se tu (generico) vuoi protestare, e metti in atto questo occupando l'istituto, è giusto che io (generico) che non voglio protestare e/o preferisco fare lezione, e ho pagato tasse per farlo, sia impedito in questo? O che mi venga imposto di farla fuori (quindi con maggiori disagi, non ultimo la temperatura, visto che si avvicina Novembre)?
Io lo trovo profondamente ingiusto; fatta salva la libertà di manifestazione ritengo che le occupazioni siano una forma di protesta che sconfina nell'interruzione di pubblico servizio e che quindi risulti lesiva dei diritti altrui.
Sebbene nemmeno io condivida alcuni aspetti della riforma Gelmini se fossi ancora una studentessa e non potessi frequentare regolarmente le lezioni sarei furibonda e tutt'altro che incline a solidarizzare con i manifestanti.
In realtà qualcuno sta difendendo il tuo diritto allo studio. Qualcuno che vede piú lontano di te
Ammettiamo sia cosí (non dico sia necessariamente sbagliato, ma personalmente il "Qualcuno che vede piú lontano di te" ha un carattere di assolutezza, che implica "Lui ha ragione, semplicemente tu non riesci a vederlo", che non mi piace), perché deve potermi imporre la sua visione tramite la negazione del mio diritto (perché potrà anche difenderlo nel futuro, ma lo nega nel presente)? Può protestare anche senza impedire a chi vuole seguire le lezioni di seguirle.
Io, e lo ripeto per evitare equivoci, non sto in alcun modo dicendo che la protesta sia sbagliata, semplicemente mi interrogo sulla giustezza del diritto alla protesta che si applica negando quello allo studio; e, nel caso una simile cosa sia giusta, mi interrogo sul perché il contrario dovrebbe essere sbagliato: se si sostiene che è giusto applicare il diritto alla protesta a scapito di quello allo studio di altri, diventa difficile protestare se qualcuno vuole applicare il diritto allo studio a scapito di quello alla protesta di altri, perché il processo è identico.
Io non sto parlando, lo ripeto, del negare un diritto, ma del rispettarli entrambi.
Quattro cose qua e là.
La riforma Gelmini non mi scandalizza. C'è qualcosa che va bene e qualcosa che va male ma è veramente poca cosa. Ma anche se mi facesse schifo non obbligherei mai chi la pensa in modo diverso a non frequentare l'università. Prendo atto che c'è gente a cui del mio diritto allo studio non frega niente. Evidentemente il concetto di legalità è variabile.
Il Governo Berlusconi ha vinto le elezioni, chi protesta no.
ti rendi conto di quanto fa pena e schifo quello che hai appena asserito?
Io mi rendo conto solo della tua arroganza. Francamente credo che tu abbia notevoli problemi socio-affettivi. Ti consiglierei di non sfogare le tue frustrazioni sul forum.
In realtà qualcuno sta difendendo il tuo diritto allo studio. Qualcuno che vede piú lontano di te.
Penso che ognuno i propri diritti possa difenderseli da solo senza bisogno della badante/studente.
Comunque credo che il nocciolo della questione sia il bisogno di sfogarsi. Un po' come nel 68. Peccato che questo non sia il 68 ma una parodia riuscita male.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
In realtà qualcuno sta difendendo il tuo diritto allo studio. Qualcuno che vede piú lontano di teAmmettiamo sia cosí (non dico sia necessariamente sbagliato, ma personalmente il "Qualcuno che vede piú lontano di te" ha un carattere di assolutezza, che implica "Lui ha ragione, semplicemente tu non riesci a vederlo", che non mi piace),
Beh, è successa qualcosa (la riforma), una massa enorme di persone ha reagito, tu invece continui come se nulla fosse: dubbi? Nessuno?
mi interrogo sul perché il contrario dovrebbe essere sbagliato: se si sostiene che è giusto applicare il diritto alla protesta a scapito di quello allo studio di altri, diventa difficile protestare se qualcuno vuole applicare il diritto allo studio a scapito di quello alla protesta di altri, perché il processo è identico.
Io non sto parlando, lo ripeto, del negare un diritto, ma del rispettarli entrambi.
Tu hai studiato per anni e anni, questi protestano per qualche giornata. Oh, quale affronto! Ma sicuro, il processo è identico!
In realtà qualcuno sta difendendo il tuo diritto allo studio. Qualcuno che vede piú lontano di te.
Penso che ognuno i propri diritti possa difenderseli da solo senza bisogno della badante/studente.
È quello che stanno facendo.
Il Governo Berlusconi ha vinto le elezioni, chi protesta no.
E quindi?Devo aspettarmi marce di pidduisti e previtiani autorizzate mentre quelle degli studenti vengono impedite dalla polizia?
Comunque credo che il nocciolo della questione sia il bisogno di sfogarsi.
Ma si....quattro ragazzotti frustrati che non hanno voglia di fare un tubo e per passare il tempo allestiscono un revival del sessantotto....mi piacerebbe sapere cosa scatena un tale astio nei confronti di chi manifesta,tantopiù che si tratta di una protesta assolutamente pacifica.Mah..... <_<
La riforma Gelmini non mi scandalizza. C'è qualcosa che va bene e qualcosa che va male ma è veramente poca cosa. Ma anche se mi facesse schifo non obbligherei mai chi la pensa in modo diverso a non frequentare l'università.
E come manifesteresti,in tal caso,il tuo dissenso verso la riforma?Proporresti qualche soluzione alternativa?Come dicevo prima:
questo atteggiamento "io devo studiare,che non mi rompano le p***e" non lo capisco.....o si è favore della riforma(e allora basta dirlo,in Italia mi pare ci sia ancora la libertà di parola)per cui si è in disaccordo con la protesta....o non si è d'accordo con la riforma (e allora si dovrebbe attuare una risposta alternativa a quella della protesta,se non si ritiene che quest'ultima sia una soluzione valida)...a cosa serve una soluzione del tipo "non sono d'accordo con la riforma,ma mi rompe che questi protestino,e nemmeno voglio mettere in atto soluzioni diverse da quelle della protesta"?
Ovviamente premesso che non capisco davvero quali siano queste cose che vanno bene nella riforma,nè come tu possa definirla "poca cosa",quando si tratta di una riforma che limita la ricerca,che annula il merito,che sancisce in maniera evidente come il governo Berlusconi metta il privato davanti al pubblico.....eccetera eccetera.
E quindi?Devo aspettarmi marce di pidduisti e previtiani autorizzate mentre quelle degli studenti vengono impedite dalla polizia?
Le marce non vengono impedite. Solo le occupazioni. Ma come fai a non vedere la differenza?
mi piacerebbe sapere cosa scatena un tale astio nei confronti di chi manifesta,tantopiù che si tratta di una protesta assolutamente pacifica.Mah.....
Ancora.... occupare i binari della stazione non è una protesta pacifica. Per il resto non ho mai avuto simpatia per le gazzarre. Le manifestazioni al giorno d'oggi credo siano piuttosto inutili.
E come manifesteresti,in tal caso,il tuo dissenso verso la riforma?Proporresti qualche soluzione alternativa?Come dicevo prima:
Io non manifesterei perchè non ho questo tipo di indole, ma mettiamo che avessi lo spirto guerrier ch'entro mi rugge, credo che delle manifestazioni le farei.
Per esempio quando Cofferati portò in piazza 3 milioni di persone contro la modifica l'articolo 18, poi vinse. E questo senza occupare nulla.
L'altro mezzo è quello più semplice: il voto.
Infine c'è l'ultima alternativa: studiare e lavorare.
Ovviamente premesso che non capisco davvero quali siano queste cose che vanno bene nella riforma,nè come tu possa definirla "poca cosa",quando si tratta di una riforma che limita la ricerca,che annula il merito,che sancisce in maniera evidente come il governo Berlusconi metta il privato davanti al pubblico.....eccetera eccetera.
A me la faccenda delle scuole private non fa schifo, vorrei vedere meglio, ma non ho questa idolatria verso la scuola pubblica. Il maestro unico mi piace, il voto in condotta pure. I tagli vanno fatti a parte quelli alla ricerca. La scomparsa del merito in cosa risiederebbe? Perchè nella scuola attuale c'è merito?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
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Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Io, e lo ripeto per evitare equivoci, non sto in alcun modo dicendo che la protesta sia sbagliata, semplicemente mi interrogo sulla giustezza del diritto alla protesta che si applica negando quello allo studio; e, nel caso una simile cosa sia giusta, mi interrogo sul perché il contrario dovrebbe essere sbagliato: se si sostiene che è giusto applicare il diritto alla protesta a scapito di quello allo studio di altri, diventa difficile protestare se qualcuno vuole applicare il diritto allo studio a scapito di quello alla protesta di altri, perché il processo è identico.Io non sto parlando, lo ripeto, del negare un diritto, ma del rispettarli entrambi.
Non so come siano le cose in questo caso specifico, ma il punto è molto semplice secondo me, se la maggioranza dei professori/studenti sono favorevoli alla riforma, non protestano e le lezioni si fanno, se d'altra parte la maggioranza si trova in disaccordo e ritiene quello di manifestare/occupare il modo migliore per salvaguardare il proprio studio/lavoro le lezioni non ci sono, in ambedue i casi qualcuno rimarrà scontento, ma credo che la democrazia funzioni in maniera simile alla fin fine.
A me la faccenda delle scuole private non fa schifo, vorrei vedere meglio, ma non ho questa idolatria verso la scuola pubblica
spero che con scuole private non si intenda CEPU o simili... se si tratta di dare soldi pubblici a quel tipo di scuole io sono contrario eccome, non so voi ma io la maggioranza di persone che conosco che hanno fatto scuole private 1) avevano una discreta quantità di soldi 2) non riuscivano a finire la scuola statale o non ne avevano voglia; poi però casualmente passano 2 anni in 1 e sborsano una sovrattassa per l'esame finale
Io mi rendo conto solo della tua arroganza. Francamente credo che tu abbia notevoli problemi socio-affettivi. Ti consiglierei di non sfogare le tue frustrazioni sul forum.
Penso che ognuno i propri diritti possa difenderseli da solo senza bisogno della badante/studente.
Comunque credo che il nocciolo della questione sia il bisogno di sfogarsi. Un po' come nel 68. Peccato che questo non sia il 68 ma una parodia riuscita male.
complimenti davvero. Ragazzi che hanno bisogno di sfogarsi, viva il manganello, questo il tuo concetto di democrazia contro persone che stanno protestando pacificamente.
Evidentemente non conosci nè la costituzione, nè l'iter che si segue per il diritto allo sciopero, iter che è stato rispettato pienamente (tentativo di conciliazione), nè la 146 del 1990, guardacaso legge che vogliono ridiscutere. Ti aiuto, carissimo, diritto sciopero all'interno dell'interruzione del servizio pubblico.
Sono tutte cose che ti sfuggono, e poi dai dell'arrogante a me e problemi socioaffettivi. Comunque, tu sei il primo elettore di questa manica di fascisti, comportandoti in questo modo passivo. Paradossalmente provo più sdegno per il tuo modo di vedere le cose, rispetto alle operazioni fasciste di chi è fascista.
Tu non capisci che si è passato dall'esaltare i caduti della repubblica di salò, passando per la brigata fascista, e adesso si mette in pratica l'anima nera di questo governo (anima nera intesa per fascista). Scioperi?Faccio intervenire le forze dell'ordine.
Non siamo tanto lontani dai modo di discutere del ventennio fascista. Il dittatore ha gettato la maschera, e tu ancora stai qua ad applaudire da finto oppositore.
è successa qualcosa (la riforma), una massa enorme di persone ha reagito, tu invece continui come se nulla fosse: dubbi? Nessuno?
Se ho detto che, mi cito letteralmente, "Per l'università sto cercando di approfondire cosa implichi la trasformazione in fondazione (comunque a quanto ho letto non obbligatoria), ma se la legge dice che le proprietà pubbliche passano gratuitamente alla fondazione privata già non è che mi piaccia", evidentemente sono piú che aperto ai dubbi; ma questo non cambia quanto già detto.
Tu hai studiato per anni e anni, questi protestano per qualche giornata. Oh, quale affronto! Ma sicuro, il processo è identico
Quindi, la risposta migliore che trovi ai miei dubbi ragionati è un sarcasmo di bassa lega, basato su cose mai dette. Ottimo, ne prendo atto.
Prendo anche atto che, se qualcuno ti imprigionasse per "qualche giornata", non sarebbe nulla, visto che sei libero da "anni e anni".
se d'altra parte la maggioranza si trova in disaccordo e ritiene quello di manifestare/occupare il modo migliore per salvaguardare il proprio studio/lavoro le lezioni non ci sono
Quindi se una maggioranza trova che il miglior modo di salvaguardare qualcosa è, per dire, spaccare vetrine, allora va bene spaccare vetrine? <_< Non vedo perché, se la maggioranza trova che sia giusto impedirmi di seguire lezioni per protestare, allora dovrebbe andare bene; e il rispetto delle minoranze, anche qui citato, dove va a finire? Loro possono ritenerlo finché vogliono il modo migliore, questo non implica in alcun modo che sia giusto; e, per i motivi detti, sono dubbio sul fatto che lo sia.
Poi non capisco perché (discorso generale) continuare a parlare di volontà di vietare le proteste e/o gli scioperi: si può essere o no d'accordo con quanto detto da Berlusconi, ma lui si è detto contro le occupazioni (cito da Metro, "Non permetterò le occupazioni. L'occupazione non è un fatto di democrazia, ma una violenza contro altri studenti che vogliono studiare"), non contro le proteste, quindi porsi come se volesse vietare proteste e scioperi non ha base. Certo, poi lo si può fare per opposizione aprioristica, ma forse sarebbe il caso di inserire nel discorso le differenze tra "protesta", "sciopero" e "occupazione", e di parlare di quanto detto da Berlusconi sulla base di quanto detto da Berlusconi, non di arbitrarie estensioni.
/me mode mod on
Spero vi rendiate conto di dove sta andando questa discussione, ovvero verso una chiusura da parte nostra.
Invito tutti quanti a calmare i toni. Seriamente.
/me mode mod off
Entrando nel merito.
Dai, non siamo ancora ai livelli di Bava Beccaris che sparava sulla folla dei manifestanti. :lol:
Però l'idea di impedire delle occupazioni via polizia mi pare grottesca e sproporzionata.
Come qualcuno ha detto prima, gli studenti (ma perché poi si parla solo degli studenti? Non so come siano le cose nel resto d'Italia, ma qui a Torino tra i manifestanti vi sono anche svariati professori) non sono lavoratori.
Non sono in grado, dal momento che non lavorano, di arrecare un danno economico di nessun tipo a nessuna persona.
Questo vorrebbe forse dire che non hanno il diritto di protestare, o per estensione quello di scioperare?
Anche loro rinunciano a qualcosa: hanno pagato delle tasse universitarie, generalmente in anticipano, e rinunciano al diritto acquisito tramite quelle tasse di ricevere un'istruzione.
Lo fanno perché ritengono che quanto sia in gioco con questa riforma sia più grande dell'immediatezza di qualche lezione persa.
Secondariamente, non so di che dimensione siano le Università in genere in Italia, ma per occupare un'Università intera, come leggo svariate volte sui quotidiani on-line, non bastano 100 esaltati. Devono essere almeno un migliaio per occupare i punti nevralgici di un istituto e tenerli.
Una cifra quindi consistente. Poi, come dice Alessio, in certi casi sono una minoranza, in altri una maggioranza sul totale degli studenti e del corpo docente.
Sulle modalità della protesta: una protesta deve creare disagio. Se un gruppo di studenti occupa un'aula abbandonata che non usa nessuno, che protesta è? Sarebbe come organizzare uno sciopero in FIAT di domenica. <_<
Diventerebbe una protesta inesistente. Vero: uno studente può arrecare limitati danni al destinatario della proposta. Ma anche un lavoratore statale, per dire. Se scioperano le maestre d'asilo, forse lo Stato subisce un tracollo? O forse sono più danneggiati i genitori che lavorano e non possono portare i loro bambini a scuola? E cosa vogliamo fare? Togliere il diritto di sciopero agli statali? Se Brunetta si permette di dire che "9 euro di aumento per un insegnante sono anche troppi" gli insegnanti devono subire passivamente solo perché non sono in grado di danneggiare Brunetta?
Fermo restando che uno studente non è un lavoratore, quindi non è in grado di arrecare un danno economico a nessuno, quindi quello che fa non si può chiamare sciopero, mi verrebbe da assimilare la protesta degli studenti alle manifestazioni politiche. Anche queste causano disagio. In occasione della manifestazione di Piazza San Giovanni organizzata da Berlusconi e Fini il traffico in tutta Roma è stato deviato, causando magari problemi a persone che non c'entravano niente, e nessun danno è stato arrecato all'allora governo, che avrebbe potuto tranquillamente andare aventi per la sua strada. Nessun danno tranne quello d'immagine: esattamente il danno che possono arrecare degli studenti.
Inoltre, fino a prova contraria, personalmente porto rispetto per le persone che manifestano: prima di considerarli perdigiorno scansafatiche, per quanto mi riguarda sono persone che protestano contro una riforma che ritengono sbagliata nell'unico modo che può dare loro rilevanza nazionale. Ovvero si battono, a loro parere, per un diritto sacrosanto di tutti, non solo dei protestanti.
Certo, l'idea può non essere condivisa. C'è la persona che da valore 0 al motivo per cui protestano gli studenti (senza necessariamente considerarli degli scioperati, si può pensare che protestino per un motivo inutile, quindi che la loro protesta sia dannosa) e valore 4930762 alle lezioni che perde. Mi pare però che, come nel caso degli scioperi sono garantiti, pur in condizione di disagio, i servizi minimali, qui si sia fatto altrettanto, con lezioni fuori dalla sede universitaria.
Vero, il disagio permane: ma allo stesso modo di quando devo uscire dal lavoro a certi orari poco consoni con il mio tran tran dell'ufficio per venire incontro alle fasce protette dello sciopero dei treni. Se quel giorno devo andare presso un cliente e non c'è la metro lo sciopero arreca un danno alla mia azienda. I ferrotramvieri devono smettere di scioperare per questo?
Questo non è il '68. Vero. E lo noto soprattutto da una cosa. Nel '68 una protesta nella scuola sarebbe stata ripresa da tutto il mondo del lavoro. L'industria e il terziario si sarebbero fermati ad oltranza per solidarietà nei confronti del mondo studentesco, esattamente come nel i movimenti scolastici si mobilitarono in appoggio al mondo lavorativo. Si possono condividere o meno le ragioni dell'epoca, ma personalmente piango la scomparsa di quel concetto di appartenenza e solidarietà.
Anche loro rinunciano a qualcosa: hanno pagato delle tasse universitarie, generalmente in anticipano, e rinunciano al diritto acquisito tramite quelle tasse di ricevere un'istruzione
Faccio solo una nota: questo, almeno in alcuni atenei, non è vero, perché il pagamento delle tasse dà il diritto di affrontare gli esami, non di seguire le lezioni, che sono pubbliche. Quindi rinunceranno a un diritto acquisito tramite il pagamento delle tasse nel momento in cui rinunceranno a dare un esame.
Questa nota a parte, sono d'accordo col tuo discorso, quello che sto sottolineando è che va bene causare disagio, ma se questo disagio si manifesta nell'impedimento di seguire le lezioni allora non sono cosí certo che non sia diventato eccessivo, anche per quello scontro di diritti già ampiamente descritto. Anche perché, mi viene da chiedere, se chi dà piú valore alla protesta che alle lezioni ha il diritto di bloccare le lezioni, allora perché chi dà piú valore alle lezioni che alla protesta non dovrebbe avere il diritto di bloccare la protesta? Sottolineo, a scanso di equivoci, che non voglio assolutamente dire che sia giusto impedire di protestare, anzi trovo che impedirlo sarebbe un atto dispotico, quello su cui mi interrogo sono le modalità di questa protesta, e quello scontro di diritti che sembra decisamente asimmetrico. Personalmente, se non altro mi sembrano dubbi leciti.
Io mi rendo conto solo della tua arroganza. Francamente credo che tu abbia notevoli problemi socio-affettivi. Ti consiglierei di non sfogare le tue frustrazioni sul forum.
Ok, adesso basta. Darrosquall era già stato richiamato, non c'era alcun motivo di flammare. Verranno discussi provvedimenti per entrambi, e alla prossima mancanza di rispetto si chiude.
sono d'accordo col tuo discorso, quello che sto sottolineando è che va bene causare disagio, ma se questo disagio si manifesta nell'impedimento di seguire le lezioni allora non sono cosí certo che non sia diventato eccessivo, anche per quello scontro di diritti già ampiamente descritto. Anche perché, mi viene da chiedere, se chi dà piú valore alla protesta che alle lezioni ha il diritto di bloccare le lezioni, allora perché chi dà piú valore alle lezioni che alla protesta non dovrebbe avere il diritto di bloccare la protesta? Sottolineo, a scanso di equivoci, che non voglio assolutamente dire che sia giusto impedire di protestare, anzi trovo che impedirlo sarebbe un atto dispotico, quello su cui mi interrogo sono le modalità di questa protesta, e quello scontro di diritti che sembra decisamente asimmetrico. Personalmente, se non altro mi sembrano dubbi leciti.
Scusa,ma anche ammettendo che ci sia questo conflito di diritti,quale sarebbe un modo giusto di portare avanti la protesta?
Poi quanto detto da Tyrion Hill potra sembrarti "sarcasmo di bassa lega",però a mio avviso una questione la pone:all'atto pratico,trattandosi di una protesta comunque passeggera,possiamo davvero dire che leda il tuo diritto allo studio?Qui sono d'accordo con quanto detto da Prete Rosso un po di post fa......tu puoi studiare anche con il libro e la matita.Quello che l'occupazione ti impedisce di fare è di poter seguire alcune lezioni (non tutte),magari di poter usufruire di alcune aule;quindi all'atto pratico,non ti viene negato un teorico e assoluto "Diritto allo Studio",ma la possibilità di uno svolgimento regolare delle lezioni.E anche io personalmente ritengo che il diritto al regolare svolgimento delle lezioni,sia da posporre a quello alla protesta,tanto più che le motivazioni per tale protesta mi sembrano assolutamente legittime.
E se i ragazzi che protestano stessero salvaguardando il diritto allo studio,protestando contro una riforma che in molti ritengono una schifezza,più di coloro i quali vogliono invece continuare a seguire i corsi come se nulla fosse successo?
A me la faccenda delle scuole private non fa schifo, vorrei vedere meglio, ma non ho questa idolatria verso la scuola pubblica. Il maestro unico mi piace, il voto in condotta pure. I tagli vanno fatti a parte quelli alla ricerca. La scomparsa del merito in cosa risiederebbe? Perchè nella scuola attuale c'è merito?
Io la vedo come Calamandrei,che ri-cito:
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
:wub: ^_^ :D
apro e chiudo parentesi: io ho giudicato quello che lui ha asserito, non certamente la persona, che non conosco, e non ho elementi per fare valutazioni sulla sua presunta mancanza di affetti familiari o in ambiente sociale, come ha fatto evidentemente lui :wub: mi sembra la differenza notevole, da una parte rispetto delle regole con toni forti, ma il momento a mio avviso lo richiede, dall'altra spostamento della discussione non sugli argomenti, ma sulla persona (un po' come fanno i politici contro chi argomenta e non sanno più come fare per tornare in carreggiata).
Quindi se una maggioranza trova che il miglior modo di salvaguardare qualcosa è, per dire, spaccare vetrine, allora va bene spaccare vetrine?
beh ti renderai certamente conto che occupare pacificamente un edificio è diverso da spaccare vetrine
Non vedo perché, se la maggioranza trova che sia giusto impedirmi di seguire lezioni per protestare, allora dovrebbe andare bene; e il rispetto delle minoranze, anche qui citato, dove va a finire? Loro possono ritenerlo finché vogliono il modo migliore, questo non implica in alcun modo che sia giusto
nessuno ti impedisce di andare a lezione credo (anche se non so esattamente come funzioni un'occupazione) semplicemente non ci trovi il professore nè i colleghi perchè sono in protesta. Va da se che se un professore va a protestare non va a fare lezione no?