apro qst topic per non andare OT in quello sulla monarchia, ma visto che il discorso sulal cost e gli ordinamenti mi piace, ecco qui! scatenatevi!
riprenderei il discorso iniziato con sharingan, tanto per cominciare. lui criticava la nostra cost. in alcune parti. voi che ne pensate?
inizio io. allora, la nostra costituzione attuale è senza dubbio una delle migliori al mondo, nonostante possa essere migliorata in alcuni punti tipo la formazione delle leggi, ma nel complesso è più che valida ed attuale. spesso si confonde il cattivo comportamento delle persone con l'idea della "legge che fa schifo"
credo anch'io che la nostra costituzione sia ottima.
Un piccolo-grande neo, a seconda dei punti di vista: io non apprezzo il bicameralismo perfetto, e neanche il bicameralismo in generale; una sola camera fatta bene, credo sarebbe immensamente più efficiente.
Riassumo brevemente perchè non mi piace molto la nostra Costituzione:
1. Cattocomunismo: è frutto di un compromesso che aveva senso 60 anni fa e oggi non più. Io ti do l'articolo 1 tu mi dai i Patti Lateranensi. Questo in isntesi il patto DC-PCI (o meglio Fronte Popolare).
2. Equilibrio poteri: completamente sballato. Il premier è troppo debole, il Parlamento troppo forte e la Magistratura lo è ancora di più.
3. Bicameralismo perfetto e sistema istituzionale. Complica tutto, un vero cancro.
4. Poco liberale. Cerca di tutelare più o meno tutti piuttosto che garantire le libertà individuali. Da qui ne esce un Paese corporativo in cui le grandi organizzazioni (sindacati, confindustria, chiesa, etc...) sono dominanti.
5. Troppo rigida e lunga. Si fa fatica a cambiarla e vuole esprimersi su troppe cose. L'avrei preferita più flessibile e più corta. Così la si può adattare a meglio ai tempi che cambiano.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Riporto i miei interventi nella precedente discussione visto che sintetizzano dignitosamente il mio pensiero sulle questioni ad ora affrontate.
House of Lords: 746 membri.
House of Commons: 646 membri.
Gli unici Lord stipendiati sono i Law Lords (in numero di 12 e, credo, destinati a scomparire nel giro di qualche anno, almeno come figure istituzionali stipendiate, in seguito al Reform Act del 2005) e pochissime altre cariche istituzionali. Per tutti gli altri Lord è previsto un semplice rimborso per le spese sostenuto nell'adempimento dei propri doveri.
Quindi direi che i parlamentari del Regno Unito sono tutt'altro che inferiori per numero rispetto ai nostri, semplicemente le spese sono nettamente più razionalizzate.
Quanto ai poteri: il monarca del Regno Unito ha poteri effettivamente rilevanti solo in situazioni di scarsa chiarezza nella House of Commons (unica camera eletta dal popolo) relativamente all'effettivo potere degli schieramenti principali. Questo avviene in quanto è il monarca a nominare il Primo Ministro, il quale, di norma, è il leader del partito che ha ottenuto la maggioranza, ma è sempre possibile, ad esempio che tale leader non sia stato individuato all'interno del partito stesso (rimettendo in questo caso la decisione integralmente al regnante). I restanti poteri, tra i quali spicca la facoltà di negare lo scioglimento della House of Commons richiesta dal Primo Ministro, sono pur sempre relegati a situazioni di crisi e sottoposti al controllo, sempre costante, di legittimità ad opera del popolo e della classe politica (non per vie istituzionali, certo, ma è pur sempre bene ricordare che nel XXI secolo nessun monarca, regnante su uno Stato di diritto, potrebbe mai avere la malsana idea di sfidare le sorti della propria popolarità).
Il Presidente della Repubblica Italiana, oltre a godere, tendenzialmente, di grandissimo prestigio (diciamo che viene scelto non certo tra i primi idioti usciti da un reality show, quali sarebbero, verosimilmente, eventuali diversi rampolli/regnanti italiani di questi tempi) si inserisce perfettamente in un meccanismo politico che, non fosse per i politici, sarebbe tra i migliori al mondo (credo che la nostra costituzione sia seconda solo a quella crucca e a quella austriaca).
Max, quando parli di monarchia come soluzione all'esubero di politici fai un riferimento, non so quanto intenzionale, ad un ritorno della monarchia assoluta (come giustamente fatto notare da Darrosquall): in una monarchia costituzionale la classe politica è comunque padrona.
Credo si sia capita la mia preferenza.
Concordo pienamente con Darrosquall e Skie: la Costituzione Italiana è un capolavoro giuridico (fatta quando ancora i politici, quale che fosse lo schieramento, erano politici e non pastori della bassa o mafiosi di primo ordine) che in varie parti del mondo ci invidiano e copiano. Ho portato ad esempio le costituzioni di Germania e Austria perchè, avendole studiate di recente in un corso di pubblico comparato (per quanto fatto malissimo) ho avuto modo di apprezzare la razionalità stringente alla base di ciascuna di esse. Il controllo di costituzionalità austriaco è una poesia comprensibile solo dopo aver letto Kelsen e il federalismo tedesco è a dir poco perfetto.
La rigidità della Costituzione Italiana è l'ennesimo esempio tangibile della lungimiranza dei costituenti: se modificare la costituzione non fosse così difficile, probabilmente l'intero sistema giuridico (visto che la Costituzione è la fonte suprema) subirebbe i cambiamenti di vento in parlamento (e, considerando l'educazione politica del corpo elettorale, non è esattamente il massimo). A mio avviso i costituenti hanno riconosciuto nel popolo italiano una massa di menefreghisti (almeno politicamente) e banderuole intervallata da non pochi furbi e hanno agito di conseguenza.
Inoltre, se vogliamo dirla tutta, l'Italia non ha mai avuto una storia monarchica propriamente detta e la frammentazione eccessiva (e culturale in generale e linguistica nello specifico) non ha mai reso questo Stato (non parlo ancora di Nazione) terreno fertile per una famiglia regnante unica. Ben altro discorso per il Regno Unito, la cui storia ha portato alla automatica accettazione di un'unica famiglia regnante su tutto il territorio britannico. Inoltre, tralasciando gli aspetti più prettamente sociologici che hanno reso e che rendono il Regno Unito terreno fertile per la monarchia, possiamo ricordare aspetti più tipicamente giuridici. Ad esempio il forte federalismo vigente (in Galles il gaelico è riconosciuto come lingua ufficiale), il fatto che tutto il diritto costituzionale, in assenza di una costituzione scritta, è da ricostruire, in buona parte, con le concessioni fatte dalla monarchia inglese nel corso dei secoli (è possibile considerare la Magna Charta come il primo documento costituzionale al mondo), rendendo automaticamente il regnante artefice e partecipe del diritto supremo in suolo britannico. Stesso discorso non può farsi per la Costituzione che l'Italia ha avuto, grazie ai Savoia, fino al '48: lo Statuto Albertino, più una presa in giro che un documento giuridico.
In conclusione: nel Regno Unito la monarchia ha ragione di esistere e funziona benissimo, in Italia i presupposti non ci sono più (se mai ci sono stati) e un ritorno a tale forma di governo implicherebbe un cambiamento troppo artificioso e radicale. I primi, e probabilmente unici, risultati sarebbero violenza nelle strade e malfunzionamento della cosa pubblica.
Da come la vedo io, la Costituzione Italiana non è necessariamente emblema di un compromesso. Non è possibile negare che ci fossero due schieramenti principali e che questi si siano dovuti accordare, ma è pur sempre vero che gli schieramenti erano composti, in buona parte, da individui dalla levatura morale e intellettuale ben al di sopra di quella che caratterizza la classe politica odierna. A mio avviso la nostra Costituzione, più che frutto di un compromesso, è figlia della collaborazione tra le maggiori menti giuridiche italiane dell'epoca. Analizzando la Costituzione credo che salti agli occhi, come prima cosa, il livello qualitativo con cui è stata scritta piuttosto che gli ideali politici dietro i singoli schieramenti costituenti.
Quanto al funzionamento dell'ordinamento repubblicano secondo Costituzione, non vedo dove siano tutti questi problemi. Risponde in modo eccellente a criteri di bilanciamento dei poteri, piuttosto che di separazione (metodo, a mio avviso, più involuto). Il bicameralismo perfetto funziona e tiene conto del livello di decentramento che la scelta dello Stato Regionale comporta.
La Costituzione ha compiuto sessanta anni ma non per questo è da considerarsi obsoleta (provate a leggere quella statunitense, è un imbarazzante arlecchino normativo messo su da demagoghi, teorici e pecorai). Il procedimento di revisione costituzionale ex art. 138 è più che soddisfacente e la difficoltà a modificare la Costituzione è motivata dalla lecita sfiducia nutrita nei confronti della classe politica. Ma il fatto che sia previsto un procedimento aggravato non implica di certo che non sia possibile modificare il documento costituzionale. Semplicemente se una modifica è realmente necessaria, allora è probabile che ci siano poche opposizioni alla sua realizzazione (e ricordiamo che il referendum popolare, ossia il pericolo più grosso per la democrazia grazie ad un'informazione malsana, è un passaggio tranquillamente evitabile se la classe politica è seria e non si lascia influenzare da dinamiche di partito e/o pouliste).
E poi, scusate, ma per quale motivo la Costituzione sarebbe eccessivamente lunga? Si tratta del documento giuridico fondamentale di un Paese, è ovvio che, per quanto si possa cercare di essere concisi, la materia da regolare risulti particolarmente consistente.
E aggiungo che quest'anno, in occasione del sessantesimo anniversario della nostra Costituzione, in Collegio da noi è stato organizzato un ciclo di conferenze che si è rivelato estremamente interessante (con ospiti del calibro di Zagrebelsky) e tutti i relatori, chi più chi meno, concordavano nel definire ancora moderna la Costituzione Italiana.
EDIT: Sharingan, credo che tu sappia perfettamente che quando si parla di politica non si può tenere conto dei singoli. L'Italia, per come si presentava ai costituenti, era composta principalmente da gente priva della più basilare istruzione, gente che prima aveva caldeggiato l'ascesa del fascismo e che in un soffio di vento gli aveva voltato le spalle e puntato contro i cannoni. Al giorno d'oggi abbiamo semplicemente persone poco informate che a un giornale o ad una lettura preferiscono la partitella scapoli vs ammogliati la domenica pomeriggio dopo le partite vere su Sky o Uomini & Donne e Donna Moderna. In queste condizioni è difficile che in parlamento salga una persona onesta, mentre è molto più probabile che a prendere il potere sia il furbo di turno. Ho vissuto diciotto anni in Sicilia e da due anni sono a Pavia. Al sud abbiamo i mafiosi che raccolgono voti, al nord abbiamo i leghisti che si fanno il giro delle fattorie. A decidere delle sorti del Paese ci sono sempre meno persone informate e sempre più veline e calciatori.
L'articolo 1 può non piacere ma è quanto meglio descrive l'Italia (facili battute sulla disoccupazione a parte). L'Italia non è basata sulle libertà individuali, bensì su un impegno comune a contribuire al benessere della Nazione. Credo si tratti della più forte influenza socialista (guai a chi dice comunista) nella nostra Carta Costituzionale. Lo Stato Italiano promuove non la libertà individuale ma la libertà di tutti (come magistralmente esposto all'articolo 3) e l'unico modo per farlo è che ciascuno, nei propri limiti e modi produca e contribuisca allo sviluppo dello Stato Italiano, che provvederà, in modo forse un po' paternalistico, alla redistribuzione e all'appianamento delle diversità sociali.
Quanto al rifiuto alla guerra, tralasciando le implicazioni morali, ragionando da un punto di vista prettamente storico, non capisco cosa ci sia di tanto sbagliato. L'Italia, al tramonto di un'era vergognosa dinanzi alla comunità internazionale, doveva redimersi agli occhi delle grandi potenze vincitrici. In considerazione del fatto che, avendo appoggiato la Germania, si considerava illecito l'intervento armato dell'Italia, il modo migliore per garantire a britannici, galletti e yankees che la pagina era stata effettivamente voltata era senza dubbio precludersi la possibilità di interventi armati offensivi. Fu inoltre sottolineato, in seguito, l'impegno a rispettare gli accordi presi in seno alla comunità internazionale che, con l'affacciarsi di una versione rafforzata della Società delle Nazioni e con l'emergere di ideali europeistici, poteva in un primo momento lasciare qualche speranza all'uso della forza militare non solo a scopi difensivi del territorio nazionale.
PS: gli articoli dall'1 al 12 sono considerati lo zoccolo duro della Costituzione ma l'idea che siano immodificabili è puramente dottrinale. L'unico articolo costituzionalmente immodificabile è il 139, relativo alla forma repubblicana.
Quanto al bicameralismo io sono abbastanza d'accordo dal momento che ad una camera si fa carico di rappresentare in modo diretto la popolazione mentre all'altra si affida il compito di dare voce al decentramento regionale. Da questo punto di vista apprezzo molto il bicameralismo statunitense e buona parte del funzionamento parlamentare generale. La Camera dei Rappresentanti, composta in modo tale da tenere conto delle percentuali di popolazioni dei singoli Stati, dotata di maggiori poteri e il Senato, composto da solo due rappresentanti per Stato, cui si accede più difficilmente e che è in buona parte la culla della Casa Bianca.
EDIT: Sharingan, credo che tu sappia perfettamente che quando si parla di politica non si può tenere conto dei singoli. L'Italia, per come si presentava ai costituenti, era composta principalmente da gente priva della più basilare istruzione, gente che prima aveva caldeggiato l'ascesa del fascismo e che in un soffio di vento gli aveva voltato le spalle e puntato contro i cannoni. Al giorno d'oggi abbiamo semplicemente persone poco informate che a un giornale o ad una lettura preferiscono la partitella scapoli vs ammogliati la domenica pomeriggio dopo le partite vere su Sky o Uomini & Donne e Donna Moderna. In queste condizioni è difficile che in parlamento salga una persona onesta, mentre è molto più probabile che a prendere il potere sia il furbo di turno. Ho vissuto diciotto anni in Sicilia e da due anni sono a Pavia. Al sud abbiamo i mafiosi che raccolgono voti, al nord abbiamo i leghisti che si fanno il giro delle fattorie. A decidere delle sorti del Paese ci sono sempre meno persone informate e sempre più veline e calciatori.
Sinceramente continuo a ritenere questi discorsi un po' velleitari. da questo discorso traggo una sola conseguenza: l'Italia non è pronta per la democrazia perchè poco istruita. Conseguenza: lo Stato centrale deve accentrare altrimenti è il delirio. Beh non sono d'accordo. A parte che in questo tipo di discorsi c'è un'impronta fortemente moralistica (le veline, i calciatori, il popolo bue, etc...) che in un paese liberale non dovrebbe esserci (anche qui riemerge il cattocomunismo, la questione morale) io mi chiedo se sia così anche all'estero. Paris Hilton è forse è italiana? Cosa pensano i tedeschi che leggono la Bild? E gl iinglesi che leggono il Sun? Sono più istruiti di noi?
il Senato, composto da solo due rappresentanti per Stato, cui si accede più difficilmente e che è in buona parte la culla della Casa Bianca.
Sicuro? A me pareva che raramente i senatori diventavano Presidenti USA. Di solito vanno su Governatori
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And on the pedestal these words appear:
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Io non ho mai capito quale sia la funzione di una doppia camera... ok, niente decisioni affrettate, ponderare bene le decisioni, dialettica ecc...
però una sola camera secondo me potrebbe fare altrettanto bene, tanto il 99% le due camere esprimono lo stesso giudizio, pazienza per quell'1%, non sarà poi così grave.
oppure, se proprio si vuole, si potrebbero differenziare non solo sulla base delle rappresentanza (dalle regioni o dall'intero territorio), ma anche sulla base delle competenze; e solo sulle questioni veramente importanti essere chiamate a votare entrambe
il bicameralismo così come è in italia è una gran perdita di tempo sono d'accordo, il senato dovrebbe essere solo una camera di riflessione, cioè dare solo pareri. che il premier abbia pochi poteri non sono d'accordo, ha quelli giusti secondo me, visto che gli altri li ha il presidente della repubblica. tutto si può migliorare, intendiamoci...
Io non ho mai capito quale sia la funzione di una doppia camera... ok, niente decisioni affrettate, ponderare bene le decisioni, dialettica ecc...
però una sola camera secondo me potrebbe fare altrettanto bene, tanto il 99% le due camere esprimono lo stesso giudizio, pazienza per quell'1%, non sarà poi così grave.
oppure, se proprio si vuole, si potrebbero differenziare non solo sulla base delle rappresentanza (dalle regioni o dall'intero territorio), ma anche sulla base delle competenze; e solo sulle questioni veramente importanti essere chiamate a votare entrambe
Credo semplicemente che nel periodo postfascista si sia voluto dividere il potere il più possibile per far si che nessuno ne avesse troppo. La doppia camera è uno dei tanti modi per farlo. Secondo me sbagliato. Inoltre perchè una legge passi deve essere approvata due volte in ogni camera. Un'eternità. Tutto tempo perso. Speriamo che almeno questa riforma vada in porto.
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Ho poco tempo, quindi risponderò solo a un punto.
L'Italia NON ha bisogno di tempi più rapidi nell'approvazione delle leggi. Le leggi vengono approvate fin troppo alla svelta da gente che di diritto capisce quanto io capisco di matematica (chi mi conosce sa, chi non mi conosce immagini). In Italia abbiamo troppe leggi (classico trend di legiferare sul microscopico e su questioni già regolate), solo che buona parte di esse resta inapplicata (a volte direttamente anche per inapplicabilità) e, invece di provvedere a far applicare quanto già legiferato (compito, in ultima istanza, della magistratura), si provvede a far approvare nuove inutilissime leggi sulle stesse medesime questioni. Il problema, a vederla così, è nel potere giudiziario (tralasciando il comportameno del cittadino medio e dei tutori dell'ordine), ma non per come organizzato secondo Costituzione (la magistratura, da Costituzione Italiana, è una macchina perfetta, in grado di operare nella più totale libertà di giudizio) ma per come imposto da regole procedurali. Ora, considerando che le regole procedurali derivano dai codici, che sono leggi ordinarie, non si capisce perchè il Parlamento, organo deputato alla formazione ed approvazione delle leggi ordinarie, non possa iniziare a proporre in questo senso. Finchè non si dà ai tutori del potere giudiziario un modo concreto ed efficace di adempiere al loro compito, come è logico prevedere, essi non potranno che continuare a essere l'ultima rondella spuntata in un meccanismo tanto perfetto quanto usurato.
Credo semplicemente che nel periodo postfascista si sia voluto dividere il potere il più possibile per far si che nessuno ne avesse troppo. La doppia camera è uno dei tanti modi per farlo. Secondo me sbagliato. Inoltre perchè una legge passi deve essere approvata due volte in ogni camera. Un'eternità. Tutto tempo perso. Speriamo che almeno questa riforma vada in porto.
ti confondi con la procedura di modifica costituzionale. la legge ordinaria passa prima per le commissioni per l'elaborazione, dopo viene approvata una sola volta per camera. spesso nemmeno ci passa tutta in parlamento, visto che col metodo accelerato molte leggi non vedono alle votazioni il testo nel suo insieme, ma solo una scelta tra un sì o un no a tutta la legge.
concordo con derfel quando dice che in italia i problemi maggiori sono procedurali. il c.p.p. ha solo 20 anni ma è un casino, troppo raffazzonato, bisognerebbe davvero metterci mano. quello di proc. civile è un buon codice, peccato per tutte le leggi idiote che ci hanno messo intorno... personalmente, eliminerei i giudici di pace, completamente inutili e una gran perdita di tempo per gli operatori, e tornerei al pretore...
ragazzi mi spiegati perchè il nostro governo dovrebbe tenere senatori a vita come rita levi di montalcino che ha 4729874982742 di anni e noi continuiamo a pagare questa gente inutile!
I senatori a vita sono spesso personaggi più che validi e meritevoli (Premi Nobel, Ex-Presidenti della Repubblica, etc...) e sono quindi una risorsa per l'italia, che invece vede eletti ogni volta dal popolo sempre più personaggi che difficilmente definirei appartenenti alla specie Homo Sapiens Sapiens
Per quanto riguarda le spese inutili non sono di certo loro il problema, ma sono gli stipendi di TUTTI i parlamentari, le spese per enti inutili o fantasma, i compensi per vari sottosegretari e portaborse dei ministri (che dovrebbero essere limitati di numero)
Ritornando al tema della Costituzione, non credo che in essa vi sia fondamentalmente nulla di sbagliato, l'unica cosa che mi disturba è il riferimento ai patti lateranensi, ma questa è un'altra qustione...
L'equilibrio dei poteri mi sembra abbastanza garantito dalla costituzione, ma non dalle leggi che invece creano una sproporzione a favore dell'Esecutivo che di solito è espressione della maggioranza parlamentare e perciò controlla anche il Legislativo e non può che influenzare pesantemente il Giudiziario. oltretutto dato il mondo in cui viviamo dovrebbe essere maggiormente regolamentata la divisione e i rapporti fra i 3 poteri e il Quarto Potere.
Il bicameralismo andrebbe impostato in modo diverso, l'idea del Senato delle Regioni che si occupi di situazioni e problemi più "locali" e li porti all'attenzione del governo non mi sembra male....
non capisco le accuse di cattocomunismo in opposizione al non essere liberale, cosa vuol dire liberale? stiamo parlando di economia? o di società? perchè nel caso la costituzione sancisce diritti E doveri del cittadino, e fra i diritti mi pare vi siano tutte le libertà che si possano ragionevolmente concedere...
Quanto alle modifiche... dipende da cosa si vuole modificare e come lo si vuole modificare, inoltre dipende anche dall'avere i numeri per farlo, sia in parlamento sia nel popolo
ccome penso sia emerso sopra, credo anche io che siano leggi e procedure da rivedere in italia, in vari ambiti, ma che comunque la legge fondamentale sia un validissimo scheletro su cui impiantare un altrettanto valido sistema, sempre che ve ne sia la volontà e la capacità.
per l'appunto, mortian. se pensiamo che nel dopoguera la francia ha cambiato costituzione circa 3-4 volte, mentre la nostra tiene a meraviglia e ci viene copiata, direi che possiamo andarne orgnogliosi. oltretutto, è davvero una costituzione lberale, che però tutela anche le fasce deboli della società, come i lavoratori. d'altronde, mi sembra che in italia possiamo fare più o meno quello che ci pare, tranne portare armi senza permesso... non siamo in iran, insomma
@max stark sui senatori a vita: qui risentiamo della legislatura recentemente conclusa, dove il voto dei senatori a vita era determinante. cmq, per chiarezza riassumo. senatori a vita sono gli ex presidenti della repubblica (quindi abbiamo ciampi scalfaro cossiga, quanto meno, mi sa che leone è morto, ma nn sono sicuro), e poi il presidente può nominare altri senatori (non più di 5, ma è una norma che è stata interpretata... vabbè non mi dilungo), scelti tra color che hanno dato fama e lustro al paese. siccome tra ex presidenti e senatori nominati non arriviamo alle 10 unità, credo che sia inutile lamentarsi del loro costo. poi è curioso: una volta dicono che li paghiamo ma non votano, poi quando col loro voto si regge un governo allora si dice che sono inutili e che cmq siccome la carica è onorifica non dovrebbero votare... :dart:
ragazzi mi spiegati perchè il nostro governo dovrebbe tenere senatori a vita come rita levi di montalcino che ha 4729874982742 di anni e noi continuiamo a pagare questa gente inutile!
Non credo che 7 senatori in più facciano sfrofondare il Paese nella bancarotta. Al di là di questo chi non ha legittimazione elettorale non dovrebbe stare in Senato. La Montalcini comunque è di gran lunga una delle migliori.
L'equilibrio dei poteri mi sembra abbastanza garantito dalla costituzione, ma non dalle leggi che invece creano una sproporzione a favore dell'Esecutivo che di solito è espressione della maggioranza parlamentare e perciò controlla anche il Legislativo e non può che influenzare pesantemente il Giudiziario. oltretutto dato il mondo in cui viviamo dovrebbe essere maggiormente regolamentata la divisione e i rapporti fra i 3 poteri e il Quarto Potere.
60 Governi diversi in 60 anni di Repubblica. E tu dici che l'Esecutivo è troppo forte. :dart: E' debolissimo invece. Il premier non è eletto direttamente, dipende dal voto del Parlamento e dalla nomina del Presidente della Repubblica, non può rimuovere i ministri, non può sciogliere le camere, etc... altro che Esecutivo forte, vallo a dire a Prodi quanto era forte il suo Governo :dart:
non capisco le accuse di cattocomunismo in opposizione al non essere liberale, cosa vuol dire liberale? stiamo parlando di economia? o di società? perchè nel caso la costituzione sancisce diritti E doveri del cittadino, e fra i diritti mi pare vi siano tutte le libertà che si possano ragionevolmente concedere...
Le protezioni ci devono essere ma non devono essere eccessive altrimenti lo Stato diventa corporativo. E l'Italia è gravata da una pesante cappa antiliberale che prevede uno Stato-chioccia che protegge i cittadini poverini dalle insidie della società. E in questo cattolici e comunisti la pensano allo stesso modo: piuttosto che far competere i cittadini si cerca di metterli tutto allo stesso piano capaci e non capaci, ricchi e poveri, etc... da qui nasce la scarsità di impresa, l'eccessivo potere dei sindacati, del clero, etc...
per l'appunto, mortian. se pensiamo che nel dopoguera la francia ha cambiato costituzione circa 3-4 volte, mentre la nostra tiene a meraviglia e ci viene copiata, direi che possiamo andarne orgnogliosi. oltretutto, è davvero una costituzione lberale, che però tutela anche le fasce deboli della società, come i lavoratori. d'altronde, mi sembra che in italia possiamo fare più o meno quello che ci pare, tranne portare armi senza permesso... non siamo in iran, insomma
In 60 anni le cose cambiano. Se la Costituzione rimane quella di sempre c'è qualcosa che non va. La società del 2000 non è quella postfascista.
« I met a traveller from an antique land
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And on the pedestal these words appear:
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