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Politica internazionale
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GIL GALAD
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Inviato il 12 marzo 2015 13:57

UNA NOTIZIA IMPORTANTE a cavallo tra politica interna ed estera che evidenzia come l'Italia non abbia la sovranità sul suo territorio anche quando la salute dei cittadini è in pericolo:

Il governo Usa se ne frega altamente della sentenza del TAR, ed il MUOS continua a funzionare!


NoMuos: “Mettere i sigilli alle basi Usa, la sentenza del Tar non viene rispettata”Nonostante il parere del Tribunale amministrativo le parabole abusive sono ancora in funzione. Intanto nuove ricerche compiute dal Cnr di Bologna allertano: “Cellule morenti dopo l’esposizione alle antenne”
“Devono apporre i sigilli alla struttura del Muos”. Lo affermano a gran voce i comitati NoMuos, il Comune di Niscemi e gli avvocati che hanno portato avanti la battaglia contro l’ecomostro Usa. A più di due settimane dalla sentenza del Tar secondo cui il Muos è abusivo, le mega parabole americane sono ancora in funzione. Lo denunciano i video pubblicati dall’associazione anti-mafia Rita Atria. La Questura di Caltanissetta, interpellata da Tgcom24, ha dichiarato di non poter fare dichiarazioni in merito.
Ci va con i piedi di piombo l’assessore all’Ambiente di Niscemi, Massimiliano Ficicchia, che chiama le parti in causa a fare fronte comune perché “la battaglia non è ancora finita”. Stiamo parlando di “una costruzione abusiva in una riserva sic che non ha mai ottenuto i pareri ambientali da parte della soprintendenza”, ma anche di una struttura militare.

Da un punto di vista processuale “li abbiamo messi in scacco matto. Qualunque mossa faccia l’avversario è bloccato”, afferma più ottimista il medico del Wwf e responsabile del NoMuos Rino Strano, che ha spiegato a Tgcom24 il perché della sua sicurezza parlando delle tre impalcature processuali che hanno dato ragione ai comitati NoMuos.

Il pilastro ambientale – Le nuove antenne sono state costruite in una riserva Sic (sito di interesse comunitario) di fascia A, zona assolutamente inedificabile. Tra le altre cose questa costruzione abusiva aveva anche i permessi non conformi e scaduti. “Permessi che non sono stati mai rinnovati”, afferma il medico Wwf.

Il pasticcio di Crocetta e la revoca delle revoche – Il 29 marzo 2013, infatti, la Regione Sicilia ha annullato i lavori, che poi sarebbero ripresi a luglio attraverso una revoca delle revoche del governatore Rosario Crocetta. Con il primo annullamento però, per riavviare i lavori, bisognava fare da capo l’iter dei permessi, ex tunc. Quindi per il Tribunale che ha convalidato il primo annullamento i lavori eseguiti dopo sono illegittimi, privi di valida autorizzazione.

L’altro pilastro è quello della salute – Dieci esperti hanno depositato un documento di duecento pagine analizzato dal verificatore del Tar Marcello d’Amore e considerato valido. I pareri dell’Enav, dell’Iss e dell’Istra, tra l’altro danno un giudizio positivo al Muos sulla base di procedure semplificate che non mettono in evidenza i possibili danni.

Il Muos dà fastidio alla rotta degli aerei di Comiso – La terza impalcatura del Tar contro il Muos è frutto dello studio dell’ingegnere Giuseppe Pace. L’ingegnere ha analizzato le emissioni delle parabole e le rotte degli aerei di Comiso, il nuovo scalo vicino a Niscemi. Secondo lui 12 rotte aeree avrebbero problemi per l’intersezione del fascio del Muos. Per il Tar inoltre “l’Enav ha fatto studi superficiali: non è garantita la sicurezza dell’aeroporto quando entrerà in funzione il Muos”.



In tutta questa storia “un colpevole c’è, ed è la Regione Sicilia”, afferma il medico Wwf. Alla fine della sentenza infatti il i giudici hanno chiesto alla Regione e all’Assessorato all’Ambiente di pagare il consulente usato dal Tribunale.

Le centraline per monitorare le antenne sono state rimosse – Dopo il danno, la beffa. “Adesso per mancanza di fondi non ci sono più le centraline che ci avevano promesso”, denuncia il dottor Strano. L’Arpa ha infatti tolto le centraline che potevano consentire di monitorare la funzionalità delle antenne. Strumenti basilari per controllare che i livelli di elettromagnetismo non superino i limiti legislativi.

L’analisi del Cnr: cellule impazzite dopo l’esposizione – Il Comune di Niscemi, i cittadini siciliani e i comitati NoMuos hanno promosso, a loro spese, una ricerca guidata dal dottor Fiorenzo Marinelli dell’Istituto di Genetica molecolare del Cnr di Bologna.

Marinelli ha sottoposto per un breve periodo un gruppo di leucociti in vitro all’elettromagnetismo delle antenne. Mentre un altro gruppo di cellule è stato coperto con un materiale protettivo. Il professore ha portato i risultati di questa prima ricerca: “Le cellule non protette stanno morendo”.

Il livello delle antenne Muos sopra la norma legislativa – “Durante la seconda tornata di esperimenti, finanziati sempre dai cittadini -prosegue il medico Wwf -, sono state montate le centraline del dottor Massimo Coraddu. Ci si è accorti che l’incremento elettromagnetico con il Muos è aumentato in maniera esponenziale: oltre le soglie di sicurezza fissate dalle legge”. Il dubbio dei NoMuos ora è che “le centraline le possano aver tolte per evitare di rilevare il livello di elettromagnetismo”.

C’è chi parla di terrorismo – “Paradossalmente noi siamo più esposti al Muos che all’Isis. Chi dice che potrebbe aiutarci nella lotta al terrorismo verrebbe subito smentito perché le antenne, che ora fanno prove di trasmissione per agganciare i satelliti, entrerebbero in funzione solo dal 2016-2017″, conclude il dottor Strano.

La denuncia dell’avvocato NoMuos alla Procura – Intanto, nonostante la sentenza del Tar abbia esecuzione immediata i lavori continuano. “Sta diventando una barzelletta: il ministero dell’Interno e di conseguenza la Questura stanno violando la legge”. Lo ha affermato l’avvocato Goffredo D’Antona dell’associazione anti-mafia Rita Atria, che ha sporto denuncia alla Procura di Caltagirone.

Fonte: tgcom24.it

Modificato da Darklady il 05 July 2024 17:07 per Non so se il termine in grassetto che ho corretto fa parte o meno dell'articolo, ma è vietato dal regolamento

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Inviato il 12 marzo 2015 21:36

Si faceva parte dell'articolo.

L'Incurabile russofobia degli Stati Uniti

 

Uccidere i russi. Un ex maggiore generale degli Stati Uniti intervistato da Fox news ha espresso così la sua opinione sul coinvolgimento dellAmerica in Ucraina.

 

Le dichiarazioni di Robert Scales suscitano indignazione per la violenza del messaggio e confermano la russofobia degli Stati Uniti, malattia che sembrerebbe incurabile.

 

"L'unico modo in cui gli Stati Uniti possono avere un qualche effetto in questa regione per invertire la tendenza è quello di cominciare ad uccidere i russi. Ucciderne così tanti che i media, anche quelli favorevoli a Putin, non possano nascondere il fatto, che i russi stiano tornando in Patria chiusi in sacchi di plastica".

 

Scales ha auspicato in diretta lo spargimento di sangue russo. Questo messaggio carico di violenza non ha trovato per il momento risonanza sui giornali italiani. Tutti tacerebbero come adesso se invece dei russi, il generale americano avesse detto "italiani", "francesi" o "ebrei"?

 

Ci siamo rivolti per una riflessione in merito alla vicenda a Diego Fusaro, filosofo all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

 

- Dott. Fusaro, come commenterebbe le dichiarazioni di Robert Scales?

 

- Se non sapessi che sono dichiarazioni di un generale americano, penserei che fossero dichiarazioni di un terrorista dell'Isis. Invece poi ci accorgiamo che si tratta di un americano, che incita all'odio, alla violenza e allo spargimento di sangue. Questo purtroppo è in linea con le politiche americane del 900 e soprattutto degli ultimi trent'anni, dove gli americani in nome dei diritti umani e della democrazia hanno purtroppo sparso sangue in giro per il mondo. Lo fanno sempre legittimandosi con la retorica della democrazia e dei dittatori barbuti che devono essere spodestati. Usano sempre la retorica della nota favola di Fedro, per cui il lupo cerca una legittimazione per attaccare l'agnello e se la inventa.

 

 

 

Diego Fusaro:

Sono affermazioni che devono essere secondo me totalmente condannate e che rivelano il clima di follia in cui ci troviamo: c'è un odio verso tutto ciò che riguarda la Russia di Putin che si traduce in queste affermazioni deliranti. Anzi, da un certo punto di vista, è stato molto onesto questo generale, perché ha detto apertamente ciò che l'America sta pensando della Russia e quello che altre forze americane non hanno il coraggio di dire in questi termini. La Russia è attaccata su tre piani: sul piano delle basi americani che stanno costruendo intorno alla Russia, su quello della destabilizzazione dell'Ucraina ad esempio con la rivoluzione colorata e poi sul piano culturale tramite il tentativo di distruggere la cultura russa. Lo stanno facendo con l'ideologia gender, con le Pussy Riot per distruggere l'identità culturale della Russia. Sono anni di lotte e vedremo inasprirsi sempre di più questo conflitto degli americani contro i russi.

- La situazione nell'est ucraino è molto complicata anche da un punto di vista identitario. Non si capisce a chi si riferisse l'ex generale americano: ai separatisti, ai civili del Donbass che si sentono russi nonostante il passaporto ucraino o ai russi in generale. Però il messaggio che "bisogna spargere sangue russo" è stato chiaro. Ogni guerra prima o poi finisce, ma queste dichiarazioni sono sintomo forse di una russofobia generale? Come coesistere a livello internazionale in questo contesto?

 

- Secondo me in realtà era riferito non tanto ad una popolazione specifica dell'Ucraina, ma alla Russia di Putin. I russi sono odiatissimi dagli americani in questo momento storico, in verità lo sono già dal 1917 in avanti. Non hanno mai smesso di odiarli, con una parentesi forse solo con Gorbaciov e Eltsin, quando pensavano di avere di fronte a sé dei servi disposti ad appoggiarli.

 

Con Putin la situazione è cambiata, perché anche se non è Lenin sta facendo un'opera di eroica resistenza agli Stati Uniti d'America. Io dico sempre che l'immagine del presidente Obama "Yes, we can", deve essere accostata a quella del presidente Putin, che gli dice "no, you can't". Per questo odiano la Russia, perché costituisce un polo di resistenza agli Stati Uniti d'America ed ha oggi il compito di ricostituirsi come blocco antagonista rispetto al blocco statunitense, di cui l'Europa purtroppo è oramai serva.

 

Il fatto che Putin sia dalla parte giusta, ce lo prova in maniera certa il fatto che il circo mediatico, il clero giornalistico e la manipolazione televisiva continuamente diffamino Putin presentandolo come un terribile dittatore sanguinario, non rispettoso dei diritti umani. Questo è detto poi da un Paese, gli Stati Uniti, che hanno la pena di morte. Fa veramente ridere da un certo punto di vista. Finché c'è la Russia di Putin c'è speranza di un mondo multipolare, un mondo dove non ci siano solo gli Stati Uniti d'America, ma ci sia spazio per più voci. La Russia di Putin è l'equivalente funzionale di senso dell'Unione sovietica, scomparsa nell'89.

 

http://it.sputniknews.com/

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 12 marzo 2015 22:19

 

Il fatto che Putin sia dalla parte giusta, ce lo prova in maniera certa il fatto che il circo mediatico, il clero giornalistico e la manipolazione televisiva continuamente diffamino Putin presentandolo come un terribile dittatore sanguinario, non rispettoso dei diritti umani. Questo è detto poi da un Paese, gli Stati Uniti, che hanno la pena di morte. Fa veramente ridere da un certo punto di vista. Finché c'è la Russia di Putin c'è speranza di un mondo multipolare, un mondo dove non ci siano solo gli Stati Uniti d'America, ma ci sia spazio per più voci. La Russia di Putin è l'equivalente funzionale di senso dell'Unione sovietica, scomparsa nell'89.

 

 

Ma sei serio? Cioè, so che non l'hai scritto tu, ma ci credi? Perchè se Putin è il simbolo della pluralità di voci siamo messi veramente molto molto. Ma molto molto male.


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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Inviato il 12 marzo 2015 22:51

Ho riportato l'articolo non ho scritto di condividerlo dall'inizio alla fine. Alcune parti sono ovviamente assai confutabili o addirittura fuori fase direi ma il succo dell'odio americano per i russi mi pare veritiero purtroppo.


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Inviato il 12 marzo 2015 23:21

A me articoli del genere fanno seriamente paura, perchè sarà anche vero che gli Americani (soprattutto quelli abbastanza vecchi da ricordarsi bene la Guerra Fredda) ce l'hanno a morte con i Russi, ma è pure vero il contrario. E a quanto pare vale anche per persone nostrane che odiano gli americani come se fossero i portatori di tutti i mali del mondo.

Sono d'accordo nel dire che non sono sempre tutte rose e fiori quello che arriva dagli Stati Uniti, che su molte cose sono pericolosamente preoccupanti (sanità, diritti civili per dire le prime due cose che mi passano in mente), ma da qui a demonizzarli come i peggio del peggio è un po' da prosciutto davanti agli occhi.


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Inviato il 12 marzo 2015 23:54

Bada io non ce lo con gli americani come popolo che rispetto e amo per tantissine cose in primis gli scrittori formidabili ma con la loro politica di dominio globale. Preferisco un mondo multipolare in cui più Stati in modo paritario partecipino alle decisioni che influenzano le vite di tutti.

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Inviato il 13 marzo 2015 12:59

Quindi secondo te è un bene che ci siano ancora spinte geopolitiche che puntano a instaurare o mantenere sfere di influenza?

Mi spieghi perché allora perché l'europa non dovrebbe crearsi la sua sfera di influenza in africa? Combattere con la russia per strappare sfere di influenza nell'est? Finanziare la Cina affinché si riprenda parte dei territori che gli sono stati sottratti dalla russia? Perché l'america non dovrebbe invadere in forze brasile e venezuela per instaurare la propria sfera di influenza?

Tralasciamo poi Putin campione di pluralismo che questa non è roba da fette di prosciutto ma da propaganda della peggiore specie.


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Inviato il 13 marzo 2015 13:10

Solo un mondo multipolare è garanzia di sicurezza globale e le sfere d'influenza siamo noi ad intaccarle alla Russia e non il contrario. Poi su gli USA loro non vogliono sfere d'influenza, loro vogliono tutto il globo al loro servizio e quando non ottengono quello che desiderano ecco che partono con le guerre d'esportazione della democrazia oppure foraggiando qualche golpe cosa in cui hanno il Nobel mondiale


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Inviato il 13 marzo 2015 13:36

Ma questa perla del mondo multipolare come garanzia di sicurezza globale dove l'hai pescata? Nel libro 1984? :)

Il mondo multipolare come quello che vorrebbe la russia è un mondo di schiavi ai suoi ordini e gli "altri" vengono utilizzati a pretesto per le peggiori nefandezze. Qua ci manca solo il minuto d'odio :)

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Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 marzo 2015 17:37

Finora gli schiavi li stra producendo questo "fantastico" modello occidentale ultraliberista che ahimè ha corrotto pure la Russia dove da quello che leggo forse finalmente stanno aprendo gli occhi rifiutandolo e tornando alle loro tradizioni grazie anche alla nuova spiritualità della Chiesa Ortodossa. Sul mondo multipolare è lapalissiano che sarebbe più sicuro con più paesi che concorrono ad influenzare gli indirizzi economici e geopolitici. Basti pensare al periodo della Guerra Fredda che molti rimpiangono per la stabilità internazionale che garantiva. Sono scoppiate più guerre in questi 25 anni post caduta del muro che nei 50anni precedenti dove se ricordo bene di conflitti rilevanti se ne ebbero solo tre, la Guerra di Corea, il Vietnam e l'invasione sovietica dell'Afganistan. Quando invece solo un paese è dominate come lo sono stati gli USA in questo ventennio (per fortuna la pacchia per lo Zio Sam sta finendo) i conflitti si moltiplicano e tutti devono accodarsi al gendarme del mondo altrimenti vengono bombardati. Sulle sfere d'influenza la Russia ha sempre cercato di mantenere il controllo sui territori che da secoli già sotto gli Zar le appartenevano (fatta eccezione delle Repubbliche Baltiche che mi pare siano andate per la loro strada dopo il '91 senza che Mosca abbia fatto nulla per impedirlo ed anzi sono quei piccoli paesi che non rispettano le minoranze russofone) e che ancora oggi sono popolate da milioni di russi. Invece la UE si è allargata all'inverosimile includendo paesi e comunità che poco avevano in comune e continuando a farlo cercando ora di inglobare Stati come la Turchia, la Georgia, la Moldavia, l'Azerbaijan, l'Ucraina e forse pure Israele che sotto molti aspetti sociali religiosi politici ed economici non centrano nulla con l'Occidente. Caracciolo direttore di Limes ha detto che per anni la Russia ha preso schiaffi in faccia ingoiando rospi e stando zitta, bè ora è finita. Bisogna tenere in conto gli interessi del paese geograficamente più grande al mondo e rispettarla.

 

Intanto le "fantastiche" parole di questo ex Generale USA, ecco i paladini della libertà:

 

da l'antidiplomatico.it

 

L'ex Generale Usa Robert Scales: per salvare l'Ucraina bisogna uccidere tutti i russi

 

«Iniziare a uccidere così tanti russi che neanche i media di Putin potranno nascondere il fatto che stanno tornando in patria nelle bare»

 

 

Mentre la fragile tregua in est Ucraina continua a reggere anche grazie ai diktat del Fondo Monetario Internazionale, che ha posto come condizione per il prestito da 17,5 miliardi di dollari la fine delle ostilità in Donbass, la guerra fredda 2.0 tra Usa e Russia si sposta inevitabilmente sui media. Ad alimentare lesasperante tensione tra Mosca e Washington ci ha pensato ieri il generale americano in pensione Robert Scales nel corso di unintervista choc allemittente statunitense Fox News.

 

 

 

L'unico modo per gli Stati Uniti di ottenere risultati in est Ucraina? «Iniziare a uccidere così tanti russi che neanche i media di Putin potranno nascondere il fatto che stanno tornando in patria nelle bare», ha detto convintamente Scales di fronte allincredulo Lou Dobbs, giornalista di lungo corso televisivo. «Data la quantità di supporto che abbiamo dato agli ucraini ha aggiunto Scales - e data la possibilità degli ucraini stessi di contrattacco nei confronti dei 12.000 russi accampati nel loro paese è probabile che questo non accada». Dichiarazione che ovviamente ha scatenato le ire di Mosca.

 

Il Comitato Investigativo della Russia, infatti, ha aperto un procedimento contro il generale in congedo. «Contro il cittadino statunitense Robert Scales è stato aperto un procedimento sulla base dell'articolo "Istigazione alla guerra aggressiva attraverso orgni d'informazione" del codice penale», si legge un comunicato comparso sul sito del Comitato Investigativo russo. Per i magistrati di Mosca le dichiarazioni del generale americano «violano non solo le norme della legge russa, ma anche l'articolo 20 del Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, che stabilisce il divieto di propaganda di guerra e di qualsiasi istigazione alla discriminazione, odio o violenza».

 

Il reato che viene contestato a Scales prevede fino a cinque anni di reclusione, anche se è difficile immaginare che lufficiale americano si possa presentare un giorno in unaula di tribunale moscovita. Dura la reazione del ministero degli esteri russo, che attraverso il suo portavoce, Aleksander Lukashevich, ha condannato le parole dellex generale americano. Il funzionario russo ha parlato di «rossofobia atroce che fa diventare ciechi e impedisce di capire in modo adeguato la realtà».

 

Scales, comunque, non è nuovo a sortite del genere. Lo scorso 18 febbraio, in uneditoriale pubblicato sul Wall Street Journal, lex generale aveva invitato lamministrazione Obama a inviare «armi difensive letali» a Kiev. «LUcraina ne ha bisogno per difendersi da ulteriori incursioni da parte delle truppe russe e dei separatisti nella parte orientale del paese».

 

 

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Inviato il 13 marzo 2015 18:34

Sai vero che i militari russi stanno già tornando morti dalla guerra in ucraina? E che Nemtsov è stato minacciato di morte per aver aperto questo capitolo in un mondo bombardato dalla propaganda di Putin che punta a nascondere questa invasione?

L'ucraina ha il diritto di colpire i soldati invasori. C'è anche un topic apposito sull'invasione russa dell'ucraina ;)

 

 

PS oppositore di Maduro impiccato in cella. Di sicuro anche questo un complotto contro Maduro.

http://www.lastampa.it/2015/03/13/esteri/venezuela-giallo-sulla-morte-in-carcere-di-un-prigioniero-politico-zG3y4klG6SuyvQzN6QiyLK/pagina.html

PS2 manco a dirlo, Battisti già scarcerato, come già prevedibile dopo aver letto la sentenza che lasciava buchi cui appigliarsi. C'è qualche paese in cui la giustizia funziona pure peggio che in Italia.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 14 marzo 2015 13:37

 

Da controinformazione.fr

 

Engdahl: Lo straordinario rinascimento della Russia

 

La pressione dell’Occidente ha rafforzato maggiormente la Russia

 

Qualche cosa di notevole si sta verificando in Russia, molto diverso da quanto ci si potrebbe aspettare: invece di sentirsi umiliato e messo in ginocchio dalle pressioni dell’Occidente, il paese sta vivendo un momento di revival. Questa e’ l’opinione del politologo americano Frederich William Engdahl *.

 

“La pressione sulla Russia da parte di Washington e della Nato ha avuto un risultato paradossale: gli abitanti di questo paese hanno ritrovato le forze per ridare alla Russia la gloria passata”, ha scritto il politologo sulle pagine di New Eastern Outlook. “In Russia sta accadendo una cosa sorprendente, e non è forse quello che ci stiamo aspettando. Questo avviene nonostante il fatto che l’Occidente, guidato dai cosiddetti neo-conservatori di Washington, stia tentando di tutto, incluso la guerra alle sua porte in Ucraina, per portare al collasso l’economia russa, per umiliare Putin e dipingere i russi in generale come il male.

 

 

Invece di sentirsi umiliato e messo in ginocchio, nel paese si è sviluppato un processo in cui i russi stanno riscoprendo i valori positivi della propria identità nazionale, della propria cultura, della propria gente, valori che erano stati a lungo trascurati o soppressi. La Russia sta vivendo quello che io chiamerei momento di “revival”, di “rinascita della nazione”, sottolinea Engdahl.

 

Secondo il politologo, il fattore più rassicurante di questo processo sono appunto le persone. Engdahl ricorda che nel 1994, quando è venuto per la prima volta in Russia, invitato da un simposio economico (“un think tank”) per fornire le sue impressioni sullo stato dell’economia, aveva visto le persone, quelle che una volta erano un grande popolo, che si sentivano “umiliate fino all’ultima oncia della loro energia vitale”. Questo mentre Gangster mafiosi sfrecciavano lungo i grandi viali di Mosca nelle loro fiammanti nuove Mercedes 600 limousine, con finestrini oscurati e senza targhe. L’ Illegalità era all’ordine del giorno per le strade , sostenuta dagli USA, quando c’era il presidente Eltsin al Cremlino .

 

I “ragazzi di Harvard”, come Jeffrey Sachs o lo svedese Anders Aaslund o il finanziere George Soros, si aggiravano per la città, intenti a pianificare nuovi modi di sfruttamento e saccheggio delle risorse della Russia sotto il logo della “terapia d’urto” e della “riforma orientata al mercato”, un’altro pretesto per farsi consegnare dalla Russia i suoi ” gioielli della corona”.

Il costo umano di quel periodo ed il trauma per il crollo totale del livello di vita, dopo il novembre 1989 in Russia, è stato sconcertante.

 

Oggi, a distanza di 20 anni, nel momento in cui la Russia deve contrastare, ancora una volta nella sua storia, una minaccia esterna che arriva dall’Occidente, la NATO, che cerca non soltanto di umiliare la Russia ma anche di distruggerla come Stato potenza, visto che la Russia è l’unico Stato in grado di scompigliare i piani delle elite occidentali che sono dietro le guerre (dirette o per procura) scatenate in Ucraina, in Siria, in Iraq, in Afghanistan e ben oltre in Africa ed in sud America.

 

I russi che Engdahl ha avuto modo di incontrare ultimamente, nel corso dei suoi numerosi colloqui, piuttosto che la depressione, stanno dimostrando un sentimento di orgoglio e di determinazione, una sorta di rinascita di un qualcosa che era stato a lungo sepolto.

 

Considerando la guerra economica scatenata da Washington, prima con le sanzioni, fatte adottare anche dai paesi europei contro Mosca, poi con la pressione finanziaria contro il rublo, diretta da Wall Street attraverso le agenzie di rating collegate alle entità finanziarie che hanno declassato il debito dello stato russo, poi con la manovra sul petrolio, fatta in combutta con i sauditi per far crollare il prezzo del barile, la guerra in Ucraina ed il sabotaggio del gasdotto South Stream che avrebbe dovuto portare il gas russo verso la UE, tutto questo avrebbe dovuto mettere la Russia in ginocchio e così invece non è avvenuto.

 

Come abbiamo precedentemente descritto, Putin e un numero crescente di influenti industriali russi, alcuni dei quali, qualche anno fa, sarebbero stati gli stessi che avrebbero preso la via di fuga per rifugiarsi nelle loro eleganti case di Londra, hanno deciso di resistere e combattere per il futuro della Russia come stato sovrano. Oops! Questo non sarebbe dovuto accadere in un mondo dove regna il sistema della globalizzazione, della dissoluzione degli Stati-nazione. L’orgoglio nazionale doveva essere una reliquia come l’oro. Non lo è invece nella Russia di oggi.

 

Nel primo anniversario dell’avvenuto colpo di Stato a Kiev, quello che ha installato in Ucraina un regime dominato da gruppi neonazisti, con un governo fantoccio di Washington, c’è stata a Mosca una grossa manifestazione che ha portato in piazza dai 35.000 ai 50.000 cittadini di tutti gli strati sociali che hanno manifestato contro il palese intervento degli USA e della UE in Ucraina, in appoggio alla politica del Cremlino e contro le ingerenze straniere e le minacce ai confini della Russia, una manifestazione denominata “anti Maidan”.

Tutti i tentativi fatti dal Dipartimento di Stato USA e dal suo portavoce, la ridicola Jan Pascky, con la complicità dei media occidentali, di manipolare l’opinione pubblica russa, incluso l’episodio dell’omicidio di Boris Nemtsov (una evidente “false flag” ) non hanno avuto successo. Tutti i trucchi dei media occidentali e dei servizi di intelligence di Washington e di Londra, per creare un clima di paranoia ed influenzare i russi, sono caduti nel vuoto.

 

Le stesse sanzioni applicate dagli Stati Uniti e dell’Unione europea, invece di indebolire la popolarità di Putin, queste hanno determinato molta parte dei russi a stringersi attorno al loro presidente, Vladimir Putin, il quale gode ancora di popolarità con un feedback stimato oltre l’80%. Una recente indagine indipendente della “Levada Center”, ha rilevato l’81 per cento dei russi si sentono negativamente orientati verso gli Stati Uniti, questo risulta il dato più alto dall’inizio degli anni 1990, quelli della “terapia d’urto” dell’era di Eltsin. Ed il 71 per cento dei russi si sente negativamente orientato verso Unione europea .

 

La rinascita del popolo russo è molto più evidente di quanto raccontino i sondaggi e le manifestazioni di protesta in piazza. La guerra in Ucraina, istigata dagli USA, ha causato una catastrofe umanitaria che i media occidentali filo atlantisti hanno per lo più oscurato e messo sotto silenzio. Sono affluiti in Russia più di un milione di cittadini ucraini, rifugiatisi per la paura di perdere le loro case o di rimanere vittime nella folle carneficina istigata dagli USA che sta investendo tutta l’Ucraina. Sono stati accolti come fratelli così come attestato da tutte le fonti informative. Questa è stata una risposta umana che ha delle risonanze incalcolabili. I russi grazie anche, a You Tube ed alle informazioni che arrivano, sono molto informati sulla verità della guerra istigata dagli USA in Ucraina (a differenza dell’opinione pubblica occidentale), hanno acquisito una maggiore sensibilità e sono consapevoli che alcuni ambienti occidentali vorrebbero distruggere la Russia perchè questa resiste a diventare un vassallo di Washington impazzita. Anche la popolarità di Vladimir Putin ne esce rafforzata.

 

I Russi si rendono conto, inoltre, che i loro leader si stanno muovendo in un modo senza precedenti per costruire un’alternativa a quello che vedono come un mondo americano moralmente degradato e fallito.

 

(……………………………………………..)

Questa nuova generazione di russi ha un senso dello sviluppo, del progresso, di un cambiamento nella loro vita che si sta rivelando prezioso per plasmare il futuro della Russia. Sono anche, attraverso le loro famiglie, già dalla prima infanzia, radicati nella tradizione della vecchia Russia , come lo è Vladimir Putin, e sono consapevoli della realtà in cui vivono.

Ora, a causa della sfacciata ferocia delle politiche di Washington contro la Russia, questa generazione sta guardando a tutto ciò che era prezioso. Si rendono conto che l’insensibilità burocratica mortificante del patrimonio sovietico di Stalin era mortale negli anni URSS. E si rendono conto di avere un’occasione unica per modellare una nuova, dinamica Russia del 21 ° secolo, non sulla base del modello in bancarotta della ormai morente Secolo Americano, quello che fu di Henry Luce e FD Roosevelt.

 

* F. William Engdahl è consulente di rischio strategico e docente, laureato in scienze politiche alla Princeton University ed è autore di best-seller sul petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online “Nuovo Outlook orientale”.

 

Tratto da Journal-Neo

 

Traduzione e sintesi: Luciano Lago


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Inviato il 14 marzo 2015 14:07

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GIL, esiste una discussione dedicata alla questione russa, tu e gli altri siete invitati d'ora in poi a postare là i vostri messaggi e a lasciare questa discussione di politica internazionale libera dalla materia. Altrimenti i post saranno considerati OT e come tali verranno trattati.

 

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Inviato il 14 marzo 2015 18:46

Interessante mappa delle seconde nazionalità presenti nei vari paesi europei, fa riflettere molto....

 

 

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Inviato il 16 marzo 2015 17:29

Notizia inquietante dalla "nuova democrazia" di Ucraina: non trattandosi di eventi legati alla guerra civile in corso credo che i mod riterranno giusto citarla qui e non in altro topic.

 

Da Controinformazione.info

 

 

Ucraina un'ondata di “suicidi” decima i politici dell’opposizione, e ai giornaloni non frega niente, mica erano misconosciuti oppositori di Putin…

 

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marzo 16
Terzo suicidio eccellente in pochi giorni, dopo la morte di Mikhail Chechetov e Stanislav Miller tocca ad Alexander Peklushenko, rappresentante locale del partito delle Regioni a Zaporizhia, nell’est ucraina.

Tutti e tre gravitavano intorno al partito dell’ex presidente Yanukovich, scappato in Russia l’anno scorso.
Ora, a cosa è dovuta questa improvvisa ondata di suicidi, non tre, ma almeno sei o sette in pochi giorni, contando anche gli esponenti di secondo piano?
L’arrivo dei soldi del FMI, la prima tranche da 5 miliardi è pronta, e l’immensa ondata di privatizzazioni in cantiere, ovvero tutte le imprese statali che verranno svendute al migliore offerente (la parola svendute non è casuale).
Immense ed incredibili fortune si crearono con la prima ondata di privatizzazioni degli anni 90, Poroshenko, l’attuale presidente, acquistò ad un trentesimo del valore reale alcune aziende dolciarie, dando il via alla nascita di un impero economico del valore di miliardi di euro.
Altro caso emblematico quello della Tymoshenko, altra “miracolata, da noleggiatrice di videocassette divenne il capo di un impero del gas , aziende statali acquistate a rate con duecento milioni di dollari.
Aziende che garantirono a lei e alla sua famiglia un reddito di quattro miliardi di dollari, solo nell’anno seguente.
Il prezzo venne pagato anche dai suoi concorrenti, almeno dodici di essi vennero uccisi “misteriosamente” durante le complesse fasi della privatizzazione, le indagini finirono in nulla quando la Tymoshenko divenne primo ministro del paese, dopo una elezione contestata e piena di brogli.
Niente suicidi stavolta, quattro autobombe e alcune raffiche di Ak 47 provenienti da assassini nell’ombra fecero capire ai nemici della famiglia Tymoshenko che era meglio non opporsi a loro.
Tanto per capire di chi stiamo parlando, della statura degli “eroi antirussi”.
Ora è il momento per i “maidanisti” di destra di raccogliere i frutti del loro “duro lavoro”, soldi occidentali da spartirsi (solo un deficiente penserebbe che questi soldi verranno usati per il bene del paese) e immensi guadagni grazie agli ultimi monopoli statali da privatizzare.
I politici del partito delle regioni davano fastidio, erano troppo legati alla Russia e troppo critici nei confronti degli “eroi del Maidan”.
Dovevano morire.
Elenco alcuni degli altri esponenti politici e funzionari dell’est ucraina che sono morti in seguito a tragica “depressione” nei giorni precedenti
  • Nikolay Sergiyenko, capo delle ferrovie Ukrzheldoroga si è sparato con un fucile da caccia, forse l’imminente privatizzazione del suo “giocattolo” non era sopportabile..
  • Alexey Kolesnik, governatore della regione di Karkhov, si è impiccato senza lasciare biglietti , il 29 febbraio.

  • Sergey Valter, ex sindaco di Melitopol si impicca il 25 febbraio, dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti.

  • Tocca al capo della polizia di Melitopol, Alexander Brdiygam, si impicca in garage il giorno dopo, forse sconvolto dal fatto di non essere riuscito ad impedire la tragica morte del sindaco. Fosse successo in Russia… apriti cielo!

Modificato il 05 July 2024 17:07

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