mi pare di capitre che Brooks era un avvocato, il suo protagonista pure, magari scatta un minimo di immedesimazione...
Più di un minimo in realtà. L'idea del regno in vendita non è di Brooks ma del suo primo editor, Lester del Rey, che glie l'ha ceduta perché era convinto che Brooks potesse ricavarne un'ottima storia. E Brooks vi ha riversato buona parte di sé stesso, perché anche lui era avvocato e voleva mollare tutto.
Comunque io ho letto il secondo romanzo di Landover e non mi è piaciuto per niente, mentre mi sono divertita molto con la Rowling, anche se la reputo sopravvalutata. Perciò il mio voto va a Silente.
Non conosco Ben Holiday ed il ciclo di Landover, che personalmente come trama mi attira poco. Conosco invece e apprezzo Silente, perciò il mio voto va ad Albus Percival Wulfric Brian Silente.
Quoto.
Voto Albus Silente, che tra l'altro adoro ♥
Mah...è un punto di vista che probabilmente è anche vero,ma che non condivido affatto.Per me il fantasy è (ripeto,in accordo con il nome) fantasia,inventiva,originalità.Riporto un passaggio da Gambery Fantasy che spiega molto bene quanto voglio dire:Momento. Che gli stereotipi siano accettati e perfino graditi nel fantasy è cosa ovvia e doverosa: il genere in sè si riallaccia alla fiaba e al mito il cui scopo è reinterpretare e trasmettere continuamente degli archetipi ben definiti. Che sono sempre quelli per loro stessa natura. E' normale che sia un genere un po' impermeabile alla novità ^^
"Le salamandre giganti erano in un articolo sul blog di Jeff VanderMeer. In quell’articolo, di ormai credo un anno fa, VanderMeer chiedeva al suo pubblico, in particolare agli oculisti e agli esperti di anfibi, quanto sarebbe verosimile la costruzione di una città nell’occhio di una salamandra gigante. Gigante nel senso grande quanto uno degli stati americani.
Con quali problemi si dilettano invece gli autori italiani? Ne elenco qualcuno:
* I giovani (scrittori) rovinano il fantasy o il fantasy rovina i giovani (scrittori).
* Il pubblico è stupido, il pubblico è ignorante, il pubblico non compra abbastanza libri!!! (evidentemente questo signor Pubblico non è poi così scemo).
* I mezzi d’informazione tradizionali – stampa e televisione – non trattano il fantasy con il dovuto rispetto! Il fantasy non è narrativa per ragazzini stupidotti! (basta fare un giro in libreria… per verificare che, nell’ignoranza, questa volta stampa e televisione hanno indovinato!)
* Non si può intaccare la Libertà Artistica™ degli Autori! (sigh)
* …e un’infinita sequela di questioni pseudo-intellettuali che sono fuffa allo stato puro. Di solito si capisce subito che si è entrati in quest’ambito perché sono presenti determinate parole chiave: società, metafora, allegoria, postqualcosa, transqualcosaltro, ecc.
Quello che mi preoccupa è che sono convinta un sacco di gente pensi davvero che le questioni sopra elencate siano più serie, sofisticate o interessanti del sapere se una città possa essere costruita nell’occhio di una salamandra gigante. Non è così. Se ti occupi di fantasy, l’edilizia nel corpo delle salamandre è il tuo pane. Discutere sulla verosimiglianza di quella città vuol dire stabilire se i paletti dell’immaginario possono essere spostati un po’ più avanti a comprendere una fantasia che fino a quel momento non esisteva.
Ecco....la parte in grassetto esprime perfettamente la mia idea di fantasy.
Mai detto che siano la stessa cosa....ho detto che disprezzo entrambe le cose.Ma dire che un autore copia e dire che usa degli stereotipi non può essere la stessa cosa oO.
Che al 48756785743esimo inizi a romperti le ****e e a chiederti perchè gli autori non occupino il loro tempo inventando cose nuove...Quale sarebbe il male dello stereotipo, scusa?
Non sono d'accordo. Fantasia, inventiva, originalità (come del resto lo "spostamento dei paletti dell'immaginario") hanno senso se sono usati per dare nuova linfa, nuovo slancio, una sfumatura nuova alla nostra visione della realtà e possono partire anche da stereotipi. Uno "spostamento dei paletti dell'immaginario" fine a se stesso, senza nessun collegamento con il mondo reale, non ha senso! Vuol dire relegare veramente il fantasy a intrattenimento e basta...e questa non è certo letteratura.
Il fantasy, con la sua inventiva (non che questa sia la sua unica componente, intendiamoci), può davvero dare un apporto alla letteratura in generale, ma non se si rinchiude in se stesso in questo modo!
L'immaginario serve al reale, ma da solo non va da nessuna parte...(e soprattutto non ci porta da nessuna parte)
Questo è un link ad un articolo (sempre di Gamberi Fantasy) in cui viene approfondito l'argomento "sense of wonder" (che considero legato in maniera strettissima a quanto dicevo prima),e in cui viene spiegato per bene perchè è meglio non partire da stereotipi.Non sono d'accordo. Fantasia, inventiva, originalità (come del resto lo "spostamento dei paletti dell'immaginario") hanno senso se sono usati per dare nuova linfa, nuovo slancio, una sfumatura nuova alla nostra visione della realtà e possono partire anche da stereotipi
Dai, il mio voto a questo punto lo dedico a Ben Holiday, semplicemente perché non merita di perdere per troppo distacco.
(12 - 7 con il mio voto)
Devo ammettere che questo scontro mi ha causato il primo vero tentennamento. Mi piacciono abbastanza entrambi i personaggi. Conosco Silente più dai film che dai libri che sto leggendo, però anche nella trasposizione cinematografica mi coinvolge. Conosco molto meglio Ben Holiday perché ho letto Landover parecchie volte (per diverse estati ho proclamato la settimana di Landover nella quale leggevo i libri al ritmo di uno al giorno) e sebbene non sia Strabo (il Drago di Landover "> ) penso anch'io non meriti di perdere con troppo disonore, quindi alla fine il mio voto è per lui.
Per quanti evitino (peccato per loro) landover in quanto opera di chi ha creato anche Shannara, secondo me va ricordato ancora una volta che tutta la struttura di questo ciclo di libri è diversissima rispetto a Shannara. Landover è una ventata di aria fresca rispetto al clima di Shannara. Volendo fare un paragone, (un po' improprio per certi versi), se Shannara è una fiction a lungo sviluppo, Landover è una brillante sitcom nel quale persino la riflessione è affrontata con una leggerezza che te la rende più piacevole. Ovviamente è sempre Brooks a scrivere, ma l'approccio è molto diverso e secondo me il risultato è un'opera che vale la pena di leggere.
Come già detto, il voto è quindi per Ben Holiday.
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Ciao a tutti, non partecipo mai al forum, ma seguo sempre le novità nella home di questo stupendo sito/forum, siete grandi. " />
Parteciperò sicuramente a questa splendida iniziativa, ma mi limiterò a votare solo quando conoscerò entrambi i contendenti; nella prima gara avrei votato Atreju, qui Silente (ma non contate il mio voto grazie), gli altri due non li conosco.
Alla prossima!
Credo che le frasi citate da Joramun si riferiscano alla tecnica, più che ai contenuti, laddove i secondi non devono essere il pretesto per trascurare la prima. E mi stupisce il fatto che una critica all’intrattenimento fine a sè stesso venga proprio da chi sta cercando di difendere la Spada di Shannara. Se c’è qualcos’altro, nel libro, sinora nessuno ne ha parlato (è un invito a farlo, non una provocazione).Uno "spostamento dei paletti dell'immaginario" fine a se stesso, senza nessun collegamento con il mondo reale, non ha senso! Vuol dire relegare veramente il fantasy a intrattenimento e basta...e questa non è certo letteratura.
Per la cronaca, conosco entrambi i personaggi e avrei votato per Atreju. Ho divorato il libro da bambino e ne ho ottimi ricordi.
Non conosco Landover, ma mi avete convinto: voto Ben Holiday.
Landover sembra interessante, forse con me Brooks ha una seconda possibilità.
Allo stato attuale però non posso che votare Silente. " />
Landover è già più interessante della saga di Shannara, e infatti ne ho letto tutti i libri. Ma mentre Ben Holiday dopo cinque romanzi mi ha stufato, non posso dire lo stesso dei libri della Rowling. Silente apparterrà pure al prototipo del Saggio, con tutte le somiglianze che ne derivano con gli altri personaggi che l'hanno preceduto, ma a mio giudizio la Rowling è riuscita benissimo a dargli una sua personalità e una vita propria, non soltanto (come è già stato fatto notare) nell'ultimo libro, ma anche nei precedenti, attraverso piccoli segnali che possono venire pienamente compresi solo dopo aver letto tutta la saga.
Insomma, se non si è capito, voto Silente.
Guardate che figo Silente:
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Signore e signori,
mi permetto di ribadire il mio sostegno per Ben Holiday. Voglio inoltre smuovere le vostre coscienze: è un nostro simile, ha bisogno di noi.
Siamo stati tutti (o buona parte di noi) lettori di Harry Potter. Io ero ragazzo, e non nego l'apprezzamento per la figura di Silente. Ma ero, appunto, un ragazzo. Con tutto il rispetto per la saggezza e la barba bianca, andiamo oltre Silente.
Ben Holiday vi aspetta. Non ha avuto una vita facile, credeva di andare in vacanza e si è ritrovato in un regno fiabesco (e maledettamente divertente!)
Potrebbe capitare a tutti voi.
Votate Ben Holiday!
Dai, voto Ben Holiday.