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Politica internazionale
S di sharingan
creato il 05 gennaio 2009

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GIL GALAD
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Inviato il 30 aprile 2014 16:51

Ci sarebbe stato solo un modo per avere un grande protagonista mondiale tutto nuovo e cioê come qualcuno tempo fa avevo detto un'alleanza tra Europa e Russia che militarmente ed economicamente avrebbe potuto stare al pari con USA e con la Cina del futuro se non ancora quella odierna. Naturalmente ciò sarebbe potuto avvenire solo a due condizioni: un progressivo distacco dell'Europa dalla sua subalternità all'America e con uno stabile scenario democratico in Russia. Condizioni che non si sono mai verificate purtroppo in entrambi i casi. D'Altronde la vera Europa sarebbe quella che va dal Portogallo alla Russia degli Urali. Immaginate uno scenario simile. Ora il vecchio continente avrebbe una potenza economica e militare e politica globale incredibile. Sarebbe stato un colpo geniale all'archittettura del vecchio continente ma quasi nessuno ha lavorato a questo progetto. Credo che avrebbe potuto prendere corpo solo se la difesa comune europea fosse andata a buon fine. Invece di sprecare immani risorse per una moneta unica che non funziona si sarebbe dovuto partire da una unione politico-militare che avrebbe costretto da una parte gli USA a non trattarci più come l'alleato debole e dall'altra la Russia per non finire schiacciata a intraprendere una vera via democratica che certamente avrebbe portato alla fine ad una comunanza con l'Europa. Ahimê le cose sono andate proprio all'opposto.


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Inviato il 30 aprile 2014 20:18

1. ti cito "da cosa riconosci un paese del primo mondo da uno terzo mondo?" Non dalle statistiche/classifiche economiche ma dalle strade. <img alt=" />

 

2. un conto è l'esercito di cesare, fino a traiano. Un esercito usato in modo aggressivo, per espandersi e "drogare" l'economia con un afflusso costante di manodopera a costo zero, materie prime e altre ricchezze, e colonizzare e romanizzare nuove province. Un investimento che da ampi ritorni. Da Adriano in poi, quando l'Impero entra in fase difensiva (o meglio, cessa la fase espansiva), un esercito così diventa potenzialmente un peso eccessivo sul bilancio dello Stato. Non subito, perché l'economia complessivamente regge per altri 40 anni, ma appena si ha un calo demografico e produttivo - e dunque delle entrate - e un parallelo aumento delle spese, il gioco è fatto.

Che poi io non ho mica negato che vi siano state altre concause o che i romani siano stati scarsamente lungimiranti in materia di produzione e tecnologia nei primi 2 secoli del principato, o che il loro sistema economico fosse fragile; ma (anche ammesso e non concesso che, oltre a possibili miglioramenti, si potesse fare la famosa rivoluzione industriale: imho senza metodo scientifico e una matematica degna di questo nome non si va da nessuna parte, vedasi impero cinese, arabi, ottomani, regni ellenistici e compagnia) data la situazione all'alba del III secolo, diciamo sotto i Severi, visto che la rivoluzione industriale o il rinnovo dell'economia comunque non si fa dall'oggi al domani, il continuare e anzi pompare ancora di più l'esercito è stato deleterio, sia economicamente che politicamente (ripeto: oltre a fagocitare metà del bilancio statale - che sarebbe stato meglio spendere altrimenti - gli imperatori immondi e meno immondi li faceva e disfaceva l'esercito di regola.

 

 

3. ma che discorso è? Ovvio che in un mondo dove invece che 2 (o 1) superpotenza ci sono 4-5 grandi potenze militari e economiche il peso specifico di ciascuna di esse diminuisce. Allora pure gli USA sono una potenza in declino. E l'UK. E la Francia. Eccetera. Ma anche la Cina, che è in ascesa, non potrà mai puntare (almeno nel breve termine) ad essere potente quanto lo erano gli USA o l'URSS 50 anni fa.

Il punto è che la Russia è cresciuta sia economicamente che politicamente negli ultimi 15 anni, riuscendo a raggiungere posizione da top10 nel primo settore e da top5 nel secondo. Che poi tali valori assoluti siano peggiori rispetto ai "tempi d'oro", o che i tempi d'oro non torneranno più... beh lo sappiamo tutti questo. La Russia può essere al massimo un buon comprimario, non certo il protagonista assoluto.

Infine... risorse =/= fonti energetiche. Il valore di roba come acqua, legname, foreste, metalli e minerali e "lebensraum" non può che aumentare se proseguiamo come abbiamo fatto nell'ultimo mezzo secolo. Io spero di no ovviamente, ma non è uno scenario così improbabile.

1. come al solito fai dialettica e riporti quello che gli altri non dicono. Ti ho detto che quello delle strade è uno dei fattori, uno, capisci l'italiano? e che le statistiche economiche vanno considerate come si deve in quanto ragionare solo sul pil non tiene conto della popolazione complessiva, dell'impatto sull'inquinamento (lo vedi dopo), del gap tecnologico (lo vedi dopo) e così via. Capisco che hai da ridere, il riso abbonda...

Tiè, eccoti la mappa della situazione primo, secondo e terzo mondo ;)

260px-Cold_War_alliances_mid-1975.svg.pn

 

2. la tua analisi in proposito è profondamente sbagliata. Abbiamo già visto che l'impatto sul pil era estremamente contenuto e il rapporto sul bilancio dello stato derivava dal fatto... che non c'erano investimenti nelle scienze, istruzione, sanità attenzione al sociale etc. etc. L'assenza di questi fattori assieme alla corruzione etc. etc. etc. ha e soprattutto per una spaventosa crisi di potere (che a sua volta rendeva poco incisive le scelte etc. etc. etc.), il mondo romano è arrivato al collasso. Inoltre, l'esercito supercazzuto etc. serviva a mantenere le popolazioni barbariche in soggezione e questo permetteva alle città alle spalle del limes di fiorire etc. Inoltre, nel secondo secolo l'esercito ha avuto tanti motivi di utilizzo, tra tutti le guerre con l'impero arsacide. Insomma, dissento totalmente. Che poi non ti credere, ho letto da diverse parti di questa presunta crisi del secondo secolo dovuta a etc (e gibbon stesso fa cominciare il periodo di crisi con severo), ma al contrario in diversi sostengono che la crisi non è cominciata con severo ma dopo. E comunque, di certo non è stata dovuta alle spese militari. Dimenticati i nomi di chi porta le tesi, pensaci un pò a monte fredda e ti troverai a darmi ragione (anche se non lo scriverai :))

 

3. Come che discorso è, è il discorso che facevo. Le analisi vanno fatte in prospettiva e su periodi di tempo sufficientemente lunghi. La russia di certo è cresciuta ... guarda, se l'ucraina esce definitivamente dall'orbita russa la russia avrà subito la peggiore mazzata dai tempi del crollo del muro di berlino, e per certi aspetti pure peggio. Inoltre, come già ti ho detto, il comportamento di dinoputin ha spinto diversi paesi a riconoscere l'inaffidabilità della russia come partner. Questo impatta sulle politiche energetiche, con gli usa che ricominciano a diventare esportatori di gas. Tolto/ridimensionato il grosso affare del gas alla russia, non le rimane che piangere. E ancora, tutti questi soldi che stanno entrando in russia non si stanno riflettendo su crescita tecnologica, investimenti etc., ma in una corruzione dilagante. Ossia, peggio che fuoco di paglia.

 

 

 

PS Gil, l'esercito europeo ha senso solo con una politica estera europea. Visto che quest'ultima non c'è, non ha il minimo senso nemmeno l'esercito europeo.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Ser Balon Swann
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Inviato il 01 maggio 2014 2:32

1. ehm, c'è scritto "cold war alliances mid 1975"... <img alt=" />

comunque non occorre che mi posti mappe stravaganti (anche perché la svezia e la finlandio allo stesso livello del ciad e del congo non se possono vedé), ho capito quello che vuoi dire, la qualità della vita in russia è bassa, l'ISU è basso eccetera, ma tu parlavi (forse esagerando in un impeto di rabbia verso i maschi alfa) di un economia da terzo mondo, di una potenza regionale, di mancato sviluppo del paese. Tutta roba falsa. L'economia russa è complessivamente da top10, è una potenza di peso mondiale e il paese si sta sviluppando da 15 anni a ritmi abbastanza alti.

E dopo averti fatto notare questi fatti arcinoti, mi vieni a parlare delle strade... mah.

 

2. no, sei tu che non riesci a capire come era strutturato l'impero romano fino a Diocleziano. Ragioni come se si trattasse di uno stato moderno. Non era così. Era una struttura policentrica, con Roma sovrana, che sovraintendeva, pretendeva una parte del reddito e presidiava le frontiere, ma l'amministrazione finanziaria, giurisdizionale e fiscale spettava alle autonomie cittadine sparse per tutto l'Impero. A voler fare un parallelismo un po' stiracchiato era come un UE efficiente rispetto agli Stati membri... uniformava, vigilava, interveniva laddove necessario, ma soprattutto lasciava fare. Gran parte del PIL dell'impero e dunque della ricchezza disponibile restava alle autonomie cittadine, e veniva speso a livello locale (spesso diciamo pure sperperato, ma vabbè).

Le entrate statali (diciamo il bilancio), del governo centrale, erano infinitamente inferiori in proporzione rispetto a quelle di uno Stato moderno.

Ma (e questo è il punto) non potevano essere aumentate in modi fisiologici per l'economia. Non al tempo dei Severi. Perché:

a) non era né possibile aumentare la produttività, dati i limiti strutturali della tecnologia del tempo (ok bene, le generazioni passate erano state miopi - ma ripeto, i romani erano tutto fuorché dirigisti in materia economica - e non è che il buon settimio poteva innescare la rivoluzione industriale dall'oggi al domani), la crisi demografica seguita alla peste antonina e il declino della manodopera servile e il fatto che senza una profonda riforma togliere troppi soldi alle città avrebbe significato il collasso amministrativo.

b) non era neanche possibile tagliare le spese, visto che erano proprio il minimo indispensabile per far funzionare la baracca

 

però il rapporto entrate-uscite avrebbero potuto essere mantenuto quantomeno costante. E invece si volle potenziare l'esercito. Si volle farne il fondamento principale del potere della nuova dinastia. Nuove legioni partiche comandate da cavalieri, privilegi per i legionari, aumento del soldo, donativi più frequenti, guerre costosissime e inutili come quella di Caracalla contro i parti e di Settimio in britannia.

E per trovare i soldi necessari, visto che i metodi fisiologici per farlo (punto a) e b)) non erano praticabili, almeno nel breve-medio periodo, si cominciò a svalutare la moneta. Pesantemente. E vai con l'inflazione. E vai con la tesaurizzazione della moneta buona. E a quel punto ciao ciao, anche perché nel giro di una generazione era intervenuta la crisi politica, le invasioni barbariche, rise of the sassanidi ecc.

 

Solo dopo essersi trovati sull'orlo del baratro ed essersi cominciati a svegliare con i primi imperatori Illirici, con la riforma strutturale di Diocleziano fu possibile fare quello che avrebbe dovuto fare Severo e famiglia (ovvero dirottare il flusso del danaro, che prima restava a livello locale, verso l'amministrazione centrale, nel frattempo centralizzata, razionalizzata e potenziata massicciamente). Solo così si potè potenziare e riformare l'esercito (Diocleziano raddoppiò gli effettivi mi pare o giù di lì) senza mandare a remengo l'economia.

 

La crisi del III ha avuto cause molteplici, ma le politiche monetarie di Severo e soprattutto di Caracalla (riflesso delle loro politiche in campo militare) non sono un fattore per nulla secondario.

 

3. mi sembrano periodi di tempo un po' arbitrari... comunque, staremo a vedere. La russia è in crescita (se poi 15 anni non sono "sufficiente lunghi" e/o tale crescita è tutto fumo e niente arrosto pazienza) e in prospettiva futura a lungo termine (50 anni? 100 anni?) è uno dei pochi paesi in cui vorrei trovarmi se continuiamo a crescere, ingrassare, inquinare, disboscare e depredare il pianeta.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 01 maggio 2014 12:31

Infatti senza una politica comune neppure un esercito comune avrebbe senso e difatti invece di fare la moneta unica si sarebbe dovuto iniziare da lì lasciando la moneta per tempi futuri quando una vera unione si fosse creata. Una Unione in cui il parlamento conti davvero e non come oggi che più che altro è un carrozzone succhia soldi mentre tutte le decisioni vengono prese dal Consiglio e dalla Commissione ma soprattutto dai burocrati e dai banchieri.


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Inviato il 01 maggio 2014 12:49

1. ehm, c'è scritto "cold war alliances mid 1975"... <img alt=" />

comunque non occorre che mi posti mappe stravaganti (anche perché la svezia e la finlandio allo stesso livello del ciad e del congo non se possono vedé), ho capito quello che vuoi dire, la qualità della vita in russia è bassa, l'ISU è basso eccetera, ma tu parlavi (forse esagerando in un impeto di rabbia verso i maschi alfa) di un economia da terzo mondo, di una potenza regionale, di mancato sviluppo del paese. Tutta roba falsa. L'economia russa è complessivamente da top10, è una potenza di peso mondiale e il paese si sta sviluppando da 15 anni a ritmi abbastanza alti.

E dopo averti fatto notare questi fatti arcinoti, mi vieni a parlare delle strade... mah.

 

2. no, sei tu che non riesci a capire come era strutturato l'impero romano fino a Diocleziano. Ragioni come se si trattasse di uno stato moderno. Non era così. Era una struttura policentrica, con Roma sovrana, che sovraintendeva, pretendeva una parte del reddito e presidiava le frontiere, ma l'amministrazione finanziaria, giurisdizionale e fiscale spettava alle autonomie cittadine sparse per tutto l'Impero. A voler fare un parallelismo un po' stiracchiato era come un UE efficiente rispetto agli Stati membri... uniformava, vigilava, interveniva laddove necessario, ma soprattutto lasciava fare. Gran parte del PIL dell'impero e dunque della ricchezza disponibile restava alle autonomie cittadine, e veniva speso a livello locale (spesso diciamo pure sperperato, ma vabbè).

Le entrate statali (diciamo il bilancio), del governo centrale, erano infinitamente inferiori in proporzione rispetto a quelle di uno Stato moderno.

Ma (e questo è il punto) non potevano essere aumentate in modi fisiologici per l'economia. Non al tempo dei Severi. Perché:

a) non era né possibile aumentare la produttività, dati i limiti strutturali della tecnologia del tempo (ok bene, le generazioni passate erano state miopi - ma ripeto, i romani erano tutto fuorché dirigisti in materia economica - e non è che il buon settimio poteva innescare la rivoluzione industriale dall'oggi al domani), la crisi demografica seguita alla peste antonina e il declino della manodopera servile e il fatto che senza una profonda riforma togliere troppi soldi alle città avrebbe significato il collasso amministrativo.

b) non era neanche possibile tagliare le spese, visto che erano proprio il minimo indispensabile per far funzionare la baracca

 

però il rapporto entrate-uscite avrebbero potuto essere mantenuto quantomeno costante. E invece si volle potenziare l'esercito. Si volle farne il fondamento principale del potere della nuova dinastia. Nuove legioni partiche comandate da cavalieri, privilegi per i legionari, aumento del soldo, donativi più frequenti, guerre costosissime e inutili come quella di Caracalla contro i parti e di Settimio in britannia.

E per trovare i soldi necessari, visto che i metodi fisiologici per farlo (punto a) e b)) non erano praticabili, almeno nel breve-medio periodo, si cominciò a svalutare la moneta. Pesantemente. E vai con l'inflazione. E vai con la tesaurizzazione della moneta buona. E a quel punto ciao ciao, anche perché nel giro di una generazione era intervenuta la crisi politica, le invasioni barbariche, rise of the sassanidi ecc.

 

Solo dopo essersi trovati sull'orlo del baratro ed essersi cominciati a svegliare con i primi imperatori Illirici, con la riforma strutturale di Diocleziano fu possibile fare quello che avrebbe dovuto fare Severo e famiglia (ovvero dirottare il flusso del danaro, che prima restava a livello locale, verso l'amministrazione centrale, nel frattempo centralizzata, razionalizzata e potenziata massicciamente). Solo così si potè potenziare e riformare l'esercito (Diocleziano raddoppiò gli effettivi mi pare o giù di lì) senza mandare a remengo l'economia.

 

La crisi del III ha avuto cause molteplici, ma le politiche monetarie di Severo e soprattutto di Caracalla (riflesso delle loro politiche in campo militare) non sono un fattore per nulla secondario.

 

3. mi sembrano periodi di tempo un po' arbitrari... comunque, staremo a vedere. La russia è in crescita (se poi 15 anni non sono "sufficiente lunghi" e/o tale crescita è tutto fumo e niente arrosto pazienza) e in prospettiva futura a lungo termine (50 anni? 100 anni?) è uno dei pochi paesi in cui vorrei trovarmi se continuiamo a crescere, ingrassare, inquinare, disboscare e depredare il pianeta.

1. <img alt=" /> lo sapevo che ci cascavi <img alt=" />

 

"Subsequently, the actual meaning of the terms "First World", "Second World" and "Third World" changed from being based on political ideology to an economic definition"

<img alt=" /><img alt=" /><img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

 

2. ma di cosa parli? ma hai idea delle campagne militari del secondo secolo? Per diversi aspetti sono state anche più pressanti di quelle del primo secolo. In oriente per tre volte nell'arco di un secolo sono arrivati a saccheggiare la mesopotamia. A nord marco aurelio è stato a un passo dal far avanza il limes oltre quello mantenuto per circa un secolo. Ti ribadisco, senza che metti in mezzo i puffi, le spese militari del secondo secolo per l'esercito cazzutissi.. non c'entrano un tubo con la crisi dell'impero romano del terzo secolo. La crisi è stata dovute a diverse scelte sbagliate di non investire in tecnologie etc. (la possibilità c'è stata, il metodo scientifico ha avuto origine nell'epoca classica, non nel rinascimento) etc., il cui peso si è potuto manifestare grazie a una spaventosa crisi politica che ha visto seguirsi una serie di imperatori inetti, debosciati o pazzi sanguinari. Anzi, proprio la solidità dell'esercito ha permesso di venirne fuori e di fatti le persone che riuscirono a risollevare le sorti vennero tutti dalle file dell'esercito, una delle poche istituzioni rimaste credibili e con ottime fondamenta.

 

3. periodi di tempo arbitrari? niente di meglio da obiettare?

 

 

 

Gil, la moneta unica per me era un buon passo, però doveva seguire una maggiore integrazione politica. Invece per mantenere gli interessi di bottega si è ostacolato il processo di integrazione in una reale federazione. Poi, oltre questo aspetto, io sono favorevole a un'integrazione a livello globale. Lo so che avete da obiettare lo spauracchio del dittatore unico assolutismo etc., ma questi problemi ci possono tranquillamente essere tal quali anche in presenza di due o tre mega blocchi. Lo scenario descritto in 1984 non è così esagerato come potrebbe sembrare. La presenza di blocchi contrapposti genera attrito e soprattutto da l'argomento per fare operazioni/leggi etc. che altrimenti non si riuscirebbe a far digerire alla popolazione. Inoltre, l'idea di sapere che buona fetta della popolazione mondiale rimane sotto una dittatura da macellai "in nome di" non la digerisco. Preferisco l'idea di una popolazione mondiale sotto un'unica federazione che passa il tempo a pensare a come raggiungere le stelle, piuttosto che a come fregarsi un latro angolo dal vicino. Idealista? Be, se proprio bisogna essere idealisti, meglio esserlo come si deve, no? :)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 01 maggio 2014 14:03

1. eh? <img alt=" /> la tua cartina è sballata in modo clamoroso, punto... questa è la cartina giusta, e tanti saluti... http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/4/48/First_Second_and_Third_world_map_2007.jpg

2. ok dai, hai la fissa di sta roba della mancata rivoluzione industriale e qualche altra lettura sotto l'ombrellone tipo Luttwak e una visione della storia tipo "le 100 battaglie che cambiarono il corso della storia", direi che è impossibile farti cambiare idea. Non ti nego una certa coerenza di visione tecno-bellico centrica ma lasciatelo dire, ma è altamente semplicistica. Io ti ho citato degli insigni studiosi di storia ed economia romana che identificano nel problema produttivo, nello squilibrio tra entrate e uscite e nelle scellerate politiche monetarie uno dei fattori principali della crisi, e anche senza citarli è autoevidente che sia andata così... almeno citamene qualcuno che dice che in realtà questi fattori sono irrilevanti ed è tutto spiegabile con la mancata sviluppo delle macchine a vapore e la presa di potere di qualche pazzoide e/o incapace, mentre l'esercito restava l'unico baluardo contro il caos <img alt=" />

 

3. sì, assai arbitrari. Lo decidi tu da quando a quando considerare la decadenza e l'ascesa di una nazione scusa? L'ultima curva della russia è estremamente positiva rispetto a quella precedente, quindi non si può parlare certo parlare di declino. Questo è l'unico metro di giudizio oggettivo.

Sulla scena mondiale, fatte le dovute proporzioni con gli altri stati e tutto quanto... sì, certo, come peso globale rispetto al 1961 è messa peggio... ma nel 1917 era messa peggio ancora; era messa infinitamente meglio nel 1815, e nel 2014 è messa molto meglio rispetto al periodo dei torbidi... e rispetto alla situazione in cui i severi macinavano successi su successi è messa benissimo, visto che manco esisteva <img alt=" />

scegli tu i decenni/secoli/millenni che ti aggradano e poi fammi sapere chi sale e chi scende, chi vivrà e chi morirà... <img alt=" />


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Inviato il 01 maggio 2014 17:16

 

1. ehm, c'è scritto "cold war alliances mid 1975"... <img alt=" />

comunque non occorre che mi posti mappe stravaganti (anche perché la svezia e la finlandio allo stesso livello del ciad e del congo non se possono vedé), ho capito quello che vuoi dire, la qualità della vita in russia è bassa, l'ISU è basso eccetera, ma tu parlavi (forse esagerando in un impeto di rabbia verso i maschi alfa) di un economia da terzo mondo, di una potenza regionale, di mancato sviluppo del paese. Tutta roba falsa. L'economia russa è complessivamente da top10, è una potenza di peso mondiale e il paese si sta sviluppando da 15 anni a ritmi abbastanza alti.

E dopo averti fatto notare questi fatti arcinoti, mi vieni a parlare delle strade... mah.

 

2. no, sei tu che non riesci a capire come era strutturato l'impero romano fino a Diocleziano. Ragioni come se si trattasse di uno stato moderno. Non era così. Era una struttura policentrica, con Roma sovrana, che sovraintendeva, pretendeva una parte del reddito e presidiava le frontiere, ma l'amministrazione finanziaria, giurisdizionale e fiscale spettava alle autonomie cittadine sparse per tutto l'Impero. A voler fare un parallelismo un po' stiracchiato era come un UE efficiente rispetto agli Stati membri... uniformava, vigilava, interveniva laddove necessario, ma soprattutto lasciava fare. Gran parte del PIL dell'impero e dunque della ricchezza disponibile restava alle autonomie cittadine, e veniva speso a livello locale (spesso diciamo pure sperperato, ma vabbè).

Le entrate statali (diciamo il bilancio), del governo centrale, erano infinitamente inferiori in proporzione rispetto a quelle di uno Stato moderno.

Ma (e questo è il punto) non potevano essere aumentate in modi fisiologici per l'economia. Non al tempo dei Severi. Perché:

a) non era né possibile aumentare la produttività, dati i limiti strutturali della tecnologia del tempo (ok bene, le generazioni passate erano state miopi - ma ripeto, i romani erano tutto fuorché dirigisti in materia economica - e non è che il buon settimio poteva innescare la rivoluzione industriale dall'oggi al domani), la crisi demografica seguita alla peste antonina e il declino della manodopera servile e il fatto che senza una profonda riforma togliere troppi soldi alle città avrebbe significato il collasso amministrativo.

b) non era neanche possibile tagliare le spese, visto che erano proprio il minimo indispensabile per far funzionare la baracca

 

però il rapporto entrate-uscite avrebbero potuto essere mantenuto quantomeno costante. E invece si volle potenziare l'esercito. Si volle farne il fondamento principale del potere della nuova dinastia. Nuove legioni partiche comandate da cavalieri, privilegi per i legionari, aumento del soldo, donativi più frequenti, guerre costosissime e inutili come quella di Caracalla contro i parti e di Settimio in britannia.

E per trovare i soldi necessari, visto che i metodi fisiologici per farlo (punto a) e b)) non erano praticabili, almeno nel breve-medio periodo, si cominciò a svalutare la moneta. Pesantemente. E vai con l'inflazione. E vai con la tesaurizzazione della moneta buona. E a quel punto ciao ciao, anche perché nel giro di una generazione era intervenuta la crisi politica, le invasioni barbariche, rise of the sassanidi ecc.

 

Solo dopo essersi trovati sull'orlo del baratro ed essersi cominciati a svegliare con i primi imperatori Illirici, con la riforma strutturale di Diocleziano fu possibile fare quello che avrebbe dovuto fare Severo e famiglia (ovvero dirottare il flusso del danaro, che prima restava a livello locale, verso l'amministrazione centrale, nel frattempo centralizzata, razionalizzata e potenziata massicciamente). Solo così si potè potenziare e riformare l'esercito (Diocleziano raddoppiò gli effettivi mi pare o giù di lì) senza mandare a remengo l'economia.

 

La crisi del III ha avuto cause molteplici, ma le politiche monetarie di Severo e soprattutto di Caracalla (riflesso delle loro politiche in campo militare) non sono un fattore per nulla secondario.

 

3. mi sembrano periodi di tempo un po' arbitrari... comunque, staremo a vedere. La russia è in crescita (se poi 15 anni non sono "sufficiente lunghi" e/o tale crescita è tutto fumo e niente arrosto pazienza) e in prospettiva futura a lungo termine (50 anni? 100 anni?) è uno dei pochi paesi in cui vorrei trovarmi se continuiamo a crescere, ingrassare, inquinare, disboscare e depredare il pianeta.

1. <img alt=" /> lo sapevo che ci cascavi <img alt=" />

 

"Subsequently, the actual meaning of the terms "First World", "Second World" and "Third World" changed from being based on political ideology to an economic definition"

<img alt=" /><img alt=" /><img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

 

2. ma di cosa parli? ma hai idea delle campagne militari del secondo secolo? Per diversi aspetti sono state anche più pressanti di quelle del primo secolo. In oriente per tre volte nell'arco di un secolo sono arrivati a saccheggiare la mesopotamia. A nord marco aurelio è stato a un passo dal far avanza il limes oltre quello mantenuto per circa un secolo. Ti ribadisco, senza che metti in mezzo i puffi, le spese militari del secondo secolo per l'esercito cazzutissi.. non c'entrano un tubo con la crisi dell'impero romano del terzo secolo. La crisi è stata dovute a diverse scelte sbagliate di non investire in tecnologie etc. (la possibilità c'è stata, il metodo scientifico ha avuto origine nell'epoca classica, non nel rinascimento) etc., il cui peso si è potuto manifestare grazie a una spaventosa crisi politica che ha visto seguirsi una serie di imperatori inetti, debosciati o pazzi sanguinari. Anzi, proprio la solidità dell'esercito ha permesso di venirne fuori e di fatti le persone che riuscirono a risollevare le sorti vennero tutti dalle file dell'esercito, una delle poche istituzioni rimaste credibili e con ottime fondamenta.

 

3. periodi di tempo arbitrari? niente di meglio da obiettare?

 

 

 

Gil, la moneta unica per me era un buon passo, però doveva seguire una maggiore integrazione politica. Invece per mantenere gli interessi di bottega si è ostacolato il processo di integrazione in una reale federazione. Poi, oltre questo aspetto, io sono favorevole a un'integrazione a livello globale. Lo so che avete da obiettare lo spauracchio del dittatore unico assolutismo etc., ma questi problemi ci possono tranquillamente essere tal quali anche in presenza di due o tre mega blocchi. Lo scenario descritto in 1984 non è così esagerato come potrebbe sembrare. La presenza di blocchi contrapposti genera attrito e soprattutto da l'argomento per fare operazioni/leggi etc. che altrimenti non si riuscirebbe a far digerire alla popolazione. Inoltre, l'idea di sapere che buona fetta della popolazione mondiale rimane sotto una dittatura da macellai "in nome di" non la digerisco. Preferisco l'idea di una popolazione mondiale sotto un'unica federazione che passa il tempo a pensare a come raggiungere le stelle, piuttosto che a come fregarsi un latro angolo dal vicino. Idealista? Be, se proprio bisogna essere idealisti, meglio esserlo come si deve, no? :)

 

 

 

Certo a posteriori per noi comuni cittadini l'euro ora è divenuto un simbolo di crisi e difficoltà se non addirittura di povertà, ma al tempo dell'entrata ricordo che tutti eravamo ultrafelici per avercela fatta anche pagando la famosa Eurotassa di Prodi. Ma sono quelli dei piani alti che hanno toppato clamorosamente. Una moneta deve avere un equilibrio come tutto del resto e reggersi su economie omogenee e interdipendenti mentre tra i vari paesi c'erano e ci sono differenze notevoli. Ora i popoli soffrono mentre i burocrati godono questo è stato il risultato, in più quando i popoli soffrono possono anche accadere sconvolgimenti politici e il nostro caro vecchio continente è a rischio. Anche per questo quando vedo partiti e movimenti neonazisti mi preoccupo come in Ucraina ed Ungheria. Anche agli inizi degli'30 eravamo in crisi e poi sappiamo cosa è successo. Certo le cose non si ripropongono per fortuna sempre allo stesso modo ma basta poco, un focolaio, per riaccendere vecchi fantasmi. Quando la pancia è vuota gli uomini sono ancora più animali, anzi peggio.


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Inviato il 01 maggio 2014 18:37

1. eh? <img alt=" /> la tua cartina è sballata in modo clamoroso, punto... questa è la cartina giusta, e tanti saluti... http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/4/48/First_Second_and_Third_world_map_2007.jpg

 

2. ok dai, hai la fissa di sta roba della mancata rivoluzione industriale e qualche altra lettura sotto l'ombrellone tipo Luttwak e una visione della storia tipo "le 100 battaglie che cambiarono il corso della storia", direi che è impossibile farti cambiare idea. Non ti nego una certa coerenza di visione tecno-bellico centrica ma lasciatelo dire, ma è altamente semplicistica. Io ti ho citato degli insigni studiosi di storia ed economia romana che identificano nel problema produttivo, nello squilibrio tra entrate e uscite e nelle scellerate politiche monetarie uno dei fattori principali della crisi, e anche senza citarli è autoevidente che sia andata così... almeno citamene qualcuno che dice che in realtà questi fattori sono irrilevanti ed è tutto spiegabile con la mancata sviluppo delle macchine a vapore e la presa di potere di qualche pazzoide e/o incapace, mentre l'esercito restava l'unico baluardo contro il caos <img alt=" />

 

3. sì, assai arbitrari. Lo decidi tu da quando a quando considerare la decadenza e l'ascesa di una nazione scusa? L'ultima curva della russia è estremamente positiva rispetto a quella precedente, quindi non si può parlare certo parlare di declino. Questo è l'unico metro di giudizio oggettivo.

Sulla scena mondiale, fatte le dovute proporzioni con gli altri stati e tutto quanto... sì, certo, come peso globale rispetto al 1961 è messa peggio... ma nel 1917 era messa peggio ancora; era messa infinitamente meglio nel 1815, e nel 2014 è messa molto meglio rispetto al periodo dei torbidi... e rispetto alla situazione in cui i severi macinavano successi su successi è messa benissimo, visto che manco esisteva <img alt=" />

scegli tu i decenni/secoli/millenni che ti aggradano e poi fammi sapere chi sale e chi scende, chi vivrà e chi morirà... <img alt=" />

1. guarda, fai una cosa, vai a stabilirti in russia e sollazzati pensando che stai dalla parte della cartina colorata nel modo giusto <img alt=" />

2. rigiri la frittata alla grande. "problema produttivo, nello squilibrio tra entrate e uscite e nelle scellerate politiche monetarie uno dei fattori principali della crisi" guarda che messa così in parte concordo, del resto sono il primo a dire che vennero fatti una serie di errori strategici che alla lunga minarono l'impero. Agevolati in maniera indicibile da un periodo di anarchia durato praticamente cinquanta anni. Il punto sul quale non concordo, e che al contrario di quanto dici deriva proprio da una visione distorta post-gibboniana, è che l'impero con severo fosse già in crisi (gli scavi archeologici dicono tutt'altro) e soprattutto che le spese militari per l'esercito caz.. siano la causa primaria o una delle cause primarie della crisi. Per non parlare della visione ignorante di un secondo secolo di pacchia mentre invece si combattè strenuamente su tutte le frontiere pure peggio che nel primo secolo. Per cui, non solo con severo non possiamo parlare di crisi, le spese militari per l'esercito cazz. non furono niente di fronte ai cinquantanni terribili, e permisero di avere un istituzione solida che permise all'impero di sopravvivere.

Le spese folli erano altre. Ma, soprattutto, c'è da dire che il sistema di tassazione era decisamente basso. Quello che occorreva fare era veicolare meglio le spese non militari e procedere con lievi aumenti di tassazione per sostenere altri investimenti. Fu questo a mancare, investimenti in grado di fruttare. Sono riusciti a fare le strade, un sistema postale, amministrazione, potevano fare anche altro. Ma per una visione miope preferirono non agire dove invece avrebbero potuto. Macchine preindustriali automatizzate già c'erano a roma e sono impresse ancora oggi nei sarcofagi. Bastava un tanto così per fare il passo decisivo.

 

3. Ancora? Ti ho già spiegato che la situazione russa come la situazione americana come la situazione cinese la valuto dalla nascita. Putin è riuscito a tamponare la tremenda emorragia causata dalla mala gestione sovietica. Ma anche il periodo sovietico inizialmente era sembrato che dovesse fare faville. Invece si sono bruciati le cartucce e hanno lasciato rovine. Certo, Putin è pittoresco e fa un sacco d'allegria sentirlo dire che gli americani andranno sulla stazione orbitante con le catapulte. Però dietro questo c'è un pugno di ferro che magari per oggi riesce a tenere insieme i pezzi, un domani stile tito potrebbe rivelarsi tutto in fuffa. Il brutto è che non è solo un potrebbe, sta succedendo. Gli ucraini sono arcistufi dei russi e Putin cosa riesce a pensare? Ad invaderli e a metterli gli uni contro gli altri. Ti sembrerà una furbata, ma sta ottenendo l'effetto contrario. E se l'ucraina esce definitivamente dall'orbita russa, la russia perde il suo orto. perde un potenziale di circa 50 milioni di persone su un dominio di si e no 200. Roba da tagliarsi le vene.

Vuoi che ti faccio un esempio di situazione analoga gestita in maniera differente? prendi l'america con l'egitto. In egitto c'è stato un rovesciamento che ha tolto di mezzo il "governatore" americano. Apriti cielo, l'america è stata derisa per come ha lasciato esautorare il proprio fantoccio, presa per i fondelli per aver perso influenza sull'egitto etc. Però con il tempo ha recuperato la posizione ed è riuscita ad arginare l'avanzata dei fratelli musulmani, riottenendo il controllo della situazione. Ora, secondo te, la russia faceva meglio a comportarsi come gli stati uniti con mubarack, o a fatto bene ad esacerbare gli animi e a scendere direttamente in gioco dando ultraragione a tutti quegli ucraini che sono stanchi di essere trattati da coloni?


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Ser Balon Swann
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Inviato il 02 maggio 2014 14:44

1. ahahah no no sto bene qui grazie <img alt=" /> e comunque ripeto, la qualità della vita del cittadino non necessariamente è proporzionale al peso politico-economico di una nazione su scala globale... anzi.

 

 

2. ma guarda che io non ho mai detto che

a) il secondo secolo sia stato un secolo di pacchia e pace

b) l'impero fosse in declino a partire da Settimio Severo o immediati successori: di declino si può imho parlare a partire al massimo dalla morte di Adrianopoli e guerra gotica, quella del III secolo fu una crisi bella tosta ma la ripresa fu netta.

Anche perché 250 anni di "decadenza" è un po' eccessivo imho. Molte nazioni (anche di portata storica non indifferente) non nate, ascese e cadute nel medisimo arco di tempo.

 

ho detto che:

a) dopo traiano l'impero fu tendenzialmente sulla difensiva (tendenzialmente) e soprattutto che era cessata la spinta espansiva; anche le campagne partiche concluse con successo non portarono mai all'occupazione del territorio (o furono occupazioni di breve durata); in un tale contesto la guerra non era più un buon affare. Anzi le guerre marcomanniche in combinazione con la peste e il conseguente calo demografico furono disastrose da un punto di vista economico.

b) Settimio Severo e i suoi immediati successori spendevano più di quello che entrava nelle casse statali (e tali spese erano prevalentemente militari), e per trovare i fondi, data sia la fragilità del sistema produttivo romano sia l'impossibilità (dato che la stragrande maggioranza delle competenze amministrative e fiscali - e non mi stancherò mai di sottolinearlo - spettava alle varie colonie, municipi e città sparse l'Impero) di reperire ingenti somme in tempi brevi senza far saltare lo stesso ordinamento del principato, ebbero la brillante pensata di lanciarsi in spericolate politiche monetarie. Dando il via a un circolo vizioso di inflazione, tesaurizzazione, crollo degli scambi e dei commerci che diede una bella botta al sistema economico romano. Già con Alessandro Severo non è che le cose andassero proprio a gonfie vele.

 

Quello che tu sostieni avrebbe dovuto essere fatto (aumento delle tasse, pianificazione degli investimenti, potenziamento dell'esercito), fu in parte fatto a partire da Diocleziano (che poi fece altre cavolate ma è un discorso diverso). Ma il presupposto necessario per questo tipo di politiche (riforma amministrativa e fiscale a tutto campo, tale da rendere la struttura di quello che si definisce dominato paragonabile a quella di uno Stato moderno - cosa invece assolutamente sbagliata e ingannevole e applicata al principato -) non esisteva con Severo e tantomeno con Augusto o Adriano. Però almeno Augusto e Adriano ebbero il buon senso di non intraprenderle; viceversa Severo e Caracalla fecero il classico passo più lungo della gamba senza aver prima creato i presupposti necessari.

 

Inoltre aggiungo: l'esercito era un arma a doppio taglio. Teneva fuori i nemici ma contribuiva ad aumentare il caos. Prendiamo gli imperatori meno immondi del periodo: Alessandro Severo, Gallieno, Aureliano, Probo: tutti fatti fuori dalle truppe o dagli ufficiali. Prendiamo i più immondi: Massimino il Trace, Decio, Valeriano, Treboniano Gallo, Emiliano (e tutto lo stuolo di usurpatori)... innalzati alla porpora dalle legioni.

Non a caso la situazione politica interna si stabilizzò, e la durata media in carica degli imperatori si decuplicò, quando gli imperatori andarono a ricercare la legittimazione del loro potere in altra sede che non quella delle simpatie delle legioni.. vedasi la sacralizzazione della figura dell'imperatore, intuita da Aureliano e portata avanti da Diocleziano e Costantino (che non a caso - anche per altri motivi, intendiamoci - trasferirono la sede del loro potere verso oriente, dove il potere ammantato di misticismo era storicamente più facile da imporre)

Altro errore di Settimio Severo: puntare troppo sull'appoggio delle legioni, cercare di impostare una specie di monarchia militare.

 

 

3.dalla nascita? Quindi dal 1500-1600 per la Russia? Mi sembra decisamente migliorata. O dalla nascita dell'URRS? Perché guarda che ti potrei dire che l'URSS come esperienza politica è morta e sepolta dal 1991. Quindi rispetto alla sua "nascita" la Russia moderna è messa molto meglio oggi.

Sulla strategia... mah. Secondo me Putin sa e sapeva che l'Ucraina è perduta. Era solo questione di tempo prima che entrasse nella Nato, come tutte le ex repubbliche sovietiche e stati satelliti europei. Però non era detto che dovesse perdere le posizioni militari strategiche in crimea. Quello è l'obbiettivo primario di Putin. Era il suo obbiettivo primario anche per la Siria.

Putin vuole modernizzare il Paese: a differenza degli USA è disposto anche a cedere sfere di influenza (dopo la caduta dell'URSS le ambizioni di Mosca non possono che uscirne fortemente ridimensionate) ma senza perdere i capisaldi di frontiera.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 02 maggio 2014 16:49

1. Ma noi, dai, perché per lo meno non ci provi? Poi sai, stanno facendo un nuovo tipo di internet avanzatissimo, un nuovo sistema che dovrebbe tagliare fuori i DNS di tutto il resto il modo e costringerti a vedere solo le loro pagine internet. Vai e divertiti :)

 

2. guarda, il discorso è semplice, hai parlato del peso determinante delle spese militari per la crisi dell'impero romano, spese per un esercito cazz.issimo che non serviva per tenere a bada due straccioni di barbari.

Questo è il punto di vista che contesto e ritengo completamente sbagliato. In primo luogo è sbagliato perché il secondo secolo invece di essere un periodo tranquillo vide guerre offensive e difensive. In primo luogo le conquiste di Traiano vennero in buona parte mantenute anche dal successore adriano (al contrario di quanto sostiene quella c.pra della yuorcenar). La Dacia divenne un caposaldo della del fronte danubiano e baluardo per lo sviluppo delle terre retrostanti che poterono finalmente svilupparsi. Le zone della nabatea divennero parte integrante dell'impero per secoli. E nella zona ad oriente venne mantenuto il controllo sulle terre alte dei due fiumi. Insomma, tutte zone dove il confine venne spostato avanti in modo netto rispetto al secolo precedente.

Per quanto riguarda il periodo di marco aurelio, riuscì a creare i presupposti per allargare l'impero e al contempo creare un limes in grado di poggiare le basi su una seconda serie di ostacoli naturali oltre il danubio. In pratica, avrebbe fatto perno sui carpazi e avrebbe consentito di coprire il fianco sud per una nuova avanzati verso l'elba. Detto altrimenti, c'era la possibilità di allargare l'impero su tutto il fronte europeo di qualche centinaio di chilometri poggiandosi al contempo su un nuovo limes per alcuni aspetti difendibile anche meglio del primo. Purtroppo, quando sul fronte del danubio la campagna militare era praticamente finita, è arrivato quell'emerita testa di rapa di commodo che non aveva niente di meglio da fare che pensare a divertirsi a roma.

Dopo? Dopo ci sono state le campagne di Severo che hanno portato a diverse annessioni.

 

Per cui,

a) la spinta offensiva non si era esaurita e di occupazioni ve ne furono diverse e in modo permanente.

 

b) guarda che dici quello che dico, che le politiche furono sbagliate, non le spese allocate nell'esercito. C'era da investire in modo maggiore nella crescita e nello sviluppo, ma questo non si capì o si fece male. Invece di buttare nel ces.o patrimoni interi in anfiteatri, era meglio che organizzavano un sistema di istruzione degno di questo nome. Ricerca e così via.

 

A margine, il secondo secolo è stato molto movimentato per cui l'esercito cazz..issimo era più che motivato. Che poi, l'esercito cazz.issimo lo devi mantenere anche nei periodi di relativa calma, perché quando ti servirà non avrai il tempo di ricostruirtelo, l'esercito è un meccanismo proattivo, non reattivo. L'esercito reattivo lo possiamo lasciare ai mentecatti che dopo al massimo riescono ad organizzare una banda di scannagatti.

 

c) Andando sull'aggiunta, quello che mancò alla fine del secondo secolo fu la capacità di assegnare l'impero per merito e non per motivi familiari. Finché l'impero venne assegnato su questa base, l'impero riuscì a ritrovarsi persone capaci che riuscirono a farlo crescere e sviluppare. Quando questa ottima pratica ebbe fine, salirono al potere persone indegne come commodo. Che poi, un esercito è sempre un'arma a doppio taglio, cazz.issimo o meno. In ogni periodo storico l'esercito si è trovato e si troverà nella possibilità di fare un colpo di mano. Quello che deve porre le basi per evitare un simile problema deve essere il sistema politico, e lo fa conducendo politiche degne di questo nome. Per cui, contesto senza ombra di dubbio anche la tua aggiunta.

 

3. Dalla nascita, la russia è sicuramente in posizione migliore e del resto ci vuole poco. Rispetto alla fine della seconda guerra mondiale è in costante declino. Putin ci ha messo la sua pittoresca pezza a colori ed è riuscito ad arginare l'emorragia. ma la pezza non è una soluzione strutturale. E l'ucraina è un caposaldo di frontiera. Fra il controllo diretto della crimea e il controllo indiretto dell'ucraina, qualsiasi russo sano di mente punterebbe sulla seconda. E la partita per l'ucraina era ancora in gioco. Pertanto, se come regalo dell'era putin vi sarà la perdita del controllo sull'ucraina, la bilancia continuerà a pendere inesorabilmente sul versante del declino.


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Inviato il 02 maggio 2014 17:43

Veniamo alle novità, ormai è incandescente la situazione nell'est con le truppe ucraine nuovamente all'offensiva ma con i filorussi oramai sempre più organizzati tanto da abbattere due elicotteri e occupare altri edifici pubblici. A questo punto o questi governanti illeggittimi di Kiev vogliono inasprire talmente la situazione da rendere un'invasione russa inevitabile oppure vengono consigliati così e male dagli USA proprio per far cadere la Russia in una sorta di trappola sempre che lo sia. Qui ai morti nessuno pensa mi pare lampante. Come si può sperare di riportare una situazione un minimo pacifica quando si usa l'esercito? Poi era Yanukovic il massacratore? Tutti gli analisti che sento parlano di questi leader ucraini come persone incapaci e inaffidabili e come si può affrontare un voto il 25 Maggio, sempre che ci sia, con una guerra civile in atto? Voglio vedere la comunità internazionale a riconoscere il risultato qualunque esso sia come veritiero e leggittimo. Allora anche il voto in Crimea diverebbe un voto regolare così? Intanto come si pensava prime fratture tra gli occidentali su altre sanzioni alla Russia, Frau Merkel avrebbe detto stop ad Obama:

 

http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_02/La-Germania-non-sosterra-gli-Stati-Uniti-sulle-sanzioni-contro-la-Russia-4732/


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Inviato il 02 maggio 2014 17:54

Umh... i russi abbattono a colpi di rpg gli elicotteri ucraini. Ci vuole molto pelo sullo stomaco per sostenere che si tratta di attaccare i civili come fatto da yanukovic.

 

Del resto, si cerca di confrontare invasioni di omini verdi inviati da uno stato confinante con manifestazioni sulle quali sono state sguinzagliate torme di picchiatori provenienti dallo stesso paese che ora manda gli omini verdi ad annettere territori, destabilizzarne altri, cercare di ostacolare le elezioni ed abbattere gli elicotteri. Che dire, molto molto molto pelo sullo stomaco.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 02 maggio 2014 18:31

Umh... i russi abbattono a colpi di rpg gli elicotteri ucraini. Ci vuole molto pelo sullo stomaco per sostenere che si tratta di attaccare i civili come fatto da yanukovic.

 

Del resto, si cerca di confrontare invasioni di omini verdi inviati da uno stato confinante con manifestazioni sulle quali sono state sguinzagliate torme di picchiatori provenienti dallo stesso paese che ora manda gli omini verdi ad annettere territori, destabilizzarne altri, cercare di ostacolare le elezioni ed abbattere gli elicotteri. Che dire, molto molto molto pelo sullo stomaco.

 

Be molti dei civili di Maidan non mi parevano educande quanto a pelo sullo stomaco. Comuque questo è un punto su,cui non concorderemo mai credo. Non dico che i filorussi nell'est combattano a mani nude ma neppure a Kiev erano disarmati tra i cosidetti manifestanti, su questo devi convenire. Per me Turcinov e compagnia si sono messi sullo stesso piano di Yanukovic ne più ne meno. Non si possono definire terroristi i sommovimenti nell'est mentre quelli di pochi mesi fa a Kiev erano personcine a modo pacifiche e civili. La coerenza dove sarebbe allora? Non c'è, ognuno vede i suoi come eroi della libertà, quindi o lo sono sempre o non lo sono mai. I metodi sono molto simili pertanto dovrebbero essere tutti considerati criminali. Vorrei vedere se qualche cittadino di Kiev simpatizzante della Russia e credo ve ne siamo molti ma nascosti e terrorizzati scendesse in piazza con bandierone tricolore rosso bianco e blu e venisse lasciato manifestare liberamente. Lo prenderebbero a mazzate o peggio, esattamente come nell'est fanno all'opposto.


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Inviato il 02 maggio 2014 20:12

1. alla cittadinanza russa comunque non ci sputerei sopra eh. Acqua garantita per il prossimo secolo, vodka, caviale, sharapove.. se mi chiedessero "a 50 anni da qui, dove vorresti trovarti?" le mie scelte sarebbero

1. Canada

2. Usa

3. Australia

4. Russia

5. Scandinavia

ma per ora me ne resto qui.

 

2. a) infatti ho parlato da traiano in poi. Dacia, Arabia, Mesopotamia settentrionale... tutta robe farina del buon Ulpio. Tutte le conquiste successive sono durate poco o se progettate non sono state portate a termine per questo o quel motivo. Da Adriano a Severo l'Impero romano è rimasto nei ranghi. Non che nel dopo Augusto si fosse fatto chissà cosa, ma la politica difensiva del limes è stata radicalizzata (fortificazioni, legioni alle frontiere, reclutamento prevalentemente tra i locali ecc.).

Quindi sì, la spinta offensiva si era esaurita, salvo qualche sussulto fallimentare. Anche per il fatto molto semplice che c'erano nemici o troppo dispendiosi da sottomettere (persiani) o troppo poveri da colonizzare perché fosse reputato un buon affare (germani e barbarozzi vari). Capisco che non ti piace la storiografia socialista o peggio marxista ma i meccanismi economici, il costo/beneficio eccetera non sono da sottovalutare nemmeno nell'analisi della politica estera.

 

b) ripeto: questo tipo di politiche di diciamo "pianificazione" economica/culturale non erano fattibili data la struttura fiscale e amministrativa del principato. Lo erano state nei regni ellenestici e lo sarebbero state nel dominato, entrambi tipi di stato più centralizzato e pervasivo, ma non nei primi 3 secoli del principato. Il peso fiscale come ben dici era bassissimo, e le entrate statali finiva tutte o per abbellire Roma e tener quieta la plebe, o per i servizi essenziali/vitali per mantenere l'unità dell'Impero (strade, esercito, burocrazia provinciale e poco, pochissimo altro). Ma, anche se è verissimo che le classi dirigenti, romane e locali, avrebbero potuto essere un tantino più lungimiranti (non credo si sarebbe arrivati alle locomotive e al telefono ma sicuramente avrebbero potuto rendere il sistema economico più solido), fino ai Severi gli imperatori si erano quantomeno comportate in modo prudente in campo economico, per quanto riguarda gli investimenti, le tasse e la moneta. Non lungimirante, ma prudente, oculato sì. I Severi hanno rotto l'equilibrio senza riformare il sistema. Hanno investito una marea di soldi (svilendoli pure) per potenziare l'esercito e portare l'elemento militare dalla loro parte in un momento in cui la produttività era bassa, senza che ce ne fosse il minimo bisogno.

La differenza tra la proattività di Diocleziano e quella di Settimo&figli sta tutta qui: Diocleziano prima di potenziare l'elemento militare si è prima assicurato di avere le basi per poterlo fare senza rischiare gravi contraccolpi in campo economico, i Severi no. E ripeto, lo svilimento della moneta, l'inflazione, il calo delle entrate e il crollo dei commerci che sono seguiti alle politiche finanziarie dei Severi sono state oggettivamete uno dei più grave fattori di debolezza durante gli anni 235-285. La letteratura in proposito è sterminata, di più non so che dire.

 

c) contesto. O meglio, il problema intorno all'incertezza dei meccanismo di successione fu un problema sicuramente grave. Non esito a metterlo sullo stesso piano della crisi economica e finanziaria, e con radici ben più profonde. Però l'esercito, anche quando si erano affermate tendenze dinastiche (con i giulio-claudi e i flavi) tutto sommato era rimasto al proprio posto. C'era stata la crisi del 68, ma fine. Le congiure di palazzo superavano di gran lunga le guerre civili, erano meno dispendiose e destabilizzanti.

Le politiche in questo settore dei Severi hanno palesemente minato i fattori di legittimazione tradizionale e reso le legioni gli unici (o quantomeno principali) soggetti ad avere l'utlima parola su chi sarebbe diventato imperatore e chi no. Non che prima l'appoggio o l'indisciplina dei militari fosse irrilevante, ma c'erano più pesi e contrappesi.

 

 

3. non sono d'accordo. I confini della Russia quelli sono, e ora come ora non può competere contro USA e NATO. Non ha la popolazione, non ha la forza economica e politica per farlo, se queste decidono di ampliare la propria area di influenza. E' una costante di tutti gli anni '90, e ancor più degli anni 2000. Tanto vale accettarlo.

Tuttavia, mentre è impegnata a diventare uno Stato economicamente decente (e lo sta diventando) può conservare alcuni capisaldi strategici e dunque un certa influenza politica se gioca bene le sue carte. Ma ripeto, da top10 e top5 massimo, la top3 è ormai fuori portata e lo sarà per i prossimi decenni.

Modificato il 05 July 2024 17:07


Lady Monica
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Inviato il 02 maggio 2014 20:45

Veniamo alle novità, ormai è incandescente la situazione nell'est con le truppe ucraine nuovamente all'offensiva ma con i filorussi oramai sempre più organizzati tanto da abbattere due elicotteri e occupare altri edifici pubblici. A questo punto o questi governanti illeggittimi di Kiev vogliono inasprire talmente la situazione da rendere un'invasione russa inevitabile oppure vengono consigliati così e male dagli USA proprio per far cadere la Russia in una sorta di trappola sempre che lo sia. Qui ai morti nessuno pensa mi pare lampante. Come si può sperare di riportare una situazione un minimo pacifica quando si usa l'esercito? Poi era Yanukovic il massacratore? Tutti gli analisti che sento parlano di questi leader ucraini come persone incapaci e inaffidabili e come si può affrontare un voto il 25 Maggio, sempre che ci sia, con una guerra civile in atto? Voglio vedere la comunità internazionale a riconoscere il risultato qualunque esso sia come veritiero e leggittimo. Allora anche il voto in Crimea diverebbe un voto regolare così? Intanto come si pensava prime fratture tra gli occidentali su altre sanzioni alla Russia, Frau Merkel avrebbe detto stop ad Obama:

 

http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_02/La-Germania-non-sosterra-gli-Stati-Uniti-sulle-sanzioni-contro-la-Russia-4732/

 

Vabbè ma è follia. Se i FiloRussi vogliono tanto starsene in Russia, che prendano le valigie e se ne vadano. E che gli ucraini restino in Ucraina.

E' come se dei FiloSloveni decidessero di rendere con le armi Gorizia e portarla ad annettersi a Nova Goriza.


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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