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GIL GALAD
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Inviato il 16 marzo 2015 21:00

Domani si vota in Israele e la vittoria verrà contesa tra il Likud di B. Netanyahu, ora al Governo, e il partito di centro sinistra di Herzog e Livni. A poche ore dall'apertura delle urne ecco come il premier uscente pone una mazzata sul processo di pace: " Mai uno Stato Palestinese se vinco!", allora speriamo che perda...

 

http://www.lastampa.it/2015/03/16/esteri/israele-affondo-di-netanyahu-se-vinco-le-elezioni-non-nascer-nessuno-stato-palestinese-hxnIUixGIx19h2RWt9MvSL/pagina.html

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Lady Monica
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Inviato il 16 marzo 2015 21:23

C'è rischio che vinca, invece, anche se spero di no.


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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Inviato il 17 marzo 2015 13:20

Da controinformazione. Info

 

La CNN sta battendo i tamburi di guerra

 

di Paul Craig Roberts (ex consigliere di Reagan)

 

Il Consigliere per la sicurezza nazionale del presidente George W. Bush, Condi Rice, aveva avvertito gli americani che le (inesistenti) armi di distruzione di massa di Saddam Hussein avrebbero potuto trasformarsi in un fungo atomico che si sarebbe levato al di sopra di una città americana. No tale minaccia non esisteva (era una menzogna). Tuttavia oggi una minaccia molto reale esiste su tutte le città americane, e il consigliere per la sicurezza nazionale, non se ne accorge.

 

La vera minaccia proviene da Washington ed ha la sua origine nella demonizzazione della Russia e della sua leadership.

 

 

Wolf Blitzer (CNN, il 13 marzo) ha utilizzato l’apertura di un telegiornale per trasmettere una performance di propaganda degna del Terzo Reich o forse di George Orwell del romanzo 1984 .

La scenografia della trasmissione ha voluto presentare la Russia come un enorme, aggressiva minaccia militare. La schermata era colma di missili in fase di lancio e si basava sul commento di un generale americano, Strangeloves, che sollecitava nel prendere misure offensive per la necessità di essere schierati contro la minaccia russa. Il programma di Blitzer è parte della campagna di propaganda orchestrata il cui scopo è quello di preparare gli americani per il conflitto con la Russia.

 

 

 

Tale propaganda era del tutto irresponsabile e piena di tante bugie palesi per un’organizzazione di un media sponsor per cui risulta ovvio che la CNN e Wolf Blitzer e non hanno timore di poter essere chiamati a rispondere del fatto di voler diffondere la febbre della guerra. L’apparato dei cosiddetti “media mainstream ” è stato trasformato in un Ministero della Propaganda.

Una propaganda simile si sta diffondendo anche nel Regno Unito, dove il ministro della Difesa Michael Fallon ha dichiarato che la Russia rappresenta un “pericolo reale e presente” per l’Europa. Le truppe americane e molti carri armati sono stati inviati nei Paesi Baltici con il pretesto che la Russia sta per attaccare……

 

Che tali menzogne ​​palesi possano essere proferite da alti funzionari del governo, senza uno straccio di prova e senza vergogna, dovrebbe spaventare a morte. Stiamo assistendo alla totale mancanza di rispetto per la verità e la vita umana da parte di alti funzionari del governo e dei media prostituti al potere.

 

La propaganda sta conducendo il mondo verso la guerra. La propaganda ha distrutto la fiducia tra le potenze nucleari ed ha resuscitato la minaccia di un Armageddon nucleare. Il governo russo vede che Washington ei suoi vassalli della NATO stanno evocando una minaccia russa inesistente. Chiaramente questa minaccia evocata ha uno scopo che la Russia comprende essere a suo danno.

 

Questa propaganda di Washington, diffusa dai media prostituiti al potere, costituisce l’azione più irresponsabile nella storia dell’umanità. Reagan e Gorbaciov erano riusciti a rimuovere la minaccia di una guerra nucleare, i circoli dei neocons impazziti e le loro pu***** mediatiche hanno riportato il mondo indietro ai rischi della guerra fredda.

 

L’ attacco della propaganda di Washington contro la Russia e contro Vladimir Putin è come l’attacco effettuato da Washington contro l’ Afghanistan e su Osama bin Laden, come quello contro l’Iraq e Saddam Hussein, o la Libia di Gheddafi. Questo significa che Washington intenda attaccare la Russia con un attacco nucleare preventivo?

 

Se questo è così, ciò significa che sarà la fine del mondo. Chiaramente, la minaccia per gli Stati Uniti e il mondo intero risiede a Washington e non a Mosca. La minaccia è la folle ideologia neocon che si basa sull’ell’egemonia statunitense sul mondo sostenuta dalla sfrenata avidità delle multinazionali USA di controllare le risorse del mondo.

 

Putin capisce la gravità della situazione e sta lavorando sodo per farla diffondere, ma Washington ha reso impossibile diffondere. Il prezzo richiesto da Washington è che Putin dovrebbe riconsegnare la Crimea e la base navale russa sul Mar Nero base , abbandonando le popolazioni russe in Ucraina meridionale e orientale, ed accettare le basi militari della NATO in Ucraina. La pretesa di Washington corrisponde ad una richiesta di resa preventiva della Russia.

 

Nella propaganda da spettacolo offerta dalla CNN, Wolf Blitzer è riuscito a segnalare che l’intelligence tedesco contesta le affermazioni di Washington sulla Russia e che i governi francese e tedesco hanno finalmente capito che l’atteggiamento di Washington è folle e stanno lavorando disperatamente per fermare la corsa di Washington verso la guerra.

 

Washington e il suo fantoccio del Regno Unito hanno utilizzato la totalità del 21 ° secolo nella creazione di morte e distruzione. Sette paesi sono stati invasi, bombardati , o sorvolati dai droni per “diffondere la democrazia.” L’Iraq è stato distrutto, come l’Afghanistan, la Libia e la Somalia. La Siria quasi distrutta, il Pakistan e lo Yemen sono politicamente e socialmente destabilizzati da incessanti attacchi aerei Usa . I governi, democraticamente eletti, dell’ Honduras e dell’Ucraina, sono stati rovesciati da colpi di stato sobillati dagli Stati Uniti. Il Venezuela è il prossimo in linea, con la Bolivia, Ecuador, Argentina e Brasile in attesa del loro turno.

 

Washington ha regalato al mondo 14 anni di guerra brutale e disumana. Non è questo già un male sufficiente ? Può Washington darci ancora di più?

 

Washington e le sue prostitute mediatiche hanno perso la loro umanità. Essi sono diventati gli agenti del male. Se appariranno funghi atomici, la responsabilità sarà per le menzogne di Wolf Blitzer, della CNN, e delle prostitute al soldo della Casa Bianca che hanno battuto i tamburi di guerra.

 

Fonte: Paul Craig Roberts

 

Traduzione e sintesi: Luciano Lago


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Inviato il 17 marzo 2015 14:33

Viene da ridere. Adesso a rischiare di far sprofondare il mondo verso una nuova guerra fredda é la propaganda dei media usa e non la guerra illegittima provocata e combattuta da Mosca, che é tutto tranne che una falsa e irreale minaccia per noi europei soprattutto, che già l'abbiamo sopportsta a nostre spese troppo a lungo in passato. Bha


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Inviato il 17 marzo 2015 17:25

Io riporto cosa scrive un ex consigliere dell'amministrazione Reagan (non un fanatico) da tempo critico con gli indirizzi attuali della politica americana. Evidentemente chi ha lottato negli anni'80 con l'URSS quando il pericolo di guerra atomica tra il 1982 e l'84 era fortissimo prima dell'avvento di Gorbacev sa che con gli attuali comportamenti degli USA si sta rovinando quanto di buono nel disarmo si era raggiunto in passato andando invece incontro a pericoli forse peggiori di quelli di un tempo. Quanto alle guerre di Mosca preferisco non aprire un'altra querelle, dico solo che negli ultimi 25 anni dalla caduta del muro di Berlino altri hanno fatto e scatenato conflitti spesso falsi e subdoli per il mondo e non certo la Russia.

 

Alexander guarda cosa dicono qui, incredibile lo ammettono pure ora su USAToday!!! Notizia ripresa anche dal Messaggero, ora qualcuno mi dovrebbe delle scuse per le pernacchie che per mesi ho dovuto subire:

 

http://www.usatoday.com/story/news/world/2015/03/10/ukraine-azov-brigade-nazis-abuses-separatists/24664937/

 

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=1241714&amp%3Bsez=PRIMOPIANO&amp%3Bssez=ESTERI

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Inviato il 17 marzo 2015 20:56

La quantità di cose amene dette/scritte/riferite da questo Paul Craig Roberts è inenarrabile. ne vogliamo un paio di chicche?

- NO RUSSIAN TROOPS ARE IN UKRAINE The Obama regime, its NATO puppet states ...

http://www.paulcraigroberts.org/2015/01/

- Attacco a Charlie Hebdo orchestrato dagli stati uniti per riportare la francia sotto l'orbita statunitense

http://www.paulcraigroberts.org/2015/01/11/suspicions-growing-french-shootings-false-flag-operation/

Vi sembra abbastanza? No ovviamente c'è di tutto di più, ovviamente a prescindere contro l'america. Serve altro? :)


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Inviato il 17 marzo 2015 21:17

Su wikipedia ci si può scrivere tutto il contrario di tutto. Ma badiamo ai fatti a quanto scrive:

- NO RUSSIAN TROOPS ARE IN UKRAINE The Obama regime, its NATO puppet states ...

http://www.paulcraig...ts.org/2015/01/

Ebbene no, la credibilità di queste affermazioni sono pari a zero, visto che persino Putin ha ammesso come è avvenuta l'invasione e che fonti OSCE testimoniano la presenza di soldati, equipaggiamenti e mezzi russi che invadono l'ucraina. Ergo, credibilità nulla.


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Inviato il 17 marzo 2015 21:45

Gil lo so che hai riportato (che poi ovviamente sei liberissimo di pensarla cosi, nel senso, non devi certo spiegazioni a me :D ) però, ammettiamo che le dichiarazioni siano state fatte da un membro di spicco del governo usa e tutto il resto....ammettiamo tutto al 100% ciò non toglie, ed é la semplice logica a dirlo, un conto é il valore e l'impatto di una serie di frasi ed opinioni per quanto dure o sbagliate e provocatorie che siano, un conto é un attacco\invasione\annessione\guerrra (concordiamo almeno sul fatto che sia avvenuta???) per quanto ci si ostini a ritenerla giusta\legittima. Mi sembra che siamo proprio su 2 piani diverso di provocazioni e destabilizzazione.

 

Le nefandezze di putin e tutti i grandiosi atti della Russia ovviamente non cancellano tutte le azioni meschine compiute in passato dai governi usa, ma questo nessuno lo pensa.


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Inviato il 17 marzo 2015 22:08

Ragazzi.....vorrei farvi notare che ci sono ben 2 discussioni che parlano della Russia; una a tout-court, aperta proprio da Gil-Galad, ed un'altra più specificatamente dedicata alla crisi Russo-Ucraina......

Possiamo spostarci in quelle discussioni, (a seconda del campo d'azione delle vostre risposte, i messaggi potranno rientrare in una o nell'altra)?

 

 

Personalmente speravo di non leggere più di Russia, Ucraina e Russia contro Ucraina (e viceversa) in questa discussione........


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Inviato il 18 marzo 2015 0:17

MODERATORE MODE ON

 

Concordo con Darklady e vi ricordo che l'OT (perchè come tale saranno considerate ulteriori discussioni su Russia e Ucraina) è vietato e sanzionato dal regolamento.

 

MODERATORE MODE OFF


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Inviato il 18 marzo 2015 17:52

Contro tutte le previsioni della vigilia alle elezioni in Israele ha rivinto Netanyahu capo del Likud che ora alleandosi con i partiti religiosi di estrema destra ortodossi potrà formare in tempi veloci un nuovo Governo. Si prospettano pertanto altri anni difficili in Terra Santa con la politica di Netanyahu che continuerà a favorire le occupazioni territoriali dei coloni isreliani e soprattutto non permettendo come detto espressamente la nascita di uno Stato Palestinese. Dall'altro lato certamente Hamas e Hezbolla non rimarranno con le mani in mano e quindi tra terrorismo e guerre punitive di Israele altro sangue verrà versato. Una vittoria democratica ma dagli auspici nefasti:

 

http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/18/news/elezioni_israele_netanyahu_in_vantaggio_su_herzog-109810739/

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Inviato il 18 marzo 2015 18:48

Le parole di Obama sull'ISIS in un'intervista sono oggi dopo l'attacco terroristico a Tunisi quanto mai lampanti sulle conseguenze che la politica americana ha prodotto in questi decenni:

 

 

L'intervista del presidente americano al sito Vice

 

 

 

"L’ISIS è una emanazione diretta di Al Qaida in Iraq che è stata generata dalla nostra invasione. È un esempio di conseguenza indesiderata, ed è per questo che dovremmo in generale prendere bene la mira prima di sparare". Lo ha dichiarato il presidente americano Barack Obama in’intervista in video al sito Vice.

 

 


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Inviato il 21 marzo 2015 17:03
Pare che a Washigton non si siano ancora stufati di guerre d'esportazione e golpe in giro per il mondo:

OBAMA MIRA AD INVADERE IL VENEZUELA (?)

di Laura Dr

Appare come una violenta aggressione la dichiarazione di guerra al Venezuela, quella insita nel discorso che Barack Obama ha tenuto pochi giorni fa di fronte al congresso.
Il presidente americano, dopo aver lanciato al governo di Caracas infondate accuse di vario genere in nome dei diritti umani, della democrazia e libertà, ha affermato come il Venezuela sia una “minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.

Viene da chiedersi, con quale morale gli Stati Uniti di Gringolandia, primo governo guerrafondaio del pianeta, che si autodefinisce guardiano dei diritti umani, non firma gli accordi di Kyoto? Come mai continua ad ignorare i diritti socio-economici della dichiarazione universale dei diritti umani? Perché analizza minuziosamente i termini di tutela razziale, politica, di diritti civili ed ambientali nel mondo ma si astiene sempre dal firmarli? Sapevate che gli USA ignorano la convenzione mondiale per la protezione dei bambini?

Siete a conoscenza sulle profonde relazioni e ottime collaborazioni della intelligence americana con le più violente monarchie e regimi dittatoriali del Medio Oriente, terroristi arabi, gruppi etno-religiosi, e mercenari fascisti organizzati dalla Francia, UK, Israele che agiscono a favore degli interessi ANGLO-ISRAEL-AMERICANI?

Questa élite agisce nel Golfo Persico, in Libia, Afghanistan, Iraq, Anatolia, Asia Minore e pianure dell’ Iran, avvalendosi di politiche che fanno parte di un antico piano strategico, economico e militare di caos e distruzione in ricche zone geografiche della terra. Interi popoli subiscono sanguinari conflitti da parte del militar control capitalista..
Sono numerosi i governanti assoggettati al colosso USA che dopo anni di partnership con la CIA sono diventati all’ improvviso selvaggi nemici della “democrazia gringa”. Un esempio i casi di Saddam, Mobutu, Ceausescu, Marcos, Duvalier, Somoza, Trujillo fanno parte di una lunga lista di ladri e assassini che hanno perso i favori degli USA quando non sono stati più in grado di compiere le brutali richieste assegnate dagli Stati Uniti.

L’amministrazione Obama aggredisce le politiche internazionali lasciate da Chavez, ignora i sostegni di una identità nazionale venezuelana e sudamericana che respinge con forza le pretese imperiali. Subito la risposta di piazza nelle capitali latino americane e altri luoghi del globo a favore al governo di Caracas. Le classi disagiate, le popolazioni indigene e rurali dell’ intero continente danno vita ad una nuova latinità che dalla Patagonia ai Caraibi ha sviluppato, grazie a Chavez, un forte senso patriotico e di consapevolezza del proprio valore e della importanza di lottare per un continente di pace senza le manipolazioni degli USA del passato. La minaccia di Obama si scontra, per la prima volta dopo secoli di saccheggio colonialista, con il grido di liberazione definitiva di tutti i paesi latinoamericani in costante evoluzione.

Nonostante gli ostacoli imposti da Washinton e le sue problematiche sociali, il Venezuela ha potuto creare
leggi favorevoli all’emancipazione del suo popolo, normative per il controllo delle proprie risorse strategiche e petrolifere (le più grandi del pianeta). Queste leggi di protezione territoriale sono divenute la priorità da difendere contro gli interessi euroamericani che tutt’ora desiderano riprendere il controllo del ricco paese Venezuelano.

Il senso della misura e quello delle proporzioni difettano non poco al presidente USA, visto che in nessun momento questa nazione sudamericana, ha rappresentato una minaccia per gli Stati Uniti. Occorre dire il contrario semmai, poiché sono proprio gli USA a procedere pubblicamente da anni sul fronte politico, diplomatico e commerciale contro gli interessi del Venezuela e dei paesi progressisti Bolivia, Argentina, Ecuador, Brasile, Nicaragua, Uruguay. In forma nascosta gli Stati Uniti agiscono con il finanziamento di ogni operazione mediatica supportati da violenti cortei di opposizione in maniera di cercare la destabilizzazione di questa nazione Bolivariana. Dichiarando il Venezuela come una minaccia per la sicurezza nazionale, il governo degli Stati Uniti “si auto giustifica” per poter creare consenso internazionale e conflitto contro il governo democratico di Caracas, sia economicamente che militarmente, dice l’avvocatessa e scrittrice Eva Golinger, analizzando i piani degli Stati Uniti in Venezuela per RT Network.

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Quindi, ciò che i politici venezuelani temono è proprio “un’ imminente azione bellica da parte degli USA “. E questa paura non è infondata se ci si ricorda, ad esempio, dei casi di Panama e Granada, prosegue la Golinger. A differenza di questi due paesi, il Venezuela ha molte risorse strategiche – principalmente petrolio – il che lo rende “ancor di più un obiettivo importante per gli Stati Uniti”.

Il decreto di Obama consente di punire qualsiasi persona o organizzazione in Venezuela, come anche i governi che sostengono questa nazione. Pertanto, si tratta di una misura con “ampie capacità e conseguenze” non solo in questo momento, ma anche per il futuro. Il futuro della pace, della cultura filosofica e spirituale originaria e della protezione delle ultime risorse del pianeta si decide in Venezuela. Il segretario di stato americano John Kerry anticipa la mossa successiva che farà il suo governo, incolpando PETROCARIBE (organizzazione fondata da Chávez per la distribuzione a prezzo solidale di petrolio a paesi poveri dei Caraibi), se l’aggravarsi di un conflitto in Venezuela avrebbe causato una crisi umanitaria nella regione.

Proprio gli Stati Uniti furono gli organizzatori del colpo di stato, poi neutralizzato nel 2002, per spodestare Chávez; un secondo tentativo di ” Golpe” nel Febbraio scorso fu scoperto e smantellato dai servizi di intelligence del Venezuela. Questa costante aggressione e manipolazione mediatica voluta dall’amministrazione di Barack Hussein Obama, (premio Nobel per la pace e prominente sostenitore di conflitti e aggressioni militari ed economiche che portano venti di guerra in ogni angolo del pianeta).

Secondo l’attivista ed intellettuale americano Noam Chomski gli Stati Uniti continuano a ripetere lo stesso errore, Chomski afferma che, per la prima volta in oltre 500 anni, il Sudamerica ha fatto passi da gigante nella sua liberazione dal dominio imperialista, divenendo il Venezuela la prima nazione all’avanguardia in vittorie sociali e nel controllo delle proprie ricchezze. Caracas ha denunciato più volte nelle sedi mondiali la sporca politica nord americana in complicità con la ONU e il suo consiglio di sicurezza (considerata da Caracas un’organizzazione inutile che non difende più gli interessi dei paesi deboli) Gli USA agiscono impunemente contro Cuba, in Colombia, in Africa, Siria,Libia,Iraq, El Salvador e Argentina.

Le strategie di sfruttamento schiavista neo-liberalista continuano e sono sostenute dall’ emporio mediatico. Senza paura né mezzi termini, il governo di Caracas attacca l’ipocrisia del disperato commercio unilaterale euroamericano che, in mezzo ad una forte crisi, cerca nuovi mercati e risorse, questo governo socialista promuove la conoscenza del popolo sulle politiche ambigue e schiaviste imposte alle nazioni subordinate alle lusinghe del nord e dei suoi alleati europei. L’ultimo intervento USA prevedeva il bombardamento del palazzo presidenziale di Miraflores e della sede del network latinoamericano di notizie TeleSur, ma questo piano si è concluso con l’arresto dei congiurati e la pubblicizzazione continentale del progetto ordito dalla CIA e dall’opposizione di ultradestra.

E in qualche modo è la ennesima sconfitta della CIA che a fronte di improvvisate misure anti venezuelane promosse dal dipartimento di stato USA ha dovuto incassare ancora una volta le normative di reciprocità da parte di Caracas. In questo senso il discorsetto di Obama ha rappresentato l’ultima grave dimostrazione di come Washington cerchi con ogni mezzo di disfarsi del fastidioso governo Bolivariano, responsabile di finanziare e risvegliare la coscienza rivoluzionaria sudamericana e caraibica.

Si fa luce su quali siano i reali intenti che si celano dietro la retorica dei diritti umani imposta a chi non sostiene gli interessi capitalisti; l’inetto Presidente mulatto degli States si trova a dover far fronte ai nuovi problemi razziali in USA dove, ogni 28 ore, vedono giustiziata una persona afroamericana o ispanica da una polizia repressiva, nella maggioranza dei casi in maniera brutale e senza motivazione. Sono in crescita gli spazi di reclusione per i dimostranti che si azzardano ad esprimere pubblicamente il loro dissenso contro il governo, mentre lo stato di Utah cerca di ripristinare la fucilazione come pena capitale. Obama ha riempito di guerre e colpi di stato tre continenti su cinque in soli sei anni, causando una destabilizzazione e una crisi internazionale economica senza precedenti.

Ma sarebbe riduttivo imputare l’iniziativa bellica di Obama ad un solo rigurgito neocolonialista; piuttosto va letto nel contesto ampio del quadro politico venezuelano. La destra reazionaria e filo USA di Caracas, sostenuta dalla Casa Bianca, si è organizzata con paramilitari colombiani pagati in dollari e la benedizione oligarca che fa capo agli interessi della corona spagnola. Questa trilogia corporativa rappresenta la mano armata di Washington nella regione, non riesce ad avere la meglio sul governo guidato dal pupillo di Chavez, Nicolas Maduro.

La sostanziale divisione interna dell’opposizione obbliga in qualche modo gli USA a forzare per una soluzione rapida benché cruenta senza però aver previsto le conclusioni di UNASUR (unione dei paesi sudamericani) che ha emesso una dichiarazione di completo dissenso contro il governo degli Stati Uniti, affermando che non permetteranno ulteriori aggressioni contro la sacra terra del Libertador o qualunque altro luogo dell’ America Latina. Dalla Bolivia, il primo presidente indigeno del mondo Evo Morales ha affermato che Obama doveva chiedere scusa al Venezuela e ritirare il suo decreto, altrimenti si sarebbe trovato, alla prossima riunione delle Americhe, “la orma per le sue scarpe”.

Il consenso popolare e continentale al governo Maduro resta alto. Anche se la crisi grava sulla popolazione. La caduta del prezzo del petrolio, per volontà statunitense, ha inciso pesantemente sulla bilancia commerciale del Venezuela, tra i primi esportatori di greggio al mondo. Inoltre, la patria di Bolivar e Chavez è fatta oggetto di una campagna internazionale speculativa, manipolativa e criminale, alla quale poi si sono sommati gli sforzi costanti di gruppi di potere in Miami, Bogotá, Madrid e Washinton.

E’ una opposizione filo borghese che cerca disperatamente di riproporre la stagione delle “guarimbas” con le quali nel 2014 misero a ferro e fuoco buona parte del paese, lasciando un saldo pesante di morti e distruzioni. Non era in nessun modo pensabile che il governo rimanesse a guardare e così è stato.
Le indagini della polizia e le risultanze delle inchieste della magistratura determinarono alcuni arresti, tra i quali quello di Leopoldo Lopez, autentico leader nazista a capo della frangia più estrema della destra. La stessa “mesa de dialogo”, nata su iniziativa vaticana e dell’Unasur, ha prodotto una divergenza strategica importante tra i vari settori della destra.

Anche in seguito a questa divergenza, Leopoldo Lopez, che agisce in comproprietà con Maria Cristina Machado, il volto isterico dell’opposizione, non gode dell’appoggio politico di Enrique Capriles, uomo dell’imprenditoria e referente degli USA e della gerarchia ecclesiale, già sconfitto candidato unico contro Chavez prima e Maduro poi.
Gli Stati Uniti vedono il rischio che le misure adottate dal governo stabilizzino il paese e avvertono dunque il bisogno di agire subito. Come? Premendo sull’acceleratore dello scontro con Caracas, innescando un vero e proprio embargo di prodotti e delle attività finanziarie, nella speranza di determinare una rapida escalation della crisi e impedire che il governo Maduro possa – con le misure a sostegno dell’economia – portare il quadro economico del paese verso un netto miglioramento e garantirsi così il consenso elettorale alle elezioni previste per quest’anno.

La solidarietà latinoamericana con il Venezuela non si è fatta attendere. Non solo Cuba, Nicaragua, Bolivia, Euador, Argentina, ma persino l’OEA, attraverso il suo segretario Jorge Insulza (non certo un amico di Caracas) hanno denunciato l’assurdità delle affermazioni di Obama e la grave ingerenza negli affari interni di un paese sovrano. Intanto, se l’intenzione di Obama era quella di intimorire il governo Maduro o allontanare il consenso popolare, il risultato è stato esattamente l’opposto, giacché per i venezuelani un popolo allegro e pacifico che, tuttavia, non si lascia intimorire o assoggettare da nessuno. Sentirsi minacciati da un potente paese straniero ha rinvigorito il sentimento originario e nazionalista diffusissimo nel paese, arrivando ad incrementare il consenso al governo perfino da molti oppositori. Importante puntualizzare che fu proprio da Caracas che ebbe inizio la lotta di liberazione che portò Simon Bolivar a unire le forze e vincere, nella sua terra e in altre nazioni del continente, la guerra contro l’oppressione coloniale spagnola. Se la strategia USA era quella di isolare Caracas la risposta è stata solida e determinata: l’Unasur , la Celac, e Petrocaribe a livelli presidenziali hanno rigettato la provocazione statunitense.

Non a caso l’edizione di giovedì del New York Times, che pure aveva esortato Obama a muoversi contro Caracas, ha duramente criticato il presidente, accusandolo di dilettantismo stupido e di aver messo in moto un meccanismo che produrrà risultati opposti a quelli voluti. Praticamente un copione identico a quello recitato per 55 anni contro Cuba, dal quale sembrava che Obama avesse imparato l’inutilità.

Fonte: Sangre de America

 

 

Modificato da Guardiano della notte il 05 July 2024 17:07 per Quando il testo è troppo lungo, si prega di mettere sotto spoiler.

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Inviato il 22 marzo 2015 16:34

Copertina choc dell'ultimo numero dello Spiegel che in un fotomontaggio mette la Merkel in mezzo a gerarchi nazisti con sullo sfondo il Partenone di Atene, ed il titolo ecco come ci vedono in Europa. Se lo dicono loro stessi allora mi sa che c'è del vero anche se allegoricamente direi:

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/22/der-spiegel-merkel-i-gerarchi-nazisti-in-copertina-parte-delleuropa-ci-vede-cosi/1526780/


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Inviato il 24 marzo 2015 15:26

Notizia terribile, schianto di un Airbus 320 della German Wings la compagnia Low Cost della LH con 154 morti. Per ora non si parlerebbe di terrorismo:

 

http://it.sputniknews.com/mondo/20150324/163507.html

Modificato il 05 July 2024 17:07

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