A proposito di Ucraina, i bombardamenti di oggi su Kiev sono particolarmente vomitevoli.
Non solo per la scelta di colpire un ospedale pediatrico, ma perché i Kinzhal sono oggetti da dieci milioni di dollari l'uno, e non c'era assolutamente alcun obiettivo militare che valesse una simile spesa. Si tratta di una dimostrazione di forza di facciata e di puro sadismo.
Chissà, forse anche un segnale dopo le elezioni francesi.
cmq mi sembra che in ogni democrazia europea dopo il voto si rimane nel casino...alla fine non si sa chi ha vinto, o meglio chi governerà. e scattano sempre le grandi alleanze/coalizioni che poi sostanzialmente non sono mai un elemento di rottura. si formano dei governi che non andranno a cambiare niente e tutti i problemi/tematiche rimangono sempre non risolti.
bisognerebbe trovare dei sistemi elettorali più efficaci per avere un governo stabile, al di là del pensiero politico di ognuno. più che altro con i ns tempi e soprattutto con la ns burocrazia (inteso a livello di paesi europei) diventa difficile stare più al passo col resto del mondo. come disse anni fa la merkel l'europa deve capire che non è più il centro del mondo. e temo che ancora oggi non lo si sia capito.
adesso ho banalizzato molto il concetto, ma sarebbe un tema interessante da approfondire. anche perchè se guardiamo la francia potrebbe esserci una maggioranza senza i due partiti che hanno vinto il primo e secondo turno.
Beh noi europei occidentali stiamo vivendo una transizione niente male tra guerre e restrizioni commerciali tra USA e Cina, ci sta che siamo ondivaghi. Io vorrei sapere tanto se gli ungheresi si ricordano bene gli anni della guerra fredda, visto la sfacciataggine filo russa di Orban
Lord Beric ha scritto:Maggioranza blairiana (siamo a 412 seggi con 3 ancora da assegnare) per i LAB in UK. Sotto i sondaggi in termini di seggi, parecchio sotto i sondaggi in termini di voti, si è sottovalutato l'effetto di candidati indipendenti a sinistra che hanno drenato voti (e anche vinto seggi) legati alla questione israelo-palestinese.
CON sconfitti ma non annichiliti al livello prospettato dai sondaggi, REF in forte crescita, da tenere d'occhio per le prossime elezioni.
Buon risultato tanto dei libdem quanto dei verdi
SNP sottotono in Scozia.
Dopo 14 anni di governo CON il Regno Unito vira verso sinistra, vediamo Starmer che combina.
A me invece sembra proprio che almeno a livello di seggi (e come sappiamo in UK è quello che conta) i conservatori siano stati annichiliti eccome dai labouristi: 410+ seggi su 650 per i Labour (il 63%, +210 rispetto al '19, col 33% dei voti), 121 per i Conservatori (il 18%, -244), 72 i Libdem (11%, +61). Reform UK di Farage ha preso il 14% dei voti, più del Libdem (12%), ma ha solo 5 cinque seggi (lo 0,8%, sempre per il discorso sistema elettorale) e non penso che i prossimi quattro-cinque anni di legislatura andranno a loro vantaggio ora che "finalmente" saranno i conservatori a poter usufruire del periodo all'opposizione.
Per contestualizzare graficamente la portata storica della vittoria laburista:
In Italia invece avremmo assistito al solito scontro tra coalizioni preventive della Seconda Repubblica, verosimilmente Conservatori+Faragiani vs Laburisti+Libdem, con esiti ben diversi da quelli UK. Ovviamente si tratta di un confronto idiota, ma utile per rendere l'idea del differente funzionamento dei sistemi politici.
Lord Beric ha scritto:Passata abbastanza sottotraccia la vittoria del candidato riformista in Iran. La sensazione è che questa volta gli ayatollah pensassero a far fare un secondo giro ai conservatori e che quindi le cose siano un po' finite fuori dal loro controllo... ma comunque non nutro grandi speranze. Spero di essere smentito.
Esatto, mi ha sopreso molto più delle elezioni francesi. Chissà.
Lord Beric ha scritto:
- il sistema delle desistenze ha funzionato oltre le attese
- il cordone sanitario, per quanto sempre più logoro, ha tenuto ancora una volta (e non ci credevo)
- la partita per le elezioni è una cosa, la partita per il governo è completamente diversa
(...)
Tornando a Macron. Lui aveva due obiettivi, non ne ha portato a casa nemmeno uno in modo completo, ma quel che ha fatto è stato un successo in modi che vanno oltre i numeri.In un'Assemblea instabile, il Presidente assume naturalmente maggior potere e valore.
Ha rimarcato la centralità di ENS dopo la batosta alle Europee.
Ha ricordato che la seconda scelta degli elettori di sinistra non è RN ma è ENS, e questo non era scontato. La Francia è stata il primo Paese europeo, negli anni '80, a sperimentare il passaggio diretto di voti dall'estrema sinistra all'estrema destra, e anche in un passato molto più recente quel flusso di voti non si è mai arrestato.
Ha dato segnali forti in vista delle presidenziali 2027.
Ha ricordato che il nome Le Pen non vince in Francia.
Quindi perché non ha ottenuto quel che voleva? Perché da un lato, come detto sopra, c'è stata un'unità a sinistra più forte di quel che pensava. Macron contava di essere in molti più ballottaggi davanti alla sinistra, e di poter contare su un numero molto più alto di desistenze e voto utile. Dall'altro lato, Macron sperava in un risultato migliore di RN per costringerlo a un governo di minoranza in cui cucinare Bardella a puntino per il 2027. E Macron avrebbe avuto le capacità politiche e il potere per farlo, è evidente. In questo caso è stato proprio il suo Primo Ministro Attal a rovinargli il gioco: se si va oltre le dichiarazioni pubbliche, le desistenze sono farina del sacco di Attal, e... beh, hanno funzionato troppo bene per quello che voleva Macron.
Analisi interessante, anche nelle parti non quotate. Mi sono permesso di estrapolare alcuni punti di cui non mi è chiaro il significato.
A prescindere dall'instabilità parlamentare, il Presidente francese ha di per se molto più potere del Re inglese e molti meno limiti del Presidente americano (l'unico vero "monarca repubblicano" è appunto quello d'oltralpe e non d'oltreoceano). La possibilità di sciogliere a piacimento l'Assemblea senza alcun obbligo di dimettersi a sua volta, per giunta con la possibilità di rifarlo ancora a distanza di 1 anno, è solo il più noto di questi. Ce ne sono altri, su cui non mi dilungo perchè so che a nessuno qui interessa sentirmi parlare della forma di governo francese, il cui effetto è sostanzialmente quello di poter prendere a schiaffi il parlamento, e o bendarlo, bavagliarlo e legargli le mani, e o il prenderlo a calci nel sedere e cacciarlo dalla porta, che come contraltare prevedono al massimo il "sacrificio" del primo ministro in vece del presidente. Non che non sia letteralmente questo il ruolo costituzionale del primo ministro in Francia, se si va leggere i giusti articoli si trova infatti scritto "parafulmine". Spergiuro.
Con le riforme degli anni duemila cui ho più volte fatto riferimento in queste pagine (la più vistosa delle quali: accorciare il settennato presidenziale nella speranza che questo corrisponda al quinquennato parlamentare e sperare che nessun presidente faccia più uso dello scioglimento) si è cercato di rendere maggiormente democratico un sistema così sbracatamente "monarchico", e per un ventennio si è finto di esserci riusciti. Ma adesso le lancette della storia sono state riportate indietro e questo è il nuovo-vecchio quadro cui ci troviamo di fronte:
- Un presidente della repubblica tornato a comportarsi da sovrano, "illuminato" se volete, ma sempre sovrano.
- Un presidente che, in particolare, nel 2027 non potrà ricandidarsi.
- Un presidente che, come conseguenza del suo agire, ha aperto la porta alla possibilità di un futuro nuovo scioglimento, sì che anche il nuovo presidente potrà rivendicare il diritto al "suo" parlamento, o se preferite al "suo" scioglimento (spero che il significato distorto di questa frase risuoni nelle orecchie di chi legge forte e sgradevole come nelle mie).
Detto ciò, come sono andate queste elezioni?
I turno: 33% il Rassemblement della Le Pen, 28% il Fronte popolare, 21% i Macroniani.
II turno: 37% il Rassemblement della Le Pen, 25% il Fronte popolare, 24% i Macroniani.
Tradotto in seggi: 142 su 577 il Rassembl., 180 il Fronte popolare, 159 i Macroniani.
Francamente tanto nel presente quanto all'orizzonte io non vedo alcuna vittoria "repubblicana", vedo invece uso distorto delle regole, o se preferite uso corretto di regole distorte, grandi giochi di palazzo e maneggiamenti politici. Un cordone sanitario sempre più logoro proprio per l'uso che se n'è fatto, col sistema delle desistenze che ha funzionato oltre le attese ... trasformando la prima forza politica addirittura in terza, neanche in seconda (laddove il naturale funzionamento dei sistemi maggioritari, e sino ad ora in Francia era sempre stato così, si limita a "trasformare" la maggioranza relativa di chi arriva primo in maggioranza assoluta). Intendiamoci, magari la Le Pen non si prenderà mai ne l'Eliseo ne Matignon, ma questo accadrebbe nonostante il consenso popolare, certo non per mancanza di esso, fomentato dai giochi di palazzo di cui sopra.
Da queste parti percepisco francamente troppo spesso il messaggio secondo cui l'abilità politica consiste nel manipolare il voto per arrivare ad un risultato politico ritenuto positivo. Anche in questo caso, come sopra, vale il discorso sulla sgradevolezza di una simile affermazione.
Lord Beric ha scritto:A proposito di Ucraina, i bombardamenti di oggi su Kiev sono particolarmente vomitevoli.
Non solo per la scelta di colpire un ospedale pediatrico, ma perché i Kinzhal sono oggetti da dieci milioni di dollari l'uno, e non c'era assolutamente alcun obiettivo militare che valesse una simile spesa. Si tratta di una dimostrazione di forza di facciata e di puro sadismo.
Chissà, forse anche un segnale dopo le elezioni francesi.
Ho apprezzato questo post, non ci sono più le reazioni quindi ho sentito il piacere di mostrarlo così.
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Mar ha scritto:A me invece sembra proprio che almeno a livello di seggi (e come sappiamo in UK è quello che conta) i conservatori siano stati annichiliti eccome dai labouristi: 410+ seggi su 650 per i Labour (il 63%, +210 rispetto al '19, col 33% dei voti), 121 per i Conservatori (il 18%, -244), 72 i Libdem (11%, +61). Reform UK di Farage ha preso il 14% dei voti, più del Libdem (12%), ma ha solo 5 cinque seggi (lo 0,8%, sempre per il discorso sistema elettorale) e non penso che i prossimi quattro-cinque anni di legislatura andranno a loro vantaggio ora che "finalmente" saranno i conservatori a poter usufruire del periodo all'opposizione.
Sì, in senso assoluto hai ragione sui Tories, ma appunto il mio post era riferito rispetto agli ultimi sondaggi, in cui venivano dati ancora più bassi, e non di poco!
Analisi interessante, anche nelle parti non quotate. Mi sono permesso di estrapolare alcuni punti di cui non mi è chiaro il significato.
A prescindere dall'instabilità parlamentare, il Presidente francese ha di per se molto più potere del Re inglese e molti meno limiti del Presidente americano (l'unico vero "monarca repubblicano" è appunto quello d'oltralpe e non d'oltreoceano). La possibilità di sciogliere a piacimento l'Assemblea senza alcun obbligo di dimettersi a sua volta, per giunta con la possibilità di rifarlo ancora a distanza di 1 anno, è solo il più noto di questi. Ce ne sono altri, su cui non mi dilungo perchè so che a nessuno qui interessa sentirmi parlare della forma di governo francese, il cui effetto è sostanzialmente quello di poter prendere a schiaffi il parlamento, e o bendarlo, bavagliarlo e legargli le mani, e o il prenderlo a calci nel sedere e cacciarlo dalla porta, che come contraltare prevedono al massimo il "sacrificio" del primo ministro in vece del presidente. Non che non sia letteralmente questo il ruolo costituzionale del primo ministro in Francia, se si va leggere i giusti articoli si trova infatti scritto "parafulmine". Spergiuro.
Con le riforme degli anni duemila cui ho più volte fatto riferimento in queste pagine (la più vistosa delle quali: accorciare il settennato presidenziale nella speranza che questo corrisponda al quinquennato parlamentare e sperare che nessun presidente faccia più uso dello scioglimento) si è cercato di rendere maggiormente democratico un sistema così sbracatamente "monarchico", e per un ventennio si è finto di esserci riusciti. Ma adesso le lancette della storia sono state riportate indietro e questo è il nuovo-vecchio quadro cui ci troviamo di fronte:
- Un presidente della repubblica tornato a comportarsi da sovrano, "illuminato" se volete, ma sempre sovrano.
- Un presidente che, in particolare, nel 2027 non potrà ricandidarsi.
- Un presidente che, come conseguenza del suo agire, ha aperto la porta alla possibilità di un futuro nuovo scioglimento, sì che anche il nuovo presidente potrà rivendicare il diritto al "suo" parlamento, o se preferite al "suo" scioglimento (spero che il significato distorto di questa frase risuoni nelle orecchie di chi legge forte e sgradevole come nelle mie).
Detto ciò, come sono andate queste elezioni?I turno: 33% il Rassemblement della Le Pen, 28% il Fronte popolare, 21% i Macroniani.
II turno: 37% il Rassemblement della Le Pen, 25% il Fronte popolare, 24% i Macroniani.
Tradotto in seggi: 142 su 577 il Rassembl., 180 il Fronte popolare, 159 i Macroniani.Francamente tanto nel presente quanto all'orizzonte io non vedo alcuna vittoria "repubblicana", vedo invece uso distorto delle regole, o se preferite uso corretto di regole distorte, grandi giochi di palazzo e maneggiamenti politici. Un cordone sanitario sempre più logoro proprio per l'uso che se n'è fatto, col sistema delle desistenze che ha funzionato oltre le attese ... trasformando la prima forza politica addirittura in terza, neanche in seconda (laddove il naturale funzionamento dei sistemi maggioritari, e sino ad ora in Francia era sempre stato così, si limita a "trasformare" la maggioranza relativa di chi arriva primo in maggioranza assoluta). Intendiamoci, magari la Le Pen non si prenderà mai ne l'Eliseo ne Matignon, ma questo accadrebbe nonostante il consenso popolare, certo non per mancanza di esso, fomentato dai giochi di palazzo di cui sopra.
Da queste parti percepisco francamente troppo spesso il messaggio secondo cui l'abilità politica consiste nel manipolare il voto per arrivare ad un risultato politico ritenuto positivo. Anche in questo caso, come sopra, vale il discorso sulla sgradevolezza di una simile affermazione.
Per prassi il voto popolare al secondo turno non viene nemmeno conteggiato, è troppo distorto: non si vota in tutti i collegi, ci sono partiti presenti in pochissimi ballottaggi e altri in tantissimi... non è indicativo.
Giusto invece il ragionamento del primo turno. Tuttavia, il maggioritario a doppio turno quello è.
Hai un primo turno dove scegli il candidato più vicino alle tue idee, e un secondo turno in cui scegli quello meno lontano dalle tue idee [definizione non mia ma che trovo molto azzeccata]. Tra tutti i modi in cui scegliere una carica, che sia un deputato, un sindaco o un presidente, a me non dispiace.
Detto questo, RN ha avuto circa un terzo del voto popolare. Spurgando il secondo turno dai fenomeni detti sopra, si vede che RN ha preso pochissimo al di fuori del proprio bacino d'area. E questo lo ha condannato ancora una volta.
L'obiettivo non è scegliere il candidato preferito di una minoranza, ma quello considerato meno peggio da una maggioranza. RN non è ancora sufficientemente normalizzato, tutto qui.
Le desistenze - di fatto a loro volta un fenomeno dovuto al particolare sistema dei ballottaggi francesi che ammettono più di due candidati al secondo turno - sono state la forma smaccata e palese di accordi che ci sarebbero stati lo stesso sottobanco.
Lord Beric ha scritto:Il tasso di approvazione di Kishida, secondo un recente sondaggio Morning Consult, è appena del 16%.
Di per sé sarebbe una situazione tombale in vista degli appuntamenti autunnali, ma il Giappone ha già stupito in passato, quindi mai dire mai.
E infatti... non solo i conservatori tengono il cruciale ruolo del governatore di Tokyo, riconfermando per la terza volta l'uscente Yoriko Koike, ma la coalizione di centrosinistra di Saito Renho addirittura si piazza al terzo posto, superata dal jolly Shinji Ishimaru, candidato indipendente, già sindaco di una cittadina presso Hiroshima e totalmente sconosciuto a Tokyo, in grado di attirare gran parte del voto giovanile grazie ad una evidente sovraeposizione sui social.
Incredibilmente al vertice NATO sono state pronunciate parole dure contro la Cina. Che abbiano bevuto più del solito per avere tutta questa audacia?
Capisco che in confronto a Donald che per pochi millimetri non ci lascia sembra poca cosa, ma cosa ne pensate del suo nuovo vicepresidente?
Lord Beric ha scritto:Consiglierei quindi al nostro amico Bibi di raggiungere in fretta un obiettivo simbolico, abbastanza grosso da potergli permettere di dire che la "vendetta" è stata ottenuta, e di cercare di tornare quanto prima allo status quo.
Evidentemente l'obiettivo simbolico non gli bastava. Mai, mai, mai far arrabiare gli israeliani.
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ucciso-il-capo-politico-di-hamas-182124
Phoenix ha scritto:Non li conosco, cerco e poi ti dirò
Il tempo è galantuomo, sempre.
https://unric.org/it/dipendenti-unrwa-saranno-licenziati-per-il-loro-potenziale-ruolo/
Chissà se Yolanda Diaz ne ha parlato su Twitter.
Come abbia fatto Israele a subire il 7 ottobre quando è in grado di fare quello che compiuto in questi giorni o di colpire i pezzi grossi iraniani nel cuore del loro paese rimarrà un bel mistero. Immagino l'unica spiegazione sia stata la troppa sicurezza.
Intanto gli ucraini distruggono un enorme deposito lontano dal loro confine. Date le distanze, mi viene da sospettare qualche segnalatore da terra nei pressi del sito
Borrell mi fa morire dalle risate quando parla della necessità di aprire una "indagine indipendente". Può sempre fare un colpo di telefono a Barnea, magari gli risponde.
osservatore dal nord ha scritto:Come abbia fatto Israele a subire il 7 ottobre quando è in grado di fare quello che compiuto in questi giorni o di colpire i pezzi grossi iraniani nel cuore del loro paese rimarrà un bel mistero. Immagino l'unica spiegazione sia stata la troppa sicurezza.
O forse no. La soluzione potrebbe essere nella risposta alla domanda: "a chi, in ultima analisi, fa comodo quanto è successo/sta accadendo a Gaza in particolare, in Medio Oriente in generale?"
osservatore dal nord ha scritto:Intanto gli ucraini distruggono un enorme deposito lontano dal loro confine. Date le distanze, mi viene da sospettare qualche segnalatore da terra nei pressi del sito
I russi hanno fatto davvero una figura misera. Più di due anni di guerra contro uno dei Paesi più poveri d'Europa, armato dalla NATO poco meno di quanto sarebbe necessario e sostenuto il minimo indispensabile dai perdigiorno della UE, e si fanno fregare da incursioni come queste. Se oltre a questo consideriamo gli schiaffi presi da iraniani ed Hezbollah negli ultimi mesi, mi viene da pensare che il blocco BRICS sembra meno solido e minaccioso di quanto temessi.