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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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Ilyn Payne
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Ilyn Payne
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Inviato il 24 marzo 2010 3:01

Sedicesimo contest di scrittura creativa: Boom!

 

 

 

Tanto tempo fa...

«...e fu così che, nascosto nella vagina dell’asina, il piccolo Ahmed sfuggì alle guardie». La vecchia indovina raschiò il fondo della gola e sputò il suo solito, prezioso grumo di catarro. Si strinse nello scialle e si accucciò sulla tomba, «Adesso dormi, bimba, e ascolta i morti. Domani non voglio scuse». Tossì.

Non sono più una bimba. Fatou aveva passato l’intero inverno ad aiutare la vecchia. Ogni notte sulla tomba di qualche guerriero, ogni notte in attesa di consigli per la guerra all’invasore. Nel sonno, i morti consigliavano; da sveglia, la sua gente continuava a fuggire. O a morire. Eppure, basterebbe chiedere aiuto agli spiriti, quelli veri. Non sono cattivi come si dice.

 

La vecchia già russava. Fatou si alzò piano e si avvicinò al grumo di catarro. C’era tutto: la sabbia, la saliva, il sangue. Unì le mani a coppetta e lo raccolse, quindi si allontanò. Superò decine e decine di tumuli. Laddove era seppellita una madre, vi erano delle anfore panciute: ne scelse una e vi infilò il grumo. Col dito, poi, disegnò sul terreno alcune lettere in tifinagh. Si sedette a terra, sgranocchiando un dattero avanzato dalla cena, e attese. Avanti!

 

La sabbia iniziò ad agitarsi attorno all’anfora. Dall’orlo fecero capolino tante fiammelle scure, senza fumo. Le fiamme volarono in cielo, si allungarono e formarono un drappo infuocato, che tornò a scendere lento verso la sabbia. Arrivato ad altezza d’uomo, si ingobbì, come teso da un oggetto invisibile. La gobba divenne una testa, quindi due spalle, e così via, finché i lembi del drappo non si chiusero intorno a due babbucce: davanti a Fatou, ora ardeva la figura di un ragazzino. Scuoteva la testa.

«Sempre meno saliva, sempre più sangue», le disse il djinn, « Ma ancora non basta».

«Sono stufa di aspettare», scattò in piedi, «Pagherò tutto, un giorno. Te lo prometto».

Il djinn si grattò il mento, «Diciamo pure che ti credo: saresti pronta?».

«Oggi? Certo!». Si avvicinò, gli saltellò attorno, lo scrutò, «Dov’è l’anello col coso che scoppia? La, uhm, franata».

«Granata. Ce ne sono tante, abbandonate nel deserto, e altre armi per la tua famiglia». Le puntò l’indice contro, tenendo sollevato il pollice, «Così non dovrete più scappare», piegò il pollice, «Pshh!».

Fatou sorrise, «Allora andiamo».

«Non sarà facile, potrebbero esserci dei sopravvissuti».

«Ma io ho te».

«Io ti ci porto e basta: usi pochi ingredienti, sono debole».

«Aspetta», frugò tra le pieghe dei vestiti, «Ti posso dare i miei datteri, se vuoi».

 

In un regno che non c’è più…

«Parli il francese? Capisci quello che dico?». Il sole stava per sorgere, e già faceva caldo. Il soldato si lisciò i baffi, «Ma certo che non mi capisci, sei solo una scimmietta ammaestrata».

La bambina continuava a raccogliere le granate e i fucili sparpagliati sul terreno, tra i cadaveri dei commilitoni e le carcasse dei cavalli. Ogni tanto lo guardava e gli puntava l’indice contro, a mo’ di pistola; diceva pshh, sghignazzava, poi continuava il suo lavoro.

«E anche ladra. Sì, dico a te, scimmietta. Quella roba non ti appartiene».

Le gambe non bruciavano più. Anzi, quasi non le sentiva, e questo non era un buon segno. Bloccato dalla vita in giù, in un posto abbandonato da Dio, e con una tuareg in miniatura a fregargli il carico.

«Un po’ d’acqua, almeno». Si portò il pollice alle labbra, «Acqua, piccola salope, acqua!».

«Pshh!».

Niente da fare. Ma che avevano, questi beduini? Predoni di notte, sciacalli di giorno: impossibile ragionarci. Che crepassero tutti, allora. Gli bastava resistere fino ai soccorsi, poi avrebbe fatto rapporto al tenente colonnello. Così, un’altra tribù si sarebbe tolta dalle palle. Spero solo che si sbrighino.

«Scherza pure, tanto so dove vi siete nascosti. Ce l’hai una mamma? Una sorella? Non vedo l’ora di conoscerle», la vista gli si stava annebbiando, la bambina sembrò sdoppiarsi, «Aspetta solo che... lo racconti agli altri... scimmietta». Le forze lo abbandonavano.

 

Sentì qualcosa fargli il solletico al naso. Infastidito, riaprì gli occhi: la bambina gli si era accovacciata vicino, le treccine ciondolavano.

«Vuoi vedere cosa sa fare la scimmietta?», disse lei, in un francese impeccabile. L’alito era caldo e sapeva di frutta.

Il soldato sgranò gli occhi. «Figlia di...», con fatica, sollevò il capo. La vide piegarsi su un lato e posare una granata. Un dito insanguinato giocava con la spoletta a forma di anello, tingendola di rosso.

Merde, non riesco a raggiungerla. «Aspetta... bimba. Cosa vuoi fare?».

«Non sono più una bimba: sai, anch’io le so usare, le franate». Il dito tirò l’anello, la linguetta venne via. La bomba sibilava come un serpente.

No no no, «Lanciala via, stupida!». Quattro secondi, solo quattro secondi.

La bambina si alzò in piedi, «Addio».

Tre secondi.

Il soldato le afferrò una caviglia. Lei cadde a terra.

Due secondi.

La bambina scalciava e graffiava, ma lui non mollò la presa.

Un secondo.

La guardò negli occhi: erano neri e in fiamme, come la sua pelle.

 

In questo regno, dicevo, viveva una bellissima principessa.


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 24 marzo 2010 11:59

Ilyn Payne, e' fantastico, davvero fantastico, ma di nuovo non sono sicuro di avere davvero capito. Non riesco a mettere insieme i pezzi. Fra te e Seeth non so chi detestare di piu'! <img alt=" />


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Ilyn Payne
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Ilyn Payne
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Inviato il 24 marzo 2010 15:01

Non riesco a mettere insieme i pezzi.

 

Quali pezzi? La storia è lineare, c’è solo il cambio di PdV a metà, più tre frasi tipiche di una fiaba alternate (e in contrasto) agli eventi narrati, messe in pratica al posto di “titolo/asterischi/fine”.

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Tyrion Hill
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Inviato il 24 marzo 2010 15:46

Non riesco a mettere insieme i pezzi.

 

Quali pezzi? La storia è lineare, c’è solo il cambio di PdV a metà, più tre frasi tipiche di una fiaba alternate (e in contrasto) agli eventi narrati, messe in pratica al posto di “titolo/asterischi/fine”.

 

Lineare?

Allora, c'e' una ragazzina che usa la scatarrata magica della vecchia indovina per evocare un genio e ottenere il suo aiuto.

Il genio la conduce a prendere le granate dove c'e' stata una esplosione in campo nemico.

Un sopravvissuto la vede, ma sta morendo, e' troppo debole per intervenire.

La bambina lo sorprende parlando perfetto francese.

Gli mette una granata sotto il c**o, perche' ha capito di essere stata chiamata "scimmietta ammaestrata".

Fa per andarsene, ma lui la trattiene.

 

Moriranno insieme?

 

Perche' e' rilevante che la ragazzina sia guidata in quel luogo da un genio?

 

Qual e' il "messaggio"?

 

Lo so che il messaggio puo' anche non esserci, ma magari c'e', e mi e' sfuggito. A me piacciono le storie con un "messaggio". <img alt=" />


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Metal Duchess
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Metal Duchess
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Inviato il 24 marzo 2010 16:34

Ecco il brano. Ultimamente non ho avuto molto tempo per scrivere, ma l'idea mi piaceva.

 

Boom

 

Il nonno arrivò presto a prenderla. Era da molto che Anne non lo vedeva, da qualche anno ormai, e scorgere il suo sorriso bonario la rallegrò all’istante. Guardando per l’ultima volta il suo corpo, la bambina uscì dalla stanza e abbracciò il nonno.

“Come sei diventata grande! Ormai sei una signorina!”

Lei fece una smorfia compiaciuta, attorcigliandosi i boccoli impalpabili sul dito pallido.

Lui le accarezzò una guancia, poi la prese per mano.

Facendosi largo nell’affollata hall dell’ospedale, i due uscirono nel cortile e si avviarono lungo la strada. Le macchine gli passavano accanto pigramente, zigzagando tra il cemento della città, una moto gli ringhiò addosso.

“Certo che ce ne sono stati di cambiamenti da quando sono partito…” osservò il nonno massaggiandosi la pancia prominente.

“Si. Poco dopo che te ne sei andato sono state costruite tante cose, e sostituite tante altre.”

“Mah. Là non ci dicono mai niente. Protesterò con il Custode!”

I monitor attaccati alle pareti degli edifici propinavano pubblicità dai colori stroboscopici, con gnocche che bevevano drink e figoni in mutande, grandi schermi al plasma trasmettevano l’ultimo videoclip della boyband più cool del momento.

Passandoci sotto, Anne alzò il nasino e osservò le immagini che si sovrapponevano:

“Prima questi qui mi piacevano. Adesso no…”

“E’ normale. Ora non sei più una bambina in carne e ossa. Quelli come noi hanno una concezione diversa delle cose.”

La bimba annuì pensierosa.

All’improvviso si sentì una voce squillare da diversi punti della montagna di grigio.

‘Il nostro Governo ha fatto enormi passi avanti sia sul piano economico che sociale! Possiamo affermare ancora una volta che questo Boom economico, il cui merito è dei nostri tanti elettori, sarà permanente e anzi, andrà sempre crescendo! Inoltre, è stato approvato il progetto per il grande nuovissimo ipermercato.’

“Boom economico dunque. Ora si spiega tutto.” Affermò il nonno aggiustandosi il leggerissimo berretto.

“Non so perché, ma non va bene così…” borbottò Anne giocherellando con la fine camicia da notte.

Lui la guardò con tenerezza, arruffandole i capelli.

“Dopo…si, ecco… dopo la morte si hanno percezioni diverse. E’ come se potessimo vedere oltre il tempo. Non possiamo conoscere il passato prima di noi, ma il futuro sì.”

“E quindi? Come andrà a finire? Insomma, a scuola ci insegnavano che andava tutto bene. C’era lavoro per tutti, e i delinquenti erano spariti, e avevamo un avvenire sicuro.”

Il nonno si soffiò il naso, rumorosamente inascoltato.

“Se fossi nata qualche anno prima sapresti diverse cose. Quando io ero un uomo robusto e forte, c’è stato un altro Boom economico. Ha portato molti vantaggi, naturalmente, ma anche tanti danni. Laggiù, ad esempio” strizzò gli occhi indicando oltre una ciminiera “ c’era un boschetto. Sparì per lasciare il posto a non so quale fabbrica.”

Anne ascoltava attenta, con la boccuccia semiaperta.

“Vedi piccola” continuò lui riprendendola per mano “tutto questo distruggere, e costruire, e sostituire avrà delle conseguenze sul mondo. Se ascolti bene, puoi anche sentire le bestemmie della poca natura rimasta. Sono incacchiati neri, e il Dio del bosco sta creando non poche beghe al Capo…”

Il nonno svoltò in un vicolo comparso dal nulla, con ciuffi d’erba che spuntavano tra il lastricato di pietra.

Sfilò una tessera dai pantaloni e la infilò in un muro s’argilla. Una scala mobile coperta d’edera scese davanti ai due spiriti.

“Prima le signore.”

“Grazie!”

Il nonno seguì la bimba che ammirava la natura diventare sempre più rigogliosa man a mano che salivano. Guardò in basso, verso il cielo grigio e saturo di fumo.

"Un giorno tutto questo cambiarà ancora..."



Oggettivista
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Oggettivista
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Inviato il 24 marzo 2010 16:47

Wow! Finora tre racconti e tutti e tre fantastici! Se si dovesse votare adesso, già così non saprei a chi dare i due voti... incredibile. (Ops... mi accorgo ora del brano appena pubblicato da Metal Duchess, adesso provvederò a leggerlo)

 

Tra l'altro, il brano di Ilyn Payne mi ha ricordato molto "Il labirinto del fauno". E mi permetto di rispondere alle domande di Tyrion Hill proprio in base alla mia lettura del racconto, poi se non c'ho capito niente Ilyn sarà liberissimo di correggermi <img alt=" />

 

Moriranno insieme? Immagino proprio di sì.

 

Perche' e' rilevante che la ragazzina sia guidata in quel luogo da un genio? È rilevante perché il mondo percepito dalla ragazzina è un mondo fatto di fiabe, di magia, di geni, e di principesse. Diametralmente opposto al mondo percepito dal soldato, un mondo molto più adulto e razionale, fatto di guerra e di nemici da combattere. Ma alla fine sempre dello stesso mondo si tratta, e che venga visto in un modo o in un altro alla resa dei conti il destino del soldato e quello della ragazzina saranno esattamente gli stessi.

 

Qual e' il "messaggio"? Vedi sopra. <img alt=" />

 

Comunque ripeto, questo è solo quello che ho capito io... magari mi sbaglio completamente...


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Ilyn Payne
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Inviato il 24 marzo 2010 19:20

Comunque ripeto, questo è solo quello che ho capito io... magari mi sbaglio completamente...

No, anzi, sei stato perfetto e ti ringrazio :-)

Contestualizzando storicamente il racconto (ho provato a farlo, nei limiti), il discorso bambino/adulto si può allargare ai tuareg e ai colonizzatori francesi (i secondi impongono confini che i primi non riconoscono), e alla tragedia che ne è derivata. Insomma, mi sembrava uno dei contesti ideali per sviluppare questo argomento, giocato su parecchi livelli di contrasto, per arrivare inevitabilmente all’esplosione finale, che invece accomuna tutto.


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Tyrion Hill
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Bannato
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Tyrion Hill
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Bannato
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Inviato il 24 marzo 2010 19:31

OK, il messaggio c'è, ed è bellissimo.



AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 25 marzo 2010 1:50

Ilyn Payne: come contenuto per me è una fi***a. Non possono non entusiasmarmi le bambine con le granate, in un contesto tragico, con tutto unito a elementi fiabeschi dark <img alt=" />

E' scritto abbastanza bene. Alcuni punti possono essere migliorati, forse è un pochino meno pulito del solito, ma comunque ok!

Non ho capito bene questa parte Nel sonno, i morti consigliavano; da sveglia, la sua gente continuava a fuggire. O a morire. Eppure, basterebbe chiedere aiuto agli spiriti, quelli veri. Non sono cattivi come si dice.

Non mi convince tanto 'sto fatto che i tuoi racconti abbiano spesso troppo bisogno di spiegazioni esterne :-P

Però comunque mi è piaciuto, ovviamente!

 

Metal Duchess: nella scrittura ci vedo un po' di cose migliorabili, ma sono tutti difetti molto comuni e di tipo diverso tra loro.

Il tema ecologista-anticapitalista mi ha un po' stufato, però per com'è strutturato non è nemmeno troppo prevedibile, nel senso che leggendo la prima parte io non mi sarei mai accorta di dove sarebbe andato a parare.

Bene che ci sia stata un'interpretazione di "boom" diversa dalle ultime due (anche se questo non c'entra con la qualità del racconto in sè).

 

Questa volta non ho avuto molto tempo. Spero che nessuno posti più entro domani, così ci saranno solo quattro racconti e il tempo per postare si prolungherà di qualche giorno in più <img alt=" />


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Ilyn Payne
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Inviato il 25 marzo 2010 15:14

Alcuni punti possono essere migliorati, forse è un pochino meno pulito del solito

Forse perché ci sono molti più eventi nello stesso spazio. Non so cosa intendi per pulizia, ma che sia meno preciso è vero.

 

Non ho capito bene questa parte Nel sonno, i morti consigliavano; da sveglia, la sua gente continuava a fuggire. O a morire. Eppure, basterebbe chiedere aiuto agli spiriti, quelli veri. Non sono cattivi come si dice.

Le indovine o maghe (l’avevo letto in un libro di racconti e fiabe tuareg, tempo fa) dormono sulle tombe per entrare in contatto coi morti e ricevere consigli o premonizioni. Gli spiriti/djinn/geni sono un’altra cosa, e possono essere potenti ma anche pericolosi.

L’indovina cerca premonizioni a favore della sua gente, che però soccombe. Fatou si convince allora che ascoltare i morti sia una perdita di tempo, e per questo si rivolge al djinn nonostante sia sconsigliato. Il senso è questo.

 

Non mi convince tanto 'sto fatto che i tuoi racconti abbiano spesso troppo bisogno di spiegazioni esterne :-P

Stavolta non sono d’accordo. A me la vicenda sembra chiara, tant’è che nessuno l’ha dovuta spiegare o ricostruire. Interpretarla, quella è tutta un’altra storia.

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Lochlann
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Lochlann
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Inviato il 25 marzo 2010 15:21

Sedicesimo contest di scrittura.

 

Boom!!

 

Un kamikaze, tendendo l'indice: -Ehi, tira un pò!

 

...

 

 

p.s. sì, non avevo idee.. <img alt=" />


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

200s6pw.jpg

"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

2ajc9r8.jpg

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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 25 marzo 2010 18:00

una freddura è sempre una freddura <img alt=" />


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 25 marzo 2010 19:02

Mi accorgo che ho dimenticato di commentare Metal Duchess. Cosa imperdonabile, per il suo coccolosissimo Nonno Tyrion! <img alt=" />

 

Allora, ottima l'idea del "boom" inteso in senso economico. Come AryaSnow, tuttavia, non mi eccitano molto i racconti sulla crescita economica che distrugge "i boschetti". Non è che non sia d'accordo, ma l'idea mi sembra ormai troppo sfruttata.

 

Il nonno arrivò presto a prenderla. Era da molto che Anne non lo vedeva, da qualche anno ormai, e scorgere il suo sorriso bonario la rallegrò all’istante. Guardando per l’ultima volta il suo corpo, la bambina uscì dalla stanza e abbracciò il nonno.

 

Qui la frase mi sembra confusa: al posto di "suo" userei "proprio", così non ci sono dubbi che si tratta del corpo della bambina. Poi eviterei la ripetizione di "nonno", e direi semplicemente "lo abbracciò". Infine, al solito, le espressioni troppo sfruttate come "cielo plumbeo", "collo taurino" e "sorriso bonario", non mi piacciono.

I monitor attaccati alle pareti degli edifici propinavano pubblicità dai colori stroboscopici, con gnocche che bevevano drink e figoni in mutande,

 

Non è molto in stile con il resto del racconto, né dal punto di vista della bambina, né di quello del nonno, usare termini come "gnocche" e "figoni". Qui si "sente" il narratore, e questo secondo me non va mai bene.

Il nonno si soffiò il naso, rumorosamente inascoltato.

 

Carino, "rumorosamente inascoltato"! <img alt=" />

“Se fossi nata qualche anno prima sapresti diverse cose. Quando io ero un uomo robusto e forte, c’è stato un altro Boom economico. Ha portato molti vantaggi, naturalmente, ma anche tanti danni. Laggiù, ad esempio” strizzò gli occhi indicando oltre una ciminiera “ c’era un boschetto. Sparì per lasciare il posto a non so quale fabbrica.”

 

La fabbrica che ti ha costruito casa, riscaldamento, vestiti, cibo, auto, mobili, scarpe, medicine, luce, musica stereofonica, str***o di un nonno!!! Come, "chissà quale fabbrica"? Il pensiero sorge abbastanza spontaneo al lettore appena un minimo critico.

Una scala mobile coperta d’edera scese davanti ai due spiriti.

“Prima le signore.”

“Grazie!”

Il nonno seguì la bimba che ammirava la natura diventare sempre più rigogliosa man a mano che salivano.

 

Ecco, questa immagine surreale secondo me è molto riuscita!

Guardò in basso, verso il cielo grigio e saturo di fumo.

"Un giorno tutto questo cambiarà ancora..."

 

Certo che cambierà: fa parte della vita, nonno! E poi di che ti lamenti? C'è il Dio del bosco, il Grande Capo, e man mano che si va su la natura rigogliosa continua a esistere. Non ci sono danni permanenti (nella visione di questo racconto), nessuna reale tragedia.

 

Ecco perché, secondo me, questo racconto ha poco impatto. Non c'è sofferenza, non c'è tensione.


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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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Inviato il 25 marzo 2010 22:19

Una domandina... Se non vengono postati altri racconti entro mezzanotte.. Il termine verrá prolungato o si passa cmq alla votazione?



AryaSnow
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Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 25 marzo 2010 22:32

Una domandina... Se non vengono postati altri racconti entro mezzanotte.. Il termine verrá prolungato o si passa cmq alla votazione?

 

Viene prolungato!

Infatti a questo punto spero che non vengano postati, così ci sarà speranza di averne qualcuno in più dopo (e, chissà, magari trovo anche il tempo e le forze di finire il mio <img alt=" /> )

 

Forse perché ci sono molti più eventi nello stesso spazio. Non so cosa intendi per pulizia, ma che sia meno preciso è vero.

Intendo dire che un brano è meno pulito quando, per un motivo o per un altro, nello stile ha più difetti o comunque parti che possono essere migliorate. E' più pulito quando ci sono meno critiche da fare sulla scrittura (questo non significa, però, che per forza un brano sia scritto particolarmente bene solo perchè pulito: infatti ci possono essere poche vere e proprie cose da "correggere", ma anche pochi pregi che spiccano).

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