Io non credo proprio di avere il tempo/le capacita' per impegnarmi in un progetto simile, pero' ho raccolto un po' di documentazione riguardo armi, cucina, medicina medievali, i principali nomi/cognomi diffusi all'epoca e ho scovato un paio di tools che potrebbero aiutare nella realizzazione delle famiglie e le loro relazioni, e di una eventuale conlang, doveste decidere di realizzarne una.
Inoltre, se siete interessati, potrei proporre un soggetto che ho elaborato alcuni anni fa ma che non ho mai potuto tradurre in romanzo (maledetto tempo tiranno). Eventualmente, se vi interessa, qui c'e' il prologo. Soggetto, cronologia dei fatti principali, una mappa di base e un abbozzo di conlang sarebbero gia' disponibili, oltre al fatto che non ho mai deciso come andava a finire e quindi e' tutto aperto " />
Per la sincronizzazione dei capitoli potreste utilizzare sistemi di version control (CVS, SVN, etc) che permetterebbero non soltanto di avere un repository centrale del testo, ma anche di gestire le diverse versioni di uno stesso capitolo, fare il merging delle eventuali modifiche fatte da piu' persone ad uno stesso testo, tornare a versioni precedenti di un capitolo, fare il confronto tra le versioni per evidenziare le differenze etc...
Un esempio di urban fantasy?
non ditemi twilight...
Ecco, questo lo potrei fare.Se si vuole creare una storia coerente come si fa? Come minimo ci vorrebbero uno o anche più supervisori che tengano un po' le fila del progetto... O dite che gli scrittori stessi possano essere in grado di autoregolarsi?
Sono previste, ovviamente, delle figure che tengano le file, che si assicurino che la storia rimanga coerente. Ma queste figure non parteciperanno alla scrittura del romanzo. Supervisioneranno, semplicemente.
Approvo in pieno l'idea di Manifredde riguardo a repository CVS e simili. Sarei anche favorevole a usare il suo subject come traccia.
Io sono la negazione del lavoro di squadra. " />Mi sembra necessario sottolineare ancora una volta il fatto che, se davvero siete intenzionati a partecipare, non basta che vi diverta scrivere, ma dovente anche sentire di essere portati per il lavoro di squadra.
" />" />Never!E questo ovviamente implica saper prendere decisioni insieme, saper accettare decisioni che non condividete
L'idea dell'urban fantasy (ovviamente preso nel senso più generico possibile, in questa fase di ipotesi, da definire poi con maggior chiarezza verso cosa orientarsi) alla Dama non sembra affatto male: non richiede conoscenze specifiche eccessive e consente a tutti gli autori di partecipare senza troppi problemi di documentazione...
in ogni caso, Aryasnow ha ragione: la scelta dell'ambientazione e della trama possono essere un discrimine per la partecipazione...
La butto lì: secondo me, una volta scelta l’ambientazione e il genere (urban fantasy è il più generico, quindi quello più alla portata di tutti), andrebbero scelti i personaggi ancora prima della trama. A quel punto, chiunque fosse interessato presenterebbe il proprio attraverso un brano/capitolo introduttivo.
Facendo un paragone televisivo, si otterrebbero tanti piccoli provini o addirittura (nel caso in cui venissero particolarmente bene) episodi pilota da cui partire.
Prima la pratica e poi la teoria, quindi, senza correre il rischio di affossarsi in discussioni che potrebbero non avere mai fine. Le idee verranno di conseguenza.
La proposta di fare una specie di casting dei personaggi secondo me è davvero interessante. Anche perchè permetterebbe ai "supervisori" di scegliere cosa tenere e cosa non è utile ai fini della trama. Sul genere direi che urban fantasy è ancora molto generico come impostazione per me...preferirei qualche definizione un pò più specifica..comunque si vedrà.
L'idea è f**a, ma il problema è che ogni cosa dovrebbe essere scritta tenendo conto di un tema centrale a cui riferirsi. Questo dovrebbe valere fin dai primi capitoli. Ci vorrebbe già un qualche punto di riferimento, almeno un qualche scheletro di trama o un tema comune che dovrebbe unire i personaggi. Altrimenti mi sa che rischia di esserci il caos.La butto lì: secondo me, una volta scelta l’ambientazione e il genere (urban fantasy è il più generico, quindi quello più alla portata di tutti), andrebbero scelti i personaggi ancora prima della trama. A quel punto, chiunque fosse interessato presenterebbe il proprio attraverso un brano/capitolo introduttivo.
Facendo un paragone televisivo, si otterrebbero tanti piccoli provini o addirittura (nel caso in cui venissero particolarmente bene) episodi pilota da cui partire.
Prima la pratica e poi la teoria, quindi, senza correre il rischio di affossarsi in discussioni che potrebbero non avere mai fine. Le idee verranno di conseguenza.
Io almeno non so se riuscirei a scrivere un capitolo completamente alla cieca, senza avere le idee un po' chiare.
Uhm, boh :-P
l'urban fantasy è pessimo... cioè, è veramente IL genere per bambini/adolescenti per antonomasia... twilight, harry potter, artemis fowl eccetera...
per renderlo almeno dignitoso ci vogliono delle idee geniali e uno stile altrettanto geniale.
secondo me, per un romanzo a più mani (dunque basato sul compromesso), sarebbe meglio il fantasy duro e puro, alla Martin-Tolkien... ci sono più probabilità che venga fuori bene.
Non ci vuole nessuna idea particolarmente geniale, perchè ci sono già parecchi urban fanasy che non hanno niente di infantile.l'urban fantasy è pessimo... cioè, è veramente IL genere per bambini/adolescenti per antonomasia... twilight, harry potter, artemis fowl eccetera...
per renderlo almeno dignitoso ci vogliono delle idee geniali e uno stile altrettanto geniale.
Tu hai citato solo quelli per bambini ma, ripeto, hai letto ad esempio American Gods (che è il primo che mi viene in mente, ed e famosissimo)? Ti sembra per bambini? " />
In che modo le caratteristiche in sè dell'urban fantasy dovrebbero implicare qualcosa per bambini?
Ci sono semplicemente aspetti fantastici in un'ambientazione urbana. Se renderlo per bambini o per adulti lo decide l'autore.
"Alla Martin" per me ha un significato completamente diverso di "alla Tolkien".secondo me, per un romanzo a più mani (dunque basato sul compromesso), sarebbe meglio il fantasy duro e puro, alla Martin-Tolkien... ci sono più probabilità che venga fuori bene.
Se si fa qualcosa in stile Tolkien, dico da subito che una roba così la farete senza di me :-P
Comunque, senza una grande documentazione, un'ambientazione medievale rischia di venire davvero "plasticosa"!
punterei allo urban, anche se non ho che l'esperienza data dall'aver letto harry potter e quello schifosissimo twilight... ma l'idea di Ilyn mi pare buona. aspettiamo la trama di massima e, per dirla ingegneristicamente, le condizionial contorno.
@ser balon: penso che il fantasy medievaleggiante sia bello, ma complicato, richieda una forte documentazione nonché una buona trama. Peccato che quest'ultima ci voglia anche nel caso dello urban " />
Una cosa bella in sè sarebbe un fantasy ambientato in un'epoca passata che non sia il solito medioevo. Però mi sa che in quel caso ci vorrebbe ancora più sbattimento per documentarsi " />
ho detto che è il genere "infantile" per eccellenza...
eddai, è innegabile: prendere la realtà di tutti i giorni e condirla con elementi magici/fantasy... è ciò che caratterizza i super-eroi, piccoli brividi, roald dahl...
questo non implica che non possano venir fuori romanzi maturi e di grandissima qualità, ma ci vuole un grande scrittore.
tu citi Neil Gaiman, ma Neil Gaiman è, appunto, un genio.
"Alla Martin" per me ha un significato completamente diverso di "alla Tolkien".
ma non direi, sono dello stesso filone, anche se hanno stile diversissimi.
comunque sì, intendevo un fantasy ambientato in un mondo fantasy.
Comunque, senza una grande documentazione, un'ambientazione medievale rischia di venire davvero "plasticosa"!
perchè mai? tutte le cose da "ambientazione medievale" che ci sono in ASOIAF non richiedono certo una grande documentazione. Sono cose viste e riviste, in documentari, libri e film.
Martin non ci spiega certo come si costruivano i castelli, si ferravano i cavalli, si coltivavano i campi o si curavano i feriti.
e poi non deve essere necessariamente un medioevo simil-storico come quello di Martin.
Concordo... con Arya " />
Ma se invece fosse una città futura? Un misto fantasy/fantascienza?
Zero documentazione, quasi tutto ammesso (all'interno dei paletti imposti dalla trama). Come diceva Lorenzo il magnifico: del doman non v'è certezza...