Ma non era proprio la Polonia ad aver di recente riconosciuto ufficialmente la Chiesa Pastafariana?
Non mi parevano dei fondamentalisti cattolici xD
Questo non vuol dire che non sono fondamentalisti , il cattolicesimo per i polacchi è una parte della identità nazionale e questo può far sfociare a fondamentalismi .
In ogni caso la colpa in questo caso è del comunismo perchè quando un regime dittatoriale mette fuori legge una cosa la maggior parte delle persone fanno il contratio ecco il motivo per cui il Russia , Polonia e Cina esiste una presenza molto forte , mentre in Spagna ad esempio esiste una presenza forte di atei (anche quando imponi di essere religiosi si ottiene l'effetto contrario).
Gil io non credo che l'ateismo sia paragonabile al fondamentalismo , io sono ateo ma non vado mica in giro a dire alle persone religiose che la loro fede è una cavolata e si basa sul nulla, non li impongo mica a cambiare fede o altro (cosa che i fondamentalisti fanno) o mi faccio saltare detro moschee e chiese ; loro fanno queste cose gli atei il massimo che possono fare è cercar di far capire le loro opinioni ma senza prevaricare quelle degli altri; io chiedo soltanto che quello che è scritto nei loro libri di fantascienza se li applichino a loro stessi e che non vengano a rompere a me :) .
Poi se parlavi di ateismo che è stato messo il Urss ti do ragione quello è pari al fondamentalismo religioso ma in generale gli atei non prevaricano le religioni degli altri ; lo so che è OT va volevo solo chiarire questa cosa.
Piccolo aggiornamento sulla situazione delle sanzioni nel mercato agroalimentare italiano :http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/13/russia-lembargo-di-putin-soffoca-lexport-alimentare-ma-ce-modo-di-aggirarlo/1118122/
In poche parole le sanzioni hanno portato alla perdita economica vastissime alle aziende italiane che sono costrette a rivendere ai paesi non sanzionati a prezzi bassissimi per poter continuare l'attività e ridurre al minimo le perdite.
Questo non vuol dire che non sono fondamentalisti , il cattolicesimo per i polacchi è una parte della identità nazionale e questo può far sfociare a fondamentalismi .
In ogni caso la colpa in questo caso è del comunismo perchè quando un regime dittatoriale mette fuori legge una cosa la maggior parte delle persone fanno il contratio ecco il motivo per cui il Russia , Polonia e Cina esiste una presenza molto forte , mentre in Spagna ad esempio esiste una presenza forte di atei (anche quando imponi di essere religiosi si ottiene l'effetto contrario).
Gil io non credo che l'ateismo sia paragonabile al fondamentalismo , io sono ateo ma non vado mica in giro a dire alle persone religiose che la loro fede è una cavolata e si basa sul nulla, non li impongo mica a cambiare fede o altro (cosa che i fondamentalisti fanno) o mi faccio saltare detro moschee e chiese ; loro fanno queste cose gli atei il massimo che possono fare è cercar di far capire le loro opinioni ma senza prevaricare quelle degli altri; io chiedo soltanto che quello che è scritto nei loro libri di fantascienza se li applichino a loro stessi e che non vengano a rompere a me :) .
Poi se parlavi di ateismo che è stato messo il Urss ti do ragione quello è pari al fondamentalismo religioso ma in generale gli atei non prevaricano le religioni degli altri ; lo so che è OT va volevo solo chiarire questa cosa.
Piccolo aggiornamento sulla situazione delle sanzioni nel mercato agroalimentare italiano :http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/13/russia-lembargo-di-putin-soffoca-lexport-alimentare-ma-ce-modo-di-aggirarlo/1118122/
In poche parole le sanzioni hanno portato alla perdita economica vastissime alle aziende italiane che sono costrette a rivendere ai paesi non sanzionati a prezzi bassissimi per poter continuare l'attività e ridurre al minimo le perdite.
Scusa non mi sono chiarito bene. Se uno è ateo per carità è libero di esserlo e va rispettata la sua scelta. Mi riferivo che la Polonia è passata da un ateismo forzoso e soffocante ad un altrettanto a mio parere esagerato "estremismo" cattolico tutto qui e che fra i due non so quale sia peggio.
Intanto in Ucraina il Partito delle Regioni si autoescule dalle future elezioni parlamentari perché se nel sud-est circa 7 milioni di cittadini non voterà o per scelta o per impossibilitá tanto vale non partecipare. Bella futura democrazia dove in pratica non vi sarà opposizione e quindi non sará una democrazia di certo.
Inoltre se la NATO non darà armi minacciano di riapropriarsi di armi nucleari in Ucraina. Bene la sicurezza dell'Europa è sempre piú a rischio, grandi i soloni di Bruxelles. Ancora non si è compresa la natura tutt'altro che democratica di questi che ora hanno il potere a Kiev, ma tant'è.
Gil Galad - Stella di radianza
Stanno già mettendo le mani avanti che perderanno le elezioni
E come nella favole della volpe, visto che sanno che verranno trombati, dite che non sono belle
Bé facile vincere dopo aver distrutto gli avversari tanto da costringerli neppure a presentarsi. Un partito che fino a poco tempo fa raggiunse oltre il 35% dei consensi e che insieme ai suoi alleati tra cui il partitito comunista anche'esso oggi completamente distrutto avevano superato nettamente il 50%.
Un bel pezzo dalla Voce della Russia che ad Exall ingriferá molto credo, intanto mancano tre giorni al Referendum in Scozia. Spero che gli scozzesi ragionino meno con il portafoglio e piú con la memoria storica e non facciano rivoltare nella tomba grandi personaggi come William Wallace, Re Robert Bruce e la povera Regina Maria Stuart.
© Collage: «La Voce ella Russia»
Appartengono a un lontano passato i tempi in cui paesi separati si univano in imperi. Adesso è di moda un’altra tendenza, ossia il separatismo. Sempre più regioni ed autonomie cercano di far valere il loro diritto ad avere un proprio stato ed essere indipendenti. Ognuno è guidato dai propri motivi. Qualuno è stanco della politica delle autorità centrali, altri vogliono tentare di vivere separatamente sulla base delle proprie particolarità nazionali, religiose e culturali, altri ancora vengono spinti alla separazione da forze esterne.
Il caso forse più esotico di separatismo nella seconda metà del XX secolo è il cosiddetto Principato di Sealand, uno stato virtuale proclamato dal maggiore britannico a riposo Roy Bates. Questo stato era situato sul territorio di una piattaforma artificiale costruita nel Mare del Nord ad alcuni chilometri dalla costa del Regno Unito. Il suo fondatore si proclamò monarca e la sua famiglia fu proclamata dinastia. I seguaci di Bates scrissero la costituzione ed inventarono la bandiera e lo stemma del principato. I tentativi della Gran Bretagna di farsi restituire il controllo su questo quasi-stato portarono al nulla, in quanto le autorità britanniche non vollero semplicemente spargere sangue. Poi nel Principato di Sealand avvenne un putsch e più tardi il medesimo finì per essere venduto.
A qualcuno questa storia può sembrare comica, ma in un certo senso la stessa ha aperto la strada ad avvenimenti più seri. In tutto il mondo ha cominciato a svilupparsi il fenomeno di creazione di microstati, non cessano i tenativi di separare il Texas e la California dagli USA. Tuttavia la più seria prova di separatismo è toccata all’Europa odierna. Le cause del separatismo sono innumerevoli, ma hanno anche qualcosa in comune, sostiene il politologo Igor Kovaliov:
A mio parere, il separatismo è dovuto ad una determinata crisi di governabilità, in quanto sono sorte tendenze globalistiche. In Europa si tratta del rafforzamento degli istituti sovrannazionali e della loro incapacità di rispondere adeguatamente alle sfide del tempo. Ciò delude molti e porta al rafforzamento delle tendenze separatistiche. La gente ritiene che riuscirà a vivere meglio senza la burocrazia dei grandi stati. Ma gli ulteriori avvenimenti dimostrano che le ex repubbliche non riescono a costruirsi una vita migliore. Il più vivido esempio di ciò è l’Ucraina.
In Europa a dichiarare l’intenzione di separarsi e di diventare stati autonomi sono grandi regioni dell’Italia, Spagna, Belgio, Francia e di una serie di altri paesi. Il riconoscimento del Kosovo da parte dell’Occidente ha dimostrato il grado di uso da parte di questi ultimi dei doppi standard. Nel proprio territorio i paesi occidentali non ammettono nemmeno il pensiero di trattative con i separatisti sulla separazione, ma il loro approccio ai paesi simpatizzanti con la Russia è assolutamente diverso. Lo hanno messo in evidenza gli avvenimenti ucraini. L’Occidente nega categoricamente alla Novorossiya il diritto all’autonomia. Ora è presa dal panico la Gran Bretagna che tra alcuni giorni può perdere la Scozia. La percentuale di coloro che sono a favore della separazione della Scozia è molto alta, per cui il premier Cameron ha dovuto rivolgersi personalmente agli scozzesi promettendo che se rimarranno nella composizione del Regno Unito, tutto per loro andrà bene. Andrej Kulikov, capo del gruppo di ricerca di politica internazionale “Stranovedenje” rileva:
Il referendun di separazione è stato in Scozia un processo abbastanza lungo. Si può dire la stessa cosa anche degli altri paesi in cui questo processo è andato crescendo per molti decenni. Le cause fondamentali sono più di una. La prima di esse è quella economica. Sulla cresta dell’ascesa economica alcune regioni sono riuscite a raggiungere il successo. Ad esempio, l’incidenza della Scozia nell’economia della Gran Bretagna è pari al 9%, la quota della Catalogna nell’economia della Spagna ammonta al 20%. Queste regioni possono permettersi di essere autonome. Il secondo fattore è il risveglio della autocoscienza della nazione, i tentativi di separare a livello psiologico e culturale se stessi da una comunità in cui esitono numerosi popoli.
Sullo sfondo degli umori separatistici in Europa e negli USA alcune regioni della ex Unione Sovietica si muovono nella direzione opposta. Intorno alla Russia prevalgono tendenze centripete. La Crimea è ritornata nella composizione della Russia. Gli abitanti dell’Ossezia del Sud, dell’Abcasia, della Transnistria, della regione di Donetsk e di quella di Lugansk vorrebbero vivere nella Federazione Russa. Ciò mette in guardia l’Occidente dove il separatismo sta diventando una norma. Pertanto l’Ue e gli USA hanno cominciato a realizzare più attivamente la loro politica di contenimento della Russia, la quale, come dimostra la storia, è poco efficace.
Gil Galad - Stella di radianza
Se dovessimo ragionare tutti con la memoria storica, noi romani che dovremmo fare allora? Dichiarare guerra a Francia, Gran Bretagna e Spagna perché un tempo erano, rispettivamente, Gallia, Britannia e Iberia :) ?
Se dovessimo ragionare tutti con la memoria storica, noi romani che dovremmo fare allora? Dichiarare guerra a Francia, Gran Bretagna e Spagna perché un tempo erano, rispettivamente, Gallia, Britannia e Iberia :) ?
Mettere scozzesi e romani sul medesimo piano mi pare una super forzatura. Roma è il centro dell'Italia e ne è il dominus quindi è come se si staccasse da se stessa essendo la nostra culla. Per gli scozzesi è una lotta che praticamente è durata fino all'800 e oggi pur essendo parte integrante del Regno Unito per loro il ricordo dell'indipendenza è ancora un fatto doloroso. Almeno è quello che alcuni mi dissero quando andai ad Edimburgo molti anni fa nel 1999. Io spero che vincano il referendum anche perché potrebbe essere un'occasione che non avranno piú per tanto tempo e poi rischiano di perdere piú gli inglesi che loro.
Gil Galad - Stella di radianza
Dovrebbero anche mettere fuori legge il partito comunista per tutto lo schifo che hanno fatto :)
Invece qua ci sono ancora i nostalgici. Decine di milioni di morti nella lotta ai nemici di classe e ancora si lamentano. Bah.
Orsù, uniamoci e risolleviamo i fasti dell'impero romano!
Gente dell'impero, qual'era l'unico impero veramente tollerante dove si poteva spaziare dall'ateismo al becero credulismo? L'impero romano.
Qual'era l'impero che accumunava le genti senza bisogno di conquistarle con l'ideologia ma con la forza della cultura? L'impero romano!
Perché devono esserci divisioni tra francesi, spagnoli, marocchini, italiani etc. etc. etc., quando solo per la sventura di quattro barbari ignoranti siamo stati separati con la forza?
Orsù, bando alle ciance, torniamo felici all'impero romano.
Votate il manifesto per un mondo senza ideologie
A pelle mi vengono i brividi tutte le volte che un qualche pezzo di uno stato si separa e diventa indipendente... La divisione non ha mai fatto la forza...
Però sulla questione Scozzese non so che pensare: da un lato sarebbe un ulteriore passo nella progressiva frammentazione degli stati nazionali europei, con creazione di un illustre precedente e divisioni ulteriori... Dall'altro la Scozia pare essere la parte più pro-UE dell'UK il che potrebbe essere un altro piccolo passettino verso sti benedetti Stati Uniti d'Europa...
P.S.: ma ve la immaginate la Union jack con lo sfondo bianco?
Il vero problema è che oramai prima di compiere passi da cui difficilmente si potrà tornare indietro, è più che necessario pensare anche in termini economici; non si può ragionare solo di pancia né si può pertanto rimpiangere il passato storico.
Quella degli scozzesi sarà comunque una scelta ardua; se decideranno per la secessione, dovranno essere in grado di "mantenere" lo Stato Scozia in modo economico, politico e sociale.
Non è facile come sembra; via, separiamoci definitivamente dall'inglese usurpatore e bieco governante! Ci sono mille considerazioni da fare ed altrettante eventualità da tenere in conto.
Non la prenderei così sotto gamba; non potrei mai basarmi solo sulle memorie storiche delle guerre combattute e dei soprusi subiti. Sarebbe un'atteggiamento superficiale, oltre che ottusamente suicida!
Da quello che posso vedere e da quanto mi hanno riferito quelli che ci sono stati, la Scozia ha degli standard di sviluppo e organizzativi molto elevati. Insomma, difficilmente possono lamentare del governo inglese. Personalmente difficilmente sono favorevole alla frammentazione. Sono favorevole quando una popolazione ne toglie di mezzo un'altra per ricavarsi spazio, o comunque non da possibilità di sviluppo.
Non è il caso della scozia, per cui personalmente sono favorevole al mantenimento dello status quo. In ogni caso, un pò di decentramento non guasterà, ma non sarei d'accordo sulla divisione.
Allora come ho già scritto non ci possono essere misure intermedie ; ho siamo sempre d'accordo o non lo siamo mai ; se uno stato fa un referendum e passa l'indipendenza per me è giusto dargli questa indipendenza. Chi può decidere chi ha i diritti per l'indipendenza Exall? Nessuno, va presa una linea comune e quella va mantenuta.
Poi se vogliamo parlare veramente di scozzesi e inglesi tra questi due popoli ci sono molte differenze sia di cultura sia di lingua come questa differenza è presente in molti altri paesi dove ci sono presenze minoritari con culture diverse ; vedi ad esempio baschi e valloni, b'è sinceramente io non vedo differenza fra gli abanesi nel Kosovo e gli scozzesi o i baschi e se è stata data l'indipendenza ai primi che erano terroristi e non è stato fatto nessun referendum non vedo perchè non deve essere data alla Scozia che sta facendo un referendum democratico.
Riguardo alla armi nucleari , per come sono informato io , la questione è molto più complicata ; c'èra un trattato che diceva che l'Ucraina avrebbe dato le sue testate nucleari alla Russia come garanzia che non avrebbero mai invasi ; ma il trattato non è stato rispettato da entrambi : gli ucraini non hanno dato tutte le testate ma le restanti se le sono fatte scalare dai debiti con la Russia , mentre i russi hanno invaso e annesso la Crimea ; in ogni caso il TNP vieta ad ogni stato che lo ha ratificato di creare nuove armi nucleari e ne obbliga il lento disarmo quindi l'Ucraina non ha nessuna possibilità di creare armi nucleare.
P.S. Exall non credo che ci devo essere io a spiegarti le cose ma in Italia il partito comunista non è fuorilegge perchè ha garantito la democrazia del nostro paese , unendosi agli arti partiti per creare la costituzione e dare la una democrazia alla nostra nazione.
Io penso che Exall, almeno da quanto ho capito dal suo post, si riferisse più a ciò che il comunismo ha fatto in Russia, che non al comunismo di "casa nostra".....
E comunque, se proprio vogliamo guardare, anche noi in Italia possiamo notare un sacco di differenze storico-culturali (vuoi per via delle dominazioni subite nel passato recente - mi riferisco ai secoli XVII e XVIII, mica al 2000 a.c.- vuoi per mille mila altri motivi) pur essendo accomunati dalla stessa lingua; dovremmo dividerci anche noi? Credo proprio di no.
In generale, penso che ragionare in linea di principio teorico sia molto piùfacile e garantisca una certa sicurezza; tuttavia, difficilmente la sola linea teorica è totalmente e perfettamente applicabile alla realtà pratica che è molto più complessa e nella quale rientrano troppe variabili. Per questo di solito si dovrebbe scendere a compromessi; e, ad esempio guardando la crisi ucraina, è ciò che dovrebbero fare la NATO e, soprattutto la UE nei confronti delle sanzioni contro la Russia, la quale, dal canto suo, deve smetterla di fare il muso duro dimostrando invece di aver imparato dagli errori del passato e comportandosi (almeno all'apparenza) in modo vagamente più diplomatico.
Il comunismo in generale è un'ideologia incentrata sull'odio, per cui niente di strano che quando prende il potere finisce con massacri. Vedi URSS, Cina, Indocina.
E pure in casa nostra per favorire la dittatura del proletariato si favorì la carneficina delle foibe.
Quanto al "non ci possono essere misure intermedie", se prendiamo le molte differenze di lingue e cultura la Russia va smembrata in migliaia di pezzi. Conviene sostenere questa linea a radioputin? Si, solo quando a discapito di altri
Il principio generale sul quale valuto l'ho già enunciato in precedenza, il regno unito non è stato un freno allo sviluppo della scozia, per cui di base voterei no al referendum. Poi, se passa, ovviamente si dovrà valutare, e probabilmente sarà il caso di concedere l'indipendenza.
PS il non avere misure intermedie è proprio il modo per spianare le armi. La politica di base è l'arte del compromesso, quell'oscura materia che le dittature e le ideologie non sanno nemmeno dove si trovi di casa :)
Sulla questione scozzese:
Oltre il "De Jure" sull'indipendenza degli scozzesi e sulle loro rivendicazioni culturali e sociali ci sono secondo me questioni più pratiche che dovrebbero porsi,ovvero:
1) Come sarà suddiviso il debito pubblico dello UK una volta scissi? Non penso che gli inglesi accetteranno di sobbarcarsi interamente il debito.
2) Petrolio nel Mare del Nord, in territorio scozzese ma le piattaforme sono state finanziate dall'Inghilterra, quindi a chi andrebbero?
3) La Scozia entrerebbe a far parte della NATO? boh non si sa, non hanno specificato.
4) Moneta, fuori dall'euro e dalla sterlina in un colpo solo in un momento di stagnazione economica, non penso proprio sia una bella mossa.
5) Sede legale delle banche scozzesi, che si trasferirebbero in UK se ci fosse la scissione, come hanno loro stesse annunciato.
6) Esercito, come ripartire le forze armate?
Insomma un bel po' di nodi che non verrebbero sciolti solo con una vittoria al referendum...