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Il nostro ordinamento e quello degli altri
S di Skie Lannister
creato il 16 agosto 2008

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Skie Lannister
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Inviato il 17 agosto 2008 13:23 Autore
In 60 anni le cose cambiano. Se la Costituzione rimane quella di sempre c'è qualcosa che non va. La società del 2000 non è quella postfascista.

la longevità di una legge non è sinonimo di vecchiaia. in qst caso le cose sono 2: o cadiamo nel falso mito che una legge è buona se dura all'infinito, oppure vogliamo cambiarla ad ogni cambio di amministratore di condominio. nel caso della costituzione, essa dura perchè è una buona legge, che tu ci creda o no. garantisce tranquillamente tutte le libertà individuali e di impresa. poi, che limiti per esempio l'imprenditore dal licenziare indiscriminatamente, io sono d'accordissimo ed è un punto a favore della costituzione. non vedo perchè i cittadini debbano essee in competizione tra loro, o perchè non si debbano tutelare le fasce deboli della società, cercando un equilibrio tra esigenze opposte. peraltro, l'eccessivo potere sindacale che lamenti è dato proprio dalla mancata attuazione costituzionale sul punto. infatti la cost prevederebbe, non ricordo l'art. mi pare il 39, che i contratti collettivi di lavoro validi per tutti gli appartenenti alla categoria dovrebbero essere solo quelli sottoscritti dai sindacati riconosciuti, cioè dotati di personalità giuridica. ora, caso vuole che nessun sindacato abbia personalità giuridica. e allora, si è scelto di far valere i contratti sottoscritti dalle maggiori organizzazioni sindacali.

60 governi in 60 anni, giusto, ma perchè? perchè l'esecutivo è debole o perchè il comportamento della classe dirigente era orrendo? facciamo il conto dei c.d. governi balneari, che duravano giusto giusto il tempo di una villeggiatura...colpa della costituzione che i parlamentari facevano cadere il governo per andarsene al mare sicuri che non sarebbero state prese decisioni importanti? al limite è colpa della legge elettorale, ma nemmeno tanto. il governo prodi non poteva durare con un solo voto di maggioranza, perchè era una coalizione troppo eterogenea. un monocolore sarebbe durato.


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Minator87
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Inviato il 17 agosto 2008 13:45

60 Governi diversi in 60 anni di Repubblica. E tu dici che l'Esecutivo è troppo forte. :dart: E' debolissimo invece. Il premier non è eletto direttamente, dipende dal voto del Parlamento e dalla nomina del Presidente della Repubblica, non può rimuovere i ministri, non può sciogliere le camere, etc... altro che Esecutivo forte, vallo a dire a Prodi quanto era forte il suo Governo :dart:

 

Questo non è un problema istituzionale ma politico, dovuto alla pratica del Trasformismo parlamentare, gente che cambiava fronte etc... ma quando gli schieramenti non sono solidi le crisi avvengono in tutto il mondo, e se l'esecutivo fosse indipendente dal parlamento sarebbe facilissimo instaurare una dittatura. il governo deve essere rappresentativo del popolo e da esso controllabile tramite il parlamento.

 

il governo prodi infatti è caduto a causa della mancanza di una vera maggioranza il parlamento e di un voltafaccia, se avesse potuto continuare senza appoggio in parlamento si sarebbe detto "questo governo è illegittimo in quanto non rappresenta il popolo"

 

il problema della fragilità dei governi va risolto a livello di riforme della legge elettorale, ma non a livello costituzionale.

 

Le protezioni ci devono essere ma non devono essere eccessive altrimenti lo Stato diventa corporativo. E l'Italia è gravata da una pesante cappa antiliberale che prevede uno Stato-chioccia che protegge i cittadini poverini dalle insidie della società. E in questo cattolici e comunisti la pensano allo stesso modo: piuttosto che far competere i cittadini si cerca di metterli tutto allo stesso piano capaci e non capaci, ricchi e poveri, etc... da qui nasce la scarsità di impresa, l'eccessivo potere dei sindacati, del clero, etc...

 

in italia ci vuole meritocrazia e rigido controllo, accompagnato da una maggiore onestà dei cittadini (siamo un popolo di furboni al limite della legalità) ma non credo che tutelare i cittadini più poveri dal vivere in condizioni disagiate e indecorose impedisca alle nostre imprese di essere competitive...

 

Ma sono d'accordo con te che siamo in mano alle corporazioni che si accordano con le amministrazioni in un sistema mafiosoide che uccide la concorrenza e il libero mercato, ma ancora una volta non sono sicuro che il problema sia prettamente costituzionale, quanto piuttosto legislativo...


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sharingan
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Inviato il 17 agosto 2008 13:55
In 60 anni le cose cambiano. Se la Costituzione rimane quella di sempre c'è qualcosa che non va. La società del 2000 non è quella postfascista.

la longevità di una legge non è sinonimo di vecchiaia. in qst caso le cose sono 2: o cadiamo nel falso mito che una legge è buona se dura all'infinito, oppure vogliamo cambiarla ad ogni cambio di amministratore di condominio. nel caso della costituzione, essa dura perchè è una buona legge, che tu ci creda o no. garantisce tranquillamente tutte le libertà individuali e di impresa. poi, che limiti per esempio l'imprenditore dal licenziare indiscriminatamente, io sono d'accordissimo ed è un punto a favore della costituzione. non vedo perchè i cittadini debbano essee in competizione tra loro, o perchè non si debbano tutelare le fasce deboli della società, cercando un equilibrio tra esigenze opposte. peraltro, l'eccessivo potere sindacale che lamenti è dato proprio dalla mancata attuazione costituzionale sul punto. infatti la cost prevederebbe, non ricordo l'art. mi pare il 39, che i contratti collettivi di lavoro validi per tutti gli appartenenti alla categoria dovrebbero essere solo quelli sottoscritti dai sindacati riconosciuti, cioè dotati di personalità giuridica. ora, caso vuole che nessun sindacato abbia personalità giuridica. e allora, si è scelto di far valere i contratti sottoscritti dalle maggiori organizzazioni sindacali.

60 governi in 60 anni, giusto, ma perchè? perchè l'esecutivo è debole o perchè il comportamento della classe dirigente era orrendo? facciamo il conto dei c.d. governi balneari, che duravano giusto giusto il tempo di una villeggiatura...colpa della costituzione che i parlamentari facevano cadere il governo per andarsene al mare sicuri che non sarebbero state prese decisioni importanti? al limite è colpa della legge elettorale, ma nemmeno tanto. il governo prodi non poteva durare con un solo voto di maggioranza, perchè era una coalizione troppo eterogenea. un monocolore sarebbe durato.

 

Nelle società liberali capitalistiche i cittadini sono in competizione tra loro. Il concetto è che la competizione invoglia a fare meglio. Invece da noi si garantisce il pasto-gratis a tutti.

 

60 Governi in 60 anni anche perchè il sistema istituzionale è debole, anzi debolissimo. Vediamo con un Presidenzialismo all'americana o semi-presidenzialismo alla francese se sarebbero caduti tutti questi Governi. L'orrenda classe dirigente della Prima Repubblica ci ha portato fra le massime potenze economiche ricordiamocelo.

 

 

60 Governi diversi in 60 anni di Repubblica. E tu dici che l'Esecutivo è troppo forte. :dart: E' debolissimo invece. Il premier non è eletto direttamente, dipende dal voto del Parlamento e dalla nomina del Presidente della Repubblica, non può rimuovere i ministri, non può sciogliere le camere, etc... altro che Esecutivo forte, vallo a dire a Prodi quanto era forte il suo Governo :dart:

 

Questo non è un problema istituzionale ma politico, dovuto alla pratica del Trasformismo parlamentare, gente che cambiava fronte etc... ma quando gli schieramenti non sono solidi le crisi avvengono in tutto il mondo, e se l'esecutivo fosse indipendente dal parlamento sarebbe facilissimo instaurare una dittatura. il governo deve essere rappresentativo del popolo e da esso controllabile tramite il parlamento.

 

il governo prodi infatti è caduto a causa della mancanza di una vera maggioranza il parlamento e di un voltafaccia, se avesse potuto continuare senza appoggio in parlamento si sarebbe detto "questo governo è illegittimo in quanto non rappresenta il popolo"

 

il problema della fragilità dei governi va risolto a livello di riforme della legge elettorale, ma non a livello costituzionale.

 

 

 

Il Trasformismo è reso possibile anche dal quadro istituzionale e dalla dipendenza del Governo dal Parlamento. Ci sono altri sistemi simili ma non c'è nessun rischio dittatura come non ci sarebbe alcun rischio in Italia al tempo presente.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 17 agosto 2008 15:10

Il Trasformismo è reso possibile anche dal quadro istituzionale e dalla dipendenza del Governo dal Parlamento. Ci sono altri sistemi simili ma non c'è nessun rischio dittatura come non ci sarebbe alcun rischio in Italia al tempo presente.

 

hai detto bene: "al tempo presente" , ma chi pensa di riformare una legge fondamentale come la costituzione non può pensare solo al presente, ma anche al futuro che può andare oltre e stravolgere ogni nostra previsione. movimenti neo-fascisti non sono proprio uno spettro in italia, esistono, e noi non possiamo prenderci la responsabilità di demolire un caposaldo contro la dittatura come la nostra costituzione, non dopo quello che è successo in passato


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Inviato il 17 agosto 2008 15:39

Il Trasformismo è reso possibile anche dal quadro istituzionale e dalla dipendenza del Governo dal Parlamento. Ci sono altri sistemi simili ma non c'è nessun rischio dittatura come non ci sarebbe alcun rischio in Italia al tempo presente.

 

hai detto bene: "al tempo presente" , ma chi pensa di riformare una legge fondamentale come la costituzione non può pensare solo al presente, ma anche al futuro che può andare oltre e stravolgere ogni nostra previsione. movimenti neo-fascisti non sono proprio uno spettro in italia, esistono, e noi non possiamo prenderci la responsabilità di demolire un caposaldo contro la dittatura come la nostra costituzione, non dopo quello che è successo in passato

 

Perchè quali pericolosi movimenti fascisti ci sono in Italia? Con questo ragionamento non facciamo nulla per paura di... e poi ora siamo nell'UE, nella NATO, nell'ONU, etc.... siamo seri per favore...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 18 agosto 2008 2:15
eliminerei i giudici di pace, completamente inutili e una gran perdita di tempo per gli operatori, e tornerei al pretore

Differenze? :dart:


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Skie Lannister
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Inviato il 18 agosto 2008 14:44 Autore
eliminerei i giudici di pace, completamente inutili e una gran perdita di tempo per gli operatori, e tornerei al pretore

Differenze? :dart:

 

la differenza sta nel fatto che il GDP è un giudice onorario, il pretore è togato, quindi il primo lo fa come secondo lavoro, il secondo lo fa per mestiere. il GDP spesso, poi, è oltremodo incompetente, ed è oberato di lavoro, stante la possibilità per il cittadino di presentarsi da solo a perdere le cause (perchè qst succede). il pretore, poi, aveva una certa competenza penale che il GDP non ha, ed aveva maggiore preparazione. oltretutto il problema del GDP sta nella enorme lentezza nel deposito delle sentenze in cancelleria, hce rende impossibile estrarne copia, nella inutile struttura burocratica che si risolve in una enorme perdita di tempo...insomma un esperimento disastroso.

 

tornando all'argomento costituzione, credo sarebbe utile analizzare quali siano i principi che piacciono o non piacciono. discuterli separatamente è molto più utile, ritengo.


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Inviato il 18 agosto 2008 17:50

sui principi... non è che discordo sui principi in sè, ma su come sono stati interpretati alcuni di essi.

 

in primo luogo l'eccessivo interventismo dell Stato nell'economia... preferirei uno Stato arbitro e garante delle regole (es. evitare i monopoli ecc), ma che lasci la legge della domanda e dell'offerta libere da vincoli troppo stretti.


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Inviato il 18 agosto 2008 17:55 Autore

ok. ma dove starebbe scritto nella costituzione? io non ci vedo nulla del genere...


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Inviato il 18 agosto 2008 18:17

"lo Stato deve rimuovere tutti quegli ostacoli che bla bla non mi ricordo... impediscono l'uguaglianza tra i cittadini" una roba del genere

 

Cioè, in linea di principio è giusto, però se l'imprenditore x vuole assumere un uomo, o suo nipote, tu non puoi imporgli una donna, o questo o quello.

 

O se la pubblica amministrazione non ha bisogno di nuovi dipendenti, non puoi imporgli di aumentare il personale, o di non lincenziare chi non serve.

 

Tu Stato deve semmai riqualificare questa inutile forza lavoro e indirizzarla laddove c'è domanda, ma non impiegarla forzatamente dove non c'è bisogno o non è ben accetta.

 

Ne avevamo parlato in un altra discussione, se non ricordo male


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Skie Lannister
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Inviato il 18 agosto 2008 18:21 Autore

"lo Stato deve rimuovere tutti quegli ostacoli che bla bla non mi ricordo... impediscono l'uguaglianza tra i cittadini" una roba del genere

 

Cioè, in linea di principio è giusto, però se l'imprenditore x vuole assumere un uomo, o suo nipote, tu non puoi imporgli una donna, o questo o quello.

 

O se la pubblica amministrazione non ha bisogno di nuovi dipendenti, non puoi imporgli di aumentare il personale, o di non lincenziare chi non serve.

 

Tu Stato deve semmai riqualificare questa inutile forza lavoro e indirizzarla laddove c'è domanda, ma non impiegarla forzatamente dove non c'è bisogno o non è ben accetta.

 

Ne avevamo parlato in un altra discussione, se non ricordo male

 

allora non credo che all'imprenditore si imponga nessuno, al limite gli si impone di non discriminare, è molto diverso. cmq la norma che citi tu si riferisce allo sviluppo e realizzazione della persona umana.

oltretutto, che l'amministrazione non usi al meglio il personale non è derivante da qst principio, ma deriva da un cattivo comportamento. anche perchè esiste il principio del buon andamento dell'amministrazione...


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Inviato il 18 agosto 2008 18:29
allora non credo che all'imprenditore si imponga nessuno, al limite gli si impone di non discriminare, è molto diverso. cmq la norma che citi tu si riferisce allo sviluppo e realizzazione della persona umana.

oltretutto, che l'amministrazione non usi al meglio il personale non è derivante da qst principio, ma deriva da un cattivo comportamento. anche perchè esiste il principio del buon andamento dell'amministrazione...

 

ma in entrambe le situazioni le differenze sono molto sottili... non assumo il congolese... razzismo? oppure so che la produttività dei miei impiegati leghisti, messi a disagio, ne risentirebbe, e così quella del congolese, esposto a isolamento e incomprensione?

 

anche sull'amministrazione... come concilii il fatto che uno voglia sentirsi realizzato laureandosi in storia e filosofia, ma che poi non trova un lavoro decente a pagarlo? impiegarlo nelle biblioteche, dove c'è chiaramente un inutile sovraffollamento di personale, certo realizza l'individuo, ma compromette il buon andamento dell'amministrazione...

 

difficile, molto difficile. E l'esperieza insegna che meno si interviene nell'economia (con le dovute eccezioni) meglio è


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Inviato il 18 agosto 2008 20:18 Autore

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ma in entrambe le situazioni le differenze sono molto sottili... non assumo il congolese... razzismo? oppure so che la produttività dei miei impiegati leghisti, messi a disagio, ne risentirebbe, e così quella del congolese, esposto a isolamento e incomprensione?

 

anche sull'amministrazione... come concilii il fatto che uno voglia sentirsi realizzato laureandosi in storia e filosofia, ma che poi non trova un lavoro decente a pagarlo? impiegarlo nelle biblioteche, dove c'è chiaramente un inutile sovraffollamento di personale, certo realizza l'individuo, ma compromette il buon andamento dell'amministrazione...

 

difficile, molto difficile. E l'esperieza insegna che meno si interviene nell'economia (con le dovute eccezioni) meglio è

 

stai confondendo le cose. allora, se non assumi il congolese perchè appunto congolese, è evidentemente una discriminazione, ma soprattutto è una eccessiva libertà per i lavoratori i quali avranno sì diritti, ma hanno doveri. ed il loro dovere è non contestare le scelte sulle assunzioni, se esse sono fatte secondo il criterio della professionalità. se un imprenditore non assume perchè ha paura delle reazioni dei suoi dipendenti razzisti, meglio che chiuda. tu intanto assumilo, poi vedi come va. premesso cmq che in sede di colloquio non c'è nessun obbligo di assunzione. se l'imprenditore preferisce un bianco meno profesisonale ad un nero più qualificato, nessuno lo obbliga a prendere il nero.

 

per quanto riguarda l'esempio del laureato in filosofia, la cost. non dice che ognino deve avere il lavoro per cui ha studiato, ma che ha diritto di cercarlo, il che è diverso dal trovarlo. se io laureato in giurisprudenza non trovo lavoro come avvocato, posso mettermi perfettamente a fare lo scopino, non è un problema. ma nessuno deve impedirmi di CERCARE il lavoro che voglio. il laureato in filosofia, se non vuole accontentarsi, starà disoccupato, non sta scritto da nessuna parte che debbe avere il posto che vuole. che poi l'amministrazione funzioni male per gli sprechi è un discorso che attiene ai malcostumi delle persone


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Ser Balon Swann
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Inviato il 18 agosto 2008 22:41
se l'imprenditore preferisce un bianco meno profesisonale ad un nero più qualificato, nessuno lo obbliga a prendere il nero.

 

a parte che non ne sono così sicuro... la regola vale anche per l'allontanamento? o senza andare sul razzismo, il diritto di non assumere una donna che progetta gravidanze, o licenziare chi ha tenuta nascosta la propria gravidanza...

 

insomma, io sarei per la massima libertà nell'impresa privata; in Italia non è proprio così...

 

 

che poi l'amministrazione funzioni male per gli sprechi è un discorso che attiene ai malcostumi delle persone

 

se domani Berlusconi dice (supponiamo a ragione) che per rendere l'amministrazione efficiente e in attivo bisogna licenziare 50.000 dipendenti, non ci sarebbero conseguenze legali, polemiche eccetera?

i malcostumi delle persone ci sono, hai ragione, ma se anche l'amministrazione fosse regolata da criteri di libera concorrenza, con meno tutele-infiniti regolamenti-burocrazia pachidermica, ci sarebbe molto più ricambio, e i più produttivi verrebbero premiati dai fatti


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Inviato il 18 agosto 2008 22:56

La Montalcini comunque è di gran lunga una delle migliori.

 

Oddio, se n'è uscita con certe sparate però... Tipo quelle omofobe... Siamo seri, non è che se una persona ha dei grandi meriti in un determinato ambito significa che è automaticamente uno stinco di santo.


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