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Omofobia
M di Metamorfo
creato il 20 maggio 2011

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hacktuhana
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Inviato il 23 giugno 2015 18:07

Aridaje!

 

La linea di confine non è sottile per niente!

 

Ma li hai visti i casi di di cui ho parlato? Che poi che diavolo c'entra la carta d'identità?

Puoi cambiare pure nome sulla carta d'identità. Mica ti spettano benefici differenti se sei uomo o donna, o ti chiami Roberto o Asdrubale?

 

Accertamenti psichiatrici in merito si fanno eccome, te lo posso dire per esperienza personale guarda(riguardo la depressione e conseguenze varie, e a cosa ti porta).

 

Puoi cambiare sesso, così come puoi cambiare faccia, in ogni caso.

 

Se diventi donna e decidi di chiamarti Eufemia, beh il fatto che sulla carta d'identità risulti di sesso femminile non ti da nessun diritto ulteriore in più.

 

Invece puoi beneficiare di agevolazioni proprio se soffri di patologie derivanti da cause psicoanalitiche. Pensa che ribaltamento di situazione!

 

Detto tutto questo, perché chiunque di questi esempi che abbiamo tirato in causa, debba essere escluso a priori come possibile candidato a poter adottare un figlio?

 

Per natura?

 

Stupidata! (e scusa la franchezza).



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 23 giugno 2015 18:08

 

Una parola riguardo gli esempi di Balon: se tu ti fai passare per una donna e ti iscrivi ad una gara sportiva femminile commetti un illecito non perché menti sul tuo sesso, ma perché ti misuri con persone che hanno parametri biologici differenti dai tuoi in una competizione in cui tali parametri biologici sono importanti.

Nella formazione di una famiglia perché i parametri biologici dovrebbero essere importanti per lo Stato?

Non è che mento. Io affermo di sentirmi una donna, ho fatto questa o quella operazione e pertanto esigo di poter competere con le persone del mio stesso sesso, iscrivermi a club femminili, beneficiare delle quote rose e insomma esercitare i diritti che mi spettano legittimamente in quanto donna.

O no? Altrimenti è un cambio di sesso puramente formale, per finta, sulla carta.

 

Nella formazione della famiglia i parametri biologici rilevano in un sacco di modi.

Per esempio, non posso formare una famiglia con una ragazzina di 11 anni. Oppure, non posso formare una famiglia mettetendo incinta mia figlia. Non posso essere genitore di un nonnino un po' rinco che abbia tre volte i miei anni. Eccetera eccetera

Quali studi/prove inoppugnabili ci sono che in tali casi la genitorialità esprima un livello educativo/affettivo inferiore alla media per il figlioletto?

 

Altra ipotesi. Se io affermo di sentirmi vecchio di almeno 75 anni, e magari sono pure tutto rugoso e con i reumatismi, perché non posso farmi cambiare la carta d'identità in tal senso? Anche se magari di anni ne ho 45. Voglio coronare il mio sogno di una vita di essere un vecchio ed essere finalmente me stesso.

Perché il sesso è un qualcosa di liberamente disponibile in barba alla biologia e l'età no? In base a quale logica?

 

Hai ragione riguardo il mentire, ma ciò non toglie che il tuo diritto a sentirti donna - come tutti i diritti - cessa dinanzi al diritto degli altri. Nel caso dell'esempio sportivo ci sono parametri biologici che contano un sacco, quindi il tuo diritto si ferma dinanzi al diritto degli altri partecipanti di avere un'equa competizione. Riguardo l'iscrizione ad un club femminile ed il beneficiare delle quote rosa, invece, non vedrei ostacoli di sorta. :)

 

Premesso poi che equiparare il matrimonio omosessuale a quello con minorenni è una pratica ormai trita e ritrita, rispondo comunque nel merito:

 

- minorenni: la società li tutela quasi fossero incapaci di intendere e di volere. Non puoi formare una famiglia con una persona minorenne perché si ritiene che non sia in grado di decidere per sé stessa, e la definizione di famiglia implica che le persone che la formino siano entrambe consapevoli e desiderose di fare la loro scelta. Questa risposta direi che vale anche nel caso - talvolta tirato fuori - di gente che equipara il matrimonio omosessuale a quello con animali

- incesto: ci sono evidenti ragioni mediche in merito che rendono a mio parere giustificato un divieto da parte dello Stato in merito

- il nonnino: perché parli di rapporto di genitorialità quando il tema è il matrimonio, ovvero la formazione di un legame affettivo? Se tu vuoi sposare un nonnino (o una nonnina) con il triplo dei tuoi anni e siete entrambi consapevoli e desiderosi di farlo, io non vedrei il motivo di negarlo. Nel momento in cui tu ed il tuo partner richiedete di adottare un bambino, per me avete lo stesso diritto di entrare nelle liste delle adozioni, e di essere valutati per tutti i parametri con cui vengono valutate le altre coppie. L'età avanzata di uno dei partner magari vi metterà nella parte bassa delle liste, ma il punto è che per come la vedo io non c'è motivo di scartare prima di valutare il singolo caso

Anzi, una coppia etero in cui c'è una differenza di una cinquantina d'anni tra i partner secondo me potrebbe anche stare dietro a diverse tipologie di coppie omo, in una ipotetica lista d'attesa. L'importante per me è che in quella lista di attesa nessuno sia escluso per legge a priori per motivi che non hanno nulla di medico/sociale e che l'ordinamento di tale lista tenga conto unicamente dei parametri necessari all'educazione del bambino.

 

Riguardo l'ultima affermazione, non si tratta di "fregare" la biologia. Si tratta di chiedersi se il parametro biologico dei gusti sessuali sia o meno rilevante nel riconoscimento di una famiglia da parte dello Stato.

 

Lo Stato deve avere dei principi, e concordo con te che renderli aderenti alla verità scientifica sia un fatto positivo; tuttavia bisogna capire se la verità scientifica in questione è rilevante o meno per lo scopo che si desidera ottenere.

Io continuo a non vedere l'utilità di dare o negare quel gruppo di diritti civili che si assegnano con la formazione di un nucleo familiare in funzione dei gusti sessuali.

Se abbiamo una coppia di donne che davanni allo Stato dice: noi vogliamo vivere assieme, essere una coppia, affidare l'una all'altra il nostro destino, mettere in comune le nostre risorse, impegnarci per allevare un bambino con il massimo dell'amore possibile (che, rispondendo a hugor hill, non si traduce nel diritto di adozione, ma nel diritto della possibilità di adozione, esattamente come per le coppie etero)... perché lo Stato dovrebbe dire di no?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


joramun
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Inviato il 23 giugno 2015 18:12

Nella formazione della famiglia i parametri biologici rilevano in un sacco di modi.

Per esempio, non posso formare una famiglia con una ragazzina di 11 anni. Oppure, non posso formare una famiglia mettetendo incinta mia figlia. Non posso essere genitore di un nonnino un po' rinco che abbia tre volte i miei anni. Eccetera eccetera

Quali studi/prove inoppugnabili ci sono che in tali casi la genitorialità esprima un livello educativo/affettivo inferiore alla media per il figlioletto?

Altra ipotesi. Se io affermo di sentirmi vecchio di almeno 75 anni, e magari sono pure tutto rugoso e con i reumatismi, perché non posso farmi cambiare la carta d'identità in tal senso? Anche se magari di anni ne ho 45. Voglio coronare il mio sogno di una vita di essere un vecchio ed essere finalmente me stesso.

Perché il sesso è un qualcosa di liberamente disponibile in barba alla biologia e l'età no? In base a quale logica?

 

Stai volutamente operando una reductio ab absurdo per avere ragione.

Non è che al di fuori del dato biologico ci sia il totale relativismo o si sconfini nell' anarchia o nel caos del diritto. Ti faccio notare che la differenziazione tra "genitori biologici" e "genitori adottivi" esiste in quasi tutti gli Stati di diritto, e ciascuna delle due è regolata da norme diverse. Quindi vuol dire che il Diritto è stato capace di emanare norme che regolano questi fenomeni anche in mancanza di un dato biologico cui "ancorarsi".

Sono d'accordo nel dire che il Diritto debba ancorarsi a fatti dimostrarli, ma è un errore ritenere che l'unico parametro con questi criteri (tra quelli di cui stiamo discutendo) sia quello biologico.


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hugorhill
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hugorhill
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Inviato il 23 giugno 2015 18:20

però sapete bene che la coppia si presenterà allo stato gia con un bambino,preso all'estero con modalità incerte e a volte preoccupanti,e allo stato toccherà solo certificare.

 

mettici pure che se un'assistente sociale anche solo proverà a metter dubbi su una coppia gay e verrà tacciato di omofobia,e la frittata è fatta

 

di fatto una coppia etero avrà piu difficoltà ad adottare,ci portiamo avanti con la lega per la difesa dei diritti dei poveri cristi che non hanno niente di speciale?

 

guardate che finisce cosi,gia la manfrina sul razzismo ha portato a conseguenze ,direi eccezionali nella loro peculiarità

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Jon Black
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Jon Black
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Inviato il 23 giugno 2015 18:42

Ma quindi i transgender sarebbero inumani? Pretendendo di essere del sesso opposto cambiano automaticamente la struttura del loro DNA? :huh:

I diritti e i doveri fondamentali, se non mi sbaglio, dovrebbero essere uguali per tutti gli esemplari umani.

Riguardo alle sfaccettature, come ad esempio l'occhio di riguardo verso il gentil sesso, sono concorde: un transessuale uomo, ovviamente, non potrà richiedere lo stesso trattamento di riguardo riservato ad una donna, in quanto - anche se si sente e si veste come tale - non ne possiede la stessa fisicità.

L'importante è non distinguere i cittadini in umani "normali", umani "diversi" e umani "modificati". Questo è un giudizio di parte basato sulla religione, non sulla scienza.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 23 giugno 2015 19:09

 

Puoi cambiare pure nome sulla carta d'identità. Mica ti spettano benefici differenti se sei uomo o donna, o ti chiami Roberto o Asdrubale?

 

in realtà sì, in quanto de facto uomo, se calato in taluni contesti femminili, potrei avere vantaggi nettamente superiori. E viceversa.

es. sport (maggiore potenza), politica (quote rosa), diritto penale (es. il mio aguzzino verrebbe condannato più duramente in caso di reato di tratta)... eccetera.

 

 

 

 

Nel caso dell'esempio sportivo ci sono parametri biologici che contano un sacco, quindi il tuo diritto si ferma dinanzi al diritto degli altri partecipanti di avere un'equa competizione.

 

non sarebbe una competizione meno falsata da fattori biologici rispetto a una gara dei 100 metri neri vs bianchi , o di una gara di nuoto tra un atleta alto 1.65 e uno alto 1.90.

 

 

 

 

Riguardo l'iscrizione ad un club femminile ed il beneficiare delle quote rosa, invece, non vedrei ostacoli di sorta.

 

il che significa la fine delle quote rosa e dei club femminili, nonché la distinzione dei bagni uomo/donna al ristorante...

magari è un bene eh, però nel caso bisogna permetterlo. E' una questione di coerenza.

 

 

 

 

Premesso poi che equiparare il matrimonio omosessuale a quello con minorenni è una pratica ormai trita e ritrita, rispondo comunque nel merito:

 

- minorenni: la società li tutela quasi fossero incapaci di intendere e di volere. Non puoi formare una famiglia con una persona minorenne perché si ritiene che non sia in grado di decidere per sé stessa, e la definizione di famiglia implica che le persone che la formino siano entrambe consapevoli e desiderose di fare la loro scelta. Questa risposta direi che vale anche nel caso - talvolta tirato fuori - di gente che equipara il matrimonio omosessuale a quello con animali

- incesto: ci sono evidenti ragioni mediche in merito che rendono a mio parere giustificato un divieto da parte dello Stato in merito

- il nonnino: perché parli di rapporto di genitorialità quando il tema è il matrimonio, ovvero la formazione di un legame affettivo? Se tu vuoi sposare un nonnino (o una nonnina) con il triplo dei tuoi anni e siete entrambi consapevoli e desiderosi di farlo, io non vedrei il motivo di negarlo. Nel momento in cui tu ed il tuo partner richiedete di adottare un bambino, per me avete lo stesso diritto di entrare nelle liste delle adozioni, e di essere valutati per tutti i parametri con cui vengono valutate le altre coppie. L'età avanzata di uno dei partner magari vi metterà nella parte bassa delle liste, ma il punto è che per come la vedo io non c'è motivo di scartare prima di valutare il singolo caso

Anzi, una coppia etero in cui c'è una differenza di una cinquantina d'anni tra i partner secondo me potrebbe anche stare dietro a diverse tipologie di coppie omo, in una ipotetica lista d'attesa. L'importante per me è che in quella lista di attesa nessuno sia escluso per legge a priori per motivi che non hanno nulla di medico/sociale e che l'ordinamento di tale lista tenga conto unicamente dei parametri necessari all'educazione del bambino.

 

li si paragona perché è evidente il parallelismo.

 

la tutela dei minori/incapaci, che paternalisticamente arriva a comprimere la libertà di scelta degli individui, è l'espressione di valori etici e morali tipici della nostra società, qui e ora, assolutamente opinabili in astratto e che in altre epoche e in altri luoghi vengono bellamente ignorati. In vari Stati avere una moglie 12enne è tuttora ammesso, e può anche essere che i figli di queste dodicenni siano pure più felici rispetto a quelli di una 45enne in carriera divorziata.

Stesso discorso per l'incesto, ma chi l'ha detto che se l'amore c'è non si può fare, i frutti dell'incesto hanno costruito le piramidi, mica male.

E perché io e mia moglie non possiamo adottare il nonnino scusa? E crescerlo come il nostro amato pupo? I romani avrebbero potuto farlo, volendo.

 

Lo Stato ha dei valori. Valori discrezionali, ovviamente. La tutela paternalistica dei bambini/adolescenti, la famiglia cristiana tradizionale, eccetera.

Tali valori, per poter essere applicati e difesi, devono essere tradotti in norme. Tali norme, per poter essere applicate correttamente, per non essere in balia di interpretazioni discrezionali, devono essere ancorate a FATTI. PARAMETRI. Il più possibiIe oggettivi. Il più possibile scientifici. Il bambino/adolescente diventa "minore di anni 18" e via discorrendo.

I valori cambiano? Ottimo, le norme cambieranno di conseguenza. Le norme però, non il loro essere ancorate a fatti e parametri. oggettivi.

Se il valore della distinzione "netta" tra generi crolla, o comunque diventa fluida, tale per cui io posso essere lunedì uomo e martedì donna a seconda del trucco e parrucco, dovrà crollare/modificarsi l'impianto normativo che disciplina tali distinzioni (niente più cessi separati, niente più sci maschile vs sci femminile ecc.), non lasciare immutate le norme e disancorarle dai fatti attraverso una finzione a-scientifica (tipo fingere che i miei cromosomi non siano più XY ma siano diventati XX e dunque io sia qualificabile come di "sesso femminile").

Modificato il 05 July 2024 17:07

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hacktuhana
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hacktuhana
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Inviato il 23 giugno 2015 21:31

Ok avreno per cui la corsa dell'uomo atleta a farsi donna per primeggiare in competizioni sportive... un problema inesistente, se non nel famoso caso dell'atleta, se non sbaglio sudafricana, che però cambiò sesso perché anzitutto si sentiva donna. E donna rimane... nella vita, inoltre la medaglia gliela tolsero e pare proprio che non gareggi più(poi magari mi sbaglio, non mi sono più informato a riguardo).

 

Le gare dei 100 metri e di nuoto non sono falsate da caratteristiche fisiche, ne di razza, ma che diavolo di discorsi fai?

Un bianco allora diventa nero e finalmente può sperare di battere Usain Bolt?

Uno di 1.65 si alza di 30 centimetri e stabilisce record nelle vasche?

Non si può fare, e quando si potrà fare per conquiste scientifiche, probabilmente si ammetteranno anche gli uomini diventati donne, PER SCELTA DI VITA anzitutto(no perché qua pare di vivere in un mondo di meri opportunisti fuori di testa).

 

Quote rosa, bagni distinti... ma che razza di problemi sono questi?

A parte che le quote rosa andrebbero tolte per motivi ben diversi dal trasformarsi in donna.

Riguardo i bagni... mah!

 

Riguardo le ultime osservazioni, si può adottare anche persone anziane, informati.

L'incesto non c'entra una beata mazza col discorso trans, ammettiamolo, chi se ne frega scusa eh.

Il matrimonio tra adulti e minori emancipati è permesso pure in Italia.

Nei paesi dove è permesso sposare minorenni, di solito è per accordi tra le famiglie, una cosa tradizionale, che non vedo cosa c'entri col topic in questione, non c'entra nemmeno con la pedofilia(magari c'entra con l'emancipazione di certi stati, ma è un discorso diverso e delicato pure).

 

Un rapporto tra due persone, dove una non è consenziente, minore, animale, alieno, o adulto che sia, è stupro.

 

Lo stupro dovrebbe essere illegale in tutto il mondo, e sarebbe una grande conquista sociale e civile che così fosse.

 

Mo infine, che c'entra la biologia in tutto questo?

 

Tiriamo in ballo qualcos'altro? i viaggi interstellari?

 

No davvero, Ser... perdonami le battutacce, sai che ti ritengo molto intelligente e perspicace, ma forse ti stai attaccando a questioni davvero sottili, minime se non inesistenti, rispetto a problematiche molto più serie.

 

 

M'era sfuggita la riflessione sulle persone fisiche e giuridiche... ti senti un animale, un rettiliano? Ok allora fallo, comportati come tale vita natural durante, e poi ne riparliamo eh :D

Modificato il 05 July 2024 17:07

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hugorhill
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hugorhill
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Inviato il 23 giugno 2015 21:45

ho sentito che i trans sulla carta d'identita vogliono scritto genere x

 

io mi immaginavo wolwerine ,tempesta,ciclope e invece :ehmmm:

 

visto che la boldrini in quanto donna esige di essere chiamata presidentA attentando fra l'altro alla lingua italiana,quando avremo una trans come la chiamiamo ???

presidentx?

dottor x?

:mellow:



joramun
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Inviato il 23 giugno 2015 22:01

Lo Stato ha dei valori. Valori discrezionali, ovviamente. La tutela paternalistica dei bambini/adolescenti, la famiglia cristiana tradizionale, eccetera.

Tali valori, per poter essere applicati e difesi, devono essere tradotti in norme. Tali norme, per poter essere applicate correttamente, per non essere in balia di interpretazioni discrezionali, devono essere ancorate a FATTI. PARAMETRI. Il più possibiIe oggettivi.

 

I diritti dei genitori adottivi su quali parametri oggettivi si basano? Perchè lì il dato biologico non c'è.


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hacktuhana
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Inviato il 23 giugno 2015 22:29

Niente devono essere un uomo e una donna perché la biologia stabilisce che quelli servono per procreare.

 

Peccato che ci sono fior di studi scientifici che andrebbero a stabilire che il gene omosessuale maschile sia fattore di una maggiore capacità riproduttiva del gene femminile.

 

Ma imbarcarci in questo tipo di discorsi, prettamente scientifici, di ricerca e conoscenza, ripeto, sulla quale si basa il fondamento stesso della scienza, non porta che a capire che dobbiamo studiare, studiare e studiare, prima di stabilire leggi e norme riguardanti lo studio della vita(e ogni altra disciplina scientifica).

 

Poi magari non ho capito precisamente tutto l'impianto messo su da Ser Balon, può essere benissimo.

Comunque mi fermo qua... amen :D



Lord Beric
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Inviato il 24 giugno 2015 9:55

il che significa la fine delle quote rosa e dei club femminili, nonché la distinzione dei bagni uomo/donna al ristorante...

magari è un bene eh, però nel caso bisogna permetterlo. E' una questione di coerenza.

Ma tu ritieni veramente che ci sarebbe una corsa di uomini che si sottopongono ad operazioni per cambiare sesso allo scopo di correre nelle gare di atletica femminile o di iscriversi a qualche club femminile?

 

La popolazione omosessuale, secondo stime di cui non ricordo la fonte ma che all'epoca avevo trovato convincente, è del 5% della popolazione complessiva.

Di questo 5% solo una minima frazione (escludendo manifestazioni provocatorie come i gay-pride) si sottopone ad operazioni per cambiare sesso o fa abitualmente uso di travestitismo.

 

Quindi di cosa stiamo parlano?

E soprattutto, cosa c'entra con i matrimoni omosessuali?

 

li si paragona perché è evidente il parallelismo.

 

la tutela dei minori/incapaci, che paternalisticamente arriva a comprimere la libertà di scelta degli individui, è l'espressione di valori etici e morali tipici della nostra società, qui e ora, assolutamente opinabili in astratto e che in altre epoche e in altri luoghi vengono bellamente ignorati. In vari Stati avere una moglie 12enne è tuttora ammesso, e può anche essere che i figli di queste dodicenni siano pure più felici rispetto a quelli di una 45enne in carriera divorziata.

Stesso discorso per l'incesto, ma chi l'ha detto che se l'amore c'è non si può fare, i frutti dell'incesto hanno costruito le piramidi, mica male.

E perché io e mia moglie non possiamo adottare il nonnino scusa? E crescerlo come il nostro amato pupo? I romani avrebbero potuto farlo, volendo.

 

Lo Stato ha dei valori. Valori discrezionali, ovviamente. La tutela paternalistica dei bambini/adolescenti, la famiglia cristiana tradizionale, eccetera.

Tali valori, per poter essere applicati e difesi, devono essere tradotti in norme. Tali norme, per poter essere applicate correttamente, per non essere in balia di interpretazioni discrezionali, devono essere ancorate a FATTI. PARAMETRI. Il più possibiIe oggettivi. Il più possibile scientifici. Il bambino/adolescente diventa "minore di anni 18" e via discorrendo.

I valori cambiano? Ottimo, le norme cambieranno di conseguenza. Le norme però, non il loro essere ancorate a fatti e parametri. oggettivi.

Se il valore della distinzione "netta" tra generi crolla, o comunque diventa fluida, tale per cui io posso essere lunedì uomo e martedì donna a seconda del trucco e parrucco, dovrà crollare/modificarsi l'impianto normativo che disciplina tali distinzioni (niente più cessi separati, niente più sci maschile vs sci femminile ecc.), non lasciare immutate le norme e disancorarle dai fatti attraverso una finzione a-scientifica (tipo fingere che i miei cromosomi non siano più XY ma siano diventati XX e dunque io sia qualificabile come di "sesso femminile").

Stai paragonando un'unione tra due persone adulte e consenzienti con un'unione tra un adulto e un minore. Il parallelismo ce lo vedi tu...

 

Balon, capisco il tuo desiderio di trovare delle verità uniche e incontrovertibili che possiamo prendere come fonte suprema di ogni fondamento giuridico.

Ora, nelle relazioni umane non funziona come tu speri e non potrebbe nemmeno funzionare in tal modo, ma se anche fosse, è necessario stabilire quali sono i parametri rilevanti e quali no.

 

Nel caso dei minori, lo Stato paternalista ha dei dati che affermano che mediamente i minori hanno un senso dell'etica meno sviluppato e non hanno la capacità di cogliere tutte le implicazioni delle scelte che fanno, fattori che li pongono nella condizione di essere plagiati più facilmente degli adulti. Lo Stato ha un fine (tutelare i minori) e si serve di mezzi per esercitare tale tutela. Lo Stato ha una necessità e interviene con gli strumenti di cui dispone per soddisfare tale necessità.

 

Ora, vorrei ragionare negli stessi termini. Qual è il fine che si propone lo Stato nella tutela dell'istituzione familiare (terminologia che usiamo per definire un preciso insieme di diritti e doveri), e in che modo il divieto per legge agli omosessuali di contrarre matrimonio aiuta lo Stato nel raggiungimento del suo fine? Quali sono le basi scientifiche o sociali di tale divieto?

 

Tra l'altro, Balon, proprio l'ancorare la scelta a principi scientifici è la migliore risposta a chi dice "ma se si legalizzano i matrimoni omosessuali poi la gente vorrà sposarsi con il proprio cane o con la propria figlia". Nella legge come nella scienza, casi uguali si trattano in modo uguali, casi diversi si trattano in modi diversi. Questa è la prima e più importante implicazione dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Ti renderai quindi conto che per avallare la parte virgolettata poco sopra occorre prima dimostrare che: 1) la ratio secondo cui si legalizzerebbero i matrimoni omosessuali sia valida anche per matrimoni con minori, animali o che altro, e 2) che nel contrarre matrimoni con minori, animali o che altro non vi siano aspetti negativi che invece non si pongono nel caso dei matrimoni omosessuali.

 

Fare di tutta l'erba un fascio, semplificare all'estremo (cosa che va tanto di moda ai giorni nostri, ben esemplificata dalla comunicativamente efficacissima immagine della "ruspa"), è quanto di più antiscientifico si possa immaginare.


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joramun
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joramun
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Inviato il 24 giugno 2015 12:32

Tra l'altro, pensandoci bene, se c'è una cosa per antonomasia culturale e non naturale è proprio il matrimonio, quindi la famiglia che ne deriva: siamo l'unica specie ad aver ritualizzato e istituzionalizzato questa usanza, mentre in natura i nuclei sociali di base si compongono (quando si compongono) attraverso mille altri modi, dal branco alla colonia. E sempre in natura sono ampiamente diffusi comportamenti che i seguaci della cosiddetta famiglia naturale considererebbero decisamente contronatura come l'omosessualità, la bisessualità, la masturbazione, la poligamia e la pedofilia, ma anche l'incesto e la necrofilia.

 

E proprio perchè chi ritiene che abbiano diritto a definirsi famiglie anche nuclei diversi da quello classico (compresi quelli composti da omosessuali) è un sostenitore di regolazioni culturali della famiglia, nessuno si sognerebbe di istituzionalizzare pedofilia, incesto o altre forme sessuali che sono invece comunissime nel mondo naturale.

Dunque in realtà né gli anti gay-marriage né i pro gay-marriage si adeguano alle usanze iperlibertarie della natura: entrambe le parti propongono invece regole di origine culturale per la definizione di famiglia. Solo che sono regole differenti.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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GIL GALAD
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Inviato il 24 giugno 2015 17:02

Siamo un paese arretrato in molte fasce sociali, superstizioso e credulone dove la Chiesa ha ancora una presa forte soprattutto nel sud. Il tema dell'omofobia viene ed è stato trattato in maniera troppo soft dalla politica, le leggi anche recenti sono dei pannicelli ma non la soluzione. A tutti gli stessi diritti al di là delle inclinazioni sessuali, questa è l'unica strada. Poi fatemi dire una cosa: vi sono stati decine di casi di persone eccezionali, artisti studiosi letterati scienziati ecct. omosessuali che hanno dato contributi alla società e all'elevazione dell'uomo straordinari mentre altri uomini forti della loro "potenza virile" hanno prodotto distruzioni e tragedie immani e di questo genere di "super-uomini" machi si dovrebbe aver paura. Prendete l'esempio del grande Oscar Wilde la cui vita è stata una tragedia per la sua omosessualità, perseguitato arrestato ed infine morto da solo e considerato un mostro. Un uomo invece immenso e le sue opere lo dimostrano dall'umanità profonda. Quindi di chi o cosa dovremmo aver paura? Dell'oscurantismo e arretratezza mentale di certa gente ecco di cosa c'è da temere.

Modificato il 05 July 2024 17:07

Gil Galad - Stella di radianza





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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 24 giugno 2015 17:54

Dunque, cerchiamo di non fare un minestrone incomprensibile e tenere distinte le varie cose.

Io non sto affatto sostenendo l'argomento del "è contro natura ergo non si deve fare", e neppure sto entrando nel merito sull'opportunità di concedere o meno agli omosessuali la possibilità di adottare/procreare.

 

 

Io sono partito dalla seguente considerazione:

Prevedere la possibilità di cambiare sesso a proprio piacimento, e vedersi riconosciuta giuridicamente tale scelta (lo ricordo, possibilità ad oggi prevista solo successivamente a operazioni diciamo "invasive" e che comportano un mutamento più o meno "reale" - anche se non sarebbero comunque scientificamente idonee a comportare un cambio di sesso in senso stretto - possibilità tuttavia che secondo vari orientamenti e sentenze dovrebbe essere ammessa semplicemente in virtù di una libera scelta individuale -> per approfondimenti vedasi http://www.questionegiustizia.it/articolo/rettificazione-di-attribuzione-di-sesso-solo-previo-intervento-chirurgico_la-parola-alla-consulta_04-03-2015.php) comporterebbe due ordini di problemi:

 

1. Il modo in cui tale ampia libertà di disporre della proprio sesso si rifletterebbe sulle norme/regolamenti (sportive, religiose, di costume, politiche ecc.) per le quali il genere rileva. Certo si potrà dire "e chissenefrega, inezie", ma ciò non toglie che il problema resta, per quanto irrilevante e/o facilmente risolvibile esso sia. Secondo me non è proprio così irrilevante e se non disciplinata la cosa di presterebbe a diversi abusi, ma qui si apre un altro discorso più tecnico caso per caso.

 

2. Permettere a un soggetto, sulla base di un atto di mera volontà, di "sovvertire" dati oggettivi, scientifici, come l'appartenenza a un certo genere sessuale, e riconoscere questa finzione in ambito giuridico, comporta una forte deroga al principio generale per cui vi deve essere quanto più possibile corrispondenza tra la realtà e il diritto. Principio generale che tutela interessi fondamentali come quello della certezza del diritto, della prevedibilità e non discrezionalità delle conseguenze giuridiche derivanti da fatti/scelte naturali e umane, e via discorrendo.

 

Come tutti sappiamo, il diritto non si limite a dare la tutela x al caso/casi y/z, di volta in volta, case by case. Un sistema del genere sarebbe schizofrenico o, ben che veda, ad altissimo rischio di arbitrio. Esiste un architettura generale, una coerenza che il sistema deve avere, una logica interna, il suo partire da assiomi il più possibile condivisi e razionali da cui far discendere giù giù le varie norme.

Derogare il principio di cui sopra (corrispondenza tra diritto e realtà) privilegiando un altro principio (autodeterminazione del singolo) avrebbe anch'esso tutta una serie di ripercussioni molto interessanti e non necessariamente positive, in quanto l'architettura del sistema ne risulterebbe sconquassata e andrebbe rivista in vari punti.

 

Personalmente mi pare evidente che, se si permette alla volontà di singolo, in nome dell'autodeterminazione/libertà personale, senza sindacare sui motivi, di "disancorare" il sesso "reale" dal sesso giuridicamente riconosciuto, andrebbe di conseguenza reso possibile non solo per il sesso, ma anche per tutta un altra serie di cose (l'età, la specie ecc.). Oppure bisognerebbe individuare quali sono le differenze rilevanti ai sensi delle quali giustificare una disparità di trattamento tra coloro che hanno una percezione di sè stessi diversa dalla realtà biologica (vuoi nel genere, vuoi nella specie, vuoi nell'età ecc.).

 

 

 

Al che mi si muove un obiezione che francamente non trovo pertinente: i parametri biologici non rilevano, o rileva poco, o non rileva nella disciplina del adozione o del matrimonio ecc.

Il che non è vero. E ho portato diversi esempi per cui parametri biologici concorrono a determinare le discipline in questione, fungendo da criteri grazie ai quali si determina se un comportamento è vietato o permesso. Ovviamente non sono il criterio unico ed esclusivo, ma negarne la grande rilevanza mi pare scorretto.

 

 

Ripeto: io non sto dicendo che, poiché biologicamente/naturalmente succede una certa cosa (es. i figli sono concepiti in un certo modo), la qual cosa deve assumere un carattere prescrittivo (cioè essere recepito pari pari dal diritto). Nel modo più assoluto. E' possibilissimo e auspicabile che siano dettate discipline diverse. Sia vietando comportamenti assai naturali (scoparsi le minorenni), sia inventando istituti che tanto naturali non sono (adozione e altre forme di tutela).

Non sto facendo un discorso "giusnaturalistico".

 

Io sto dicendo che, qualunque scelta si faccia, è importante mantenere ben salda la corrispondenza tra il dato biologico e il dato giuridico.

Per esempio, se a livello giuridico dico "è vietato scoparsi le minorenni" (giusto o sbagliato che sia), è fondamentale che il parametro biologico "età" sia ben chiaro, oggettivo, e non modificabile/interpretabile a piacimento.

Se dico "alle donne si applica questa o quella disciplina, diversa da quella che si applica ai maschi", è fondamentale che il parametro biologico "sesso" sia ben chiaro, oggettivo, non modificabile/interpretabile a piacimento. E via discorrendo.

 

 

Spero di aver chiarito cosa intendo quando parlo dell'importanza di salvaguardare l'oggettività dei dati/paramentri scientifici/biologici anche quando si parla di diritto e diritti...


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hacktuhana
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Inviato il 24 giugno 2015 18:31

Il Parlamento Europeo


Viste le petizioni nn. 16/84 e 229/87,


- vista la dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione sui diritti umani del 27.4.1977 (G.U, n.c. 103 del 27.4.1987, pag.1);


- visto il preambolo dell’Atto Unico europeo (G.U. n. 1 169 del 29.6.87, pag.1), con il quale si impegna a sostenere i diritti fondamentali sanciti dalla convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e della Carta sociale europea, in particolare la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale;


- vista la sua risoluzione del 29.10.1982 (G.U. n. C304 del 22.11.82, pag. 253) sul miglioramento della salvaguardia dei diritti fondamentali nella CE mediante misure legislative;


- vista la risoluzione sulle discriminazioni sessuali sul luogo di lavoro (G.U. n.C. 104 del 16.4.1984, pag.46);


- vista la risoluzione sulla violenza contro le donne (G.U. n. C. 176 del 14.7.1986, pag. 52);


- vista la relazione della commissione per le petizioni (doc.A3- 16/89);


A. considerando che la procedura relativa al cambiamento di sesso dei transessuali non è ancora avviata e regolamentata in tutti gli stati membri della Comunità o che i relativi costi non vengono assunti dall’assicurazione contro le malattie;


B. deplorando che i transessuali vengano tuttora ovunque discriminati, emarginati e, a volte, addirittura criminalizzati;


C. consapevole che il tasso di disoccupazione fra i transessuali è del 60-80% durante la fase del cambiamento di sesso;


D. constatando che la transessualità costituisce un problema psicologico e medico, ma è anche un problema della società che non sa affrontare un cambiamento dei ruoli condizionati dal sesso e fissati dalle tradizioni culturali;


1. è convinto che dignità umana e il diritto della personalità debbono comprendere anche il diritto di condurre una vita rispondente alla propria identità sessuale;


2. invita gli Stati membri a emanare disposizioni che regolino il diritto dei transessuali al cambiamento di sesso, sotto l’aspetto endocrinologico, chirurgico - plastico ed estetico e le relative procedure, e vietino la loro discriminazione;


considera che tale procedura dovrebbe garantire almeno le seguenti possibilità:


a) diagnosi differenziale, sotto l’aspetto psichiatrico -psicoterapeutico del transessualismo per favorire l’autodiagnosi;


b) periodo di consulenza: accompagnamento e sostegno psicoterapeutico, chiarimenti sul cambiamento di sesso, visite mediche;


c) trattamento ormonale/test del quotidiano, vale a dire vivere nel nuovo ruolo sessuale per almeno un anno;


d) intervento chirurgico, previa autorizzazione da parte di un organismo specifico composto da un medico specialista, uno/a psicoterapeuta ed eventualmente da un/a rappresentante nominato/a dall’interessato/a;


e) riconoscimento giuridico: cambiamento del nome, rettifica del dato riguardante il sesso sul certificato di nascita e sui documenti d’identità;


f) assistenza medica e psicoterapeutica dopo l’intervento;


3. invita il Consiglio d’Europa a emanare una convenzione per la tutela dei transessuali;


4. invita gli Stati membri a prendere le opportune misure affinché i costi del trattamento psicologico, endocrinologico, chirurgico -plastico ed estetico dei transessuali vengano rimborsati dall’assicurazione contro le malattie;


5. invita gli Stati membri a concedere il sussidio di assistenza ai transessuali che, a causa dell’adeguamento dei caratteri sessuali, hanno perso senza colpa il lavoro e/o l’abitazione;


6.invita gli Stati membri a istituire consultori per i transessuali e a sostenere finanziariamente le loro organizzazioni;


7. invita gli Stati membri a fare opera d’informazione sui problemi dei transessuali, in particolare presso gli addetti ai servizi sociali, la polizia, i funzionari della polizia di frontiera, l’anagrafe, l’amministrazione militare e le carceri;


8. invita la Commissione e il Consiglio a precisare che le direttive comunitarie sull’equiparazione di uomini e donne sul posto di lavoro vietano anche la discriminazione dei transessuali;


9. invita la Commissione, il Consiglio egli stati membri a predisporre documenti d’identità sui quali potrebbe essere, su richiesta, indicata, l’eventuale transessualità del titolare durante il periodo dell’adeguamento dei caratteri sessuali, documenti che sarebbero riconosciuti in tutta la comunità;


10. invita il Consiglio e gli Stati membri a riconoscere, nel quadro dell’armonizzazione del diritto d’asilo, le persecuzioni a causa della transessualità come motivo per la concessione dello stesso;


11. invita la Commissione a mettere a disposizione, nel quadro dei suoi programmi d’intervento, stanziamenti destinati alle ricerche sulla transessualità e alla diffusione delle attuali conoscenze mediche in materia;


12. invita la Commissione a intervenire presso gli Stati membri affinché essi prevedano speciali misure per facilitare il collocamento al lavoro dei transessuali;


13. chiede di segnalare un ufficio presso la Commissione, al quale possano essere denunciati i casi di discriminazione;




  1. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al Consiglio d’Europa.
Modificato il 05 July 2024 17:07

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