l'assedio a Barad Dur sà un pò di poema Omerico...dura molti anni ci sono le alleanze ci sono molti eroi.....sicuramente molto suggestiva..... " />
Ci dovrebbe essere un libro solo per quello... " />
I Sette Figli di Fëanor
Fonte: Il Fosso di Helm
I sette figli di Fëanor sono sicuramente delle figure importanti e particolari nella mitologia Tolkieniana e nella storia del Silmarillion. Sebbene tutti somiglianti al padre, sono molto diversi fra loro, come vedremo qui di seguito.
Maedhros, il maggiore, è il più saggio, il più forte in battaglia, e la figura più importante fra i figli. Non è feroce come suo padre e come alcuni dei suoi fratelli, ma è deciso comunque a rispettare fino all’Ultimo il suo giuramento di perseguire chiunque tenessi per sé un silmaril. Alto e dai capelli rossastri ( come la madre, Nerdanel ) egli vive sul colle di Himring, nel Beleriand Orientiale, fino alla Nirnaeth Arnoediad ( dopo la quale, insieme a tutti i suoi fratelli, è costretto a ramingare nel sud e nell’Ossiriand ). Fra i suoi è il primo a pentirsi delle azioni compiute ad Alqualondë e durante l’attraversamento del Qerkaringa e dello Helcaraxë, per cui concede a Fingolfin ed ai suoi figli la sovranità sui Noldor ( dopo essere stato salvato da Fingon, figlio appunto di Fingolfin e suo grande amico prima che sorgessero discordie fra le loro famiglie, dall’imprigionamento, da parte di Morgoth, in Thangorodrim ) e per questo la casata di Fëanor verrà soprannominata quella degli Spodestati. Maedhros è quindi colui che prende la maggior parte delle decisioni della sua gente, è lui a spronare i suoi all’attacco alle bocche del Sirion per tener fede ad ogni costo al giuramento, ma soprattutto è lui a decidere ( nonostante la riluttanza di Maglor ) di impadronirsi del silmaril custodito da Eonwë ( araldo di Manwë ) dopo la Guerra d’Ira. Eonwë lo ammonisce ma egli non lo ascolta e ruba la gemma che gli brucia mano in modo insopportabile, tanto che egli, in preda all’angoscia, si getta in una voragine di fuoco trovando la morte. Di lui sappiamo che ha un cuore abbastanza misericordioso: dopo che, nell’attacco al Doriath, i servi del fratello Celegorm abbandonano nella foresta i due figli di Dior: Eluréd ed Elurín, egli si pente di ciò e li cerca, ma invano.
Maglor, il secondogenito, è il più mite e buono dei fratelli, ancor più di Maedhros. Del suo aspetto fisico sappiamo poco, ma sicuramente aveva i capelli neri, e non rossastri come Maedhros, Amrod ed Amras, a somiglianza del padre. Sappiamo soprattutto che Maglor era un grande menestrello, superato in fama solo da Daeron del Doriath, e che fu egli a comporre il Noldolantë, il poema sulla caduta dei Noldor. Era anche un ottimo guerriero, uccise Uldor il Maledetto ( un orientale al servizio di Caranthir che li aveva traditi, con la sua stirpe ) nella Nirnaeth Arnoediad. Ed è lui ad allevare Elrond ed Elros dopo averli rapiti alle bocche del Sirion, e per questi assai stranamente nasce amore per lui, poiché Maglor è di cuore buono e li ama anch’esso trattandoli come figli, ed “il suo cuore è esulcerato dal peso del terribile giuramento” . Abita le terre dette il “Varco di Maglor” , tra i due affluenti del grande fiume Gelion ( Gelion Maggiore e Piccolo Gelion ) ma dopo la Dagor Bragollach, la quarta battaglia delle guerre del Beleriand, è costretto a spostarsi su Himring, dimora di Maedhros. Al contrario di suo fratello maggiore, Maglor è riluttante ad impadronirsi dei silmaril custoditi da Eonwë, poiché il suo cuore è affaticato dell’insopportabile peso del giuramento ed egli è di ben tutt’altra tempra rispetto al fratello, è vorrebbe sottomettersi, pure alla fine cede alla sua volontà. E quando la gemma brucia la sua mano ( come aveva fatto con quella di Maedhros ) egli la getta nel mare, e vagabonda cantando e suonando accanto alle onde scomparendo dalla vista di tutti ( la figura di Maglor è secondo me una delle più toccanti mai immaginate da Tolkien ).
Celegorm e Curufin sono due figure che possono essere esaminate insieme, in quanto la loro storia è assai simile, e differisce solo per alcuni particolari. Mentre Celegorm è un grande cacciatore, amico di Oromë, e secondo in fama solo ai fratelli Amrod e Amros, Curufin è abilissimo in tutto ciò che concerne le abilità manuali ed un grande fabbro ( proprio come il padre, a cui somiglia più di tutti gli altri fratelli, e come il figlio, Celebrimbor, che diverrà il fabbro più famoso di tutta la Terra-di-Mezzo ). Per aspetto fisico si sa che Celegorm è il più bello fra i figli di Fëanor, ed ha la pelle chiara ed i capelli scuri, mentre Curufin è molto somigliante a suo padre, tanto da averne ereditato il nome: è infatti Curufin( wë ) il vero nome di Fëanor, che è una “sindarizzazione” del quenya Feanáro ( spirito di fuoco ), nomignolo affibbiatogli affettuosamente dalla madre Míriel alla nascita. La loro dimora è nel Beleriand Orientale, nella fredda e ventosa contrada di Himlad ( “Valle d’Inverno” ), fra il Doriath e lo Himring, che abbandonano dopo la sconfitta nella Dagor Bragollach per recarsi nel Nargothrond, da cui vengono esiliati dopo qualche tempo, quindi vivono vagabondando nel Beleriand Meridionale con Maedhros, Maglor, Caranthir, Amrod ed Amras e le loro genti raminghe. Entrambi sono i fratelli più feroci e violenti ( ma Celegorm più di Curufin ) e lo dimostrano diverse volte: aggrediscono Beren e Luthièn colpendo il primo con una freccia e rapendo la seconda; suscitano discordie nel Nargothrond ( il regno di Finrod Felagund ) sperando nella morte del suo re per impadronirsi del trono e spronano i fratelli all’attacco al Doriath contro Dior, visto il loro aspro odio verso Thingol e la sua stirpe. È proprio durante quell’attacco che entrambi trovano la morte ( nonostante i loro fratelli ottengano poi la vittoria ): Celegorm per mano dello stesso Dior, mentre nei Racconti si dice ch’egli cade “trafitto da cento frecce”.
Caranthir è un’altra figura molto grottesca e interessante. Aggressivo, intollerante, fosco, iracondo, altero e orgoglioso, “il più duro dei fratelli e il più rapido a montare in collera” Caranthir è sicuramente il più particolare dei figli di Fëanor. Egli abita il Thargelion ( o Dor Caranthir, la terra di Caranthir ), la regione più grande del Beleriand dell’est, e quella più orientale, confinante con l’Ossiriand. Anche lui, come tutti i suoi fratelli è però costretto ad abbandonare la sua terra dopo la Dagor Bragollach, ma invece di unirsi a Maedhros e Maglor sul colle di Himring preferisce fuggire a sud, oltre la muraglia montuosa di Andram per unirsi alle genti nomadi di Amrod ed Amras. È il primo sovrano Noldorin ad imbattersi nei Nani e, manco a dirlo, li disprezza per la loro bruttezza ( e tutto il suo popolo segue il suo esempio ), anche se a lungo andare quest’amicizia si dimostrerà molto redditizia per Caranthir, visto che ogni merce di scambio dei Nani finirà nelle sue mani, prima che in quelle di qualunque altro elfo, cosicché egli diventerà uno degli elfi più ricchi della Terra-di-Mezzo. Non solo, ma si imbatte anche negli Haladin ( la seconda casata Edain ), che inizialmente dimorano sul suo territorio e ne è affascinato, riconoscendo il loro valore e offrendogli di dimorare nelle sue terre ( ma questi rifiutano perché sono di spirito libero e non vogliono farsi governare da stranieri ). Sul suo aspetto fisico non si sa quasi nulla, ma visto che il suo appellativo è “Lo Scuro” si può facilmente dedurne che aveva i capelli scuri ( come la maggior parte di quelli della sua famiglia ) e magari uno sguardo storto e una corporatura robusta. A differenza di tutti i suoi fratelli ( Maedhros guerriero, Maglor menestrello, Curufin fabbro, Amrod, Amras e Celegorm cacciatori ), non aveva abilità particolari, e oltre al suo “spiccato senso degli affari” si sa che era un cacciatore, ma che non raggiungeva in fama Celegorm e i due gemelli. Muore nell’assalto al Doriath dopo Celegorm e Curufin.
Di Amrod ed Amras, i due gemelli cacciatori, si sa ben poco rispetto agli altri fratelli. Simile non solo per aspetto, ma anche per modi, si sa tuttavia che Amras aveva i capelli non proprio rossi, ma di color rossastro, cioè si deduce dal fatto che il suo vero nome, Ambarussa, significa ‘Capo ( testa ) Rossastro’, mentre, anche se non specificato, il nome di Amrod, Umbarto/Ambarto sembra avere la medesima origine, e questa testi è rafforzata dal fatto che, essendo gemelli, è più ovvio che abbiano i capelli dello stesso colore. Essi sono i più grandi cacciatori della Terra-di-Mezzo ed abitano nel Beleriand del Sud, ramingando senza un popolo ed un regno propri, nella terra che poi sarà chiamata Estolad ( cioè “Accampamento” ), spostandosi molto raramente a Nord, anche nei periodi di pace. Sopravvivono all’assalto al Doriath ma cadono in quello alle bocche del Sirion contro il popolo di Eärendil ed Elwing, e nulla più si narra sul loro conto.
Infine, una menzione la merita Celebrimbor, figlio di Curufin e nipote di Fëanor. Egli non compare affatto nel Silmarillion ma si scopre qualcosa di lui nei racconti sulla Seconda Era. Grandissimo fabbro, signore di Eregion e artefice dei tre anelli elfici: Narya, Nenya e Vilya, autore delle celebri incisioni sulle Porte di Moria, ucciso da Sauron nella guerra che devastò Eregion per sempre. In questi racconti si viene a scoprire ch’egli si estraniò dal padre dopo le sue iniquità e quelle di suo zio Celegorm nel Nargothrond, e continuò a dimorare lì fino alla sua caduta, quando molto vi probabilmente fuggì.
Gil Galad - Stella di radianza
Gil Galad - Stella di radianza
Le Torri di Segnalazione di Gondor
Fonte: Il Fosso di Helm
Le Torri di Segnalazione di Gondor furono costruite quando la gloria di Gondor cominciò a declinare; negli anni precedenti, infatti, i contatti fra le tre torri del regno venivano tenuti tramite le Palantíri, che successivamente caddero in disuso. Vi era una piccola popolazione che risiedeva nell’Anórien e alla quale era affidato il compito di controllare le frontiere settentrionali. Per comunicare con questa popolazione, Gondor fece costruire le prime tre Torri di Segnalazione: Amon Dîn, la più orientale nonché situata vicino a Minas Tirith; Eilenach e Nardol, la più occidentale. Amon Dîn è con tutta probabilità la più antica di queste tre torri: sembra infatti che sia stata costruita come avamposto di Minas Tirith per sorvegliare gli spostamenti ai suoi confini.
Successivamente, quando i Rohirrim si stanziarono nel Rohan, vennero fatte costruire altre quattro Torri di Segnalazione: partendo da est dopo Nardol e andando verso ovest, furono edificate Erelas, Min-Rimmon, Calenhad e Halifirien. Quest’ultima torre sorgeva sull’Amon Anwar, il “Colle di Timore”, dove Cirion ed Eorl, rispettivamente Sovrintendente di Gondor e capo degli Éothéod, giurarono eterna alleanza. Nessuno sapeva precedentemente perché questo colle fosse così soprannominato; solo gli Eredi i Isildur ne erano al corrente: su quel colle sorgeva, infatti, la tomba di Elendil, che nessuno, se non un discendente dello stesso, poteva visitare.
Le Torri di Segnalazione di Gondor avevano la funzione di avvisare i Rohirrim che essi erano in pericolo o, più raramente, il contrario. Ogni torre veniva presieduta da un guardiano, che la sorvegliava e osservava che non vi fosse richiesta d’aiuto da parte di un’altra torre. Se così fosse stato, egli accendeva un fuoco in cima alla sua torre, e così via per le torri che seguivano; in virtù del patto fra Corion ed Eorl, gli aiuti sarebbero dovuti accorrere immediatamente all’alleato in pericolo.
I Sovrintendenti di Gondor
Fonte: Il Fosso di Helm
I Sovrintendenti discendevano dal Sovrintendente del Re Minardil (1621-1634), il quale si chiamava Húrin ed era un uomo di nobile razza numenoreana. Per questo motivo la Casa dei Sovrintendenti venne a chiamarsi anche Casa di Húrin. I Sovrintendenti venivano scelti dai Re solo se appartenevano a questa casa; dal Re Pelendur in poi fu deciso che la Sovrintenenza avrebbe dovuto essere ereditaria. Anche se ogni Sovrintendente che entrava i carica giurava di "tenere lo scettro e regnare in nomer del re, fino al suo ritorno", queste parole non vennero quasi mai rispettate; i Sovrintendenti esercitavano il loro potere senza mai sedersi sul trono regale, senza mai portare uno scettro, ma servendosi solamente di un bastone bianco. Il loro stendardo era poi completamente bianco, al contrario di quello del re, che era nero con disegnato una albero bianco sormontato da sette stelle. Nella storia di Gondor vi furono ventisei Sovrintendenti: il primo fu Mardil Voronwë, e l'ultimo fu Denethor II. Inizialmente i Sovrintendenti regnavano in tutta tranquillità, perché erano i tempi della Pace Vigile, quando il Bianco Consiglio scacciò Sauron e i Nazgûl. A partire da Denethor I, tuttavia, le frontiere di Gondor cominciarono ad essere costantemente minacciate, e negli ultimi anni della sua sovrintendenza, più precisamente nel 2475, un esercito di Orchetti invase l'Ithillien e conquistò Osgiliath. L' Ithillien venne riconquistato da Boromir, figlio di Denethor, da non confondersi con Boromir dei Nove Viandanti, ma Osgilitah era distrutta per sempre, e mai più nessuno vi dimorò. Dopo Boromir venne Cirion, e Gondor continuava ad essere in pericolo, sia a causa delle incursioni da parte dei corsari nelle regioni costiere, sia perché nelle grandi pianure fra Bosco Atro ed il fiume Flutti viveva un popolo feroce che metteva in pericolo le frontiere di Gondor. Cirion inviò in quelle terre un suo esercito, ma i Balchoth, questo era il nome del popolo ostile, erano preparati, e misero in difficoltà i soldati di Gondor, che ricevettero un insperato aiuto dagli Éothéod, un popolo proveniente da nord e guidato da Eorl che scacciò i Balchoth e li sterminò. Cirion donò allora ad Eorl la regione più a ovest di Gondor, quella che veniva chiamata Calenardhon e che fu poi conosciuta come Rohan.
Era l'epoca di Beren, diciannovesimo sovrintendente, che Gondor si trovò a confrontarsi con un pericolo ancora maggiore. Tre flotte salparono da Umbar e dall'Harad ed assalirono le regioni costiere di Gondor; le forze nemiche si spinsero a piedi fino al Rohan, costringendo i Rohirrim a rifugiarsi nei Monti Bianchi. Nell'anno 2758 iniziò il Lungo inverno che durò per cinque mesi, ma fortunatamente a Gondor Beregond figlio di Beren era risucito a liberarsi degli invasori ed aveva inviato aiuti ai Rohirrim. Beregond fu il più grande capitano di Gondor dopo Boromir, e con la sua presa di potere nel 2763 Gondor tornò forte. Quando il ventunesimo Sovrintendente di Gondor, Belechtor II, morì, l'Albero Bianco di Minas Tirith si seccò. Era l'epoca di Túrin II quando Sauron riconquistò il potere, il che costrinse gli abitanti dell'Ithillien a trasferirsi sulla riva occidentale dell'Anduin; Túrin fece costruire rifugi segreti nell'Ithillien, fra cui Henneth Annûn. Nel frattempo gli Haradrim avevano invaso il Gondor meridionale, ma il Re Folcwine di Rohan inviò aiuti a Túrin ed insieme respinsero il nemico. Il successore di Túrin fu Turgon, ma durante la sua sovrintendenza non accadde nulla di rilevante, se non negli ultimi due anni: Sauron risorse, e Saruman si impadronì di Orthanc, fortificandola. Il figlio di Turgon fu Ecthelion II, il quale, forte della sua saggezza e dei consigli di Thorongil, un grande capitano giunto dal Rohan, fortificò i confini di Gondor. Egli, con il permesso di Ecthelion, radunò una flotta di modeste dimensioni e raggiunse il porto di Umbar nella notte, incendiando le navi dei corsari che a breve avrebbero potuto attaccare le coste di Gondor. Tuttavia, una volta tornato in patria, Thorongil inviò un messaggio di addio e si dileguò per sempre. Nel 2984 il figlio di Ecthelion, Denethor II, divenne Sovrintendente. Egli era un uomo orgoglioso e saggio, ed era sempre stato in disaccordo con Thorongil quando questo era il consigliere del padre Ecthelion. Il capitano infatti avvertiva spesso Denethor di non fidarsi di Saruman, ma di accogliere invece Gandalf il Grigio; Denethor però, come è noto, nutriva ben poca simpatia per Gandalf. Denethor si era sposato nel 2976 con Finduilas di Dol Amroth, ma questa morì dodici anni dopo, facendolo precipitare in una profonda tristezza. Per questo motivo Denethor divenne molto solitario, e si scoprì poi che egli osò guardare nella Palantíri di Minas Tirith: in questo modo poteva vedere ciò che accadeva dentro e fuori i confini di Gondor, ma a caro prezzo: egli invecchiò più velocemente e crebbe in lui la disperazione. I figli di Denethor, Boromir e Faramir, stavano crescendo mentre gli anni della Guerra dell'Anello si avvicinavano. Boromir era sprezzante del pericolo, mentre Faramir, considerato da molti meno coraggioso, evitava semplicemente di cercare gloria dove non ce ne fosse bisogno. Come viene narrato ne Il Signore degli Anelli, Boromir viene ucciso dagli Orchetti, mentre Faramir sopravvive alla Guerra dell'Anello. Finita la Guerra, l'erede di Isildur, Aragorn, tornò, e allora a Minas Tirith non vi fu più posto per i Sovrintendenti.
Gil Galad - Stella di radianza
bello!conoscevo già questa storia ma un ripasso non fà mai male!!! " />
gil Aragorn una volta diventato re dava dei titoli e stipulava dei trattati con gli haradrim e gli Easterling e dei titoli a chi aveva combattuto nella guerra dell'anello!li potresti postare?
Nelle history viene data qualche info maggiore sugli elfi dell'Imbrunire di Cuivienen? " /> (DOMANDONA " /> )
Le Spade Famose
Fonte: Il Fosso di Helm
In ogni racconto di Tolkien rivestono un ruolo importante le armi che vengono usate dai personaggi principali per combattere l’Oscuro Potere. Di seguito troverete un resoconto delle più importanti armi usate dai Tempi Antichi fino alla Terza Età, con la loro storia e il significato etimologico del loro nome.
Anglachel
Il nome deriva dalla radice Ang , “ferro”, ed il suffisso llach, ossia “fiamma balzante”; la spada che Eöl forgiò e che era stata infatti costruita con ferro meteorico; dopo essere stata forgiata nuovamente per Túrin essa prese il nome di Gurthang. Anglachel era in grado di tagliare qualsiasi altro ferro estratto dalla terra, e solo un’altra spada sulla Terra di Mezzo le stava alla pari, ovvero Anguirel, anch’essa forgiata da Eöl. Questi la tenne per sé finché suo figlio, Maeglin, non gliela sottrasse. Eöl donò Anglachel di malavoglia a Thingol, affinché questi gli desse il consenso a dimorare in Nan Elmoth. Thingol successivamente la donò a Beleg Arcoforte, che aveva condotto imprese degne di nota nonché ritrovato il figlio adottivo di Thingol, Túrin. Melian, la sposa di Thingol, predisse tuttavia che nella lama di codesta spada vi era ancora traccia del cuore tenebroso di chi l’aveva forgiata, e che essa non sarebbe stata a lungo con il suo nuovo padrone. E così fu invero: mentre Túrin dimorava nell’abitazione di Mîm il Nanerottolo, egli venne attaccato da una pattuglia di Orchi, che lo portarono via. Gli Orchi fecero una strage, ma Beleg, che a lungo aveva sorvegliato Túrin per proteggerlo, si salvò. Così Beleg si mise all’inseguimento degli Orchetti che avevano catturato Túrin, e alla fine trovò il loro accampamento e li sterminò. Quando tentò di liberare Túrin, però, questi, che era svenuto, si risvegliò, afferrò Anglachel e uccise Beleg, credendolo un Orchetto venuto per torturarlo. Così morì Beleg, e la profezia di Melian in questo modo si avverò. Túrin cadde in stato di follia per l’uccisione del suo amico, e, impossessatosi di Anglachel, tornò nel Nargothrond, dove rinsavì e dove Anglachel, anneritasi e smussatasi dopo la morte del padrone, venne riforgiata; essa venne da quel giorno chiamata Gurthang, “Ferro di Morte”.
Angrist
“Mannaia di Ferro”, composto dalla radice ang, “ferro”, e dal suffisso ris, “fendere”. Il coltello forgiato da Telchar di Nogrod, preso a Curufin da Beren durante una colluttazione e da questi usato per staccare dalla corona di Morgoth il Silmaril. Angrist tagliava il ferro come se fosse legno verde, e con esso Beren insieme a Lúthien compì una delle imprese più memorabili della storia della Terra di Mezzo. Beren infatti doveva portare a Thingol un Silmaril, affinché questi gli concedesse la mano della figlia Lúthien; così Beren si mise in cammino da solo verso Angband, ma Lúthien, innamorata com’era di Beren, lo seguì, ed insieme andarono nel cuore della dimora di Morgoth. Una volta che Lúthien ebbe addormentato Morgoth, Beren staccò dalla corona dell’Oscuro Signore un Silmaril; egli però si sentì attratto dagli altri due Silmaril, ma come cercò di estrarli Angrist si spezzò ed una scheggia di ferro colpì la guancia di Morgoth, facendolo gemere di dolore. Beren e Lúthien allora scapparono e riuscirono a fuggire insieme, ma senza il Silmaril, che durante la loro fuga era stato strappato insieme alla mano di Beren che lo impugnava da Carcharoth, l’enorme lupo che stava di guardia fuori ai cancelli di Angband.
Aranrúth
“Collera del Re”, dalla radice aran, “nobile, regale”, ed il suffisso rûth, “collera”. Il nome della spada di Thingol, che sopravvisse alla rovina del Doriath e passò nelle mani del Re di Númenor.
Glamdring
Significato incerto; la radice probabilmente è una trasformazione della parola glîm, “barlume”, mentre il suffisso è sicuramente derivante da ring, “freddo, gelido”. Si avrebbe così qualcosa come “freddo barlume”, che corrisponderebbe perfettamente alla peculiarità di Glamdring, che scintilla di una fiamma blu quando nei suoi pressi si aggirano Orchetti o altre creature maligne. Glamdring è la spada che Gandalf porta sempre con sé, e che egli trovò nella stessa grotta degli Uomini Neri in cui Thorin trovò Orcrist. Glamdring finì in tale grotta probabilmente per lo stesso motivo per cui vi finì anche Orcrist. La spada di Gandalf è più robusta di Orcrist, e sembra che in passato essa fosse stata cinta addirittura dal re di Gondolin, Turgon, dal cui popolo Glamdring fu forgiata. Glamdring è detta dagli Orchi Martello; questi ultimi odiano Glamdring ancor più che Orcrist.
Grond
La grande mazza di Morgoth, detta anche Il Martello degli Inferi, da questi usata nel duello con Fingolfin davanti ad Angband. Fingolfin si era spinto fino ai cancelli della dimora di Morgoth dopo essersi reso conto che il Beleriand stava andando verso la rovina; così, in preda all’ira e alla disperazione, compì un’impresa che venne raccontata nelle Ere successive, ma che ebbe un epilogo infelice. Alla fine del combattimento, infatti, Fingolfin venne ucciso dal sinistro di Morgoth, dopo che questi lo ebbe mancato molte volte, scavando buche enormi con la sua mazza. Fu chiamato successivamente Grond anche l’ariete utilizzato per abbattere il cancello di Minas Tirith durante la Guerra dell’Anello.
Gurthang
“Ferro di Morte”, dalla radice gurth, morte, ed il suffisso ang, ferro. Il nome della spada Anglachel dopo essere stata nuovamente forgiata. Essa era utilizzata da Túrin, che per via delle grandi stragi di Orchetti che faceva con la sua spada venne chiamato Mormegil, la Spada Nera. Con Gurthang Túrin uccise il Drago Glaurung alla Cabed-en-Aras, infilando la spada fino all’elsa nel suo ventre; poi, saputo che Nienor e Morwen erano morte, piantò l’elsa di Gurthang nel terreno, e si lanciò sopra la lama della spada, uccidendosi. Quando fu trovato il corpo senza vita di Túrin, ci si avvide che Gurthang era andata in pezzi; e le sue schegge vennero poste accanto al tumulo in cui fu seppellito Túrin Turambar.
Narsil
“Fiamma Luminosa”, derivante dalla radice nár, “fuoco”, e sil, “luminosità”.
Il nome della spada di Elendil, fatta da Telchar di Nogrod, prima che venisse nuovamente forgiata per Aragorn. Con codesta spada Elendil si batté, insieme a Gil-galad, contro Sauron in persona. Durante lo scontro, sia Elendil che Gil-galad perirono, ma Isildur, impossessatosi del mozzicone di Narsil che era andata in frantumi sotto il corpo senza vita di Elendil, tagliò dalla mano di Sauron il dito che portava l’Unico Anello. Dopodiché, i frammenti di Narsil vennero raccolti e custoditi da Isildur, finché un giorno, alla Battaglia dei Campi Iridati, questi li affidò prima di morire al suo scudiero Othar, che dopo un viaggio travagliato superò i Monti Brumosi e giunse a Imladris, dove porse i frammenti di Narsil a Valandil, erede di Isildur, che era rimasto lì sotto la custodia di Elrond in attesa del ritorno del padre. Elrond custodì i frammenti della spada di Elendil, ma la luce che un tempo scintillava su quella spada era estinta, ed Elrond predisse che Narsil non sarebbe più stata riforgiata finché l’Anello non fosse stato ritrovato e Sauron ricomparso. Solo dopo parecchie vite di uomini Elrond ritenne opportuno fare riforgiare Narsil, perché Aragorn, figlio di Arathorn, era nato, ed Elrond prevedeva un destino importante per lui; Sauron nel frattempo era ricomparso, così Narsil venne riforgiata e chiamata Andúril.
Orcrist
“Fendiorchi”, dalla radice orc, “Orco”, e dal suffisso ris, “fendere”. La spada cinta da Thorin Scudodiquercia, temuta dagli Orchetti e da essi chiamata Coltello. Essa era stata forgiata dagli Elfi di Gondolin, e con essa gli Elfi uccisero centinaia di Orchetti durante le guerre nel Beleriand. Thorin trova Orcrist in una caverna appartenuta agli Uomini Neri. E’auspicabile che tale spada fosse finita nelle mani degli Uomini Neri perché questi, nei tempi antichi, erano stati alleati di Morgoth, ed avevano combattuto a fianco degli Orchetti. Così questi, dopo varie scorribande, potrebbero essersi impossessati delle spade degli Elfi di Gondolin. E’probabile che successivamente codeste spade, fra cui anche Orcrist, vennero tramandate di padre in figlio, fino agli Uomini Neri che le possedevano quando Thorin si impossessò di Orcrist.
Ringil
Nel nome Ringil si riconosce solamente la radice ring, “freddo, gelido”. Ringil è il nome della spada di Fingolfin, con la quale egli si batté in duello contro Morgoth. Fingolfin, prima di morire, riuscì a infliggere a Morgoth sette ferite, per le quali l’Oscuro Signora ogni volta gemette di dolore; alla fine, quando Fingolfin era ormai moribondo, questi riuscì con le sue ultime forze a tagliare con Ringil il piede di Morgoth, e il sangue nero fumante ne uscì dalla ferita.
Gil Galad - Stella di radianza
Ehm,Ehm...non so qualcuna ha già fatto queste domande,ma le propongo comunque:si conosce una data per la possibile uscita in Italia di History of Middle Earth di Christopher Tolkien?E poi,in questi volumi saranno presenti dettagli riguardo alle popolazioni dell'Est(Uomini di Rhun,del Khand,del Medio e Lontano Harad)?Si sapranno le identità dei Nazgul(a parte Angmar e Khamul,l'Orientale Nero)?
L'unico Nazgûl di cui si sappia il nome è Khamûl, gli altri otto sono inventati dalla Decipher pe ril suo gioco di carte; sulla The History of Middle Earth, possibilità date di pubblicazione in Italiano non si sa nulla (a parte i primi due, già pubblicati), anche perché non so se Christopher Tolkien sarebbe disposto a dare i diritti.
Sulle popolazioni dell'Est, non mi pare venga detto granché, ma chiederò " />
Confermo: tendenti a zero le informazioni sull'Est... " />
Ehm,ehm...Gil galad...non si hanno informazioni circa la guerra dei Nani contro gli orchi,ad eccezione della battaglia di Nanduhirion,e sulla storia in generale delle sette stirpi dei Nani,a parte ciò che è scritto nelle Appendici del SdA...
Wow, che bello questo thread!!!!
Complimenti a Gil ed a tutti gli altri "saggisti" di Tolkien!
Non l'ho ancora letto tutto.....32, 33 pagine sono lunghissime da leggersi sullo schermo ">">
Anyway........
a proposito di errori della Bompiani.......
Qualcuno di voi ha l'ultima edizione de "Lo Hobbit" Annotato, ovviamente edito dalla Bompiani?
Se sì, andando a pag. 37, a quella sorta di prologo precedente al I° Cap., si vedrà il titolo, "LO HOBBIT, O ANDATA E RITORNO", scritto in caratteri runici... e fin qui tutto ok.
Verso la fine della pagina ci sono altre "iscrizioni runiche"
La prima recita così:
"La.porta.è.alta.un.metro.e.meZZo.e.ci.si.può.passare.in.tre.per.volta:th.th."
La parola "mezzo" è scritta in modo errato, la runa che rappresenta la "Z" non è fatta come quella usata nella "trascrizione"!!!!! ">
Ma il peggio si ha nelle due righe successive, quelle che rappresentano le "rune lunari" lette da Elrond: ">
"Sta.vicino.alla.pietra.grigia.QUando.picchia.
L.ultima.luce.del.sole.che.tramonta.sul.tordo.e.IL.giorno.di.durin.splenderà.sul.buco.della.serratura." ">">
Le lettere scritte in maiuscolo rappresentano gli errori di grafia:
1 - Nell'alfabeto runico non esisteva l'equivalente del nostro "qu..." che viene quindi reso con il nesso consonantico "cw". Nelle sopracitate righe si usa invece "wu"........ ">
2 - Hanno invertito l'articolo davanti alle parole "ultima" (nel testo preceduta da "il", invece di "l"), e "giorno" (che si vede preceduta da "l")....... ">
3 - Se andate poi a pag. 107, troverete (deo gratias!!!!!! "> ) la versione ESATTA del "melting pot" fatto a pag. 37!!!!
Ovvero:
"Sta.vicino.alla.pietra.grigia.quando.picchia.il tordo.e.l.ultima.luce.del.sole.che.tramonta.nel.giorno.di.durin.splenderà.sul.buco.della.serratura.th.
Se volete, si tratta solo di una sottigliezza.....ma, mi sembrava "doveroso" dirlo....
Quasi non ci credevo quando l'ho notato.....Ho traslitterato le rune più volte prima di esserne assolutamente certa!! ">">">
Kisses http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/rolleyes.gif
Darklady
PS: messo un "a capo" x' la riga faceva sfasare la tabella del 3d. perdona
PS: messo un "a capo" x' la riga faceva sfasare la tabella del 3d. perdona
Thanx a lot!
Kisses
salve a tutti, bellissima questa sezione del forum, saluto tutti e vorrei fare una domanda a gil-galad:
-hai qualche informazione su quel lontano antenato di Bilbo chiamato Ruggitoro Tuc che era , si diceva, talmente alto per uno hobbit da poter montare a cavallo?
ciauz