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J. R. R. TOLKIEN
G di GIL GALAD
creato il 17 maggio 2003

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Inviato il 13 febbraio 2005 23:13

Tra l'altro: i volumi de The History of Middle-earth ora sono tredici, non dodici: a quanto mi risulta il nostro Christopher Tolkien ne ha fatto uno nuovo, che dovrebbe essere una sorta di indice dei primi dodici.

The History of Middle-earth: Index.


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Inviato il 14 febbraio 2005 10:44
Notizia sui film: la Medusa metterà in vendita, dal venti Aprile, un cofanetto con le tre versioni cinematografiche dei film; al momento, quindi, niente estese.

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Inviato il 14 febbraio 2005 19:18 Autore

Il buon Cristhopeher invece di rimpastare un altro libro senza dire nulla di nuovo credo farebbe bene a dare l'OK alla traduzione degli altri 10.... un po' avaruccio il vecchio Cristoforo eh!!


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Inviato il 14 febbraio 2005 19:25

Il problema sta anche nelle case editrici: The History of Middle-earth non è il classico libro, il mercato rischierebbe di essere limitato, e, considerando le spese per una traduzione decente...


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Inviato il 14 febbraio 2005 19:46

The History of Middle-earth non è il classico libro, il mercato rischierebbe di essere limitato

Secondo me è la parte migliore, ci saranno spiegate molte cose!

è solo un'ipotesi, perchè non l'ho letto.

Cmq hai ragione, quando ci sono di mezzo i soldi... non va mai bene nulla!!! <_<


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Inviato il 14 febbraio 2005 19:53

Secondo me è la parte migliore, ci saranno spiegate molte cose

Sí e no: ci sono spiegate delle cose, ma ci sono anche versioni alternative del mito, che vanno a sostituire (o ad affiancarsi) a quanto ià conosciamo <_<


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Inviato il 01 marzo 2005 18:01 Autore

Organizzazione militare dei Númenórean

 

 

 

Fonte: Il Fosso di Helm

 

I Dúnedain (o Numenoreani) appresero l’arte di forgiare dai Noldor; essi però utilizzarono inizialmente questa arte per fabbricare oggetti che nulla avevano a che fare con la guerra. Venivano tuttavia forgiate con grande abilità spade, lame d’ascia, punte di lancia e coltelli, senza che però venissero usate sull’Isola di Númenor, visto che non ce n’era bisogno. Era invece molto utilizzato l’arco, che assurgeva a essere uno dei passatempi preferiti dei Dúnedain sulla loro isola. In tempi più tardi, durante le guerre sulla Terra di Mezzo, gli arcieri númenórean erano temutissimi, perché scagliavano davanti a loro una nuvola fittissima di frecce letali per il nemico. Gli Arcieri del Re si servivano di archi di cavo d’acciaio, con frecce impennate di nero e lunghe più di un cubito. I Dúnedain giravano disarmati sull’isola di Númenor; solo il Re e quasi tutti i grandi capi avevano una spada un tempo appartenuta ai loro padri. Per l’Erede al trono veniva invece forgiata una spada nuova il giorno in cui egli diventava regnante a tutti gli effetti. Durante i loro viaggi sulla Terra di Mezzo, i Númenórean si mescolarono alle popolazioni indigene disarmati, insegnando loro l’arte del forgiare; e proprio quest’arte adoperarono gli Uomini che divennero loro nemici, con grande dolore da parte dei Númenórean.

Quando i Dúnedain si stanziarono sulla Terra i Mezzo ebbero ben presto a che fare con numerose guerre che li costrinsero a sviluppare strategie militari che si adattassero ad ogni situazione sul campo di battaglia. Esistono diverse formazioni che i Númenórean creavano durante una battaglia, e di queste ne conosciamo due: il Thangail e il dírnaith. Il primo significa, in lingua Sindarin (cioè la lingua parlata normalmente dalla gente di Elendil) “recinto di scudi”. Questa formazione era di carattere difensivo, e consisteva nel creare due muri di scudi in forma di semicerchio, con la possibilità di unire le due estremità della barriera così da avere un recinto chiuso. Le muraglie di scudi venivano difese dall’interno dai Dúnedain, che allontanavano il nemico con le loro lance lunghissime o scagliandogli addosso le loro frecce. In Quenya questa formazione era detta sandastan, “barriera di scudi”, che deriva dal primitivo thanda, “scudo”, e stama, “sbarrare”. Nel termine Sindarin, il secondo elemento era un altro: cail, designante un recinto o palizzata di punte o pali aguzzi. Questo, nella forma primitiva kegle, derivava da una radice keg- “sporgere”, “essere irto”, reperibile anche nel primitivo termine kegya “siepe”, donde il Sindarin cai (confronta Morgai). Il dírnaith era invece una formazione militare dallo spiccato carattere offensivo, visto che si trattava di scagliare i soldati disposti a cuneo da breve distanza contro un nemico non ancora schierato, oppure su soldati in campo aperto. Il nome di questa formazione, in Quenya nernetha, “uomo lancia”, possiede la radice Quenya nethe e quella Sindarin naith, che designava ogni formazione o oggetto che finisse a punta: un ferro di lancia, un contrafforte, un cuneo, un promontorio lungo e stretto (radice nek, “stretto”); confronta il Naith del Lórien , la contrada all’intersezione del Celebrant e dell’Anduin, che nel punto in cui i due fiumi effettivamente confluivano era più stretta e acuminata di quanto non si possa indicare su una mappa a piccola scala.


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Inviato il 02 marzo 2005 12:37

Mi mancavano i tuoi articoli di approfondimento! Grazie! <img alt=" />

 

Complimenti per la nuova versione del documento sull'araldica! <img alt=" />

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 02 marzo 2005 16:38
http://www.capital.it/trovacinema/detail_a...dContent=286685 <img alt=" />

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Inviato il 09 marzo 2005 15:38
Domandona: Di che colore è Ombromanto??? <img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

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Inviato il 09 marzo 2005 18:24 Autore

Quoto: Domandona: Di che colore è Ombromanto???

 

Bianco


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Inviato il 09 marzo 2005 21:02

Ricordo che tempo fa avevo visto una discussione sul fatto se fosse bianco o aregnteo, anche per la descrizione in cui si parla dei suoi riflessi argentei; il bianco viene esplicitamente detto?


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Inviato il 10 marzo 2005 16:27

Lo chiedevo infatti per questo... <img alt=" />


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Inviato il 10 marzo 2005 18:02

Che mi ricordi il dubbio non è ancora stato risolto da attestazioni; non assicuro che in una sua lettera Tolkien non dica qualcosa in merito, ma non mi pare di ricordare certezze.


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Inviato il 11 marzo 2005 19:19 Autore

Isildur (3209 Seconda Era - 2 Terza Era)

 

Fonte: Il Fosso di Helm

 

 

Nacque sull’isola di Númenor nell'anno 3209 della Seconda Era del Sole, figlio di Elendil l’Alto, discendente di Elros Tar-Minyatur e di suo padre Eärendil, ma non in linea diretta con la successione dei Re del paese.

La casa di Amandil, signore di Andúnië e nonno di Isildur, faceva parte del gruppo chiamato “i Fedeli”, ovvero coloro che non erano stati corrotti dal desiderio di ricchezze e dall’invidia verso l’immortalità degli Elfi.

Amandil si ritirò a Rómenna, bandito da Armenelos, sede della reggia, invitando in segreto tutti i Fedeli a raggiungerlo, prevedendo grandi pericoli, e, venuto a sapere del desiderio del Re Ar-Pharazôn, consigliato da Sauron, il quale era stato sconfitto e portato sull’isola nel 3262, di distruggere l’Albero Bianco Nimloth il Bello, dono degli Elfi e memoriale della luce di Valinor, mise al corrente il figlio e i nipoti.

Isildur si recò di notte, in segreto e mascherato, alla reggia ad Armenelos, riuscendo ad infiltrarsi ed a staccare un frutto dall’Albero Bianco. Pronto per tornare, venne però scoperto e si dovette far strada combattendo. Riuscì a mantenere segreta la sua identità ed a tornare a Rómenna con il frutto, seppur coperto di ferite.

Nimloth venne abbattuto ed Isildur restò tra la vita e la morte per le ferite per tutto un inverno, ma in primavera un nuovo Albero Bianco nacque grazie al frutto da lui salvato che era stato piantato e, non appena la prima foglia si aprì, Isildur si ridestò miracolosamente guarito.

Nel 3299 nacque il primogenito di Isildur, Elendur.

Amandil venne a sapere che il Re intendeva fare guerra ai Valar a Valinor, sicché consigliò al figlio di preparare delle navi a Rómenna, pronte per la fuga dei Fedeli, quindi salpò, intenzionato a raggiungere Aman per scongiurare il perdono per la follia dei Númenoreani, ma non si seppe più nulla di lui.

Vennero preparate nove navi sulle quali vennero caricati, tra le altre cose, le Sette Pietre Veggenti, dono degli Elfi alla casata di Amandil, e su quella di Isildur il nuovo Albero Bianco. Nel frattempo, dal 3310, il Re si preparò per la guerra.

Il Re sollecitò Elendil a seguirlo in guerra, ma questi si rifiutò fino alla partenza della potente flotta, nel 3319. Soldati di Sauron giunsero per punirlo, ma i Fedeli si erano già imbarcati sulle nove navi.

Quando le forze di Re Ar-Pharazôn raggiunsero Aman, i Valar, irati, scatenarono un cataclisma su di esse e sull’isola di Númenor. Si dice che allora il mondo venne reso tondo e Aman divenne irraggiungibile per gli Uomini. Le navi dei Fedeli scamparono al risucchio delle acque grazie alla protezione data dall’isola, che infine si inabissò. Le altissime onde e i venti spinsero le nove navi verso Est, strappandone le vele e spezzandone gli alberi, ma alla fine, quelle di Isildur e di Anárion, suo fratello, giunsero nella Baia di Belfalas, dove sfociava il fiume Anduin, e decisero di risalire quest’ultimo. In quelle zone i naviganti di Númenor avevano costruito porti e fortezze in precedenza e negli ultimi tempi solo “i Fedeli” si recavano lì, sicché molta della popolazione che vi trovarono era imparentata con loro e diede ad essi il benvenuto.

Nel 3320 Isildur ed Anárion fondarono un regno che verrà poi chiamato Gondor, con capitale ad Osgiliath, divisa in due dal fiume Anduin. Edificarono Minas Ithil, residenza di Isildur, a guardia di Mordor, e Minas Anor, dimora di Anárion, a guardia dei selvaggi delle valli. Eressero altre opere come alle Argonath, ad Aglarond, ad Erech ed Orthanc ad Angrenost. L’Albero Bianco fu piantato di fronte alla dimora di Isildur a Minas Ithil, mentre delle Pietre Veggenti, tre le aveva tenute Elendil, e le altre quattro vennero poste a Minas Anor, in Orthanc e ad Osgiliath.

Probabilmente in questo periodo nacquero il secondo ed il terzo figlio di Isildur: Aratan e Ciryon.

Nel 3429 Sauron, di nuovo a Mordor, attaccò Gondor: conquistò Minas Ithil e distrusse l’Albero Bianco, ma Isildur riuscì a fuggire con la moglie e i figli, salvando anche un pollone dell’Albero Bianco, e per nave scese l’Anduin fino alla foce, per poi puntare a nord alla ricerca del padre Elendil per chiedere aiuti mentre il fratello Anárion contrastava Sauron ad Osgiliath.

Isildur si recò nel regno di Arnor fondato dal padre a nord e lo mise al corrente dell’attacco, al che Elendil e Gil-galad, signore degli Elfi, si unirono nel 3430 nell’Ultima Alleanza. Probabilmente nello stesso anno nacque ad Imladris il quartogenito figlio di Isildur, Valandil.

L’anno successivo tutti gli eserciti dell’Alleanza si stabilirono ad Imladris.

L’esercito partì e i tre figli maggiori di Isildur seguirono il padre in guerra. Nel 3434 vi fu lo scontro con Sauron, la Battaglia di Dagorlad, vinta dalle forze dell’Alleanza. L’esercito entrò quindi in Mordor e cinse d’assedio la fortezza di Sauron, Bärad-Dûr, ma Isildur preferì lasciare i due minori dei tre figli a difesa della riconquistata Minas Ithil.

Anárion, fratello di Isildur, venne ucciso nel 3440 durante il sesto anno di assedio, estenuante per entrambe le parti.

L’anno successivo Sauron fu messo alle strette e fu costretto ad uscire a combattere personalmente. Sull’Orodruin, il Monte Fato, egli uccise Gil-galad ed Elendil, la cui spada Narsil fu spezzata sotto il peso del suo corpo caduto. Isildur raccolse quel che rimaneva della spada del padre e con essa riuscì a tagliare l’Unico Anello dalla mano dell’Oscuro Signore, costringendolo alla fuga. Con ciò la guerra e la Seconda Era ebbero fine.


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