Ecco, questo è un turno dove non conosco nessuno dei due (per quanto conosca entrambe le saghe non ho mai avuto occasione di leggerle " /> )
Quindi per questo turno aspetto di sapere più news sui due contendenti prima di prendere una decisione...
Forza gente, datemi motivi per votare i vostri candidati " />
Della saga di Erikson ho letto i primi 3 libri (cioè i primi 4 italiani). Me li sono spalmati nel corso degli anni e con tutti i casini che ha quella saga sicuramente molte cose le avrò dimenticate o non le avrò capite bene... però resta il fatto che Ben lo Svelto dal punto di vista che interessa a me (cioè che il personaggio sia psicologicamente interessante) mi è sempre parso piuttosto anonimo, a meno che non mi sia dimenticata qualcosa.
L'avversario però dalla descrizione dà l'aria di essere un personaggio addirittura brutto. Non ho letto niente di Eddings, ma da quello che ne ho sempre sentito dire non fa proprio per me.
Sono propensa anch'io a votare per Ben lo Svelto, a meno che non mi forniate motivi convincenti per fare il contrario, visto che l'altro non lo conosco.
Non conosco Ben lo Svelto, sebbene abbia sentito parlare molto bene del ciclo di Erikson (che leggerò, ma non prima di quello della Torre Nera), però non è che il soprannome me lo renda immediatamente simpatico: in genere, i soprannomi non mi piacciono addosso ai personaggi.
Conosco invece e apprezzo il buon Belgarion (nome vero Garion, il bel- iniziale è un titolo dovuto al fatto di essere SPOILER
uno dei pochi mortali a possedere il potere della Parola, così come il famoso nonno Belgarath, il mago più famoso nel mondo creato da Eddings
), sicuramente uno dei personaggi più simpatici che mi sia capitato di incontrare. Non solo è un giovane normale che SPOILER
scopre di essere in realtà destinato ad affrontare un dio (con esito niente affatto scontato) e conserva comunque l'innocenza di ragazzo che aveva
, ma nel secondo ciclo che lo vede protagonista (quello dei Mallorean, il primo è quello dei Belgariad) SPOILER
i pezzi dove interagisce come re con gli altri potenti sono sempre godibili.
. E il fatto di dover sopportare Ce'Nedra "> lo rende meritevole sicuramente di notevole stima "> .
Infine, il suo nome suona decisamente meglio di quello del suo concorrente, più musicale, più possente. Ergo, il mio voto da decisamente a Belgarion.
Nel mio snobismo mi secca un po' accodarmi alla maggioranza, ma anche qui (e siamo a 3 su 3) conosco solo uno dei personaggi, cioé Ben lo Svelto.
Di Eddings non ho letto nulla,, ma da tutto quel che ne ho sentito mi sa che non sarebbe molto il mio genere.
Quanto a Ben, trovo che sia un personaggio molto complesso ed intrigante, come spesso con Erikson. Ovviamente sono ben ungi da pretendere di averlo capito del tutto " />
In ogni caso, voto Ben lo Svelto.
Ok, ho capito meglio cosa intendevi, ma la mia opinione rimane praticamente la stessa. Non ho niente contro il "sense of wonder", ma se diventa il principale criterio per giudicare un libro fantasy (o fantastico, in generale), sono in completo disaccordo. Volerlo applicare in questo modo mi sembra una forzatura, che, sì, sa molto di pseudo-intellettuale. A partire dai testi si può cercare di stabilire una regola, ma il processo contrario ("giudicare secondo i parametri del fantastico") non ha senso, porta ad una visione del potenziale del fantastico molto limitata. Se l'obiettivo principale dell'autore è un altro (non il sense of wonder), i parametri devono essere adattati, cambiati. E il discorso di fondo dell'articolo crolla.Questo è un link ad un articolo (sempre di Gamberi Fantasy) in cui viene approfondito l'argomento "sense of wonder" (che considero legato in maniera strettissima a quanto dicevo prima),e in cui viene spiegato per bene perchè è meglio non partire da stereotipi.Non sono d'accordo. Fantasia, inventiva, originalità (come del resto lo "spostamento dei paletti dell'immaginario") hanno senso se sono usati per dare nuova linfa, nuovo slancio, una sfumatura nuova alla nostra visione della realtà e possono partire anche da stereotipi
Però, sì, probabilmente Ilyn Payne ha ragione e io ho frainteso. Questo è un discorso sulla forma, più che sul contenuto. Parlando di "sense of wonder" rispetto ai parametri tradizionali della forma (stile ecc) si fa uno spostamento "in orizzontale", più che in profondità (nei contenuti, intendo).
La mia era più una critica alle critiche che una difesa vera e propria. Ho letto il libro quando avevo 11 anni (e non era certo il mio preferito tra quelli di Brooks proprio per le somiglianze con ISDA) e anche se ricordo bene o male le sue caratteristiche principali e anche qualcosa dei contenuti del libro (tanto da sentirmi autorizzato a scrivere ciò che ho scritto), non me la sento di tentare un'analisi dettagliata...che sarebbe ad alto rischio di strafalcioni.Credo che le frasi citate da Joramun si riferiscano alla tecnica, più che ai contenuti, laddove i secondi non devono essere il pretesto per trascurare la prima. E mi stupisce il fatto che una critica all’intrattenimento fine a sè stesso venga proprio da chi sta cercando di difendere la Spada di Shannara. Se c’è qualcos’altro, nel libro, sinora nessuno ne ha parlato (è un invito a farlo, non una provocazione).Uno "spostamento dei paletti dell'immaginario" fine a se stesso, senza nessun collegamento con il mondo reale, non ha senso! Vuol dire relegare veramente il fantasy a intrattenimento e basta...e questa non è certo letteratura.
'mazza che brutte robe... dei oscuri, destino, spiritelli di maghi e canali di magia (cos'è, la trasmissione di Vanna Marchi?)...
mi astengo con estremo piacere... ma sono ampiamente corruttibile, anche se mi sembra che quello svelto si già in fuga...
tra parentesi, cosa sono tutti questi Beniamini? C'è una storia dietro? Una scommessa da ubriachi degli scrittori fantasy?
No no...io intendevo proprio i contenuti.Ok, ho capito meglio cosa intendevi, ma la mia opinione rimane praticamente la stessa. Non ho niente contro il "sense of wonder", ma se diventa il principale criterio per giudicare un libro fantasy (o fantastico, in generale), sono in completo disaccordo. Volerlo applicare in questo modo mi sembra una forzatura, che, sì, sa molto di pseudo-intellettuale. A partire dai testi si può cercare di stabilire una regola, ma il processo contrario ("giudicare secondo i parametri del fantastico") non ha senso, porta ad una visione del potenziale del fantastico molto limitata. Se l'obiettivo principale dell'autore è un altro (non il sense of wonder), i parametri devono essere adattati, cambiati. E il discorso di fondo dell'articolo crolla.
Però, sì, probabilmente Ilyn Payne ha ragione e io ho frainteso. Questo è un discorso sulla forma, più che sul contenuto. Parlando di "sense of wonder" rispetto ai parametri tradizionali della forma (stile ecc) si fa uno spostamento "in orizzontale", più che in profondità (nei contenuti, intendo).
Non mi frega niente se li scrivi e descrivi male:voglio le balene volanti,i muri con gli occhi e chissà quali altri c***i in grado di farmi esclamare "WOW".Non è l'unico componente,ma per me è l'elemento fondamentale.
Gli elfi effeminati e gli Oscuri Signori il "WOW" me lo strappano alla prima lettura,alla seconda se sono ri-elaborati in maniera originale (ma proprio in maniera originalissima)....alla 75423657254esima mi hanno rotto.Aristofane andrebbe a nozze col fantasy attuale (almeno col 90% di esso)....altro che anfora d'olio.
Ad ogni modo mi sa che non ne caveremo un ragno dal buco....partiamo da punti di vista inconciliabili.... " />
Non mi frega niente se li scrivi e descrivi male:voglio le balene volanti,i muri con gli occhi e chissà quali altri c***i in grado di farmi esclamare "WOW".Non è l'unico componente,ma per me è l'elemento fondamentale.
Gli elfi effeminati e gli Oscuri Signori il "WOW" me lo strappano alla prima lettura,alla seconda se sono ri-elaborati in maniera originale (ma proprio in maniera originalissima)....alla 75423657254esima mi hanno rotto.Aristofane andrebbe a nozze col fantasy attuale (almeno col 90% di esso)....altro che anfora d'olio.
Ad ogni modo mi sa che non ne caveremo un ragno dal buco....partiamo da punti di vista inconciliabili.... ">
Tutte caratteristiche tipiche del grande fantasy martiniano. ">
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Non conosco nessuno dei due. Attendo gli sviluppi della gara e della campagna elettorale, anche se sono orientato verso Belgarion.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Non mi frega niente se li scrivi e descrivi male:voglio le balene volanti,i muri con gli occhi e chissà quali altri c***i in grado di farmi esclamare "WOW".Non è l'unico componente,ma per me è l'elemento fondamentale.
beh, però qui non sono d'accordo (con il resto sì).
balene volanti, città costruite da salamandre e altri trip da amanti dei funghetti non è fantasy, è surrealismo.
Non è per niente la stessa cosa.
c'è la stessa differenza che passa tra salvador dalì e paolo uccello, tra i Jefferson Airplain e Wagner...
il fantasy deve trovare il coraggio di supere i classici battibecchi tra legolas e gimli, chessò, facendoli finire a letto insieme in quanto palesemente gay (non necessariamente in chiave comica, un brokeback mountain in salsa fantasy, insomma) e via discorrendo, non abbracciando l'irrazionale selvaggio.
perchè quello non è più fantasy, è surrealismo, appunto.
Non le intendere in maniera letterale.
E ovvio che una balena volante "cosi,tanto per...." mi sa soltanto di gigantesca ca***ta.Ciò che rende il fantasy un genere difficilissimo (se lo si vuole scrivere per bene) è proprio la difficoltà di unire tra loro fantasia e coerenza interna.
Perchè se nel tuo libro vuoi mettere una balena volante,per non farla risultare una colossale vaccata devi spiegare perchè e percome vola,perchè le balene si e i koala no,come si inserisce nel resto del romanzo l'elemento "balena volante" eccetera eccetera...
Fare per bene una cosa del genere è qualcosa di proibitivo,ed è per quello che dicevo che il 90% del fantasy è di una tristezza infinita:perchè le Troisi,i Paolini e le Zimmer-Bradley preferiscono rifilarti la solita pappa stantia degli elfi e degli Oscuri Signori.
Fare per bene una cosa del genere è qualcosa di proibitivo,ed è per quello che dicevo che il 90% del fantasy è di una tristezza infinita:perchè le Troisi,i Paolini e le Zimmer-Bradley preferiscono rifilarti la solita pappa stantia degli elfi e degli Oscuri Signori.
Domanda. Non ho mai letto Marion Zimmer-Bradley però a quanto ho sentito in giro non mi pare proprio che sia un'autrice poco originale e ripetitiva. Magari mi sbaglio ma vederla insieme a Paolini e Troisi mi sembra azzardato.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
ma anche la balena volante inserita "con coerenza" non so quanto sia "fantasy"...
cioè, un paio di stranezze così magari le puoi inserire, ma "rifondare" il genere su queste cose? non credo sia possibile, e imho nemmeno auspicabile.
elfi, cavalieri, castelli, maghi, oscure minacce, viaggio, oggetti magici ecc... ci saranno sempre, e saranno sempre il tema principale del fantasy, così come l'omicidio e l'investigatore lo sono del giallo e le astronavi e i pianeti colonizzati della fantascienza.
secondo me andrebbero semplicemente rielaborati, resi più maturi e variegati aprendosi alla contaminazione di altri generi (magari anche un po' di surrealismo, perché no, ma non solo e non in prevalenza)