... ci riserviamo comunque di spostarli nei topic personali degli autori dei racconti.
Lo volevo chiedere già da qualche tempo, esiste un topic per pubblicare dei racconti personali al di fuori del contest o del caro diario?
Ho dato uno sguardo ma non ho trovato niente.
Potete aiutarmi?
Grazie.
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Grazie.
La discussione in cui ci si presenta ;D
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Mi dispiace... ancora una volta mi sono persa un passaggio del regolamento... " />" />...giuro che non lo faccio apposta.<br />..
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... ci riserviamo comunque di spostarli nei topic personali degli autori dei racconti.
Lo volevo chiedere già da qualche tempo, esiste un topic per pubblicare dei racconti personali al di fuori del contest o del caro diario?
Ho dato uno sguardo ma non ho trovato niente.
Potete aiutarmi?
Grazie.
La discussione in cui ci si presenta ;D
Grazie.
Sono andato a leggere il “Regolamento della strada del Re”, mi era sfuggito. " />
">Mi dispiace... ancora una volta mi sono persa un passaggio del regolamento... ">">...giuro che non lo faccio apposta.<br />..
Grazie.
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Potete aiutarmi?
Grazie.
La discussione in cui ci si presenta ;D
Sono andato a leggere il “Regolamento della strada del Re”, mi era sfuggito. ">
Confermo quando detto da lochlann. Ne approfitto per ricordarvi che da regolamento non sono ammissibili messaggi con commenti fatti da monosillabe o sole faccine. Ho risolto unendo i tuoi messaggi cavaliere, ma la prossima volta fai più attenzione!
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
" />Mi dispiace... ancora una volta mi sono persa un passaggio del regolamento... " />" />...giuro che non lo faccio apposta.<br />..
Grazie.
Lo volevo chiedere già da qualche tempo, esiste un topic per pubblicare dei racconti personali al di fuori del contest o del caro diario?... ci riserviamo comunque di spostarli nei topic personali degli autori dei racconti.
Ho dato uno sguardo ma non ho trovato niente.
Potete aiutarmi?
Grazie.
La discussione in cui ci si presenta ;D
Sono andato a leggere il “Regolamento della strada del Re”, mi era sfuggito. " />
Confermo quando detto da lochlann. Ne approfitto per ricordarvi che da regolamento non sono ammissibili messaggi con commenti fatti da monosillabe o sole faccine. Ho risolto unendo i tuoi messaggi cavaliere, ma la prossima volta fai più attenzione!
Oops!
Non lo sapevo dovrò andarmi a rileggere il regolamento. " />
Per il prossimo Oscar mi candiderò a premio Sansa. " />
Oops!
Non lo sapevo dovrò andarmi a rileggere il regolamento. " />
Per il prossimo Oscar mi candiderò a premio Sansa. " />
Per la prossima edizione ci dovremo candidare in tanti, temo. " />
Eccomi. L'ispirazione per il racconto l'ho avuta ieri mattina, da questa immagine.
Contest di scrittura creativa
La cura
La prima volta che Nino aveva visto la ragazza senza volto, lei aveva ancora il naso.
Era entrata nella sala d’aspetto e si era seduta di fronte a lui, composta, con la borsetta rossa sulle gambe.
Il naso era al suo posto, solo che mancavano gli occhi, la bocca e tutto.
Nino si era presentato, però lei non aveva risposto, e certo, perché non l’aveva visto.
Quando era entrata dal dottore, lui s’era messo ad investigare sul ronzio della lampada al neon, che non è che smetteva davvero, ma ti ci abituavi e non ci facevi più caso.
Il naso si era staccato il giovedì successivo.
Era caduto sul pavimento e sembrava pongo. Lei si era stata svelta a raccoglierlo e l’aveva riposto nella borsetta.
Aveva chinato il capo e si tamburellava le cosce con le dita. Significa “piangere”, ma Nino ancora non lo sapeva, perché lui piangeva con gli occhi, le lacrime e il moccio pure, qualche volta.
All’improvviso, lei lo stava guardando, cosa strana parecchio, perché gli occhi non li aveva, ma soprattutto perché lui aveva la malattia della trasparenza, che le persone gli guardavano attraverso, facevano quel sorriso che è solo denti, e si giravano da un’altra parte.
Non era stata cortese, perché gli aveva mostrato il dito lungo, che secondo il babbo era una cosa brutta. Forse perché lui l’aveva fissata troppo, che non è una cosa bella manco quella.
Il giovedì seguente, era stato più educato, infatti ogni tanto la sbirciava, ma soprattutto si dedicava alle parole segrete che si formano quando leggi dal basso in alto. Il babbo gli aveva confidato che il mondo è pieno di cose portentose che aspettano di essere scoperte. Allora lui scovava le parole nascoste sulle riviste di moda e le annotava sul suo quaderno.
Però voleva essere sicuro che lei lo vedeva ancora, così aveva fatto un saluto con la mano, e per fortuna lei aveva risposto con una U disegnata col dito nell’aria, che sta per “sorriso”.
Siccome erano diventati amici, Nino le aveva fatto un ritratto sul quaderno, proprio uguale, con i capelli scuri e la treccia, il viso liscio e tutto. Solo che quando gliel’aveva mostrato, lei non era contenta, infatti l’aveva strappato. Aveva allargato le braccia e stretto i pugni, che vuol dire “arabbiata”. Era corsa in bagno e c’era restata un bel po’.
A Nino il disegno non sembrava così brutto, e infatti lei era tornata, gli si era seduta vicino, e aveva poggiato la mano aperta sul petto, che sta per “scusami”.
Si vedevano tutti i giovedì, e aspettavano insieme. Lei entrava prima, e lui la salutava quando usciva.
Nino non sapeva se lei poteva guarire dalla malattia, ma lo sperava. Secondo l’infermiera bionda non si dice “malattia”, infatti in quel posto si curavano le “diversità”. Però lui aveva indagato, e aveva scoperto che le cure si fanno proprio per le malattie.
E insomma l’infermiera era bugiarda, però lui la spiava lo stesso, per quella cosa strana che faceva quando passava il dottore, che si chinava un po’ in avanti e si ravvivava i capelli.
Nino aveva pensato che era per farsi notare di più, perciò era utile, e lui poteva imparare a farlo. Ci provava con impegno, tirando il sedere indietro e il petto in avanti, ma mi sa che non gli riusciva bene, perché la ragazza senza volto si batteva la pancia con la mano, che sta per “ridere di gusto”. Allora rideva anche lui, perché il babbo gli aveva detto che se non sei bravo a fare una cosa, è meglio riderci sopra.
Nino tornava puntuale tutti i giovedì mattina per incontrarla, anche quando non aveva più la visita. Infatti il dottore aveva detto che non lo poteva più curare, che avevano fatto tutto il possibile, pure con quel colore anti-trasparenza che veniva dall’America e tutto, ma niente, non c’era miglioramento. Che poi lui non sentiva niente di doloroso nella sua trasparenza, ma gli altri pensavano di sì, e forse si sbagliava lui.
Però alla ragazza senza volto non l’aveva detto, per non farla preoccupare e per non sembrare un maniaco, che una volta una signora l’aveva chiamato così.
L’ultima volta che Nino aveva visto la ragazza senza volto, lei tremava anche se c’era un caldo da sudore. Allora le aveva preso la mano, che è una cosa bella, e lei gli aveva messo una mano sulla guancia, che significa “bacio”.
Quando l’avevano chiamata, aveva avuto una specie di singhiozzo. Prima di entrare, si era girata a guardarlo, e lui aveva fatto il segno col pollice in su, come gli aveva insegnato il babbo, e aveva fatto bene, perché lei aveva fatto quel suo sorriso col dito in aria.
Nino aspettava che uscisse, per salutarla, ma stavolta ci metteva tanto, e allora si era messo a investigare sull’ombra sospetta dell’uomo delle pulizie, che con la scopa e tutto sembrava un marziano.
Quando l’aveva vista, lei era già nel corridoio, allora l’aveva raggiunta per salutarla. Però quando si era girata…stavolta un volto ce l’aveva, con occhi, bocca e tutto.
Che era una cosa strana parecchio, ma mica bella, perché adesso con gli occhi gli guardava attraverso, e poi sul viso aveva quel sorriso freddo che è solo denti.
CSC23
@hacktuhana.
Se non ricordo male, anche nel precedente contest avevi postato una poesia, vero? Si vede che è proprio una tua passione e ti dirò, per quanto io non sia proprio una grande fanatica del genere, ti trovo parecchio bravo (ahem, fondamentalmente le poesie che hanno avuto il (dis)onore di essere lette da me sono state quelle classiche del periodo scolastico... ottimo esercizio della memoria, certo, ma molto spesso noioso obbligo).
Non so per quale strano motivo, ma la tua poesia mi ha fatto venire in mente un cortometraggio animato, dove magari i protagonisti non parlano nemmeno, ma si trovano immersi nel caos della città, con il resto della gente, magari rappresentata solo con tonalità grigie, mentre loro due, perfetti sconosciuti, sono gli unici colorati.
Per quanto riguarda la tematica proposta dal contest, sono rimasta un po' perplessa: all'inizio pensavo che l'altra fosse lei, rispetto alla massa. Poi ho riflettuto che forse gli altri erano proprio la massa rispetto a lei... O entrambe le due ipotesi precedenti rispetto al narratore.
Insomma mi sono sentita leggermente confusa, come quando a scuola mi capitava una poesia particolarmente complicata per quanto concerneva quello che l'autore voleva dire.
E' l'unica nota di fastidio.
Grazie per l'apprezzamento Erin, e anche per le perplessità, direi che è proprio insito nel mio modo di scrivere poesie, andare a ricercare il dubbio, la realtà polivalente, osservabile e riconoscibile in diversi modi, sapendo anche che, chi legge, ci troverà qualcosa ancora, che non ho nemmeno elaborato a pieno, perché per prima cosa, cerco di mettere in mostra, proprio come figure, le emozioni, e credo sia naturale che ad ognuno un'associazione di termini, piuttosto che un'altra, porti alla mente "spiegazioni" diverse, individuali e rispondenti al proprio percepire.
poi...
comincio a credere che su Barriera ci siano dei veri e propri scrittori di talento!!!
Ancora una volta, ad ogni nuovo racconto, diventa difficile cominciare a pensare al fatidico (e per me fastidioso) voto!
Devo leggere Metamorfo in persona!!! Ancora.
Ma tutti gli altri racconti, sono stati molto coinvolgenti.
ps
trovo l'affermazione di Albert Stark, sul colpo di scena, se si o se no, molto intelligente
Andiamo! " />
ps
scusate, non mi andava di fare un doppio post, ma tanto ne riparlerò di sicuro!
Metamorfo, ho letto il racconto, bellissimo!
Segno col pollice in su! " />
@Metamorfo ti ho letto con piacere, il tuo racconto è di un genere che mi piace assai! Scritto con semplicità proprio come dovrebbe essere il punto di vista del bambino trasparante, che assiste al lento e graduale ritorno della ragazza senza volto alla normalità. Una normalità che la farà diventare poi come tutti gli altri, incapace quindi di vedere e comunicare col bambino trasparente. Essere diversi e saper vedere le differenze negli altri, o tornare alla normalità? Nel caso della ragazza senza volto, io avrei scelto di non essere curata, ma immagino che essere compresa solo da un bambino trasparente sia comunque un disagio. Ma non so chi abbia perso di più.
XIII Contest di Scrittura Creativa
Tema: L'altro
Titolo: L'evocazione
"...te invoco summo spiritus que maleficiant sub terrae volet"
La terra sottostante sussultava, quella grotta stava divenendo il luogo più spaventoso del mondo.
Rupert ed Ethan erano terrorizzati ed elettrizzati allo stesso tempo; tremavano come dei bambini, ma i loro occhi brillavano in attesa di qualcosa che aspettavano da tantissimo tempo. Dopo qualche minuto però tutto sembrò tornare normale. Ethan si alzò di scatto e raggiunse il centro di un pentacolo rosso disegnato sul suolo; Rupert si tolse gli occhiali per strofinarli con il suo fazzoletto, ma li ruppe tremando per l'agitazione.
«Cosa è successo? Perchè non ha funzionato?» chiese Ethan visibilmente agitato.
«Non ne ho idea, abbiamo fatto tutto alla perfezione. Abbiamo recitato bene la frase, abbiamo preparato tutto in maniera impeccabile.» Rupert strizzava gli occhi cercando di leggere qualcosa dal suo libretto.
«E allora cosa c***o è successo? Tutto è andato in fumo così? No, non può essere...devi aver sbagliato qualcosa! C***o!»
«Non lo so, non lo so.»
Dopo un'inutile ora di attesa Ethan si allontanò da quella grotta; Rupert non aveva mai visto l'amico così arrabbiato.
«Ancora un fatto agghiacciante scuote il nostro paese. E' il sesto omicidio con lo stesso modus-operandi, la polizia indaga e si continua a seguire la pista satanismo, senza abbandonare quella di un unico serial killer.»
Rupert seguiva la televisione ed era molto turbato; la scia di morti era iniziata poco dopo quel giorno. Da allora non aveva più visto Ethan, ma proprio quel giorno aveva ricevuto una sua chiamata. L'uomo era sicuro che l'amico era spaventato quanto lui, il dubbio lo attanagliava ormai da 3 mesi. Quel rituale non era andato male; avevano risvegliato il Demone; tutto ciò che stava accadendo era solo colpa loro.
Quando Rupert sentì bussare alla porta ebbe un sussulto che quasi lo fece cadere dalla sedia. Era arrivato Ethan e lui era felice di rivederlo dopo tanto tempo.
Ethan entrò in casa e i due si strinsero la mano, poi si sedettero al buio senza dire una parola.
«Non era andata male Ethan. Lo abbiamo fatto, lo abbiamo risvegliato.» la voce di Ruper era tremula, ma eccitata.
«No.» rispose seccamente l'amico.
«E' evidente Ethan, questi omicidi, quel pentagono che trovano su ogni scena del crimine. Siamo stati noi!»
«NOI ABBIAMO FALLITO RUPERT! Abbiamo miseramente fallito...»
«No, no. Nessun uomo sarebbe in grado di compiere quelle nefandezze senza lasciare la minima traccia.»
«Ti sbagli ancora...» lo sguardo di Ethan si fece terrificante. «Non lo capisci? No, evidentemente no. Sei sempre stato un debole Rupert, e la tua debolezza ti fa credere ai demoni, ai mostri, al sovrannaturale. Ma tutto ciò non è reale. Non è questione che io non so comprenderlo, come mi hai sempre detto. Il punto E' che NON ESISTE. Ma io non mi sono fermato; non potevo farlo. Sono diventato il braccio del tuo Demone, ora sono il suo angelo vendicatore.»
«Cosa stai dicendo Ethan? Cosa hai fatto?» Rupert era incredulo, non voleva credere a quello che gli passava dalla mente.
«Io li ho uccisi tutti! Ma nessuno lo saprà mai.» Ethan estrasse un coltello a serramanico, si taglio un palmo della mano e disegnò un pentagono sul muro. «Questa non è magia nera, questa è semplicemente la mia firma.» E cadde al suolo svenuto.
Ethan era convinto di aver veramente commesso quei delitti, anche se poi non ricordava nulla. Era sempre stato cieco di fronte al sovrannaturale, o forse aveva voluto esserlo. Rupert all'improvviso si sentì come paralizzato.
Il pavimento della stanza iniziò a tremare e il pentagono divenne di un rosso vivo e abbagliante. Una crepa si aprì di fronte al corpo dell'amico; ne uscì molto fumo e da questo emerse un'enorme mano nera con venature rosso fuoco ed enormi artigli. La mano si cinse lentamente intorno al collo di Ethan, serrò la presa in un attimo e altrettanto velocemente il corpo dell'uomo sprofondò nel nulla; quindi la crepa si richiuse.
Rupert era in ginocchio; tremava come una foglia. Lui alla magia aveva sempre creduto fin da piccolo, e sempre aveva provato a far aprire gli occhi al suo amico; ma ora avrebbe tanto voluto essere stato lui quello dalla parte del torto.
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qualche commento:
I nomi sono un chiaro omaggio ad uno dei miei personaggi telefilmici preferiti
La frase iniziale è di libera interpretazione, mi faceva fatica andare a riaprire il vocabolario di Latino xD
Il buio della stanza in cui si siedono era un buio davvero buio
CSC23
@Albert un ritorno dylandoghiano! Anche nel primo racconto mi erano venute alla mente molte immagini di Dylan e della bella signora con la falce, ora confermi un tema che apprezzo e di cui sono fan dalla tenera età. Anche questa volta mi sono apparse le immagini del tuo racconto e sicuramente Dylan nei panni di Rupert (Everett che tra l'altro è uguale) ci sarebbe stato a pennello!
Qualche piccolo errore di ripetizione all'inizio (tempo.... tempo) e qualche imprecisione nella punteggiatura, ma io l'altro inteso come forza demoniaca fuori da ogni comprensione l'ho apprezzato.
ebbene si, adesso diventa praticamente impossibile scegliere...
Bravo Albert, ancora orrorifico e tenebro. Interessante la diversa convinzione dei "soci", una diversa dall'altra
Io, vi leggo un po' tutti con piacere e scorrevolezza, soprattutto, una volta ci si può riuscire anche un po' per caso, ma due... eh comincia a essere prova di bravura
Anche questa pagina di contest, mi sta piacendo molto, un'altra bella rassegna di scritti
@Metamorfo ti ho letto con piacere, il tuo racconto è di un genere che mi piace assai! Scritto con semplicità
Per caratterizzare meglio il personaggio di Nino, ho scelto una sorta di "regressione sintattica", e ho azzardato scelte che normalmente sarebbero pessime, tipo l'abuso di avverbi e pronomi, che invece andrebbero ridotti all'osso per avere una prosa pulita e ordinata. Il fatto è che una scrittura classica mi sembrava non funzionasse, ina volta scelta la via di Nino come protagonista, e ho provato a renderla un pò più sporca e confusa.
Sul contenuto non mi esprimo, perchè penso che chi scrive non debba dare suggerimenti aggiuntivi, e lasciare al lettore l'interpretazione dei personaggi, della storia e del messaggio veicolato dal racconto.
Inizio a leggere gli altri racconti. Commenterò in seguito, nei giorni dedicati alla votazione.
@Metamorfo ti ho letto con piacere, il tuo racconto è di un genere che mi piace assai! Scritto con semplicità
Per caratterizzare meglio il personaggio di Nino, ho scelto una sorta di "regressione sintattica", e ho azzardato scelte che normalmente sarebbero pessime, tipo l'abuso di avverbi e pronomi, che invece andrebbero ridotti all'osso per avere una prosa pulita e ordinata. Il fatto è che una scrittura classica mi sembrava non funzionasse, ina volta scelta la via di Nino come protagonista, e ho provato a renderla un pò più sporca e confusa.
Sul contenuto non mi esprimo, perchè penso che chi scrive non debba dare suggerimenti aggiuntivi, e lasciare al lettore l'interpretazione dei personaggi, della storia e del messaggio veicolato dal racconto.
Inizio a leggere gli altri racconti. Commenterò in seguito, nei giorni dedicati alla votazione.
Infatti Metamorfo la scelta che hai fatto è perfetta per questo testo.