Anch'io adoro questo libro e la Murail con il suo modo esilarante di parlare di argomenti terribilmente tristi.
Mio Fratello Simple di Marie Aude Murail:Mi piace molto lo stile di questa autrice e anche questo libro non mi ha deluso. Simple è adorabile, un po' meno il signor Migliotiglio, e suo fratello Kleber, nonostante i suoi dubbi atteggiamenti con le ragazze, è da ammirare per il suo coraggio.
9/10
Devo però ammettere che il tuo post mi ha sorpreso molto (oltre per il fatto che ci sia qualcun'altro sul forum a conoscere questo libro): non hai messo il nome della protagonista femminile. Questo basso profilo non è da te... " />
Anch'io adoro questo libro e la Murail con il suo modo esilarante di parlare di argomenti terribilmente tristi.
Mio Fratello Simple di Marie Aude Murail:Mi piace molto lo stile di questa autrice e anche questo libro non mi ha deluso. Simple è adorabile, un po' meno il signor Migliotiglio, e suo fratello Kleber, nonostante i suoi dubbi atteggiamenti con le ragazze, è da ammirare per il suo coraggio.
9/10
Devo però ammettere che il tuo post mi ha sorpreso molto (oltre per il fatto che ci sia qualcun'altro sul forum a conoscere questo libro): non hai messo il nome della protagonista femminile. Questo basso profilo non è da te... " />
Ahahhahahah, hai ragione, come ho potuto non metterlo!!! Fa parte della tribù delle Aria!
Oh boy! l'hai letto?meraviglioso anche quello!
Oggi ho terminato di leggere "Gli esiliati di Ragnarok", romanzo breve scifi di Tom Godwin, edito da DelosBooks.
Scritto nel 1958, "The survivors" (questo il titolo originale dell'opera) narra un tema vecchio come la letteratura, quello del naufragio, ambientato in un contesto scifi. La nave spaziale Constellation, diretta con ottomila coloni terrestri verso il pianeta Athena, viene catturata da un incrociatore da guerra dell'impero Gern, entrato infine in guerra con la Terra. Metà dei coloni viene catturata dai Gern per essere usati come schiavi su Athena, l'altra metà è lasciata a morire su un pianeta classificato come letale da precedenti esplorazioni: Ragnarok. La vita sul pianeta è durissima e dei quattromila coloni originali, ben pochi resisteranno alle proibitive condizione climatiche, alle belve e agli altri pericoli di Ragnarok, Ma quei pochi superstiti lotteranno per decenni per sopravvivere e per vendicarsi dei Gern, convinti che essi non potrebbero mai costituire un pericolo...
Il linguaggio e lo stile dell'opera sono improntati alla massima semplicità ed efficacia, tutto è finalizzato all'avventura pura e semplice. Non c'è spazio per l'ideologia, per l'evoluzione psicologica dei personaggi. L'azione è scarna e incisiva, ma adatta al tema trattato.
In definitiva, un bel romanzo scifi d'azione, non un capolavoro ma comunque una lettura interessante.
Terminata la lettura di Le mille e una notte
Il re persiano Shahriyar avendo scoperto il tradimento della moglie, dopo averla uccisa decide di far ammazzare sistematicamente tutte le mogli che prende dopo aver trascorso con loro la prima notte di nozze. La figlia del visir, Sharazad, per porre fine a queste uccisioni decide di offrirsi come prossima moglie. Poco prima che sorga il sole la sorella più giovane della ragazza, che aveva ottenuto di dormire nella stessa stanza, le chiede di raccontarle una storia (secondo il piano organizzato con Sherazad). Il sovrano, incantato dalle capacità narrative di Sharazad, decide di risparmiarle la vita per sapere come vanno a finire le novelle che, inevitabilmente, si protraggono notte dopo notte...e alla fine si innamora davvero della sua sposa ponendo così fine al sanguinoso decreto.
Su questa cornice si dispiegano le varie storie, alcune famose (come Aladino o Alì Babà) altre meno. Esse sono prevalentemente strutturate nel gioco delle "scatole cinesi" ossia storia nella storia.
Fondamentalmente l'ho trovato un bel libro. Il sistema narrativo, tuttavia, rende la lettura un pò spezzettata e secondo me leva qualcosa (anche perchè in alcune novelle ci sono davvero molte storie nelle storie).
A furia di leggere (teniamo conto che sono quasi 1000 pagine) alcune novelle o personaggi paiono ripetitivi, ma bisogna tenere conto che si tratta di opere tramandate secondo tradizione orale e messe insieme solo nel X secolo...difatti nella parte introduttiva vengono riconosciuti diversi nuclei (indo-iranica, egiziana, arabo-musulmana) ed alcuni racconti vengono aggiunti solo dopo (come ad esempio Sinbad il marinaio).
Complessivamente è una lettura affascinate
Voto: 7/10
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Quando ero piccolo (vabbe', la tua eta' insomma), io ho adorato questo romanzo. L'avro' riletto almeno 3 volte. La cosa che mi piaceva era che in questo romanzo c'e' un po' di tutto - persino la ragione dell'esistenza di una "tradizione".In definitiva, un bel romanzo scifi d'azione, non un capolavoro ma comunque una lettura interessante.
Ieri sera ho terminato la lettura di "I reietti dello spazio", di Tom Godwin, edito da Delos Books. Si tratta del seguito del precedente "Gli esiliati di Ragnarok".
Il romanzo prosegue nel narrare le avventure dei superstiti della Constellation, forgiati dal pianeta Ragnarok in una nuova razza umana, qui compiutamente definita come ragnarokiana. Nonostante il loro contributo alla lotta contro l'Impero gern, essi non sembrano godere di molta considerazione dal resto dei terrestri. Tuttavia, questa pace inquieta ma tutto sommata solida viene scossa dall'arrivo di un pericolo dal cosmo profondo, in grado di minacciare l'intera razza umana. Saranno proprio i ragnarokiani ad affrontare il pericolo.
Lo stile di Godwin conserva la solita asciutta compattezza del precedente romanzo. Anche qui, tutto è finalizzato all'avventura e all'azione. Tuttavia, a mio giudizio, quest'opera risulta inferiore alla precedente perchè manca quello che era l'elemento in grado di controbilanciare la semplicità eccessiva della narrazione: il tema del naufragio, di un gruppo di persone costrette ad affrontare pericoli di ogni sorta per sopravvivere. Nell'opera precedente si avvertiva la grandezza dell'uomo costretto a contare sui suoi mezzi per sopravvivere, l'importanza del gruppo. Qui si avverte solo l'ennesimo scontro con gli alieni cattivi, in un susseguirsi di scelte a volte scontate (il doppio gioco degli alieni) e a volte francamente ai limiti dell'assurdo (un'astronave mossa da propulsione a vapore!).
In definitiva, un'opera tranquillamente evitabile.
Di decisamente tutt'altro tono è invece un romanzo breve iniziato e terminato questa mattina: "Solitaire Station", di Lucius Shepard, anche questo edito da Delos Books.
Sulla stazione orbitante Solitaire Station, luogo di partenza per le navi-luce dirette alla ricerca di pianeti abitabili su cui trasferire una razza umana sempre più prossima al collasso, si muove una variegata umanità di tecnici, scienziati e amministratori. Una serie di eventi traumatici scuote la vita della stazione, eventi che hanno al loro centro la figura di Barnacle Bill, innocuo e ritardato ragazzo vittima del generale disprezzo della stazione. Suo solo possibile alleato, nonchè voce narrante, è John, il responsabile della sicurezza a bordo della stazione, figura d'eroe di stampo hard boiled. E' attraverso la voce di John che il lettore viene guidato nella vicenda, un vero e proprio thriller d'ambientazione scifi.
Mescolando elementi propri dell'hard scifi e del thriller, Shepard costruisce un romanzo che risulta essere un piccolo capolavoro, nella sua semplicità. La narrazione scorre agile, il linguaggio si muove rapido e con abilità tra i tecnicismi della scifi, le problematiche del thriller e la visionaria contemplazione degli spazi siderali. I personaggi principali (John e Bill) sono ben caratterizzati, perfettamente independenti l'uno dall'altro ma in grado di "rendere" al meglio proprio quando sono insieme. La trama, abbastanza scontata, è comunque ben costruita e l'elemento scifi gioca un ruolo fondamentale in essa. Non è, come si potrebbe pensare ad una prima occhiata, un thriller in salsa Deep Space Nine, ma un vero romanzo di fantascienza.
In definitiva, un'opera meritevole di attenzione e in grado di regalare un paio d'ore di piacevolissima lettura.
Non sapevo nemmeno che ci fosse un seguito a Ragnarok.
E per giunta credevo che "I reietti dell'altro pianeta" fosse di Ursula Le Guin... " />
Infatti lo è. Magari è un libro con lo stesso nome " />
Ops, in effetti avevo confuso i titoli. Ho appena inserito quello corretto, cioè "I reietti dello spazio". Questo tanto per dire quanto mi è piaciuto il libro di Godwin "> .
Tornato da poco dall'uscita del sabato sera, colgo l'occasione per recensire l'ultimo romanzo letto. Si tratta, come si potrebbe dedurre osservando quando ho scritto l'ultimo post "> , di un romanzo breve., "Human Front", di Ken MacLeod, edito da Delos Books.
La storia è ambientata in un mondo alternativo dove è stata combattuta la Terza Guerra Mondiale. Il protagonista, un giovane scozzese di nome John, entra in contatto con uno strano movimento di ribellione al sistema, un movimento creduto quasi sconfitto, i cui simboli sono una falce e un martello. Il movimento si chiama Human Front e il giovane John è fortemente sedotto dalle sue idee, ma la sua pura fede giovanile sarà destinata a scontrarsi con verità alle quali l'uomo non è ancora pronto a credere.
Con uno stile sobrio ed elegante, Ken MacLeod costruisce una storia nella quale su un base tipicamente ucronica si innestano elementi provenienti anche da altri ambiti della fantascienza. La storia procede coerentemente verso l'inaspettato finale, con balzi temporali che se a volte possono sembrare bruschi, sono nondimeno perfettamente funzionali alla trama. Il linguaggio è semplice, ma mai scarno, impreziosito com'è di termini e citazioni colte che un lettore mediamente interessato alla storia non potrà non amare cogliere. John è un personaggio ben delineato nella sua evoluzione, necessariamente breve data la lunghezza del romanzo: il suo passaggio da impulsivo ragazzino idealista a giovane sicuro di sè è strutturato con coerenza, il linguaggio adeguato alle sue diverse fasi. Di più, John mantiene in sè fin dall'inizio quella caratteristica tipica del buon scienziato e che lo distingue dai suoi compagni d'azione: l'apertura mentale, la capacità di essere pronto a mettere in discussione quanto già si conosce, a costo di ribaltare i propri assiomi. E' forse questa la lezione migliore fornita dal romanzo.
In definitiva, un'opera che ha ben meritato il Sidewise Award (il premio assegnato annualmente, a partire dal 1995, alle migliori opere di storia alternativa, nelle categorie lunga e breve) 2001 e che costituisce sicuramente una lettura piacevole.
Finchè non cala il buio di Charlaine Harris
decisamente interessante come libro, diverso in alcuni punti dal telefilm tratto da essi e firmato HBO. Però sinceramente preferisco il libro, improntato in un modo più sentimentale, almeno dal mio punto di vista. Mentre il telefilm appare un pò più crudo.
Il libro narra le vicende di una cameriera telepate di nome Sookie Stackhouse e di un vampiro Bill Compton.
Narrato in prima persona come Sookie.
Voto 8/10
Mi appresto a leggere il secondo della saga " /> vi faccio sapere
Causa un'influenza intestinale che mi ha tenuto bloccato al letto da domenica sera a stamattina, ho avuto un bel po' di tempo per leggere. Ecco quindi ben tre recensioni.
La prima lettura effettuata è stata quella di "Miles Vorkosigan l'uomo del tempo", romanzo breve scritto dalla bravissima e pluripremiata Lois McMaster Bujold, che in seguito ampliò questo libro di un centinaio di pagine scarse fino a farne il ben più consistente romanzo "Il gioco dei Vor".
Il guardiamarina Miles Vorkosigan, fresco di nomina dell'Accademia Imperiale, ambirebbe ad avere un incarico operativo nella Marina Imperiale, nonostante i pesanti handicap fisici che ne segnano la vita fin dal concepimento. Si vede invece assegnato un incarico come ufficiale metereologo nella sperduta base della Fanteria della gelida isola Kyril, incarico per il quale non è stato assolutamente preparato. Una cosa inconcepible per il figlio del potente ammiraglio e Primo Ministro Aral Vorkosigan, ma Miles affronta la sfida con coraggio e intelligenza, perchè anche quello che sembra un incarico privo di importanza si rivelerà in realtà una sfida non da poco per il giovane guardiamarina.
L'opera si caratterizza per uno stile semplice eppure non monotono, grazie anche ad un sapiente uso del linguaggio, tanto nelle parti scientifiche che nei dialoghi. La trama, tutto sommato semplice, è ben costruita, anche se la lettura dei romanzi precedenti del ciclo dei Vor sarebbe di aiuto per chi si accosta a questo libro. Uguale discorso potrebbe farsi per l'ambientazione, ben costruita in quanto sostanzialmente limitata alla base dell'isola Kyril, ma della quale si percepisce una vastità che la lettura del presente libro non fa che incoraggiare ad esplorare. I personaggi sono ben caratterizzati, anche quando la loro parte è necessariamente minima. Su tutti spicca un Miles che appare come una sorta di antenato di Tyrion: il cocktail deformità, bassa statura, lingua tagliente e mente agile, a quanto pare, era già stato tentato con successo ben prima di Martin. Certo, non siamo davanti a un Tyrion scifi (manca ad esempio in Miles il lato di grezza sessualità e la volgarità tipiche del nano di casa Lannister), ma Miles è un personaggio che rimane comunque impresso al lettore.
In definitiva, un bel libro di scifi, ottimo per introdurre il lettore all'universo dei Vor, ma che potrebbe essere evitato affrontando direttamente i romanzi maggiori del ciclo.
Dopo aver respirato il freddo dell'isola Kyril, sono passato a climi decisamente più caldi con "Dalle mie ceneri", di Giampietro Stocco, opera appartenente a quel genere ucronico che in Italia ha sempre trovato un terreno fertile.
Rico, reduce di quella Brigata Internazionalista Italiana che a caro prezzo ha contribuito alla vittoria argentina nella guerra delle Falkand-Malvinas, si aggira come un mendicante tra le strade di una Buenos Aires ormai capitale di una federazione sudamericana di stampo socialista e faro guida per le altre repubbliche socialiste sparse nel mondo. Privo di un braccio (perso in guerra contro le truppe britanniche) ma non delle sue capacità di hacker, Rico viene contattato da qualcuno interessato a rovistare negli sporchi segreti del regime argentino, segreti ereditati dal passato spietato regime del generale Videla. Un incarico pericoloso, per chi come Rico ben conosce la longa manus del regime argentino, ma non quanto la scoperta di chi veramente lo ha contattato...
Un riuscito pastiche di ucronia e cyberpunk, questo romanzo dalla lettura scorrevole e dal ritmo avvincente ha però nella caratterizzazione di alcuni personaggi di contorno il suo punto debole. Troppo scontati alcuni (il capitano Salinas), poco sviluppati altri (Célia), finiscono a volte per indebolire quello che è un protagonista (Rico) tutto sommato ben sviluppato, nella sua riuscita figura a metà strada tra il reduce di guerra, l'attivista politico e l'hacker professionista. Memorabile la "spalla" di Rico, un Furby ribattezzatosi Dieguito (causa una selezione di goal di Maradona vista in tv) modificato per fungere da antivirus, client diagnostico, allarme e, non ultimo, amico. La storia procede per una serie di colpi di scena accuratamente calibrati, fino al ben congegnato finale, ma si ha la sensazione che con meno carne al fuoco la grigliata sarebbe venuta meglio.
In definitiva, una bella storia ucronica, di facile e piacevole lettura, che avrebbe però potuto rendere di più.
La terza e ultima lettura è stata sicuramente la migliore. Non per niente, "Giungla di cemento" di Charles Stross ha vinto il premio Hugo 2005.
Una mucca di cemento appare improvvisamente nel bel mezzo di un prato della campagna inglese, poco fuori Londra. Può sembrare uno scherzo, ma la faccenda viene presa dannatamente sul serio dall'agente Bob Howard dell'Unità Antipossessione e dai suoi superiori. Perchè quella mucca di cemento ha a che fare con una sequenza di fatti misteriosi e strani esperimenti scientifici che hanno attraversato l'Inghilterra e il mondo da quasi due secoli. Fatti che ora rischiano di causare un mucchio di problemi anzitempo e tutto per colpa di una macchinazione ordita da chi mai Bob si sarebbe sognato di sospettare.
L'ambientazione è costruita ottimamente, una Londra moderna dove si fondono videocamere e pentacoli, armi da fuoco e amuleti pagani. La narrazione, pur saltando dai giorni nostri al passato, non è comunque caotica o scontata. Un lato positivo al quale contribuisce sicuramente lo stile di Charles Stross, nel quale la straordinaria padronanza del linguaggio si unisce ad un umorismo assolutamente irresistibile, che resta forse la cifra dominante del romanzo. Bob Howard, agente suo malgrado in prima linea, è una figura di antieroe cinico e scanzonato che, anche se già vista in altri romanzi, fa sempre il suo effetto e gli altri personaggi sono ugualmente ben caratterizzati.
In definitiva, un romanzo che consiglio vivamente a tutti quanti, specialmente a chi ama quelle opere che mescolano i generi. Mescolanza, a mio avviso, perfettamente riuscita in questo caso.
Terminata la lettura del quinto libro della saga del mondo disco, del mitico Terry Pratchett, Stregoneria
Nel mondo disco torna ad essere presente la Stregoneria che era stata bandita da secoli dopo tremende guerre tra maghi. Un giovane stregone, Coin, arriva ad Ankh-Morpork all'Università invisibile per "scuotere" i maghi dal loro torpore e dargli il giusto dominio che spetta loro.
A sventare questa tragedia viene chiamato il mio eroe preferito: Scuotivento che più nolente che volente si trova costretto a proteggere un importante artefatto dalle mani della stregoneria. Ad aiutarlo Conina, figlia di un eroe barbaro (e come tale con tutte le doti di combattimento) con il sogno di diventare parrucchiera.
Il libro si mantiene sempre a livello della saga...è stato un piacere ritrovare personaggi presenti ne "Il colore della magia" ^^
Voto: 8/10
ho appena terminato di leggere "un corpo nel lago" dello scritto islandese Indridason Arnaldur edito da longanesi, un buon libro su quanto accaduto durante la guerra fredda
"Uno scheletro spunta dalle acque del lago Kleifarvatn, a sud di Reykjavík, nel punto in cui il bacino si sta prosciugando per cause non chiarite e la sabbia rivela i suoi segreti. A trovarlo è una giovane idrologa addetta ai rilevamenti: la polizia, al telefono, inizialmente pensa a uno scherzo. Si tratta dei resti di un uomo, databili intorno agli anni Sessanta del Novecento. Lo scheletro è legato a uno strano apparecchio di fabbricazione sovietica, in apparenza una ricetrasmittente. Nel cranio c'è un foro, grande come una scatola di fiammiferi. Omicidio o suicidio? Delle indagini è incaricato il solitario e spigoloso agente Erlendur Sveinsson, che per ragioni personali è ossessionato dai casi di persone scomparse, soprattutto se ignorati dai più e lontani dai clamori della stampa. Come sempre, Erlendur è affiancato dai colleghi Sigurður Óli ed Elínborg, mentre nell'ombra lo aiuta il suo ex capo, Marion Briem, ormai in pensione. Gli indizi sono scarsi, le tracce confuse, tuttavia un elemento decisivo emerge con forza: la scomparsa dell'uomo è collegata in qualche modo a una rete spionistica del Patto di Varsavia, che operava ai tempi della Guerra fredda, quando il territorio islandese era considerato strategico dal punto di vista militare e ospitava una grande base NATO americana. Ma lo spettro del comunismo si aggira ancora per l'Islanda? Per trovare la risposta, Erlendur dovrà disseppellire rancori mai sopiti, ideologie tradite e amori indimenticati. "
ho appena terminato il conte di Montecristo di Alexandre Dumas.
Un libro famosissimo e celebratissimo che si merita tutto e un autore che mi piace sempre di più.
Niente battaglie, niente campagne, niente magia, molta opèra, molti banchetti, molte ville e case, cavalli pregiati, banchieri, procuratori, milionari...
Eccezionale.
voto (sembrerà esagerato, ma è così) 10/10