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B di Blackfyre
creato il 23 maggio 2008

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Darrosquall
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Inviato il 13 novembre 2008 12:24

/OT: io abolirei tutti i blog usati a mo di diario segreto :stralol:


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Mornon
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Inviato il 13 novembre 2008 14:46
quali limiti imporresti per definire una frase diffamazione?

Deciderà un giudice, quello che non capisco è perché non si dovrebbe nemmeno avere il diritto di andare davanti a tale giudice; a questo punto, perché uno su un sito Internet dovrebbe essere libero di farlo, su un giornale no? Il fatto che il giornale sia venduto non mi sembra questa grande motivazione.

Il fatto di essere in democrazia non c'entra nulla con questo: immaginando che la frase fosse "del diritto di non essere diffamati", non vedo il collegamento tra la democrazia e il dare il diritto di diffamare, o il togliere quello di non essere diffamati: "democrazia" non significa poter dire o fare ciò che si vuole, senza che questo dia adito alla benché minima ripercussione; né implica in alcun modo l'assenza del diritto di non essere diffamati. Se non è giusto che tutti godano di tale diritto, non vedo perché dovrebbe essere giusto che ci sia chi gode del diritto di poter diffamare impunemente; non fosse altro perché chi diffama causa un danno, chi denuncia per diffamazione reagisce per difendersi, e non trovo motivazioni per cui a venir tutelato dovrebbe essere il primo.

 

 

Con quale diritto io, non giornalista, non professionista, 22enne onesta cittadina che pago le tasse e non faccio del male a nessuno dovrei essere trascinata in tribunale per aver detto che un parlamentare a caso secondo me ha rapporti con la mafia?

E con quale diritto tu onesta cittadina dovresti poter diffondere senza prove la diceria secondo cui un parlamentare a caso ha rapporti con la mafia, causando un danno alla sua reputazione? Onestamente, non capisco perché tu (generico) dovresti avere il diritto di dire quello che vuoi su una persona, e gli altri non dovrebbero avere il diritto di rivalersi su di te quando reputino che l'affermazione di cose false gli abbia causato danni d'immagine o economici.

Del resto, tu dici "non faccio del male a nessuno": se accusi uno di collusione con la mafia, direi che il danno d'immagine può benissimo esserci, quindi che tu non faccia male a nessuno non mi pare cosí certo. La differenza è che la tua è un'azione che lede la sua reputazione, la sua (denunciarti) è una reazione per tutelare la propria reputazione; tra i due, perché si dovrebbe tutelare la prima a scapito della seconda?

E, tra l'altro, considerare diffamazione un'accusa di collusione con la mafia, se infondata, non mi pare un portare la diffamazione a livelli ridicoli.

Per Travaglio, se parla attraverso documenti, tramite prove, di fatti reali, non è diffamazione.

 

 

Se per assurdo io dovessi appendere uno striscione al mio balcone con scritto "Cagliari-Bologna 5-1" (:P) e sotto "w la nutella" allora starei facendo informazione e pubblicità e dovrei iscrivermi all'albo dei giornalisti?

Il mio discorso infatti era relativo alla diffamazione.


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Inviato il 13 novembre 2008 15:48

Mauro, se io non ho prove per dimostrare che uno ha rapporti con la mafia, perchè costui si dovrebbe preoccupare? Gli basterebbe smentire.

Inoltre credo che la democrazia sia poter esprimere il proprio parere finchè non si causano GRAVi danni ad un'altra persona, ma questi limiti dovrebbero rientrare nel buon senso, e solamente nei casi più gravi (ad esempio, dopo che il danno è stato effettivamente subito e provato) nella sfera legale.


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Mornon
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Inviato il 13 novembre 2008 18:35
se io non ho prove per dimostrare che uno ha rapporti con la mafia, perchè costui si dovrebbe preoccupare? Gli basterebbe smentire

Torno a chiedere, e perché tu dovresti avere la libertà di dire una simile cosa, e lui non dovrebbe avere la libertà di denunciarti per diffamazione (rimettendo nelle mani di un giudice se lo sia o no)?

 

 

credo che la democrazia sia poter esprimere il proprio parere finchè non si causano GRAVi danni ad un'altra persona, ma questi limiti dovrebbero rientrare nel buon senso, e solamente nei casi più gravi (ad esempio, dopo che il danno è stato effettivamente subito e provato) nella sfera legale

Il problema è quantificare quel "gravi danni", e proprio per questo a mio parere c'è la possibilità di denuncia (chi la sporge considera di aver conseguito un grave danno) e il giudizio in tribunale (un giudice preposto valuta se siano effettivamente gravi o no); e il mio punto è proprio questo: la legge sulla diffamazione dovrebbe applicarsi anche ai blog (ossia quanto in essi scritto dovrebbe essere passibile di denuncia in tal senso), e sarà poi un giudice a valutare se la mia denuncia abbia o no senso. Ma che l'essere stato scritto in un blog debba in qualche modo mettere automaticamente al sicuro anche dalla sola possibilità di denuncia... onestamente, mi sfuggono i motivi, per quanto detto mi lascia se non altro dubbio. Se è al sicuro da ogni rischio, come faccio ad applicare quello che tu stessa dici (far rientrare nella sfera legale qualora si tratti di un caso grave)?


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Inviato il 13 novembre 2008 19:04

Vi segnalo un'iniziativa del Politecnico, casomai foste interessati: Lunedí prossimo, alle 11,30, è stata organizzata una conferenza, che sarà tenuta da Marco Travaglio, sui rapporti tra politica e criminalità organizzata. La conferenza sarà tenuta in aula magna, e sarà trasmessa in sala consiglio di facoltà.


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Calinn Vojnngat
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Inviato il 13 novembre 2008 20:30
se io non ho prove per dimostrare che uno ha rapporti con la mafia, perchè costui si dovrebbe preoccupare? Gli basterebbe smentire

Torno a chiedere, e perché tu dovresti avere la libertà di dire una simile cosa, e lui non dovrebbe avere la libertà di denunciarti per diffamazione (rimettendo nelle mani di un giudice se lo sia o no)?

 

Perchè io sono un cittadino dotato di libertà di parola, lui è (almeno quelli a cui mi sto riferendo io) una personaggio pubblico, e come tale esposto per professione a tutti i rischi che ne conseguono.

Non ho mai detto che NESSUN autore di blog deve poter essere passabile di denuncia per diffamazione. Sono dell'idea che solamente i giornalisti, i professionisti ed i blog dotati di una visibilità molto ampia dovrebbero esserlo.

 

Avete sentito che cose felici sono accadute oggi in materia di vigilanza rai? :stralol:


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Inviato il 13 novembre 2008 20:37
Noi abbiamo ri-votato, come al solito, per i corrotti, per i fascisti, per i ladri, e per i mafiosi

 

Dissento fortemente

Ieri non avevo commentato perchè ritenevo che quel commento fosse davvero esagerato, però oggi dopo la nomina di Villari alla presidenza della vigilanza RAI, in barba a tutte le norme non scritte della buona politica, ti dò ragione un pò meno.

Questi non saranno metodi fascisti, ma di certo non sono metodi democratici.

 

Comunque a questo punto, visto che con Berlusconi si può ragionare solo quando si hanno le sue stesse idee, si sapeva che alla fine avrebbe scelto da solo chi sarebbe stato il presidente. Allora una domanda sorge spontanea. Se Leoluca Orlando era così inadatto a presiedere la commissione, cos'ha di tanto speciale Villari per dare alla maggioranza tanta sicurezza nella votazione? Aspetto un'illuminazione. Anche perchè a quanto pare il PdL ha scelto bene il suo cavallo, visto che diversamente da quanto detto dai leader dei partiti d'opposizione, il nostro mitico Villari non si è subito dimesso, ma aspetta di incontrare Schifani, fuori per un viaggio di Stato. Vuoi che sia d'accordo con il Berluskaiser?

Qui un'articolo di Repubblica sull'argomento


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Inviato il 13 novembre 2008 21:07
Perchè io sono un cittadino dotato di libertà di parola, lui è (almeno quelli a cui mi sto riferendo io) una personaggio pubblico, e come tale esposto per professione a tutti i rischi che ne conseguono

Verissimo, ma tali rischi a mio parere non comprendono la diffamazione libera; in altri termini, essere un personaggio pubblico sarà una condizione particolare, ma a mio parere tale condizione particolare non comprende, o non dovrebbe comprendere, la libertà altrui di diffamare.

Inoltre, nota una cosa: il discorso è sulla diffamazione in generale, non sulla diffamazione di personaggi pubblici. Se nello scrivere "Il tal politico è un mafioso" non sono perseguibile, lo sono per aver scritto "Mario Rossi di Bombonina [paesino dalle mie parti] è un mafioso"? Si torna a quello che dicevo: per valutare la proposta di legge, dovrei avere piú elementi, per esempio se i blog, nell'ordinamento attuale, siano o no soggetti a essere denunciati per reati come la diffamazione.

 

 

Non ho mai detto che NESSUN autore di blog deve poter essere passabile di denuncia per diffamazione. Sono dell'idea che solamente i giornalisti, i professionisti ed i blog dotati di una visibilità molto ampia dovrebbero esserlo

Semplicemente su questo non siamo d'accordo :stralol: A mio parere il non essere professionisti non dovrebbe rendere immuni: se dico che uno è mafioso senza averne le basi, l'ho detto senza averne le basi che io sia o no un professionista; anzi, per assurdo proprio i giornalisti dovrebbero essere piú immuni, nel senso che, dovendo andare in stampa, hanno tempi stretti per verificare, mentre chi tiene un blog non ha simili restrizioni.

E se lo scrivo in una lettera che viene pubblicata su un giornale? Il fatto di non essere né giornalista, né professionista, mi dovrebbe in qualche modo salvare?

Come sopra, per poter valutare la proposta di legge dovrei avere elementi in piú sull'ordinamento attuale.


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Inviato il 13 novembre 2008 22:43
Se è così semplice perché non funziona?

Ma ho già risposto due volte... perché gli italiani continuano, in maggioranza, a votare per i corrotti, per i fascisti, eccetera, eccetera (era la mia risposta "esagerata"). Forse perché credono che sono brave persone, e che le accuse su di loro sono tutte cattiverie dei loro acerrimi nemici politici, i "comunisti", o i "buonisti", o "gli intellettuali del ca**o". Oppure perché non hanno capito proprio bene-bene che cosa vuol dire esattamente "conflitto di interessi", o perché pensano che Mussolini dopotutto qualche cosa di giusto l'ha fatto, o perché magari pensano che se uno è colluso con la mafia o la camorra, beh, in fondo in fondo è un ganzo, daaaiii... Che ne so. Ma se questa risposta non ti convince, allora te ne do un'altra... Non funziona perché le leggi che esistono non vengono applicate: ad esempio, ce n'è una che parla di divieto di ricostituzione del partito fascista.
Edit: L'immunità non è parte fondante del concetto di democrazia, è una toppa che è stata messa per risolvere un problema.

Certo, è proprio una toppa: la democrazia è fatta cosí, si mettono "toppe" man mano che serve (nei limiti della Costituzione, ovviamente). La democrazia (o la società libera, diciamo piú generalmente) si basa sul principio che nessuno sa realmente quale sia il modo migliore di organizzare una società, nessuno è stato illuminato da Dio a questo riguardo. Si sa solo che cosa di sicuro non funziona (ad esempio il comunismo sovietico, o lo stato fascista, sono organizzazioni sociali inefficienti e fortemente instabili). Quindi: 1) si impara strada facendo, cioè si risolvono i problemi man mano che si presentano, e 2) si proibiscono (tramite la Costituzione) determinate forme di governo.
Ma se la cura è più problematica della malattia cosa si fa?

Allora, come dicevo, la responsabilità è nostra. Nessun governante si è mai sognato di offrire spontaneamente su un piatto d'argento la libertà. La libertà si conquista lottando, e dopo averla conquistata occorre continuare a lottare per difenderla, perché i tentativi per ridurla ed eliminarla ci saranno sempre, non cesseranno mai. Se gli italiani non sono informati abbastanza, colti abbastanza da non saper riconoscere che tipo di persone li stanno governando... se gli italiani (in maggioranza) non conoscono abbastanza la storia da saper riconoscere in quale direzione sta andando il loro paese... bene, allora continueranno a votare sempre per gli stessi, e dovranno imparare, di nuovo, nel modo piú doloroso, la solita lezione. Pazienza, che ti posso dire? Pazienza. Fortuna che sono all'estero. E mai come ora con la ferma intenzione di restarci.

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Inviato il 13 novembre 2008 22:49
perché gli italiani continuano, in maggioranza, a votare per i corrotti, per i fascisti, eccetera, eccetera (era la mia risposta "esagerata"). Forse perché credono che sono brave persone, e che le accuse su di loro sono tutte cattiverie dei loro acerrimi nemici politici, i "comunisti", o i "buonisti", o "gli intellettuali del ca**o". Oppure perché non hanno capito proprio bene-bene che cosa vuol dire esattamente "conflitto di interessi", o perché pensano che Mussolini dopotutto qualche cosa di giusto l'ha fatto, o perché magari pensano che se uno è colluso con la mafia o la camorra, beh, in fondo in fondo è un ganzo, daaaiii... Che ne so

Tradotto, perché l'elettore di centro-destra è fondamentalmente disonesto o stupido? Non mi pare una grande posizione...

 

 

Non funziona perché le leggi che esistono non vengono applicate: ad esempio, ce n'è una che parla di divieto di ricostituzione del partito fascista

Del passato partito fascista, a memoria almeno nella posizione assunta dalla Cassazione; quella parola non è trascurabile, perché anche qui sul forum è stato fatto notare, da un avvocato (mi pare Lord Lupo), come di fatto potrebbe rendere impossibile l'applicazione, visto che per essere il passato partito fascista dovrebbe essere uguale.


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Inviato il 14 novembre 2008 0:20
perché gli italiani continuano, in maggioranza, a votare per i corrotti, per i fascisti, eccetera, eccetera (era la mia risposta "esagerata"). Forse perché credono che sono brave persone, e che le accuse su di loro sono tutte cattiverie dei loro acerrimi nemici politici, i "comunisti", o i "buonisti", o "gli intellettuali del ca**o". Oppure perché non hanno capito proprio bene-bene che cosa vuol dire esattamente "conflitto di interessi", o perché pensano che Mussolini dopotutto qualche cosa di giusto l'ha fatto, o perché magari pensano che se uno è colluso con la mafia o la camorra, beh, in fondo in fondo è un ganzo, daaaiii... Che ne so

Tradotto, perché l'elettore di centro-destra è fondamentalmente disonesto o stupido? Non mi pare una grande posizione...

 

 

Non funziona perché le leggi che esistono non vengono applicate: ad esempio, ce n'è una che parla di divieto di ricostituzione del partito fascista

Del passato partito fascista, a memoria almeno nella posizione assunta dalla Cassazione; quella parola non è trascurabile, perché anche qui sul forum è stato fatto notare, da un avvocato (mi pare Lord Lupo), come di fatto potrebbe rendere impossibile l'applicazione, visto che per essere il passato partito fascista dovrebbe essere uguale.

 

 

Forse la maggioranza degli elettori di centro-destra non sono in quel modo,ma una buona fetta di sicuro si,almeno anche per me.

Poi ovviamente ci sono quelli che credono in buona fede nella bontà dei loro rappresentanti,un po' come quegli elettori di centro-sinistra che,come me,credevano che la passata coalizione di governo avrebbe saputo mettere da parte i disaccordi e governare bene...


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Inviato il 14 novembre 2008 0:32

Tradotto, perché l'elettore di centro-destra è fondamentalmente disonesto o stupido? Non mi pare una grande posizione...

Hai tradotto male... Io personalmente potrei anche definirmi proprio di centro-destra, se proprio mi si vuole mettere un'etichetta. Ci sono tantissimi tipi di "destra", alcuni di questi perfettamente dignitosi, e sicuramente non in conflitto con l'idea di democrazia. Mi stavo riferendo semplicemente alle persone che in questo momento ci governano. Qualsiasi pirata o truffatore può decidere di definirsi "di centro-destra", ma questo non implica che non sia piú un pirata o un truffatore.
Non funziona perché le leggi che esistono non vengono applicate: ad esempio, ce n'è una che parla di divieto di ricostituzione del partito fascista

Del passato partito fascista, a memoria almeno nella posizione assunta dalla Cassazione; quella parola non è trascurabile, perché anche qui sul forum è stato fatto notare, da un avvocato (mi pare Lord Lupo), come di fatto potrebbe rendere impossibile l'applicazione, visto che per essere il passato partito fascista dovrebbe essere uguale.

Ma i saluti romani all'elezione di Alemanno, per esempio, a me parevano abbastanza "passati"... e comunque, lo spirito della legge mi sembra abbastanza chiaro. Dubito che chi l'ha concepita, l'avesse sperata inapplicabile... :stralol:

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Inviato il 14 novembre 2008 9:06
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ch...37&ref=hpsp :stralol: vabbè, inutile commentare,prendiamo atto e via delle persone che formano questo compagine governativa.

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Inviato il 14 novembre 2008 10:13
i saluti romani all'elezione di Alemanno, per esempio, a me parevano abbastanza "passati"... e comunque, lo spirito della legge mi sembra abbastanza chiaro. Dubito che chi l'ha concepita, l'avesse sperata inapplicabile

Faccio una breve nota per chiarire: non mi pare sia la legge, come ho detto è una sentenza della Cassazione; il saluto romano non rientra in tale posizione, e forse nemmeno nella legge, perché di fatto farlo non contribuisce in nessun modo alla ricostituzione del partito fascista, passato o presente che sia: se io faccio il saluto romano a qualcuno, non è che sto in qualche modo ricostituendo tale partito. Inoltre, il problema di una legge chiara nello spirito, ma totalmente diversa nel testo, è che la sua applicazione può benissimo distanziarsi dallo spirito; in altri termini, a fronte di una tale legge non basterebbe applicarla, come invece avevi detto tu.

Questo a parte che c'è da chiedersi se abbia senso voler vietare ancora oggi qualunque cosa vagamente richiamante al fascismo, saluto romano compreso; ma qui ti rimando alla discussione sull'apologia del fascismo.

 

Brunetta: viene da sperare che, dopo aver dato un giro di vite, lui stesso ci si sia sottoposto... Aggiunta: Sto finendo di leggere l'articolo, nel mentre segnalo la risposta del ministro: http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2049287.


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Inviato il 15 novembre 2008 2:30
i saluti romani all'elezione di Alemanno, per esempio, a me parevano abbastanza "passati"... e comunque, lo spirito della legge mi sembra abbastanza chiaro. Dubito che chi l'ha concepita, l'avesse sperata inapplicabile

Faccio una breve nota per chiarire: non mi pare sia la legge, come ho detto è una sentenza della Cassazione; il saluto romano non rientra in tale posizione, e forse nemmeno nella legge, perché di fatto farlo non contribuisce in nessun modo alla ricostituzione del partito fascista, passato o presente che sia: se io faccio il saluto romano a qualcuno, non è che sto in qualche modo ricostituendo tale partito. Inoltre, il problema di una legge chiara nello spirito, ma totalmente diversa nel testo, è che la sua applicazione può benissimo distanziarsi dallo spirito; in altri termini, a fronte di una tale legge non basterebbe applicarla, come invece avevi detto tu.

Questo a parte che c'è da chiedersi se abbia senso voler vietare ancora oggi qualunque cosa vagamente richiamante al fascismo, saluto romano compreso; ma qui ti rimando alla discussione sull'apologia del fascismo.

Ma che argomentazione interessante. Sei proprio bravino. Viva il Duce!!! (lo posso dire, giusto?)


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