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Stato della fantasy in Italia
Q di Qyburn
creato il 14 aprile 2009

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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 03 giugno 2009 0:13

Io avrei una domanda personale da porre...

 

PREAMBOLO: Non appartengo al battaglione di chi sta scrivendo/ha scritto un libro e vorrebbe pubblicare... piuttosto appartengo alla schiera di quelli che hanno scritto innumerevoli inizi, ma mai superato le tre-quattro pagine. Sono piuttosto perplesso circa le mie reali possibilità di scrivere un romanzo/racconto di una certa lunghezza senza fermarmi prima, e non rientra nei miei progetti. Però, ho creato la mia ambientazione fantasy, e sebbene sia totalmente work-in-progress è molto approfondita, dettagliata e di molti aspetti. Ovviamente lo scopo con cui la creo non è altro che il puro piacere di farla, non quello di ricavarne guadagni o lodi o diffondere le mie idee tra l'umanità... Tuttavia, mi sono sempre chiesto cosa potrei farne di concreto. E mi chiedevo oggi...

 

In concreto, secondo voi, se venisse (da me) pubblicato un libro di sola ambientazione fantasy, potrebbe rivestire un qualche interesse?


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Mornon
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Inviato il 03 giugno 2009 0:22
In concreto, secondo voi, se venisse (da me) pubblicato un libro di sola ambientazione fantasy, potrebbe rivestire un qualche interesse?

Penso che l'unica risposta possibile sia... sí no forse :unsure: A parte che avere una bella ambientazione vuol dire fino a un certo punto, perché il libro è una storia; in pratica stai chiedendo se, scrivendo un libro di cui non si sa la trama, ambientato in un'ambientazione non nota, potresti rivestire qualche interesse. Un po' troppo vago ^_^


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khal Rakharo
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Inviato il 03 giugno 2009 0:33

No, sto parlando di un libro in cui descrivo il mondo X... la geografia, la storia, le popolazioni, la fauna, la flora, il funzionamento della magia, il pantheon, la lingua, la dislocazione delle risorse minerarie e la frequenza dei pollini in primavera. Senza una trama, senza avvenimenti né personaggi (eccetto parlando della storia e delle mitologie). Un "libro" descrittivo ed espositivo, non narrativo. Avrebbe un senso? Potrebbe interessare a qualcuno?


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 03 giugno 2009 0:55

dipende comelaponi questa descrizione.

Se stai scrivendo semplicemente una specie di enciclopedia di un mondo immaginario, direi che sarebbe un prodotto buono solo per fanatici del fantasy.

Se invece il modo in cui lo stai scrivendo e un po' come quello di certi saggi che comunque in un certo senso è come se ce l'avessero una trama (non riesco a spiegarmi bene, doh :unsure:), può uscire qualcosa d'interessante anche per un pubblico più vasto.

Un romanzo che narrasse la storia di un mondo piuttosto che quella di qualche personaggio in particolare, se fosse ben scritto, lo leggerei anche, mi piacciono le sperimentazioni.


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 03 giugno 2009 1:02

Potrebbe interessare,più che i lettori di fantasy,i giocatori di gdr.Abbinando il tuo mondo ad un sistema già usato o ad un sistema nuovo,potrebbe avere il suo perchè.Naturalmente,si può anche considerare il fatto di usare quel mondo come base per un fumetto.


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Tyrion Hill
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Inviato il 03 giugno 2009 10:01

In concreto, secondo voi, se venisse (da me) pubblicato un libro di sola ambientazione fantasy, potrebbe rivestire un qualche interesse?

Mi riesce molto difficile immaginare un libro consistente solo di "ambientazione": inevitabilmente ti troverai a raccontare la storia di questo mondo, e tutte le sue sottostorie. Sarebbe quindi come un libro di racconti, tutti collegati da un medesimo contesto generale.

 

E non c'e' niente che possa impedire di realizzare, in questo modo, un libro straordinario e appassionante.


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khal Rakharo
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Inviato il 03 giugno 2009 14:30

E non c'e' niente che possa impedire di realizzare, in questo modo, un libro straordinario e appassionante.

...se non la mia apatia e ignavia... :unsure:

 

 

grazie delle risposte giunte e a venire!


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zack86sq
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Inviato il 03 giugno 2009 17:54

No, sto parlando di un libro in cui descrivo il mondo X... la geografia, la storia, le popolazioni, la fauna, la flora, il funzionamento della magia, il pantheon, la lingua, la dislocazione delle risorse minerarie e la frequenza dei pollini in primavera. Senza una trama, senza avvenimenti né personaggi (eccetto parlando della storia e delle mitologie). Un "libro" descrittivo ed espositivo, non narrativo. Avrebbe un senso? Potrebbe interessare a qualcuno?

 

Se descrittivo ed espositivo significasse seguire totmila personaggi mentre fanno ciò di cui vuoi parlare, per me sarebbe bello a prescindere. Se invece la struttura fosse più simile alle appendici Tolkeniane, credo possano fare da corredo ad una storia ma non sarebbero molto leggibili da sole. Eccetto per gli appassionati.

Però a questo punto mi chiedo quale miglior lavoro come base per un videogioco tipo War of Warcraft? O come già detto per un fumetto, un GDR cartaceo o un LARP.

E poi sei sicuro che una volta finito questo lavoraccio immenso, scrivere una storia non ti risulti davvero facile?


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Algor
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Inviato il 29 giugno 2009 10:59

khal Rakharo cerca un aspirante autore fantasy e proponigli il tuo mondo come scenario.

Ti metterà nei ringraziamenti e, se il libro avrà successo, potrai compilare un vero e proprio atlante storico-geografico.


S
Seetharaman Toral
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Inviato il 29 giugno 2009 12:56

oddio, la vedo mooolto difficile come come cosa...bisognerebbe che

 

1-un autore molto bravo con trame e scrittura non si sia creato un'ambientazione decente;

2-il libro abbia un successo tale da farne addirittura l'atlante o le appendici;

3-khal stesso sia disposto ad affidare il proprio pargoletto in altrui mani;

4- tra l'altro siamo in Italia (come da titolo discussione...)

 

già uno solo di questi punti lo vedo uno scoglio arduo da abbattere, figuriamoci tutti e quattro insieme ^_^


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Inviato il 29 giugno 2009 19:17

oddio, la vedo mooolto difficile come come cosa...bisognerebbe che

 

1-un autore molto bravo con trame e scrittura ma non si sia creato un'ambientazione decente;

2-il libro abbia un successo tale da farne addirittura l'atlante o le appendici;

3-khal stesso sia disposto ad affidare il proprio pargoletto in altrui mani;

4- tra l'latro siamo in Italia (come da titolo discussione...)

 

già uno solo di questi punti lo vedo uno scoglio arduo da abbattere, figuriamoci tutti e quattro insieme ^_^

Sono d'accordo. Al massimo Khal potrebbe realizzare un libro scritto a 4 mani con una persona di cui si fida, ma non affidare anni di lavoro e ricerche ad un illustre sconosciuto.


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Seetharaman Toral
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Inviato il 29 giugno 2009 22:51

una curiosità: ma fantasy scritti da autori italiani che consigliereste ce ne sono :D?

intendo roba su livelli molto buoni, non "discreti risultati".

 

io di fantasy non leggo granchè, me ne intendo poco, però le volte che ho gironzolato in libreria non m'è mai parso di scorgere qualcosa d'interessante, ma si sa, il reparto fantasy-fantascienza di solito è sfornito assai ^_^...


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Mornon
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Inviato il 29 giugno 2009 22:53

L'Ultimo Elfo, L'Ultimo Orco e Gli Ultimi Incantesimi, di Silvana De Mari.

 

in libreria non m'è mai parso di scorgere qualcosa d'interessante, ma si sa, il reparto fantasy-fantascienza di solito è sfornito assai

Alcuni direbbero che è troppo fornito; e tra le troppe opere scadenti come vedere quelle buone? ^_^


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Seetharaman Toral
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Inviato il 29 giugno 2009 23:05

L'Ultimo Elfo, L'Ultimo Orco e Gli Ultimi Incantesimi, di Silvana De Mari.

e perchè li consiglieresti :lol:?

Per trama, ambientazione, o che?

 

Alcuni direbbero che è troppo fornito; e tra le troppe opere scadenti come vedere quelle buone? :D

boh, io più che altro trovo sempre palate di libri di autori noti (buoni e non, comunque conosciuti) ^_^ .


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meloth
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meloth
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Inviato il 30 giugno 2009 15:32

fin qui è una buona giustificazione, ma mi pare che tropo spesso venga meno. Un sacco di fantasy in fondo hanno sempre la stessa ambientazione, o almeno buona parte. Diventa tedioso leggere ogni volta la stessa descrizione di elfi e nani, vita di villaggio, etc.

Ben detto: il fantasy è ormai un genere stabilito, quindi l'ambientazione può spesso essere data grosso modo per scontata.

Io credo che il fantasy non sia un genere stabilito, anzi nemmeno un genere particolare. Credo sia il genere più completo che esista al mondo. I miti di cui si serve aprono così tante porte da fornire al lettore svariate chiavi di interpretazione della realtà che ci circona. E poichè il mito è come un pozzo al quale si attinge di continuo, e poichè moltissimi miti sono comuni a varie culture, alla fine il materiale è sempre lo stesso. Ma questo non vuol dire, mi sembra di averlo già detto altre volte, che il materiale non possa essere ricombinato. Come pescare sempre trote, ma cucinarle in tanti modi diversi da rendere ogni volta il piatto unico. E la fantasia del resto fa proprio questo.

Per fare un esempio più pratico, io ho sempre ritenuto possibile congiungere il mito alla dimenzione scientifica. A dimostrazione di questo, dopo un anno di documentazione, ho scoperto finalmente che questa mia teoria non era infondata e ho potuto creare dei personaggi originali. Volevo parlare di licantropi e vampiri perchè mi hanno sempre affascinata, ma volevo farlo in modo realistico e senza imitare altri scrittori. Così studiando biologia, una delle mie materie preferite, ho scoperto che il mito del vampiro e quello del licantropo sono collegati a due malattie insolite ma non rarissime:la porfiria(o le porfirie) e la teriantropia. La prima è una malattia genetica del sangue, in alcune forme trasmissibile, diffusa molto nel medioevo nei paesi molto poveri dell'est. Pare che vi fosse un culto sanguinario di Satana riguardo questa malattia, dato che i malati erano tenuti a debita distanza perchè usavano bere sangue per rinforzarsi(alcuni lo facevano per puro sfregio, infatti non è mai stato appurato che il sangue sano fosse un rimedio). La teriantropia invece è una patologia che si manifesta in varie forme. Un malato di teriantropia è schedato come malato di mente, ma nessun psicologo ha saputo dire con precisione se si tratta di vera pazzia oppure no. I teriantropici assumono atteggiamenti e comportamenti animaleschi, arrivando persino ad uccidere chi sta loro intorno. La licantropia appunto è una forma, molto grave, di teriantropia che induce il malato a comportarsi da lupo selvatico. Ci sono testimonianze agghiaccianti di licantropi che hanno ucciso vittime a morsi, dilaniandone la carne e mangiandone gli organi vitali. La cosa sorprendente è che, il più delle volte, queste persone conducono una vita normale. Molti studiosi ritengono che la licantropia sia simile alla rabbia contratta dai lupi, e che in origine essa sia stata trasmetta dai loro morsi alle popolazioni nordiche. Sono teorie, ma hanno molto più senso di quanto non sembri.


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