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Caterina e la sperimentazione animale
di Lord Beric
creato il 29 dicembre 2013

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Paige91
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Paige91
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Inviato il 30 dicembre 2013 15:42

Sono d'accordo con molte delle cose che sono state già dette..

Sono contro la violenza sugli animali, contro le sperimentazioni a fini futili come i cosmetici e contro le pellicce. Ma se al momento non c'è altra via per quanto riguarda i farmaci allora come si fa?

Insomma, si spera che le cavie soffrano il meno possibile e ovviamente se ci fosse un altro modo per ottenere li stessi risultati allora si, sarei contro la sperimentazione animale.

Ma visto che non c'è che facciamo, moriamo?

Anche io sono tra quelle che prendono meno medicine possibile per una mia scelta ma questo quando posso farlo..se sto davvero male non ho scelta.

Ho avuto mio nonno malato, prendeva un sacco di medicine al giorno..senza quelle sarebbe morto prima di quando è successo. Con tutto il rispetto per gli animali, ma quelle medicine mi hanno regalato del tempo in più da passare con lui e soprattutto hanno in qualche modo alleviato a lui il dolore. E tutt'ora mia nonna ha bisogno di medicine per la pressione. Se mi chiedessero di scegliere tra la sperimentazione animale e far scoppiare le coronarie a mia nonna o a tante altre nonne..insomma.

Il rispetto degli animali è un conto, essere contrari a violenze brutali e uccisioni inutili anche. Ma dove non c'è soluzione, come ha già detto qualcuno, si sceglie il male minore.


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GIL GALAD
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GIL GALAD
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Inviato il 30 dicembre 2013 15:57

Credo nessuno qui sia a favore della violenza sugli animali o su sperimentazioni che siano solo un assassinio di piccole bestiole, tuttavia io sto con Caterina per la violenza degli insulti e la crudeltà con cui è stata attaccata. Purtroppo fintantoché non verranno trovati metodi alternativi la sperimentazione su alcuni tipi di animali, come ad esempio i topi, è necessaria. Poi sta sempre ai medici e studiosi far si che gli animali non soffrano inutilmente, ma senza le sperimentazioni moltissime cure oggi non esisterebbero e una ragazza come Caterina già da tempo avrebbe perso la sua battaglia.


Gil Galad - Stella di radianza





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Cpt. Samuel Vimes
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Cpt. Samuel Vimes
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Inviato il 30 dicembre 2013 17:22

 

 

 

Io parlerei anche degli animali domestici.

Quanti sedicenti amanti degli animali, che magari passano la vita a dire "gli animali sono meglio degli uomini", poi prendono un gatto, lo castrano, lo ingozzano di cibo e lo tengono prigioniero in un appartamento, come un pelouche vivente, senza che quello possa mai più in vita sua correre su un prato, arrampicarsi su un albero, incrociare un altro della propria specie?

Oppure prendono un cane e lo tengono in uno stretto balcone? Oppure lo trattano quasi come un bambino o un fidanzato, irrentendolo in rapporto morboso, e creandogli problemi psicologici, tic, e disagi di vario tipo?

 

 

in che senso lo castrano? per come la vedo io non c'è niente di male nel castrare un animale, se il pensiero è rivolto alla salute e alla tranquillità sua e degli altri animali, e pure degli umani :)

 

Senza nessuna implicazione personale o polemica, mi viene da pensare che questa sia una delle idee di cui parlavo a proposito di chi si professa amante degli animali e poi si scopre essere amante di se stesso e gli animali sono solo un mezzo per stare meglio, avere qualcuno per scambiare affetto o avere compagnia.

 

Suppongo che se, in gattese, prendi un gatto e gli dici "dai ciccio, ti tagliamo, che vuoi che sia: così siamo tutti più tranquilli, eh!", quello non ti risponda "Ma sì, anche se è innaturale, se è una mutilazione, se mi squilibra a livello ormonale e psicologico, mi fa ingrassare, anche se non potrò mai più accoppiarmi con una bella gattina, non potrò più battermi per averla, e fare le altre cose che fanno gli altri gatti...se la cosa fa stare più tranquilla te...allora facciamolo! Non c'è niente di male! Ah! A proposito, anche gli umani se li castri stanno più "tranquilli", perchè non ve lo fate anche voi?"

 

No, io penso che scapperebbe via a gambe levate.

 

Tutto questo lo penso da non amante degli animali, nel senso che non ho mai avuto un cane, soltanto una volta un gatto (gli davo da mangiare e qualche carezza e qualche gioco da cucciolo, ma per il resto lo lasciavo libero di andarsene in giro e fare tutto quello che dovrebbe fare un gatto).

Sarà perchè vedo le cose da fuori, ma non mi piace vedere gli animali imprigionati in appartamenti, trattati come pelouches, come surrogati di bambini o fidanzati, castrati...da parte di persone che si proclamano super-amanti degli animali, con la scusa che sia per il bene dell'animale, quando è palese che spesso è per il bene del padrone.

Per me, l'animale è rispettato ed amato quando è trattato da animale, nel senso buono del termine.

 

 

Io ho 7 gatti (6 femmine, 1 maschio. Solo una "voluta", il resto é arrivato da solo), tutti sterilizzati per motivi di ordine pubblico: 6 gatte possono tranquillamente partorire qualcosa come 24 gattini ogni anno, e a loro volta ci saranno delle femmine nella "miciata" e così via...

Mi é dispiaciuto tantissimo doverlo fare ed ero consapevole di fare loro un grosso torto ma, lasciandole libere di gironzolare a piacere (ho una casa con un giardino enorme, lontana da strade trafficate e molto vicina al bosco) non potevo controllarne la riproduzione.

Se si va in un qualsiasi gattile comunale (specie in certi periodi) si vedranno arrivare cucciolate di gattini una dietro l'altra e molti di questi ci resteranno per il resto della vita. In molti non sterilizzano le proprie gatte e quando queste partoriscono vengono abbandonate insieme ai micini appena nati (quando non accade di peggio). Credo che, per evitare certe situazioni, la sterilizzazione di alcuni animali sia una scelta dettata dalla responsabilità.

 

A parte questo il mio punto di vista sulla sperimentazione animale é simile a quello fin'ora esposto dalla maggior parte degli utenti: in assenza di alternative valide essa é necessaria per il progresso e lo sviluppo della medicina e di molte altre scienze.

Sulla ricerca per cosmesi invece sono contrario...


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 30 dicembre 2013 21:05

Secondo la mia opinione, la sperimentazione sugli animali è un male, ma un male purtroppo necessario per conseguire importanti risultati a livello farmaceutico, dato che un altro modo per creare farmaci efficaci non esiste. E' quindi uno scegliere tra il migliore tra due mali, cosa spesso non giusta: ma c'è da dire che la giustizia assoluta non può esistere, e per questo sono assolutamente a favore della sperimentazione, in assenza di alternative

 

Ser Mattews ha espresso in modo molto efficace quella che è anche la mia opinione dal punto di vista etico.

 

Il concetto - spero che intervenga qualche biologo per chiarire meglio il passaggio ed eventualmente correggermi - è che dapprima un principio attivo viene testato sulle colture cellulari --> studio il comportamento del principio attivo su distese di cellule che dovrebbero rappresentare tessuti polmonari, nervosi, muscolari, eccetera. Questo passaggio limita molto l'uccisione di cavie, perché da un unico esemplare posso far riprodurre generazioni e generazioni di cellule. Poiché però il nostro corpo è un insieme che in new age si chiamerebbe olistico, ovvero il tutto è più della somma delle parti, il test sulle colture cellulari non è sufficiente.

Si passa così al test sugli animali, scegliendo di volta in volta quello più adatto. Chiaramente più l'animale è geneticamente simile all'uomo più il test ha speranze di valere anche sull'uomo.

Infine, a farmaco ormai quasi definitivo, si passa a test su volontari umani, e infine si commercializza il prodotto.

 

Da biologa non specialista sull'argomento (ho seguito un percorso di studi più attinente alla biologia vegetale) direi che non ci sono correzioni sostanziali da fare a quanto enunciato da Lord Beric.

Oggi è possibile compiere molte prove in vitro cioè su colture cellulari, che però non possono simulare la complessità del funzionamento di un intero organismo: è proprio per questo che è tuttora necessario ricorrere alla sperimentazione in vivo su modelli animali il più possibile adatti a riprodurre dal punto di vista fisiologico-biochimico le caratteristiche umane rilevanti per la specifica ricerca che viene condotta; solo dopo questa fase è possibile passare alla sperimentazione clinica sull'uomo.

Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento può trovare molte informazioni esposte chiaramente al link qui sotto (chiaramente di parte per quanto rigarda le opinioni):

http://difesasperimentazioneanimale.wordpress.com/2012/02/14/le-faq-della-sperimentazione-animale/

 

Abbiamo il diritto - biblico o di altra origine - di fare questo ad altri animali?

 

Da evoluzionista convinta non credo che la specie Homo sapiens abbia un ruolo particolare e/o privilegiato in natura quindi ritengo che, come le altre specie, tenda istintivamente a perseguire la propria sopravvivenza ed a favorire il proprio benessere (in particolare ogni individuo tende a massimizzare le possibilità per i propri geni, quindi quelle per sé stesso e per i propri congiunti).

Così come non si può ragionevolmente pretendere che un gatto rinunci al proprio istinto predatorio soltanto perchè ben nutrito da un amico umano non credo sia ragionevole pretendere in assoluto che l'uomo (se non a livello di scelta individuale) rinunci alla propria volontà di conoscere ed a quella di migliorare le proprie condizioni di vita, specialmente se cerca di farlo minimizzando le sofferenze inflitte: gli attuali protocolii di sperimentazione sugli animali prevedono anestesia ed analgesia.


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TheGoldfish
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TheGoldfish
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Inviato il 30 dicembre 2013 23:43

Ot:

SAmuel Vimes ha capito il mio punto di vista.ho sempre avuto gatti e cani e la scelta della sterilizzazione è stata fatta in base al particolate animale.ad esempio,in generale il gatto maschio non sterilizzato tende a: scappare per cercare la gattina in calore, battersi con altri per la gattina,ingravidare la gattina mettendo al mondo tanti gattini a volte randagi,contrarre malattie a volte mortali e attaccarle ad altri gatti maschi e femmine. Scappando piu spesso di un gatto castrato,aumentano le probabilità di venire investito.perchè sono egoista se voglio che il mio gatto sia poù sicuro?i miei gatti (e gatte) sono sterilizzati e vivono la loro vita da gatti saltando correndo giocando e cacciando e in piena salute. Tanta gente pensa che la stetilizzazione sia un abominio, ma se alcuni se non molti curano e si occupano dei propri animali ( e quindi li fanno vivere in condizioni di sicurezza anche se non operati) tanta altra gente non fa certe cose. Chiudo Ot lo giuro scusate!


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Eddard Stark_
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Eddard Stark_
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Inviato il 30 dicembre 2013 23:44

La cosa che mi ha colpito più di tutte in questa vicenda sono le risposte che certi hanno dato a Caterina, io non lo so come si fa a rispondere così ad una persona malata fin da bambina, ad una persona con quella qualità di vita, sofferente. Puoi essere in accordo o in disaccordo con lei ma esprimerlo civilmente come ha fatto la dottoressa affetta da SLA. Trovo inconcepibili quelle risposte. Se sei così sensibile da non volere la sofferenza degli animali forse non dovresti provocare neppure quella degli esseri umani.

 

Riguardo alla sperimentazione sugli animali sono per il si solo quando serve a salvare vite umane, a fare in modo che chi è malato si possa curare. Io ho avuto la leucemia a 9 anni, durante la terapia ho contratto l'epatite C a causa di una trasfusione, sono contenta di essermi sempre potuta curare (almeno quello!) e ancora più contenta che le terapie abbiano avuto buon esito anche se dall'epatite C non si guarisce. Non che non mi dispiaccia per gli animali che mi piacciono molto e sono esseri che sentono la sofferenza, di fatto noi uomini li abbiamo sempre usati per molteplici scopi, è brutto ma è la realtà, inutile nascondersi dietro a un dito. Io non sono nè vegetariana nè vegana quindi ho animali sulla coscienza in ogni caso, in parte è una questione di sopravvivenza in parte di egoismo. Il discorso sarebbe lungo.

 

Riguardo al tenere animali in casa posso dire che mio fratello ha preso - ormai 10 anni fa - un cane che in alternativa sarebbe finito in canile ed era comunque stato raccolto per strada da un amico di mio fratello (che l'aveva praticamente investita). Penso che sia meglio un appartamento con lungo balcone e terrazzo che la strada o il canile. Mio fratello le vuole molto bene ed è contrario a tutte quelle "stupidate" volte ad umanizzare gli animali. (Per inciso ieri nella metro ho visto un cane vestito da babbo natale: con pantaloni e casacca con cappuccio!!!)

Il cane di mio fratello non è di razza, è un incrocio tra pastore tedesco e golden retriver (tra l'altro il risultato è davvero strepitoso, la natura ha fatto un capolavoro) per cui mio fratello l'ha sterelizzata con grande dispiacere perchè i cuccioli non li avrebbe voluti nessuno esattamente come la madre prima che mio fratello se la prendesse senza stare a guardare il sesso, la taglia, la razza, ecc. ecc.

Per il controllo delle nascite ci vorrebbe il preservativo per cani!

Siamo nel campo dello scegliere tra due mali quello minore, la vita del cane di mio fratello non è perfetta ma facciamo di tutto per rendergliela più piacevole possibile.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 01 gennaio 2014 21:56

così di "pancia" mi viene da dire che sterminerei tranquillamente e senza rimorsi tutta la popolazione mondiale di topi e criceti se servisse a farmi passare un raffreddore, mentre non torcerei un capello a un essere umano. Giusto per stabilire la scala dei valori.

poi ragionando capisco che è un po' eccessivo, che infondo sono esseri viventi anche loro eccetera eccetera. Però se il traguardo è la cura definitiva di malattie gravi, ma chissenefrega degli animali.

 

il numero degli animali che finiscono sulle nostre tavole è infinitamente superiore, e non è neanche per una buona causa (a parte soddisfare il palato), e molti sono pure ammazzati in modi atroci (crostacei bolliti vivi, oche ingozzate per fare il foie gras eccetera) o allevati e macellati in condizioni terrificanti, per non parlare della caccia e altre vicende.

Eticamente la sperimentazione è quanto di meglio si possa "fare di male" a un animale.

 

purtroppo (anzi per fortuna) l'uomo è la specie animale dominante, e anche se gli animali non sono stati creati da Dio ad uso e consumo dell'uomo, beh poco male, i fatti non cambiano eliminando l'elemento finalistico: SONO ad uso e consumo dell'uomo.

Direte: ma le cose possono cambiare, la sensibilità cambia eccetera eccetera.

 

Errore. L'uomo è un animale avido e, parte qualche soggetto ipersensibile e che vivendo in uno stato benestante e privilegiato può permettersi di porsi l'obbiettivo nella vita di salvare la vita a qualche porcellino d'india, ha una fame sconfinata, non solo di carne ma anche di conoscenza e di salute e di immortalità, e finché gli animali sono la via per la sazietà, finiranno sistematicamente sotto la forchetta e il bisturi.

E se uno Stato rinuncerà a sperimentare, lo faranno altri. Vietate in Italia? Raddoppieranno in Corea o chessò io. E gli italiani fessi avranno perso una bella fetta di mercato.

Perché se la domanda di carne e salute non varia (e non vedo perché dovrebbe), l'offerta resterà immutata.

Come è naturale (e dunque inevitabile) che sia.



joramun
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joramun
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Inviato il 02 gennaio 2014 13:52

Le cose dette a Caterina sono abominevoli, ma non mi aspettavo nulla di diverso: basta andare su un qualsiasi blog o pagina facebook vegana, per vedere questi sedicenti "difensori della vita in ogni sua forma" augurare il cancro e altre simpatiche patologie ad utenti che confessano di mangiare carne. Quoto un passaggio di Beric perchè pone un punto interessante:

 

 

Il concetto - spero che intervenga qualche biologo per chiarire meglio il passaggio ed eventualmente correggermi - è che dapprima un principio attivo viene testato sulle colture cellulari --> studio il comportamento del principio attivo su distese di cellule che dovrebbero rappresentare tessuti polmonari, nervosi, muscolari, eccetera. Questo passaggio limita molto l'uccisione di cavie, perché da un unico esemplare posso far riprodurre generazioni e generazioni di cellule. Poiché però il nostro corpo è un insieme che in new age si chiamerebbe olistico, ovvero il tutto è più della somma delle parti, il test sulle colture cellulari non è sufficiente.

 

Tempo fa, in un programma radiofonico della Rai che si occupa di scienza, intervenne un biologo e docente universitario (di cui non ricordo il nome) che affermava la sua contrarietà alla ricerca sugli animali proprio partendo da questo punto: lui affermava che, se la sperimentazione su colture biologiche non è sufficiente poichè è necessario valutare l'interdipendenza di un tessuto con un altro, allora neppure la ricerca su cavie animali viventi è sufficiente, poichè il farmaco A può dimostrarsi efficace in un organismo olistico che si configura in un determinato modo, ma del tutto inutile ( se non addirittura dannoso) in un altro organismo.

Il sistema olistico "topo", in sostanza, è diverso dal sistema olistico uomo, e quindi i risultati della ricerca non sono trasferibili.

Non solo: dal momento che i meccanismi fisiologici di un organismo sono si stabiliti a priori, ma sono anche enormemente influenzati da una vasta gamma di stimoli ambientali, è possibile affermare che il farmaco A possa produrre effetti significativi nel soggetto "topo da laboratorio", ed effetti nulli sul soggetto "topo selvatico". Si tratta comunque di concetti di metodologia scientifica settoriali e specifici, che sarebbe il caso di approfondire con l'aiuto di qualche biologo o ricercatore.

 

Aggiungo solo, come piccola nota (semi)polemica, che il concetto di olismo non è più solo un concetto new-age, ma è alla base di teorie scientifiche e nuovi indirizzi di ricerca che stanno riscuotendo un enorme successo nella comunità scientifica, come ad esempio l'approccio PNEI.

 

 

Errore. L'uomo è un animale avido e, parte qualche soggetto ipersensibile e che vivendo in uno stato benestante e privilegiato può permettersi di porsi l'obbiettivo nella vita di salvare la vita a qualche porcellino d'india, ha una fame sconfinata, non solo di carne ma anche di conoscenza e di salute e di immortalità, e finché gli animali sono la via per la sazietà, finiranno sistematicamente sotto la forchetta e il bisturi.

 

Vero. Però è anche vero che questa ingordigia, questa fame, può essere re-indirizzata, alimentata per altre vie. Per dire.....anche quella delle risorse energetiche è una fame che ha guidato e guida l'uomo, per cui non ha esitato ad usare peggio che il bisturi nei confronti dell'ecosistema. Poi, lentamente, ci si è resi conto che con quell'andazzo non si poteva andare avanti, e si è a poco a poco diffusa una consapevolezza di ecosotenibilità che ha spinto governi e industrie ad investire nella ricerca di fonti energetiche alternative che fossero sempre più efficienti. Il problema è di sicuro bel lungi dall'essere risolto, ma sicuramente qualcosa in quel senso si è mosso.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 02 gennaio 2014 15:49

Vero. Però è anche vero che questa ingordigia, questa fame, può essere re-indirizzata, alimentata per altre vie. Per dire.....anche quella delle risorse energetiche è una fame che ha guidato e guida l'uomo, per cui non ha esitato ad usare peggio che il bisturi nei confronti dell'ecosistema. Poi, lentamente, ci si è resi conto che con quell'andazzo non si poteva andare avanti, e si è a poco a poco diffusa una consapevolezza di ecosotenibilità che ha spinto governi e industrie ad investire nella ricerca di fonti energetiche alternative che fossero sempre più efficienti. Il problema è di sicuro bel lungi dall'essere risolto, ma sicuramente qualcosa in quel senso si è mosso.

 

 

ma non per motivi etici o perché c'erano soluzioni più eleganti o a minor impatto. Per il semplice motivo che ci si sta lentamente rendendo conto che se continuiamo così siamo fo***ti. Semplice spirito di autoconservazione.

se domani si scopre che la popolazione dei topi sta scendendo sotto i livelli di guardia e che questo potrebbe avere effetti catastrofici sulle probabilità di sopravvivenza a lungo termine della specie umana, stai sicuro che qualcosa si muoverà in lungo e in largo anche con riguardo agli esperimenti sugli animali.

 

poi oh, io mica dico che non si possano trovare metodi migliori. Spero che li trovino, che progrediscano.

Nel 2239 magari tutti i nostri simpatici amici pelosi godranno dei diritti umani. Ma non vedo però perché escludere per motivi francamente poco concreti e disumanizzanti (nel senso che si nega l'innegabile, ovvero che l'uomo è la specie dominante ed è una specie intrinsecamente ambiziosa e famelica) un metodo che, quantomeno in alcuni ambiti della ricerca scientifica (cosa invece molto concreta), è utile se non essenziale.


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Lady Lyanna
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Lady Lyanna
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Inviato il 07 gennaio 2014 16:37

Premetto due cose. Primo aborro qualsivoglia tipo di "utilizzo" estetico dell'animale. Secondo non sono una biologa ma ho fatto una tesi di laurea in laboratorio e nel mio piccolissimo ho la mia esperienza.

Io mi occupavo di uno studio sulla presenza o meno di "purine" sugli eritrociti e i linfociti T umani che poteva essere legata ad una gravissima forma di immunodeficienza soprattutto a livello infantile.
Noi andavamo al Policlino di Bologna, ci facevamo consegnare delle sacche di sangue di donatori e su quelle facevamo gli esperimenti. Probabilmente sembrerebbe il top per la ricerca: utilizzo di sangue umano e donato liberamente. In realtà nonostante questo anche noi necessitavamo di "sperimentazione" animale.
1) una volta estratti i linfociti li mettevamo in coltura (estrarre quattro campioni di linfociti T ci costava 1000 euro per cui metterli in coltura era fondamentale). Le colture crescono se gli si da da mangiare e i terreni di coltura si formano anche con una componente animale, ad es. io usavo il siero fetale bovino.
2) in ricerca quando fai un esperimento devi sempre avere un test di controllo per sapere se l'esperimento è riuscito oppure no. Se alla fine di tutto non rilevavo presenza di purina come facevo a sapere se veramente non l'avevo rilevata o se c'erano stati problemi durante il procedimento? Dovevo usare un campione di controllo e ovviamente non potevo usare altro sangue umano ma usavo eritrociti di ratto su cui sapevo già essere presente una grande quantità di purina.
3) La presenza o meno delle purine noi la rilevavamo attraverso un metodo complesso da spiegare (elettroforesi) ma semplicisticamente si utilizzano diverse incubazioni con anticorpi e antigeni di anticorpi che sono tutti di origine animale (rabbit, goat, mouse, ecc.. ).

Tutto questo per dire che la gente quando si immagina la ricerca ha subito in mente i famosi beagle o le scimmie a cui vengono indotte patologie e quindi si additano subito le grandi lobby farmaceutiche che sperimentano le medicine. In realtà l'uso animale in ricerca è alla base ancora prima di arrivare a quei livelli (prima di creare il farmaco bisogna capire chi agisce, come agisce, con chi agisce, dove agisce e bla bla ) e pur utilizzando "materia prima" umana vi è un corollario di origine non umana non indifferente. Sarei curiosa di sapere che tipo di ricerca fa la biologa con la sla che dice "la sperimentazione animale è inutile" perchè se poi mi fa studi con le colture cellulari (e visto che si auspica la donazione di organi di gente morta ne deduco che con quelli ci faccia colture cellulari) o semplici elettroforesi mi sembra tanto come quelli che a Pasqua dicono "assassino mangi l'agnello" e poi si fanno la grigliata di bistecche a pasquetta.


Lady delle Gocciole Extra Dark


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mykokoro
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Inviato il 07 gennaio 2014 21:03

Buonasera a tutti, sono qui per esprimere la mia opinione in merito.

Innanzitutto non voglio considerare le persone che con cattivo gusto hanno augurato la morte a Caterina, animalisti psicopatici.

 

Tornando a noi, io assumo una posizione intermedia riguardo all'argomento.

Cioè da un lato ritengo che, ad oggi, la sperimentazione animale sia necessaria, dall'altro ritengo che possiamo spostarci verso un'altra direzione per limitare l'uso degli animali.

 

Ho seguito il convegno di una ricercatrice italiana che si occupa di elaborare appunto nuove metodiche di laboratorio che consentano di sostituire i test sugli animali. Ci ha mostrato molte ricerche pubblicate sulle riviste più autorevoli e sono realtà. Altrettanto reali però non sono i finanziamenti che tali tipi di ricerche ottengono.

Usare gli animali costa meno. Questo è uno dei problemi principali. Ma laddove si investe, si possono ottenere risultati.

Ovvio, ci vorranno anni e anni, ma questa è la direzione da percorrere in nome della nostra "umanità". E infatti l'Unione Europea ha smosso un po' la situazione, ma come al solito in Italia siamo sempre tra gli ultimi ad adeguarci alle normative.

 

Nonostante questo, per il momento risulta ancora necessaria la sperimentazione animale. Quello che mi auguro è che tutti i laboratori osservino le leggi (es. gli animali devono essere trattati con anenstetici!) e rispettino gli animali e la loro vita,per quel che si può .

 

Non mi dilungo sugli aspetti tecnici circa la sperimentazione del farmaco, sta di fatto che bisogna evitare che vengano messe in commercio molecole dannose per l'uomo e per gli animali.

So che il passaggio della SA non sempre è infallibile (molti farmaci sono ritirati dal commercio perché gli effetti tossici si notano soltanto dopo diverso tempo dall'uso) ma DEVE esserci un passaggio prima che si arrivi all'uomo.

 

Oggi abbiamo topi,cavie,conigli.

Domani avremo altro,se vorremo averlo.



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Inviato il 09 gennaio 2014 9:42

Conosco vari ricercatori. Pensare che siano dei torturatori mi lascia perplesso.

Quando si parla di argomenti che non conosco bene preferisco ascoltare l'opinione di chi invece li pratica ogni giorno, e se i ricercatori mi dicono che oggi non ci sono altre strade, personalmente gli crederò fino a quando non mi sarà mostrato il contrario.


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Inviato il 10 gennaio 2014 12:13

Sono d'accordissimo sulla sperimentazione sugli animali. Per esattezza sull'uomo, che peggior animale dell'uomo non c'è. E poi, un po' di cinismo non guasta. Isoliamo gli esemplari più adatti, magari quelli che una malattia già ce l'hanno e si sentono in dovere di sostenere il progresso e la sperimentazione, i veri pionieri, meritevoli di tutte le lodi e di somma riconoscenza.

 

Lanciata la provocazione, una riflessione. Capisco e tutto sommato condivido il ragionamento di Caterina. Quello che però è da cambiare è l'approccio "tanto è un animale", per quanti lo sostengono ci vorrebbe un alieno che arriva sulla terra e li usa come banco di test perché tanto sono animali minori. Inoltre, il più delle volte le sperimentazioni vengono fatte sugli animali perché si risparmia. Vediamo di dirlo.


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Guardiano della notte
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Inviato il 11 gennaio 2014 15:38

Quando dici "il più delle volte", a che quantità ti riferisci esattamente? Hai dati per dimostrare che nella maggior parte dei casi la motivazione della sperimentazione è il risparmio e non l'efficacia? Lo chiedo perché effettivamente sono curioso a proposito dell'aspetto economico della ricerca scientifica.

 

Sul discorso dell'alieno, mi fa un po' sorridere l'ingenuità (in senso buono naturalmente :)) dell'affermazione. È del tutto normale che un elemento forte prevalga su uno più debole se così vuole, cosa c'è di strano?. Noi prevaliamo sugli animali perché siamo più forti di loro. Il virus dell'AIDS prevale su di noi perché è più forte di noi (per quanto la ricerca in questo campo stia facendo passi da gigante). Un ipotetico alieno con tecnologia superiore a noi prevarrebbe su di noi. La gravità prevale sulla luce quando si forma un buco nero. Non ci vedo niente di strano in tutto questo, è nella natura delle cose. Ovvio che, come essere umano, mi seccherebbe alquanto essere trattato come una cavia da un alieno, ma il mio eventuale grido "Non è giusto!" conterebbe come il due di coppe con briscola a bastoni. Piuttosto che lamentarmi, farei meglio ad organizzare una resistenza armata.

 

Tutto questo per dire che anche l'affermazione, fatta da più persone circa il "No alla sperimentazione animale se è per produrre cosmetici o capi d'abbigliamento, si se è per la ricerca medica", non è altro che la nostra ennesima dimostrazione di forza sugli animali. È proprio perché siamo più forti di loro che possiamo permetterci di giudicare quando possiamo manipolarli e quando no. E la cosa, personalmente, non mi crea alcun problema.


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Exall
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Exall
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Inviato il 11 gennaio 2014 17:14

Perfetto, hai appena affermato che è del tutto normale che l'uomo bianco toglie di mezzo/schiavizza l'uomo nero perché è più forte (o tutte le relative declinazioni, invertite i ruoli se preferite). Per i dati, basta cercare un po' in rete. Però ti ci vedo bene con una mascherina in bocca che ti inonda di fumo di sigaretta dalla mattina alla sera per studiare gli effetti del fumo. Ti immagini che te la applico perché sono più forte?

 

Ps sui sostenitori del ruolo speciale/privilegiato dell'essere umano... bè, questo è proprio il modo di fare degli esseri più arroganti che siano stati creati, visto che un diritto del genere ce lo arroghiamo e non ha niente a che vedere con l'evoluzione ma si colloca piuttosto nel quadro delle creazione. Nell'evoluzione, l'uomo è un animale deficiente sotto quasi tutti gli aspetti fisici ma con doti di apprendimento fortemente sviluppate. Ma non è nient'altro che un animale al pari degli altri. Niente ruolo speciale. Il ruolo speciale ce l'ha invece nel quadro del creazionismo, in cui è posto per volontà divina sopra gli altri animali etc.

Insomma, in due pagine di discussione stiamo mandando a donnine allegre quanto di meglio fatto/studiato/pensato dall'uomo. Complimenti.


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