Nonno Tyron:ammazza che analisi dettagliata, questa volta! XD
accetto e prendo atto degli appunti, ma vorrei farti notare due cose.
1)la febbrica potrebbe essere di qualsiasi tipo:cementifica, elettrica, manufatturiera... con quell'espressione volevo dare impersonalità al tutto
2)Dici che non ha impatto perchè non c'è sofferenza; ovvio che non c'è. Come ho puntualizzato anche nel brano, gli spiriti hanno un punto di vista diverso. Una sorta di distacco che gli permette di percepire i controsensi. Naturale che non ci sia sofferenza: ormai non gli riguarda più; ma capiscono, ripeto, che il tutto potrebbe avvenire in modo diverso, migliore.
Per quanto rigarda il tema, sarà che mi sto rileggendo Benni, a cui il tema è caro... pobabilmente mi sono lasciata influenzare. " /> però lo coondivido. " />
Sentivo di dovertela. Io sono ansioso di votarti, ci tengo alla mia nipotina, ma in un modo o nell'altro è sempre finita che non l'ho fatto.Nonno Tyron:ammazza che analisi dettagliata, questa volta! XD
Capisco bene, ma quello che dà fastidio è che l'impersonalità venga dal nonno: capisco che gli spiriti sono distaccati, ma l'impressione immediata è che il nonno sia un superficiale. Il punto è che non sa che facesse quella fabbrica, e neppure gliene importa di saperlo.accetto e prendo atto degli appunti, ma vorrei farti notare due cose.
1)la febbrica potrebbe essere di qualsiasi tipo:cementifica, elettrica, manufatturiera... con quell'espressione volevo dare impersonalità al tutto
Ma allora, semplicemente, si cambia storia. Non sto discutendo la legittimità di quello che vuoi dire, ma una storia - ogni storia - si regge sulla tensione. Che è quella che attizza il lettore e lo spinge a continuare a leggere, perché si "preoccupa" della situazione in cui si trovano i personaggi. Che soffrono come cani, magari. La sofferenza è utile, il distacco e la calma no (a meno che, appunto, non siano messi in contrasto con la sofferenza)2)Dici che non ha impatto perchè non c'è sofferenza; ovvio che non c'è. Come ho puntualizzato anche nel brano, gli spiriti hanno un punto di vista diverso.
Anch'io lo condivido (e ho adorato Benni, anche se non lo leggo più).Per quanto rigarda il tema, sarà che mi sto rileggendo Benni, a cui il tema è caro... pobabilmente mi sono lasciata influenzare. " /> però lo coondivido. " />
Una domandina... Se non vengono postati altri racconti entro mezzanotte.. Il termine verrá prolungato o si passa cmq alla votazione?
Considerando come ironico quello proposto da Lochlann, direi che il termine verrà posticipato di 4 giorni come da regolamento, quindi fino alla mezzanotte di lunedì.
Ovviamente se a Lochlann arriverà l'illuminazione e vorrà postare un (altro) brano, potrà farlo ^^
A me gli ambientalisti stanno fortemente antipatici. Breve rant di sfogo.
"Oh my god le fabbriche distruggono i boschetti!" E pensare che per anni son stati distrutti per farci legna da ardere.
"Oh my god la natura si ribella!" La stessa natura che ha fatto tot estinzioni di massa nella storia. Evidentemente vuole fare da sè.
"Oh my god fa così freddo per via del riscaldamento globale!" Yeah, right
"Oh my god le pale eoliche dan fastidio ai piccioni!" Che vanno matti per quelle a carbone, vero?
"Oh my god gli animali son prigionieri, incendiamo lo zoo" Già, così muoiono più in fretta.
"Oh my god rimboschiamo la montagna, è così spoglia!" Già, con piante americane che si portano dietro parassiti che devastano ancora di più l'ecosistema.
"Oh my god l'incendio! avete bruciato la montagna, assassini!!" E finalmente dopo stan crescendo piante autoctone invece di quella me**a che avevate voluto piantare voi.
"Oh my god non vogliamo l'inceneritore! Riduciamo i rifiuti" Migliaia di volantini con queste parole per terra...
Ma vabbeh.
L'idea del Boom inteso come economico mi piace. E' una delle accezioni a cui avevo pensato.
Triex:Un conto è essere fanatici, un conto è avere un po di raziocinio e programmare uno sviluppo ecosostenibile. Sono due cose molto diverse. Il problema sta a monte... ma non voglio imbarcarmi in discorsi del genere, che sfocerebbero anche in politica: è vietato nel regolamento, se non erro.
Nonno Tyron:non sei obbligato a votarmi. Come ho sempre detto del voto me ne importa poco. " /> Poi non preoccuparti, arriverà il momento che il tema mi ispirerà così tanto che scriverò qualcosa di davvero bello. " /> E TU MI VOTERAI! muahahahahah " />
Sedicesimo contest di Scrittura: Boom!
L'ultimo posto sicuro
“Riesci a sentirmi?”
Un fastidioso odore di aria viziata. Il respiro di qualcuno sulla pelle. Mani forti che le cingevano le spalle.
“Mi senti?”
Era la voce di un uomo.
Provò ad aprire gli occhi, a muoversi o per lo meno a dire qualcosa, ma il suo corpo si rifiutava di rispondere alla coscienza che lentamente si risvegliava in lei.
Lui le sollevò la testa e acqua fresca le bagnò le labbra.
“Va bene, riposati ancora un poco. Riprenditi” dolcemente le accarezzò la guancia e una mano più piccola le strinse la sua “Noi ti aspettiamo”.
“Peter, corri! Si sta svegliando!”
Finalomente il suo corpo cominciava a rispondere ai suoi desideri. Le palpebre si sollevarono un poco per richiudersi subito accecate dalla luce. Provò ancora e ancora fino a riuscire a mettere a fuoco il volto grassottello di un bambino che la fissava a bocca aperta.
“Peter! È Sveglia!”.
“Cosa hai da urlare tanto?” domandò un ragazzino di qualche anno più grande entrando nella stanza.
“È sveglia!”.
Il ragazzo si avvicinò a lei e la guardò incuriosito.
La ragazza provò a parlare, ma dalla bocca non le uscì nessun suono.
“State indietro, lasciatela respirare” un’altra voce, più matura, dalle loro spalle “Su su, obbedite o quando arriverà Peter gli dirò che siete stati cattivi”.
Il terzo ragazzino, sui tredici anni, comparve nel suo campo visivo. I capelli spettinati, il piccolo naso all’insù e un paio di occhiali spessi come fondi di bottiglia gli conferivano una buffa aria da secchione.
“Benvenuta tra noi Wendy, io sono Giacomo e loro due sono Matteo e Carletto” le strinse la mano mentre le indicava i compagni.
“Quando ci racconti una storia?” domandò Carletto, il più piccolo dei tre, facendosi avanti.
Wendy provò un’altra volta a parlare, senza successo.
“Peter è via, ma tornerà a presto” Giacomo le strizzò l’occhiolino e spinse fuori i compagni chiudendosi la porta alle spalle.
Dopo una settimana anche il corpo iniziò a rispondere ai suoi desideri e fu in grado di alzarsi dal letto.
All’inizio i tre ragazzini non le davano tregua, ma dopo pochi giorni, uno ad uno sembrarono perdere interesse per lei.
Dopo due settimane dal suo risveglio, l’affetto e le attenzioni se ne erano completamente andate, lasciando il posto ad un malcelato risentimento.
“Come ci potrà raccontare le storie se non è capace neppure di parlare?” strillò Carletto.
“Stai zitto, quando Peter tornerà, sistemerà tutto” azzardò Matteo.
“Come farà a ridarle la voce?”.
“Non rompere”.
“Non sai mai niente tu!”.
Wendy li osservava bisticciare seduta al tavolo. Aveva dormito troppo a lungo nella sua stanza e a parte un piccolo bagno e altre due camere da letto, l’appartamento non offriva nessun altro posto in cui stare.
Non c’erano finestre e l’unica via d’uscita era una pesante porta rossa in acciaio, sempre chiusa.
“Piantatela tutti e due! Andate in camera, subito!” ordinò Giacomo.
“Tu non sei il nostro capo. Peter lo è!” inveì Matteo.
“Peter ci aveva promesso una mamma per raccontarci le storie e ci ha portato questa stupida che non sa neppure parlare” ribatté il più piccolo.
Un attimo dopo Carletto cadde per terra, colpito da un violento schiaffo.
“Va bene Matteo, basta così. Vattene”.
Il ragazzo questa volta non obiettò e sparì nella sua stanza. Giacomo si avvicinò al piccolo che si teneva la guancia senza neppure il coraggio di piangere. Lo prese in braccio e lo portò nella seconda camera.
Approfittando del fatto di essere rimasta sola, Wendy si alzò e andò ad esaminare la porta rossa. Non ricordava assolutamente nulla di prima del suo risveglio in quel posto, ma qualcosa la richiamava verso l’esterno. Sentiva di non appartenere a quel luogo.
“Allontanati Wendy!” Giacomo era tornato “Non possiamo entrare!”.
Il ragazzino l’invitò nuovamente a sedersi dandole un quaderno ed una penna.
“Così puoi comunicare” le sorrise.
DOVE È L’USCITA?
“Noi siamo già fuori. Quella porta è l’Entrata”.
ENTRATA?
“Peter dice che non c’è più nulla dentro il mondo, che questo è l’ultimo posto fuori da esso”.
VOGLIO USCIRE
“Non puoi” Giacomo sembrò spaventato “Se esci salti in aria! Solo Peter può, perché lui può rendersi invisibile ai bombardatori”.
LI HAI VISTI?
“Peter l’ha detto, per me basta”.
SE NON TORNA?
Il ragazzino non rispose.
Quando Wendy fu sicura che tutti e tre dormivano, si alzò dal letto e puntò dritta verso la porta.
Voleva uscire e non sarebbero stati dei bambini impauriti ad impedirglielo. La storia che Peter raccontava a quei ragazzi era una bugia, se lo sentiva.
La porta si aprì senza problemi e Wendy dovette solo mettere un po’ di forza per tirarla verso di se. Davanti a lei si aprì una lunga rampa di scale che saliva.
La ragazza fece un respiro profondo e salì sino a trovare una seconda porta. Abbassò la maniglia e l’aprì.
Fuori c’era solo una grande distesa verde.
La ragazza chiuse gli occhi, sorrise e lasciò che il vento le scompigliasse i capelli.
Era libera.
Quando tornò a guardare il cielo, le labbra le si deformarono in un’espressione di orrore.
BOOM!
mmmmmm...c'è qualcosa che non mi convince in questo racconto...forse il fatto che rimandi così tanto a una storia già scritta...non saprei.
Comunque mi piacerebbe vedere anche altre interpretazione di boom... non solo esplosione magari.
Si. oggi sono polemica. " />
Più che altro, io proprio credo di non averlo capito tanto bene (ma probabilmente sono di nuovo scema io, boh :-P). Magari lo rileggerò... Però ci sono delle cose in cui mi ricorda lo stesso brano che ho iniziato a scrivere io " />
Come scrittura mi sembra meno bello del solito. Ti segnalo questo periodo...
Aveva dormito troppo a lungo nella sua stanza e a parte un piccolo bagno e altre due camere da letto, l’appartamento non offriva nessun altro posto in cui stare.
Che come punteggiatura mi sembra errato.
Ma poi ci sono anche altre cose di vario tipo...
Ma più che essere una questione di difetti, non mi è parso scritto in maniera molto "espressiva".
Non penso ci sia un'interpetazione precisa. Credo piuttosto che ognuno possa scrivere quello che gli evoca la parola. Insomma, possono essercene tante di interpretazioni (a me, ad esempio, la prima cosa che è venuta in mente è il boom economico.) " />
a me pare che il racconto sia stato scritto in fretta, senza essere stato seguito da una rilettura.
Più che di fretta.. senza nessuna idea... " />
Umh.. non c'é nessun significato particolare a dire il vero... Lei si sveglia in questo posto.. la voce che sente all'inizio é quella di Peter, ma al suo risveglio si trova sola con i tre bambini che vivono lì.. Peter non torna e lei vuole andarsene anche se non ricorda nulla di ciò che era la sua vita prima del risveglio... alla fine lei non crede alla storia dei bambini.. e una volta fuori scopre che invece la storia é vera e boom! viene uccisa...
Purtroppo questa volta non ho trovato di meglio " />
Non mentire. Tu volevi mostrare due mondi. Quello della fantasia, in cui vivono i bambini di Peter Pan, e quello reale e violento. Wendy ha abbandonato il primo e ne ha subito le conseguenze. Hai voluto rappresentare la crescita, il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta, un mondo dove la speranza lascia il posto a... (ok, basta così).Più che di fretta.. senza nessuna idea...
Una domanda ce l'avrei, invece, ed è per triex: perché il boom ha il punto esclamativo, se andava bene qualsiasi accezione della parola?
Più che altro, non vedo che differenza ci sia tra un boom col punto esclamativo e senza.Una domanda ce l'avrei, invece, ed è per triex: perché il boom ha il punto esclamativo, se andava bene qualsiasi accezione della parola?
Non mentire. Tu volevi mostrare due mondi. Quello della fantasia, in cui vivono i bambini di Peter Pan, e quello reale e violento. Wendy ha abbandonato il primo e ne ha subito le conseguenze. Hai voluto rappresentare la crescita, il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta, un mondo dove la speranza lascia il posto a... (ok, basta così).
Sì.. " /> é davvero una bella interpretazione.. umh.. suona meglio del "nessuna idea" e ci starebbe anche bene con il racconto.. ok.. direi che la tengo buona. Grazie! " />
BUM " />Non mentire. Tu volevi mostrare due mondi. Quello della fantasia, in cui vivono i bambini di Peter Pan, e quello reale e violento. Wendy ha abbandonato il primo e ne ha subito le conseguenze. Hai voluto rappresentare la crescita, il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta, un mondo dove la speranza lascia il posto a...