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Stato della fantasy in Italia
Q di Qyburn
creato il 14 aprile 2009

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frankifol
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frankifol
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Inviato il 04 maggio 2009 21:44

effettivamente ho esagerato, e chiedo scusa a tutti quelli che si sono sentiti offesi. Talvolta mi lascio prendere dalla foga e la FORMA con cui mi esprimo magari non è il top. Quindi riformulo. Intendevo solo dire che basandomi sui miei opinabilissimi gusti personali, nutro dubbi sulla fondatezza dei giudizi espressi da lettori che esaltano il fantasy classico. Ritengo infatti che giudizi di tal fatta dipendano da una conoscenza ridotta del genere. Esempio pratico: mi piace brooks. Nel 99% dei casi è il primo autore fantasy letto, o il secondo dopo dopo Tolkien. Nei primi anni 90 anche a me shannara piaceva. Era il primo fantasy che leggevo. Attualmente non credo sopravviverei ad una lettura della spada. . Insomma, un certo tipo di giudizio tende ad inquadrare il tenore delle letture di chi lo formula. Chiaramente tutto molto IMHO! Se volete finanziare stazzulla e ghirardi liberissimi!

Ora vi saluto, mi vado ad ordinare su book depository qualcosa di abercrombie. Magari trovo pure qualcuno con cui discuterne.......... :shock:


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 04 maggio 2009 22:02
ma se voi foste una ragazza inesperta come la Troisi, che a 18 anni ha pronto un libricino che fa girare per le case editrici e la Mondadori vi dicesse "Il libro è una ca***a pazzesca (detta come farebbe Fantozzi), ma tu sei giovane e potresti essere il caso editoriale dell'anno. Te lo pubblichiamo e ci prenotiamo anche i seguiti."

Variando la frase al sesso maschile....a me lo hanno detto!

O meglio, quel che io avevo proposto era "interessante, ma non rientra nei nostri piani editoriali" - quando avevo 18/20 anni. Dieci anni dopo rientrava nei piani editoriali ma "troppo articolato e inadatto al pubblico". E non parlo solo della fantasy....

 

A scanso di equivoci spiego che con la parola "Troisi" intendo tutti gli autori che più o meno rientrano nella fascia di quelli che hanno molto risalto dalle case editrici senza particolari meriti artistici. Paolini può essere un altro di questi, ma ce ne sono tanti e non m'interessava fare un discorso su un autore in particolare.

 

Quello che mi piaceva mettere in risalto è quello che Eddard ha confermato, volontariamente o meno, con il messaggio quotato.

Le case editrici hanno modificato il loro approccio alla pubblicazione di questo genere. Molti prodotti un pò più ricercati, vengono sacrificati per lanciare il 18enne di turno che sa scrivere quattro righe in italiano, anche perchè in massima parte anche i lettori sanno leggere solo quelle quattro righe in italiano. Eccetto un numero esiguo di lettori assidui che leggono pù di 15-20 libri all'anno e che sanno cercare la buona letteratura sugli scaffali senza guardare la pubblicità; il resto sono lettori saltuari che leggono meno di 5 libri all'anno e magari comprano solo i libri dell'autore di cui sono dei fan, che ahnno rimediato tramite la stessa pubblicità.

Se il mercato fosse più esigente anche gli editori lo sarebbero. Già solo a pensare che c'è gente che non legge dei capolavori solo perchè sono troppo spessi mi fa paura. E' logico che se poi non si ha un metro di paragone tra "Troisi &co" e altri autori è facile credere che sia quello il livello massimo della fantasy. Motivo per cui c'è sempre un pò di gente che dice: "io so scrivere meglio di questi!"

Il problema, imho, è solo il mercato, e come in tutto c'è sempre domanda e offerta. La domanda è un libro scorrevole, semplice, con meno di 500 pag, con elfi e fate, per avvicinare lettori inesperti al fantasy? Beh, non vi aspettate che facciano una campagna di marketing a livello mondiale a Martin.

 

Ps

Concordo in pieno con quanto detto da Lidia Ravera.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 04 maggio 2009 22:57

E' questo il punto, finchè la gente legge porcherie, chi vende libri venderà porcherie. :shock:

Ma l'umanità è quella...


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 05 maggio 2009 0:54
Mi viene da ridere quando leggo di chi si lamenta di questo fatto.

Smettete di fare gli estimatori a partito preso dei bei tempi andati.

Non c'è nessun motivo di giudicare le persone attribuendogli una motivazione gratuita...

 

Io i bei tempi andati non so nemmeno come fossero, leggo fantasy da pochi anni. Inoltre lo leggo prevalentemente in inglese, quindi conosco poco l'evoluzione della situazione italiana. Sono molto critica verso lo stato attuale delle cose perchè la pubblicazione, e soprattutto la visibilità data agli autori più commerciali non fa che rafforzare l'opinione comune che il fantasy sia un genere privo di dignità letteraria. Capisco che questo sistema faccia vendere, ma rende un pessimo servizio alla fama di questo genere in Italia.

 

Martin è un'autore commerciale. Fa schifo ^_^ Oramai la letteratura è in gran parte commerciale. Non è questo che attira pregiudizi contro il fantasy, quanto la rigidità della cultura italiana che da più peso all'aspetto contenutistico che stilistico. Vedi il successo dei grandi saggi di denuncia ritenuti moralmente elevati ma quanto artisticamente validi?

 

questo accanimento dei confronti della troisi mi pare eccessivo. Di "monnezza" se ne trova in abbondanza, perchè si gira sempre e solo intorno alla troisi?Forse perchè ha molto successo?

Forse per quello, e perché piú un autore ha successo, piú i suoi libri saranno presenti in libreria; ma lo spazio in libreria è prezioso, quindi ogni volume di un libro non meritevole toglie spazio a un volume di un libro che lo avrebbe meritato.

Questo senza dare giudizi di merito sulla Troisi, dico solo un'ipotesi in risposta alla tua domanda.

 

Non è detto che il sistema sia questo. Dubito per esempio che il pubblico della Troisi sia lo stesso chennesò di Erikson. Indi non è affatto detto che escludendo l'uno favorisci l'altro o viceversa.

 

E' questo il punto, finchè la gente legge porcherie, chi vende libri venderà porcherie. ^_^

Ma l'umanità è quella...

 

Aiuto l'Apocalisse ;)

 

Con l'alfabetizzazione di massa è inevitabile una diminuzione generale della qualità, sempre che si possa trovare un parametro per definire tale qualità. Ma io credo che anche la vendita di porcherie sia meglio che niente.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Mornon
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Inviato il 05 maggio 2009 1:10
Non è detto che il sistema sia questo. Dubito per esempio che il pubblico della Troisi sia lo stesso chennesò di Erikson. Indi non è affatto detto che escludendo l'uno favorisci l'altro o viceversa

Non ho chiaro in che modo questo cambi quanto da me detto: che un libro della Troisi sugli scaffali tolga spazio a un altro libro è innegabile, per il semplice fatto che lo stesso spazio non può essere occupato da due libri.

È stato chiesto perché l'accanimento contro la Troisi; ho risposto ipotizzando che possa anche essere perché, avendo avuto successo, molte copie dei suoi libri sono in molte librerie; e per chi considera spazzatura i libri della Troisi questo significa molto spazio tolto ad autori piú meritevoli.

Io non ho parlato di favorire un autore, ma di occupazione dello spazio disponibile in libreria.


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Inviato il 20 maggio 2009 22:40

Anche io penso che i libri fantasy pubblicati sono porcherie perchè i lettori leggono porcherie. Doveroso aggiungere che questi lettori sembrano non accorgersene o, cosa ben più grave, se ne accorgono ma accettano passivamente solo per far drogare di allucinogeni il loro già deteriorato cervello.


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Inviato il 21 maggio 2009 19:28

È stato chiesto perché l'accanimento contro la Troisi; ho risposto ipotizzando che possa anche essere perché, avendo avuto successo, molte copie dei suoi libri sono in molte librerie; e per chi considera spazzatura i libri della Troisi questo significa molto spazio tolto ad autori piú meritevoli.

 

...effettivamente, in questo periodo lo scaffale del fantasy della Feltrinelli di Siena è - oserei dire - INGOMBRO di libracci sui vampiri di autori vari (moda twilight), libri della Troisi e libri fantasy la cui trama sul retro sa di già sentito in modo incredibile. L'unico che mettono in bella mostra è Jordan, perchè i suoi libri non entrano negli scaffali, credo. Martin, Erikson, Gemmell, Moorcock e via dicendo sono relegati allo scaffale più in alto, dove una persona miope (io) non riesce a leggere nemmeno cosa c'è scritto sulla costina.

Edit: no dai, Martin è abbastanza visibile XD


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Eddard Seaworth
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Inviato il 21 maggio 2009 20:19

Io ADORAVO Tolkien a 15 anni e lo ADORO ancora adesso. Sono colpevole di qualcosa?

Mi è piaciuto moltissimo il ciclo di Dragonlance, anche se non l'ho riletto. Come ha detto Mornon, non so se, come e quanto lo apprezzeri oggi, ma all'epoca era un'ottima opera (secondo me).

Amo Martin (altrimenti cosa starei a fare qui?), che pur essendo commerciale mi sembra un gradino sopra gli altri. Amo Donaldson.

Trovo indegni della pubblicazione gente come Brooks, Zuddas, Troisi, etc.

Perchè in fondo è questione di gusti. Perchè fronte a pochi che si staccano per qualità e capacità oggettiva (e pure questi non hanno vita facile), la gran maggioranza vive affidata alle maree umorali dei lettori.

A mia moglie è piaciuta Licia Troisi: non ho chiesto il divorzio per questo.

Ad una mia carissima amica regalai un libro di Moorcock: lo lesse e lo fece a pezzi a nei suoi commenti. Non ho rotto un'amicizia per questo.

C'è tanta porcheria sugli scafali della libreria, e non solo nel reparto fantasy: mi stimola a cercare con più attenzione, ad utilizzare maggiormente il servizio bibliotecario, e a deludere il mio lato consumistico lasciando lì quel che non ritengo valido.


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meloth
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Inviato il 22 maggio 2009 20:49

Ehm...non perchè sia cattiva...ma io avrei chiesto il divorzio :)

ps:ieri la mia migliore amica, appassionata di fantasy, ha preso in mano la seconda parte di La ragazza Drago della Troisi e l'ha sfogliata. Non è fan di quella donna, ma ammette di essere attratta da personaggi e trama. Non ho rotto l'amicizia con lei. Ma, prima di mangiare la pizza e di farmi abbracciare, le ho imposto di lavare le mani con tanto di quel sapone da farle sbiancare. :D


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 22 maggio 2009 21:03

Perchè non ci spieghi le ragioni di tutto questo odio personale? Visto che il topic parla di qualità letteraria del fantasy in Italia, sarebbe carino sapere se il tuo è un giudizio letterario o, come sembra, un astio privato.


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cnebbia
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Inviato il 23 maggio 2009 15:24

IMHO, molti che hanno letto fantasy incominciano ad essere stufi di Maghi, Elfi e Draghi.

 

Lo scorso week-end l'ho passato al Salone del Libro di Torino, presentando i miei libri ai lettori che si fermavano allo stand dell'editore.

Ho notato che alcuni di questi, a sentire nominare il fantasy, storcevano il naso, per poi cambiare espressione quando specificavo che il mio era " ... senza Maghi, senza Elfi e senza Draghi". Altri mi nominavano un fantasy recente in cui questi ingredienti erano presenti in dosi massicce e dichiaravano di esserne rimasti delusi.

 

Non è che, tra film e libri, negli ultimi tempi c'è stata un'overdose di questi personaggi, screditando tutto il genere fantasy?


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Calinn Vojnngat
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Inviato il 23 maggio 2009 21:26

Io di quei 3 elementi ho la nausea da parecchio. Ma non è solo questa banalizzazione che scredita il fantasy, secondo me. E' anche la tendenza degli autori ad usare uno stile sovraccarico ed eccessivamente aulico (noto in molti scritti soprattutto l'eccesso di aggettivi e avverbi, quasi ci fosse un obbligo di associare ogni sostantivo ad un aggettivo tipo "ella posò dolcemente il suo piede candido sulla liscia superficie ghiacciata del grande lago". La mia è un'esagerazione voluta, ma se in un libro dovessi mai trovare una frase simile in quanto a sovrabbondanza di parole inutili, lo chiuderei all'istante e non lo riaprirei MAI). Apprezzo molto la semplicità stilistica (non nel senso di immaturità stilistica, sia chiaro, ma semplicità nel senso di *incisiva*), per me forse è una determinante per apprezzare un libro. Ecco, a riguardo non so come sia messo il panorama degli autori fantasy italiani.


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Qyburn
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Inviato il 24 maggio 2009 10:46 Autore

Dopo matura riflessione sono giunto alla riflessione che chi riesce a pubblicare fantasy in Italia vi riesce per puro e semplice c..o. O perché fa parte di certe combriccole e confraternite. In Italia pubblica solo...chi è già stato pubblicato e i concorsi letterari li vince solo...chi ne ha già vinto qualcuno. Avete presente i professori universitari che hanno come successori i propri figli e nipoti? Beh, nel fantasy italiano succede la stessa cosa.

Aluci anni fa mandai a un sito che pubblica racconti fantasy un mio racconto, che , secondo me, non era malaccio (e nemmeno secondo alcuni che l'avevano letto) poi, però, un beccaccione a nome A.P. lo rifiutò definendolo "una favoletta", da perfetto ignorante che ignora la distinzione tra "favola" e "fiaba". A distanza di settimane però questo signore, amante di una fantasy matura e impegnata, pubblico' il raccontino di un altro autore incentrato sulle peripezie di un lillipuziano che, capitato in un'aia, deve sfuggire a un branco di galline imbizzarrite. E questa è fantasy matura? Quando l'ho letta mi ha ricordato in modo sospetto una storiella dei Puffi (mancavano solo Birba e Gargamella). Non so se mi sono spiegato...


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zack86sq
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Inviato il 24 maggio 2009 11:50

Dopo matura riflessione sono giunto alla riflessione che chi riesce a pubblicare fantasy in Italia vi riesce per puro e semplice c..o. O perché fa parte di certe combriccole e confraternite. In Italia pubblica solo...chi è già stato pubblicato e i concorsi letterari li vince solo...chi ne ha già vinto qualcuno. Avete presente i professori universitari che hanno come successori i propri figli e nipoti? Beh, nel fantasy italiano succede la stessa cosa.

Aluci anni fa mandai a un sito che pubblica racconti fantasy un mio racconto, che , secondo me, non era malaccio (e nemmeno secondo alcuni che l'avevano letto) poi, però, un beccaccione a nome A.P. lo rifiutò definendolo "una favoletta", da perfetto ignorante che ignora la distinzione tra "favola" e "fiaba". A distanza di settimane però questo signore, amante di una fantasy matura e impegnata, pubblico' il raccontino di un altro autore incentrato sulle peripezie di un lillipuziano che, capitato in un'aia, deve sfuggire a un branco di galline imbizzarrite. E questa è fantasy matura? Quando l'ho letta mi ha ricordato in modo sospetto una storiella dei Puffi (mancavano solo Birba e Gargamella). Non so se mi sono spiegato...

Premettendo che sono d'accordo con te su fatto che per un esordiente ci voglia molta fortuna a pubblicare un libro, forse ciò che è successo a te può esserne un esempio oppure semplicemente il tuo racconto non rientrava nei piani editoriali di questo sito. Magari non era abbastanza maturo per il target che avevi scelto e al tempo stesso non era possibile adattarlo ad un target diverso. Sull'importanza dei premi letterari e la trasparenza con cui vengono assegnati, si potrebbero fare discorsi infiniti. Io personalmente non do tanta importanza a queste cose, anche perchè non ho ben chiara ancora questa distinzione tra "letteratura" e fantasy "commerciale" e i criteri in base ai quali si giudicano le opere.

 

Lo scorso week-end l'ho passato al Salone del Libro di Torino, presentando i miei libri ai lettori che si fermavano allo stand dell'editore.

Ho notato che alcuni di questi, a sentire nominare il fantasy, storcevano il naso, per poi cambiare espressione quando specificavo che il mio era " ... senza Maghi, senza Elfi e senza Draghi". Altri mi nominavano un fantasy recente in cui questi ingredienti erano presenti in dosi massicce e dichiaravano di esserne rimasti delusi.

 

Non è che, tra film e libri, negli ultimi tempi c'è stata un'overdose di questi personaggi, screditando tutto il genere fantasy?

Così a mente potrei citarti almeno 40 film degli ultimi 5 anni in cui sono presenti, maghi, vampiri, elfi, nani, mostri di vario genere. Aggiungici libri, fumetti, giochi di ruolo, videogiochi, cartoni animati.

 

Credo sia proprio un fenomeno di rigetto paragonabile a quello che colpì il cinema statunitense degli anni novanta quando parecchie pellicole tentarono di seguire Tarantino e il suo pulp o il periodo del machismo anni '80 con i vari Rocky, Rambo, Terminator, Die Hard, ecc. Le scorpacciate non hanno mai fatto bene ad un genere nel momento in cui avvenivano, ma lo hanno sempre spinto violentemente verso un'evoluzione, ed è quello che secondo me sta avvenendo nel fantasy adesso.

 

Anche perchè, imho, c'è da tenere presente che siamo in un periodo in cui le persone hanno voglia di storie realistiche, crude, che rispecchino la fragilità dell'uomo, la sua incapacità di gestire situazioni complesse e il fantasy classico è distante mille miglia da questo sentire. Purtroppo la discriminante tra un fantasy di questo tipo e uno più classico molte volte è la presenza di altre razze e di elementi magici. Perciò molti lettori appena sentono nominare "maghi, elfi, draghi" passano oltre, ma è solo una comodità di pensiero, un modo per dire "Non voglio una storia totalmente irrazionale o l'ennesima riproposizione del SdA".

Infatti nessuno vieta ad uno scrittore di creare un mondo iper realistico e corente uitlizzando anche questi elementi. Anzi, chi darà nuova dignità alle razze ormai stereotipate del fantasy classico, chi riuscirà a creare un mondo in equilibrio con gli elementi magici che lo arricchiscono sarà il più grande scrittore fantasy del secolo. Per ora qualcuno ha provato dei cambi di prospettiva, se ne parlava in altre discussioni, ma i pareri contrastanti non mi fanno pensare che sia riuscito nell'intento.


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Nathaniel Martell
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Nathaniel Martell
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Inviato il 24 maggio 2009 23:02
1) nell'ultimo decennio l'offerta di opere fantasy da parte delle case editrici italiane specializzate e non sia migliorata o peggiorata (anche per quanto riguarda le traduzioni).

Molta carne al fuoco, poca qualità vera. Basta dire che preferiscono pubblicare Paolini che tradurre Pratchett, o Cornish.

 

2) se siete abbastanza soddisfatti della politica relativa alle ristampe.

Ristampe? magari? Leggevo proprio ieri su Gamberetti Fantasy i consigli per la lettura in cui parlavano di Cuore d'Acciaio. Peccato che la casa produttrice non lo pubblichi più, ma allo stesso tempo non lo si possa diffondere per questioni di copyright..

Non è un problema solo di Swanwick o dell’Italia. Il professor James Boyle nel suo saggio The Public Domain calcola che ben l’85% di tutta la produzione artistica del mondo faccia questa fine: non viene diffusa perché questo violerebbe le leggi sul diritto d’autore e d’altra parte non esiste più nessuno che la venda o che ci guadagni sull’eventuale vendita. Lui la chiama arte orfana. Una bella vittoria del copyright! Il rendere inaccessibile l’85% delle opere che si vorrebbero “difendere”.

E questo è tutto un dire!

3) se secondo voi (doppione ma più specifico della prima domanda) la Nord e la Fanucci sono migliorate o peggiorate.

Boh? ci credi che non so quasi mai di che casa sono i libri che leggo?

4) il voto complessivo che date agli autori fantasy italiani

Se togliamo Evangelisti e Manfredi resta davvero poco di leggibile. Ho provato ad abbordare Eragon e mi ha annoiato dalla pagina 3. Ho provato con la Troisi e mi sono cadute le braccia. Certo, alcune proposte grandemente osannate mi hanno suscitato lo stesso effetto(Harry Potter in primis, letto per disperazione in una notte passata in aeroporto).

 

5) la saga o le saghe ancora inedite chevi piacerebbe veder pubblicate nel nostro Paese.

Quello che manca di Pratchett, l'unico autore che seguo con assiduità, per il resto frugo un po' in libreiria e compro ciò che mi ispira.

 

6) la proposta editoriale fantasy dell'ultimo decennio di cui avreste fatto volentieri a meno.

Paolini, Troisi, Harry Potter, Brian di Boscoquieto, La Dama delle Isole(e saga annessa).


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