Nella facoltà di giurisprudenza di Lecce oggi l'aula magna è stata utilizzata per una riunione dell'UDU (unione degli studenti) ed era piena segno che da noi siamo, imho, oltre il 50%.
Appunto, ho fatto io stesso l'esempio dell'aula magna...in questo modo se vi sono docenti e studenti che vogliono fare didattica possono farlo a meno che a Lecce non ci sia solo l'aula magna <_<
Vuoi manifestare? ok, fallo, ma non costringere gli altri che hanno i tuoi stessi diritti a subire una decisione imposta senza il minimo rispetto del principio democratico da un tot numero di persone che si sentono autorizzati senza aver avuto alcuna autorizzazione.
Non ho capito.....lo sciopero (o manifestazione che sia) non è una manifestazione democratica?E da quando c'è bisogno di un autorizzazione?E sopratutto.....perchè non parliamo della riforma,invece della protesta sulla riforma?A voi la riforma sta bene? <_< :lol: :wub:
Ancora non capisco se sono io a non farmi capire mentre scrivo...
Puoi manifestare ma non puoi ledere i diritti altrui, fermo restando che per certi tipi di manifestazione bisogna essere autorizzati.
sei d'accordo con la riforma Gelmini oppure no?Cioè....ritieni che sia giusto protestare contro di essa oppure no?
Per l'università sto cercando di approfondire cosa implichi la trasformazione in fondazione (comunque a quanto ho letto non obbligatoria), ma se la legge dice che le proprietà pubbliche passano gratuitamente alla fondazione privata già non è che mi piaccia ("Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie è trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate").
Penso sia giusto che la gente possa protestare contro di essa, se è contraria; non penso sia giusto che tale protesta prevarichi i diritti degli altri, perché, come detto, non capisco per quale motivo il diritto a protestare debba prevaricare il diritto a studiare; e, se può, perché non dovrebbe valere anche il contrario.
Il tuo diritto alla libertà finisce con il mio diritto alla vita, ovvero non hai il diritto di uccidermi. Il diritto alla libertà di un carcerato viene temporanemente congelato da parte di un'istituzione statale che intende punirlo per determinati crimini.In questo caso, anche chi occupa perde il proprio diritto allo studio, e lo fa perdere temporaneamente a tutti quanti
La situazione discussa e un'incarcerazione mi sembrano non poco diverse <_< A parte questo, chi occupa non perde il proprio diritto allo studio, rinuncia a esso, è una cosa volontaria, mentre agli altri viene imposto, loro lo perdono; "Mi chiudo a chiave in una stanza con te, getto la chiave e ti impedisco di uscire" non è legale, nonostante anche io abbia rinunciato al mio diritto diritto alla libertà, no? Tu puoi scegliere di rinunciare a un tuo diritto, questo però non ti dà il diritto di imporre la stessa rinuncia a me.
È verissimo che i diritti non sono qualcosa di assoluto, ed è verissimo che il mio diritto finisce dove inizia il tuo; ma questo non dovrebbe essere bilaterale? Il mio diritto allo studio finisce dove inizia il tuo diritto alla protesta, ma il tuo diritto alla protesta finisce dove inizia il mio diritto allo studio. Impedendo di seguire lezione, il tuo diritto alla protesta finisce ben oltre dove inizia il mio diritto allo studio.
Io non voglio fare filosofia slegata dal problema reale, semplicemente a mio parere il fatto che qualcuno volesse seguire la lezione, e gli sia stato imposto di non farlo, fa parte del problema reale; che non è solo la riforma, ma anche quanto queste proteste causano. Infatti, il mio discorso non è "Per qualcuno la riforma non lede i diritti di nessuno", ma "Se qualcuno pensa che leda dei diritti, liberissimo di protestare; ma, se qualcuno pensa che non ne leda e/o preferisce seguire lezione, deve parimenti essere libero di farlo".
Del resto, il tuo discorso sui diritti non piovuti dal cielo, sui limiti ai diritti, si potrebbe anche fare al contrario: invece che togliere il diritto allo studio a favore di quello alla protesta, togliere il diritto alla protesta a favore di quello allo studio. Se il discorso "non sono piovuti dal cielo" (che, ripeto, trovo giusto) vale in un senso, non c'è motivo per cui non debba valere nell'altro, si arriva alla mera base personale. E, se non c'è motivo per cui non debba valere anche nell'altro, cade ogni base, al di là del "per me", per protestare contro provvedimenti volti a negare il diritto alla protesta in favore di quello allo studio.
Quello che secondo me viene negato solo ad alcuni (perchè come detto ci vorrebbero 1000 o più studenti per bloccare un'università completamente) è il "diritto alla frequenza delle lezioni" piuttosto che un generico "diritto allo studio", che è un diritto fondamentale ed è impossibile da negare, poichè per essere esercitato basta un libro un quaderno ed una matita
Il discorso è analogo: se io a causa dell'applicazione del tuo diritto devo trovarmi altri modi, piú difficili (studiare da zero o studiare con alle spalle una lezione ben fatta è diverso), per applicare il mio, perché non partire dal contrario? Io applico il mio, e tu trovi modi piú difficili di applicare il tuo senza ledere il mio. Come sopra, non capisco perché in un senso sia giusto, nell'altro no.
Poi, la forma che dici tu ("Senza impedire lo svolgimento delle lezioni, o al massimo occupando determinate aule per obbligare l'università e i docenti a modificare l'orario stabilito, ma impedendo soprattutto lo svolgimento dell'attività buocratica dell'università") è già diversa, e non impedendo lezioni esula dal mio discorso.
Che uno studente non sia considerato un lavoratore solo perchè non percepisce uno stipendio, mi sembra sbagliato
Non necessariamente solo per quello, ma, almeno stando a discussioni con sindacalisti e dirigenti nazionali di sindacati, lo studente non è un lavoratore, e le proteste degli studenti non sono scioperi, cosa che per i motivi detti non mi sembra sbagliata (non a caso non esiste un sindacato degli studenti, al massimo associazioni studentesche che di sindacato non è che abbiano molto).
Sui disagi del Governo, ho già spiegato cosa intendevo nell'aggiunta, e quanto tu dici, per quanto giusto, non cambia quello, e non implica necessariamente danni (un'opinione pubblica critica, i giornali che guardano alla riforma, non sono necessariamente cose negative; e la reazione dell'elettorato è appunto difficile da pronosticare, quindi mi pare diversa dal quantificabile e certo danno economico causato da uno sciopero). Ma del resto, anche volendo fare il parallelo, un lavoratore può scioperare, ma impedire che i colleghi possano lavorare è illegale, no?
mi sembra un disagio minimo, soprattutto se limitato nel tempo... insomma, se l'argomento della protesta è l'istruzione, è ovvio che dovranno essere le strutture scolastiche a subire il disagio
Mai detto il contrario, ma già quanto detto da Prete Rosso causa disagi, senza però negare a chi vuole seguire lezione la possibilità di farlo.
La riforma Gelmini lede i miei diritti....non i ragazzi che manifestano contro di essa.....ma prendo atto che di quanto sia brutta la riforma nessuno vuole parlare.....meglio parlare di quanto sono brutti e rompip***e gli studenti che protestano..... <_< :lol: :wub:
Nella facoltà di giurisprudenza di Lecce oggi l'aula magna è stata utilizzata per una riunione dell'UDU (unione degli studenti) ed era piena segno che da noi siamo, imho, oltre il 50%.
Appunto, ho fatto io stesso l'esempio dell'aula magna...in questo modo se vi sono docenti e studenti che vogliono fare didattica possono farlo a meno che a Lecce non ci sia solo l'aula magna <_<
L'aula magna di Lecce non è riservata alla didattica, ma solo ai congressi e alle Lauree. Sono 250-300 posti (non ricordo). Di mattina è quasi sempre vuota quindi viene utilizzata regolarmente anche per alcune riunioni importanti delle associazioni studentesche.
Solo ad ingegneria a Lecce sono disponibili per la didattica 24 aule nel corpo M, 6 nel corpo Y e 8 nel corpo O. Spero di essere riuscito a farti capire le proporzioni della facoltà di ingegneria per spiegarti che nemmeno occupando 10 aule si riuscirebbe a creare un disagio evidente agli studenti.
Gli studenti della Sapienza hanno chiuso questa mattina il dipartimento di Fisica dell'università con catenaccio e lucchetti. Ad esempio di questo tipo (e ad altri analoghi) mi riferisco io, certamente non al caso di Lecce da te presentato.
Gli studenti della Sapienza hanno chiuso questa mattina il dipartimento di Fisica dell'università con catenaccio e lucchetti. Ad esempio di questo tipo (e ad altri analoghi) mi riferisco io, certamente non al caso di Lecce da te presentato.
Questi sono i "danni" che oggi fa la protesta.....e i danni che domani fara la riforma della Gelmini? <_< :lol: :wub:
ragazzi ho fatto un casino... se vi è sparito un post di Lord Lupo è colpa mia...
scusa Lord, volevo quotare ma ho cliccato per sbaglio l'edit e te l'ho modificato... poi per correggere l'ho cancellato <_< se ce l'hai ancora salvato nelle pagine indietro e lo puoi ripostare mi fai un favore, cmq ora cerco di recuperarlo... scusate per l'inconveniente :lol:
Stai diventando peggio di Berlusconi :lol:
scherzo, ovviamente, purtroppo non riesco a recuperare il post...in ogni caso non ti preoccupare assolutamente <_<
Lord Lupo in un certo senso rispondeva a me dicendo che alla Sapienza hanno impedito l'accesso al dipartimento di Fisica con catenacci e lucchetti.
EDIT: Ovviamente questi casi estremi sono, imho, da scuole superiori, non da universitari.
No, xay si riferisce ad un altro post precedente che, in effetti, è svanito...
Scusa Prete, ma in che senso da scuole superiori?
No era un messaggio della pagina precedente, mentre rispondevo avete fatto un'altra pagina.
ho recuperato i pezzi che avevo quotato, che erano risposte a miei quote:
bè ci sono anche modi e modi di governare, ovvero senza prevaricare i diritti del prossimo. Non mi pare che il fulcro della protesta siano state violenze o cose assurde, ma si sia cercato soprattutto visibilità mediatica (cosa molto difficile ultimamente) e informazione. Poi le mele marce ci sono ovunque, utilizzarle per screditare l'intero gruppo e i motivi scatenanti del problema è una tattica alla Feltri, che viene spesso usata in queste situazioni (ma lo fanno anche le parti politiche avverse, sia ben chiaro)
Quindi, ogni legge che fa il governo prevarica i diritti del prossimo, solo perchè il prossimo non la condivide?
Con tutto il rispetto mi trovi in completo disaccordo.
[...]pezzo perduto
Vuoi manifestare? ok, fallo, ma non costringere gli altri che hanno i tuoi stessi diritti a subire una decisione imposta senza il minimo rispetto del principio democratico da un tot numero di persone che si sentono autorizzati senza aver avuto alcuna autorizzazione.
scusate ancora <_<
No, xay si riferisce ad un altro post precedente che, in effetti, è svanito...
Scusa Prete, ma in che senso da scuole superiori?
E' la modalità utilizzata dai ragazzi dell'ultimo anno alle scuole superiori per non fare entrare quelli delle prime, che di solito sono quelli che vogliono fare lezione per tanti motivi. <_< Una cosa che non condivido, però evidentemente lì alla Sapienza bloccare il dipartimento di fisica è facile e fa scena. Comunque non organizzo la protesta quindi non so i motivi che hanno spinto gli studenti a tale atto e cerco di non dare giudizi.
Cioè fatemi capire:se un tot numero di tizi (una minoranza) non ritiene giusta una legge può legittimamente occupare un stazione ferroviaria impedendo la fruizione di un pubblico servizio; oppure occupare un'intera università (ok va bene una o due aule, previo permesso del preside di facoltà o del rettore ma l'intero istituto mi sembra assurdo).
Si.....e secondo me la risposta di un governo attento non dovrebbe essere "basta sennò vi mando la polizia",ma "ehi...ci sono dei tizi che protestano...vediamo un attimo perchè lo fanno e sentiamo che dicono.Magari troviamo una soluzione!".
Proprio cosí. Ricordiamoci innanzi tutto che la democrazia non è la dittatura della maggioranza, ma il rispetto delle minoranze. Se molta gente scende in piazza, è segno che questa riforma fa schifo (e secondo me lo fa proprio). Tagliare i soldi a scuola e ricerca significa precisamente scavarci la fossa: privare l'Italia di un futuro. E ricordiamoci anche che gli investimenti in scuola e ricerca sono quelli che meglio correlano con la crescita economica.
Io la vedo molto, molto nera. E simpatizzo enormemente per quelli che sanno di dover protestare, e lo fanno.
Una cosa è causare disagio, un'altra è impedire di fare lezione: torno a chiedere, il diritto di protestare può negare agli altri il diritto di studiare? Perché? E perché il contrario non dovrebbe valere?
In realtà qualcuno sta difendendo il tuo diritto allo studio. Qualcuno che vede piú lontano di te.