Come si faceva notare nella pagine dietro, qualsiasi bambino sarebbe traumatizzato (morto?) dagli eventi a cui ha assistito/partecipato la giovane Stark. Nessuno, a mio avviso, sarebbe diventato un'assassino alle prime armi (perchè in fondo lo è, non facciamo falsi moralismi).
scusa, ma non ti sembra un gran bel controsenso?
non rimane traumatizzata, ma diventa, da bambina, un'assassina.. >)
piuttosto che legare le due cose, si preferisce pensare che è cattiva dentro. mah! >)
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
ma non è ancora finito il match???
In questo caso voto Tyrion, tuttofare Arya mi è sempre un po' stata su, imho
Nell'ambito delle Cronache Arya per me è un grandissimo personaggio. Non quella fatta meglio in assoluto (a me è quella che emoziona di più in assoliuto, ma questa è sensibilità personale), ma tra i migliori.Questo non perchè mi aspetto che lo diventi in futuro, ma perchè credo lo sia già così. E' importante, è approfondita, ha sentimenti diversi e contrastanti, è un personaggio grigio, è una figura drammatica, non è nemmeno troppo banale, nè la sua evoluzione mi sembra tanto scontata. Per la storia della credibilità ho già risposto. Una delle cose principali che Martin ha sempre detto sui personaggi è "Non vorrei mai che il mio personaggio fosse universalmente amato o odiato. E' un bene che possa essere amato da alcuni e odiato da altri, vuol dire che funziona". Beh, Arya è uno di quelli che in assoluto più rappresanta il raggiungimento di tale obiettivo.
A mio avviso Arya non è affatto il simbolo della semplicità dell'infanzia. Denota una certa immaturità, dettata dalla mancanza di esperienza di vita, a tratti è infantile, come giusto che sia una bambina, ma di semplicità c'è ben poco.
Come si faceva notare nella pagine dietro, qualsiasi bambino sarebbe traumatizzato (morto?) dagli eventi a cui ha assistito/partecipato la giovane Stark. Nessuno, a mio avviso, sarebbe diventato un'assassino alle prime armi (perchè in fondo lo è, non facciamo falsi moralismi).
Quindi, di infantile ha solo le caratteristiche fisiche, magari farà qualche ragionamento, ma ben poco altro.
Tommen è il simbolo della semplicità dell'infanzia, un ragazzo che diventa Re ma non se ne rende conto, e prende tutto come un bambino (gioco).
Come già detto prima "semplicità" non significa "dolcezza" o "innocenza".
Significa che ha la mentalità semplice di quella di un bambino, questo mi pare evidente. Anche nella violenza lo dimostra: odia tizio X, tizio X è cattivo, merita di morire--->lista dell'odio ripetuta come una filastrocchina, valar morghulis, muori muori muori.
E per tante piccole cose dimostra il suo essere ancora infantile (con grande abilità da parte di Martin, IMHO).
Ad esempio, un particolare a prima vista insignificante...
SPOILER DOMINIO DELLA REGINAec8286d32b8a9593f36c369b3956f00f'ec8286d32b8a9593f36c369b3956f00f
Il suo giaciglio era di pietra. Le ricordava Harrenhal e il posto dove dormiva quando puliva le scale per Weese. Il materasso era fatto di stracci e non di paglia, per cui aveva molti più bozzi di quello che aveva a Harrenhal, ma era anche meno ruvido. Poteva avere tutte le coperte che voleva: erano di lana pesante, a scacchi verdi e rossi. E aveva una cella tutta per sé. Ci teneva i suoi tesori: la forchetta d'argento, il cappello floscio e i guanti senza dita che le avevano dato i marinai della Figlia del Titano, il pugnale, gli stivali, la cintura, i pochi soldi che aveva da parte, gli abiti che indossava...
E Ago.
Sebbene i compiti che le avevano assegnato le lasciassero poco tempo per l'arte della spada, appena poteva si esercitava, duellando con la sua ombra alla luce di una candela blu. Una sera, l'orfana si ritrovò a passare di lì e vide Arya mentre si allenava. La ragazza non disse niente, ma il giorno successivo l'uomo gentile accompagnò Arya alla sua cella. «Devi liberarti di tutte queste cose» le disse, riferendosi ai suoi tesori.
Arya si sentì affranta. «Sono mie.»
«E tu chi sei?»
«Nessuno.»
L'uomo prese la forchetta d'argento. «Questa appartiene ad Arya di Casa Stark. Tutte queste cose sono sue. Qui non c'è posto per questi oggetti. Non c'è posto per lei. Il suo nome è troppo orgoglioso e qui non c'è posto per l'orgoglio. Noi qui siamo servitori.»
«Io servo» controbatté Arya, ferita. Le piaceva la sua forchetta d'argento.
E' pur sempre una bambina, è indubbio.
Le è stata tramatizzata degli eventi, l'odio e il "vuoto al posto del cuore" di cui si parla è anzi un modo in cui lo manifesta. E per me diversi bambini sarebbero diventati assassini, anche nella realtà se ne sono sempre trovati e se ne trovano. Non è che essere bambini significa essere più buonini dentro.
Tommen poi è un caso un po' fuori dal comune in senso opposto, nella sua società. Più personaggi hanno osservato che è troppo delicato e infantile.
Ma certo che è un'assassina, chi lo ha mai negato? >)
Che significa "assassina"? Uno che uccide? Uno che uccide in modo illegale? Certo che lo è, è un fatto oggettivo. Questo però non implica che debba per forza essere "cattiva".
Ma certo che è un'assassina, chi lo ha mai negato? >)
Che significa "assassina"? Uno che uccide? Uno che uccide in modo illegale? Certo che lo è, è un fatto oggettivo. Questo però non implica che debba per forza essere "cattiva".
Diciamo che è sulla buona strada per diventarlo, al momento direi che si "accontenta" di mostrarsi in numerosi momenti come fredda e spietata (connotati tipici dei "cattivi").
Considerando che ha 10 anni e che ha appena superato il test d'ingresso alla Facoltà dei Killer direi che le premesse ci sono tutte >)
Poi come sempre, ha davvero poco senso utilizzare le categoria granitiche dei "buoni" e "cattivi" nelle Cronache di Martin.
Di certo, dal punto di vista etico Arya è tutto tranne che un esempio positivo, il fatto che ciò sia una reazione dovuta ai traumi che ha dovuto subire non cambia di una virgola questo fatto.
Molte persone, nelle Cronache come nella vita subiscono traumi infantili anche gravi, ma solo alcuni si danno al crimine.
Esiste sempre una "scelta", conscia o meno che sia.
A me tra l'altro, non è che non piaccia per la sua poca "etica", sapete bene che non guardo ai personaggi da un punto di vista morale.
A me non piace per i motivi che ho già elencato, motivi che sono strutturali e connaturati proprio al "tipo" di personaggio, che è un po troppo "manga" per i miei gusti...la bambinetta ninja.
Per motivi analoghi non mi piace Bran, e in generale i protagonisti "bambini" (ecco poi perchè non sopporto Harry Potter).
Tu stai prendendo singole parti del personaggio e dicendo che esse di per sè non sono originali. La scomponi in tanti pezzettini e dici che essi sono clichè. Questo lavoro però lo si può fare con chiunque, qualsiasi personaggio ha dentro di sè tanti clichè (avevo già fatto un esempio veloce con Tyrion per mostrarlo: povero nano sfigato ed emarginato, emerginato per tutte la vita e diventato cinico per questo, brutto ma simpatico e che si gode la vita, brutto ma che usa l'intelligenza).Originalità. La storia di Arya è questa: il cliché della ragazza maschiaccio che si ribella con successo a un mondo che ha tutt'altri valori; il cliché dell'orfanello in giro per un mondo ostile (alla ricerca della mamma) e in fuga continua; il cliché del revenge movie con tanto di lista della morte da depennare. A intervalli regolari, viene addestrata dal cliché del maestro straniero dalla parlata stramba che le insegna arti da combattimento esotiche. Finora, e sottolineo finora, è una delle sottostorie più banali di tutta la saga.
Al contrario. Ho solo ridotto all'osso la sua storia, senza scomporla. Nel tuo esempio su Tyrion, invece, non vedo nessun riferimento alla storia.
Riguardo al realismo, se ne sta già discutendo in modo più ampio....
Se ne sta discutendo in modo diverso. Io ho parlato di pericoli mai realmente corsi, non di pericoli scampati. Martin vuole che il lettore pensi che nessuno sia davvero al sicuro? Le situazioni in cui si trova Arya, per come sono orchestrate, non ottengono questo scopo.
Non capisco come la si possa definire poco approfondita, o dire che non si sappia quello che pensa. Io di sentimenti (anche diversi) e di psicologia ne leggo francamente parecchia. Non so, se proprio vuoi cito un po' di pezzi direttamente dai libri
Fai pure, citami ad esempio i pezzi relativi ad alcune sue decisioni cruciali (direi gli omicidi) e vediamola, questa introspezione.
Fai pure, citami ad esempio i pezzi relativi ad alcune sue decisioni cruciali (direi gli omicidi) e vediamola, questa introspezione.
Sono curioso anch'io >)
Al contrario. Ho solo ridotto all'osso la sua storia, senza scomporla. Nel tuo esempio su Tyrion, invece, non vedo nessun riferimento alla storia.
Infatti non sto parlando della trama, ma del personaggio, della figura. E la figura e la personalità di Tyrion si delinea in gran parte con gli schemi che ho detto io, sommati tra loro.
Se ne sta discutendo in modo diverso. Io ho parlato di pericoli mai realmente corsi, non di pericoli scampati.
Pericoli mai realmente corsi?
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Le guardie Lannister che la vengono a prendere e stanno per catturarla, con lei che riesce con difficoltà a scappare dalla Fortezza. Viaggio in territori di guerra con brutta gente. Attacco di Ser Amory Lorch. Cattura da parte degli uomini di Gregor Clegane. Rischio di essere lasciata in mano ai Guitti Sanguinari a Harrenhal. Altra fuga in territori di guerra, inseguita. Massacro alle Torri Gemelle. Lotta alla locanda con Messer Sottile e Polliver.
Fai pure, citami ad esempio i pezzi relativi ad alcune sue decisioni cruciali (direi gli omicidi) e vediamola, questa introspezione.
E chi ha mai parlato di riflessioni su decisioni cruciali (in particolare di quelle sugli omicidi)? Non che siano del tutto assenti, ma non è questa la cosa a cui principalmente mi riferivo o su cui il personaggio si basa. (anche perchè è chiaro che una bambina ci rifletta di meno e lei ha un carattere particolarmente istintivo. Non so tu, ma io da bambina non facevo chissà quali riflessioni morali e filosofiche, vivevo più di immediati sentimenti, ricordi, speranze e immaginazione). Parlo in generale dei suoi sentimenti, della sua personalità. Ci sono tanti pezzi che delineano tutto questo.
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Parlando di tutti i suoi capitoli:
AGOT:
capitolo 1 - E' quasi tutto una descrizione e una caratterizzazione del personaggio e del suoi sentimenti. C'è anche la scena dell'addestramento in cortile, ma pure lì intanto vengono mostrati i pensieri di Arya che osserva, che la caratterizzano.
capitolo 2 - praticamente è tutto o quasi un capitolo che parla di suoi sentimenti.
capitolo 3 - questo è molto più d'azione e giocoso, anche se qualche riferimento c'è (e viene mostrata la sua personalità "pratica e sveglia").
capitolo 4 - molto d'azione, ma anche con diversi e intensi momenti di caratterizzazione e sentimento.
capitolo 5 - descrizione più della sua situazione e scena molto drammatica... anche per via del personaggio che la osserva!
Poi anche nei capitoli di Jon, Ned e Sansa abbiamo una caratterizzazione di Arya, con scene e dialoghi molto belli.
ACOK:
capitolo 1 - capitolo molto sentimentale e triste, è praticamente tutto o quasi concentrato sulla figura di Arya e sulla sua situazione psicologica.
capitolo 2, 3 - descrizioni del territorio di guerra in generale, ma comunque filtrata attraverso la sua personalità e con brevi riferimenti ai suoi sentimenti.
capitolo 4, 5 -c'è azione e sopravvivenza, ma anche qui con momenti anche intensi che mostrano la personalità di Arya.
capitolo 6 - capitolo fortemente concentrato sulla personalità di Arya e la sua evoluzione, per intero o quasi.
vicende a Harrenhall - sia azione che sentimenti, anche momenti molto intensi e drammatici.
ASOS:
primi 11 capitoli - altri viaggi e descrizioni, con un po' di azione. Anche qui tutto visto dagli occhi di Arya, con diversi picchi di suoi sentimenti (ad esempio... la durezza durante la fuga da Harrenhal, il pianto alla vista di Harwin, i vari ricordi delle uccisioni compiute, il desiderio di tornare a casa anche molto "capriccioso", i rapporti con gli altri, il rapporto con Sandor, la disperazione alle Torri Gemelle...).
capitolo 12 - capitolo in buona parte concentrato su Arya e sul suo stato psicologico.
capitolo 13 - azione, ma anche particolari momenti che evidenziano ancora la sua personalità, nel rapporto con Sandor e col mondo.
AFFC:
capitolo 1 - un mix tra descrizione di Braavos e sentimenti di Arya, con lei che osserva il nuovo territorio e man mano pensa e prova sentimenti.
capitolo 2 - descrizione della sua permanenza nel tempio, tema della perdita dell'identità (con alcuni particolari momenti di sentimento).
capitolo 3 - descrizione della sua vita in città, che mostra comunque la sua personalità. Particolare evento dell'uccisione di Dareon, che spinge a discutere sulla situazione psicologica del personaggio.
Qualche citazione specifica presa a caso, una per libro (solo pochi esempi)...
In quei giorni, Arya era felice di rimanere a tavola con suo padre, ad ascoltare tutti quei discorsi. Ma le piaceva anche ascoltare gli uomini che sedevano sulle panche, e per lei non faceva differenza che fossero duri soldati di ventura, nobili cavalieri, baldi signorotti in giovane età oppure armigeri veterani di mille battaglie. Adorava tirare loro addosso palle di neve e aiutarli a rubare fette di torta dalle cucine. Le loro mogli le davano dolcetti e lei inventava nomignoli buffi per i loro figli più piccoli e giocava a principesse e stregoni, a caccia al tesoro e a vieni-nel-mio-castello con i più grandi. Tom il Grasso la chiamava "Arya Dappertutto", molto meglio di "Arya Faccia di cavallo".
Ma questo accadeva a Grande Inverno, lontano un abisso di tempo e di spazio. Adesso tutto era cambiato. Dall'arrivo ad Approdo del Re, era la prima sera che Arya cenava con il resto degli uomini. Non li sopportava. Odiava il suono delle loro voci, il modo in cui ridevano, le storie che raccontavano. Erano stati suoi amici, certo, e con loro attorno si era sentita sicura. Ma era stata tutta una menzogna. Quegli stessi uomini avevano permesso alla regina di far uccidere Lady, e già quello era stato orribile. Poi il Mastino aveva trovato Mycah e l'aveva fatto a pezzi. Jeyne Poole le aveva detto che avevano riportato quei pezzi al macellaio dentro un sacco. Sulle prime, il pover'uomo aveva creduto che si trattasse di un maiale malamente squartato. Eppure, nessuno di quegli uomini aveva detto una sola parola, nessuno aveva osato mettere mano a una spada, nessuno aveva fatto niente di niente. Non Harwin, che parlava sempre da duro. Non Alyn, che voleva diventare cavaliere. Nemmeno suo padre.
«Era mio amico...» La voce di Arya fu un sussurro che nessuno poté udire. Non aveva toccato le costolette che aveva nel piatto, ed erano ormai fredde. Un esile strato di grasso si era solidificato sotto di esse. Arya osservò le loro linee ricurve e le venne la nausea. Spinse indietro la sedia e si alzò.
Quella notte, giacque sulla dura terra, avvolta in una sottile coperta, lo sguardo fisso sulla grande cometa rossa. Era una visione splendida, e al tempo stesso paurosa. La "Spada rossa", l'aveva chiamata il Toro. Secondo lui, aveva l'aspetto di una spada, la lama ancora incandescente come se fosse appena uscita dalla forgia. Osservandola in diagonale, anche Arya poté vedere la forma della spada. Solo che non si trattava di una spada appena forgiata: era Ghiaccio, la lunga spada appartenuta a suo padre, la lama di perfetto acciaio di Valyria. E il colore rosso era il sangue di lord Eddard sulla lama dopo che ser Ilyn, il giustiziere del re, lo aveva decapitato. Yoren l'aveva costretta a non guardare quando era accaduto, eppure ad Arya la cometa continuava ad apparire come Ghiaccio nell'istante successivo all'esecuzione.
Quando finalmente scivolò nel sonno, sognò casa. Nel raggiungere la Barriera, la strada del Re passava accanto a Grande Inverno. Yoren le aveva promesso che lui l'avrebbe lasciata là, senza che nessuno sapesse chi lei fosse in realtà. Voleva disperatamente rivedere sua madre, e Robb e Bran e Rickon... ma era Jon Snow che le mancava più di tutti. Come desiderava che in qualche modo loro avessero potuto raggiungere la Barriera prima di Grande Inverno, in modo che Jon potesse arruffarle i capelli e chiamarla "sorellina". "Mi sei mancato" lei gli avrebbe detto, e in quel preciso istante anche lui avrebbe pronunciato le medesime parole, proprio come facevano sempre. Le sarebbe piaciuto tanto, più di qualsiasi altra cosa.
Vuoto. Arya Stark aveva questa sensazione ogni mattina, a ogni risveglio. Non era fame, sebbene a volte ci fosse anche quella. Era una cavità, un vuoto, là dove un tempo c'era il suo cuore, dove un tempo dimoravano i suoi fratelli, i suoi genitori. Le doleva anche la testa. Non forte come all'inizio, ma abbastanza. A questo però Arya si era abituata, e il bitorzolo almeno si stava riducendo. Invece il vuoto dentro di lei era sempre uguale. "Non andrà mai via. Mai più..." ripeteva a se stessa ogni volta che andava a dormire.
C'erano mattine in cui non voleva nemmeno svegliarsi. Si raggomitolava sotto il mantello, con gli occhi chiusi, cercando di imporsi di continuare a dormire. Se solo il Mastino l'avesse lasciata in pace, avrebbe dormito tutto il giorno e poi tutta la notte.
E avrebbe sognato. Quella era la cosa più bella. Sognava quasi ogni notte. Un branco di lupi, guidato da lei. In quelle visioni notturne, Arya era più grande di tutti loro, più forte, più veloce, più insidiosa. Poteva correre più rapida dei cavalli e combattere con più ferocia dei leoni. Quando snudava le zanne perfino gli uomini fuggivano. La sua pancia non rimaneva mai vuota troppo a lungo, e la sua pelliccia, la teneva al caldo anche quando soffiava il vento gelido. E insieme a lei c'erano i suoi fratelli e le sue sorelle, tantissimi, feroci, terribili e suoi. Non l'avrebbero mai abbandonata.
Ma anche se le sue notti erano piene di lupi, i suoi giorni appartenevano al cane. Che Arya lo volesse o no, ogni mattina Sandor Clegane la costringeva ad alzarsi. La minacciava con la sua voce raschiante, oppure la trascinava in piedi, scuotendola bruscamente. Una volta arrivò addirittura a rovesciarle sulla testa un elmo pieno di acqua gelata. Lei era schizzata in piedi sputacchiando, tremando. Aveva cercato di dargli un calcio, cui il Mastino aveva risposto con una risata. «Asciugati e da' da mangiare a quei fottuti cavalli» le aveva ordinato. E lei aveva obbedito.
«La morte non è la cosa peggiore» le rispose l'uomo gentile. «È un dono che Lui ci fa, la fine alle nostre miserie e tribolazioni. Quando nasciamo, il dio dai Mille volti ci invia un angelo nero che rimane ad accompagnarci per tutta la vita. Quando i nostri peccati e le nostre sofferenze diventano troppo pesanti da sopportare, l'angelo ci prende per mano e ci porta nelle terre della notte, dove le stelle brillano in eterno. Quelli che vengono qui per bere dalla coppa nera sono alla ricerca dei loro angeli. Se hanno paura, le candele li rincuorano. E tu, bambina mia? Quando annusi le nostre candele accese, a che cosa pensi?»
"A Grande Inverno" avrebbe potuto dire Arya. "Sento neve, fumo e aghi di pino. Sento le stalle. Sento Hodor che ride, Jon e Robb che si addestrano nel cortile, Sansa che canta qualche stupida canzone su una bella dama. Sento le cripte dove riposano i re di pietra, sento il pane caldo che cuoce nel forno, sento il parco degli dèi. Sento la mia lupa, la sua pelliccia, come se fosse ancora accanto a me." «Non sento nulla» rispose, giusto per vedere che cosa avrebbe risposto lui.
Tutte cose che mostrano il suo stato interiore, che di certo non sarebbero scritte se il PdV fosse stato uno dei personaggi esterni in quel momento nelle vicinanze (come dici tu).
EDIT: aggiunta anche una risposta a Rhaegar.
Diciamo che è sulla buona strada per diventarlo, al momento direi che si "accontenta" di mostrarsi in numerosi momenti come fredda e spietata (connotati tipici dei "cattivi").
Come già detto prima, saper essere freddi e spietati in molte situazioni passate da lei per me non è per niente immorale: è giusto e sacrosanto. Che poi come luogo comune siano considerate caratteristiche appartenenti solo ai "cattivi" non mi interessa, mica devo ragionare in base alle favolette o alle storielle banali del "cattivone di turno".
Così come altri personaggi in diverse situazioni sono freddi e spietati ed è giusto che sia così, sarebbe solo falsamente buonista renderli altrimenti.
Cosa diventerà dopo non lo so. Con le esperienze che ha avuto non escludo che diventi "cattiva". Ma parlo solo di quello che ho già letto.
Di certo, dal punto di vista etico Arya è tutto tranne che un esempio positivo, il fatto che ciò sia una reazione dovuta ai traumi che ha dovuto subire non cambia di una virgola questo fatto.
Molte persone, nelle Cronache come nella vita subiscono traumi infantili anche gravi, ma solo alcuni si danno al crimine.
Esiste sempre una "scelta", conscia o meno che sia.
Per me ha molto di ammirevole dal punto di vista etico, perchè diverse volte compie gesti eticamente positivi che pure io (e credo la maggioranza delle persone in generale) molto probabilmente (per egoismo/mancanza di coraggio) non avrei fatto nei suoi panni. Dunque eticamente non posso che ammirarla.
Le uccisioni e i crimini per me sono quasi tutte giustificabili, a volte persino ammirevoli.
Non tutto è giustificabile, è un personaggio grigio. Sicuramente in generale ha notevoli lati "oscuri". Però anche qui comunque la capisco bene, non mi viene mai in alcun modo da "stupirmi", indignarmi o "scandalizzarmi" (come invece accade per quelli che considero "cattivi").
Dunque nel complesso per me è una persona positiva e anche ammirevole.
Per quello che ho letto fino ad ora.
Infatti non sto parlando della trama, ma del personaggio, della figura.
Perdonami, ma che senso ha tralasciare la sua storia? Stiamo parlando di un libro di narrativa. In questo modo mi convinci ancora di più che la storia di Tyrion sia più interessante rispetto a quella di Arya.
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Le guardie Lannister che la vengono a prendere e stanno per catturarla, con lei che riesce con difficoltà a scappare dalla Fortezza. Viaggio in territori di guerra con brutta gente. Attacco di Ser Amory Lorch. Cattura da parte degli uomini di Gregor Clegane. Rischio di essere lasciata in mano ai Guitti Sanguinari a Harrenhal. Altra fuga in territori di guerra, inseguita. Massacro alle Torri Gemelle. Lotta alla locanda con Messer Sottile e Polliver.
È quello che dico io: scene viste e riviste, scontate al punto da non rappresentare pericoli credibili.
1) Un lettore (o spettatore) non di primo pelo ha assistito centinaia di volte alla scena del maestro che si sacrifica per l'allievo. Se l'aspetta e l'ansia è tutta per Syrio.
2) Con un alleato che pare uscito dalla lampada di Aladino, di che ci si preoccupa? Trovo logico essere incuriositi da Jaqen in quel caso, non essere in apprensione per Arya.
3) Hai di fianco un uomo abilissimo con la spada, un "ex cattivo" sulla via della redenzione, ma che resta pur sempre di secondo piano (parlo di Sandor). È il più classico esempio di personaggio destinato al martirio: chi mai potrebbe pensare che, tra i due, ad avere la peggio possa essere Arya? In quel caso è del Mastino che ci si preoccupa.
E chi ha mai parlato di riflessioni su decisioni cruciali (in particolare di quelle sugli omicidi)?
Io, e come previsto non ho ricevuto risposta.
Il fatto che Arya abbia nostalgia di casa c'entra poco col mio discorso. Sono pensieri comuni a tutti gli Stark, più o meno, non la contraddistinguono in maniera particolare. Cioè, Candy Candy allora è un capolavoro di introspezione (non pensava sempre alla casa di Pony? :-P). Io, come lettore, sono incuriosito dall'interazione tra il personaggio e l'ambiente che lo circonda, dagli effetti del secondo sul primo e viceversa. Arya non tocca l'ambiente e a sua volta non ne viene toccata, se si eccettua la punta della propria spada. Vive all'interno di una cupola in cui c'è poco spazio persino per i lettori.
Io volevo al solito attendere gli ultimi deliranti minuti, ma visto che stasera ho paura di dimenticarmene:
voto Tyrion. >)
.. e sullo strappo finale il nano si alza sui pedali, saluta la piccola che inutilmente tenta di pungerlo con il suo ago per ricucire il distacco, e se ne va.. >)
ora minimo minimo ci saranno una valanga di voti x arya.. >)
>)
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Come si faceva notare nella pagine dietro, qualsiasi bambino sarebbe traumatizzato (morto?) dagli eventi a cui ha assistito/partecipato la giovane Stark. Nessuno, a mio avviso, sarebbe diventato un'assassino alle prime armi (perchè in fondo lo è, non facciamo falsi moralismi).scusa, ma non ti sembra un gran bel controsenso?
non rimane traumatizzata, ma diventa, da bambina, un'assassina.. >)
piuttosto che legare le due cose, si preferisce pensare che è cattiva dentro. mah! >)
Assolutamente no! Lo diventa senza batter ciglio, sapendo sempre cosa fare o da chi farsi guidare al momento giusto. Il suo sfrontato (e paradossal/irreale) coraggio le permette di affrontare qualsiasi situazione ed uscirne indenne.
SPOILER VARI FINO OMBRA bf30d5d1501d521c948b32ebcfab8558'bf30d5d1501d521c948b32ebcfab8558
Viaggia a destra e a manca, scopre la dipartita dei suoi familiari, scopre il mare (non mi pare che avesse mai viaggiato prima su una nave), gli orrori di una guerra, la malignità dell'animo umano, l'esser costretta a nascondere il suo essere femmina, il dover badare da sola a se stessa in situazioni più disparate e... lei? Ha la costanza di diventare un'assassina, nonchè la fortuna di ritrovare tra tutti i reami Ago, la sua spada!
Assurdo e ben poco di bambino. Ha fatto molto meglio di quanto riuscirei a fare io, con il cervello attuale trasfuso in un corpicino di una bambina di 10 anni. Sarei impazzito...
NdNeshira: segnalare gli spoiler soprattutto quando così estesi!!!
64a8650ea2031887c9064ea545af0d32'64a8650ea2031887c9064ea545af0d32Viaggia a destra e a manca, scopre la dipartita dei suoi familiari, scopre il mare (non mi pare che avesse mai viaggiato prima su una nave), gli orrori di una guerra, la malignità dell'animo umano, l'esser costretta a nascondere il suo essere femmina, il dover badare da sola a se stessa in situazioni più disparate e... lei? Ha la costanza di diventare un'assassina, nonchè la fortuna di ritrovare tra tutti i reami Ago, la sua spada!
per me tutte queste belle cose sono perfettamente plausibili per come Martin riesce a presentarle e giustificarle (scusami ma nn ho la pazienza/passione di AryaSnow di far esempi/citazioni al riguardo^^) se contiamo che sono all'interno di un ciclo fantasy che contiene cose molto, ma molto molto eh, più irreali, illogiche and so on..
Lo diventa senza batter ciglio, sapendo sempre cosa fare o da chi farsi guidare al momento giusto
senza battere ciglio: è proprio una caratteristica dei bimbi, la sicurezza. l'insicurezza viene dopo.
sapendo sempre cosa fare o da chi farsi guidare al momento giusto: che, di volta in volta, sono sempre le uniche persone a cui appellarsi, quindi tra cosa dovrebbe decidere? al massimo la catena di tutor può scocciare, ma ripeto per me è plausibilissima.
NdNeshira : iiiiiideeeeemmmm
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Perdonami, ma che senso ha tralasciare la sua storia? Stiamo parlando di un libro di narrativa. In questo modo mi convinci ancora di più che la storia di Tyrion sia più interessante rispetto a quella di Arya.
Non sto tralasciando la storia parlando delle Cronache nel complesso, ma se parliamo della figura e del personaggio ha più senso concentrarsi soprattutto su quello, diciamo che il punto centrale deve essere quello.
La trama (intesa come pura e asciutta seguenza di eventi principali) non ha nulla di così originale. Bada: questo non significa che non possa essere coinvolgente e interessante, ci sono tanti temi che possono toccare sempre la sensibilità ed essere "immortali", anche un'idea non originale può essere ben fatta e addirittura coinvolgere più di una originale.
Però il personaggio (che trovo invece molto sbagliato ridurre alle mera azione) qualcosa di "abbastanza originale" (inteso come "non una delle cose più abusate", perchè di novità vera e propria per me non se ne può trovare da nessuna parte) per me ce l'ha: quello che prima ho spiegato.
Ci possono essere personaggi caratterialmente banalissimi con trame originalissime, e viceversa.
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È quello che dico io: scene viste e riviste, scontate al punto da non rappresentare pericoli credibili.
Per me "credibile" non corrisponde per niente con "originale". Se una cosa è un pericolo, un pericolo rimane, e se è scritta bene la tensione me la crea. Il 99% (anzi, al momento fatico a ricordarmi persino un'eccezioni) dei momenti pericolosi non mi sanno in alcun modo di qualcosa di originale, ma provo apprensione per il personaggio lo stesso.
1) Un lettore (o spettatore) non di primo pelo ha assistito centinaia di volte alla scena del maestro che si sacrifica per l'allievo. Se l'aspetta e l'ansia è tutta per Syrio.
Ma dopo ha continuato a fuggire e io sinceramente in quel momento sono stata tesa.
Se per questo, tutte le volte che un personaggio principale si trova in pericolo si tende a pensare che sopravviva lo stesso.
Ne ero convinta pure con Ned, finchè non mi sono spoilerata che sarebbe morto giusto prima di leggere il capitolo in cui ciò avveniva :( Ma non per questo tutti i personaggi principali devono morire e non possono avere una storia avventurosa.
Però una tensione l'ho provata sempre, anche se pensavo che al 90% il pg sarebbe sopravissuto "perchè protagonista e di solito succede così.
2) Con un alleato che pare uscito dalla lampada di Aladino, di che ci si preoccupa? Trovo logico essere incuriositi da Jaqen in quel caso, non essere in apprensione per Arya.
Uhm? Dopo Jaqen è andato via da Harrenhal e lei era rimasta del tutto sola. Il momento più pericoloso di cui parlavo era questo.
Durante la sua permanenza precedente non avevo troppa paura che morisse (non per Jaqen, che semplicemente le ha proposto di eliminare 3 persone, ma perchè la situazione non era eccessivamente rischiosa per la vita). Semplicemente provavo dispiacere per la sua condizione (e questo vale tanto).
3) Hai di fianco un uomo abilissimo con la spada, un "ex cattivo" sulla via della redenzione, ma che resta pur sempre di secondo piano (parlo di Sandor). È il più classico esempio di personaggio destinato al martirio: chi mai potrebbe pensare che, tra i due, ad avere la peggio possa essere Arya? In quel caso è del Mastino che ci si preoccupa.
Il Mastino era comunque uno dei personaggi più amati. E se uno sa che Martin può far morire anche i protagonisti, può benissimo essere spinto e preoccuparsi anche per Arya.
Io tutta quella parte me l'ero spoilerata, quindi non posso dirti se l'avrei previsto o meno. Ma la tensione e l'emozione c'è stata eccome. E' comunque una scena pericolosa e scritta bene.
Fammi invece tu un esempio di momento in cui secondo te c'è così tanto da essere preoccupati, secondo i tuoi parametri.
Io, e come previsto non ho ricevuto risposta.
Ma il punto è che l'argomento era la psicologia in generale, non quel preciso aspetto di cui parli.
Tu avevi iniziato dicendo che non conosciamo per niente o quasi i suoi sentimenti, che non sappiamo quello che pensa e che sembra di vederla da un pdv esterno a lei =P
Comunque un momento in cui è combattuta e deve prendere una decisione sono ad esempio nel suo rapporto con Sandor: se perdonarlo, ucciderlo o altro. Oppure momenti in cui pensa all'amicizia: se può ancora contare su amici oppure non si può più fidare di nessuno.
Non è però il tipo di introspezione principale del personaggio. Ed è giusto così, perchè è una bambina e alla sua età vivevo così anch'io (sotto questo punto di vista =P). Sarebbe fatta male se le cose fossero altrimenti.
Il fatto che Arya abbia nostalgia di casa c'entra poco col mio discorso. Sono pensieri comuni a tutti gli Stark, più o meno, non la contraddistinguono in maniera particolare. Cioè, Candy Candy allora è un capolavoro di introspezione (non pensava sempre alla casa di Pony? :-P).
Non solo ha nostalgia di casa, la nostalgia di casa è una delle cose. Questo è un elemento in comune con gli altri Stark, ma unendosi ad altri crea un personaggio ben diverso nel suo complesso, è ben più ricco della "bambina che ha nostalgia di casa".
Il sentimento di nostalgia di casa comunque, se reso bene, può benissimo in parte formare un "capolavoro di introspezione". Non è che c'è un sentimento che merita e uno che non merita di essere trattato, per qualità letteraria: tutti i sentimenti potenzialmente lo sono.
Candy candy putroppo non è uno dei cartoni che seguivo tanto. Non posso quindi fare il confronto, anche se dubito che sia ai livelli di Martin (Arya compresa) :) Almeno, non lo è nessuno dei cartoni sulle bambine che ho visto^^
Io, come lettore, sono incuriosito dall'interazione tra il personaggio e l'ambiente che lo circonda, dagli effetti del secondo sul primo e viceversa. Arya non tocca l'ambiente e a sua volta non ne viene toccata, se si eccettua la punta della propria spada. Vive all'interno di una cupola in cui c'è poco spazio persino per i lettori.
Io l'interazione con l'ambiente la vedo benissimo. E' molto legata alla "spada" (ma questo ha un significato particolare: rabbia, necessità di sopravvivenza ecc), ma anche altro. Così come gli effetti dell'ambiente su di lei ci ne sono. Lei l'ambiente non lo influenza più di tanto, sicuramente non a livello macroscopico... ma questo mi pare ovvio, data la sua età e condizione =P
Sono le particolari "profonde riflessioni" sulle decisioni che sono assai scarse... ma ripeto che per me sarebbe probabilmente un difetto letterario se fosse altrimenti, trattandosi di una bimba.
Assolutamente no! Lo diventa senza batter ciglio, sapendo sempre cosa fare o da chi farsi guidare al momento giusto.
Io non vedo proprio dove sia diventata così cattiva.
Più oscura, ma tutta questa incredibile cattiveria non la vedo proprio. Nè tantomeno improvvisa.
Viaggia a destra e a manca, scopre la dipartita dei suoi familiari, scopre il mare (non mi pare che avesse mai viaggiato prima su una nave), gli orrori di una guerra, la malignità dell'animo umano, l'esser costretta a nascondere il suo essere femmina, il dover badare da sola a se stessa in situazioni più disparate e... lei? Ha la costanza di diventare un'assassina, nonchè la fortuna di ritrovare tra tutti i reami Ago, la sua spada!Assurdo e ben poco di bambino. Ha fatto molto meglio di quanto riuscirei a fare io, con il cervello attuale trasfuso in un corpicino di una bambina di 10 anni. Sarei impazzito...
Di bambini che diventano assassini ce ne sono anche nella realtà. Anzi, sono proprio queste esperienze traumatiche e dolorose che possono spingere fortemente a farlo, proprio perchè "si scopre la malignità dell'essere umano, si perde tutto quello che si ha" ecc ecc
Ritrovare Ago è un gran colpo di fortuna, così com'è stato trovare Polliver.
Però per me è normalissimo e legittimo che in un'opera di narrativa questi momenti improbabili (ma non proprio impossibili) ci siano. In questo caso per me rende la trama un po' più movimentata e avvincente.
Ugh... due miei personaggi preferiti!
La scelta è dura...
ughhhhh.....
....
Ok... voto la piccola Arya!!! :(
Ciau!
La presenza di quelle onomatopee mi ha fatto pensare che il tuo voto sia andato così...