò ancora più facile. Sansa e Petyr costruirono l'alta torre lavorando assieme, inginocchiati l'uno accanto all'altra a lisciare e a compattare la neve. Quando l'ebbero innalzata, Sansa infilò le dita nella cima, afferrò una manciata di neve e la gettò dritta in faccia a Petyr. Lui urlò, la neve che gli scivolava dentro il colletto.
«Questo, mia signora, è stato un gesto tutt'altro che cavalieresco.»
«Anche il tuo, che mi hai condotta quassù dopo avermi giurato che mi avresti riportata a casa.»
Sansa si chiese da dove venisse quel suo improvviso coraggio, a parlargli con tale franchezza. "Da Grande Inverno" pensò. "Sono più forte tra le mura di Grande Inverno."
«Con la mia astuzia e la bellezza di Catelyn, il mondo sarà tuo, tesoro.»
Quando aprì la porta che dava sul giardino, restò quasi senza fiato per il meraviglioso scenario che si trovò davanti. Non voleva turbare una bellezza così perfetta. La neve continuava a cadere in un silenzio spettrale, formando al suolo una coltre spessa, intonsa. Tutti i colori del mondo esterno erano svaniti. Il luogo era fatto unicamente di bianco, nero e grigio. Torri bianche, neve bianca, statue bianche, ombre nere e alberi neri, e un cielo grigio che sovrastava tutto.
"Un mondo puro" pensò Sansa. "Al quale io non appartengo."
Ma poi avanzò in quella purezza. I suoi stivali scavarono piccole buche nella liscia superficie, affondando fino alla caviglia, senza alcun rumore. Sansa si spostò oltre arbusti irrigiditi dal gelo ed esili alberi scuri, continuando a domandarsi se non stesse ancora sognando. I fiocchi di neve le sfiorarono il viso, leggeri come i baci di un amante, sciogliendosi sulle sue guance. Al centro del giardino, la statua di una donna piangente giaceva a terra, spezzata in due e semisepolta dalla neve. Quando giunse accanto a quel simulacro, Sansa si fermò e alzò il viso verso il cielo, chiudendo gli occhi. Percepì i fiocchi sulle ciglia, ne sentì il sapore sulle labbra.
Il sapore di Grande Inverno. Il sapore dell'innocenza. Il sapore dei sogni.
Sansa riaprì gli occhi. Era in ginocchio nella neve. Non ricordava di essere caduta. Le parve che il cielo avesse assunto una sfumatura grigio pallido. "L'alba. Un nuovo giorno. Un altro nuovo giorno." Ma erano i vecchi giorni quelli di cui aveva una disperata nostalgia. Quelli per cui pregava. Ma pregava chi? Come lei sapeva, un tempo quel giardino era destinato a essere il parco degli dei di Nido dell'Aquila, ma il terreno era troppo pietroso perché un albero-diga potesse attecchire. "Un parco degli Dei senza Dei, vuoto come lo sono io."
Voto Sansa Stark
Questo bellissimo post di Emma, mi ha fatto venire voglia di mettere qualche altra citazione di Sansa ,che voglio dedicare a chi sostiene che non si sia meritata di arrivare fin qui ignorando tutti i debiti di cui mi sono fatta carico .
Non c'è un ordine particolare ma queste, secondo me, sono le citazioni che meglio esprimono il percorso di crescita e l'evoluzione di Sansa :
"Bambine,sono solo bambine." Sansa lo vedeva con chiarezza. "Ragazze stupidelle, perfino Elinor. Non hanno mai visto una battaglia, non hanno mai visto morire un uomo, non sanno niente.” I loro sogni erano pieni di canzoni cavalleresche e di storie romantiche, proprio come lo erano stati i suoi prima che Joffrey facesse tagliare la testa di suo padre. Sansa aveva pietà di loro. E nello stesso tempo provava invidia."
"Non voglio andare in sposa a nessun Lannister" avrebbe voluto dire Sansa. "Voglio Willas, voglio Alto Giardino e i cagnolini e il vascello fluviale, e figli di nome Eddard, Bran e Rickon." Ma poi si ricordò delle parole che Dontos le aveva detto nel parco degli dèi. "Tyrell, Lannister, non fa alcuna differenza. Non è me che vogliono: è il mio titolo su Grande Inverno."
"Lo ricorderò ,Maestà" disse Sansa,anche se aveva sempre sentito che era l'amore la via più diretta per ottenere la lealtà della gente, non la paura. "Se mai sarò una regina, farò in modo che tutti mi amino".
"Ma questa era la fortezza rossa , era Approdo del Re, era la corte di Re Joffrey Baratheon , primo del suo nome, e se c'era almeno una cosa che Sansa aveva imparato in questo luogo , era non fidarsi . "
"Parla in modo più gentile di Joffrey ,ma anche la regina mi parlava in modo gentile . è pur sempre un Lannister , fratello della regina e zio di Joffrey e non è mio amico". Un tempo ,Sansa aveva amato il principe Joffrey con tutto il suo cuore , così come aveva ammirato sua madre , la regina Cersei, e si era fidata di lei. Per il suo amore , per la sua fiducia , loro l'avevano ripagata con il capo mozzato di suo padre . No , Sansa non avrebbe commesso quell'errore una seconda volta . "
Robb potrà vincere questa battaglia , ma Sansa può ancora vincere il trono
C'è qualcuno che già pensa che possa essere una buona regina :
Tyrion condusse Sansa in giro per il cortile, espletando le necessarie cortesie.
"Cosa che mia moglie sa fare ottimamente" valutò, osservandola dire al malandato lord Gyles che la sua tosse era migliorata, fare i complimenti a Elinor Tyrell per il suo abito, chiedere a Jalabhar Xho quali fossero le usanze matrimoniali delle isole dell'Estate. Ser Lancel Lannister, cugino di Tyrion, era accompagnato dal padre ser Kevan. Dalla battaglia delle Acque Nere, era la prima volta che Lancel si alzava dal suo letto di malattia. "Quel ragazzo sembra un morto che cammina." Lancel era magro come un ramo di rovi. I suoi capelli, un tempo del biondo dei Lannister, erano diventati bianchi e aridi. Se non ci fosse stato il padre a sorreggerlo, sarebbe certamente crollato a terra. Eppure, quando Sansa lodò il suo valore in combattimento e gli disse quanto fosse lieta di vederlo recuperare le forze, sia Lancel sia ser Kevan furono al settimo cielo. "Sarebbe stata una perfetta regina e un'ottima moglie per Joffrey, se solamente lui avesse avuto la capacità di amarla."
Votate Sansa
http://i2.photobucket.com/albums/y29/Lola37/votesansa.jpg
"Pensavo che il mio canto fosse solo all'inizio quel giorno, invece era quasi alla fine"
Voto Robb Stark, l'unico vero Re del Nord !
voto robb stark
Voto Sansa Stark perché per adesso è l'erede di Grande Inverno e la sua crescita porterà a qualcosa di buono...e parlo da non fan di Sansa...per quanto riguarda Robb...troppo ingenuo..come suo padre..fissato con l'onore e morto per questo..al gioco del trono si vince o si muore e Robb e Ned non erano fatti per questo gioco..quindi fuori
prima che la sfida entri troppo nel vivo voto subito Robb Stark , poichè i dolcetti al limone non mi sono mai piaciuti più di tanto.
Nessuna vendita nessuno scambio!
Mastro Architetto dei giochi
Indiscusso Campione dell'errore di battituraù
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`Proudly Stark!`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`LaBarriera Fanlover`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`Ned Wannabe`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
"O Wind, If Winter comes, can Spring be far behind?"
(P.B.Shelley)
Voto Sansa Stark perchè è un personaggio credibile e affascinante nella sua continua evoluzione.
In quanto a Robb....
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Voto Sansa!
Voto Robb
Parto col dire che nessuno dei due personaggi riscuota le mie più grandi simpatie, ma voto:
Sansa Stark
sia perché è comunque un personaggio interessante, carino da leggere, perché interagisce con alcuni dei preferiti come Sandor, Tyrion, Petyr ed è bello vedere il rapporto che ha con ognuno di loro e sopratutto perché non è un personaggio statico bensì in continua evoluzione rappresentando così la vera essenza delle cronache. E anche per solidarietà per gli asfaltati da Robb e per l'amore che ho per le cause perse :)