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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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Idriel Stark
Confratello
Utente
1639 messaggi
Idriel Stark
Confratello

I

Utente
1639 messaggi
Inviato il 23 luglio 2009 0:59

Curioso: alcuni di voi mi hanno detto che il racconto li ha commossi e fatti star male, altri invece che il racconto non ha suscitato loro nessuna emozione. Ancora più curioso è per me sentirmi dire che il mio racconto non emoziona, quando solitamente si è sempre indicato il coinvolgimento emotivo, come miglior pregio delle cose che scrivo <img alt=" /> (e non parlo solo di commenti di amici e parenti, chiaramente...)

 

Comunque, e spero di non essere presa per suberba (non lo sono, ma mi sa che purtroppo in questo contest sta passando il contrario <img alt=" /> ), non mi consola leggere che tutti mi commentano "però scrivi bene, stilisticamente è ok", perchè... beh, mi viene naturale <img alt=" /> Da quel punto di vista ritocco piuttosto poco il racconto - e di solito se lo faccio è per estetica ricerca di musicalità - scrivere bene non è difficile, per me. E' sul resto, che ho da migliorare, e se del resto mi si dice - puntualmente - che c'è qualcosa che non va... beh allora ho ben poco da rallegrarmi, non so se mi spiego <img alt=" />

 

Tornando al racconto: cosa non ti ha convinto del tono "infantile"? In alcuni punti l'ho voluto sacrificare un poco per una maggiore precisione lessicale, per esprimere/descrivere meglio qualcosa. E sono consapevole che la frase pronunciata dal capo banda nel finale è forse troppo complessa, ma non mi era venuto in mente altro. Sono questi i punti o c'è dell'altro? Naturalmente rispondi solo se e quando hai tempo, non ti preoccupare minimamente <img alt=" /> Però la domanda è aperta anche agli altri, perchè è un punto che mi interessa particolarmente.

 

Poi: la mancanza di una storia. Questa mi suona strana. In che senso non c'è una storia? Viene raccontato che il bambino ha passato tutti i suoi primi anni di vita in un ospedale: nato con delle deformazioni, ha subito numerosi interventi per poter vivere meglio e anche per rendere un po' più gradevole il suo aspetto. Non ha mai avuto amici e il primo giorno di scuola subisce il primo pesante impatto con la crudeltà che i bambini sanno avere. Col passare del tempo la situazione non fa che peggiorare e viene fatto oggetto di angherie di ogni sorta, nella completa indifferenza di adulti e responsibili. Per 4000 caratteri, mi sembra che ci sia sufficientemente storia. O no? Non mi è molto chiara la tua critica <img alt=" />

 

Sulla sofferenza ho già parzialmente risposto: ho ricevuto pareri molto contrastanti e non so fino a che punto possa essere mia, la "colpa" e fino a che punto invece si possa parlare di sensibilità personale all'argomento o altre cose varie. Lungi da me accusare te di mancanza di sensibilità, sia chiaro!! non sto assolutamente dicendo questo nè sostenendo che il racconto vada bene così, anche perchè non sei stata la sola a farmi questa osservazione, quindi evidentemente un problema da qualche parte c'è, nel racconto. E' solo che il parere non è affatto unanime e non so proprio da dove partire e cosa cambiare.

Non è questioni di affezionarsi ad un personaggio, ma proprio di sentirsi smuovere una vocina che mentre leggi pensa "no, no, è sbagliato, questo no", e per farlo non è che ci sia necessariamente bisogno di sangue, torture o frattaglie, alcuni autori hanno semplicemente l'arte di far soffrire il lettore quando vogliono.

Su questo punto in particolare concordo in pieno, e voglio sottolineare nuovamente una cosa: non ho scelto un bambino deforme per "fare scena" o stupirvi, sono perfettamente consapevole che basta molto meno per subire quel genere di cattiverie: denti larghi, eccessiva magrezza, obesità, un leggero strabismo... potevo scegliere una qualsiasi di queste cose e tante altre. Ma ho voluto ricordare quel bambino incontrato un giorno in metropolitana, che mi aveva fatto così tanta tenerezza e tristezza. Tutto qua.

Sull'arte o non arte, beh... solitamente chi legge quel che scrivo dice che ci riesco bene... forse è il limite di caratteri che mi impedisce di riuscirci allo stesso modo, probabilmente ho bisogno di descrivere di più per raggiungere lo scopo e si tratta "soltanto" di allenare la mia capacità di sintesi, può darsi, sinceramente non ne ho la minima idea e proprio questo è il problema: che non so da dove partire per migliorare. Per questo ogni suggerimento è bene accetto, e sicuramente, nei prossimi contest - se deciderò di partecipare ancora, sinceramente sono indecisa in merito - cercherò di puntare principalmente proprio su quell'aspetto, per lavorarci su. <img alt=" />


T
Tyrion Hill
Confratello
Bannato
3429 messaggi
Tyrion Hill
Confratello

T

Bannato
3429 messaggi
Inviato il 23 luglio 2009 1:42

Tyrion Hill : bel racconto, mi ha ricordato le atmosfere di certi noir americani (che personalmente gradisco molto). Un po' troppo lungo però, anche senza i segni di punteggiatura. In sè però è un bello, se dici che hai sofferto a tagliare perchè non ci posti anche la versione extended <img alt=" /> ?

 

Mi hai stimolato: e bene o male, l'ho ricostruito. Non sono stato attentissimo alla forma, ma questa è la storia completa... per chi ha voglia di sorbirsela! <img alt=" /> La metto sotto spoiler, visto che ci sono alcune parti un po' volgari. Potrete notare (spero) che ora tutti i pezzi del mosaico si reggono fra di loro. I frammenti isolati che avevo postato nel Contest trovano una giustificazione. Il perché mi trovassi in quella situazione, il perché fossi "rispettato", eccetera... Per quelli che hanno già letto la parte accorciata, consiglio di rileggere anche le parti che sembrano identiche: in realtà sono modificate pure quelle... incluso il finale.

 

Il Mostro (completo)

 

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"Se vuoi puoi venire a vivere da me," disse il Mostro, da dietro il bancone della pensione. Era un giorno caldissimo, cosí si era tolto la giacca d'ordinanza ed era restato in canottiera, mettendo in mostra il fisico tarchiato e muscoloso. Avevo passato la notte su una panchina del parco, con la testa appoggiata allo zaino: avevo bisogno di una stanza che non ero nemmeno sicuro di potermi permettere.

"A vivere da te?"

"Carlo, tu mi sembri una persona a posto: se hai bisogno di un tetto, non c'è problema. Non dovrai pagarmi niente, almeno finchè non ti sarai sistemato."

"Beh..."

"Lascia pure il sacco qui e aspettami fuori. Tra un quarto d'ora stacco, e ce ne andiamo."

"E dov'è casa tua?"

"È una villetta qui vicino. Vedrai che ti piacerà."

 

Le parole del Mostro mi avevano fatto tornare la speranza: dopo un anno di girovagare per l'Italia, mantenendomi con lavoretti occasionali, avevo toccato il fondo. Niente soldi in tasca, niente lavoro, nemmeno un posto dove dormire. Qualcosa - la nostalgia, la paura - mi aveva ricondotto verso il nordest, verso casa... E ora sembrava aprirsi, inaspettato, un nuovo spiraglio. Avevo già conosciuto il Mostro, mesi prima, quando ero stato per un certo tempo ospite della pensione. Non ci eravamo scambiati più di due parole, almeno fino a quando la polizia non fece irruzione perquisendo tutti gli appartamenti: erano gli Anni di Piombo, tutti erano a caccia di brigatisti. Un poliziotto in borghese, vestito come il cacciatore di taglie di Star Wars, arrivò a sequestrare alla mia ragazza le pillole anticoncezionali e, con mio grande stupore, anche un pacchetto di assorbenti interni, ignorando completamente il portafoglio che gli stavo offrendo spontaneamente: ero infatti convinto che una banda di malviventi avesse preso d'assalto l'albergo per rapinare tutti i suoi occupanti. Il Mostro, nella sua alta uniforme di portinaio, fece da interprete e chiarì ogni equivoco. Da allora fummo amici inseparabili.

 

Per tutto il viaggio in macchina non fece altro che parlare della sua villa, del suo giardino con un albero al centro, e della splendida vita che ci attendeva. La villa era fuori città, ed era davvero circondata da un giardino, come preannunciato. Davanti alla porta d'entrata il Mostro ammiccò, estrasse dalla tasca un oggetto e me lo mostrò. Era un ovale color avorio, con su scritto in calligrafia ariosa e svolazzante: Non rompete i co***oni. "Ti piace?" Il Mostro rise con foga.

"Beh... C'è forse qualcuno che ti rompe i co***oni?"

"Senti, Carlo: questa è casa mia, e qui faccio quello che voglio. Voglio uscire nudo in giardino grattandomi le palle? Esco nudo in giardino grattandomi le palle. Voglio salire sull'albero e pisciare di sotto? Salgo sull'albero e piscio di sotto. Qui possiamo fare tutto quello che vogliamo, e nessuno ci deve rompere i co***oni. Sei d'accordo?" chiese, convinto.

"Certo, d'accordo," risposi ridendo, mentre lui avvitava senz'altro la targhetta sulla porta.

 

L'interno era un immenso soggiorno, ben illuminato da grandi finestre che davano sul giardino. "Guardati attorno - io intanto vado a prendere le birre! Quella è la nostra stanza da letto!" Entrai, e vidi il letto a due piazze: "Ah, lenzuola nere?" commentai ad alta voce. Lui rise, mentre portava le birre in soggiorno: "Sai, io sono un po' fascista... Picchio i drogati!" Spostai lo sguardo, e vidi un pugnale piantato nel legno del comodino: "E il pugnale, a che ti serve?" chiesi, tornando. Lui tirò su col naso: "Difesa personale."

 

La casa era sempre piena di ragazzaglia piena di voglia di far casino. Tra questi c'era Cin, un ragazzo pallido e magro che lavorava da un fruttivendolo. Nessuno sapeva più come si fosse guadagnato il suo nomignolo. Anche io ormai avevo il mio - "il Professore": da quando il Mostro aveva saputo che avevo frequentato due anni di Fisica si era convinto che comunque dovessi avere una testa cosí. Il Mostro mi presentò anche una ragazzina di quattordici anni, viso d'angelo, riccioli neri, e un sorriso modesto che era un incanto. "Professore, ti voglio presentare la mia ragazza," disse con solennità. La sua ragazza, questo amore di bambina? Guardai la testa rapata del Mostro, il naso schiacciato da pugilatore, i muscoli delle spalle guizzanti e sudati, l'abbronzatura a canottiera. Quante cose ancora mi ostinavo a non capire delle donne... "Piacere," mormorai.

 

Il Mostro offriva a piene mani sigarette, birra, vino, incitando gli ospiti a far festa, a godersela. Era teatrale in tutto. Quando andava al ce**o non chiudeva la porta: si sedeva sulla tazza, e cominciava a cantare a squarciagola: "Prendiii questooo in manoooo... ZINGARAAAAA...!" Nessuno ci faceva caso, tranne Cin che commentava "Ma dai, Mostro, chiudi la porta..." Una volta si procurò chissà come un registratore. Ne andava semplicemente pazzo: registrava tutto, lo lasciava sempre in funzione, e poi modificava la registrazione sovraincidendo frasi sguaiate. Una volta scoprii un sigaro, su uno scaffale, e chiamai: "Oh, un sigaro! Posso fumarlo, Mostro?" E lui, dalla cucina: "Prendi, prendi...". Più tardi modificò la registrazione, che al solito fece risentire più volte alla compagnia: c'ero io che dicevo "Oh, un sigaro! Posso fumarlo, Mostro?", e lui: "Càcciatelo nel c**o!" La cosa lo faceva letteralmente crepare dalle risate. Un'altra volta annunciò, ridacchiando: "Ascoltate questo..." e premette play. Si sentirono dei respiri affannosi, dei gemiti, delle frasi... La sua ragazza si lanciò urlando sul registratore per premere stop, fra le risate di tutti.

 

Una sera, seduti a guardare la TV e bevendo birra che sembrava non finire mai, sentii il rumore della zip dei suoi jeans: tirato fuori l'uccello, aveva preso a menarselo. Lo guardai incredulo, quasi ridendo: "Ma che ca**o stai facendo?" "Senti, Carlo, qui siamo liberi di fare quello che vogliamo: vuoi menartelo? E menatelo..."

 

Una volta Cin si fermò a dormire da noi: era troppo sbronzo per tornare a casa da solo. Cosí eravamo in tre, nel letto con le lenzuola nere. Non potei chiudere occhio per tutta la notte: il Mostro continuava ad assaltare Cin, montandogli sopra: "Cin, fammi un pompino!" "Dai, Mostro," replicava Cin, controllando la voce, "ho sonno, lasciami dormire..." "CIN, ME LO FAI O NON ME LO FAI QUESTO POMPINO???", insisteva il Mostro, urlando come un pazzo. Scherzava, ovviamente: si divertiva cosí. Con me non lo faceva mai: io ero "il Professore", e in qualche modo mi rispettava per questo. "Dai, Mostro... sono le tre di notte, fammi dormire!" BRAMMM!, il letto si scuoteva, era di nuovo sopra di lui: "Allora, Cin: te lo caccio o non te lo caccio, questo chilo e mezzo di carne in c**o?"

 

A essere onesti, questa vita non mi dispiaceva: dopotutto era divertente, movimentata. C'era sempre qualcosa di nuovo da fare. Il Mostro era pazzo, ma la pazzia mi piaceva. I suoi scherzi erano innocui, l'intenzione era solo quella di rendere la vita più libera, più stupefacente. Più dissacrante. Per di più avevo trovato un annuncio su un giornale per vendite di porta in porta: la cosa successiva ero io in un furgone con altre cinque o sei persone, carichi di roba da vendere: detersivi, biancheria intima, scope, deodoranti. Ogni giorno si andava in un posto diverso - piccole città, villaggi - e io, non so come, vendevo tutto come una scheggia. E siccome il mio guadagno era proporzionale alle vendite, mi ritrovai in breve con un discreto gruzzoletto. Mi offrii subito di pagare la mia parte d'affitto, e il Mostro accettò di buon grado.

 

Un'altra sera Cin si fermò da noi. Bevemmo birra, raccontammo storie, ma verso le due di notte salutai e mi diressi barcollando verso la stanza da letto. Mentre cercavo di prender sonno, li sentivo ancora confabulare in soggiorno. A lungo. Non la smettevano più. Io mi giravo e rigiravo tra le lenzuola nere, pensando che il giorno dopo avrei dovuto alzarmi alle sei per prendere il furgone e andare a vendere in Borgo Valsugana... Quanto avrei dormito: tre ore? Poi venne la voce ferma, tranquilla del Mostro: "Carlo."

Risposi bofonchiando: "Che c'è?" Non mi aveva chiamato "Professore": doveva essere qualcosa di serio.

"Vieni."

"Ma che ca**o..."

"Vieni."

Scesi dal letto, e li raggiunsi. Mi accorsi che mi tremavano lievemente le gambe.

"Siediti."

"Che succede?" chiesi, fingendomi assonnato.

"Carlo, tu sai che siamo gente a posto. Ti trovi bene con noi, vero Carlo?"

"Certo..."

"Beh, devi sapere una cosa: noi siamo anche un poco ladri." Attese.

"Ladri?"

"Ladri. E questa notte abbiamo in mente una cosa che è sicura al centocinquanta per cento."

"Ma non può essere centocinquanta, al massimo può essere cento per cen..."

"Al centocinquanta per cento," insistette il Mostro, alzando appena la voce.

Esitai. "Bene... E che cosa dovrei fare, esattamente?"

"Assolutamente niente. Entriamo in una discoteca - a quest'ora è chiusa - e ci portiamo via liquori, sigarette..." spiegò, tutto soddisfatto. "Ci devi solo aiutare a portare la roba nel furgone di Cin."

Pensai molto in fretta, e arrivai a una decisione: "Va bene, andiamo..."

 

Quando ci si appresta a compiere un furto è incredibile notare quanto sono deserte, di notte, le strade di una cittadina. Non c'era un'anima. Che era esattamente quanto volevamo - ma appunto...

Mentre io guardavo la strada, il Mostro e Cin ebbero in qualche modo ragione della serratura: entrammo dalla porta principale. La discoteca era buia e silenziosa, illuminata solo dalle luce caotica delle nostre pile elettriche. La pista da ballo, rialzata di un gradino, era muta, spoglia, e assurdamente spenta. Il Mostro si muoveva là in mezzo come se fosse il padrone del luogo. Toccava tutto come se fosse suo, e poi lo passava svelto con un fazzoletto. Mi sentii improvvisamente allarmato: "Ehi, ma ti preoccupi delle tue impronte digitali? E noi?"

Lui non si scompose: "Ma toccate quello che vi pare... Voi siete incensurati, non rischiate niente."

"Eh? Ma sei stato anche in prigione?!"

"Certo..."

"E per cosa?" chiesi, sforzandomi di sorridere.

Lui gonfiò il petto: "Violenza carnale."

 

Dopo aver trovato e caricato numerose casse di liquore e sigarette, il Mostro ancora indugiava: gli piaceva troppo essere lí, in quel luogo che sarebbe rimasto tutto suo almeno finché non avesse deciso di andarsene. "Guarda questa abat-jour," disse, fermandosi di fronte alla lampada, alta più di un metro, mettendo le mani sui fianchi. "Io quasi quasi me lo porto a casa".

"Ma che te ne fai?" obbiettò Cin.

"Senti, Cin: voglio l'abat-jour in soggiorno? Mi metto l'abat-jour in soggiorno!"

Prendemmo l'abat-jour.

 

Il giorno dopo il Mostro si mise in testa che si doveva organizzare una grande festa: una enorme grigliata in giardino. Sarebbe venuta tutta la banda, e gli amici, e gli amici degli amici. Il Mostro faceva sempre le cose in grande. Andammo a comprare i sacchi di carbonella, e la carne - carne di tutti i tipi, non importava quale - e secondo lui non era mai abbastanza: ne voleva sempre di più. Due sacchi, tre sacchi di carbonella. Quattro! E bistecche, bistecche, bisteccone: maiale, manzo, agnello, tacchino, filetto, costola, c**o - tutto! E il giardino fu pieno di gente. La griglia era enorme, e mezzo improvvisata, con sostegni raffazzonati alla meglio. E il Mostro voleva il fuoco, il fuoco! Nemmeno quello era abbastanza. Arrivò a tagliare rami dall'albero del suo giardino, per ravvivare le fiamme: il fumo del legno vivo era intenso, le fiamme altissime circondavano assurdamente la carne.

"Buttate, buttate legna!" urlava. "Le fiamme si devono vedere fino a Venezia!!!"

Il legno dell'albero non era abbastanza per lui. D'improvviso, colto da un'idea, corse in casa. Tornò brandendo l'abat-jour, e lo gettò con ferocia nel rogo. Il fuoco si levò più alto, assieme a fumo nerastro e a odore di vernice bruciata...

 

Più tardi, sbronzi e sazi, ci trovammo un po' appartati dallo schiamazzo della tribù e dalle danze catartiche attorno al fuoco. "Mostro," dissi.

"Grande serata, eh, Professore? Ma ne avremo ancora di migliori...!"

"Mostro, volevo dirti..." Lui rideva, ma vedevo che mi ascoltava. "La cosa dell'altra sera... alla discoteca..."

"Hai problemi?"

"Non è il mio genere di cosa... insomma... io..."

"Guarda che non c'è nessun pericolo per te."

"Lo so. Lo so. Ma... lo stesso... non mi piace farlo. Non è il mio genere di cosa..." mi stavo ripetendo. "Penso che me ne andrò."

"Sei libero di andartene, Professore. Qui tutti sono liberi di fare quello che vogliono. Questa è casa mia. Voglio uscire in giardino nudo grattandomi le palle? Esco in giardino nudo grattandomi le palle..."

 

"Beato te che te ne vai," disse Cin, guidando il furgone: "Io, ogni volta che vedo un poliziotto, mi cago sotto."

"E perché non te ne vai anche tu?"

"E come faccio? Io vivo qui. Il Mostro ci domina tutti, è vendicativo..."

Ripensai alla conversazione telefonica con mio padre, che non sentivo ormai da un anno: "Papà, le cose non mi vanno molto bene... Tornerei a casa... Riprenderò a studiare, lo prometto". E lui, "Ti aspettiamo a braccia aperte!" Felice. Incredibile. "Ma dimmi," chiese poi, abbassando un po' la voce: "Ti droghi?" Avevo sorriso alla cornetta del telefono: "No, papà, non mi drogo, tranquillo..." Noi i drogati li picchiamo, avevo concluso fra me e me.

 


Q
Qhorin Halfhand
Confratello
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Qhorin Halfhand
Confratello

Q

Utente
3691 messaggi
Inviato il 23 luglio 2009 11:03 Autore

I miei voti vanno a Seethamaran Toral e a Ser Lostdream <img alt=" />


S
Seetharaman Toral
Confratello
Utente
1717 messaggi
Seetharaman Toral
Confratello

S

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1717 messaggi
Inviato il 23 luglio 2009 11:49

Curioso: alcuni di voi mi hanno detto che il racconto li ha commossi e fatti star male, altri invece che il racconto non ha suscitato loro nessuna emozione. Ancora più curioso è per me sentirmi dire che il mio racconto non emoziona, quando solitamente si è sempre indicato il coinvolgimento emotivo, come miglior pregio delle cose che scrivo <img alt=" /> (e non parlo solo di commenti di amici e parenti, chiaramente...)

 

ma non ho detto che sia piatto, che non faccia sentir nula, solo non l'ho trovato disturbante (leggere commento più in fondo) per la continuazione)

 

Comunque, e spero di non essere presa per suberba (non lo sono, ma mi sa che purtroppo in questo contest sta passando il contrario <img alt=" /> ), non mi consola leggere che tutti mi commentano "però scrivi bene, stilisticamente è ok", perchè... beh, mi viene naturale <img alt=" /> Da quel punto di vista ritocco piuttosto poco il racconto - e di solito se lo faccio è per estetica ricerca di musicalità - scrivere bene non è difficile, per me. E' sul resto, che ho da migliorare, e se del resto mi si dice - puntualmente - che c'è qualcosa che non va... beh allora ho ben poco da rallegrarmi, non so se mi spiego <img alt=" />

 

senza offesa, ma a mio parere a non scrivere male con un minimo di allenamento e d vocabolario è bravo chiunque, diciamo che per me che un racconto sia scritto decentemente è il minimo ma è allo stesso tempo una cosa "scontata", quindi mi sembra normale che sia una cosa naturale, è una cosa facile. E praticamente quasi nessun brano che abbia letto in tutti questi contest ho mai trovato che non soddisfacesse questo punto, al massimo in qualcuno c'erano dei cali.

Alle volte mi è capitato di leggerne alcuni, tipo gli ultimi di ser Lostdream, in cui il modo di scriverli l'ho trovato davvero buono, un qualcosa in più rispetto al minimo sindacale. Su questo punto influiscono molto i gusti personali ovviamente.

Perciò se dico che una cosa non è brutta che stilisticamente va bene, insomma sto dicendo "senza infamia e senza lode", dato che do per scontato che qui una prosa decente ce l'han tutti, quando invece un brano mi colpisce davvero per il modo in cui è stato scritto lo dico espressamente nel commento.

 

che ci posso fare, son pignolissima quando leggo qualcosa <img alt=" />

 

Tornando al racconto: cosa non ti ha convinto del tono "infantile"? In alcuni punti l'ho voluto sacrificare un poco per una maggiore precisione lessicale, per esprimere/descrivere meglio qualcosa. E sono consapevole che la frase pronunciata dal capo banda nel finale è forse troppo complessa, ma non mi era venuto in mente altro.

non so bene come spiegartelo, diciamo che di sicuro non mi è suonato sbagliato, però si poteva fare meglio. Non più infantile o che, chiariamo, non mi ha stupito per la riuscita. Risottolineo che comunque per me va già benissimo così, dato che già non fare schifezze quando si "improvvisa" un tono non è facile, dato che il tuo cervello non pensa certo in quel modo, ma come un adulto.

 

Poi: la mancanza di una storia. Questa mi suona strana. In che senso non c'è una storia? Viene raccontato che il bambino ha passato tutti i suoi primi anni di vita in un ospedale: nato con delle deformazioni, ha subito numerosi interventi per poter vivere meglio e anche per rendere un po' più gradevole il suo aspetto. Non ha mai avuto amici e il primo giorno di scuola subisce il primo pesante impatto con la crudeltà che i bambini sanno avere. Col passare del tempo la situazione non fa che peggiorare e viene fatto oggetto di angherie di ogni sorta, nella completa indifferenza di adulti e responsibili. Per 4000 caratteri, mi sembra che ci sia sufficientemente storia. O no? Non mi è molto chiara la tua critica <img alt=" />

 

non è che manchi una storia, però da quel versante non mi ha colpito. Per i miei gusti un pezzo in cui un bambino narra le angherie che subisce non ha una storia che mi piaccia più di tanto, e infatti ho preferito la trama di altri brani. Qua però siamo totalmente sul campo personale, nell'altro messaggio lo specificato per dire per quali motivi non avessi scelto di votarti, per i miei personalissimi gusti non è un tipo di storia che adori leggere (poi dopo un'overdose di autori italiani scialadrammi <img alt=" /> )

 

 

Sulla sofferenza ho già parzialmente risposto: ho ricevuto pareri molto contrastanti e non so fino a che punto possa essere mia, la "colpa" e fino a che punto invece si possa parlare di sensibilità personale all'argomento o altre cose varie. Lungi da me accusare te di mancanza di sensibilità, sia chiaro!! non sto assolutamente dicendo questo nè sostenendo che il racconto vada bene così, anche perchè non sei stata la sola a farmi questa osservazione, quindi evidentemente un problema da qualche parte c'è, nel racconto. E' solo che il parere non è affatto unanime e non so proprio da dove partire e cosa cambiare.

 

ma perchè cambiare <img alt=" />? è un racconto di 4000 parole, ormai è finito, stop. Se avresti voluto narrare doi più vai con la versione estesa, altrimenti buttalo in un cassetto e amen. Questo contest direi che per tutti noi è un'ottima palestra, prendi questi pezzi come tanti allenamenti. Dato poi che migliorare si può sempre, anche se ti dicono che un brano è bellissimo, in quello successivo prova sempre a dare qualcosa in più <img alt=" />

 

su, non fatevi tante pippe mentali, be happy <img alt=" />

 

 

Sull'arte o non arte, beh... solitamente chi legge quel che scrivo dice che ci riesco bene... forse è il limite di caratteri che mi impedisce di riuscirci allo stesso modo, probabilmente ho bisogno di descrivere di più per raggiungere lo scopo e si tratta "soltanto" di allenare la mia capacità di sintesi, può darsi, sinceramente non ne ho la minima idea e proprio questo è il problema: che non so da dove partire per migliorare. Per questo ogni suggerimento è bene accetto, e sicuramente, nei prossimi contest - se deciderò di partecipare ancora, sinceramente sono indecisa in merito - cercherò di puntare principalmente proprio su quell'aspetto, per lavorarci su. <img alt=" />

 

che una lettura non sia disturbante non vuol dire che l'autore scriva male o non abbia trasmesso bene quello che voleva, intendo solo che ci sono autori che sanno farti stare male quando leggi, e non sono tanti quelli che lo fanno, anche perchè dipende dalla storia e con quali intenti la si sta narrando. Il tuo brano personalmente non mi ha colpito come storia, se però ci avessi trovato la crudeltà avrei potuto votarlo, dato che personalmente la ritengo una cosa non facile da utilizzare, insomma non avrei dato il voto per la storia ma per la tecnica.

Il tuo brano però crudele non è, non è disturbante (probabilmente anche per scelta tua), quindi non mi ha colpito nè per storia nè per tecnica.

Questo non significa che tu l'abbia scritto male, però per i miei gusti è inferiore ad altri racconti che ho letto in questo contest <img alt=" />

 

 

riuscirò mai a finire coi post arretrati in questo contest <img alt=" />? Adesso devo staccare di nuovo, ma tornerò!

Tyrion appena posso leggo anche quest'altra versione <img alt=" />


L
lysmaya
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lysmaya
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Inviato il 23 luglio 2009 14:27

Ancora più curioso è per me sentirmi dire che il mio racconto non emoziona, quando solitamente si è sempre indicato il coinvolgimento emotivo, come miglior pregio delle cose che scrivo <img alt=" /> (e non parlo solo di commenti di amici e parenti, chiaramente...).

 

Grazie a questi contest, evidentemente, tutti scoprono qualcosa sul loro modo di scrivere: dici che finora chi ti aveva letto aveva sempre detto che l'emozione nei tuoi pezzi era fondamentale, ma evidentemente non è così per TUTTI (in generale), così come fino ad oggi alla Dama era sempre stato detto che scriveva benissimo, che il suo stile era impeccabile, ecc... Mentre qui è stata più volte "rimproverata" per eccessive ripetizioni (sebbene dal suo punto di vista non siano tali, ma sfaccettature, precisazioni, progredir delle sitauzioni...)...

Questo perchè ogni lettore è un mondo a sè e quello che colpisce una persona non per forza riesce a raggiungere anche gli altri... Chi scrive non può sperare di piacere all'universo ed è normale sentirsi dire che ad alcuni son piaciuti certi aspetti del brano, mentre ad altri quegli stessi aspetti han dato fastidio...

La stessa identica cosa, inoltre, può piacere se scritta da una certa persona, inserita in un dato contesto, mentre può dar "fastidio" o risultare "sgradevole" se posta in un altro brano (giusto per fare un esempio: a te è piaciuta la sequenza di infiniti usata dal Khal, mentre probabilmente sei stata tra quelli a cui è sembrata "eccessivamente prolissa e ripetitiva" una soluzione simile adottata dalla Dama in questo o nel precedente brano... Evidentemente, in alcuni punti ti "suonava", in altri no, ma è giusto che sia così...

Finora sei stata fortunata perchè evidentemente sei sempre riuscita ad andare incontro ai gusti dei tuoi lettori; qui non hai ricevuto critiche negative, solo che hai incontrato pareri diversi a quelli cui eri abituata (e pareri contrastanti, inoltre, il che pare ti abbia generato un po' di confusione)... E per di più sono pareri su una cosa come le emozioni che un pezzo riesce a suscitare, nulla di più soggettivo...

 

Per questo ogni suggerimento è bene accetto, e sicuramente, nei prossimi contest - se deciderò di partecipare ancora, sinceramente sono indecisa in merito - cercherò di puntare principalmente proprio su quell'aspetto, per lavorarci su. <img alt=" />

 

Perchè indecisa? I contests sono un gioco e un buon modo per esercitarsi, per migliorare e per capire come un pubblico vario abbia anche gusti differenti... Sono una sfida, non verso gli altri concorrenti (in fondo, vincere o perdere, al di là della soddisfazione personale, non è poi così importante), ma verso se stessi!

Probabilmente, se scrivere è quello che vuoi, questi saranno solo degli esercizi di cui ti dimenticherai presto, ma che ti avranno dato la possibilità di capire come, a seconda di quali lettori vuoi coinvolgere, puoi orientare la tua scrittura, il che certo non è poco! <img alt=" />

 

E a proposito di soggettività e di quanto questa possa variare:

@Guardiano della Notte: gruzie! A quanto pare hai colto esattamente quello che voleva trasmttere la Dama con le sue "ripetizioni"!


K
khal Rakharo
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khal Rakharo
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K

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Inviato il 23 luglio 2009 15:20

Khal Rakharo: : a me gli animaletti ciocci piacciono tanto <img alt=" /> , e non sapevo che fosse esistita quella bestiola, il tuo è un racconto didattico <img alt=" /> . Solo una domanda, ma i primitivi usavano davvero frecce avvelenate per ammazzare quei cosi (di cultura paleolitica non me ne intendo per nulla <img alt=" /> )? Ma se poi li mangiavano non schiattavano anche loro?

 

Grazie del voto <img alt=" />

 

forse sei davvero un po' stressata, dal momento che ti sono sfuggiti un paio di dettagli :P SPIEGAZIONI 3226b31bbd297ba6f8d5136ddfefa087'3226b31bbd297ba6f8d5136ddfefa087

La storia non è ambientata nel paleolitico. Come detto, la scienza ufficiale ritiene che questa bestia (Elasmotherium) si sia estinta alla fine dell'era glaciale, ossia proprio il paleolitico, e probabilmente la caccia da parte dell'uomo ha avuto un ruolo. Una teoria minoritaria ritiene però che sia sopravvissuta fino in tempi storici nelle zone inesplorate della Siberia e dell'Ucraina: lo si crede in base ad alcune testimonianze e credenze storiche di animali che potrebbero essere questo. Io mi sono appunto ispirato a queste testimonianze e ho ambientato il mio racconto nel XI secolo dopo Cristo, ipotizzando che l'ultimo esemplare di questa specie fosse stato ucciso da alcuni cacciatori delle steppe nel modo descritto dal viaggiatore arabo Ibn Fadlan, con frecce avvelenate lanciate dagli alberi. Non so se questo fosse vero, non ci sono tracce, ma solo quella imprecisa testimonianza. Sulla pagina Wikipedia di questo animale c'è il testo a cui mi sono ispirato.

Parentesi sulle frecce avvelenate: i veleni che fanno effetto tramite ferimento non sono gli stessi di quelli che vanno ingeriti, penso quindi che non ci dovrebbero essere grossi problemi. Non so se veramente venissero impiegate: anche per questo dettaglio mi sono ispirato al racconto dello storico persiano. In realtà non mi convince moltissimo, ma è difficile pensare a un modo convincente di ammazzare un rinoceronte di cinque tonellate...

Parentesi sulle bestiole: sapessi quanto piacciono a me <img alt=" /> come detto, è per questo che studio paleontologia, e ti garantisco ce ne siano tante semplicemente straordinarie e incredibili per noi, sconosciute anche a molti specialisti...

 


I
Idriel Stark
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Idriel Stark
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Inviato il 23 luglio 2009 15:35

Non è la prima volta che in questo contest non mi sento capita, evidentemente sono incapace di spiegarmi (non c'è neanche un po' di ironia nè vittimismo in questa frase, ve lo assicuro). Penso che questo sarà l'ultimo post che scrivo in merito. Cerco suggerimenti per migliorarmi ma mi si dice che mi faccio troppe pippe mentali, quindi è meglio lasciar perdere per il quieto vivere di tutti <img alt=" /> Non è colpa vostra, beninteso, sono io che prendo troppo sul serio le cose e che non riesco a spiegarmi.

 

senza offesa, ma a mio parere a non scrivere male con un minimo di allenamento e d vocabolario è bravo chiunque, diciamo che per me che un racconto sia scritto decentemente è il minimo ma è allo stesso tempo una cosa "scontata", quindi mi sembra normale che sia una cosa naturale, è una cosa facile. E praticamente quasi nessun brano che abbia letto in tutti questi contest ho mai trovato che non soddisfacesse questo punto, al massimo in qualcuno c'erano dei cali.

Non ho parlato di "non scrivere male", ma di "scrivere bene", e per me sono due cose notevolmente diverse. Sinceramente non ho mai pensato di scrivere appena decentemente o che la mia scrittura raggiunga giusto i limiti della decenza... scrivere bene non è una cosa facile, secondo me... penso che abbiamo una diversa accezione dell'espressione.

Comunque prendo semplicemente atto della tua opinione: continuare a ripetere le stesse cose non porta da nessuna parte e assolutamente non voglio sembrare quel che non sono, cosa che purtroppo sta già accadendo.

 

non so bene come spiegartelo, diciamo che di sicuro non mi è suonato sbagliato, però si poteva fare meglio. Non più infantile o che, chiariamo, non mi ha stupito per la riuscita. Risottolineo che comunque per me va già benissimo così, dato che già non fare schifezze quando si "improvvisa" un tono non è facile, dato che il tuo cervello non pensa certo in quel modo, ma come un adulto.

Quel che mi interessa è proprio sapere secondo te e secondo gli altri come si poteva far meglio, per migliorarmi. Mi interessa migliorare (ma non per vincere il contest, sia chiaro questo).

 

non è che manchi una storia, però da quel versante non mi ha colpito.

 

Dal tuo commento mi sembrava di aver capito che mancasse una storia, l'avevi scritto più volte, chiedo scusa se ho interpretato male le tue parole <img alt=" />

Quindi è solo e soltanto un fatto di gusti personali?

 

 

ma perchè cambiare <img alt=" />? è un racconto di 4000 parole, ormai è finito, stop. Se avresti voluto narrare doi più vai con la versione estesa, altrimenti buttalo in un cassetto e amen. Questo contest direi che per tutti noi è un'ottima palestra, prendi questi pezzi come tanti allenamenti. Dato poi che migliorare si può sempre, anche se ti dicono che un brano è bellissimo, in quello successivo prova sempre a dare qualcosa in più <img alt=" />

 

Perchè cambiare?

Perchè il prossimo racconto sarà altro, sarà a sè, non tratterà degli stessi argomenti e probabilmente non userà lo stesso linguaggio, quindi non avrò modo di lavorare sulle cose che non vanno in questo, o almeno non su tutte.

Perchè questo racconto non è riuscito e mi piacerebbe raggiungere lo scopo.

Ed è partendo da suggerimenti concreti ed effettivi su quel che ho già scritto che riesco a migliorare quel che devo ancora scrivere, non da "si può fare meglio"... quello lo so bene. Come hai detto tu stessa, anche se ti dicono che un brano è bellissimo bisogna sempre cercare di fare meglio.

Semplicemente <img alt=" />

 

su, non fatevi tante pippe mentali, be happy <img alt=" />

Se cercare suggerimenti su come migliorare se stessi è farsi pippe mentali, allora sì, me ne faccio tante e continuerò a farmene <img alt=" />

 

Il tuo brano però crudele non è, non è disturbante (probabilmente anche per scelta tua), quindi non mi ha colpito nè per storia nè per tecnica.

 

Beh, altre persone lo hanno trovato crudele e ne sono state disturbate, quindi dopotutto così anonimo non è... o no?

Non riesco a capire fin dove arrivano i gusti personali e dove invece il commento è neutro e distaccato.

 

 

(giusto per fare un esempio: a te è piaciuta la sequenza di infiniti usata dal Khal, mentre probabilmente sei stata tra quelli a cui è sembrata "eccessivamente prolissa e ripetitiva" una soluzione simile adottata dalla Dama in questo o nel precedente brano... Evidentemente, in alcuni punti ti "suonava", in altri no, ma è giusto che sia così...

L'unica differenza è che l'espressione del khal "spicca" nel contesto: il resto del racconto ha un tono più riflessivo e ragionato, non si lascia andare all'emotività così tanto come in quel contesto. Nel tuo racconto invece quel livello di espressività è la norma, quindi la singola espressione perde di "vigore". Leggendo il tuo racconto nel dettaglio ho trovato moltissime espressioni che mi hanno colpita, ma che perdono di intensità nel momento in cui vengono ad essere accorpate in così grande numero. Non si tratta di "suonare" più o meno bene, si tratta che pochi dettagli fanno più presa di una miriade, il punto è che, semplicemente, "il troppo storpia"... tante piccole espressioni bellissime, se messe tutte insieme di seguito, non si danno man forte a vicenda, ma anzi, si ostacolano, secondo il mio modo di vedere. Tanto per fare un esempio stupido, un solitario mi piace molto di più di diadema di diamanti, ma questo non significa che il diadema sia brutto o tantomeno che i singoli diamanti che lo compongano siano da buttar via <img alt=" />

 

Perchè indecisa? I contests sono un gioco e un buon modo per esercitarsi, per migliorare e per capire come un pubblico vario abbia anche gusti differenti... Sono una sfida, non verso gli altri concorrenti (in fondo, vincere o perdere, al di là della soddisfazione personale, non è poi così importante), ma verso se stessi!

Appunto, è una sfida con me stessa, e io l'ho persa tutte e quattro le volte. Quella con me stessa, non quella con gli altri (che per me non esiste neppure).

E non ho ancora capito come fare a migliorarmi. Sto imparando molto di più dalla lettura e dai commenti sui racconti degli altri che non sui miei, ed è per questo che penso di non scrivere più, ma di partecipare solo in quanto votante <img alt=" />


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Lyra
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Lyra
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Inviato il 23 luglio 2009 16:22

Mi mancano due commenti:

 

AryaSnow, scusami, nel post precedente ho saltato il commento al tuo brano per dare la precedenza agli altri in gara. Come stile direi che vedo un progressivo miglioramento, questa volta la tecnica mi ha convinto appieno e le frasi sparse che riguardano il rapporto tra la bambina e il padre mettono i brividi. Nel complesso però la trama mi sembra veramente troppo surreale. <img alt=" />

 

khal, ottima idea ed ottimo svolgimento.

 

Per quanto riguarda i voti, la mia prima preferenza è certa e va a Seetharaman, sono persino riuscita a scrivere il nome senza copiarlo. <img alt=" />

La seconda preferenza la devo scegliere tra triex, Idriel e khal. Considerando che khal l'ho già votato, il racconto di triex alla seconda lettura ancora non mi convince del tutto e Idriel l'ho sempre citata tra i preferiti senza mai votarla, voto Idriel. <img alt=" />


K
khal Rakharo
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khal Rakharo
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K

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Inviato il 23 luglio 2009 17:10

 

Idriel Stark: T buona, il tentativo di scrittura infantile è riuscito ma non a livelli eccellenti; ti preferisco quando scrivi in modo più naturale. C discreta-buona, idea che mi convincerebbe ma avrei preferito una struttura più lineare nel racconto, ossia intervallando il fatto attuale (la scena iniziale) con i flashback. E discreto, mi colpisce ma è un tema troppo triste per piacermi: mi mette a disagio, mi dà emozioni negative <img alt=" /> Voto finale: discreto-buono. Hai le capacità, stavolta hai anche avuto una buona idea, devi trovare il modo per esprimere le tue potenzialità al meglio <img alt=" />

 

Sarebbe stato più lineare intervallare la scena attuale con i vari flashback? A dire il vero mi sembra tutto fuorchè lineare una cosa del genere. Ok che lo preferiresti così, capisco anche il motivo perchè me lo hai spiegato in privato, ma non dirmi che sarebbe stato più "lineare" <img alt=" />

Per non parlare del "stavolta hai anche avuto una buona idea"... In sostanza questa è l'unica volta dall'inizio del contest che ho avuto una buona idea... fantastico <img alt=" /> Detto da te poi mi ferisce ancora di più... peccato essere costretta a risponderti sul forum e non dal vivo, mi dispiace.

 

Mi era sfuggito questo commento. Allora, forse la struttura che immagino io non sarebbe stata più "lineare", ma di certo l'avrei trovata migliore <img alt=" /> probabilmente la lunga sequenza di flashback uno in fila all'altro spezza troppo il racconto; brevi flashback con spezzoni di storia attuale avrebbero reso il concetto in modo più... dinamico.

Non è certo la prima volta che hai una buona idea, ma personalmente la trovo la migliore, temo di essermi spiegato male <img alt=" /> di per sé gli eventi narrati sono ingredienti ottimi per preparare un racconto, però non ti è riuscito di cucinarli nel modo ottimale <img alt=" /> negli scorsi racconti, gli ingredienti erano meno buoni, più banali, meno interessanti, ma la struttura complessiva e la tecnica di scrittura migliori, secondo me. Ecco perché il racconto IV completo non mi piace come avrebbe potuto piacermi <img alt=" />

 

 

mi mancano tre racconti da commentare... domani <img alt=" />


S
Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 23 luglio 2009 17:39

 

Dal tuo commento mi sembrava di aver capito che mancasse una storia, l'avevi scritto più volte, chiedo scusa se ho interpretato male le tue parole <img alt=" />

Quindi è solo e soltanto un fatto di gusti personali?

 

guarda, per riassumere facciamo così: non è che io abbia trovato il tuo racconto "sbagliato" e quindi invotabile, per i miei gusti storia e tecnica non erano nulla di eccezionale, ma t'avrei anche votata se non avessi trovato due racconti che nel complesso mi son piaciuti di più.

 

 

 

Perchè questo racconto non è riuscito e mi piacerebbe raggiungere lo scopo.

Ed è partendo da suggerimenti concreti ed effettivi su quel che ho già scritto che riesco a migliorare quel che devo ancora scrivere, non da "si può fare meglio"... quello lo so bene. Come hai detto tu stessa, anche se ti dicono che un brano è bellissimo bisogna sempre cercare di fare meglio.

Semplicemente <img alt=" />

 

 

io invece preferisco non incaponirmi sullo stesso brano, nel senso, brani che ho postato in questi contest erano ovviamente migliorabili (alcuni anche parecchio) personalmente rpeferisco buttare tutto all'aria e applicare i consigli in un nuovo lavoro, piuttosto che rattoppare uno vecchio, di cui semmai conservo gli spunti di trama o che se li ritengo validi. Ma ognuno ha i suoi metodi <img alt=" />

 

 

Se cercare suggerimenti su come migliorare se stessi è farsi pippe mentali, allora sì, me ne faccio tante e continuerò a farmene <img alt=" />

 

 

è che mi sembrava che stessi prendendo troppo a cuore la questione, tutto qui <img alt=" />

 

Beh, altre persone lo hanno trovato crudele e ne sono state disturbate, quindi dopotutto così anonimo non è... o no?

Non riesco a capire fin dove arrivano i gusti personali e dove invece il commento è neutro e distaccato.

 

dalla mia infima bassezza credo che oggettivamente il tuo brano non generi repulsione, ma ripeto che questo non significhi che non faccia provar nulla o che altro. Come ho detto nell'altro post non intendevo che il tuo brano fosse atono, semplicemente che se a livello tecnico ci fosse stata l'intenzione di repellere, di far provare disgusto (e non so nemmeno se fosse nelle tue intenzioni, bada) e il brano effettivamente lo facesse, ai miei occhi avrebbe acquistato molti punti perchè trovo che sia una cosa molto difficile, quindi se avresti avuto le mie sperticate lodi dal punto di vista tecnico.

Questo non significa che sia senza mordente, altrimenti il 90% della narrativa mondiale sarebbe monnezza. Anche Martin per esempio non è disturbante, ma non vorrai dirmi che scrive male...semplicemente non è nelle sue intenzioni, ma se lo facesse ne riconoscerei la maestria nello gestire quella particolare tecnica, che ritengo più difficile di una narrazione "normale". Di conseguenza di King per esempio trovo da ridire sulla trama e sui personaggi, ma sulla tecnica non posso che riconoscerne la bravura, dato che col repellere è un mago: potrò dirne peste e corna del resto, ma non chee non sia bravissimo a livello tecnico.

 

Perciò riassumendo del tuo brano la storia non m'ha colpito, ma se avessi voluto usare le tecnica della repulsione e ti fosse anche uscita bene, avrei dovuto riconoscere la superiorità sul piano tecnico rispetto ad altri racconti <img alt=" />

 

Ah dimenticavo di specificare che ritengo due cose diverse far provare disgusto e repulsione al lettore stesso o descrivere efficacemente qualcosa di repellente. Nel tuo bravo descrivi qualcosa di repellente, e non risulti certo ridicola quando lo fai. Però io leggendolo non ho sofferto per me, semmai ho pensato "ma poveretto" leggendo cosa succedeva al tuo personaggio. Ho notato che soffriva lui, ma non ha disturbato me.

Per scrivere qualcosa di disturbante non è necessario che in scena qualcuno stia soffrendo o stia male.

 

@Khal: grazie degli approfondimenti <img alt=" />


N
Nymeria Sand
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Nymeria Sand
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Inviato il 23 luglio 2009 22:54

per ora nemmeno un voto... che triste... <img alt=" />

Mi avevate abituata troppo bene.

 

 

Ma passiamo ai commenti!

mariateresa: bella forma, piuttosto tolkeniana. Molto poco mostro, ficcato un po' a forza. Quello della volta scorsa era molto più bello.

 

Seetharaman: me in astinenza da sci-fi. <img alt=" /> Carino il brano comunque, però non mi ha colpito moltissimo.

 

AryaSnow: abbastanza confuso e questo secondo me lo penalizza un po', perchè a rileggerlo si rovina l'impatto emotivo. I riferimenti al rapporto tra la bambina e il padre sono molto inquietanti e mi piace l'idea del lampadario-mostro prigioniero.

 

Ser Lostdream: la paranoia... bello il montaggio a mosaico e la citazione Shakespeariana (Otello).

 

Idriel Stark: i marmocchi sono delle vere carogne, no? Appunto per questo un protagonista deforme è un po' overkill. Era in lizza per il voto fino all'arrivo delle bestioline pucciose... <img alt=" />

 

Lysmaya: probabilmente sono troppo rozza per questo genere di cose, ma alla prima lettura non ci ho capito niente. E neanche alla seconda. L'ho dovuto leggere più volte e, per quanto fosse gradevole, la cosa mi ha un po' innervosito.

 

triex: Scritto bene, per carità, un gran lavoro di immedesimazione, ma un po' troppo morboso.

 

Tyrion Hill: mi ricorda un po' On the Road e un po' Educazione di una Canaglia di E. Bunker. Veramente coinvolgente e quei novecento e rotti caratteri in più non gli pesano. La versione extended è ancora meglio.

 

khal Rakharo: i criptidi pucciosi sono il mio punto debole. Che storia carina e triste. <img alt=" /><img alt=" />

 

 

Alla fine dei conti il mio voto va a

 

Tyrion Hill

 

e

 

khal Rakharo

 

 

edit: Oddio! è il mio 100° messaggio!


G
Guardiano della notte
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G

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Inviato il 24 luglio 2009 1:08

E a proposito di soggettività e di quanto questa possa variare:

@Guardiano della Notte: gruzie! A quanto pare hai colto esattamente quello che voleva trasmttere la Dama con le sue "ripetizioni"!

 

Giuro,era angosciante la cosa,complimenti davvero.


S
Ser Lostdream
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Inviato il 24 luglio 2009 10:30

Prima di tutto vorrei ringraziarvi per i vostri commenti.. Forse sta sera riuscirò a dare un piccolo commento anche ai vostri.. Complimenti a tutti per l'ottimo lavoro.. Come sempre...

 

I miei voti vanno a Triex e a Idriel Stark <img alt=" />


B
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Inviato il 24 luglio 2009 12:57

L'estinzione di una specie è qualcosa che mi ha sempre riempito di tristezza e paura. Khal ha saputo emozionaarmi una volta di più.

 

Voto khal Rakharo

 

Secondo voto a Nymeria Sand. Non posso che premiare un racconto che parla di diritti...magari ci fossero più lieti fine anche nella nostra realtà!!!

 

Bry <img alt=" />


K
khal Rakharo
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Inviato il 24 luglio 2009 15:16

Ribadisco ancora la mia sorpresa per il fatto che il tema da me scelto sia piaciuto tanto. Mi fa davvero piacere, anche al di fuori del contest <img alt=" /> mille grazie!

(Bry, per la tua mazzetta ti contatto in privato, eh?)

 

 

Proseguo con gli ultimi tre commenti.

Tyrion Hill: T discreto, ho trovato piccole pecche come "un ovale con su scritto" (ovale è un aggettivo e non un sostantivo univoco: che intendi, un cartoncino di forma ovale? un portachiavi a forma di uovo? "con su scritto" è piuttosto orribile, "con scritto" sarebbe stato abbastanza; inoltre segue "calligrafia ariosa", che è un brusco innalzamento di stile). C discreta-buona... non ho capito il senso del racconto, non ci ho proprio trovato una trama: ci ho visto solo delle scene che non mi hanno raccontato una "storia". Probabilmente si tratta semplicemente di un contenuto inadatto al formato 4000. E sufficiente-discreto, non una vicenda che mi faccia entusiasmare, e odio quando non capisco cosa sta succedendo. Nota negativa: per me era un po' troppo lungo. Nota positiva: si sente che ti coinvolge in modo particolare, passa una carica emotiva notevole. Voto finale: discreto.

 

Lysmaya: T appena sufficiente, è davvero troppoppoppo pesante: fosse un libro dagli avvenimenti meno che fantastici, smetterei ben prima dei 4000 caratteri, trattandosi di un racconto faccio lo sforzo... C sufficiente: un sacco di descrizioni e poca trama che resta nebbiosa e in secondo piano di fronte alla preponderanza degli elementi stilistici. E insufficiente: che fatica finirlo. Voto finale: stile di scrittura che proprio non mi piace e mi impedisce di apprezzare gli altri elementi, siamo sulla sufficienza risicata.

 

triex: nota negativa d'entrata per il fatto che il tuo racconto abbia bisogno di essere messo sotto spoiler: non mi piacciono i temi troppo forti, e non credo proprio che fosse "praticamente necessario" visto il tema dato. T: buona. C: molto buona, ottimo il finale non negativo, a sorpresa. Ottiene lo scopo di turbare il lettore. E: sufficiente, pensavo peggio viste le premesse, ma il tema mi dà troppo fastidio durante la lettura per essere riscattato dal finale. Ne sarai felice, era il tuo scopo, ma il tuo scopo ti toglie il mio apprezzamento :P non mi piacciono queste cose, anche se la qualità è innegabile. Voto: un discreto-buono, ci starebbe anche di più ma qua influiscono i gusti personali.

 

 

Ricapitolando i voti dati:

mariateresa --> sufficiente

Seetharaman --> molto buono

Nymeria Sand --> buono

Ser Lostdream --> quasi buono

Idriel Stark --> discreto-buono

Tyrion Hill --> discreto

Lysmaya --> sufficiente

triex --> discreto-buono

 

Le mie due preferenze in grassetto <img alt=" />


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