Il 21/10/2023 at 13:55, Mar ha scritto:

Resto invece disgustato da immagini come questa:

 

 

Riconosco ad Orbán una certa abilità nel suo cinismo: sa che il suo Paese non sarà mai espulso dalla UE, per cui in questo modo può mungere i fondi europei e allo stesso tempo tessere alleanze con potenze dittatoriali de facto, come la Russia putiniana. In pratica attua la strategia dello stesso Erdoğan: tenere il piede in due scarpe.

Il problema a lungo termine di questo modo di procedere è lasciarsi alle spalle il deserto. Questo in realtà è il problema di tutte le dittature e le democrature: l'accentramento del potere nelle mani di poche persone non lascia un'eredità fertile per chi verrà dopo. Peccato che dalle nostre parti moltissimi a destra e sinistra sembrano dimenticarsene, ma il combinato disposto tra crisi economica-sociale e cattivi maestri può risultare velenoso.

17 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

 

Riconosco ad Orbán una certa abilità nel suo cinismo: sa che il suo Paese non sarà mai espulso dalla UE, per cui in questo modo può mungere i fondi europei e allo stesso tempo tessere alleanze con potenze dittatoriali de facto, come la Russia putiniana.

Infatti il problema non è Orbán, è chi gli va dietro (contro i suoi stessi interessi).

Comunque direi interessante la frattura che le elezioni polacche hanno aperto nel mondo Visegrad, e la Slovacchia di Fico non potrà sostituire la Polonia, certamente.

Passando a cose interessanti, trovo MOLTO importante l'esito delle elezioni svizzere.

Che avrebbe rivinto la destra populista (sempre rapportato ai canoni svizzeri, quindi populisti precisi, seri e compassati, oltre che inca**ati neri con gli Italiani) dell'UDC era stato ampiamente pronosticato, ma trovo molto triste l'esito dei Verdi.

Dopo il boom delle scorse elezioni, i Verdi si sono attestati poco sopra il livello di quelle ancora precedenti, quindi di per sé il risultato non è stato tremendamente negativo.

Tuttavia è bene tenere conto del caso specifico e delle situazioni al contorno.

La Svizzera è uno dei paesi che più ha risentito e sta risentendo del cambiamento climatico. La perdita di volume dei ghiacciai è qualcosa che si tocca con mano da un anno all'altro, e l'accelerazione degli ultimi tre-quattro anni è letteralmente drammatica. Gli impatti in termini di turismo e soprattutto agricoltura - la Svizzera è un paese rurale, la maggiore città, Zurigo, ha appena 400k abitanti - sono già percepibili e saranno devastanti in futuro: l'assottigliarsi delle riserve idriche è e diventerà sempre di più un problema.

Ecco, malgrado questo i Verdi hanno perso un sacco di voti, e viene spontaneo chiedersi il motivo.

Quello che dico è di primissima mano, non è un sentito dire. Nel 2019 i Verdi hanno fatto il botto perché erano percepiti come un partito "simpatico", brava gente che ama la natura, che ci ricorda di fare la differenziata e di non buttare le bottigliette di plastica nel bosco. Anche chi non la pensava come loro non li poteva ritenere ostili.

Ora le cose sono cambiate. Poiché la situazione climatica globale sta peggiorando, e l'area alpina è forse sul podio mondiale come velocità di mutamento, le azioni da intraprendere devono essere più forti. L'UDC, che pure era al governo e ha preso provvedimenti di stampo ecologista (anche in forma di referendum), è riuscita a farne ricadere la colpa sui Verdi. In aggiunta a questo, l'UDC ha fatto campagna elettorale specifica contro i Verdi, e visto che mi è capitato di passare da quelle parti giusto la settimana scorsa ho visto con i miei occhi i cartelloni elettorali. In pratica sono diventati quelli che vogliono farti cambiare la macchina per prenderne una che consuma meno, che ti vogliono imporre i mezzi pubblici, che pretendono di farti la morale se hai uno stile di vita poco ambientalista. Insomma, l'UDC ha fatto leva con successo sul "sacrosanto diritto a inquinare col SUV in centro senza qualcuno che ti rompa le pa**e" [cit. Vittorio Feltri].

Che questo abbia fatto presa in uno dei posti che nei prossimi decenni saranno maggiormente colpiti dall'innalzamento delle temperature fa riflettere. Sicuramente l'UDC ha vinto la sua battaglia di comunicazione politica, ma mi piacerebbe tornare a tempi precedenti Publitalia: deresponsabilizzando l'elettorato Berlusconi ha aperto una strada che oggi sta dando i suoi frutti avvelenati.

Invece, come prevedibile, ballottaggio in Argentina.

Un'offerta politica per me sostanzialmente agghiacciante, ma amen.

Il peronista Massa è andato meglio delle attese, ma il favorito per la vittoria finale resta comunque Milei, che potrà contare su un bacino di voti nettamente più ampio di quello del suo concorrente grazie ai candidati esclusi dal ballottaggio.

Ammetto che molta della mia opinione su Milei deriva dalla sua vicinanza religiosa con Bolsonaro e spero mi possa stupire in qualche modo, ma ahimé le correnti evangeliche dell'America Latina non lasciano di per sé ben sperare.

10 ore fa, Lord Beric ha scritto:

Che questo abbia fatto presa in uno dei posti che nei prossimi decenni saranno maggiormente colpiti dall'innalzamento delle temperature fa riflettere.

Comunque gran parte dell'energia elettrica svizzera deriva da idroelettrico e nucleare, e non credo che il loro parco auto sia così inquinante considerando fra l'altro che sono meno di 10 milioni di persone. La Svizzera risente del cambiamento climatico per ovvi motivi geografici, ma quello che può fare per contrastare il problema è poco considerando che già partono da un'ottima base.

10 ore fa, Lord Beric ha scritto:

Invece, come prevedibile, ballottaggio in Argentina.

Un'offerta politica per me sostanzialmente agghiacciante, ma amen.

Il peronista Massa è andato meglio delle attese, ma il favorito per la vittoria finale resta comunque Milei, che potrà contare su un bacino di voti nettamente più ampio di quello del suo concorrente grazie ai candidati esclusi dal ballottaggio.

Ammetto che molta della mia opinione su Milei deriva dalla sua vicinanza religiosa con Bolsonaro e spero mi possa stupire in qualche modo, ma ahimé le correnti evangeliche dell'America Latina non lasciano di per sé ben sperare.

Immagino che la Georgieva passerà i prossimi mesi con il telefono sempre acceso.

12 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Comunque gran parte dell'energia elettrica svizzera deriva da idroelettrico e nucleare, e non credo che il loro parco auto sia così inquinante considerando fra l'altro che sono meno di 10 milioni di persone. La Svizzera risente del cambiamento climatico per ovvi motivi geografici, ma quello che può fare per contrastare il problema è poco considerando che già partono da un'ottima base.

Dall'esterno può apparire così, ma le città sono congestionate che al confronto la tangenziale di Milano è una passeggiata di salute.  

12 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Immagino che la Georgieva passerà i prossimi mesi con il telefono sempre acceso.

Non mi capacito come un Ministro dell'Economia capace di portare l'inflazione al 125% abbia preso quasi il 40% dei consensi. Ho seguito un minimo la campagna elettorale per ovvi motivi, e devo dire che anche qui la retorica del "è colpa dei governi precedenti" ha funzionato (e in questo caso specifico c'è da dire che non aveva tutti i torti).

Inoltre è da rimarcare come, a causa del sistema di rinnovo dei parlamentari*, il partito peronista pur al governo fosse in minoranza, quindi lo scaricabarile tra esecutivo e legislativo era all'ordine del giorno.

* Camera e Senato hanno rinnovi parziali, una cosa simile alle midterm statunitensi. Ora, per come sono strutturati i collegi in Argentina e per come è la sua distribuzione demografica, con un terzo della popolazione che vive nella regione di Buenos Aires, ci sono regioni che in una tornata elettorale esprimono appena 2-3 parlamentari. Questo significa che se ci sono ad esempio due parlamentari da eleggere il primo e il secondo partito prenderanno sempre un seggio. La norma diventa quindi che il primo e il secondo partito di fatto facciano campagna elettorale comune per schiacciare le terze forze, creando un sistema paramafioso (non uso il termine a cuor leggero) di potere. Anche dove i parlamentari sono 3 la battaglia è minima e di solito di ci si accorda tra regioni diverse per spartirsi i seggi di maggioranza. Solo a Buenos Aires c'è un vero scontro elettorale, la cosa è nota e percepita e c'è un forte disagio per questo nelle altre regioni. Gli elementi di rottura tipo appunto Milei sono fenomeni relativamente rari.

1 minuto fa, Lord Beric ha scritto:

 

Dall'esterno può apparire così, ma le città sono congestionate che al confronto la tangenziale di Milano è una passeggiata di salute.  

Non lo metto in dubbio. Quello che intendo dire è che le emissioni di CO2 svizzere sono (o dovrebbero essere, non ho una tabella con me) una quota ridotta di quelle europee. Anche le portassero a zero, il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai purtroppo andrebbe e andrà avanti. Quello che potrebbero di sicuro guadagnarci è un calo di emissioni di inquinanti e polveri sottili, questo sì.

Il 22/10/2023 at 19:06, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Riconosco ad Orbán una certa abilità nel suo cinismo: sa che il suo Paese non sarà mai espulso dalla UE, per cui in questo modo può mungere i fondi europei e allo stesso tempo tessere alleanze con potenze dittatoriali de facto, come la Russia putiniana. In pratica attua la strategia dello stesso Erdoğan: tenere il piede in due scarpe.

 

Chiaramente uno può essere "cattivo" ed essere bravissimo come tale, così come uno può essere "buono" ed essere una nullità in quanto tale. Sul punto ci torno sotto, ma tanto per fare un esempio scemo: la Germania nazista è stata qualcosa di straordinario, nel male. L'Italia fascista? Patetica, nel male.

Restando più sul pezzo (in questo caso attaccare Orban), quello di cui sento la mancanza è la politica. Gente che abbia idee prima di tutto, chiare se possibile, dopodiché che abbia il coraggio di esprimerle e spiegarle e la forza di lottare per esse e metterle in pratica.

Il 22/10/2023 at 17:32, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Più leggo dichiarazioni come quelle di Khaled Meshal, più mi convinco che in Europa una grossa fetta delle forze politiche "progressiste" è preda di un mix di malafede, ignoranza e allucinazioni collettive.

Ah, il leader di Hamas vive comodo e tranquillo a Dubai mentre il popolo che asserisce di voler difendere tramite iniziative come gli oltre mille omicidi del 7 ottobre - per non parlare dei rapimenti, delle violenze carnali ecc. -  soffre e vede pioversi addosso bombe. Ma è tutta e sola colpa dell'aggressore sionista e degli imperialisti americani, ovviamente.

Certa parte del mondo di "sinistra" vive nel suo mondo astratto e sconnesso dalla realtà, non c'è dubbio. Ma forse è persino più serio, nel suo essere dalla parte sbagliata, chi nasconde il proprio antisemitismo dietro l'antisionismo, di chi, sempre qui in occidente, passa il tempo ad ascoltare la propria stessa voce salvo poi trovarsi del tutto perso appena gli capita di guardare altrove. "Ah, non pensate anche voi che quelli di Hamas siano terroristi?". "Ah, non vi interessa la soluzione dei due Stati?". "Ma come, non ne avete parlato allo sfinimento negli ultimi 70 anni? No? Ero io? E voi? Scusate ma che c**o volete allora?".

Allo stesso tempo, e continuando a parlare a cuore aperto, le elite arabe tanto intellettuali quanto politiche sono tra le più disoneste che mi vengano in mente. Questa gente passa il tempo a fare l'identikit del proprio nemico, poi però non ha neanche il bon ton di accettare che il proprio nemico si comporti di conseguenza. Figuriamoci assumersi le proprie responsabilità, in questo caso su Gaza e Cisgiordania.

Il 23/10/2023 at 12:09, Lord Beric ha scritto:

Ecco, malgrado questo i Verdi hanno perso un sacco di voti, e viene spontaneo chiedersi il motivo.

Quello che dico è di primissima mano, non è un sentito dire. Nel 2019 i Verdi hanno fatto il botto perché erano percepiti come un partito "simpatico", brava gente che ama la natura, che ci ricorda di fare la differenziata e di non buttare le bottigliette di plastica nel bosco. Anche chi non la pensava come loro non li poteva ritenere ostili.

Ora le cose sono cambiate. Poiché la situazione climatica globale sta peggiorando, e l'area alpina è forse sul podio mondiale come velocità di mutamento, le azioni da intraprendere devono essere più forti. L'UDC, che pure era al governo e ha preso provvedimenti di stampo ecologista (anche in forma di referendum), è riuscita a farne ricadere la colpa sui Verdi. In aggiunta a questo, l'UDC ha fatto campagna elettorale specifica contro i Verdi, e visto che mi è capitato di passare da quelle parti giusto la settimana scorsa ho visto con i miei occhi i cartelloni elettorali. In pratica sono diventati quelli che vogliono farti cambiare la macchina per prenderne una che consuma meno, che ti vogliono imporre i mezzi pubblici, che pretendono di farti la morale se hai uno stile di vita poco ambientalista. Insomma, l'UDC ha fatto leva con successo sul "sacrosanto diritto a inquinare col SUV in centro senza qualcuno che ti rompa le pa**e" [cit. Vittorio Feltri].

Non so nulla della politica svizzera, non sono un imprenditore col suv (guido una macchina full hybrid di quasi dieci anni ormai, non per scelta eh, era in famiglia e ora la uso io, però rinuncerei volentieri a poter guidare qualunque macchina nel centro in cambio dei 150 km/h almeno nelle autostrade a tre corsie) amo la natura e gli animali. Se però gli attivisti/ambientalisti/animalisti/ecologisti &co svizzeri fossero masochisti solo la metà di quelli italiani, non avrei davvero difficoltà a capire come sia possibile che abbiano perso un sacco di voti della gente comune. Non è neanche questione di campagna denigratoria, basta lasciarli parlare e agire.

1 ora fa, Mar ha scritto:

Ma forse è persino più serio, nel suo essere dalla parte sbagliata, chi nasconde il proprio antisemitismo dietro l'antisionismo, di chi, sempre qui in occidente, passa il tempo ad ascoltare la propria stessa voce salvo poi trovarsi del tutto perso appena gli capita di guardare altrove. "Ah, non pensate anche voi che quelli di Hamas siano terroristi?". "Ah, non vi interessa la soluzione dei due Stati?". "Ma come, non ne avete parlato allo sfinimento negli ultimi 70 anni? No? Ero io? E voi? Scusate ma che c**o volete allora?".

Grosso modo è quello che avviene ogni sera nei trash talk show televisivi e nel mondo dell'informazione. Nell'universo social è anche peggio: tante bolle incapaci di parlarsi e dialogare, anzi più che incapaci direi indesiderose. Un'eterna e logorante cultura dell'indignazione, con annesse tifoserie da stadio virtuali.

Nel frattempo in Russia, l'attivista anti-guerra Olga Nazarenko muore a seguito di "una caduta dall'alto" e Vladimir Nekrasov, presidente di Lukoil, importante società del petrolifero, critico della guerra in Ucraina, muore improvvisamente (il terzo decesso improvviso solo in questa Compagnia e l'ennesimo nel mondo degli affari russi dall'inizio della guerra).

22 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Non lo metto in dubbio. Quello che intendo dire è che le emissioni di CO2 svizzere sono (o dovrebbero essere, non ho una tabella con me) una quota ridotta di quelle europee. Anche le portassero a zero, il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai purtroppo andrebbe e andrà avanti. Quello che potrebbero di sicuro guadagnarci è un calo di emissioni di inquinanti e polveri sottili, questo sì.

Questo senza dubbio.

Quindi secondo te il fenomeno è: "già sono bravo, se anche facessi altro i vantaggi sarebbero minimi, cosa vieni ancora a chiedermi?"

16 ore fa, Mar ha scritto:

Non so nulla della politica svizzera, non sono un imprenditore col suv (guido una macchina full hybrid di quasi dieci anni ormai, non per scelta eh, era in famiglia e ora la uso io, però rinuncerei volentieri a poter guidare qualunque macchina nel centro in cambio dei 150 km/h almeno nelle autostrade a tre corsie) amo la natura e gli animali. Se però gli attivisti/ambientalisti/animalisti/ecologisti &co svizzeri fossero masochisti solo la metà di quelli italiani, non avrei davvero difficoltà a capire come sia possibile che abbiano perso un sacco di voti della gente comune. Non è neanche questione di campagna denigratoria, basta lasciarli parlare e agire.

Ovviamente vale per loro quanto detto per l'UDC (quella elvetica, non c'entra Pierferdy): sono Svizzeri, non Italiani.  

16 ore fa, Mar ha scritto:

Certa parte del mondo di "sinistra" vive nel suo mondo astratto e sconnesso dalla realtà, non c'è dubbio. Ma forse è persino più serio, nel suo essere dalla parte sbagliata, chi nasconde il proprio antisemitismo dietro l'antisionismo, di chi, sempre qui in occidente, passa il tempo ad ascoltare la propria stessa voce salvo poi trovarsi del tutto perso appena gli capita di guardare altrove. "Ah, non pensate anche voi che quelli di Hamas siano terroristi?". "Ah, non vi interessa la soluzione dei due Stati?". "Ma come, non ne avete parlato allo sfinimento negli ultimi 70 anni? No? Ero io? E voi? Scusate ma che c**o volete allora?".

Hai degli esempi sulla parte evidenziata in grassetto?

Immagino tu ti riferisca a politici italiani o stranieri, ma non mi risultano - perché me le sono perse o magari non ho saputo leggere tra le righe - dichiarazioni ascrivibili al fenomeno che hai descritto.

14 minuti fa, Metamorfo ha scritto:

Nel frattempo in Russia, l'attivista anti-guerra Olga Nazarenko muore a seguito di "una caduta dall'alto" e Vladimir Nekrasov, presidente di Lukoil, importante società del petrolifero, critico della guerra in Ucraina, muore improvvisamente (il terzo decesso improvviso solo in questa Compagnia e l'ennesimo nel mondo degli affari russi dall'inizio della guerra).

Il danno che Putin sta facendo alla Russia è incalcolabile, e si vedrà nei decenni a venire.  

EDIT: uscito il primo sondaggio sul ballotto argentino, con Milei avanti veramente di un soffio, il distacco è inferiore al punto percentuale. Premesso che è solo un sondaggio, non me l'aspettavo proprio, pensavo che la partita fosse chiusa, invece Massa si sta difendendo molto meglio delle attese.

Ecco un altro campione di dichiarazioni imbarazzanti. Si dice "sorpreso": qualcuno gli ha fatto notare che il 7 ottobre i terroristi di Hamas hanno invaso il territorio israeliano e ucciso e brutalizzato più di mille persone, oltre che rapirne più di duecento per ficcarle in tunnel sotterranei? Cosa si aspettava che facesse Israele, lanciare fiori su Gaza?

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/10/28/guterres-sorpreso-dallescalation-a-gaza-senza-precedenti_693a3619-0cbe-4c52-8e80-d10e6b55a173.html

2 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Ecco un altro campione di dichiarazioni imbarazzanti. Si dice "sorpreso": qualcuno gli ha fatto notare che il 7 ottobre i terroristi di Hamas hanno invaso il territorio israeliano e ucciso e brutalizzato più di mille persone, oltre che rapirne più di duecento per ficcarle in tunnel sotterranei? Cosa si aspettava che facesse Israele, lanciare fiori su Gaza?

 

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/10/28/guterres-sorpreso-dallescalation-a-gaza-senza-precedenti_693a3619-0cbe-4c52-8e80-d10e6b55a173.html

Le vittime accertate della rappresaglia israeliana sono fino a questo momento oltre 7.000, di cui circa 2.000 sono minori (alcune fonti riportano "bambini", ma da quanto sono riuscito a capire è una traduzione errata; la differenza è importante perché ovviamente i due termini non sono sinonimi).

Ho seri dubbi fossero tutti affiliati o simpatizzanti di Hamas, a meno di non voler considerare Palestinesi = Hamas, e allora vi lascio continuare a discutere amenamente.

Pongo questa questione perché Israele è, o dovrebbe essere, qualcosa di più di un'organizzazione terroristica come Hamas. Hamas può permettersi di "coprirsi di vergogna" colpendo bersagli inermi, Israele no, altrimenti diventa una guerra tra bande, un vale tutto dove nessuna parte può accampare pretese di superiorità morale e avere il diritto di richiedere supporto internazionale facendosi passare come "i buoni".

Limitandomi ad un'analisi puramente razionale, l'offensiva di Israele rischia di essere controproducente, almeno se rapportata a quelli che sono gli obiettivi ufficiali.

Via via che il numero delle vittime sale l'empatia che Israele aveva guadagnato dopo gli attentati scema.

Il dispiegamento di forze in campo è talmente ampio da rendere non solo scontata, ma *necessaria* una reazione del mondo islamico, e questo in un periodo in cui i due principali attori di quel mondo, pur lontani, lo sono meno del solito, e in un periodo in cui tanto la Turchia quanto l'Egitto smaniano di ritagliarsi un ruolo da potenza regionale nel Mediterraneo Orientale, e non vedono l'ora di mettere becco in queste faccende.

Malgrado l'evidente superiorità bellica rispetto ad Hamas, Israele non ha le forze per resistere ad un conflitto prolungato, scenario che si verificherebbe qualora altri attori si unissero alla guerra, a meno di non diventare completamente dipendente da forniture occidentali.

Consiglierei quindi al nostro amico Bibi di raggiungere in fretta un obiettivo simbolico, abbastanza grosso da potergli permettere di dire che la "vendetta" è stata ottenuta, e di cercare di tornare quanto prima allo status quo.

Naturalmente il discorso cambia se gli obiettivi reali sono differenti.

11 ore fa, Lord Beric ha scritto:

Pongo questa questione perché Israele è, o dovrebbe essere, qualcosa di più di un'organizzazione terroristica come Hamas. Hamas può permettersi di "coprirsi di vergogna" colpendo bersagli inermi, Israele no, altrimenti diventa una guerra tra bande, un vale tutto dove nessuna parte può accampare pretese di superiorità morale e avere il diritto di richiedere supporto internazionale facendosi passare come "i buoni".

Infatti Hamas non ne ha alcun diritto, essendo un'organizzazione terroristica. Questa equivalenza tra le due parti mi ricorda tanto i ragionamenti molto in voga negli anni Settanta "né con lo Stato, né con le BR".

11 ore fa, Lord Beric ha scritto:

Via via che il numero delle vittime sale l'empatia che Israele aveva guadagnato dopo gli attentati scema.

Ho la sensazione che sia già scemata l'8 ottobre.

11 ore fa, Lord Beric ha scritto:

Consiglierei quindi al nostro amico Bibi di raggiungere in fretta un obiettivo simbolico, abbastanza grosso da potergli permettere di dire che la "vendetta" è stata ottenuta, e di cercare di tornare quanto prima allo status quo.

Non mi pare che lo status quo in vigore fino al 7 ottobre abbia funzionato benissimo.

15 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Infatti Hamas non ne ha alcun diritto, essendo un'organizzazione terroristica. Questa equivalenza tra le due parti mi ricorda tanto i ragionamenti molto in voga negli anni Settanta "né con lo Stato, né con le BR".

Non so se ti riferivi a me, ma se rileggi quanto ho scritto non ho mai detto che Hamas merita di ricevere supporto internazionale.

Le due parti per me non sono equiparate, a meno che Israele non decida consapevolmente di mettersi allo stesso livello di Hamas.

15 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Ho la sensazione che sia già scemata l'8 ottobre.

Mah, io non ho esperienze simili né in termini di vissuto personale né nei movimenti che vedo lato politico.

Hai maggiori dettagli?

15 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Non mi pare che lo status quo in vigore fino al 7 ottobre abbia funzionato benissimo.

Se la guerra prende la piega che temo, la situazione pre 7-ottobre per Israele sarà ricordata con rimpianto.

Mi scuso per il doppio post, ma è interessante lo scrutinio in corso a Sofia (ebbene sì, chi mai potrebbe perdersi una tornata elettorale amministrativa in Bulgaria!)... per la prima volta credo dal 1991 i conservatori perderanno la guida della capitale, al momento abbiamo Terziev (liberale ecologista europeista) 32%, Grigorova (socialista) 22%, Hekimian (conservatore) 17%.

NB: socialista va declinato nel senso dell'Europa orientale... la Grigorova, oltre che dal BSP, è appoggiata dalla coalizione "Bulgaria Neutrale" formata a sua volta da ATAKA, partito di esplicito stampo neofascista, da due partiti comunisti (la scissione dell'atomo a sinistra non è solo prerogativa italiana!) e dalla lista "Russofili per la Rinascita della Patria".  

Anche Terziev comunque personaggio interessante, multimilionario figlio (ma non facciamo ricadere sui figli l'operato dei padri) di un altissimo ufficiale della DS - il KGB bulgaro.

Va detto infine che Sofia usciva da ben quattro mandati consecutivi della conservatrice Fandakova, un cambiamento era pressoché inevitabile.

Terzo post di fila, ma so che non potevate farne a meno... dopo tre settimane circa di conteggi , dovrebbe essere ufficiale il risultato del primo turno delle presidenziali liberiane, che vedono Weah (CDC, una sorta di "coalizione populista"), presidente uscente, in vantaggio di qualche decimale su Boakai (UP, un centrodestra di stampo più classico, che si rifà apertamente alla recente esperienza di governo di Ma' Ellen, su cui non credo sia necessario dilungarsi).

Sarà quindi necessario il ballottaggio.

Weah si trova a fare i conti con l'aver tradotto in realtà solo una parte minima delle promesse che gli hanno permesso di vincere la scorsa tornata elettorale. Molto positivo l'aver garantito l'accesso gratuito all'istruzione universitaria, e degna di nota una massiccia elettrificazione di aree del Paese che ne erano sprovviste. Tra le ombre più pesanti del suo mandato, il fatto di non aver saputo tradurre quanto sopra in un reale miglioramento delle condizioni di vita del Paese (credo che oltre il 90% della popolazione viva con meno di 10$ al giorno, e per quanto il costo della vita sia basso, significa povertà anche lì), e soprattutto il non aver saputo prendere di petto il tema della corruzione, rimando a titolo di esempio al caso McGill per chi volesse fare qualche ricerca in rete.

Quale che sia il risultato finale, sono comunque felice che si tratti delle prime elezioni nel Paese senza che sia stata ravvisata dall'ONU la necessità di inviare osservatori esterni; un segno positivo in un angolo del continente purtroppo particolarmente critico.