100 volte la velocità da me ipotizzata non è proprio prossima a quella della luce, siamo a un decimo. In ogni caso , si se viaggiasse alla velocità della luce la vita sulla navicella scorrerebbe più lentamente...
100 volte la velocità da me ipotizzata non è proprio prossima a quella della luce, siamo a un decimo. In ogni caso , si se viaggiasse alla velocità della luce la vita sulla navicella scorrerebbe più lentamente...
Beh, solo dal punto di vista della terra, non certo per quelli sull'astronave. Ma anche qui, si dovrebbe superare il 90% della velocita' della luce per percepire decentemente i fenomeni relativistici. A dirla tutta, alla velocita' della luce, il viaggio, oltre che impossibile, durerebbe 0 per i viaggiatori " />
Per il viaggio 'a curvatura' e la comunicazione 'superluminale' dovreste pero' trovare qualche idea originale che sono cose gia' trite e ritrite e il pubblico, al giorno d'oggi, non e' quello degli anni 60. Leggi: non apprezza vaccate e la solita minestra riscaldata.
Per il viaggio 'a curvatura' e la comunicazione 'superluminale' dovreste pero' trovare qualche idea originale che sono cose gia' trite e ritrite e il pubblico, al giorno d'oggi, non e' quello degli anni 60. Leggi: non apprezza vaccate e la solita minestra riscaldata.
Ogni storia ha miliardi di problemi se analizzate bene. Io penso che questi sono dettagli che devono essere analizzati in un secondo tempo, quando un'idea diventerà concreta e si inizierà a lavorarci sopra, altrimenti si entra in un limbo dal quale non si esce più...
Secondo me bisognerebbe concentrarci di più sulle idee come ambientazione, trama, tema ecc... una volta che se ne trova qualcuno che piace alla maggioranza allora si entra in questi dettagli... a tutto poi si trova una soluzione...
Mi piace l'idea in generale. Se riusciamo a trovare un motivo valido per generare delle situazioni che creino suspence durante il racconto e che portino ad uno svelamento finale potrebbe essere interessante. I problemi di coerenza tecnica: viaggio spaziale, tecnologia, ecc. si possono analizzare in un secondo momento se si decide per questa ambientazione, imho.In coincidenza con il “capodanno” che segna il punto esatto dal quale si trovano esattamente a 100 anni dall’arrivo, i contatti dalla terra vengono persi. L’ultimo messaggio è stato interrotto a metà e non ne arrivano altri.
Tempo dopo, un altro fatto ispiegabile. La seconda astronave, che viaggia in mezzo alle 1 e alla 3.. “si spegne”. Tutte le luci sono spente, nessun movimento al di là degli oblò, nessun contatto radio.
Cosa è successo?
Mentre il viaggio continua lento, i pdv (sparsi sull’astronave 1 e 3) sono coinvolti nello scoprire il mistero che ha portato a perdere l’intero equipaggio della seconda astronave. Fino alla sconvolgente rivelazione finale XD
Tema:
La solitudine, la libertà, lo scopo di una vita passata a viaggiare sapendo che non si vedrà la fine del viaggio… O comunque ci sono varie possibilità…
Cosa ne pensate?
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Ps. le ultime idee mi sono piciute entrambe..ses te ne vengono altre posta!! " />
A me viene in mente che in un contesto del genere l'umanità, o meglio i selezionati per il viaggio, non debbano avere credenze religiose. O che le credenze religiose siano andate a farsi benedire con la scoperta della fine imminente, si fa per dire, della Terra. Possiamo supporre un infido piano di una cricca di scellerati mistici deliranti che tentano di distruggere la missione?
Oppure chessò, essendo le astronavi viaggianti in prossimità della velocità della luce possiamo ipotizzare strani comportamenti o la nascita di strani ed oscuri poteri nell'equipaggio, nelle nuove generazioni nate a bordo. telecinesi ad esempio, ma senza esagerare, se no finiamo alla xmen.
Oppure: abbordaggio di pirati stellari che si rivelano nient'altro che umani evoluti provenienti dal futuro. (azz che casino)
Dirottamento delle astronavi in un buco nero che riporta i superstiti su di un sistema sconosciuto in cui colonizzano un pianeta abitato da creature senzienti dalle sembianze simili a quelle umane ed ad uno stadio evolutivo stile antica Roma. in questo caso saremmo noi i conquistatori, o visti come dei.
Questi sono solo spunti che mi vengono in mente.. o una marea di str***ate, boh... Megli che vada a nanna...
Ma sono d'accordissimo: volevo solo dare una soluzione al problema. Si era cominciato a parlare di viaggi iperspaziali, curvatura, ecc., quando il viaggio potete farlo durare esattamente quanto vi serve, applicando semplicemente la relatività generale (cioè fisica nota, non inventata).Ogni storia ha miliardi di problemi se analizzate bene. Io penso che questi sono dettagli che devono essere analizzati in un secondo tempo, quando un'idea diventerà concreta e si inizierà a lavorarci sopra, altrimenti si entra in un limbo dal quale non si esce più...
Esattissimo.Beh, solo dal punto di vista della terra, non certo per quelli sull'astronave. Ma anche qui, si dovrebbe superare il 90% della velocita' della luce per percepire decentemente i fenomeni relativistici. A dirla tutta, alla velocita' della luce, il viaggio, oltre che impossibile, durerebbe 0 per i viaggiatori " />
Ma sono d'accordissimo: volevo solo dare una soluzione al problema. Si era cominciato a parlare di viaggi iperspaziali, curvatura, ecc., quando il viaggio potete farlo durare esattamente quanto vi serve, applicando semplicemente la relatività generale (cioè fisica nota, non inventata).
Si, ma non con una telefonata a casa per sapere se la mamma ha fatto la torta quando sei a un paio di anni luce dalla Terra...
Con tutta la mia buona volontà, non sono riuscito a capire questo commento.
Ma sono d'accordissimo: volevo solo dare una soluzione al problema. Si era cominciato a parlare di viaggi iperspaziali, curvatura, ecc., quando il viaggio potete farlo durare esattamente quanto vi serve, applicando semplicemente la relatività generale (cioè fisica nota, non inventata).
Si, ma non con una telefonata a casa per sapere se la mamma ha fatto la torta quando sei a un paio di anni luce dalla Terra...
Erm, la Dama non vorrebbe rompere le uova nel paniere a nessuno, ma esiste già una storia così... Non è un libro che ha letto di persona (non ricorda nemmeno il titolo, avendolo sentito nominare solo una volta più o meno 3 o 4 anni fa), ma la storia è identica (ok, forse lì c'era una sola enorme astronave, ma il resto è praticamente uguale...
in quanto alla "Stazione"... sarà da "bastian contrari", ma l'idea di mischiare quel tipo di ambientazione con la trama del "chip" non è che la entusiasmi più di tanto... poi, per carità, magari invece ne verrebbe fuori qualcosa di spettacolare, però a pelle non le sembra il massimo... " />
Una? Ne esisteranno almeno 50! " />Erm, la Dama non vorrebbe rompere le uova nel paniere a nessuno, ma esiste già una storia così...
Ma il punto non è questo: non si troverà mai una trama nuova, ma è il modo in cui la si rende che conta.
Erm, la Dama non vorrebbe rompere le uova nel paniere a nessuno, ma esiste già una storia così... Non è un libro che ha letto di persona (non ricorda nemmeno il titolo, avendolo sentito nominare solo una volta più o meno 3 o 4 anni fa), ma la storia è identica (ok, forse lì c'era una sola enorme astronave, ma il resto è praticamente uguale...
A me, cosi' su due piedi, vengono in mente "Sfera" e "Chi c'era prima di noi". Piu' Nathan Never (mi sembra che il primo o secondo albo gigante racconti di una storia analoga).
in quanto alla "Stazione"... sarà da "bastian contrari", ma l'idea di mischiare quel tipo di ambientazione con la trama del "chip" non è che la entusiasmi più di tanto... poi, per carità, magari invece ne verrebbe fuori qualcosa di spettacolare, però a pelle non le sembra il massimo... " />
Inizialmente anche a me la miscela ha fatto un po' storcere il naso, ma poi ripensandoci l'ho trovata un modo interessante per evitare una deriva metafisica di cui ultimamente forse si abusa troppo.
Comunque anche io sono d'accordo che prima la storia e l'ambientazione e poi i dettagli tecnici. Volevo solo suggerire che normalmente i lettori di fantascenza sono un po' piu' smaliziati quandi si tratta di queste questioni, e che se quando ci si trova a dover giustificare alcuni aspetti tecnologici o scientifici ci si riduce ai due o tre stereotipi ipersfruttati o, peggio, si finisce con assurdita' inverosimili, molti potrebbero non gradire (la sospensione dell'incredulita' va sostenuta, poretta " /> ).
Esempio: da Sagan in poi i viaggi nel tempo sono fin troppo spesso attribuiti a wormholes. Se serve un viaggio nel tempo per la storia, magari val la pena pensare fin da subito se si puo' trovare un alternativa piu' originale (e senza tirare in ballo i soliti paradossi, magari).
Con tutta la mia buona volontà, non sono riuscito a capire questo commento.
Ma sono d'accordissimo: volevo solo dare una soluzione al problema. Si era cominciato a parlare di viaggi iperspaziali, curvatura, ecc., quando il viaggio potete farlo durare esattamente quanto vi serve, applicando semplicemente la relatività generale (cioè fisica nota, non inventata).
Si, ma non con una telefonata a casa per sapere se la mamma ha fatto la torta quando sei a un paio di anni luce dalla Terra...
Bello fare a gara a chi ne sa di più di fisica relativistica, senza poi tenere conto delle opinioni degli altri.
Il lettore di fantascienza è ostico, in genere appassionato di tecnica o con un retroterra in ambito scientifico, non gli si può servire un affogato al caffè e farglielo passare per anatra all'arancia.
Ah già, maledetto io e le mie similitudini stile "torta della nonna" che poi non si capiscono nonostante la buona volontà.
Il punto è, come accennato da me e ribadito da altri, ultimo in ordine di tempo Manifredde, se si decide per la fantascienza un minimo di background tecnologioco e scientifico va tenuto in conto.
Ergo, a meno di non ammetterre qualcosa come le comunicazioni sub-etere già ipotizzate da qualcuno, se il tuo viaggio dura "quanto si vuole usando la fisica nota" il concetto di spazio sempre quello rimane ed una comunicazione con il paese natale sarebbe impossibile.
Ma torniamo in topic. Mi pare che siamo ben lungi dal trovare sia una ambientazione, sia un tema condiviso.
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Erm, la Dama non vorrebbe rompere le uova nel paniere a nessuno, ma esiste già una storia così... Non è un libro che ha letto di persona (non ricorda nemmeno il titolo, avendolo sentito nominare solo una volta più o meno 3 o 4 anni fa), ma la storia è identica (ok, forse lì c'era una sola enorme astronave, ma il resto è praticamente uguale...
in quanto alla "Stazione"... sarà da "bastian contrari", ma l'idea di mischiare quel tipo di ambientazione con la trama del "chip" non è che la entusiasmi più di tanto... poi, per carità, magari invece ne verrebbe fuori qualcosa di spettacolare, però a pelle non le sembra il massimo... " />
Assolutamente concordo con te.
Storia già vista: Battlestar Galactica... mi sembra moolto simile.
Per quanto riguarda la stazione la penso esattamente come la Dama.
Riepilogo.
1. Lotta per il potere. In una città i POV partecipano al gioco del trono nell'eterna lotta per il potere.
2. Uomini e Dei. Cosa accadrebbe se un'astronave aliena atterrasse improvvisamente in un mondo tecnologicamente medievale?
3. Seconda possibilità. Un gruppo di persone dirette verso la prigione a vita si ritrova improvvisamente libero e al di fuori della legge. Come useranno la loro seconda possibilità?
4. Oltre la morte. I POV vedono il mondo con gli occhi di chi lo ha già lasciato, tra rimpianti e mille cose da portare a termine prima di dire definitivamente addio al mondo dei vivi.
5. Libertà. Umani da tempo privati della libertà e del libero arbitrio, come reagirebbero vedendoseli restituire improvvisamente?
6. Origini. Una civiltà in via di espansione si appresta a colonizzare i territori oltre i propri confini (pianeti, continenti, dipende dall'ambientazione), ma scopre di non essere altro che la nuova fioritura di civiltà molto più antiche. La corsa alla conquista diventa inesorabilmente una ricerca delle proprie origini dimenticate.
7. Giallo Il classico giallo, magari impostato come enigma della stanza chiusa, ma visto da molteplici POV.
8. Esodo Un viaggio lunghissimo, che richiederà generazioni e generazioni per essere portato a termine, verso una nuova patria.
Gli altri temi proposti da Seeth mi paiono varianti di quelli già descritti, o sbaglio?
In ogni caso, non so se per tutti questi o solo per qualcuno, direi di iniziare a pensare a tre cose: un'ambientazione plausibile (limitiamoci alla plausibilità, i dettagli possono essere approfonditi in seguito), una situazione iniziale - intesa come alterazione dello status quo, come il qualcosa che motivi la storia - e una situazione finale - intesa come scioglimento della situazione di tensione ed eventualmente come raggiungimento di un nuovo status quo, potenzialmente differente da quello di partenza.
Faccio un esempio per la 1, oggettivamente la più semplice. La situazione iniziale potrebbe essere la morte di una figura chiave della politica cittadina, che scatena un effetto domino di destabilizzazione dell'attuale sistema di potere e apre le porte a nuovi ingressi. In questo scenario si muovono i POV. Lo scioglimento finale della storia potrebbe essere invece la distruzione della città o la sua conquista da parte di un nemico esterno (da non trattare come deus ex machina, chiaramente, ma non la vedo complessa come cosa) e la fine, almeno temporanea, di ogni lotta per il potere.
Commento le ultime due, visto che delle altre avevo già speso qualche parola in precedenza.
La 7 la trovo splendida come idea, ma complessa. Se l'assassino è uno dei POV, il lettore lo saprà alla prima riga e non può essere la scoperta dell'assassino lo scopo della storia. Se non è uno dei POV, allora già parte della tensione scende perché si escludono molti personaggi rilevanti dalla caccia al colpevole (per il lettore) e servono molti PNG per recuperare la tensione. Inoltre se un POV sospetta di un altro POV il lettore da subito saprà che si è imbarcato in una teoria sbagliata... Insomma, merita qualche pensata ma secondo me ci sono molti campanelli d'allarme.
La 8 mi piace moltissimo, in effetti è speculare alla 6. " /> Due parole sull'ambientazione. Non è detto che il pianeta di partenza debba essere la Terra, può essere una zona della galassia più densa di stelle in modo da mixare tecnologie credibili e distanze tra i pianeti per far durare il viaggio quanto vogliamo. Inoltre, più che di astronavi credo sia lecito parlare di vere e proprie città spaziali, che devono offrire sostentamento. Portarsi provviste per qualche secolo o millennio mi pare assurdo, anche ipotizzando tecnologie strane. I robot... che ruolo hanno? Si occupano di tutto trasformando gli umani in semplici passeggeri da intrattenere per tutta la loro vita, oppure nella città spaziale si crea una sorta di microciviltà con ruoli, classi sociali eccetera? Da quello che ho capito si vorrebbe raccontare la storia di una generazione intermedia, una che non ha mai visto il pianeta di origine e non vedrà mai quello di destinazione. I temi sono molteplici: perché questo viaggio? Perché una vita sacrificata in un'astronave per qualcosa che non vedrò mai? Sono solo un oggetto da riproduzione? Oppure: io voglio un pianeta ora, dirottiamo queste astronavi. No, l'astronave è la mia casa, non voglio lasciarla. Quello che non è chiaro è il dove si vuole arrivare, il modo in cui si intenderebbe chiudere la storia...
La 7 la trovo splendida come idea, ma complessa. Se l'assassino è uno dei POV, il lettore lo saprà alla prima riga e non può essere la scoperta dell'assassino lo scopo della storia. Se non è uno dei POV, allora già parte della tensione scende perché si escludono molti personaggi rilevanti dalla caccia al colpevole (per il lettore) e servono molti PNG per recuperare la tensione. Inoltre se un POV sospetta di un altro POV il lettore da subito saprà che si è imbarcato in una teoria sbagliata... Insomma, merita qualche pensata ma secondo me ci sono molti campanelli d'allarme.
beh, usando qualche accorgimento si potrebbe anche evitare di spiattellare tutto alla prima riga.
Per esempio, se di ogni PDV vogliamo seguire le indagini, non c'è bisogno di mostrarne i pensieri riguardo l'ammazzatina. Tipo, il PDV assassino per non dare nell'occhio partecipa anche lui (magari un PDV è il poliziotto, un altro l'investigatore privato, l'latro è l'amico della vittima, l'altro il collega, l'altro l'amante/coniuge/promesso coniuge, l'altro il vicino impiccione,l'altro il pazzo del villaggio, etc) e quando narriamo i suoi pensieri e le suo imrpessioni basta fare molta attenzione alle parole che usiamo.
Tipo possiamo fare che di tutti i PDV alla fine ognuno arriva a una soluzione diversa e tutte plausibili, e poi il gioco del lettore è proprio l'accorgersi a posteriori di chi è tra i tanti quello che non ha mai fatto pensieri o azioni che l'avrebbero tradito (mentre chi non aveva nulla da nascondere se li è fatti tranquillamente).
E una cosa del genere possiamo calarla in qualunque ambientazione e ognuno può avere parecchia libertà di manovra, ogni autore si sceglie il percorso investigativo che vuol far fare al sui personaggio e ci si controlla a vicenda per evitare di tirar furoi una storia contraddittoria. Si stabiliscono a priopri le prove principali e poi gonuno è libero di farne trovare di altre (meglio se indiziarie e facilmente smontabili, in modo da evitare contraddizioni: esempio, se tizio trova un bigliettino con delle mezze frasi e le interpreta in un modo, un altro pdv in un altro, un altro non lo torva nemmeno o lo accartoccia direttamente è plausibile perchè di per sè quelle frasi smozzicate significano poco e niente).