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Romanzo multiautore: Topic generico
di Viserion
creato il 31 maggio 2010

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Ilyn Payne
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Ilyn Payne
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Inviato il 11 giugno 2010 23:30

È vero, in realtà sono tutte idee già viste (anche quella degli alieni nel passato: esistono 15 stagioni di Stargate in cui hanno sperimentato qualsiasi combinazione possibile). Tuttavia, poiché la storia sarà unica, penso sia meglio concentrarsi su quella e non fissarsi, per il momento, sull’originalità del contesto.

 

Per quanto riguarda Suicide Kings (l’esempio di Beric da usare come modello), io non l’ho letto: com’è strutturato? Come e quanto interagiscono i PdV? Quali le differenze con ASoIaF? Come sono stati gestiti i vari scrittori (come e se, ad esempio, si sono “prestati” i personaggi per esigenze di trama)?

Ma soprattutto, le idee proposte sinora si adatterebbero a un tale metodo di lavoro?

Se non si è capito, io sto cercando di valutarle soprattutto in funzione della fattibilità, più che dell’originalità o della bellezza in sè.


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lysmaya
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lysmaya
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1623 messaggi
Inviato il 12 giugno 2010 16:47

Dunque, la Dama, piano e con calma (anche lei è in periodo di esami, ed essendo scoppiato il caldo, che lei patisce partiolarmente, è anche un po' fuori fase per i soliti malesseri di stagione), ha letto tutto...

 

Dunque, tanto per cominciare, sarebbe bello provare a cimentarsi in questo progetto, MA...

1- la Dama non sa se ne sarà in grado (altrimenti dove sarebbe il bello della sfida, se avesse già la risposta? <img alt=" /> );

2- fino a fine settembre la sua presenza potrebbe essere saltuaria (al momento riesce a connettersi un paio di volte a settimana, per i suddetti problemi);

3- tema & ambientazione potrebbero davvero influire sulla sua partecipazione, perchè se non riuscisse a sentirsi presa dalla storia, difficilmente sarebbe in grado di scrivere qualcosa di anche solo lontanamente passabile, probabilmente...

 

In quanto alle proposte fatte finora: la 4 (Oltre la morte) è quella che più la affascina... Difficile, certo, eppure non le dispiacerebbe leggere qualcosa di ben fatto, su questo argomento...

Un'altra molto interessante, secondo lei, è la 6 (Origini), anche se non la entusiasma troppo l'idea "spaziale"... Potrebbe essere interessante l'incrocio con la C (superstiti), senza per forza dover tirare in ballo altri pianeti (scusate, ma le dà troppo l'iea della ricerca della tredicesima colonia di Battlestar Galactica)...

Anche la D (stazione misteriosa) ha un suo fascino, anche se, posta in questo modo, non la convince del tutto...



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 13 giugno 2010 10:28

Per quanto riguarda Suicide Kings (l’esempio di Beric da usare come modello), io non l’ho letto: com’è strutturato? Come e quanto interagiscono i PdV? Quali le differenze con ASoIaF? Come sono stati gestiti i vari scrittori (come e se, ad esempio, si sono “prestati” i personaggi per esigenze di trama)?

Ma soprattutto, le idee proposte sinora si adatterebbero a un tale metodo di lavoro?

Se non si è capito, io sto cercando di valutarle soprattutto in funzione della fattibilità, più che dell’originalità o della bellezza in sè.

 

In realtà, dal punto di vista dell'effetto, un libro come SUICIDE KINGS e ASOIAF non sono differenti per le cose che ci interessano. Ho parlato di SUICIDE KINGS e non di ASOIAF perché:

1 - pur facendo parte di una trilogia, SUICIDE KINGS è un libro con una storia autoconclusiva

2 - è veramente multiautore, mentre ASOIAF si limita a riprodurne l'effetto

Per quanto riguarda cose come il livello di interazione dei POV o cose del genere, facciamo pure riferimento ad ASOIAF.

 

La domanda complessa è come sono stati gestiti i vari scrittori, perché traspare meno dal libro. Da quello che si capisce dalle interviste di Martin, e che avremmo intenzione di replicare qui, diventa assolutamente ovvio che ad un certo punto qualche POV dovrà comparire in capitoli scritti da altri (Sansa nei capitoli di AGOT di Arya, per esempio), così come molti personaggi secondari non-POV saranno presenti nei capitoli di più POV (Varys nei capitoli di Eddard o Tyrion, per esempio).

In quei casi, racconta Martin, i gestori dei POV chiamati in azione nei capitoli altrui seguivano l'autore del capitolo del momento gestendo il "proprio personaggio". La profondità con cui lo facevano non ci è data di saperlo, può spaziare dal "scrivi tutto tu che io poi controllo che non hai fatto castronerie" al "decido io ogni cosa del mio POV". Come faremo noi? Pensavamo di proporre una sorta di scrittura concertata dei dialoghi e dei passaggi salienti in cui più POV si dividono l'azione - fermo il fatto che l'onore e l'onere della stesura spetta all'autore di turno - , ma se si vuole limitare l'azione ad un controllo più light di revisione in post-produzione si può provare.

Allo stesso modo, i non-POV vengono gestiti dall'editor del romanzo, che si premura di verificare che i personaggi siano coerenti con sé stessi nei vari capitoli, in termini fisici, caratteriali e di trama. Tale compito verrebbe svolto dagli organizzatori, con modalità simili - quali che siano - a quelle per la gestione dei POV non protagonisti di un capitolo.

 

1. Lotta per il potere. Non credo saremmo in grado di gestire una trama complessa, quindi per me questo tema parte svantaggiato. Voglio dire il bello di queste storie non è proprio la loro complessità (vedi Martin)?

 

2. Uomini e Dei. Potrebbe essere interessante. Dipende dall'impostazione che vorreste dare. Non vorrei saltasse fuori qualcosa stile visitors, però nemmeno una storia comica. Boh.

 

3. Seconda possibilità. Questa storia potrebbe essere sviluppata molto bene nei suoi personaggi, negli ideali che li muovono. Ogni autore potrebbe scegliere cosa comunicare con il suo presonaggio. A me piace.

 

4. Oltre la morte. Secondo me vale la pena fare una sessione di discussione a parte. Possibilità infinite. Potremmo vedere dove porta la discussione.

 

5. Libertà.L'ho proposta io. <img alt=" /> L'avevo pensata in un modo ma dopo questa discussione chissà come ne uscirà fuori..potrebbe essere interessante. Se dalla lettura della storia si avvertisse un senso di angoscia e impotenza a me piacerebbe. L'incapacità cronica dell'uomo di usare la sua libertà è un tema interessante.

 

6. Origini. Anche qui le possibilità sono infinite e il tema meriterebbe una discussione apposita. La ricerca delle proprie origini è un viaggio non privo di difficoltà e che lascia segnati. A me piace.

Mi limito a lasciare qualche commento sulle proposte di tema (ma non ne vengono fuori altre? Queste saranno quelle da cui scremare? Su, spremetevi le meningi! <img alt=" /> ), lasciando per un attimo da parte le ambientazioni.

 

In effetti, partire da un'ambientazione vuol dire fare un romanzo basato su quell'ambientazione. Specialmente guardando le proposte originali per la C e per la F, si tratta di trame che possono essere sviluppate solo con l'ambientazione proposta. L'importanza dell'ambientazione diventa quindi molto alta, con il risultato che deve essere massima la cura dedicata nello sviluppo.

Se si fa un romanzo incentrato su una peculiare situazione ambientale di partenza (es. questa città dove ogni essere vivente è diverso dagli altri) e ci si sviluppa una storia sopra, allora la situazione ambientale è la base della trama, e come tale deve essere solidissima e ben spiegata.

Laddove invece è il tema ad essere dominante, l'ambientazione è un contorno, una cornice in cui agiscono i personaggi, e, salvo i consueti impatti dell'ambiente sulle azioni, può non essere sviscerata fino all'ultimo atomo. Il tutto imho, sia chiaro. <img alt=" />

 

Detto questo:

 

1. Lotta per il potere. Sicuramente l'intreccio deve essere sufficientemente complesso, specie se vogliamo arrivare ad una decina di protagonisti (4-5 fazioni? Di più?). Penso che ce la potremmo fare, tuttavia. Dipende dal tempo che vogliamo prenderci per decidere la macrotrama. Il mio dubbio riguardo questa ambientazione è invece il powerplay: chi ci sta a fare quello che perde? ;) Inoltre: se un POV escogita un diabolico piano di cui lui solo è a conoscenza ai danni di altri POV, riusciranno gli altri autori a scrivere i capitoli successivi senza tenere conto di quel piano? Insomma, in questo tema più che mai deve essere chiaro che si sta scrivendo un libro e non si sta giocando di ruolo.

La mia proposta per una trama su questo tema, ispirata a tanti tristi eventi di storia italiana del passato più o meno remoto, è quella del classico "muoia Sansone con tutti i Filistei": la città è sempre stata percorsa da lotte intestine, ma la lotta che andremo a narrare è differente. Se infatti prima, dinanzi a nemici esterni, tutte le fazioni arrivavano ad una tregua per difendere il bene comune, al termine del libro potremmo pensare ad uno o più personaggi negativi che tradiscono questo ideale e aprono le porte della città all'invasore pur di non vedere al potere i loro rivali.

 

2. Uomini e Dei. Se prima mi piaceva molto, l'esempio di Stargate mi ha raffreddato un po'. <img alt=" /> Scherzi a parte, l'idea è molto bella e si può provare a sviluppare una trama, ma sinceramente, mentre la situazione iniziale è chiara, non riesco ad ipotizzare uno scioglimento finale della situazione. <img alt=" />

 

3. Seconda possibilità. Concordo con Prete Rosso sulle potenzialità espressive di questo tema. In effetti, ripensandoci, la scelta non è tra Utopia e Il Signore delle Mosche, ma ci sono mille sfumature intermedie. Possiamo trasmettere una miriade di messaggi. Riusciranno a creare una città e viverci in pace ("se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo")? O si uccideranno a vicenda in una sorta di eventi a catena nati dal proverbiale "tu spremi il tubetto del dentifricio dal centro e io dal fondo, ti ammazzoooooohhh!"? Occhio che così com'è è una trama molto introspettiva e per certi aspetti debole. I personaggi cooperano per un obiettivo, non sono uno contro l'altro, quindi devono esserci "moventi" - dal passato dei personaggi? Da un manovratore alla Jacob di Lost? - che in qualche modo creino azione.

 

4. Oltre la morte. Ecco, io invece non vedo tantissime possibilità, qui... Ma assolutamente vale la pena discuterne, se qualcuno ha buone idee per una trama, potrebbe venire fuori qualcosa di interessante.

 

5. Libertà. Il grado di costrizione del chip di fatto veicola la trama. Un chip che semplicemente trasmette ordini quando servono è una cosa. Un chip che sostituisce l'iniziativa umana è un altro. Rispetto a quanto suggeriva Tyrion Hill qualche tonnellata di post fa, io mi ero immaginato un altro scenario. Se hai un chip che controlla ogni cosa che fai, come riconosci lo stimolo della fame? Come riconosci il sonno? Come interagisci con gli altri? Cosa fai, ora che hai facoltà di scegliere cosa fare? I capitoli verrebbero molto bene se scritti in prima persona - ma forse la cosa crea più confusione ancora nel lettore, e più che con capitoli sarebbe allora bello lavorare a paragrafi, come nell'Orda del Vento di Damasio - se si accetta questo livello di costrizione del chip. Di fatto dipende se vogliamo incentrare la trama sulla liberazione dal tiranno (e, copiando spudoratamente un racconto di Ende, sarebbe bellissimo un finale in cui l'umanità sceglie di non essere liberata perché ha paura della libertà, salvo pochi personaggi che vengono quindi epurati in qualche modo) oppure se vogliamo approfondire l'aspetto introspettivo.

 

6. Origini. Secondo me è imprescindibile in questo tema il rovesciamento di paradigma da civiltà conquistatrice del cosmo - o del mondo se non la vogliamo fantascientifica, ma occhio che senza sci-fi si rischiano incongruenze di ambientazioni - a spin-off secondario di un'antica civiltà del passato ora scomparsa - in decadenza. Non sapevo di Battlestar Galactica, ma mi rendo conto che una simile storia si presta bene ad avventure a puntate: l'arrivo su un pianeta dove trovano certi indizi, l'arrivo su un altro dove trovano un'evoluzione alternativa della razza umana una volta che i pianeti sono rimasti isolati, ecc ecc. La trama potrebbe essere sia quella di un gruppo chiuso in esplorazione, che di fatto fugge al controllo del pianeta dalla frenesia della ricerca, sia quella dell'intera civiltà, quindi vedere le reazioni della popolazione alla notizia, il modo in cui i politici la usano, la nascita e la morte di movimenti religiosi sul tema, ecc ecc. Resta, come nodo da sciogliere, il finale: una volta arrivati sul pianeta di origine, che succede? Quale deve essere la rivelazione tale da dire "la storia è chiusa"? Non dico che non ci sia, ma se lo shock del "non siamo il pianeta culla dell'umanità" si ha relativamente presto nella trama, ci deve essere un altro evento di pari portata che faccia da chiusa al romanzo e giustifichi la trama.

 

Fine dello sproloquio.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 13 giugno 2010 16:17

1. Lotta per il potere. Sicuramente l'intreccio deve essere sufficientemente complesso, specie se vogliamo arrivare ad una decina di protagonisti (4-5 fazioni? Di più?). Penso che ce la potremmo fare, tuttavia. Dipende dal tempo che vogliamo prenderci per decidere la macrotrama. Il mio dubbio riguardo questa ambientazione è invece il powerplay: chi ci sta a fare quello che perde? <img alt=" /> Inoltre: se un POV escogita un diabolico piano di cui lui solo è a conoscenza ai danni di altri POV, riusciranno gli altri autori a scrivere i capitoli successivi senza tenere conto di quel piano? Insomma, in questo tema più che mai deve essere chiaro che si sta scrivendo un libro e non si sta giocando di ruolo.

La mia proposta per una trama su questo tema, ispirata a tanti tristi eventi di storia italiana del passato più o meno remoto, è quella del classico "muoia Sansone con tutti i Filistei": la città è sempre stata percorsa da lotte intestine, ma la lotta che andremo a narrare è differente. Se infatti prima, dinanzi a nemici esterni, tutte le fazioni arrivavano ad una tregua per difendere il bene comune, al termine del libro potremmo pensare ad uno o più personaggi negativi che tradiscono questo ideale e aprono le porte della città all'invasore pur di non vedere al potere i loro rivali.

 

Più del powerplay, quello che mi preoccupa in questo caso è la gestione dei rapporti tra i POV, essendo più che obbligatori per il proseguo della trama. La scelta della fine "muoia Sansone con tutti i filistei" deve essere adeguatamente spiegata e, imho, preparata nei capitoli precedenti alla fine. Più delle altre storie, questa, secondo me, meriterebbe una buona preparazione del percorso inizio-fine e delle tappe intermedie oltre ad un certo approfondimento dell'ambientazione, che vabbè sarebbe augurabile in tutti i temi proposti.

 

2. Uomini e Dei. Se prima mi piaceva molto, l'esempio di Stargate mi ha raffreddato un po'. <img alt=" /> Scherzi a parte, l'idea è molto bella e si può provare a sviluppare una trama, ma sinceramente, mentre la situazione iniziale è chiara, non riesco ad ipotizzare uno scioglimento finale della situazione. <img alt=" />

3. Seconda possibilità. Concordo con Prete Rosso sulle potenzialità espressive di questo tema. In effetti, ripensandoci, la scelta non è tra Utopia e Il Signore delle Mosche, ma ci sono mille sfumature intermedie. Possiamo trasmettere una miriade di messaggi. Riusciranno a creare una città e viverci in pace ("se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo")? O si uccideranno a vicenda in una sorta di eventi a catena nati dal proverbiale "tu spremi il tubetto del dentifricio dal centro e io dal fondo, ti ammazzoooooohhh!"? Occhio che così com'è è una trama molto introspettiva e per certi aspetti debole. I personaggi cooperano per un obiettivo, non sono uno contro l'altro, quindi devono esserci "moventi" - dal passato dei personaggi? Da un manovratore alla Jacob di Lost? - che in qualche modo creino azione.

6. Origini. Secondo me è imprescindibile in questo tema il rovesciamento di paradigma da civiltà conquistatrice del cosmo - o del mondo se non la vogliamo fantascientifica, ma occhio che senza sci-fi si rischiano incongruenze di ambientazioni - a spin-off secondario di un'antica civiltà del passato ora scomparsa - in decadenza. Non sapevo di Battlestar Galactica, ma mi rendo conto che una simile storia si presta bene ad avventure a puntate: l'arrivo su un pianeta dove trovano certi indizi, l'arrivo su un altro dove trovano un'evoluzione alternativa della razza umana una volta che i pianeti sono rimasti isolati, ecc ecc. La trama potrebbe essere sia quella di un gruppo chiuso in esplorazione, che di fatto fugge al controllo del pianeta dalla frenesia della ricerca, sia quella dell'intera civiltà, quindi vedere le reazioni della popolazione alla notizia, il modo in cui i politici la usano, la nascita e la morte di movimenti religiosi sul tema, ecc ecc. Resta, come nodo da sciogliere, il finale: una volta arrivati sul pianeta di origine, che succede? Quale deve essere la rivelazione tale da dire "la storia è chiusa"? Non dico che non ci sia, ma se lo shock del "non siamo il pianeta culla dell'umanità" si ha relativamente presto nella trama, ci deve essere un altro evento di pari portata che faccia da chiusa al romanzo e giustifichi la trama.

 

La butto lì...e se da questi tre temi ne facessimo uno? <img alt=" /> Potrebbe essere molto complicato, però secondo me potrebbe aumentare lo spessore di quello che vogliamo raccontare. Dare ad un gruppo di superstiti un quest di ricerca he poi sfocia in una missione divina è la cosa meno originale del mondo, però potrebbe essere divertente scriverne se riusciamo a ribaltare un pò di stereotipi convenzionali. Magari facendo un lavoro "citazionista" prendendo e rivoltando pari pari qualche personaggio/situazione già proposta da altri autori potrebbe derivarne un romanzo dvertente senza vlerlo essere di proposito..

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Beth
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Beth
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Inviato il 14 giugno 2010 11:47

tra l'altro il 2, lo vedo molto in stile Erikson. Nel senso, che anche li ci sono gli Dei che sono tra i mortali...

 

Ecc ecc <img alt=" /> quindi la vedo carina come cosa....

 

Per quanto riguarda l'1 chi ha giocato di ruolo è più avvantaggiato nel caso del Power-play e del meta-game enunciati da Lord Beric.

 

Nel senso che comunque tu giocatore/scrittore puoi sapere quello che gli altri vogliono fare al tuo Pg/POV ma il tuo pg/pov non può saperne niente.

 

Per quanto mi riguarda non è difficile scrivere in questo modo e nemmeno a fare la parte del perdente. Nessun problema <img alt=" /> Sempre se scegliamo l'1.


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Ilyn Payne
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Inviato il 15 giugno 2010 1:57

Mi limito a lasciare qualche commento sulle proposte di tema (ma non ne vengono fuori altre? Queste saranno quelle da cui scremare? Su, spremetevi le meningi! <img alt=" /> ), lasciando per un attimo da parte le ambientazioni.

Scremarle subito aiuterebbe a focalizzare le prossime idee.

Ad esempio, appurare che la trama sarà unica e costruita attorno ai personaggi ha messo in secondo piano le ambientazioni generiche in favore di chi ha proposto un tema o una storia. Ora si è aggiunto che gli intrecci fra i vari PdV saranno sostanziali, presentando così una nuova questione: quando e perché farli avvenire.

Dando per scontata la conclusione, io seguirei l’esempio di Martin e riunirei i PdV anche all’inizio. Magari non tutti, ma la maggior parte dovrebbe comparire da subito e possibilmente condividere un evento. Con “subito” non intendo nel primo capitolo a loro dedicato, ma nei primissimi capitoli della storia, a prescindere dal PdV. Di conseguenza, eviterei le idee che richiedano una quest o che comunque li costringano anche dopo a dividersi continuamente la scena.


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Manifredde
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Manifredde
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Inviato il 15 giugno 2010 7:47

Dando per scontata la conclusione, io seguirei l’esempio di Martin e riunirei i PdV anche all’inizio. Magari non tutti, ma la maggior parte dovrebbe comparire da subito e possibilmente condividere un evento. Con “subito” non intendo nel primo capitolo a loro dedicato, ma nei primissimi capitoli della storia, a prescindere dal PdV. Di conseguenza, eviterei le idee che richiedano una quest o che comunque li costringano anche dopo a dividersi continuamente la scena.

 

Condivido: il viaggio di Robert a Grande Inverno altro non era che un pretesto per presentare almeno una buona parte dei personaggi principali senza dover creare PdV in mezzo regno. Questto stratagemma potrebbe essere molto utile anche in questo caso.


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 15 giugno 2010 15:45

ola, gente, i'm back <img alt=" />

 

ma non ne vengono fuori altre? Queste saranno quelle da cui scremare? Su, spremetevi le meningi!

 

mmmh... altre proposte?

Rigirando un po' le frittate, guardando i temi precedenti in un'altra ottica

 

Chi sei veramente: rigirando la roba delle origini, i nostri protagonisti più che sulla loro provenienza potrebbero scoprire al termine della "quest" (qualunque cosa vogliam metterci come quest, non per forza un viaggio) la verità su di loro o su qualcuno di loro. Dellaserie, partendo magari da una "quest" banale, poi i nostri scoprono tutt'altro e un sacco di cose (e qua possiamo mischiarci qualsiasi cosa, divina, umana, sci-fi, ahivoglia!);

 

L'esplorazione: rigiramento che può sfociare in uomini&dei,otlre lamorte,origini... i nostri finiscono (o vanno) in uno strano posto, trovano qualche posto, vanno a studiare uno strano posto, e qualcosa (qualsiasi cosa) succede, o incontrano altri pdv;

 

i morti in casa: rigiramento di oltre la morte, non si va nel paese dellamorte ma son i morti a venir nel nostro paese e a viverci; poi da qui pure possiamo incastrarci qualsiasi trama e/o ambeintazione... perchè, per come, come se la cavano i cari estinti, se sono davvero loro, se nascondono qualcosa, se sono tutti "simili" o qualcuno è strano o non la conta giusta....

 

L'omicidio: qualcuno viene ammazzato, e vai con le indagini. Magari tante diversi "investigatori" quanti sono i pdv. Magari uno di questi è anche l'assassino.


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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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Inviato il 15 giugno 2010 23:58

Spero di non essere noioso, ma vorrei tornare sull'idea della stazione misteriosa....

 

L'ambientazione, come l'ho descritta lascia effettivamente pensare ad un horror o un thriller, tuttavia penso sia possibile svilupparla in maniera molto diversa... abbinandola alla proposta del chip...

 

 

Come già spiegato, ci sono diverse persone che arrivano in questa stazione in modo misterioso a bordo di diversi treni da diverse parti del mondo. Il luogo é sì abbastanza freddo, ma all'interno dei negozi, dei bar e ristoranti del terminal ferroviario ci sono persone "indigene" che si comportano in maniera molto gentile, moderata e.. controllata..

 

Per semplificare chiamerò i "pdv" che arrivano con il treno i viaggiatori, mentre l'altra parte li chiamerò "indigeni".

 

 

Contrariamente a quello che potrà sembrare, non sono i viaggiatori ad avere qualcosa di speciale.. Loro sono stati portati lì semplicemente per fare da PROVA FINALE agli indigeni.

 

Gli indigeni sono persone comuni alla quale é stato impiantato questo chip che si é parlato più volte nei post precedenti.. Sono frutto di un esperimento per controllare le persone e come test finale vengono messi a confronto con i viaggiatori, persone spaventate, angosciate che reagiscono nelle maniere più disparate di fronte a questa situazione che non capiscono (non sanno come sono arrivti lì, perché o chi ce li ha portati).

 

l'esperimento ha naturalmente effetti collaterali, alcune persone impazziscono a causa del chip, altre a contatto con le persone libere invece tentano una sorta di ribellione con quella parte artificiale di loro stessi che ordina loro di fare i bravi...

 

Quando arriva l'ultimo treno previsto sul tabellone, la prova finisce e quelli che l'hanno superata avranno dimostrato di essere pronti per essere riportati a casa e immischiarsi con la gente normale..

 

Quelli rimasti avranno la possibilità di scegliere tra due opzioni, farsi impiantare il chip e far parte di un secondo esperimento, oppure essere uccisi...

 

In sostanza la fine potrebbe portare in due direzioni, il fallimento dell'esperimento che sancisce l'impossibilità di controllare la coscienza umana... oppure nel suo successo e l'inizio di una nuova era in cui tutti saranno controllati da questo chip...

 

 

 

So che la cosa sembra forse un po' confusa... Ma al momento meglio di così non riesco a esprimerla.. per questo vi chiedo cosa ne pensate e come si potrebbe elaborare quest'idea per la quale avremmo già ambientazione (non troppo complicata pare...) trama (o meglio, una macrotrama che lascia aperta un vasto scenario di microtrame e con i vari pdv che agiscono in uno spazio ristretto e quindi bene o male costretti a interagire prima o poi..) e anche il tema volendo (libertà) con quel senso di angoscia e impotenza che potrebbe sicuramente trasparire visto il tutto....

 

 

 

Ho una nuova idea anche.. ma ci voglio pensare ancora un poco.. ve la propongo domani o dopo..


M
Manifredde
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Manifredde
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M

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Inviato il 16 giugno 2010 7:55

Spero di non essere noioso, ma vorrei tornare sull'idea della stazione misteriosa....

 

L'ambientazione, come l'ho descritta lascia effettivamente pensare ad un horror o un thriller, tuttavia penso sia possibile svilupparla in maniera molto diversa... abbinandola alla proposta del chip...

 

 

Mi piace un sacco! Pero' quello che viene descritto non e' il primo esperimento, ma uno dei tanti, in cui i pdv sono soltanto le ennesime cavie. Gli 'indigeni' sono quelli arrivati prima di loro, piu' i precedenti indigeni che, fallendo, hanno avuto una seconda chance. E si potrebbe utilizzare la distinzione per generazione per caratterizzare i personaggi. Ad esempio, ogni 'indigeno' ha ricamato un numero che alla fine si scoprira' essere la sua generazione...

 

Alla fine, l'esperimento non fallisce (troppo banale) ma si potrebbe mostrare qualcuno dei pdv superstiti che, impiantato il chip, accoglie i nuovi arrivati.

 

<img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />


S
Ser Lostdream
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Ser Lostdream
Confratello

S

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Inviato il 16 giugno 2010 15:02

Ecco un'altra proposta...

 

La vita sulla terra ha i giorni contati. Accadrà tra 400-500 anni forse, ma è chiaro che i giorni sono contati. Le maggiori autorità mondiali si uniscono per affrontare la più grande e ambiziosa sfida che l’umanità abbia mai conosciuto: La colonizzazione di un nuovo pianeta al di fuori del sistema solare (la Luna, Marte e le lune esterne di Giove sono state un successo, ma senza la Terra, è difficile che quelle colonie riescano a sopravvivere a lungo.

 

Approfonditi studi da parte delle menti più brillanti della terra trovano in un pianeta lontanissimo il futuro per la razza umana. Sembra praticamente uguale alla terra a parte alcuni dettagli, come ad esempio il fatto che i giorni durano diverse ore in più rispetto alle nostre 24.

 

Dopo un duro lavoro finalmente la missione parte. 3 Astronavi enormi lasciano la terra.

 

Le incognite sono davvero molte. Alla massima velocità permessa dalle astronavi, il tempo necessario per raggiungere il nuovo pianeta supera i 200-300 anni. Malgrado tutti gli sforzi fatti, non si è riusciti ad “inventare” l’ibernazione e quindi i membri dell’equipaggio saranno svegli per tutto il viaggio. Ci potrebbero essere stati degli errori, diversi pericoli potrebbero essere in agguato nello spazio.

 

I coloni scelti per questa missione sono stati divisi in 3 numerosi gruppi per occupare le tre Astronavi. Il loro compito sarà quello di fare in modo che all’arrivo su Terra 2, la generazione sopravvissuta sarà in grado di adempiere al proprio dovere.

Sostanzialmente dovranno semplicemente vivere, studiare e allenarsi. Accoppiarsi, procreare e crescere figli che a loro volta daranno vita ad altre generazioni fino alla generazione 0. Coloro che colonizzeranno il nuovo pianeta.

 

Data la complessità delle tre astronavi, sia per quanto riguarda la manutenzione che la guida, il rischio che queste conoscenze vadano perse durante il viaggio ha portato i creatori a decidere per un impianto completamente automatizzato. Guida e manutenzione ecc. è affidata a Robot. Questi robot fungono da maestri, angeli custodi e aiutanti all’equipaggio.

 

Ora veniamo alla nostra storia. Questo descritto fino ad ora è solamente un breve retroscena per contestualizzare un po’ il tutto.

 

Ambientazione:

Le tre astronavi/Arche. (Poiché con l’opzione che tutto quello che è tecnologia complicata ci pensano i robot, non penso che sia troppo complicato da gestire).

 

Trama:

Siamo alla 3°/4° generazione della missione. I membri dell’equipaggio originale, i terrestri, sono ormai tutti morti e la missione viene portata avanti dalla nuova generazione composta da spaziali. Regolarmente i contatti con la Terra continuano tramite brevi video messaggi, che impiegano diverso tempo ad andare e tornare a causa della distanza. Non c’è possibilità di spostarsi da un’astronave all’altra, ma tra i tre equipaggi si è creato un rapporto molto particolare: diffidenza, competitività, amore/odio. I contatti tra le tre è quotidiano, alla fine il loro scopo è lo stesso.

Poco o niente è lasciato al caso, le nascite sono controllate e i tipi di istruzione sono preventivamente decisi dai guardiani (robot). Anche le coppie che dovranno procreare sono scelte da loro per mantenere una sorta di purezza (evitando così il rischio di incesti siccome per quanto numerosi, sono pur sempre un numero limitato. Con calcoli sconosciuti i robot calcolano anche quali sono gli abbinamenti migliori per avere giovani forti, intelligenti, sani, belli ecc.).

 

In coincidenza con il “capodanno” che segna il punto esatto dal quale si trovano esattamente a 100 anni dall’arrivo, i contatti dalla terra vengono persi. L’ultimo messaggio è stato interrotto a metà e non ne arrivano altri.

Tempo dopo, un altro fatto ispiegabile. La seconda astronave, che viaggia in mezzo alle 1 e alla 3.. “si spegne”. Tutte le luci sono spente, nessun movimento al di là degli oblò, nessun contatto radio.

 

Cosa è successo?

 

Mentre il viaggio continua lento, i pdv (sparsi sull’astronave 1 e 3) sono coinvolti nello scoprire il mistero che ha portato a perdere l’intero equipaggio della seconda astronave. Fino alla sconvolgente rivelazione finale XD

 

Tema:

La solitudine, la libertà, lo scopo di una vita passata a viaggiare sapendo che non si vedrà la fine del viaggio… O comunque ci sono varie possibilità…

 

 

Cosa ne pensate?

 

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Lord Beric
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Inviato il 16 giugno 2010 15:57

Passa al primo posto delle mie preferenze. <img alt=" />


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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emanuele83
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emanuele83
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Inviato il 16 giugno 2010 17:32

Da persona delusa di questa umanità, credo che una evenienza del genere porti alla distruzione della terra da parte della razza umana ben prima che essa sia distrutta da qualcosa di altro... -.-''

 

Ammettendo che le tre arche partano, lo scopo del loro viaggio non sarà nient'altroc he portare il seme della razza umana verso un altro mondo permettendo alla specie la sopravvivenza? E quelli rimasti sulla terra? Chi decide chi parte e chi resta? Vabbé fottiamocene, dico io... Ma il retroterra deve essere minimalmente veritiero, nonché fattibile. chessò magari se sulla terra si è raggiunta la pace e c'è un solo unico governo mondiale forse la situazione è gestibile, concordando con il fatto che il governo possa deciderre quante navi, quante persone, quali persone mandare a colonizzare altri mondi.

 

In ogni caso qualcosa di simile io lo ricordo in un vecchio cartone animato anni 80, giapponese, ovvio. In quel caso era il sole a morire, diventando una gigante rossa e distruggendo la terra, nel giro, certo di non mi ricordo quante dcentinaia di anni. La trama del cartone era simile, ma con una sola nave.

 

Altro punto dolente, il fatto che non si possa trasbordare da una nave all'altra, detto così non è fattibile. ci riescono gli astronauti oggi, perché non ci dovremmo riuscire nel futuro. È ovvio che se due navi si dovessero agganciare per un trasbordo la manovra dovrebbe essere condivisa da entrambe (la velocità conta solo in maniera relativa (relativistica??) nello spazio) per cui se una nave si spegne non è possibile agganciarla, ok mi sta bene.

 

3 o 4 generazione, dici? per generazione di solito si intendono 25 anni, si l'equipaggio originale potrebbe essere morto dopo 100 anni ma solo se escludiamo la presenza di neonati a bordo.

 

Secondo i miei calcoli, escludendo velocità prossime a quelle della luce per motivi relativistici, ad una velocità di crociera di 200 milioni di km l'anno (odierni spacecraft, ipotizzando un viaggio terra marte di 6 mesi ad una distanza di mezza unità astronomica=75milioni di km) per raggiungere proxima centauri necessiteremmo di 52000 anni. quindi dobbiamo aumentare la velocità di un fattore 100 se vogliamo stare nei 500 anni previsti (intorno a proxima non ci sarebbero pianeti ma noi uno ce lo possiamo mettere <img alt=" /> ) ma scordiamoci qualunque comunicazione con la terra, se pensi che dopo 100 anni sei ad un quinto del viaggio (poco meno di un anno luce) e la tua bella onda radio ci impiega un anno ad andare ed uno a tornare... Io ci metterei un bel motore a curvatura stile star trek, funziona che è una meraviglia <img alt=" />

 

inofrmazioni sul viaggio intergenerazionale si trovano su wikipedia facilmente http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_ship

 

Insomma se po ffà ma con qualche accorgimento <img alt=" />

 

PS wikipedia.it suggerisce 500 individui per nave, per evitare promiscuità ma io farei qualcosa di bello grosso


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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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S

Utente
630 messaggi
Inviato il 16 giugno 2010 18:07

Insomma se po ffà ma con qualche accorgimento

Bé.. di accorgimenti ce ne vogliono.. La mia era solo una bozza <img alt=" />

 

 

Ammettendo che le tre arche partano, lo scopo del loro viaggio non sarà nient'altroc he portare il seme della razza umana verso un altro mondo permettendo alla specie la sopravvivenza? E quelli rimasti sulla terra? Chi decide chi parte e chi resta? Vabbé fottiamocene, dico io... Ma il retroterra deve essere minimalmente veritiero, nonché fattibile. chessò magari se sulla terra si è raggiunta la pace e c'è un solo unico governo mondiale forse la situazione è gestibile, concordando con il fatto che il governo possa deciderre quante navi, quante persone, quali persone mandare a colonizzare altri mondi.

Io pensavo di semplificare la cosa avendo appunto come protagonisti gente che la Terra l'ha sentita solo nei racconti dei genitori. Ma sulla storia precedente la missione ci si può lavorare con calma.... <img alt=" />

 

 

Altro punto dolente, il fatto che non si possa trasbordare da una nave all'altra, detto così non è fattibile. ci riescono gli astronauti oggi, perché non ci dovremmo riuscire nel futuro. È ovvio che se due navi si dovessero agganciare per un trasbordo la manovra dovrebbe essere condivisa da entrambe (la velocità conta solo in maniera relativa (relativistica??) nello spazio) per cui se una nave si spegne non è possibile agganciarla, ok mi sta bene.

Potrebbe esserci una norma di sicurezza che vieta di uscire dalla nave o trasbordare ecc... Per evitare di compromettere in qualche modo la missione.

 

3 o 4 generazione, dici? per generazione di solito si intendono 25 anni, si l'equipaggio originale potrebbe essere morto dopo 100 anni ma solo se escludiamo la presenza di neonati a bordo.

Anche per questi dettagli, senz'altro importantissimi, si possono delineare in un secondo momento...

 

Secondo i miei calcoli, escludendo velocità prossime a quelle della luce per motivi relativistici, ad una velocità di crociera di 200 milioni di km l'anno (odierni spacecraft, ipotizzando un viaggio terra marte di 6 mesi ad una distanza di mezza unità astronomica=75milioni di km) per raggiungere proxima centauri necessiteremmo di 52000 anni. quindi dobbiamo aumentare la velocità di un fattore 100 se vogliamo stare nei 500 anni previsti (intorno a proxima non ci sarebbero pianeti ma noi uno ce lo possiamo mettere wink.gif ) ma scordiamoci qualunque comunicazione con la terra, se pensi che dopo 100 anni sei ad un quinto del viaggio (poco meno di un anno luce) e la tua bella onda radio ci impiega un anno ad andare ed uno a tornare... Io ci metterei un bel motore a curvatura stile star trek, funziona che è una meraviglia

Per le comunicazioni ecc... A dire il vero non saprei come fare.. La cosa si può anche togliere e basta... Più nessun contatto con la Terra e siamo a posto <img alt=" /> ... O al limite una tecnologia nuova che ci studiamo per bene, un po' di scienza, e un po' di fantasia <img alt=" />

 

Anche per la velocità.. Non me ne intendo molto.. Ma sono sicuro che tra Star Trek ecc... qualcosa lo troviamo <img alt=" />


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Bannato
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Inviato il 16 giugno 2010 18:41

Se la velocità diventa confrontabile con quella della luce, il tempi si dilatano e gli spazi di accorciano (nella direzione del moto): l'astronave arriva alla meta in poche settimane (anche se sulla Terra sono passati secoli).


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