Vorrei entrare in casa sua e rubare appunti, manoscritti, libri, televisori, quadri, mobilio, piastrelle...
Concordo con l'immagine molto esplicativa di Balon qui sopra.
Continuo a non concordare con questa idea che il problema siano gli sviluppi della trama.
Sono d'accordo in toto con Balon, come dissi in questa stessa discussione tipo centocinquanta pagine fa secondo me il problema fondamentale è che Martin ha perso completamente il controllo della sua opera, magari ha pure in testa un vago finale (tipo Dany muore di freddo e Lord Feh Feh diventa re :P) ma non ha la minima idea di come arrivarci, soprattutto dopo che nell'ultimo libro ha aperto settordici nuove sottotrame una più inciampata dell'altra.
Roba che a momenti neanche Erikson eddai.
Unire le sottotrame, risolverle, creare un tutto organico per arrivare al finale, non è difficile.
Se Martin mi invia le sue idee per il finale e gli altri dati che non conosco in quanto lettore (ovvero le soluzioni ai misteri), e un assegno a tre zeri, in poche settimane glielo faccio io il lavoro, e creo pure qualcosa di abbastanza buono.
Questo per dire che la trama è la parte per cui non serve talento, che è alla portata di molti ed è relativamente veloce: c'è solo da pensare (è scacchi, con un pò di creatività).
Scrivere è la parte difficile e lunghissima, riservata solo a chi conosce il mestiere e ha tecnica, talento e tanta creatività.
Quindi, non è credibile che chi ha creato quel mondo vasto e particolareggiato, e una trama complessa, abbia come problema il tirare le somme a livello di trama. Ha molto più senso che fatichi tantissimo a scrivere le singole scene/pagine mantenendo il livello di qualità che desidera.
Per fare un esempio anche dal mio punto di vista, io in un'estate, facendo delle lunghe passeggiate, ho creato nella mia testa un mondo, un'idea di fantastico, una trama piuttosto complessa, intricata, con coinvolgimento di parecchi personaggi (con la loro psicologia ed evoluzione), con tanto di colpi di scena, ecc.
Quella era la parte facile.
Poi mi sono accorto che quelle settimane per immaginare trama e personaggi, sarebbero diventate anni per scrivere con buona qualità (ammesso di essere capace, cosa che non sono).
Questa è la differenza di tempi e di difficoltà. Gli sviluppi della trama non possono mai essere un problema per uno scrittore. Almeno, mai superiori a tutti gli altri problemi che la scrittura di alto livello comporta.
Non sono tanto convinto. Perché per uno scrittore, con decenni di esperienza alle spalle, con tutte le competenze anche tecniche, neppure lo "scrivere bene" dovrebbe essere un problema. Io ritengo più complesso il "cosa" scrivere piuttosto che il "come", soprattutto se rispetto alla pianificazione iniziale dell'opera sono intervenute modifiche che hanno introdotto grossi cambiamenti alla trama.
Paradossalmente io preferisco nessun finale ad un finale banale , per il fatto che a sto punto me lo posso immaginare io.Fa molto inorridire. Peró io sono sempre stato dell'opinione che é meglio un finale scadente che nessun finale del tutto e questo significa, portato agli estremi, che é meglio un finale HBO che nessun finale del tutto.
Quindi io condivido.
Chiaramente capisco la posizione di quelli che preferiscono non avere alcun finale ad averne uno buttato la. Solo che mi pare una cosa davvero antiestetica, una bruttura: davvero, a questo punto, preferirei una libretto di 300 pagine pieno di DEM, high fantasy ect ma che ponga la parola fine alle storylines. Poi so che é una vaccata e faccio finta che non esista, ma almeno soddisferebbe quel lato di me che non sopporta l'idea dell'incompiutezza .
Non sono tanto convinto. Perché per uno scrittore, con decenni di esperienza alle spalle, con tutte le competenze anche tecniche, neppure lo "scrivere bene" dovrebbe essere un problema. Io ritengo più complesso il "cosa" scrivere piuttosto che il "come", soprattutto se rispetto alla pianificazione iniziale dell'opera sono intervenute modifiche che hanno introdotto grossi cambiamenti alla trama.
Io non credo che siano intervenuti grossi cambiamenti di trama... il problema è, piuttosto, che quella che tu chiami "pianificazione iniziale" non c'è stata o comunque non era molto approfondita.
Per dire, io sono ragionevolmente sicuro che Martin abbia in mente da molto tempo, se non da sempre, il finale della saga, e sono ragionevolmente sicuro che avesse in mente, per esempio, che prima o poi Euron sarebbe tornato, avrebbe rivendicato la corona e sarebbe andato a caccia di Daenerys; o che sarebbe ricomparso un tizio che si sarebbe fatto chiamare Aegon, vero o finto che sia; o che la Cittadella sarebbe entrata in gioco, Marwyn avrebbe fatto la sua comparsa, etc. E varie altre cose contenute negli ultimi due libri. Ma tutti questi spunti, e anche altri, non fanno una trama :)
Secondo me sono i mille dettagli a cui Martin ci ha abituato che fa fatica a gestire, non tanto la macro-trama, che probabilmente ha in mente: un po' come il nodo di Meereen, no? Un conto è sapere che Tyrion, Quentyn, Victarion, Marwyn etc. si danno appuntamento a Meereen; un conto è conoscere esattamente i dettagli e la tempistica dei loro singoli arrivi: è su questo che, secondo me, Martin si è un po' incartato.
Non la definirei del tutto né una questione di trama né una questione di stile... ma una cosa che sta a metà tra le due, e che secondo me è il vero problema dei narratori.
Sì anche perché, se proprio vogliamo dirla tutta, Via col vento a parte la faccenda del numero dei figli e un paio di personaggi fusi insieme, è praticamente identico al romanzo(cosa che sicuramente non si può dire delle ultime due stagioni di Got) .. Quindi questo es, oltre che inflazionato, è anche poco coerente con la sua situazione..Bell'inizio di 2016 davvero!
Io non so più che pensare: se in estate era convinto di finire entro ottobre, e se a ottobre era convinto che gli sarebbero bastati altri due mesi per finire il libro, com'è che a gennaio se ne esce dicendo che ha ancora centinaia di pagine e dozzine di capitoli da scrivere, più altra roba da rivedere? O quest'uomo non sa davvero fare previsioni (ha toppato tante di quelle volte in passato) oppure ha troppe distrazioni che lo fanno lavorare assai più lentamente di quanto potrebbe fare. Inoltre, se finora aveva il pungolo della sesta stagione per scrivere più velocemente, adesso che ormai ha accettato l'idea di essere superato non oso pensare quanto se la prenderà comoda.
E sinceramente con le storielle sui figli di Scarlett O'Hara e sulle farfalle che diventano draghi ha un po' rotto, sono delle deboli attenuanti per il suo fallimento (perché essere superati dalla serie tv è un fallimento, in questo caso).
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alla fine se è Martin a suggerire a D&D il finale sempre li si andrebbe a parare... certo c'è il come ci si arriva, ma a sto punto meglio di un incompiuta..
Credo (oppure spero ingenuamente) che Martin finirà la saga.
Andiamo, pensateci bene, è da poco meno di vent'anni che si sta dedicando ad asoiaf (con le giuste e meritate pause di uno scrittore, anche se troppo prolungate nel suo caso) e non credo proprio che sia sua intenzione rinunciare. Inoltre, come già detto sopra, lui ha più volte ribadito che finché sarà in vita nessuno dovrà scrivere nulla al posto suo sul mondo di asoiaf.
Se lui non se la sentisse di continuare per svariate ragioni, non pensate che avrebbe già dato il suo consenso affinché qualcuno (non per forza d&d) continuasse al posto suo? Mi pare abbastanza incoerente farci aspettare così tanto e poi uscirsene che non ha tempo/voglia per continuare. :)
Ovviamente questo è solo il mio modesto parere, e mi auguro solo che abbia fatto centro. ;)
Ma certo che vuol finire di scrivere ASOIAF, si è complicato la vita con certe scelte, ma vuole comunque mettere la parola fine a questa saga.
Il problema secondo me, sembrerebbe almeno, è che non riesce a scrivere cose che convincono lui stesso.
Credo che senta il bisogno di scrivere qualcosa di grandioso, e al suo giudizio non gli risulta averlo fatto.
Per questo, a parte scherzi, magari un finale mostrato da altri(con le dovute differenze del caso), potrebbe davvero dargli più "coraggio" nel continuare la sua versione, che è quella che tutti aspettano come "ufficiale".
Oppure semplicemente potrebbe acconsentire a che la casa editrice gli affianchi un paio di bravi ghost writer. Lui gli da le indicazioni di massima e loro scrivono al posto suo, così al massimo gli resterebbe da fare un lavoro di revisione e farebbe decisamente prima...del resto tantissimi scrittori utilizzano ghost writer.
Martin è troppo orgoglioso per accettare ghost writers. E lo capisco, l'opera è la sua
Ragazzi è il 2016, stiamo con i piedi per terra, non finirà mai la saga, non ne ha più voglia, basta vedere il suo blog, ed è anche giusto che non la finisca non avendone più voglia, rischierebbe una figura addirittura peggiore di quella che sta facendo
Possiamo parlare quanto vogliamo degli obblighi dello scrittore professionista ecc ecc... Una pessima figura la sta facendo, e visto che lui non mi rispetta ne come lettore ne come cliente, io non lo rispetto ne come artista ne come scrittore. Ci sono delle deadline da rispettare per qualsiasi lavoro, delineate dal proprio capo, dai propri clienti o semplicemente dal buon senso, oltre le quali se non si può andare oltre, lui non rispettandole non avrà perso il lavoro, ma sicuramente la faccia l'ha persa.
Purtroppo mi vedo costretto a dare ragione a Ser Alex, ci sono dei limiti uno non può metterci secoli per completare un libro. Se ti chiami Tolkien e sei un professore emerito che scrive i suoi racconti e la sua opera mitologica come più fine a se stessa e come un work in progress costante della vita destinato quasi più all'eternità letteraria che al lettore-cliente ci può stare. Ma se sei uno scrittore che per quanto famoso rimane uno scrittore con fini innazitutto commerciali no.
Gil Galad - Stella di radianza
Io continuo a non capire il discorso della "mancanza di rispetto verso i lettori"...
Martin è troppo orgoglioso per accettare ghost writers. E lo capisco, l'opera è la sua
Beh, gente come Wilbur Smith, per dirne uno, ha accettato di farsi aiutare da dei ghost writer, e parliamo di uno che ha venduto tipo 120 milioni di libri. Se vede che non riesce a stare dietro alle scadenze, Martin potrebbe benissimo mettere da parte l'orgoglio e farsi aiutare, tanto in ogni caso l'autore accreditato resterebbe lui...
Oppure potrebbe prendere lezioni da Stephen King, che scrive tutti i giorni dell'anno compresi Pasqua e Natale come se non ci fosse un domani :P