La Saga di Earthsea è piuttosto riflessiva. Neppure nei primi libri c'é molta azione, ed a volte non sis ente neppure una qualche realizzazione. Poi, Le Tombe di Atuan, la prima volta che le leggi, pensi che stai sopportando Daenerys Targaryen seconda per future storie tra lei e Ged. Il romanzo dopo è ambientato ventanni dopo. Lì ti uccidi. Però i libri sono molto belli, nel primo c'é una vera sciocchezza fatta dalla Le Guin, però: il discorso di Ogion sull'equilibro. Tutto buono e bello, però l'autrice non si prende mai la briga di spiegarcelo, e per di più, finiti i pochi capiti di Ogion, NON SE NE PARLA PIU'! Come se quella frase non fosse mai esistita. Poi, Tenar è lievemente noiosa come protagonista, ed effettivamente la Le Guin già dal secondo libro tende a mancare di eventi, però è una lettura piacevole, e le riflessioni degli ultimi libri le ho trovate molto interessanti: i personaggi fanno congetture, al lettore spetta rifletterci sopra e decidere
Joramun
La signora in questione rappresenta il motivo del boom di un certo tipo di fantasy: genitori ignoranti o pigri o che semplicemente se ne fo**ono, non sono in grado di scegliere letture che possano piacere o interessare ai propri figli e dunque si rivolgono come pecoroni agli scaffali dove abbondano i romanzi “per bambini”, credendo così di andare sul sicuro.
Genitori ignoranti che vanno a pescare a caso dagli scaffali dell librerie, prendendo un volume delle cronache (L'Ultima Profezia) al figlio decenne. Ed il figlio decenne, già abituato a letture del genere, anche se tutta quella roba pesante in una volta non l'aveva mai letta, si gode il libro come pochi. E Cersei e Taena erano grandiose XD. Grazie papà.
Che poi, leggo la scena tranquillamente, e passo avanti, senza un pensiero, come se a dieci anni si leggesse roba del genere tutti i giorni. "Toh, 'ste due stanno scopando. Ma fammi un attimo tornare alla scena in cui quel tizio veniva ucciso, era interessante..."
La Troisi gode di una fama talmente infausta che non ho mai nemmeno accennato ad aprire un suo libro, per cui non posso proprio giudicare.
A dire il vero ho letto davvero poco del genere fantasy prima di conoscere e impazzire per le Cronache: LoTR che nonostante gli alti e bassi considero una pietra miliare e più di metà (purtroppo) della saga della Spada della Verità di Goodkind che è quello che mi ha convinto per molti anni, finchè non ho scoperto ASOIAF, a considerare il fantasy un genere insulso.
E' la storia più banale e infarcita di luoghi comuni (il bravo ragazzo-eroe/la magica e bellissima sua amata/il mago buono alleato/il cattivissimo signore della guerra superpotentissimomalvagio... bleah), con tanto di regole morali (una per ogni libro) mascherate da Verità Magiche.
Meno male che poi è arrivato Georgione nella mia vita.
La Troisi gode di una fama talmente infausta che non ho mai nemmeno accennato ad aprire un suo libro, per cui non posso proprio giudicare.
A dire il vero ho letto davvero poco del genere fantasy prima di conoscere e impazzire per le Cronache: LoTR che nonostante gli alti e bassi considero una pietra miliare e più di metà (purtroppo) della saga della Spada della Verità di Goodkind che è quello che mi ha convinto per molti anni, finchè non ho scoperto ASOIAF, a considerare il fantasy un genere insulso.
E' la storia più banale e infarcita di luoghi comuni (il bravo ragazzo-eroe/la magica e bellissima sua amata/il mago buono alleato/il cattivissimo signore della guerra superpotentissimomalvagio... bleah), con tanto di regole morali (una per ogni libro) mascherate da Verità Magiche.
Meno male che poi è arrivato Georgione nella mia vita.
La Spada della verità secondo me è bellissimo se sei una ragazzina di 12 anni o meno, per il resto è una cacata.
Mi associo al coro della Troisi comunque, esempio tutto italiano di "più faccio schifo, più la gente mi legge, più sono f**a", i libri che scrive non valgono nemmeno la carta su cui sono stampati, meriterebbero il rogo di Melisandre insieme a chi li legge.
Ad essere onesto ho letto solo dei pezzi, mi ricordo di uno dove un esercito si faceva mezzo mondo in un pomeriggio, assediava la megagigafortezza del tizio di turno in una sola notte e con un solo ariete.
STA USCENDO IL MIO ROMANZO STORICO! TIENITI AGGIORNATO SULLA PAGINA UFFICIALE
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Del fantasy italiano si salva poco, ma scavando qualche perla c'è davvero...
In ogni caso, passiamo ai peggiori! Molti degli autori citati li ho letti verso il 12-13 anni, se non prima... Quindi la mia opinione potrebbe essere influenzata dall'età, non so se rileggendoli adesso mi farebbero lo stesso effetto.
- Twilight, della Meyer. Dunque, questo libro papà non me lo voleva comprare - convinto che fosse pieno di scene si sesso e violenza peggio delle cronache - percui me son fatta prestare da un'amica che mi fece giurare di trattarlo come il più prezioso tesssssoro. Letto di nascosto, a volte con la torcia. Era un libro proibito! Lo avrei apprezzato pure se fosse stato scritto malissimo e con una trama insensata... Uhm... Cosa che forse... Mi dicono essere vera... Ma non ho intenzione di sprecare ore a verificare.
- Le cronache del mondo emerso, Troisi. La migliore serie della signora. Gli altri libri che ha scritto mi hanno fatto dormire e mentre leggevo quelli sugli assassini continuavo a immaginarmi le scene nella grotta come quelle di Indiana Jones, tanto che decisi di rivedermi Indi e restituire il libro (prestato pure questo! Che scroccona). Tornando alle cronache, il primo libro mi è piaciuto. Poi però pure nel mio cervellino di 13enne qualcosa ha iniziato a farsi strada... Qualcosa che diceva "ma sta torre del tiranno quanto cavolo è alta?" Per non parlare delle cartine. Io amo le mappe e seguo sempre gli spostamenti dei personaggi, se mi metti i giorni di percorrenza a caso me ne accorgo. Ho saputo che la Troisi è laureata in fisica. Piango.
- Aragorn Eragon, Paolini. Vincitore del premio il peggiore mai letto! A me ha fatto schifo. Del primo qualcosa si salva... Ma dopo... Un vortice di banalità e lavoro di copiatura - di brutta copiatura.
So che c'è di peggio in giro, ma molti ho avuto la fortuna di evitarli, come la Strazzulla, Brian o altro...
Onestamente, ho letto alcuni di questi libri, ma altri non li ho mai sentiti!
Eragon l'ho letto a dodici anni, e all'epoca mi era piaciuto, così come il secondo libro, un paio di anni dopo. Gli altri due ricordo di averli considerati allungamenti di brodo, e non me li ricordo granché.
Twilight tendo a considerarlo separato dal fantasy, non so, quel libro è una categoria a parte Letti da adolescente, ma il disgusto è cominciato dopo aver letto l'orribile quarto libro. Col senno di poi, se l'autrice si fosse fermata dopo il primo libro -sì, certo, non avrebbe fatto tutti i soldi che ha fatto coi seguiti e con i film- avrebbe fatto bene. E' in sè autoconclusivo, e sarebbe stata una storia di vampiri per adolescenti e finita lì. Neanche peggiore di roba che si leggeva quando facevo io le medie, tipo Tre Metri sopra il Cielo. E invece no, altri libri e ben cinque film.
Licia Troisi. Io ricordo di aver letto una delle sue serie, credo fosse Cronache, che è la prima. Ricordo solo una narrazione molto scarna.
La spada della verità non l'ho mai letta, è quella di cui facevano una serie tv che è andata anche sulla Rai qualche anno fa?
Avevo provato a leggere il primo libro di Dragonlance, ma non ero riuscita neanche ad arrivare a metà. Sembrava scritto da un ragazzino, con le descrizioni fisiche, le azioni dei personaggi, tutti quegli avverbi. Forse mi sarebbe piaciuto se l'avessi letto da bambina!
Sono molto convinta di averne letti altri che ho rimosso, comunque!
La Spada della verità è una saga che ha alti e bassi come è per quasi tutti i cicli composti da molti libri. I primi 4 volumi sono molto belli poi c'è un netto calo per i seguenti 4 libri per risalire bene negli ultimi tre. Non ti basare sulla serie tv che è stata completamente distorta rispetto ai libri.
Gil Galad - Stella di radianza
Avevo provato a leggere il primo libro di Dragonlance, ma non ero riuscita neanche ad arrivare a metà. Sembrava scritto da un ragazzino, con le descrizioni fisiche, le azioni dei personaggi, tutti quegli avverbi. Forse mi sarebbe piaciuto se l'avessi letto da bambina!
Questo mi ha fatto venire in mente un libro, l'Ordalia di Riverwind, che lessi da ragazzo e che giá allora non mi piacque per niente. Trovai quasi altrettanto bruttini altri libri del ciclo delle ordalie (e che infatti non ricordo minimamente), cosí come i romanzi dell'elfo Drizzt.
Imho questi romanzi sono decisamente peggiori delle Cronache della Troisi, che anche se non mi hanno fatti impazzire e sia come tema che come trama sono decisamente banalotti, per lo meno hanno il pregio di essere leggibili e di sviluppare un storia che nella sua semplicitá val la pena di essere letta.
La Spada della verità è una saga che ha alti e bassi come è per quasi tutti i cicli composti da molti libri. I primi 4 volumi sono molto belli poi c'è un netto calo per i seguenti 4 libri per risalire bene negli ultimi tre. Non ti basare sulla serie tv che è stata completamente distorta rispetto ai libri.
ah sì?? Sinceramente pensavo che fosse l'ennesimo fantatrash.. la serie l'ho guardata tanto per, niente di eccezionale. Allora magari gli darò una possibilità
Comitato L'Allegra Compagnia di Frittella Dolci e Affini: Paige91 Guardia della Glassa Reale
Comitato F. F. C. (Folletto Fan Club) ---- C.P.J.L."Comitato Pro Jaime Lannister" --- Membro del Comitato Pro Jon Snow
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Comitato W.F.D.M "Walder Frey deve morire (possibilmente nel crollo delle sue torri) --- Membro di S.R.D.N: "Stark re del nord" --- S.M.B. "Gli starkiani del Mulino Bianco"
Membro del C. A. T. A. J. Chi Accidentaccio è Talisa? Aridateci Jeyne! --- R.F.D.M.C.C.V. - Rhaegar fai di me ciò che vuoi!
Membro del Comitato "In cucina con Hobb Tre Dita" ---- Membro del Comitato anti-Penny C.A.P. "Buttiamola ai pesci"
Membro Onorario del T.B.D.F. "Team Baciate Dal Fuoco" ---- Membro del D.F.N.B.L "Datte foco non bruciare i libri"
Comitato di T+S Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito) --- CPML - comitato pro metalupi e lupi --- Comitato Pro Draghi
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Fondatrice del comitato S.F.C. (Sandor Fan Club)
La Troisi gode di una fama talmente infausta che non ho mai nemmeno accennato ad aprire un suo libro, per cui non posso proprio giudicare.
A dire il vero ho letto davvero poco del genere fantasy prima di conoscere e impazzire per le Cronache: LoTR che nonostante gli alti e bassi considero una pietra miliare e più di metà (purtroppo) della saga della Spada della Verità di Goodkind che è quello che mi ha convinto per molti anni, finchè non ho scoperto ASOIAF, a considerare il fantasy un genere insulso.
E' la storia più banale e infarcita di luoghi comuni (il bravo ragazzo-eroe/la magica e bellissima sua amata/il mago buono alleato/il cattivissimo signore della guerra superpotentissimomalvagio... bleah), con tanto di regole morali (una per ogni libro) mascherate da Verità Magiche.
Meno male che poi è arrivato Georgione nella mia vita.
Forse lo ingigantisci troppo così.
Martin è un bravissimo scrittore, ma le innovazioni che ha portato non sono state in realtà così tante, mi viene da dire piuttosto che è stato quel ponte di collegamento tra il fantasy tradizionale e il Grimdark moderno (di cui Abercrombie è il capo indiscusso).
Anche perché prima di ASOIAF erano presenti saghe come Elric di Melniboné (il cui protagonista tralaltro presenta diverse somiglianze come design e introspezione psicologica con un qualsiasi Targaryen a caso di Martin) e la saga del Witcher, che a dispetto dell'ambientazione fantasy fiabesca (che oltretutto è anche uno dei primi casi di sovversione degli stereotipi che tanto piacciono a Martin), presenta personaggi grigi, profondamente amareggiati e realistici. Ed è sempre bene ricordare la Ruota del Tempo, magari maturata più tardi, ma che ritengo sia l'unica saga paragonabile a quella di Martin come stile e qualità.
Martin ha colto bene l'eredità e ha sviluppato la sua storia, ma non è stato l'unico, visto che anche la saga di Malazan, messa per un attimo da parte l'ambientazione e il contesto straultrafantasy, presenta comunque elementi come verosimilità generale sul mondo e la magia, personaggi splendidamente caratterizzati (alcuni dei quali ho trovato fossero anche superiori al cast di Martin) e una trama complessa, con un ordine cronologico sfasato e intrigante. Potrei citare anche Gemmel e la sua saga dei Drenai a questo punto, ma direi sia abbastanza.
Il fantasy classico ha rotto anche a me (e su Tolkien sono ancora più critico), ma ha subito un'evoluzione che ha portato alla nascita di ASOIAF (che, possiamo girarcela come ci pare, ma è un fantasy, probabilmente destinato a trasformarsi in un high fantasy nella parte finale della sua storia) e altre saghe a voi sconosciute che sono esplose negli ultimi anni. Ne ho lette abbastanza e posso dire che l'elemento in comune è l'introspezione dei personaggi e ambientazioni di base realistica con qualche elemento fantasy sparso.
Ritengo che il fantasy ne abbia solo giovato, e il merito di Martin (anche se più probabilmente della serie tv di GoT) sostanzialmente è quello di aver avuto molta risonanza nella cultura generale e quindi aver dato prova di come i fantasy possano essere anche seri.
Per il futuro ho molta fiducia in Brandon Sanderson, giovane, talentuoso, abilissimo nella scrittura e mostruoso nella fantasia, capace di passare da ottimi teen fantasy come Steelheart a pietre miliari come la sua nuova saga, Folgoluce.
Per tutto il resto Terry Goodkind deve morire malissimo
Grazie per le informazioni su 'La spada della verità' :)
Questo mi ha fatto venire in mente un libro, l'Ordalia di Riverwind, che lessi da ragazzo e che giá allora non mi piacque per niente. Trovai quasi altrettanto bruttini altri libri del ciclo delle ordalie (e che infatti non ricordo minimamente), cosí come i romanzi dell'elfo Drizzt..
Sono rimasta sconvolta nel cercare 'elfo Drizzt' e vedere di quanti romanzi è protagonista!
Comunque me ne è venuto in mente un altro. Me l'avevano regalato, e mi ricordo che non mi era piaciuto per niente... Il Trono della Follia di J.P.Rylan, del ciclo I canti di Anharra. Ho scoperto praticamente oggi, cercandolo su Google, che l'autore in realtà è italiano. Non mi ricordo bene la trama, ma ho il ricordo che voleva presentarsi un po' come una cosa inquietante, a me invece aveva annoiato!
La Troisi gode di una fama talmente infausta che non ho mai nemmeno accennato ad aprire un suo libro, per cui non posso proprio giudicare.
A dire il vero ho letto davvero poco del genere fantasy prima di conoscere e impazzire per le Cronache: LoTR che nonostante gli alti e bassi considero una pietra miliare e più di metà (purtroppo) della saga della Spada della Verità di Goodkind che è quello che mi ha convinto per molti anni, finchè non ho scoperto ASOIAF, a considerare il fantasy un genere insulso.
E' la storia più banale e infarcita di luoghi comuni (il bravo ragazzo-eroe/la magica e bellissima sua amata/il mago buono alleato/il cattivissimo signore della guerra superpotentissimomalvagio... bleah), con tanto di regole morali (una per ogni libro) mascherate da Verità Magiche.
Meno male che poi è arrivato Georgione nella mia vita.
Forse lo ingigantisci troppo così.
Martin è un bravissimo scrittore, ma le innovazioni che ha portato non sono state in realtà così tante, mi viene da dire piuttosto che è stato quel ponte di collegamento tra il fantasy tradizionale e il Grimdark moderno (di cui Abercrombie è il capo indiscusso).
Anche perché prima di ASOIAF erano presenti saghe come Elric di Melniboné (il cui protagonista tralaltro presenta diverse somiglianze come design e introspezione psicologica con un qualsiasi Targaryen a caso di Martin) e la saga del Witcher, che a dispetto dell'ambientazione fantasy fiabesca (che oltretutto è anche uno dei primi casi di sovversione degli stereotipi che tanto piacciono a Martin), presenta personaggi grigi, profondamente amareggiati e realistici. Ed è sempre bene ricordare la Ruota del Tempo, magari maturata più tardi, ma che ritengo sia l'unica saga paragonabile a quella di Martin come stile e qualità.
Martin ha colto bene l'eredità e ha sviluppato la sua storia, ma non è stato l'unico, visto che anche la saga di Malazan, messa per un attimo da parte l'ambientazione e il contesto straultrafantasy, presenta comunque elementi come verosimilità generale sul mondo e la magia, personaggi splendidamente caratterizzati (alcuni dei quali ho trovato fossero anche superiori al cast di Martin) e una trama complessa, con un ordine cronologico sfasato e intrigante. Potrei citare anche Gemmel e la sua saga dei Drenai a questo punto, ma direi sia abbastanza.
Il fantasy classico ha rotto anche a me (e su Tolkien sono ancora più critico), ma ha subito un'evoluzione che ha portato alla nascita di ASOIAF (che, possiamo girarcela come ci pare, ma è un fantasy, probabilmente destinato a trasformarsi in un high fantasy nella parte finale della sua storia) e altre saghe a voi sconosciute che sono esplose negli ultimi anni. Ne ho lette abbastanza e posso dire che l'elemento in comune è l'introspezione dei personaggi e ambientazioni di base realistica con qualche elemento fantasy sparso.
Ritengo che il fantasy ne abbia solo giovato, e il merito di Martin (anche se più probabilmente della serie tv di GoT) sostanzialmente è quello di aver avuto molta risonanza nella cultura generale e quindi aver dato prova di come i fantasy possano essere anche seri.
Per il futuro ho molta fiducia in Brandon Sanderson, giovane, talentuoso, abilissimo nella scrittura e mostruoso nella fantasia, capace di passare da ottimi teen fantasy come Steelheart a pietre miliari come la sua nuova saga, Folgoluce.
Per tutto il resto Terry Goodkind deve morire malissimo
Assolutamente d'accordo con la parte che ho sottolineato :)
Vedo che sei molto ma molto più esperto in materia, e ho letto il tuo intervento con attenzione.
Il mio background letterario dall'adolescenza (14) in poi, è stato composto per una decina d'anni esclusivamente di classici greci e latini, simbolisti francesi, horror/fantastico di alto livello (Lovecraft/Poe/Maupassant) romantici tedeschi e mattonazzi russi di vario tipo che nessun diciottenne sano di mente vorrebbe mai leggere, arricchito dopo i 20 da una sfrenata passione per la scena pulp americana (Palahniuk e Welsh su tutti); e di mio sono una persona parecchio nichilista e amante delle tragedie e dell'orrore (e della bella scrittura!).
Nei primi anni Duemila, al tempo dell'ondata fantasy di LoTR (la saga cinematografica) e del boom Potteriano, ero una darkettona che leggeva Victor Hugo e la mia idea del fantasy era limitata a quel genere di fantasy classico che è un po' una fiaba: buoni contro cattivi, in cui l'eroe si salva sempre, il cattivo viene annientato e il cavaliere sposa la dama, e questo trionfo sicuro del bene mi nauseava abbastanza.
Errore mio di non aver nemmeno voluto grattare la superficie di quello che è l'immenso mondo della scrittura fantasy, dettato da un mio adolescenziale pregiudizio che è perdurato fino alla scoperta di GRRM, e non perchè lo deifichi ma perchè il successo del telefilm l'ha portato alla ribalta e alla mia personale, ottusa, conoscenza.
Diciamo che ora che ho rotto il ghiaccio sono molto più ben disposta verso il genere in sè :)
Comunque ho trovato Goodkind davvero puerile, probabilmente se mi fosse capitato in mano prima dei 16-17 anni l'avrei apprezzato di più :)
Sono d'accordo, e credo che il boom del 2000 di tutti questi fantasy per teenager sia stato abbastanza deleterio In generale i vari cloni di Tolkien... Hanno contribuito a rendere famoso il genere, ma per un certo periodo gli hanno impedito di evolversi in qualcos'altro.
La Troisi gode di una fama talmente infausta che non ho mai nemmeno accennato ad aprire un suo libro, per cui non posso proprio giudicare.
A dire il vero ho letto davvero poco del genere fantasy prima di conoscere e impazzire per le Cronache: LoTR che nonostante gli alti e bassi considero una pietra miliare e più di metà (purtroppo) della saga della Spada della Verità di Goodkind che è quello che mi ha convinto per molti anni, finchè non ho scoperto ASOIAF, a considerare il fantasy un genere insulso.
E' la storia più banale e infarcita di luoghi comuni (il bravo ragazzo-eroe/la magica e bellissima sua amata/il mago buono alleato/il cattivissimo signore della guerra superpotentissimomalvagio... bleah), con tanto di regole morali (una per ogni libro) mascherate da Verità Magiche.
Meno male che poi è arrivato Georgione nella mia vita.
Forse lo ingigantisci troppo così.
Martin è un bravissimo scrittore, ma le innovazioni che ha portato non sono state in realtà così tante, mi viene da dire piuttosto che è stato quel ponte di collegamento tra il fantasy tradizionale e il Grimdark moderno (di cui Abercrombie è il capo indiscusso).
Anche perché prima di ASOIAF erano presenti saghe come Elric di Melniboné (il cui protagonista tralaltro presenta diverse somiglianze come design e introspezione psicologica con un qualsiasi Targaryen a caso di Martin) e la saga del Witcher, che a dispetto dell'ambientazione fantasy fiabesca (che oltretutto è anche uno dei primi casi di sovversione degli stereotipi che tanto piacciono a Martin), presenta personaggi grigi, profondamente amareggiati e realistici. Ed è sempre bene ricordare la Ruota del Tempo, magari maturata più tardi, ma che ritengo sia l'unica saga paragonabile a quella di Martin come stile e qualità.
Martin ha colto bene l'eredità e ha sviluppato la sua storia, ma non è stato l'unico, visto che anche la saga di Malazan, messa per un attimo da parte l'ambientazione e il contesto straultrafantasy, presenta comunque elementi come verosimilità generale sul mondo e la magia, personaggi splendidamente caratterizzati (alcuni dei quali ho trovato fossero anche superiori al cast di Martin) e una trama complessa, con un ordine cronologico sfasato e intrigante. Potrei citare anche Gemmel e la sua saga dei Drenai a questo punto, ma direi sia abbastanza.
Il fantasy classico ha rotto anche a me (e su Tolkien sono ancora più critico), ma ha subito un'evoluzione che ha portato alla nascita di ASOIAF (che, possiamo girarcela come ci pare, ma è un fantasy, probabilmente destinato a trasformarsi in un high fantasy nella parte finale della sua storia) e altre saghe a voi sconosciute che sono esplose negli ultimi anni. Ne ho lette abbastanza e posso dire che l'elemento in comune è l'introspezione dei personaggi e ambientazioni di base realistica con qualche elemento fantasy sparso.
Ritengo che il fantasy ne abbia solo giovato, e il merito di Martin (anche se più probabilmente della serie tv di GoT) sostanzialmente è quello di aver avuto molta risonanza nella cultura generale e quindi aver dato prova di come i fantasy possano essere anche seri.
Per il futuro ho molta fiducia in Brandon Sanderson, giovane, talentuoso, abilissimo nella scrittura e mostruoso nella fantasia, capace di passare da ottimi teen fantasy come Steelheart a pietre miliari come la sua nuova saga, Folgoluce.
Per tutto il resto Terry Goodkind deve morire malissimo
Assolutamente d'accordo con la parte che ho sottolineato :)
Vedo che sei molto ma molto più esperto in materia, e ho letto il tuo intervento con attenzione.
Il mio background letterario dall'adolescenza (14) in poi, è stato composto per una decina d'anni esclusivamente di classici greci e latini, simbolisti francesi, horror/fantastico di alto livello (Lovecraft/Poe/Maupassant) romantici tedeschi e mattonazzi russi di vario tipo che nessun diciottenne sano di mente vorrebbe mai leggere, arricchito dopo i 20 da una sfrenata passione per la scena pulp americana (Palahniuk e Welsh su tutti); e di mio sono una persona parecchio nichilista e amante delle tragedie e dell'orrore (e della bella scrittura!).
Nei primi anni Duemila, al tempo dell'ondata fantasy di LoTR (la saga cinematografica) e del boom Potteriano, ero una darkettona che leggeva Victor Hugo e la mia idea del fantasy era limitata a quel genere di fantasy classico che è un po' una fiaba: buoni contro cattivi, in cui l'eroe si salva sempre, il cattivo viene annientato e il cavaliere sposa la dama, e questo trionfo sicuro del bene mi nauseava abbastanza.
Errore mio di non aver nemmeno voluto grattare la superficie di quello che è l'immenso mondo della scrittura fantasy, dettato da un mio adolescenziale pregiudizio che è perdurato fino alla scoperta di GRRM, e non perchè lo deifichi ma perchè il successo del telefilm l'ha portato alla ribalta e alla mia personale, ottusa, conoscenza.
Diciamo che ora che ho rotto il ghiaccio sono molto più ben disposta verso il genere in sè :)
Comunque ho trovato Goodkind davvero puerile, probabilmente se mi fosse capitato in mano prima dei 16-17 anni l'avrei apprezzato di più :)
Vedo che abbiamo avuto un percorso di lettura molto simile ahsisi
Maupassant a parte mi dedicai anche io agli autori che hai citato e, almeno fino ai 18, le mie esperienze fantasy erano unicamente HP e i lavori di Tolkien. Quello stesso anno mi arrivò all'orecchio la fama di ASOIAF grazie alla serie (mi pare fossero alla seconda stagione). Non la guardai, cercai solo qualche immagine e fu abbastanza a convincermi a farmi mandare lo scatolone di quella decina di libri della versione in italiano. Esclusi tutti i sentimenti e le sensazioni che provai in lettura, la cosa che mi ha lasciato di più il segno probabilmente è stato il senso di vuoto post ADWD, che dopo un periodo di rilettura della versione inglese mi ha spinto a concentrarmi su altre saghe e scoprire un sacco di begli autori.
Ne è valsa la pena e ti consiglio caldamente di provare lo stesso sisi
A parte Goodkind che deve morire stramalissimo
MODERATORE MODE ON
Augurare la morte a qualcuno, anche se per scherzo, è vietato tanto dalla buona creanza quanto dalle più elementari regole di buon comportamento nel forum. Evitate quindi di uscirvene con frasi come quella di Dargil, onde evitare di incorrere in sanzioni.
MODERATORE MODE OFF
Non volevo dare quell'impressione, il mio discorso era dedicato al semplice punto di vista artistico