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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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Neshira
Pescatrice delle Carte Dimenticate
Guardiani della Notte
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Neshira
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Guardiani della Notte

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Inviato il 20 luglio 2009 14:34

Beh...vi odio, stavolta sarà molto più difficile scegliere - e meno male che Arya è fuori concorso ^^.

 

Al momento scarterei - forse, di poco -

 

a) quello di Tyrion (troppo lungo, non tanto nel senso dei caratteri, ma perchè secondo me si ripete un pochino: anche con due paragrafi di meno si sarebbe capito e avrebbe avuto un impatto maggiore - su di me almeno).

b) quello di Ser Lostdream (bellissimo ma, rispetto agli altri che hai scritto, molto più spezzato: ha fatto fatica ad arrivarmi tutto insieme)

c) quello di mariateresa (troppo fuori tema per i miei gusti)

 

In cima, invece, triex e Idriel (oltre che per lo svolgimento e l'idea stavolta devo andarmi a guardare anche la tecnica, e ci sono le due frasi Dio sono un mostro e così sarebbe stato sempre che valgono da sole tutto il racconto: due pugnalate!)

 

Però mi scoccia anche scartare sempre Nymeria Sand per un soffio: mi sono piaciuti tutti i tuoi racconti, quale più quale meno, e se fosse una gara a punti come in F1 con i miei 'sempre seconda' arriveresti in cima :P.

Soprattutto mi piace il fatto che 'si reggono' benissimo fino alla fine senza pesanti colpi di scena nè variazioni brusche che innalzino la qualità: imho è qualcosa difficile da ottenere.

 

Me li rileggo tutti a mare e vedo che effetto fanno a freddo <img alt=">


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triex
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triex
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Inviato il 20 luglio 2009 14:43

Le immagini esplicite (poi neanche tanto, alla fine) hanno due compiti:

 

- suscitare ribrezzo e repulsione (cosa a quanto pare riuscita, bravo triex)

- comunicare i pensieri e le pulsioni del protagonista e stabilire un legame empatico, perché non tutti sono dei "nevrotici" e possono capire davvero cosa significhi. E' facile scrivere "E la accoltellò", più difficile descrivere il flusso di coscienza che porta a quel punto.

 

Mi permetto poi di dissentire dalla tua definizione di pervertito, dato che molto spesso dopo gli omicidi un serial killer attraversa una fase di depressione e senso di colpa, durante la quale cerca di trattenersi fino a che non è più possibile.

 

Sono quelli nei film che non se ne pentono mai.


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 20 luglio 2009 16:14

Al momento scarterei - forse, di poco -

 

a) quello di Tyrion (troppo lungo, non tanto nel senso dei caratteri, ma perchè secondo me si ripete un pochino: anche con due paragrafi di meno si sarebbe capito e avrebbe avuto un impatto maggiore - su di me almeno).

 

Tu sei come la manna dal cielo! Presto, dimmi quali posso cancellare!

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Tyrion Hill
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Inviato il 20 luglio 2009 16:30

Le immagini esplicite (poi neanche tanto, alla fine) hanno due compiti:

 

- suscitare ribrezzo e repulsione (cosa a quanto pare riuscita, bravo triex)

 

Concordo completamente.

- comunicare i pensieri e le pulsioni del protagonista e stabilire un legame empatico, perché non tutti sono dei "nevrotici" e possono capire davvero cosa significhi. E' facile scrivere "E la accoltellò", più difficile descrivere il flusso di coscienza che porta a quel punto.

 

E continuo a concordare completamente.

Mi permetto poi di dissentire dalla tua definizione di pervertito, dato che molto spesso dopo gli omicidi un serial killer attraversa una fase di depressione e senso di colpa, durante la quale cerca di trattenersi fino a che non è più possibile.

 

Sono quelli nei film che non se ne pentono mai.

 

Non è la "mia" definizione di pervertito: è la definizione di pervertito.

Il pervertito non si sente in colpa per un crimine che ha commesso.

Il nevrotico si sente in colpa per un crimine che non ha commesso.

 

Questo ovviamente non significa che, a un certo punto, un nevrotico non possa mai arrivare a commettere un crimine. Persino una persona normale lo può fare. Ma il punto è che il pervertito è assolutamente convinto di essere dalla parte della ragione. Vive secondo la sua sacrosanta (per lui) logica, e sono tutti gli altri a non capire: e siccome gli altri "non capirebbero", viene costretto a sotterfugi, ad agire nascostamente - ma "non è mica colpa sua". Ad esempio, un pedofilo stupra un bambino, e poi lo uccide per evitare che racconti agli altri che cosa è successo: ma quello che farebbe secondo la sua logica sarebbe di convincere il bambino a fare sesso, e non lo ucciderebbe. Il pedofilo è convinto di amare i bambini. Allo stesso modo lo stupratore è convinto (nel profondo) che la donna vuole essere stuprata. Lui le sta facendo "un favore". Insomma, il pervertito vive in un mondo immaginario, dove le regole sono sue, e sono le uniche regole "giuste". In altre parole, è uno psicotico totalmente scollegato dalla realtà. Il nevrotico, invece, ha mantenuto il contatto con la realtà, conosce e accetta le regole del vivere civile, l'etica della sua cultura, ecc. Tuttavia si rende conto di avere dei desideri che male si accordano con questa etica - e per questo si sente in colpa, se ne vergogna, e prova orrore e schifo di sè stesso.

 

Questa non è una critica al tuo racconto, ovviamente: anzi. Direi che, proprio sotto questa luce, è perfetto.


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triex
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triex
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Inviato il 20 luglio 2009 18:09

Ok, come sempre era una questione di definizioni


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Idriel Stark
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1639 messaggi
Idriel Stark
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Inviato il 20 luglio 2009 23:26

Prima i commenti agli ultimi racconti:

 

TyrionHill: penso che qualche cosa si possa tagliare, ma non so di quanto. Ma che si possa tagliare oppure no, comunque non riesco a votare un racconto che ecceda così tanto, mi dispiace. Se mi fossi trovata nei tuoi panni e proprio non fossi riuscita a tagliare più di così, a quel punto avrei scelto di cambiare tema. Ma capisco che tu abbia voluto raccontare quella storia e non un'altra, quindi lungi da me giudicare ^^

A parte questo il racconto mi è piaciuto ma... non mi è arrivato. Non sono sicura di averlo capito veramente e per questo mi ha lasciata un po' confusa. Proverò a rileggerlo per vedere se a una seconda lettura riesco a coglierlo e ad apprezzarlo meglio. Per ora rinvio il giudizio <img alt=" />

 

Lysmaya: uhm. Non è brutto, è un buon tema, però... però si arrovella un po' troppo su se stesso, cosa che appesantisce lo stile... che è comunque buono e scorre bene, eh, ho apprezzato diverse frasi perchè suonano molto naturali, solo che ho fatto fatica a terminarlo perchè i periodi sono lunghi, talvolta complessi, il lessico non è semplicissimo, certi concetti si ripetono più volte... insomma, è un po' faticoso. Va anche bene per un brano breve, però ecco, un racconto di - poniamo - 10 pagine, scritto così, non riuscirei proprio a reggerlo <img alt=" /> E secondo me poteva essere accorciato molto, e questi 128 caratteri in più, dal mio personalissimo punto di vista, sono più "gravi" di altre eccedenze perchè qui - IMHO - era più facile tagliare.

 

triex: sicuramente un racconto molto forte. Mi ha suscitato un certo disgusto e questo penso sia un merito del racconto e non un difetto. Bello l'interrogativo che ci lasci sul finale, se lui sia già un mostro o non ancora, ho apprezzato. C'è qualcosa nello stile che non mi convince, ma devo rileggere con attenzione per capire cosa, ma al momento non ne ho voglia perchè bisogna essere dell'umore adatto per leggerlo ^^" Per ora è comunque uno dei miei candidati al voto ^^

 

Poi un po' di risposte varie:

 

Idriel Stark: Ho apprezzato moltissimo la scelta di un linguaggio semplice, adatto al punto di vista di un bambino. Totale comprensione di cosa significa essere "un mostro" (incluso il non sapere di esserlo - perché di fatto non lo si è), anche se nell'ambiente scolastico basta molto di meno per diventare delle vittime: mi sono immedesimato... Da ragazzino ero spaventosamente magro, e per giunta l'oculista mi aveva diagnosticato un "occhio pigro": ho dovuto portare un occlusorio di gomma - appiccicato all'interno degli occhiali - per lungo tempo. Puoi immaginarti come sono state le mie scuole elementari... Questo racconto, al di là dell'ottima tecnica, mi ha commosso profondamente.

 

Felice che abbia ottenuto l'effetto sperato e che la scelta del linguaggio sia stata apprezzata :)

So bene che basta molto meno per essere definiti mostri ed essere soggetto di quel tipo di angherie, e non vorrei che pensaste che questa mia scelta è stata fatta in base a un desiderio di eccedere o stupire o che. Il motivo è molto semplice: io ho incontrato quel bambino, l'ho visto in metropolitana ed è qualcosa che non scordo. Mi ha fatto tanta tristezza e tantissima tenerezza insieme, e quando ho avuto l'idea per il racconto mi è tornato in mente e ho voluto parlare di lui, ho voluto interrogarmi di nuovo su quale vita è costretto a vivere, senza alcuna colpa. Ma penso e spero che quel bambino là avrà una vita migliore di Lucio: la cosa più bella di quell'incontro è stato vedere con quanto amore la madre lo guardava e lo portava per mano e lo stringeva a sè.

 

 

Idriel Stark: pesaaante... non lo stile, il tema... Il racconto è ben scritto, ma fa davvero venire i brividi... Anche perchè purtroppo davvero i bambini sanno essere crudeli... <img alt=" />

Confesso che quel "pesaaante" scritto così mi dà un pochino di fastidio, posto così come primissimo commento sul racconto ;) Comunque... che faccia venire i brividi, bene, mi fa piacere perchè significa che non ti ha lasciata indifferente, però non era un racconto pesante, quello che volevo scrivere, evidentemente ho sbagliato qualcosa <img alt=" />

 

In cima, invece, triex e Idriel (oltre che per lo svolgimento e l'idea stavolta devo andarmi a guardare anche la tecnica, e ci sono le due frasi Dio sono un mostro e così sarebbe stato sempre che valgono da sole tutto il racconto: due pugnalate!)

 

Il tuo commento mi rende felice *_*

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Lyra
Confratello
Utente
891 messaggi
Lyra
Confratello

L

Utente
891 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 0:12

Qualche commento veloce:

 

mariateresa, mi è piaciuta la forma che hai usato, lettera tradotta con qualche nota storica a pedice. Tuttavia l’interpretazione del concetto di mostro che hai dato mi sembra un po’ vaga, forse il racconto sconta la forzatura che hai dovuto fare per metterlo in gara. E le cose troppo sdolcinate non fanno per me, mi dispiace.

 

Seetharaman <img alt=" /> la struttura e la forma possono essere ancora affinate ma ce l’hai fatta, finalmente hai il mio voto senza se e senza ma! Piacevole, divertente e neanche così banale come pensavi.

 

Nymeria, stranissima ambientazione che ho molto apprezzato, mi piace l’idea ma in questo caso la trama è praticamente assente, si tratta piuttosto della descrizione di un evento, bella anche se un po’ confusa, ma qualcosa di più non mi sarebbe dispiaciuto.

 

Lostdream, sempre molto bravo anche se stavolta l’ho trovato leggermente sottotono rispetto agli altri, il collegamento lo ammetto non mi è risultato immediato e in generale ho trovato più sciolto e fluido il tuo stile in precedenza. Ciò non toglie che come al solito sia un buon racconto.

 

Idriel, ottima l’interpretazione del mostro e la narrazione, l’unica cosa che potrei far notare è che la struttura mi sembra troppo spezzata tra la parte dei dialoghi iniziale e finale e la parte centrale descrittivo-narrativa. Per ora il mio secondo in ordine di preferenza.

 

Tyrion Hill, l’ho trovato un po’ dispersivo, mi piace il quadro d’insieme che fai del mostro, probabilmente però potevi riuscire a farlo anche con meno parole.

 

lysmaya, trovo la tua scrittura eccessiva, troppe descrizioni, ridondante. Faccio un po’ difficoltà ad immergermi nel racconto.

 

triex, forte e avvincente, c’è qualcosa che mi turba, dovrei rileggerlo meglio.

 

Scusate se gli ultimi commenti sono un po’ frettolosi ma sono abbastanza stanca, magari in caso ci torno sopra prossimamente


T
Tyrion Hill
Confratello
Bannato
3429 messaggi
Tyrion Hill
Confratello

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Bannato
3429 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 0:33

TyrionHill: penso che qualche cosa si possa tagliare, ma non so di quanto. Ma che si possa tagliare oppure no, comunque non riesco a votare un racconto che ecceda così tanto, mi dispiace. Se mi fossi trovata nei tuoi panni e proprio non fossi riuscita a tagliare più di così, a quel punto avrei scelto di cambiare tema. Ma capisco che tu abbia voluto raccontare quella storia e non un'altra, quindi lungi da me giudicare ^^

A parte questo il racconto mi è piaciuto ma... non mi è arrivato. Non sono sicura di averlo capito veramente e per questo mi ha lasciata un po' confusa. Proverò a rileggerlo per vedere se a una seconda lettura riesco a coglierlo e ad apprezzarlo meglio. Per ora rinvio il giudizio <img alt=" />

 

Grazie Drilli per il gentile commento. A questo punto tanto vale che butto giù le carte, visto che l'eccessiva lunghezza mette il racconto fuori gara (francamente a me non avrebbe dato il minimo fastidio un racconto che raggiungesse i 5000 - a patto che fosse giustificato dal contenuto, ovviamente: per me un racconto è "troppo lungo" anche quando ha 2000 caratteri, se è pieno di ripetizioni dello stesso concetto). Comunque: per fare il racconto ho pensato a quali "mostri" avevo incontrato nella mia vita - e istantaneamente mi è venuto in mente lui. Ho valutato la cosa, e mi è sembrato che 4000 caratteri sarebbero tranquillamente bastati. Poi ho cominciato a scrivere. E con orrore mi sono accorto che non bastavano. Ho cominciato a tagliare già mentre lo scrivevo. Alla fine ero a 10000. Impossibile per me cambiare storia: quella era la mia storia, non avevo scelta. E cosí ho cominciato a tagliare - e a tagliare cosa? Ovviamente le scene più forti (più forti di quelle di Triex, per intenderci): non potevo tagliare le scene più blande e lasciare solo le forti - altrimenti queste ultime non si sarebbero rette, non sarebbero state "giustificate" (so che capisci quello che intendo). Naturalmente, dopo che ho lasciato le meno forti, il mostro non sembrava più tanto un mostro. Insomma, ho fallito - ma era inevitabile. E mi va bene cosí! <img alt=" />

K
khal Rakharo
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3943 messaggi
khal Rakharo
Confratello

K

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3943 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 0:57

Con un racconto di natura cripto-archeozoologico, eccomi a voi!

 

 

CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA IV

 

Steppe della Siberia Occidentale, XI secolo

 

Un ramo secco si spezzò, nel vento della nuova stagione. Lo schiocco interruppe il silenzio che aveva fatto seguito all’ultimo lamento del piccolo morente, ora morto. Si era spezzato una zampa inciampando in una buca del terreno, e la ferita s’era infettata. Che modo stupido di morire, stava rimuginando la madre; poi, a quel rumore improvviso, si riscosse dai propri pensieri, e decise di aver perso sufficiente tempo per una speranza che non gemeva nemmeno più. Un istinto rinato la stava già chiamando ora, morto un cucciolo se ne fa un altro. Si deve. Si voltò e riprese la propria via nella steppa galoppando.

 

Per la femmina che prima era stata madre si trattava quindi di trovare un altro maschio. Si diresse verso le foreste rade più a nord, dove era nata lei molti anni prima. Se avesse avuto una memoria migliore, si sarebbe ricordata che il padre del suo ultimo cucciolo era stato anche l’ultimo maschio adulto che aveva visto, ed erano ormai passati più di tre anni.

Non ebbe fortuna migliore in questo ritorno: le erbe crebbero e appassirono e crebbero alte di nuovo senza che lei riuscisse a incontrare un altro maschio. O un altro membro della propria specie. Era rimasta sola. Non se ne rese conto, perché la sua era una specie solitaria e viveva sempre lontano dai suoi simili; solo il suo insoddisfatto istinto materno la spingeva a spostarsi di continuo alla ricerca di un nuovo incontro.

Invece un giorno, quando gli aghi di larice si stavano ormai indorando, trovò un mucchietto di cenere. Conosceva la cenere, ma non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse tanto poca e rinchiusa tra un cerchio di pietre. Di solito la trovava dopo gli incendi nella taiga, accesi dal fulmine, ed era alta fino alle sue caviglie. Anche i dintorni erano strani, al di fuori della sua esperienza. I rami degli alberi erano disposti in modo bizzarro, e c’erano pelli di molti animali senza animali dentro, e c’era un odore mai sentito prima. Per essere certa che quella sostanza fosse cenere, intrufolò il largo muso nel focolare e annusò. L’odore la convinse, ma una nuvola di polvere le entrò negli occhi facendola irritare. Scosse la testa e il corno enorme, grugnì nervosa, poi si strusciò contro la yurta del cacciatore per cercare di liberarsi del prurito. La tenda aveva uno strano odore, la struttura cedette subito sotto la pressione della testa. Lei indifferente la calpestò, marcò il territorio con uno spruzzo di urina, poi si stancò di quelle stranezze e proseguì cercando un nuovo pascolo.

 

Due giorni dopo, vagando in cerca di erbe autunnali non troppo secche, si imbatté di nuovo nella stessa radura. Annusò rumorosamente. Ci sentì il proprio odore, e nuovamente l’odore che aveva percepito sulla tenda, ma non c’erano più strutture strane, solo tracce. Si concesse qualche grugnito per tranquillizzarsi un po’, poi avanzò tra gli alberi per attraversare la radura. Sentì un grido, di una creatura sconosciuta, e subito dopo un forte dolore la prese al fianco, poi altri due sul fianco opposto. Si gettò in avanti, ma barcollò, una quarta freccia la colse nel collo facendola sanguinare copiosamente. I suoi bramiti diventavano già pesanti e lenti. Si volse per cercare un avversario da affrontare, da caricare, calpestare, travolgere, trafiggere, incornare, scatenando le sue cinque tonnellate di furia da pachiderma. Ma gli avversari non si facevano vedere mentre le frecce le piovevano addosso dagli alberi: cinque, sei, sette, otto. Poi la grande bestia crollò sulle ginocchia anteriori, il veleno in circolo la stava indebolendo tanto quanto il sangue che colava. Emise un verso, un ultimo urlo disperato che scosse la taiga intera mentre quegli animaletti dall’odore sconosciuto scendevano dagli alberi impugnando le loro lance, non più lunghe del suo corno. La femmina paralizzata li vide avvicinarsi, vittoriosi ma intimoriti dalla sua mole, perché pure prostrata poteva guardar loro negli occhi; ma non poteva assalirli come avrebbe voluto fare. Uno di loro sguainò un coltellaccio e le tranciò i tendini posteriori, lasciando sgorgare altri fluidi vitali. Oramai all’unicorno gigante non restava più nemmeno il fiato per gemere come aveva fatto morendo il suo cucciolo mesi prima: il penultimo della loro specie.

 

*******

4285 caratteri.

 

SPIEGAZIONI 4f579e92ce0b556c135576f93e67e064'4f579e92ce0b556c135576f93e67e064

La creatura di cui parlo in questo testo è ovviamente esistita: si chiama Elasmotherium sibiricum, si trattava di un gigantesco rinoceronte alto tre metri alla spalla, lungo sei, pesante cinque tonnellate e con un unico corno frontale lungo due metri. Aveva le zampe più lunghe dei rinoceronti moderni, e poteva galoppare come un cavallo molto tozzo; per queste ragioni lo si chiama anche unicorno gigante. Si ritiene solitamente che si sia vissuto fine alla fine dell’era glaciale, 10 000 anni fa, tra l’Ungheria e la Siberia meridionale; ci sono però degli avvistamenti storici di animali che potrebbero rappresentare esemplari di questa specie, sopravvissuti fino al medioevo. Il più famoso di questi è un racconto del cronista persiano Ibn Fadlan, che racconta anche come veniva cacciato. Ho preso ispirazione da quel rapporto.

 

 

Potete trovare tutte queste informazioni su Wikipedia

 

altre ricostruzioni e due e tre


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lysmaya
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lysmaya
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Inviato il 21 luglio 2009 1:05

 

 

Idriel Stark: pesaaante... non lo stile, il tema... Il racconto è ben scritto, ma fa davvero venire i brividi... Anche perchè purtroppo davvero i bambini sanno essere crudeli... <img alt=" />

Confesso che quel "pesaaante" scritto così mi dà un pochino di fastidio, posto così come primissimo commento sul racconto <img alt=" /> Comunque... che faccia venire i brividi, bene, mi fa piacere perchè significa che non ti ha lasciata indifferente, però non era un racconto pesante, quello che volevo scrivere, evidentemente ho sbagliato qualcosa <img alt=" />

 

 

Ok, forse la Dama con quel "pesaaante" si è espressa male: non "pesante" da leggere, "pesante" il tema trattato... E' probabilmente un vizio del suo luogo d'origine, quando davanti ad una disgrazia o ad una cosa particolarmente sconvelgente si esclama, appunto: "Pesaaante!"... E' riferito al fatto che è "inquietante, triste, orribilmente vero"... La Dama chiede scusa se ti ha infastidito, non era affatto sua intenzione... <img alt=" />

 

triex: per la Dama è davvero troppo forte... Come ben volevi ottenere, non si può che provare ribrezzo e repulsione leggendo questo brano... Probabilmente ben scritto (nonostante la cosa la turbasse e la urtasse parecchio, la Dama è arrivata fino alla fine, tirando un respiro di sollievo per la poverina), ma decisamente "troppo"... <img alt=" />


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 21 luglio 2009 9:04

Con l'aggiunta dell'ultimo racconto di Khal, il problema di decidere chi votare torna a farsi per me dolorosissimo... Stupendo "ultimo unicorno"! <img alt=" />



Neshira
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Neshira
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Guardiani della Notte

10281 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 14:02

 

Al momento scarterei - forse, di poco -

 

a) quello di Tyrion (troppo lungo, non tanto nel senso dei caratteri, ma perchè secondo me si ripete un pochino: anche con due paragrafi di meno si sarebbe capito e avrebbe avuto un impatto maggiore - su di me almeno).

 

Tu sei come la manna dal cielo! Presto, dimmi quali posso cancellare!

 

sfotti sfotti...tanto vi commento lo stesso altrimenti sarebbero post spam <img alt=">

 

per esempio quello del pugnale, e/o quello del bagno (approfondiscono ma non 'mandano avanti', e visto che devi stringere...) e/o meta del furto...invece anche se lungo mi è piaciuto molto quello sulla filosofia 'facciamo quello che ci pare' anche se a prima vista sembra meno forte degli altri e meno legato all'essere mostri

 

Piter, perchè <img alt=">

 

tra un po' sarà da tirare a sorte...


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Bannato
3429 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 16:25

 

Tu sei come la manna dal cielo! Presto, dimmi quali posso cancellare!

 

sfotti sfotti...tanto vi commento lo stesso altrimenti sarebbero post spam <img alt=" />

 

Ma giuro che non ti stavo sfottendo per niente! Il punto è che non sono in grado di tagliare una storia che "so com'è". È una scoperta interessante/fantastica che ho fatto: con una storia finta posso fare quello che voglio - con una vera no. Ma tu la storia non la conosci, e quindi puoi immediatamente vedere dove è il superfluo. Favoloso!

 

Grazie del consiglio (soprattutto per il criterio: "non manda avanti la storia").


N
Nymeria Sand
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Nymeria Sand
Confratello

N

Utente
132 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 22:08

@Khal

 

Nuuu! Pucciosissimo!

Sono felice di aver incontrato un altro adepto della criptozoologia...

 

 

Adesso ho le idee molto più chiare su chi votare.

 

A proposito, qiuando si inizia a votare?


T
Tyrion Hill
Confratello
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Tyrion Hill
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Bannato
3429 messaggi
Inviato il 21 luglio 2009 22:50

@Khal

 

Nuuu! Pucciosissimo!

Sono felice di aver incontrato un altro adepto della criptozoologia...

 

Adesso ho le idee molto più chiare su chi votare.

 

A proposito, qiuando si inizia a votare?

 

Tra due ore e dieci. Io sto già preparando i miei voti (preferisco essere fra i primi a votare, per evitare il rischio che il mio voto possa essere "decisivo" - ho anche di queste paranoie... <img alt=" /> ).

Il racconto di Khal è bello anche perché è scritto da un biologo. Leggendolo si percepiva come tutto fosse sensato, reale: se non avessi saputo che Khal è un biologo, me ne sarebbe venuto il sospetto. <img alt=" /> E questa mescolanza tra rigorosamente reale e liberamente fantastico (l'unicorno - cosa c'è di più magico? A parte i draghi, naturalmente...) è esattamente quello che occorre a un buon racconto "fantastico".

 

Quando si scrive qualcosa di "fantastico", il compito è quello di rendere il fantastico reale. È quello che fa Martin - è quello che ha fatto anche Khal.


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