ma il benessere che si produce ha chi va? se un operaio lavora 13 ore al giorno, se pure il suo salario è più alto, che diavolo ci fa se non può godersi un po' la vita?
ma il benessere che si produce ha chi va? se un operaio lavora 13 ore al giorno, se pure il suo salario è più alto, che diavolo ci fa se non può godersi un po' la vita?
non so, nfatti è una cavolata lavorare 13 ore al giorno. E' matematicamente dimostrato che un individuo, per ottimizzare i propri guadagni, dovrebbe produrre fintantochè il suo ricavo marginale non è uguale al costo marginale (mi sembra).
Senza andare sulle 13 ore, magari un'operaio potrebbe ottimizzare la sua produttività lavorando 9 ore. Ci sarà pure qualche operaio disposto a lavorare 9 ore, no? perchè impedirglielo? (sempre tutelando i minori ecc dagli abusi)
Un altro operai ottimizzerà lavorando 6 ore. E se lo Stato non mette paletti, di sicuro ci saranno aziende disposte a dare lavoro all'uno e all'altro.
Viceversa, lo Stato non deve proteggere e sostenere le aziende che producono poco e male, ma lasciare che quelle più "rampanti" le soppiantino.
Domanda-offerta devono essere lasciate libere di esplicarsi. In quanto a soldi e benessere, gli individui sanno cavarsela benissimo da soli... non gli serve l'ausilio dello Stato.
il lavoro crea lavoro, i soldi creano soldi... sempre con lo Stato attento e vigile, pronto a fermare eccessi, monopoli e truffe.
hai troppa fiducia nel mercato, che in tutto il mondo si è dimostrato una grande truffa ai danni dei risparmiatori e dei lavoratori...
hai troppa fiducia nel mercato, che in tutto il mondo si è dimostrato una grande truffa ai danni dei risparmiatori e dei lavoratori...
vedi, non è questione di fidarsi o non fidarsi, il mercato è qualcosa di ineluttabile.
Vista la classe dirigente italiana, della quale sì che non mi fido, preferirei siano gli interessi particolari di tutti, intrecciandosi, a creare il benessere comune. Tutto sommato, forse ci sarebbe più onestà.
se per onesto intendi nelle mani degli speculatori allora credo che non siamo d'accordo. il denaro deve girare su questo hai ragione, ma nelle mani di chi? è questo l'interrogativo, al quale anche la nostra cost. dà una risposta.
il denaro deve girare su questo hai ragione, ma nelle mani di chi?
nelle mani di tutti.
comunque è dimostrato che in economia, più regole e paletti ci sono, si creano più presupposti per illeciti.
con poche regole e paletti ci saranno anche persone che vengono batostate, ma sarà per sfortuna o poca abilità, e non perchè vittime di speculazione o truffe.
spesso per speculazioni si intendono genialate pazzesche; ad esempio, le banche acquistano la tua pensione... ecco come funziona
-BANCA: Quanto credi di poter vivere ancora? quanto prendi all'anno di pensione?
-PENSIONATO: 10 anni. 10mila euro.
-BANCA: allora facciamo così: tu mi intesti la tua pensione (e quindi la banca la percepisce finchè il pensionato vive), e in cambio ti do, subito, 100mila euro.
-PENSIONATO: affare fatto
se il pensionato vive di più, o spende tutto subito, rimane fragato. Allora lo Stato lo aiuta. Ecco, non secondo me questa persona non andrebbe aiutata, perchè "se l'è voluta" e causa un impoverimento complessivo.
comunque, cambiando discorso, ho scoperto che Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia e Nuova zelanda hanno un parlamento unicamerale... e da loro la democrazia non funziona niente male, eh? :wacko:
sull'unicameralismo ti do pienamente ragione, ma d'altronde non sta scritto nel marmo che in italia ci debbano essere 2 camere. è una delle parti più modificabili della costituzione
Il problema non è il bicameralismo in sè stesso ma il bicameralismo perfetto. Due camere cioè che fanno esattamente le stesse cose. Bisognerebbe diversificrne i compiti e le leggi del Governo dovrebbero essere approvate solo da una delle due. Oggi una legge per passare deve essere aprovata due volte da entrambe le camere. 4 volte in tutto. Un'assurdità.
E infine vanno rafforzati i poteri del premier o, meglio ancora, passare a un Presidenzialismo all'americana o a un SemiPresidenzialismo alla francese con il PresRep eletto dal popolo e con ampi poteri su diverse questioni (politica estera per esempio).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
ancora! la legge è approvata 1 sola volta da ogni camera, te l'ho già spiegato, tu ti riferisci alle modifiche costituzionali
anch'io sarei per il presidenzialismo all'americana. Ora che il bipolarismo è quasi una realtà, tutte queste divisioni di potere/garanzie sono diventate più dannose che utili.
Nell'ipotesi, rafforzerei e amplierei le competenze della Corte Costituzionale, così da impedire un Presidenzialismo eccessivamente forte e garantire sempre la legittimità delle leggi.
Le democrazie del nord, come Svezia e Norvegia, o la Nuova Zelanda, si reggono benissimo anche senza il binomio Primo MInistro-Presidente, visto che il Re ha funzione solamente cerimoniali.
beh la scelta presidenzialismo sì o no è relativa, secondo me. è una cosa che cambierei anche io, sinceramente. preferirei un presidenzialismo per il quale il presidente ha competenze all'estero e il premier competenze interne, alla francese appunto. o un cancellierato alla tedesca.
io sono più per la semplificazione.
Una camera, un Capo di Stato, un numero fisso di ministri, poche regole ma chiare e precise per tutti. Rispetto per la magistratura. Grande riforma dei Codici, vanno corretti, snelliti e semplificati (niente articoli sulla fuga dei conigli e delle api, insomma... che siano le regioni a regolamentare queste caxxate).
ancora! la legge è approvata 1 sola volta da ogni camera, te l'ho già spiegato, tu ti riferisci alle modifiche costituzionali
Secondo me ti sbagli tu
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
art. 72 comma 1: "ogni disegno di legge presentato ad una camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato prima da una comimssione e poi dalla camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale".
in buona sostanza il ddl diventa un progetto di legge in commissione, poi dalla stessa camera approvato 1 sola volta, passando all'esame della camera successiva. è chiaro che le 2 camere devono approvare il testo nello stesso identico modo, altrimenti abbiamo un pingpong.
art. 138 comma 1: "le leggi di revisione della costituzione [...] sono adottate da ciascuna camera con 2 successive deliberazioni ad intervallo non minore di 3 mesi [...]"
in sostanza, una legge costituzionale passa per 2 volte al vaglio di entambe le camere. ecco perchè è così difficile cambiare la costituzione. si chiama procedimento rafforzato.
@ balon: sui codici non sono d'accordo. o meglio, l'unico codice da rivedere per intero è il c.p.p., un pastrocchio del 1988 che ha avuto come unico merito di introdurre il processo accusatorio in italia (per la differenza col modello inquisitorio, non mi dilungo, se vuoi poi lo spiego), ma che è confuso, pasticciato e troppo modificato. gli altri 3 codici, a partire dal codice penale, sono ottimi lavori, al punto che, nonostante fossero stati emanati in periodo fascista (nel 30 il c.p. e nel 42 gli altri 2), di fascista avevano ben poco, al punto che è bastato togliere qualche residuo ed essi erano alla pari dei migliori codici europei (soprattutto il c.c., che d'altra parte riprendeva moltissimo del codice tedesco in uso ancora oggi). poi, qualche aggiustamento sarebbe necessario ma, soprattutto per il processo civile, eviteri di creare una enorme confusione stravolgendo un codice che funziona bene (e lo scrive uno cui NON piace il diritto civile, che si esaspera nei tribunali civili e che vorrebbe inchiodare ogni singolo cancelliere :wacko: )
art. 72 comma 1: "ogni disegno di legge presentato ad una camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato prima da una comimssione e poi dalla camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale".
in buona sostanza il ddl diventa un progetto di legge in commissione, poi dalla stessa camera approvato 1 sola volta, passando all'esame della camera successiva. è chiaro che le 2 camere devono approvare il testo nello stesso identico modo, altrimenti abbiamo un pingpong.
Cosa che comunque avviene raramente. Gli emendamenti ci sono quasi sempre.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »